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Chiamati a seminare

Chiamati a seminare
Culti

 
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Abbiamo visto nelle scorse settimane che Gesù ci paragona a degli alberi, fatti per portare frutto. La tua vita non è inutile, ma è per uno scopo: portare frutto!

Se porti frutto ti senti utile, perché fai ciò per cui esisti. Se non porti frutto, ma sei distratto dalle cose della vita e non ti focalizzi su Dio e adempi la tua chiamata specifica, perdi tempo, perdi valore, perdi il significato della vita.

Abbiamo visto che 2.000 anni fa non esistevano le scuole bibliche dove imparare delle informazioni mentali, e che dopo essere uscito con un diploma ti senti arrivato. Esisteva la scuola del discepolato, dove giorno dopo giorno, seguendo il Maestro, affrontavi aspetti pratici. Imparavi le nozioni teoriche mettendole subito in pratica. Gesù ha detto di essere il pane della vita, subito dopo aver moltiplicato il pane per 5.000 uomini (Giovanni 6). Ha detto di essere la Risurrezione e la vita, e poco dopo ha risuscitato Lazzaro (Giovanni 11).

Ha detto di essere la Luce del mondo, e poco dopo ha ridato la vista a un cieco nato (Giovanni 8-9).

Gesù fondava il Suo ministero terreno su “Teoria messa in pratica” e richiede da noi la stessa cosa: “Teoria messa in pratica”!

Magari sei stanco o stanca, allora potresti illuderti che il riposo faccia per te. Invece Colui che ti ha creato, reindirizza il tuo modo di pensare, invece Gesù ti spiega che la strada è un’altra:

MATTEO 11:28-30 28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».

– Dio ti darà riposo durante le tue varie attività quotidiane se imparerai a fare ogni cosa con e per Lui (Joyce Meyer), se prenderai il Suo gioco e non il tuo, o quello di questo mondo. Non devi stare senza di Lui, perché quando stai senza di Lui, ti affatichi e vieni oppresso. Qualsiasi situazione attraversi, Dio può darti forza. Quando le cose invece ti vanno alla grande, avvicinati ancora di più a Dio, così non dovrai fare doppia fatica nei momenti di difficoltà! Lui vuole darti riposo!

– Questo brano inoltre evidenzia un aspetto che viene spesso saltato: c’è un giogo! Tanti credono che il riposo sia non fare niente, prendersi una bella vacanza, non avere impegni, essere cristiani all’acqua di rose che scaldano una sedia, o addirittura neanche andare in chiesa. Non è così! Se sei fatto e fatta per portare un giogo, vuol dire che non troverai mai pace senza quel giogo. Ma non un giogo qualsiasi, un giogo casuale, un giogo inevitabile, qui parla del giogo “di Gesù”, che tu devi prendere volontariamente! Tanti credono che la malattia che hanno possa essere un giogo, oppure dei figli difficili, o i problemi con il coniuge, ma queste non sono cose che puoi prendere volontariamente, ce l’hai e basta. Attenzione il giogo di Gesù non è la situazione in cui ti trovi, ma il legame specifico fatto da Gesù per te, che devi prendere volontariamente, altrimenti non lo hai!

Vorrei chiarire che il giogo di Gesù è “dolce” e il Suo “carico è leggero”! Non una situazione insormontabile, non una trappola. In pratica io e te siamo paragonati a un bue, che ara un terreno. I buoi frequentemente lavorano in gruppi di 2 o 4, e sono legati insieme dal giogo, che è un dispositivo che serve per frazionare il peso tra i diversi animali, per consentire loro di lavorare al meglio per muovere l’aratro per il dissodamento del terreno. In pratica Gesù sta dicendo che ci libera dall’oppressione se ci mettiamo a lavorare per Lui e con Lui!

Il punto qui non è cosa Dio può fare per te, ma per quale scopo sei stato creato! La tua vita acquisisce senso, quando compi le opere che Dio ha preparato affinché tu le compissi.

Tanti pensano che ci sia solo la predicazione, la musica e l’evangelizzazione.

Tanti sono stonati come campane, e si sentono a disagio ad impegnarsi per spiegare il Vangelo ai loro amici e si vergognano. Rimane la predicazione, quindi le campane e i vergognosi mirano al pulpito ma quando vedono che non c’è spazio o che non riescono neanche lì, vanno in depressione e si intiepidiscono. In realtà c’è molto altro, basta ascoltare la voce dello Spirito!

ISAIA 30:21 Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra,
le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà:
«Questa è la via; camminate per essa!»

– Contrariamente a quello che potete pensare, io sono uno che si scoraggia facilmente, e sono instabile. Tendo a iniziare le cose e a non finirle. Sì, sono un inconcludente, e tu?

Ma grazie a Dio nella mia vita spirituale e con la chiesa mi trovo continue conferme da parte di Dio su ciò su cui devo predicare, su cosa devo fare. Sento continuamente la voce che dice “Questa è la via…”. Spesso sarei tentato a dire che non vedo risultato in quello che faccio, non vedo frutto. Spesso dico al Signore che forse sto sbagliando strada e che vorrei sentire la Sua voce e la Sua guida per capire che strada intraprendere, o su quale messaggio predicare, e puntualmente sento la Sua voce che mi conferma la strada. Quanti dubbi ci sono nella vita. Quante indecisioni! Io e Sara siamo forse tra le persone più indecise della terra! Ma grazie a Dio per le milioni di conferme che mi da continuamente. Voglio spronarti a chiederGli costantemente cosa fare, come procedere, e di aspettarti la Sua risposta!

Entriamo nel dettaglio pratico:

Il tuo datore di lavoro non è la chiesa locale, ma Gesù Cristo. Non devi rimanere senza fare niente, spiritualmente parlando, solo perché il pastore o la chiesa non ti hanno ancora dato un compito. Gesù aveva detto “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura!” Quindi vai!

1 CORINZI 12:4-6 Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. 5 Vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. 6 Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti.

– In questo brano si trattano i doni, i ministeri e le operazioni. Ci vogliono ore per fare un’analisi completa e quindi continueremo in futuro, però intanto vorrei ribadire cosa è scritto nel testo originale. Come ho detto più volte, “doni” nell’originale è “Chàrisma” che deriva da Chàris cioè grazia, favore, gentilezza, e quindi si traduce con dono di grazia, capacità non meritata.

In essenza il dono che viene da Dio, il dono spirituale, o la capacità di svolgere opere spirituali o materiali nella chiesa, sono tutte cose che non meritiamo. Capacità “non nostre”. Favori dall’alto di cui non dobbiamo prenderci il merito visto che non li abbiamo “meritati”!

– “ministeri” nel testo originale è diakonìa da cui deriva diakonèo, cioè attendente alle tavole, servitore che attende gli ospiti, che serve in termini generali.

Si intende il servire gli altri per mezzo del nostro dono.

Il dono spirituale di grazia, cioè il favore non meritato che abbiamo ricevuto, lo abbiamo ricevuto per gestirlo per il benessere, l’accoglienza e la crescita dell’altro. Non è nè a nostro beneficio, nè a nostra gloria, allo stesso modo come un servitore di 2mila anni fa attendeva gli ospiti (di prestigio o gente comune) per assisterli per il loro benessere, per fornire cibo e accoglienza. O come lo steward e la hostess su un aereo, che amministrano e gestiscono gli ospiti/clienti/passeggeri, per la loro comodità, tutti i doni spirituali e i ministeri sono indirizzati verso l’altro, alla gloria di Dio.

– “operazioni” nel testo originale è enèrgema, cioè operazioni, lavori.

– In pratica il testo dice che Dio ci ha chiamati a lavorare per Lui, ma solo se facciamo operare Lui e se facciamo le Sue opere. Non dobbiamo lavorare in base alle nostre capacità, ma per mezzo dello Spirito Santo. E’ Lui che opera le cose in tutti. Le opere nostre non funzionano!

CONCLUSIONE. Sei chiamato a seminare in questo mondo. A lavorare portando il giogo di Gesù. Se non lo facciamo saremo inutili e non adempiremo lo scopo della nostra vita! Per essere efficaci dobbiamo udire la voce dello Spirito che ci guida!

Siamo chiamati a vivere nella grazia di Dio, e a farla fluire attraverso di noi, perché solo così consentiremo a Dio di operare attraverso di noi. Ci sono diversi “ciambellani”, diversi “servitori di minestra”, ma tutti quanti possiamo operare solo facendo fluire lo Spirito tramite noi. L’obiettivo finale però, non è farci belli agli occhi degli altri, ma servire gli altri.

Continuerò nelle prossime settimane ad affrontare alcuni compiti pratici del cristiano.

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