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Logica divina contro logica umana

Logica divina contro logica umana
Culti

 
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Ci sono alcune questioni che sto cercando di risolvere da anni, ma non vedo ancora la via d’uscita. La burocrazia può essere incredibile! E’ mai capitato anche a te? Cercare di ottenere delle cose, giuste e legali, ma sembrano esserci dei muri insormontabili? A volte ce la facciamo, ma il più delle volte no, oppure ce la facciamo ma solo dopo tantissimo tempo.

Questo per via della nostra mancanza di onnipotenza e sembra che la nostra vita sia bloccata. La soluzione sarebbe l’ottenere una benedizione superiore nelle nostre vite che trasforma le vite. Oggi affrontiamo le regole contro-intuitive della benedizione soprannaturale di Dio.

LUCA 12:16-21 E disse loro questa parabola: «La campagna di un uomo ricco fruttò abbondantemente; egli ragionava così, fra sé: “Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?” E disse: “Questo farò: demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all’anima mia: ‘Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; ripòsati, mangia, bevi, divèrtiti'”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?” Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio».

– Gesù disse questa parabola apparentemente per affrontare l’avarizia. L’uomo che aveva interrogato Gesù, giustamente desiderava la sua parte di eredità. Era legittimo, forse. Non sappiamo se Gesù vide il cuore di questo uomo, se era avaro. Non sappiamo nemmeno se Gesù vide la legittimità o l’illegittimità della richiesta dell’uomo. Non è la giustizia terrena il fulcro della nostra vita sulla terra. Il fulcro è essere ricchi in Dio (il vivere in Dio). Vivere nello Spirito. Il brano prosegue con Gesù che dice:

LUCA 12:22-24 Perciò vi dico: non siate in ansia per la vita vostra, di quel che mangerete, né per il corpo, di che vi vestirete; poiché la vita è più del nutrimento e il corpo più del vestito. Osservate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. E voi, quanto più degli uccelli valete!

– Dopo aver detto che non importa essere ricchi finanziariamente ma importa essere ricchi in Dio. Dopo aver detto che Dio può prendersi cura di noi, così come fa con i corvi, nei versetti seguenti c’è l’esempio dei gigli nei campi, che vengono coronati di gloria meglio di Salomone che era l’uomo più sapiente e ricco nel mondo. Quanto è buono fidarsi di Dio! Quanto è buono diventare semplici come dei gigli o dei corvi che vengono nutriti da Dio! Chi ha messo i titoli ai paragrafi della Bibbia ha intitolato questo brano contro la preoccupazione….ma ha sbagliato….il fulcro non è contro la preoccupazione (che pure è un problema), ma il titolo sarebbe dovuto essere “Per avere vera vita in Dio”!

Gesù non vuole vietarti la preoccupazione, Gesù vuole darti vita e farti capire che la tua preoccupazione è la tua illusione di poter ottenere il meglio nella vita con le tue capacità.

ECCLESIASTE 11:1-2 Getta il tuo pane sulle acque, perché dopo molto tempo lo ritroverai. Fanne parte a sette, e anche a otto, perché tu non sai che male può avvenire sulla terra.

– Il metodo contro-intuitivo di Dio è “butta il tuo cibo al fiume”! In realtà qui il pane indica ciò che per te è vitale. Quello che è ai primi posti nella tua vita! In qualsiasi corso di alta finanza e investimenti Gesù non sarebbe stato accettato. Come si può pensare che sia benedetto e prospero qualcuno che butta il proprio cibo e le cose che più ha a cuore?!?!? Eppure il Signore ci ammaestra nel non innalzare ciò che abbiamo. Nel non idolatrare il benessere finanziario, la salute, i viaggi, nemmeno i figli. Qualsiasi cosa può diventare un laccio per noi, persino le cose buone, possono metterci in trappola! Siamo chiamati a lasciare ogni cosa nelle mani di Dio! Siamo chiamati a non accampare diritti o ricchezze, il che non vuol dire diventare poveri, ma avere le ricchezze e le benedizioni senza mettere il cuore in esse, ma mettendolo in Dio e amando il prossimo.

Condividi il tuo pane con sette o anche otto (=non limitarti nella generosità), perché non sai che male possa capitare ai tuoi beni. Del bene illimitato che hai fatto, una parte potrà tornartene indietro quando ne avrai bisogno. Attenzione sempre a ricordarsi di amare Dio e vivere la nostra vita in Lui e a non confidare in noi stessi! A cercare il Regno di Dio, e non il nostro pensando di poter fare chissà cosa! Pensando di poter tenere il controllo nelle nostre mani!

Il popolo di Israele dopo essere uscito dall’Egitto, quando doveva entrare nella terra promessa ebbe paura dei giganti e non si fidò di Dio, convinto di farcela da solo. Non si fidò di Dio, né di Giosuè e né di Caleb, dicendo che i propri figli sarebbero diventati una preda e morti se si fossero fidati di Dio e fossero entrati nella terra promessa. E Dio risponde:

DEUTERONOMIO 1:39 I vostri bambini, dei quali avete detto: “Diventeranno una preda!”, i vostri figli, che oggi non conoscono né il bene né il male, sono quelli che vi entreranno; a loro darò il paese e saranno essi che lo possederanno.

– 40 anni nel deserto per mancanza di fiducia in Dio, e per la fiducia in sé stessi nella protezione dei propri figli. Invece Dio aveva promesso di proteggere i loro figli e lo fece, ma i padri furono bruciati dalla loro incredulità.

– La mamma di Mosè “gettò il suo pane sulle acque”, quando mise Mosè in una culla e lo lasciò sul fiume perché il faraone aveva decretato che tutti i figli di Israele dovevano essere gettati al fiume. Lei mise suo figlio in una culla galleggiante e lo mise nelle mani di Dio. Colpo di scena, Mosè non muore, né finisce in mani estranee:

ESODO 2:5-9 La figlia del faraone scese al Fiume per fare il bagno, e le sue ancelle passeggiavano lungo la riva del Fiume. Vide il canestro nel canneto e mandò la sua cameriera a prenderlo. Lo aprì e vide il bambino: ed ecco, il piccino piangeva; ne ebbe compassione e disse: «Questo è uno dei figli degli Ebrei». Allora la sorella del bambino disse alla figlia del faraone: «Devo andare a chiamarti una balia tra le donne ebree che allatti questo bambino?» La figlia del faraone le rispose: «Va’». E la fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. La figlia del faraone le disse: «Porta con te questo bambino, allattalo e io ti darò un salario». Quella donna prese il bambino e lo allattò.

– Dio ascoltò la preghiera della mamma di Mosè e si prese cura del bambino. Non solo, anche se lei aveva “gettato il suo pane sulle acque”, Dio consentì a lei di riaverlo, di crescerlo, di accudirlo, di essere protetti in quanto non era più uno schiavo ebreo da buttare al fiume, ma il figlio adottato dalla figlia del faraone, e vennero sovvenzionati dal faraone stesso (dalla figlia)!

Dio fa ogni cosa per bene! Se getti il tuo pane, le tue ambizioni, il tuo orgoglio, quello che hai a cuore, Lui può benedirti in modo soprannaturale! Può fare in modo che il male si ritorca in bene! Se Dio è il tuo tutto, Lui può moltiplicare, proteggere e benedire, e mettere dei muri invalicabili al male che vuole colpirti!

CONCLUSIONE. Per concludere abbiamo visto che nella vita spesso ci sono problemi di ogni genere. Affrontiamo difficoltà gravi, ma spesso le difficoltà lievi destabilizzano allo stesso modo. Probabilmente è perché pensiamo di poter gestire la vita con le nostre forze. Di fare i nostri programmi e riuscire. Dio dice “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?” Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio». Arricchisciti in Dio!!!

Sta anche scritto nel SALMO 20:7 Gli uni confidano nei carri, gli altri nei cavalli; ma noi invocheremo il nome del Signore, del nostro Dio.

– Chi invochi tu? In chi hai fiducia? In te stesso o in Dio? Hai delle ricchezze? Hai una casa? Hai delle capacità? Hai dei figli? Hai un coniuge? “Getta” tutte queste cose sulle acque, cioè nelle mani di Dio, e non preoccupartene! Confida in Dio e sii ricco o ricca in Dio! Perché se tieni le cose sotto il tuo controllo potrai perderle, ma se le affidi a Dio, come l’Ecclesiaste o come fece la mamma di Mosè, allora le ritroverai, allora vivrai la benedizione soprannaturale di Dio.

Il Signore ti benedica!

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