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Promesse di speranza

Promesse di speranza
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Dio ha un piano per te: vuole darti vita e un futuro, ma come tante promesse, anche questa sottostà ad alcune condizioni.
Come un padre a braccia aperte che vuole accogliere il figlio che si è fatto male e consolarlo, così Dio è davanti a te a braccia aperte ed aspetta che tu vada a Lui per avere comunione con Lui e ricevere le promesse che ti ha fatto.

Ma tu puoi escludertene e rifiutarle. Negli scorsi messaggi abbiamo visto molte promesse importanti e oggi ne vedremo delle altre. Ricordo che sono fatte da Colui che può tutto. Per cui se promette qualcosa, Lui promette sul proprio onore e mantiene ad ogni costo.

VIA D’USCITA DALLA TENTAZIONE “Nessuna tentazione vi ha colti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscirne, affinché la possiate sopportare.” (1 Corinzi 10:13)

– Sei nella tentazione? Sappi che non sarà altro se non umana, perché Lui non permetterà che tu sia tentato da tentazioni spirituali.

Sei in un forte tentazione? Sappi che Dio non permetterà mai che tu sia tentato oltre le tue forze!

Sei nella tentazione? Sappi che Dio ha promesso di darti una via d’uscita! Qui vediamo 3 verità riguardo la tentazione + 1:

1-tentazioni umane,

2-tentazioni entro quello che possiamo sopportare,

3-in Dio otteniamo la via di uscita,

4-non viene da Dio (secondo quanto è scritto in Giacomo 1)

Non ci sono altre strade! E’ inutile rimanere nella tentazione, ed è inutile pensare di tirarci fuori con le nostre forze dalla tentazione. Abbandonati in Lui, confida in Lui, e ascoltaLo! Se non Lo ascolti, non saprai qual’è la via per uscirne!!!

RISURREZIONE DALLA MORTE “Non vi meravigliate di questo; perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio.” (Giovanni 5:28-29)

– Sì ci sarà una morte davanti a te, ma Dio ha promesso la Risurrezione! Sì, stai invecchiando e morirai, ma Dio ti farà rivivere! Vivrai per sempre SE hai operato bene: non egoisticamente, ma per il bene del Signore e per il bene degli altri! Non si parla di altruismo umano ma di vita nello Spirito e diffusione del Regno di Dio e della Buona Novella!

Dio ti ha chiamato a vivere sulla terra con Lui, a tramettere la Sua luce e la Sua Parola in questo mondo. In questo modo otterrai vita, altrimenti il giudizio, non è uno scherzo ma un compito meraviglioso!
UNA CASA NEL CIELO DOVE ACCOGLIERCI “Nella casa del Padre mio ci son molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove son io, siate anche voi.” (Giovanni 14:2-3)

– Ti è stata promessa una casa in cielo, e sarai accolto da Gesù stesso. Lui verrà a prenderti e indicarti il tuo luogo, la tua casa. Forse qui sulla terra sei in affitto, ma in cielo Gesù stesso ti porterà nella tua casa di proprietà!
CONSOLAZIONE E LIBERAZIONE DA MORTE E SOFFERENZA “Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate.” (Apocalisse 21:4)

– Non dovrai più soffrire! Non dovrai più temere la morte! Che consolazione meravigliosa. Questa è forse l’unica promessa “solo futuristica”. Ma in realtà ha anche una valenza immediata: ti tranquillizza sul fatto che nessuna sofferenza attuale, possa mai durare in eterno, alla fine finiscono e arriverà la consolazione!

Se come me hai sperimentato sofferenza e lutti nella vita, non hai nessuna promessa, nessun dono, nessuna ricchezza sulla terra che possa eguagliare una promessa fatta da Dio riguardo la certezza del non soffrire più e del non sperimentare più lutti! Non dovrai più piangere se confidi in Dio!

LUI E’ CON TE – MATTEO 28:20 Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».

– Non sei solo, non sei sola, Gesù ha promesso di stare sempre con te in ogni situazione. Non l’ha promesso in modo incerto, come tante promesse labili. Ma ha promesso “sino alla fine dell’età presente”. Stai tranquillo/a che ci sarà una fine a questo mondo. Ci sarà una distruzione. Questa età finirà, e Lui rimarrà al tuo fianco fino alla fine!!!

NESSUN ARMA AVRA’ SUCCESSO CONTRO DI TE – ISAIA 54:17 Nessuna arma fabbricata contro di te riuscirà; ogni lingua che sorgerà in giudizio contro di te, tu la condannerai. Questa è l’eredità dei servi del SIGNORE, la giusta ricompensa che verrà loro da me», dice il SIGNORE.

– Puoi resistere e vincere, ma non per le tue forze. Abbiamo già letto che Dio stesso combatterà al tuo posto (ISAIA 49:25), ma qui leggiamo addirittura che le armi del nemico e la sua maldicenza, non avranno successo. Se sei in Dio, se Dio è il tuo Dio, farà in modo che il male torni indietro. Tu dovrai solo condannare l’opera del nemico e non avvicinartici. Inoltre dovrai solo servire il Signore, e questa è la giusta ricompensa: essere indistruttibili!!!

CONCLUSIONE. Dopo questa lunghissima e incompleta lista di promesse, puoi gioire e sperare. Puoi vivere nella luce del Signore. Puoi vivere nel ringraziamento per tutto ciò che il Signore ti ha dato, ti sta dando e ti darà.

Ricordo che le promesse si ricevono in Dio, infatti in:

2 CORINZI 1:20 Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l’Amen alla gloria di Dio.

– Tutte le Sue promesse hanno il loro si (cioè si adempiono) solo quando sei in Lui e per chi è in Lui! Puoi avere entusiasmo nella fede in Dio e trasmettere entusiasmo al mondo! Puoi credere che Dio supplirà ad ogni tuo bisogno. Ti guarirà, ti benedirà, ti proteggerà, ti salverà, combatterà al tuo posto, ti consolerà, ti accoglierà, ti farà uscire dalla tentazione, ti darà pace, salvezza, gloria, grazia, la vita eterna, ti perdonerà, ti purificherà, ti darà lo Spirito Santo, sarà con te ogni giorno in ogni situazione, le armi del male non avranno successo contro di te!

Queste sono promesse che possiamo sperimentare qui e ora!

Alcune vanno chieste, altre vanno solo ricevute, in alcune bisogna avere una posizione legale, per altre bisogna fare un passo, ma sappi che ci sono, e se può aiutarti ti invito a riascoltare la registrazione su Youtube, o sul sito Messaggeridellagrazia.it, per prendere una piena consapevolezza delle promesse di benedizione che il Signore ti ha fatto.

Ringraziamo insieme il Signore e riceviamo insieme il frutto della benedizione.

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Promesse di abbondanza

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Chi dice che la nostra vita debba andare male? Chi dice che dobbiamo essere sperduti in questo mondo?
Sai, abbiamo un modo per sapere se quello che viviamo è giusto oppure no. Faccio spesso l’esempio dell’orologio, nessuno lo conosce bene quanto l’orologiaio che l’ha fatto.

Conosce in ogni dettaglio ogni singolo pezzo, qual’è il suo scopo, a cosa serva, come sistemarlo. Allo stesso modo è la nostra vita, è molto molto più complessa di un orologio, e acquisisce scopo solo andando dal proprio Creatore-orologiaio a chiederglielo, a Colui che conosce ogni nostro pezzo, ogni sofferenza, ogni sbaglio, e può consigliarci la via di uscita.

Il nostro Creatore-Orologiaio ci ha fatto un sacco di promesse. La Bibbia è il Suo libro e potrebbe essere definito il libro delle promesse: sulla terra non esiste un libro che ne contenga di più. Inoltre Lui è l’Onnipotente, per cui Lui è in grado di mantenere quello che promette! A volte ci si promette amore eterno, ma non si mantiene la promessa. A volte ci si promette amicizia eterna, ma alcuni che mi hanno promesso amicizia eterna, non mi chiamano da anni! Le promesse dell’uomo sono effimere, le promesse di Dio sono sicure e certe!

DEUTERONOMIO 7:9 Riconosci dunque che il SIGNORE, il tuo Dio, è Dio: il Dio fedele, che mantiene il suo patto e la sua bontà fino alla millesima generazione verso quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti,

Traduzione letterale … il Dio fedele che custodisce-protegge-mantiene (shamar) il Testamento-Patto-Alleanza e la Sua grazia-bontà con quelli che lo amano e custodiscono-proteggono-mantengono (shamar) i Suoi comandamenti-ordini-leggi-precetti…

C’è una reciprocità. Dio è fedele e dona benedizione grazia e mostra bontà, custodisce la Sua alleanza con l’uomo che custodisce i Suoi insegnamenti, comandamenti e ascolta i Suoi ordini.

Attenzione ad analizzare bene i requisiti: si parla di amare Dio e di osservare – mantenere – custodire i Suoi insegnamenti e la Sua volontà. Occhio alla congiunzione “e”: vuol dire che bisogna sia amare Dio, che custodire i Suoi insegnamenti. Alcuni amano Dio e basta, altri custodiscono i Suoi insegnamenti e basta. Servono entrambi altrimenti non stiamo mantenendo le condizioni del Patto di fedeltà con Dio, impedendoGli di attuare le Sue promesse sulla nostra vita! Tu puoi limitare Dio nel benedire la tua vita. Puoi limitare Dio nelle promesse che ti ha fatto! Se tu rompi l’alleanza, è un danno tuo non di Dio! Se non ti attieni al patto che Dio ha fatto con te per la tua benedizione, è un problema tuo, un problema molto grave!

Nello scorso messaggio abbiamo visto che Dio ha promesso: – VITA ETERNA; – PERDONO; – NUOVI PENSIERI, SENTIMENTI E VOLONTA’; – VITA NELLO SPIRITO SANTO; – DI FARCI DEL BENE; – DI CONCEDERCI GRAZIA E GLORIA; – DARCI SAGGEZZA; – DARCI PACE IN OGNI SITUAZIONE.

CHE COMBATTERA’ PER NOI E SALVERA’ I NOSTRI FIGLI “Io combatterò contro chi ti combatte, e salverò i tuoi figli.” (Isaia 49:25)

-Nelle questioni della vita non sentirti solo/a, perché non sei solo. Ma soprattutto non lottare con le tue forze ma lascia combattere Dio.

Vedo tanti cristiani sempre in battaglia, sempre in lotta contro il male, contro i massoni, contro i complotti, contro i governi, contro tutti. Non sta scritto “combatterò insieme a te contro i tuoi nemici”, ma sta scritto “Io combatterò contro chi ti combatte”, cioè perché tu non fai battaglie ma se sono gli altri a farle contro di te! Non serve nemmeno chiedere a Dio di combattere, aspettati che Lui stesso combatta perché lo ha promesso! Infatti non sta scritto che avresti dovuto chiedere, ma l’iniziativa parte da Dio stesso! Questo vuol dire che le tue battaglie le puoi gettare alle spalle e lasciarle a Dio! Vivi e non combattere!!!

PROVVEDERA’ AD OGNI NOSTRO BISOGNO “Il mio Dio provvederà abbondantemente a ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza, in Cristo Gesù.” (Filippesi 4:19)

– Dio provvede. Lo diciamo ma non lo crediamo allora ripeti con me: Dio provvede ad ogni mio bisogno! Ripetilo di nuovo: Dio provvede ad ogni mio bisogno! NO, HO SBAGLIATO, dobbiamo dire: Dio provvede ABBONDANTEMENTE ad ogni mio bisogno secondo la Sua ricchezza, in Cristo Gesù!!! Abbondantemente!!! Tutto ciò è molto rilevante: quanto devo aspettarmi da Dio? Abbondantemente!

Gesù stesso aveva detto “Io sono venuto per darti vita abbondante”.
GUARIGIONE “Ma io medicherò le tue ferite, ti guarirò delle tue piaghe……” (Geremia 30:17)

“Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.” (Isaia 53:5)

– Puoi essere guarito da Dio! Però devi lasciarti medicare! Devi lasciarti guarire dalle piaghe che hai! Non resisterGli, ma abbandonati pienamente!!! Lui ha già pagato il prezzo per la tua guarigione, infatti è scritto “siamo stati guariti”: è un dato di fatto, che però va ricevuto in fede. E’ una promessa che si ottiene solo sapendo che è stato già pagato il prezzo!!!
SALUTE “Nessun male potrà colpirti, né piaga alcuna s’accosterà alla tua tenda.” (Salmo 91:10)

– Dio ha promesso di darti piena protezione da ogni male, l’immunità, ma solo se abiti al riparo dell’Altissimo e riposi all’ombra dell’Onnipotente (v.1)!!! Il male non ha diritto legale sulla tua vita se Dio è il tuo Dio, perché Gesù si è caricato del male che ci spettava, si è caricato delle maledizioni, delle ferite e delle malattie.

Non dire: “Io sono ferito, io sono solo e abbandonato da Dio pregate per me” se puoi ripararti all’ombra dell’Onnipotente. La preghiera da sola non serve a niente se non prendi la tua posizione legale in Dio, se non ti ripari sotto le Sue ali e non comprendi e afferri le Sue promesse! Non è per la tua bravura, per le tue capacità, o per la tua bontà, ma per i meriti di Cristo. Però una preghiera senza la posizione legale in Dio, è solo un ciarlare parole vuote e sterili! Spesso ci distraiamo e ci allontaniamo dalla protezione di Dio e dalla comunione con Lui, finendo per fare dei rituali preventivi e abitudinari, un po’ come Giobbe “chissà se hanno peccato” allora facciamo un sacrificio che possa accontentare Dio. Lo so, ti capisco, è successo mille volte anche a me. Questo errore però ci espone al male e alle piaghe, ma Dio ti ha promesso protezione dal male e dalle piaghe quando ti metti sotto la Sua protezione VOLONTARIAMENTE e vivi in comunione con Lui!

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Promesse da cogliere

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A volte viviamo male, viviamo al di sotto del piano di Dio per noi, perché non conosciamo i nostri diritti in Dio e non conosciamo le Sue promesse.

Ti sei mai domandato o domandata quale sia la volontà di Dio per te? Ti sei mai domandato cosa abbia in serbo Dio per te?

Il Suo piano per te può essere capito attraverso i prossimi brani che leggeremo, e capiremo che ci sono parecchie promesse per te. Se non capisci quali siano le Sue promesse, potresti perdertele per strada, non riceverle. Dipende da te il ricevere le promesse di Dio oppure no.

Non parlo di salvezza, ma di promesse.

La Bibbia potrebbe essere definito il libro delle promesse in quanto ne contiene a centinaia!

-Se queste promesse non fossero possibili, il Dio Onnipotente, il Dio Altissimo, Colui che sa ogni cosa, non le avrebbe promesse.

Le Sue promesse sono valide per te. Prendile, fa parte della tua eredità come figlio di Dio. Alcune hanno delle condizioni: cioè benedizione collegata a qualcosa da compiere. Altre non hanno condizioni ma vanno solo ricevute consapevolmente. Lui ha promesso:
VITA ETERNA “E questa è la promessa che egli ci ha fatta: la vita eterna.” (1 Giovanni 2:25)

– Non ti ha promesso tribolazione, ma vita. Non ti ha promesso sofferenza, ma vita. Non ti ha promesso morte, ma vita. Vita eterna vuol dire ricevere una nuova vita spirituale ora, che non finirà mai nemmeno quando subentra la morte terrena! E sia chiaro, Dio mantiene ciò che promette! C’è vita per te!

Se nasci una volta (umanamente) muori due volte (umanamente e spiritualmente. Ma se nasci due volte (umanamente e spiritualmente) muori una volta (solo umanamente, ma continui a vivere nello Spirito)!
DI PERDONARCI SE CI CONFESSIAMO “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.” (1 Giovanni 1:9)

– Promessa con condizione. Dio vuole perdonarci, ma c’è bisogno di andare a Lui e confessare i nostri errori. Abbiamo bisogno di essere perdonati e purificati e questo può far risplendere la nostra vita.

Dio vuole farti risplendere e farti essere la luce del mondo, non lo dico io, ma lo dice Gesù in Matteo 5:14-16. Vai a Lui in comunione e sii trasformato nella Sua stessa sostanza. Lui vuole cancellare il tuo passato, perdonarti e darti una nuova speranza!

CI DARA’ UN CUORE (pensieri, mente, volontà, capacità, sentimenti) NUOVO “ Vi darò un cuore nuovo, e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne.” (Ezechiele 36:26)

– Ti capita mai di non capire la vita, gli eventi, come uscire dai problemi? Ti senti mai intrappolato, incatenato, in pericolo. Dio è con te! Non ti ha lasciato mai, ma per cambiare la tua vita serve un cuore nuovo (nuovi pensieri, nuova volontà, nuove capacità e sentimenti). Dobbiamo essere cambiati e trasformati.

Dio ha promesso di sistemarti, dagli il tuo cuore, non tenerlo per te. Metti il tuo cuore in buone mani, le uniche buone mani!
DI DONARCI LO SPIRITO SANTO “Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!” (Luca 11:13)

– Ricevere lo Spirito Santo e vivere con Lui ti porta ad un altro livello! Puoi vivere al livello della gloria! Non accontentarti delle tenebre quando puoi vivere al livello della gloria. Dio vuole benedirti.

Dio ha promesso di darti il meglio SE GLIELO CHIEDI: cioè di darti lo Spirito Santo! Non c’è di meglio dello Spirito Santo, in quanto lo Spirito Santo ti fa entrare in un nuovo regno qui sulla terra: il Regno di Dio! Il più bel regno del mondo!
CI FARA’ DEL BENE, CI DARA’ GRAZIA E GLORIA “Perché Dio, il Signore, è sole e scudo; il Signore concederà grazia e gloria. Egli non rifiuterà di far del bene a quelli che camminano rettamente.” (Salmo 84:11)

– Lui ti ha promesso grazia e gloria. Se cammini rettamente e Gli chiedi grazia e gloria, Lui te le da. Si “concede” qualcosa che viene chiesto, e poi viene confermato da “non rifiuterà”! Per cui va chiesta la grazia e va chiesta la gloria! Puoi accontentarti di una vita miserabile, dove devi lottare per ogni cosa con le tue forze, oppure puoi chiedere la grazia e la gloria di Dio! Dio vuole farti sperimentare la Sua grazia, Lui vuole che vivi al livello della gloria, non al livello della miseria, della miserabilità e della maledizione! Vivere al livello della gloria permette di liberare centinaia di angeli al tuo servizio per mostrarti la potenza di Dio, altrimenti sarai salvato, ma senza sperimentare la potenza di Dio!
SAGGEZZA “Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore” (Giacomo 1:5-7)

– Dio ti ha promesso saggezza! Quando non sai che pesci prendere, il metodo per prendere la strada giusta è pregare, chiedere saggezza e credere che Dio te la dia! Infatti nel vers. seguente c’è il requisito di non dubitare. Credi in Dio e credi nella Sua promessa di darti saggezza quando la chiedi, e l’avrai! Dio è infinitamente più intelligente di qualsiasi uomo, è meglio seguire le Sue direttive, e Lui dice che ce le da quando le chiediamo!
PACE “A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida.” (Isaia 26:3) “E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.” (Filippesi 4:7)

– Puoi essere un credente stressato e ansioso, oppure puoi essere un credente che vive nella pace, dipende da te! Hai problemi, hai attacchi, ci sono lutti o malattie? Dio ti ha promesso pace e ti darà pace SE E SOLO SE sei fermo nei tuoi sentimenti e confidi in Dio! Altrimenti nisba!

Non se preghi, non se ti preoccupi, non se lavori di più, non se sei in depressione, non se sei sulle montagne russe dei tuoi sentimenti, non se confidi in te stesso o negli altri, ma SE E SOLO SE sei fermo o ferma nei tuoi sentimenti e confidi in Dio!!!

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Gesù luce del mondo

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Sai che Gesù ha un piano per te e ha detto che la tua presenza in questo mondo è importante? Sai in che modo tu puoi influenzare questo mondo?

Alcuni si perdono nel fare informazione, politica, ambientalismo, egoismo, liberalismo, legalismo, queste sono le religioni del 3° millennio: pro questo, o contro quello. Ognuno dice la sua, ma cosa ne pensa Gesù riguardo la nostra attività nel mondo?

Partiamo intanto dal capire chi è Gesù e cosa Lui pensava di sé stesso.

GIOVANNI 9:5 Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo».

– Una delle qualifiche di Gesù sulla terra era l’essere la “luce del mondo”. Possiamo interpretarlo in modo allegorico e poetico, come se Lui fosse stato un benefattore. Come se Lui facesse del bene in senso umano, ma attenzione: Colui che ha detto di essere la luce del mondo, è Colui che ha creato la luce! Noi non sappiamo spiegare diverse cose riguardo la luce, Lui l’ha creata. Non interpretare le parole di Gesù umanizzandole al livello carnale, ma cerca di capire il vero messaggio del Creatore dell’universo.

GIOVANNI 1:1-5 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta.

– In un certo senso la Parola ha detto: “Gesù ha fatto la luce e il sole, ed è più grande della luce e del sole, e finché è sulla terra la Sua luce è più importante della luce e del sole!”

Il pianeta terra sarebbe morto senza la luce e senza il sole. Non ci sarebbe più vita, i fiori morirebbero, gli alberi e i loro frutti morirebbero, e moriremmo tutti. Gesù sulla Terra faceva passare in secondo piano l’importanza del sole! Da questo punto di vista capiamo che quando Gesù era qui, stava dicendo che la Sua assenza avrebbe significato la distruzione! Abbiamo bisogno di Lui, qui e subito. E’ l’unico modo per evitare la distruzione!

Però non bastava la Sua presenza per illuminare le persone. Non bastava che Lui fosse qui affinché le persone venissero liberate.

GIOVANNI 8:12 Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».

– Gesù spiega di aver creato le condizioni affinché gli esseri umani non vivano nelle tenebre e muoiano nelle tenebre: seguire Gesù. Gesù vuole illuminare e liberare. Sei oppresso? Gesù vuole liberarti e darti vita e luce! Lui è la “luce del mondo” e la “luce della vita”! Dove andremo mai senza di Lui? Immaginatevi un luogo spaventoso, tenebroso, dove possiamo temere che ci venga fatto del male all’improvviso. Immagina di camminare nei sobborghi più pericolosi di New York o nelle favelas a Rio de Janeiro. Hai tutto il diritto per temere della tua vita, per temere per la tua salute e per la tua libertà.

Gesù invece vuole darti libertà, speranza e vita, ora e subito, SE lo segui! Seguire vuol dire interfacciarsi, comunicare, ubbidire alla Sua volontà. Lui vuole darti la luce della vita, che poi è Lui stesso! Vuole darti un appiglio cui aggrapparti, e può farlo solo se lo segui!

Ma non finisce qui. Infatti Gesù ha chiarito che Lui sarebbe stato la luce del mondo, finché era nel mondo, ma oramai sono 2.000 anni che non è più qui e potremmo pensare di essere nelle tenebre, senza speranza. Certo possiamo seguire Gesù, ma non avendolo qui fisicamente potrebbe essere più difficile. In realtà questa analisi non è corretta perché dopo aver analizzato cosa Gesù credeva di sé stesso, dovremmo analizzare cosa Gesù credeva di noi. Sì puoi essere debole, circondato da problemi, non capace, ma Lui ti conosce e può darti forza.

GIOVANNI 16:7-8 Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.

– Non devi confidare sulle tue forze o sulle tue capacità, tu non puoi convincere il mondo! Gesù ha detto che è utile che Lui vada in cielo e venga lo Spirito Santo! La luce del mondo ha detto che è meglio che Lui se ne va e arriva lo Spirito Santo. E’ meglio perché lo Spirito Santo sulla Terra può fare un’opera che Gesù non avrebbe potuto fare: entrare nelle persone, lavorarle, renderle capaci, potenziarle, liberarle e trasformarle!

Lo Spirito Santo cambia tutto!

Lo Spirito Santo cambia te e non sei più lo stesso o la stessa!

MATTEO 5:14-16 Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.

– Con lo Spirito Santo prendi vita. Con lo Spirito Santo tu sei la luce del mondo anche se non c’è Gesù! Con lo Spirito Santo tu diventi la speranza di questo mondo. Non serve a niente autocommiserarsi, compiangersi, puntare sulla nostra gloria, al nostro ministero, alla politica, a realizzarci. Serve illuminare questo mondo!

CONCLUSIONE. Il messaggio di oggi vuole mostrarti la luce di Gesù, che è la stessa luce che è in te. Vuole farti comprendere che Gesù ti ha chiamato ad illuminare e risplendere come Lui quando era sulla terra. Il mondo ha bisogno di Gesù sulla terra e ha bisogno di te se sei strumento dello Spirito Santo!

Tu con lo Spirito Santo sei la luce e la speranza del mondo, per agire come Gesù e cambiare le situazioni. Ci sono delle azioni buone, dei lavori da Dio, posti davanti a te. Sono azioni preparate da Dio. Il punto è che devi svolgere quello che Dio ha preparato per te, non l’impreparato. Devi lavorare il campo indicato dal Signore, non scelto da te. Chiedi al Signore: “Signore, cosa vuoi che faccio oggi? Chi stai lavorando oggi?”

Abbiamo anche letto che la città deve essere sopra il monte, non nella valle, altrimenti non la vede nessuno. Sii sensibile alla voce del Signore, sii testa e non coda, sii monte e non valle.

Tu puoi essere luce se rifletti la luce di Gesù. Tu puoi essere luce se sei strumento dello Spirito Santo!

C’è un mondo senza speranza, cioè senza me e te, risplendi in Cristo e risplendi di Cristo. Ascolta dove ti indirizza ad illuminare lo Spirito! Adesso ascoltiamo insieme!

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Come entrare nella Terra Promessa: Caleb

Come entrare nella Terra Promessa: Caleb
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Ti sei mai sentito-sentita come se la tua vita fosse ferma? Come se ci fosse un blocco e non si riesca a procedere?

A volte può essere a causa tua, altre volte a causa di altri. Può essere a causa di tue scelte, o a causa di scelte di altri. Le nostre scelte possono limitarci, bloccarci, ma a volte invece sono le scelte di altri a farlo.

A me è successo di fare scelte sbagliate, per esempio avevo una carriera davanti nello sport ma non essendo tenace e costante e preferendo dedicarmi al lavoro, ho mandato tutto all’aria.

Poi a volte le persone intorno a me, mi hanno impedito dal fare alcune cose. Queste sono cose normali nella vita di tutti i giorni, non dobbiamo farne un dramma, ma serve imparare a capire per cosa valga la pena lottare e per cosa no.

Per cosa vale la pena lottare? Un buon lavoro può valerne la pena, ma altre cose se ti mettono in guerra con altre persone allora no.

– Inoltre bisogna imparare a capire i piani di Dio ed essere tenaci nel perseguirli. Dio potrebbe averci programmati per sperimentare una benedizione seguendo una strada e noi non la riceveremo finché non ci incamminiamo in quella strada. Se devi andare da Milano a Roma, ma non parti mai e rimani a Milano, non arriverai mai al traguardo!

A volte vorremmo vedere le benedizioni di Dio, oppure degli esaudimenti o dei miracoli, ma se non ci incamminiamo nella “via”, non otterremo un bel niente!

Nel brano di oggi vedremo Caleb, un uomo di Dio ubbidiente, ma che a causa di altri dovette attendere 40 anni per vivere le benedizioni che Dio aveva per lui! Dio aveva una terra promessa per lui come ha una terra promessa per te, e Caleb seguì Dio pienamente, e lo fece tutta la vita nonostante i rallentamenti e la mancanza di fede degli altri, e alla fine ricevette le benedizioni di Dio, ma dopo 40 anni.

Sei disposto ad aspettare 40 anni? Ad essere tenace per 40 anni?

L’antefatto è che Dio aveva chiesto al popolo di Israele di mandare 12 spie nella terra di Israele per vedere il paese, e 10 di queste spie diedero un resoconto negativo e carnale, facendo spaventare tutto il popolo. Dio si arrabbiò e volle distruggere il popolo e farne uno nuovo, al che Mosè intercedette per perdonare il popolo.

NUMERI 14:20-24 Il SIGNORE disse: «Io perdono, come tu hai chiesto. 21 Però, come è vero che io vivo, tutta la terra sarà piena della gloria del SIGNORE. 22 Tutti gli uomini che hanno visto la mia gloria e i miracoli che ho fatto in Egitto e nel deserto, quelli che mi hanno tentato già dieci volte e non hanno ubbidito alla mia voce, 23 certo non vedranno il paese che promisi con giuramento ai loro padri. Nessuno di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà; 24 ma il mio servo Caleb è stato animato da un altro spirito e mi ha seguito pienamente; perciò io lo farò entrare nel paese nel quale è andato; e la sua discendenza lo possederà.

– Il Signore è degno di gloria e ha come obbiettivo quello di mostrarla. Mostrare la gloria di Dio serve a Lui ma anche a te, fa parte dello scopo per cui esisti: sperimentare la gloria, la potenza di Dio e mostrarla al mondo.

– Il Signore sogna in grande per te. Sogna che tu entri nella Terra Promessa, ma tu puoi escluderti, puoi tirartene fuori. Con la parola o con le azioni puoi impedirti di entrare nella Terra Promessa. Il popolo di Israele aveva detto “Perché il SIGNORE ci conduce in quel paese dove cadremo per la spada? Là le nostre mogli e i nostri bambini diventeranno preda del nemico. Non sarebbe meglio per noi tornare in Egitto?” (NUMERI 14:3)

Non solo non avevano creduto che Dio volesse benedirli e portarli nella Terra Promessa, ma avevano anche pensato che volesse farli morire. Quello che avevano detto, poi si è adempiuto, veramente Dio li ha fatti morire fuori della Terra Promessa. Se proclami negatività e morte, otterrai negatività e morte! Se credi che Dio vuole il male per te, otterrai il male. Quello che semini raccogli!

Non serve proclamare il bene, perché Dio già vuole il tuo bene, Lui ti ha già benedetto e vuole mostrarlo. Ma se tu metti muri, maledici, proclami il male e rinneghi la bontà di Dio, ti stai scavando la fossa! E’ proprio questo il problema dell’umanità, quelli che credono che Dio esista, credono che non sia interessato a loro, e otterranno il loro stesso danno!

– Nota che per esempio il popolo di Israele pensava fosse meglio per loro tornare a fare gli schiavi in Egitto! Il meglio di Dio è sempre meglio di quello che pensi. Non cercare il tuo meglio, perché Dio ha qualcosa di ancora meglio!

– Caleb, dopo aver perso 40 anni nel deserto, in mezzo a 3 milioni di frignoni, sapeva che doveva continuare a confidare in Dio, perché il piano di Dio per la Sua vita si sarebbe adempiuto lo stesso, sarebbe stato ritardato, ma comunqe si sarebbe adempiuto.

Caleb diceva: “Non importa quello che questi frignoni faranno e diranno, si sono già seppelliti da soli con le loro maledizioni ed i loro piagnistei, moriranno nel deserto, ma io confido in Dio e fra 40 anni erediterò benedizioni abbondanti!”

A volte ci appoggiamo sulle persone sbagliate, che ci fanno soffrire e ci fanno perdere tempo, forse anche 40 anni, ma non temere, il piano di Dio sussiste, se sei tenace e ti aggrappi a Lui vedrai la Terra promessa.

Serve però essere tenaci, serve aggrapparsi alla Parola di Dio e avere comunione continua con Dio.

Non saranno le guerre o la malattia a impedire il piano di Dio per la tua vita, ma solo il tuo rifiuto di aggrapparti a Dio e rimanere saldo in Lui e nella Sua Parola.

Non fare il nullafacente per 40 anni pensando che non dipenda da te la benedizione, perché potresti morire nel deserto. Caleb sapeva che doveva vivere con Dio giorno dopo giorno e siccome era pronto ogni giorno, fu pronto anche il giorno giusto in cui sarebbe cambiata la sua vita!

– Sai, Dio aveva promesso una terra dove scorreva latte e miele a 3 milioni di persone, ma 2 milioni 999 mila e 998 frignoni non sono entrati nella terra promessa, 2 uomini di fede che furono pronti e forgiati per 40 anni entrarono!

Caleb e Giosuè erano pronti e determinati 40 anni prima, furono pronti e determinati per 40 anni, e furono pronti e determinati anche 40 anni dopo. Erano tenaci e credevano alla potenza di Dio e alla Parola di Dio. Tu ci credi alla potenza di Dio? Ci credi che quello che Dio promette, si realizza?

NUMERI 14:26-30 Il SIGNORE parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, e disse: 27 «Fino a quando sopporterò questa malvagia comunità che mormora contro di me? Io ho udito i mormorii che i figli d’Israele fanno contro di me. 28 Di’ loro: “Com’è vero che io vivo, dice il SIGNORE, io vi farò quello che ho sentito dire da voi. 29 I vostri cadaveri cadranno in questo deserto; e voi tutti, quanti siete, di cui si è fatto il censimento, dall’età di vent’anni in su, e che avete mormorato contro di me, 30 non entrerete di certo nel paese nel quale giurai di farvi abitare; salvo Caleb, figlio di Gefunne, e Giosuè, figlio di Nun.

– Caleb credeva che quando Dio diceva di andare bisognasse andare, mentre quando diceva di fermarsi bisognasse fermarsi, ed era sempre attento alla voce di Dio e non alla propria voce o a quella di altri.

Nei versetti seguenti alcuni del popolo si pentono e decidono di andare e ubbidire a quello che Dio aveva detto in precedenza, mentre in quel momento Dio aveva stabilito che siccome avevano rinnegato, non sarebbe stato con loro. Nuovamente non hanno ascoltato Dio!

– Nota invece che Dio ascolta la voce di tutti. Se proclami la tua morte Dio adempie. Se proclami la tua fine, Dio adempie.

– I mormorii, le lamentele e le maledizioni, producono altre maledizioni, muri e limiti. Sì erano nel deserto ed avevano dei giganti davanti a loro. Sì il paese era grande per loro, ma se Dio dice di andare e che Lui è con noi, dobbiamo andare, proprio come credeva Caleb, e non avremo da temere. CONCLUSIONE. Per rompere i muri intorno a te e giungere nella Terra Promessa ci sono 6 passi da compiere:

– Essere tenaci nella fede

– Aggrapparsi alla Parola di Dio

– Avere comunione con Dio costantemente, quotidianamente

– Non dobbiamo maledire,
– Non mettere limiti allo Spirito

– Non rifiutare le promesse di Dio.

Preghiamo insieme affinché il Signore ti mostri la strada per la tua benedizione e la liberazione dal nemico, e per sperimentare la Terra Promessa nella tua vita!

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Consacrazione: 5 verbi per comprenderla

Consacrazione: 5 verbi per comprenderla
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– Credere in Dio ha a che vedere più con la pratica che con la teoria (che comunque è preziosa). Credere è più qualcosa di visibile, che qualcosa di invisibile e interiore.

Il popolo di Israele ha commesso tanti errori nel proprio percorso, ma tra le cose positive si può sicuramente annoverare la comprensione del concetto di dedicazione = vivere ed essere dedicato al proprio Dio in maniera anche visibile senza vergognarsi, anzi con orgoglio (ma non arroganza o superiorità). Il riconoscere la propria chiamata, come motivo di vita e la cosa più importante da compiere. Adesso affrontiamo due versetti che ci guidano nel comprendere cosa il Signore intende per essere veri credenti.

DEUTERONOMIO 10:12-13 E ora, Israele, che cosa chiede da te il SIGNORE, il tuo Dio, se non che tu tema il SIGNORE, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu lo ami e serva il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, che tu osservi per il tuo bene i comandamenti del SIGNORE e le sue leggi che oggi ti do?

– In questi 2 versetti abbiamo 5 azioni pratiche che siamo chiamati a svolgere per essere discepoli di Gesù, veri figli di Dio, e anche che amiamo Dio e lo onoriamo per chi Lui è. I Figli di Dio ubbidiscono al Padre e hanno un rapporto con il Padre, poi ci sono quelli che non hanno mai avuto a che fare con Dio e non hanno alcun rapporto con Lui e quindi non sono “figli”. Il figlio vive insieme al Padre fino alla maggiore età, non da separati in casa, ma avendo comunione costante.

Questi due versetti appena letti ruotano attorno a 5 verbi che esprimono 5 azioni: TEMERE – CAMMINARE – AMARE – SERVIRE – OSSERVARE

– TEMERE – il verbo in ebraico è “iarè”, e in greco è “fobestài” ed esprimono il concetto di paura, spavento, timore o riverenza. Temere il Signore è un punto di partenza nella vita.

LUCA 12:4-7 Ma a voi, che siete miei amici, io dico: non temete quelli che uccidono il corpo ma, oltre a questo, non possono fare di più. 5 Io vi mostrerò chi dovete temere. Temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella geenna. Sì, vi dico, temete lui. 6 Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio; 7 anzi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete più di molti passeri.

– Gesù dice “Temete, ma non temete”, cioè abbiate il timore di Dio riconoscendo la Sua gloria e grandezza e il Suo diritto di uccidere noi peccatori, e in questo modo potrete non temere sapendo che Lui è amore e ama chi crede in Lui più di molti passeri. Se temi Dio, puoi comprendere la grandezza del sacrificio di Gesù Cristo e il dovere di dedicarGli tutta la tua vita, di consacrarti a Lui!

– CAMMINARE – Non dobbiamo fare di testa nostra. Camminare nelle vie di Dio implica che le vie sono le Sue, non le nostre. Implica che dobbiamo chiederGli per quali strade dobbiamo camminare, non seguire i nostri ragionamenti! Gesù diceva a tutti “Seguimi”, vuol dire che dobbiamo guardare dove va Lui, e andarGli dietro. “camminare nelle Sue vie” vuol dire vivere secondo la Sua volontà tutti i giorni. TUTTI I GIORNI! Mettere la Sua volontà, i Suoi piani prima dei nostri. Vuol dire che non pianifico io le attività quotidiane, ma le pianifica Lui e mi dice Lui dove devo andare, infatti leggiamo in ISAIA 30:21 Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: «Questa è la via; camminate per essa!»

– Odi la voce che ti guida? Se non la senti prega e chiedi a Dio di parlarti e poi stai in ascolto!

– AMARE – Dio richiede di amarLo. In altri punti lo comanda esplicitamente. Ma leggiamo in 1 GIOVANNI 4:10 In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati.

– Dio non chiede mai di fare cose che Lui non farebbe per primo. Quindi ci richiede di amarLo nel senso che dobbiamo rispondere a Lui come degli specchi, riflettendo il tipo di amore che Lui ha per noi, cioè che ci ama anche quando non lo meritiamo, anche quando non siamo al top, che ci ama al punto da sacrificare Suo Figlio. Che agisce in nostro favore senza che lo chiediamo. Così siamo chiamati noi a mostrare amore verso di Lui al punto da “sacrificare nostro figlio” come Abrahamo, cioè le nostre passioni e le nostre distrazioni, i nostri hobby e tutto noi stessi per dedicare tempo alla preghiera e alla Sua Parola, alla comunione fraterna e alla lode e adorazione a Dio.

– SERVIRE – Essere al servizio di Dio. Essendo parte attiva in chiesa e fuori dalla chiesa. Essendo parte attiva in questo mondo come testimoni di Cristo, facendo visite, incontri di preghiera, cellule. ServirLo nella chiamata specifica personale, e in quella generale. Essere una luce in questo mondo. Per esempio quando ci chiedono come abbiamo passato la domenica, consiglio a tutti di parlare della benedizione che si ha avuto in chiesa, in modo che le persone possano esprimersi sul condividere o meno che sia bello e importante andare in chiesa, credere in Dio, e poter creare opportunità di condividere il messaggio del Vangelo. La gente non potrà ricevere il messaggio di Cristo se non vede in noi l’entusiasmo del lodarLo e servirLo, e addirittura neanche sapendo che si è credenti e si va in chiesa.

– OSSERVARE – Come abbiamo analizzato in passato, i comandamenti non sono fredda “legge”, ma esprimono gli insegnamenti del Signore per il nostro bene anche quando a noi non sembra. Anche se per noi potrebbe sembrare faticoso o impossibile attenersi a un Suo insegnamento, con la potenza dello Spirito possiamo farcela, perché quel “comandamento” è un insegnamento del nostro Padre d’amore per la nostra crescita. Tu puoi essere essere luce in questo mondo, e puoi manifestare la potenza di Dio. Mitsvah esprime “direttiva” e serve ed è intesa per guidare, governare, o influenzare la nostra vita, per indicarci una direzione e non farci brancolare nel buio, darci dei punti di riferimento. In concreto questo brano esprime il concetto di attenersi attentamente alle direttive di Dio. Dio parla!

CONCLUSIONE. Tra le varie chiamate che ci sono sopra ogni credente, c’è la chiamata a consacrarsi. Sei chiamato o chiamata a consacrarti a Lui. Lo stesso termine ebraico “Kadosh”, che normalmente traduciamo in italiano con “santo”, esprime il concetto di consacrazione a Dio, cioè l’unico modo per vivere una vita santa e collegata con Dio. Ciò si esplica per esempio attraverso i 5 verbi che abbiamo analizzato oggi dal libro del Deuteronomio: TEMERE – CAMMINARE – AMARE – SERVIRE – OSSERVARE. Voglio invitarti a pregare con me affinché io e te possiamo non dimenticare la chiamata alla consacrazione che abbiamo. Preghiamo che il Signore ci dia la forza affinché possiamo attenerci fermamente a Lui, vivendo con Lui giorno dopo giorno. E soprattutto se tu sei uno di quelli che non sapeva di avere una chiamata alla consacrazione a Dio sulla propria vita, addirittura fatta da parte di Dio stesso il Creatore, prega con me.

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Gioia in ogni tempo

Gioia in ogni tempo
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Ti sei mai domandato come dovresti reagire a epidemie, persecuzioni, complotti, apocalissi o alla grande tribolazione?

Scappare, reagire, far valere i propri diritti, nascondersi, andare in ansia, strapparsi i capelli?

La Parola di Dio parla anche di queste cose e se rimani con noi, cercheremo di analizzare alcuni aspetti del credere in Dio che vengono sottovalutati dai credenti comuni, ma che potrebbero essere di benedizione e di guida per non essere travolti o prendere decisioni sbagliate.

FILIPPESI 4:4 Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.

– L’apostolo Paolo ha scritto questo versetto mentre era in prigionia a Roma, a causa di un complotto ordito ai suoi danni per ucciderlo e bloccare la testimonianza cristiana. C’erano alcune decine di fanatici religiosi che avevano fatto il voto di ucciderlo e i capi religiosi con gioia gli avevano dato il via libera e…sorpresa, non reclama vendetta, ma esorta all’allegria!

Inoltre Paolo era già pienamente consapevole del concetto di “ultimi tempi”, “Tribolazione” e “anticristo” “uomo del peccato” “figlio della perdizione”, “persecuzione”. Infatti 10 anni prima aveva scritto le lettere ai Tessalonicesi, Corinzi, etc… che trattano questi temi.

In tutto questo non piange, non si deprime, non urla al complotto, anche se aveva tutto il diritto di farlo: era vittima del più grande complotto di tutti i tempi, azzittire Dio e la fede cristiana, cominciando dal suo più grande esponente sulla terra in quel momento!

Invece ordina di rallegrarsi, non lo consiglia, lo ordina, è un imperativo presente attivo! In più lo ripete 2 volte! A proposito di

1 TESSALONICESI 5:16-18 Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.

– Subito dopo aver parlato di rapimento, di cristiani morti che risuscitano, di ultimi tempi, ai versetti dal 16 al 18 ci esorta ad essere gioiosi, pregare e ringraziare “perché questa è la volontà di Dio”. Non ha chiesto rivolte, ansie, paure o rivendicazione di diritti, ma gioia, comunicazione con Dio e gratitudine. Questi 3 elementi sono la volontà di Dio quando siamo vittime di complotti, quando siamo attaccati spiritualmente, quando siamo in guerra.

Con l’esortazione o con il comando, con le buone o con le cattive, devi gioire! Soprattutto quando le cose vanno male. Il cristianesimo non segue regole “intuitive”, ma “controintuitive”. Gesù non dice amate i vostri amici, ma amate i vostri nemici! Non dice fate del bene a quelli che vi trattano bene, ma a quelli che vi trattano male! Non dice ribellatevi a quelli che vi perseguitano, ma pregate per loro (non una battaglia spirituale, ma veramente la benedizione, la pace per i persecutori). Anche Paolo in ROMANI 12:14 dice: Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite.

– Non siamo chiamati a fare guerra contro i persecutori, ma a dire bene. Sembra impossibile, ma con Dio tutto è possibile, perché non dobbiamo seguire l’intuito umano, ma andare contro l’intuito umano! Come facciamo a parlare bene di chi ci perseguita? Può essere lo stato, la politica, i colleghi di lavoro, i familiari, i vicini di casa. Non dobbiamo parlare male di loro, ma parlare bene!

1 PIETRO 3:14b-15 Non vi sgomenti la paura che incutono e non vi agitate; ma glorificate il Cristo come Signore nei vostri cuori.
Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni.

– sgomento [grave stato di inquietudine causato da preoccupazioni, angosce e sim.] ≈ paura, sbigottimento, sconcerto, smarrimento, spavento, timore. ↑ orrore, panico, terrore. ↓ turbamento.

In pratica siamo esortati a non farci turbare, agitare e impaurire dalle cose che accadono, ma nei problemi glorificare Dio! Perseguitato? Gloria a Dio! C’è un complotto? Gloria a Dio! Mi vogliono uccidere? Gloria a Dio! Ma non perché si è scemi, ma perché è il metodo controintuitivo di Dio per vincere nella vita: quando le cose vanno male, ma anche quando vanno bene, gioire, glorificare e confidare in Dio!

CONCLUSIONE. Molti cristiani sono musoni, tristi, depressi e credono che la loro vita e il mondo intero andranno sempre peggio. E non vivono in Corea del Nord, dove subiscono violenze soprusi, divieto di possedere la Bibbia o di parlare di Gesù per non subire violenze fisiche, sessuali, dormire al freddo di qualche campo di concentramento e morire di stenti entro 3 mesi (questo è ciò che succede in Corea del Nord, ma non solo, in molti paesi i nostri fratelli sono perseguitati). Depressi e scoraggiati sono più che altro i cristiani che vivono qui in occidente, dove comunque hanno la libertà di possedere una Bibbia, di parlare di Gesù e di uscire di casa. Di fare manifestazioni e esprimere la propria opinione!

Più che essere depressi e pessimisti c’è da essere grati! Grati perché possiamo uscire di casa e non essere rinchiusi in qualche galera a causa della fede in Gesù. Grati perché il Signore ci ha promesso un futuro di gloria dove regneremo sulla terra per mille anni. Grati perché anche nelle difficoltà e nella sofferenza, Lui è con noi, ci consola e ci capisce, perché Lui ha passato anche di peggio.

Grati perché non vivremo sempre qui sulla terra, ma godremo della presenza e della gloria di Dio. Il Signore ci insegna l’allegria e la gratitudine. Voglio esortarti oggi, se non l’hai mai fatto prima, a pregare Dio, lasciarGli ogni tuo peso, ricevere lo Spirito Santo, vivere nella Sua gioia e ringraziarLo per OGNI cosa! Dico lo Spirito Santo, perché proprio il frutto dello Spirito è “amore, gioia, pace, pazienza…”

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I ministeri: evangelisti, pastori e dottori

I ministeri: evangelisti, pastori e dottori
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Leggiamo Efesini 4:11-12:

È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo.

– Abbiamo visto la scorsa settimana che questi 5 ministeri o uffici sono allenatori nei 5 campi. Abbiamo già trattato i primi 2, passiamo oltre negli ultimi 3.

EVANGELISTA (euanghelistes 2099): letteralmente “un messaggero del bene”. Vedi euanghelizo “Proclamare buone notizie” e euanghelion “buone notizie”. Di solito pensiamo a Filippo o a Billy Graham. Ovviamente questi sono stati grandi esempi, eppure tutti siamo stati mandati in tutto il mondo a predicare l’Evangelo a ogni creatura.

Ma non dobbiamo andare allo sbaraglio: proprio come Filippo e Billy Graham, venivano guidati dallo Spirito Santo ad andare nei luoghi giusti, a dire le cose giuste nel modo giusto (ascoltando lo Spirito Santo, e comunicando volontariamente un messaggio chiaro, comprensibile e rilevante per le persone) anche noi credenti siamo chiamati ad ascoltare la voce dello Spirito, dedicare del tempo specifico e capire in quale modo possiamo diffondere il Regno di Dio. Poche informazioni, chiare e rilevanti. Non serve la teologia o la scuola biblica, basta anche solo un messaggio basilare, biblico, evangelico e chiaro per chi ascolta. Passi che guidino all’effettuare passi ulteriori. Spesso non ci sono conversioni perché le persone non sanno cosa devono fare.

PASTORE (poimen 4166): alcuni studiosi dicono derivi dalla radice “Proteggere”. Indica il mandriano o il pastore di pecore. Qualcuno che si prende cura di una mandria o di un gregge e non semplicemente qualcuno che da da mangiare come spesso si dice “il pastore ciba il gregge”. Non è vero questo, anche il mercenario ciba il gregge, ma se arriva il lupo o il leone scappa. Il pastore dà guida, cibo e protezione. Si prende cura, ascolta, consiglia e non pretende perfetta ubbidienza a lui, o addirittura di controllare le persone (in tal caso invece di mercenario, sarebbe un dittatore o un tiranno).

Ma pensare che questo lavoro possa essere svolto solo da una persona, sarebbe un limitare l’espansione del Regno. Infatti siamo chiamati in diversi versetti a esortarci a vicenda (vedi per esempio Ebrei 3:13 e Romani 12:8). C’è quindi l’idea di esortare i fratelli e i nuovi credenti, a crescere nel Signore, ad allontanarsi da ogni apparenza di male, e ad ascoltare lo Spirito Santo risolutamente. Per cui anche se potresti non diventare mai “pastore” sei comunque chiamato alla cura delle altre pecore, come una delle diverse necessità all’interno del corpo di Cristo.

DOTTORE (didàskalos 1320): insegnante, maestro, dottore. Ricorre molte volte riferito a Gesù, Nicodemo, e anche nella chiesa primitiva a Paolo, Barnaba, etc… Spesso radunavano folle che seguivano i loro insegnamenti.

Ci sono anche qui i falsi, che vengono seguiti da cristiani non fedeli, o addirittura ricercati: “Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri (dottori, didaskalos) secondo le loro proprie voglie” (2 Timoteo 4:3).

Cosa buffa è che, mentre in Efesini 4:11 i didàskalos vengono elencati tra i doni che Gesù ha dato agli uomini, in Matteo 23:8 Lui aveva detto di non farsi chiamare “Rabbi” perché uno solo è il nostro “didàskalos”, come a vietarne il titolo. In realtà si può spiegare agevolmente proprio con la Sua voglia di evitare che i “didàskalos” diventassero come i “Rabbi” giudaici, che Gesù aveva definito guide cieche (Matteo 23:16,24), figure cariche di orgoglio e finzione. Persone che svolgevano un incarico e avevano un titolo che dava un’aurea di spiritualità, ma senza la sostanza della spiritualità.

Tutti i credenti devono essere pronti a “rendere conto della speranza” che è in loro (1 Pietro 3:15), speranza presente anche durante le pandemie, durante i complotti, durante l’Apocalisse e la Grande Tribolazione, perché Dio ci ha chiamati a sperare nel Dio della speranza, e ci equipaggia per avere pace e speranza anche nei momenti più difficili!

Ognuno deve poter spiegare la certezza della propria salvezza, e il bisogno di ogni essere umano di avere la stessa certezza, in un rapporto personale e vivente con Gesù. Ciò è un po’ apostolato, un po’ evangelizzazione e un po’ insegnamento, perché non dobbiamo vivere il nostro servizio a Dio in compartimenti stagni:

-”io evangelizzo, ma ignoro completamente la dottrina biblica”

-”io conosco tutta la dottrina e evangelizzo con termini corretti teologicamente parlando, termini che non capirà nessuno”

-”io vado a predicare il vangelo in tutto il mondo, ma il “mio” vangelo (cioè quello che io ho capito), anche se quello che predico non sta scritto in nessun versetto della Bibbia”…etc…

Inoltre nessun credente deve lasciarsi sballottare e ingannare da dottrine di uomini, da fatti della vita o da fraintendimenti. Ciò è possibile avendo una preparazione biblicamente e spiritualmente equilibrata = 100% Parola di Dio e 100% Spirito Santo (in quanto uno non annulla l’altro, ma anzi è parte dell’altro, per cui l’intuizione spirituale e la rivelazione sovrannaturale, non andranno mai contro il testo scritto, ma anzi lo renderanno vivo e pratico. Mentre il testo scritto della Parola di Dio non sarà fredda dottrina, ma guida per non cadere nell’emotività o in trappole di spiriti maligni e ingannatori.

100% Parola di Dio+100% pienezza dello Spirito!

v.12 per il PERFEZIONAMENTO (dal verbo katartizo: rendere adatti, completi, sistemare non come se si fosse rotti ma affinché funzioni bene) dei santi, in vista dell’OPERA del MINISTERO (diakonìa: ufficio e lavoro del servitore. Usato per indicare i “doveri domestici” dei servitori e la ministrazione religiosa e spirituale) e per l’EDIFICAZIONE del corpo di Cristo (oikodomé: costruzione in senso letterale e figurato. Non intende una semplice benedizione del singolo, ma proprio la costruzione di un edificio affinché cresca e svolga la propria funzione di “casa”, o “palazzo”. La “testa”, cioè Cristo, è già funzionante, mentre il “corpo” deve esercitarsi e lavorare sotto la direzione della “testa”, “capo”).

v.12 QUELLO CHE MI COLPISCE E’ CHE I 5 UFFICI DEVONO ADDESTRARE IL CORPO AFFINCHE’ SVOLGA I 5 UFFICI!!!! (“in vista dell’opera del ministero”, vuol dire che il ministero/servizio lo devono svolgere tutti. Magari non allo stesso tempo, ma non è possibile che un credente muoia senza aver manifestato nessuno degli “uffici) LE PECORE NON DEVONO STARE A SENTIRE DELLE BELLE FAVOLETTE, MA SONO CHIAMATE A CRESCERE AL LIVELLO DEI 5 UFFICI, E I 5 UFFICI DEVONO LAVORARE A QUESTO SCOPO.

– Un pastore biblico deve insegnare i discepoli a curare gli altri discepoli, seguirli, visitarli, non a scaldare una sedia. Un dottore deve insegnare i discepoli a poter spiegare la dottrina biblica ai nuovi discepoli. Un evangelista deve raggiungere le anime e insegnare ai discepoli a raggiungere le anime!

v.12 Ognuno deve seguire la propria chiamata specifica in 1 dei 5 uffici. Ma in fondo dobbiamo diventare completi in modo da manifestare ognuno di noi, in parte, TUTTI e 5 gli uffici. Ognuno dei 5 uffici deve addestrare ogni singolo credente, quindi ogni credente deve imparare da ognuno dei 5 uffici. Poi ogni credente avrà una chiamata specifica in un campo specifico, ma deve essere addestrato anche negli altri 4!!!

Per cui nessuno può dire: “io non sono amorevole e quindi non posso curare e esortare”, oppure “io non ho fatto studi per cui non posso insegnare e non sono in grado di spiegare il messaggio del Vangelo”, oppure “io non so se ho ricevuto lo Spirito Santo”….non possiamo permetterci questi atteggiamenti, queste insicurezze, dobbiamo farci ammaestrare da Cristo e dai “doni” che ha dato, cioè i “ministeri. Dobbiamo togliere ogni preconcetto, pigrizia, limite mentale o spirituale e farci trasformare, rinnovare, correggere, educare!!!

L’evangelista non dovrà evangelizzare, ma equipaggiare affinché tutto il Corpo di Cristo sappia e possa evangelizzare. Se c’è un evangelista su 1.000, immaginate se dovesse evangelizzare solo lui. Paragonate invece al fatto se evangelizzassero tutti e 1.000!!

L’apostolo non dovrà fondare chiese, ma dovrà equipaggiare tutto il corpo di Cristo nella fondazione di chiese, cellule, gruppi di preghiera e gruppi di studio biblico.

Il profeta non dovrà solo profetizzare, ma soprattutto dovrà guidare le persone nell’ascoltare la voce di Dio e nel capire la Sua volontà.

Il pastore non dovrà solo predicare e curare le anime, ma soprattutto dovrà equipaggiare il Corpo di Cristo a curarsi e esortarsi.

Il dottore non dovrà solo insegnare la Bibbia in chiesa o nelle scuole bibliche, ma dovrà addestrare il Corpo nel comprendere la totalità della fede cristiana e nel non farsi ingannare con eccessive enfasi di alcune dottrine a discapito di altre, o addirittura nel travisare il messaggio biblico.

Di conseguenza tu puoi lavorare nel campo apostolico, profetico, evangelistico, pastorale e di insegnamento, anzi dovrai farlo ed essere addestrato. Hai dei compiti da svolgere al servizio del Tuo Padre Celeste che ti ha amato così tanto! E ciò è possibile perché ci ha dato dei doni, i 5 uffici.

Non devi aspettare il titolo e non devi aspettare qualcuno con il titolo.

v.13 Devi giungere (in un percorso di pochi anni) all’unità della fede e alla piena conoscenza di Cristo, alla Sua perfetta statura.

– Non sballottati da singole dottrine, ma prendere il cuore dell’intero Vangelo (Buona Notizia).

v.15 Crescere verso Cristo, cioè avere un rapporto diretto con Lui, personale, e ascoltarLo.

– giungere alla pienezza del corpo di Cristo, in Cristo e per Cristo, ma anche per gli altri.

CONCLUSIONE. Tu puoi essere ripieno di Spirito.

Tu puoi ascoltare Gesù che ti parla direttamente.

Tu puoi non essere smarrito nei problemi della vita ed essere stabile e avere pace, se vivi in Cristo e maturi nella fede.

Per ottenere queste cose devi seguire con determinazione il piano di Dio per te e imparare dal Maestro, ascoltando la Sua voce e imparando sempre, perché hai 5 ministeri da imparare, un giogo da portare per lavorare per il Regno di Dio.

Non attendere, ma vai ora a Cristo, per metterti al Suo servizio nei 5 e più ministeri.

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I ministeri: Apostoli e profeti

I ministeri: Apostoli e profeti
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La scorsa settimana abbiamo visto che c’è una “vocazione”, cioè una chiamata specifica, sulla tua vita. In realtà ci sono diverse chiamate generiche, ed abbiamo parlato di Accoglienza, di amministrazione della grazia di Dio e di servire e amare gli altri. Ma ognuna di queste aree generiche può diventare una chiamata specifica per te o me.

Inoltre abbiamo affrontato i famosi 5 “ministeri” o uffici e abbiamo visto che il termine originale è Diakonìas che vuol dire servizi, e che in Efesini 4 si intende che i 5 uffici/ministri devono preparare ogni credente con il 100% di quello che il Signore gli ha dato e rivelato. Addestrarli per raggiungere la loro statura e superarla. Non lasciare le persone nell’ignoranza.

Oggi approfondiamo nel dettaglio i 5 uffici e vedremo che ti riguardano molto da vicino. Vedremo che io e te dobbiamo crescere in questi 5 campi, e servire il Signore in essi.

EFESINI 4:11-12 È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo

– Il soggetto centrale è Gesù, tutto ruota intorno a Lui e al Suo dono (“ha dato”), non attorno all’uomo e alle sue capacità, in quanto se non è Gesù che da e dona uffici, chiamate, capacità, allora nessuno fa niente!

Queste chiamate però non servono per il culto, oppure per servire Dio. Non servono per fare bella una chiesa locale, per evangelizzare o per benedire. Servono per perfezionare i credenti e addestrarli a servire Dio nel “ministero” nella “diakonìa” cioè nel servizio. I 5 ministeri non servono per fare il lavoro, ma per far fare il lavoro e potenziare (di solito si pensa il contrario e si sbaglia)!

Questi 5 uffici servono per costruire la chiesa locale e universale, affinché le persone giungano alla perfetta conoscenza di Cristo, come leggeremo nei versetti seguenti. Non stiamo qui per scaldare una sedia, per diventare dei bravi cristiani, ma dei servitori di Dio che operano in questo mondo. Missionari, ministri che servono il Dio Onnipotente!

Ripeto: questi 5 uffici/ministeri servono per addestrare i credenti per l’opera del ministero/servizio. Scopo dei famosi 5 ministeri è addestrare i comuni credenti a diventare ministri! Se un ministro addestra i consacrati per farli arrivare in pochi anni alla sua statura e poter prendere anche il suo posto o per replicare il suo servizio, allora sta adempiendo il proprio compito di ministro. Se il “ministro” non fa questo, allora non sta adempiendo il proprio compito e sta mancando davanti a Gesù!

– Sia chiaro che TUTTI i santi (consacrati, discepoli) DEVONO essere preparati in vista dell’opera del ministero! TUTTI i discepoli DEVONO essere preparati in vista della COSTRUZIONE del corpo di Cristo! Poi è Dio che opera tutto in tutti, tramite i responsabili (e non solo, come sta scritto in 1 Corinzi 12).

I 5 UFFICI PUBBLICI devono addestrare il resto del Corpo di Cristo con tutta l’unzione, tutta la potenza, tutta la conoscenza di Cristo, e tutta l’intimità con Dio, che hanno loro, affinché quando loro non ci saranno più, non si senta la mancanza. Oggi si venerano facilmente uomini e donne del passato, invece bisogna replicare quello che loro facevano!

Dio non si è fatto problemi quando è venuta la persecuzione sulla Chiesa primitiva e sono morti i Sommi apostoli, perché Dio non voleva fondare la Chiesa su di loro, ma su Sè stesso! Se fosse stato fondamentale avere Paolo, Pietro, o Gesù, Dio poteva impedire che morissero, guidarci a fare manifestazioni di protesta, scioperi, rivoluzioni, per evitare la loro morte! Invece la loro vita e la loro morte non è stata una perdita per noi, ma un esempio da ripetere!

Se perdi l’apostolo Paolo e vai in crisi, non hai imparato niente dall’Apostolo Paolo, perché lui esortava tutti a tenersi stretti a Dio e al Suo Spirito. Se ti manca Gesù, non hai capito niente del Suo messaggio, perché Lui disse che era meglio che Lui se ne fosse andato, altrimenti non sarebbe potuto venire lo Spirito Santo che ci avrebbe guidato in tutta la verità!

Non ci serve l’uomo, ma ci serve il Dio che ha creato l’uomo. Non ci serve il grande uomo di Dio, ma ci serve il Dio del grande uomo di Dio!

Ora vorrei approfondire i termini originali dei 5 uffici, e cosa implicano nella nostra vita:

APOSTOLO (apostolòs, sul lessico è al numero 652): un delegato, un messaggero, uno mandato con ordini. Tutti siamo mandati, e lui è quello che gestisce i mandati (oltrechè essere lui stesso il primo mandato per via di un unzione speciale). Ci sono anche i “falsi”, guarda 2 corinzi 11:13 e apocalisse 2:2.

Anche se con il termine apostolo noi pensiamo ai sommi apostoli e a Paolo, scopo di questo incarico è espandere il Regno di Dio raggiungendo nuove nazioni, nuove città e nuove case, in quanto “mandati”.

Gli apostoli devono hanno bisogno di addestrare i credenti per poter avviare nuove “cellule”, “gruppi di studio biblico” e nuove chiese, altrimenti la loro opera è ridotta. Paolo era sempre circondato da un gran numero di collaboratori, cui lui affidava incarichi specifichi in qualche città o villaggio, o regione.

Filippo in Atti 8 non era un apostolo (e qui non viene ancora chiamato evangelista), ma a seguito della persecuzione andò in Samaria di sua spontanea volontà, dove evangelizzò e si converti un gran numero di persone e fu avviata una chiesa (e dopo vennero mandati Pietro e Giovanni per far scendere lo Spirito Santo). In Atti 11:19-20 vediamo che alcuni dei dispersi per la persecuzione fondarono la storica chiesa di Antiochia senza alcun mandato se non il generico “andate in tutto il mondo…” come tutti i discepoli. Questi non erano apostoli e come nel caso di Filippo, non erano mandati da nessuno (se non dallo Spirito Santo).

Oggi tendiamo a ragionare in compartimenti stagni “tu non sei nessuno e non puoi fare niente” “Tu non sei pastore quindi non puoi battezzare” “Tu puoi fare questo, ma non puoi fare quello” etc… Ma la chiesa primitiva non si atteneva a questi schemi umani, dittatoriali e religiosi. I fondatori della chiesa di Antiochia, Filippo, e tanti altri, ascoltavano la voce dello Spirito!

Molti credenti possono essere chiamati a fondare delle chiese o dei gruppi in casa, anche senza avere titoli particolari o compiti particolari da un ministro o da una chiesa. Ovviamente sarebbe buono fossero collegati a una chiesa e a degli uomini e donne di Dio che possano curarli, istruirli, correggerli, e con cui interfacciarsi spiritualmente e biblicamente. Ma ciò non deve essere un limite o un freno, semmai al contrario, un potenziamento e un reindirizzare a colpire il bersaglio giusto al meglio.

Tutti possiamo applicare il ministero apostolico ed espandere il Regno di Dio aprendo nuove case alla predicazione del Vangelo, raggiungendo nuove città o villaggi, o aiutando altri a farlo “Chi riceve un profeta come profeta, riceverà premio di profeta; e chi riceve un giusto come giusto, riceverà premio di giusto.” (Matteo 10:41) Chiunque riceverà, assisterà, aiuterà, agevolerà e fortificherà un apostolo/profeta/etc…, riceverà premio di apostolo/profeta/etc…

PROFETA (prophetes 4396) definizione del dizionario: Un proclamatore di messaggi da parte di Dio. Qualcuno che predica il consiglio divino della grazia già compiuta, o che anticipa gli scopi di Dio per il futuro. Portavoce, interprete, intermediario, messaggero, comunque qualcuno che comunica un messaggio che riceve da parte di Dio e non un proprio messaggio o dei propri pensieri.

Ci sono anche qui i “falsi”, tipo quelli che danno il proprio messaggio senza che sia Dio ad aver parlato anche se loro dicono di sì. Potrei comunicare un messaggio buono in nome di Dio, senza che Lui lo abbia dato, ma solo per guadagnare visibilità, accrescere il mio prestigio, etc… Il vero profeta comunica il 100% (o quasi) del messaggio che Dio gli ha dato. 100% o quasi, perché c’è sempre una percentuale di componente umana: il canale è umano, quindi fallibile, ma comunque deve essere attorno al 90-100%. Quando la percentuale è 10-20, allora non si tratta di un vero profeta! “Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome qualcosa che io non gli ho comandato di dire o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta sarà messo a morte». (DEUTERONOMIO 18:20) La discriminante non è se è buono o no, ma se chi ha il discernimento degli spiriti conferma che è da parte di Dio o no!

Il vero profeta riceve rivelazioni da parte del Signore, che non avrebbe potuto sapere in altro modo, al punto che credenti e anche non credenti possano stupirsi e comprendere la perfetta conoscenza di Dio, e la Sua presenza costante nella vita quotidiana di ognuno.

Caratteristica è il saper svelare le intenzioni profonde e sconosciute nelle persone (per esempio diverse volte è capitato di scoprire persone che volevano suicidarsi, o uccidere, o che erano adultere), oppure preparare le persone per eventi futuri. Come profeti normalmente pensiamo a Isaia, o Geremia, o Elia, eppure tutti dobbiamo imparare a ricevere la rivelazione di Dio, ed essere pronti a capire il Suo cuore, per essere guidati nelle situazioni della vita!

Tutti possiamo e dobbiamo ricevere la rivelazione di Dio per la nostra vita e crescita e protezione. Inoltre tutti possiamo aiutare gli altri che profetizzano, o che hanno bisogno di ascoltare la voce di Dio e la Sua volontà. Come prima, se aiutiamo profeti, riceveremo premio di profeta e staremo lavorando nel campo profetico!

Alla prossima settimana per gli ultimi 3 ministeri.

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Chiamati al ministero

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Benvenuti a tutti. Riepilogo veloce degli scorsi messaggi. Abbiamo visto che ci sono diverse chiamate sulla tua vita. Come essere umano sei chiamato ad amare Dio, amare il prossimo e credere in Dio.

Come discepolo sei chiamato a servire Dio, a portare frutto, a seminare il Suo Regno in questo mondo e ad amministrare la Sua grazia sugli abitanti di questa terra attraverso visite, cellule, studi biblici, preghiere, cura dell’anima, esortazione, accoglienza, etc…

Abbiamo grandi compiti e responsabilità, anche se non abbiamo titoli come pastore, apostolo, etc… E’ più che sufficiente il titolo di discepolo, cioè studente di Gesù Cristo! Vi rimando al canale Youtube di Messaggeri della grazia o sul sito internet per riascoltare gli scorsi messaggi.

Riprendiamo una delle letture:

MATTEO 11:28-30 28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».

– La pace e il riposo si ottengono solo andando a Gesù (per lavorare)!

Inoltre si parla di un giogo al posto di un altro giogo. Sì, quello di Gesù è dolce e leggero, ma il giogo serve per lavorare. Tu sei chiamato a smettere di lavorare per te stesso e a lavorare per il Regno di Dio! Gesù quando salva le anime, le chiama a lavorare, non ad essere passive!

Ripeto sempre che la salvezza è per grazia, non per opere.

Di solito si dice “Una volta salvato sempre salvato”, ma sarebbe più corretto dire “Una volta salvato, sempre a lavorare!”. Non si va mai in pensione nel Regno di Dio. La pensione è roba democratica, ma il Regno di Dio è “teocratico”!

Se non capisci che Gesù ti chiama a prendere il Suo giogo per lavorare per il Suo Regno, manchi lo scopo della tua vita!

1 CORINZI 12:4-6 Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. 5 Vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. 6 Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti.

– “Doni”, è doni di grazia, capacità soprannaturali che dipendono da Dio e non dalla nostra bravura e che si ricevono solo perché abbiamo ricevuto la grazia di Dio sulla nostra vita, non per meriti. Quindi tutti coloro che hanno ricevuto lo Spirito Santo, possono manifestare i doni.

“Ministeri” è un termine latino che si tradurrebbe meglio con servizi e nel testo originale troviamo diakonìa da cui deriva diakonèo, cioè attendente alle tavole, servitore che attende gli ospiti, che serve in termini generali.

“operazioni” nel testo originale è enèrgema, cioè operazioni, lavori.

– Punto chiave è che è Dio che opera tutto in tutti, dipende da Lui la potenza e la capacità, da noi la disponibilità a essere Suoi strumenti. Noi di solito pensiamo che Dio operi poco in pochi (solo in e tramite pastori, apostoli, evangelisti…), invece opera tutto in tutti!

EFESINI 4:1 Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta,

– Vocazione, dal vocabolario “chiamata, invito, disposizione d’animo che induce l’uomo a determinate scelte”. Paolo da “prigioniero del Signore” ci invita a prendere molto seriamente la nostra chiamata, a prendere determinate scelte collegate con la chiamata! Chi ha una vocazione, fa ruotare la propria vita attorno a quella chiamata. Le scelte che prende, sono tutte dettate dalla chiamata e dalla vocazione!

EFESINI 4:11-12 È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo

– Questo era uno dei miei brani preferiti in passato. “Pensavo sempre, che belli i ministeri, servono più ministeri nella chiesa”. In realtà focalizzavo l’attenzione sulle cose sbagliate di questi versetti!

– Gesù ha dato i 5 incarichi/uffici, che comunemente vengono chiamati ministeri, anche se nel testo non è scritto esplicitamente che si tratti di ministeri. Tutto origina in Gesù!

Ma a cosa servono questi 5 uffici/ministeri? Per agire? O per preparare?

“Lui ha dato…per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero…” Il ministero/servizio è quello dei “santi” cioè dei credenti comuni, dei comuni discepoli consacrati a Gesù. Scopo dei famosi 5 ministeri è addestrare i comuni credenti a diventare ministri! Se un ministro addestra i consacrati per farli arrivare in pochi anni alla sua statura e poter prendere anche il suo posto, allora sta adempiendo il proprio compito di ministro. Se il “ministro” non fa questo, allora non sta adempiendo il proprio compito e sta mancando davanti a Gesù!

– Sia chiaro che TUTTI i santi (consacrati, discepoli) DEVONO essere preparati in vista dell’opera del ministero! TUTTI i discepoli DEVONO essere preparati in vista della COSTRUZIONE del corpo di Cristo! Poi è Dio che opera tutto in tutti, tramite i responsabili (e non solo).

EFESINI 4:13-16 13 fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; 14 affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore; 15 ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell’amore.

– Tutti dobbiamo crescere e maturare, e tutti abbiamo elevate prospettive davanti a noi, che non devono schiacciarci, ma farci essere attenti agli insegnamenti che i leader portano, per prendere ciò che è biblico e lasciare il resto. Non essere sballottati qua e là da dottrine che uomini hanno creato enfatizzando aspetti biblici, tralasciando il cuore di Dio. Invece che mettere al centro l’uomo, la dottrina, o una chiesa locale, al centro deve essere Dio e la Sua volontà. E’ importante imparare ad ascoltare lo Spirito Santo dove ci vuole portare.

Oltre ai 3 incarichi della scorsa settimana, che sono validi per tutti, ma per alcuni in modo specifico, e sono:

ACCOGLIENZA in ogni sua forma

AMMINISTRARE la svariata grazia di Dio

MINISTRARE, cioè servire gli altri

Aggiungiamo ora i 5 “ministeri”, che non sono stati dati solo a pochi, ma sono stati dati a tutti come obiettivo, ognuno il suo.

Tutti e 5 i ministeri devono preparare tutti, con tutte le informazioni che hanno, affinché possano non avere bisogno del ministro se un domani non ci fosse più!

Il credente non deve accontentarsi di ciò che riceve la domenica e poi tornare a casa dimenticando. Ma deve entro pochi anni raggiungere e superare il ministro! Quindi:

APOSTOLO

PROFETA

EVANGELISTA

PASTORE

DOTTORE

CONCLUSIONE. Questi 8 ruoli – ministeri – incarichi – uffici, rientrano tra le aree dove ognuno di noi deve essere addestrato. Ognuno deve avere una buona preparazione in tutti questi campi (“completo in nulla mancante”), poi ascoltare lo Spirito Santo se ci guida in modo specifico in uno tra questi dove essere Suoi strumenti per la crescita degli altri! Il ministro – ufficio, serve per “perfezionare” addestrare gli altri a raggiungerci e superarci! Quindi vi esorto a studiare, fare vostro ogni insegnamento biblico e ad ascoltare lo Spirito Santo se vi guida in modo specifico in una direzione!

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Chiamati ad amministrare

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Abbiamo parlato le scorse settimane riguardo al portare frutto come scopo della nostra vita di discepoli di Gesù! Non siamo qui per vivere egoisticamente, per farci gli affari nostri, ma per gestire i doni di Dio.

Tutto ciò che abbiamo di valore è un dono e non è un merito, per esempio la vita, la salute, la natura, le capacità.

Vediamo il progetto originario di Dio:

GENESI 1:26-28 26 Poi Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. 28 Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra».

– Fatti per essere a immagine di Dio e simile a Lui. Poi c’è stata la caduta. Ma in Gesù, l’uomo nuovo è nuovamente a immagine di Dio (EFESINI 4:24).

– Siamo qui per dominare in nome di Dio (verbo ebraico radah, governare, prevalere, legiferare) nella vita, sulla creazione, e non per essere dominati dai vizi, dal peccato, dagli hobby, etc… Non sei fatto per essere un pezzente o un miserabile, ma per regnare e dominare.

– (attenzione che “dominare sulla creazione” non vuol dire devastare, altrimenti poi non c’è più nulla da dominare!)

– (attenzione che dobbiamo dominare sulla terra, non sugli altri esseri umani, altrimenti non consentiamo anche agli altri esseri umani di “dominare” ma li “dominiamo”)

1 PIETRO 4:7-11 7 La fine di tutte le cose è vicina; siate dunque moderati e sobri per dedicarvi alla preghiera. 8 Soprattutto, abbiate amore intenso gli uni per gli altri, perché l’amore copre una gran quantità di peccati.

9 Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare.

10 Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono (chàrisma) che ha ricevuto, lo metta a servizio (diakonoùntes) degli altri. 11 Se uno parla, lo faccia come si annunciano gli oracoli di Dio; se uno compie un servizio (diakonèi), lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.

– C’è una FINE in arrivo che ci deve incoraggiare a mettere impegno e a stare allerta.

MODERATI – SOBRI – per dedicarci a PREGARE (PARLARE CON DIO, e questo rinchiude sia il concetto originario del primo Adamo che era nell’Eden, ma anche la lode e l’adorazione comunitaria in previsione di ciò che faremo nei cieli)

SOPRATTUTTO DOBBIAMO AVERE UN AMORE INTENSO GLI UNI PER GLI ALTRI, perché l’amore copre (kalùpto, cioè vela, nasconde, cela, tiene segreto) i peccati (errori, sbagli) degli altri.

OSPITALI (filòxenos, amare gli ospiti, non solo ospitare persone in casa, ma anche organizzare incontri evangelistici o di discepolato in casa, e accogliere le persone in chiesa) senza MORMORARE (1° aspetto pratico, praticare l’ospitalità e l’accoglienza)

– AMMINISTRATORI (Oikonòmoi) indica Amministratore, governatore, steward (gestore, assistente), supervisore, un impiegato con capacità, ciambellano.

Ciambellano: Importante dignitario di corte, in antico era addetto alla cura degli appartamenti privati del sovrano e del suo guardaroba regale; in seguito, e ancora oggi nelle corti dove esiste, ha il compito di dirigere il cerimoniale.

Sapete: un amministratore, un ciambellano, non possiede nulla, ma gestisce tutto!

Siamo chiamati a gestire la grazia di Dio e il Suo Regno (ciambellano che gestisce le ricchezze di Dio). Dobbiamo conoscerle e farle conoscere. Siamo supervisori nella gestione dell’Opera di Dio. Siamo comunque subordinati a Lui, ma con capacità di azione in base alle responsabilità e ai doni che lui ci ha dato da amministrare.

L’amministratore paga, ma non con soldi suoi. Fa i lavori, ma non con la sua forza. Comanda senza avere diritti proprietari, ma solo delegati.

-Questa settimana Sara è andata in comune per richiedere delle carte riguardo la nostra casa e il nostro condominio visto che siamo proprietari. L’impiegato faceva opposizione, perché non era lei l’amministratrice. L’amministratore, che ha diritti delegati, ha quasi più potere del proprietario con i propri diritti proprietari!!!

L’amministratore dedica il tempo per le proprietà degli altri, ed è questo che gli garantisce di poter mangiare e percepire uno stipendio. (2° aspetto pratico, amministrare la grazia di Dio che abbiamo ricevuto, le piccole grazie, sugli altri)

– v.10 dono (Chàrisma che deriva da Chàris cioè grazia, favore, gentilezza): dono di grazia, favore non meritato.

Questo è lo stesso termine che viene tradotto in italiano con “doni spirituali”.

In essenza il dono che viene da Dio, il dono spirituale, o la capacità di svolgere opere spirituali o materiali nella chiesa, sono tutte cose che non meritiamo. Capacità “non nostre”. Favori dall’alto di cui non dobbiamo prenderci il merito visto che non li abbiamo “meritati”! Hanno uno scopo: devono portare benedizione e gloria agli altri, non a me.

– v.10 a servizio degli altri: qui il termine è Diakonèo, da cui deriva diakonòs, cioè attendente alle tavole, servitore che attende gli ospiti, che serve in termini generali. (3° aspetto pratico, servire i fratelli)

SERVIRE GLI ALTRI PER MEZZO DEL NOSTRO DONO

Il dono spirituale di grazia, cioè il favore non meritato che abbiamo ricevuto, lo abbiamo ricevuto per gestirlo per il benessere, l’accoglienza e la crescita dell’altro. Non è nè a nostro beneficio, nè a nostra gloria, allo stesso modo come un servitore di 2mila anni fa attendeva gli ospiti (di prestigio o gente comune) per assisterli per il loro benessere, per fornire cibo e accoglienza. O come lo steward e la hostess su un aereo, che amministrano e gestiscono gli ospiti/clienti/passeggeri, per la loro comodità, tutti i doni spirituali e i ministeri sono indirizzati verso l’altro, alla gloria di Dio.

CONCLUSIONE. A cosa sei chiamato tu? Scaldare una sedia. Essere un credente nominale? Vivere la tua vita?

Abbiamo visto che sei un amministratore della grazia e del Regno di Dio, chiamato ad accogliere e a servire. Attraverso i doni di grazia che Dio ha posto nella tua vita dobbiamo manifestare questi 3 punti, sotto la Sua supervisione e guida. Sei chiamato a manifestare i carismi, cioè i “doni di grazia” agli altri per la loro edificazione e non la tua.
Sei anche chiamato ad essere ospitale, cioè amare in modo pratico, essendo inclusivo verso il prossimo e invitarlo in casa tua a dormire, andandolo a trovare, o invitarlo a cellule di studio biblico, agapi e avvicinare così le persone a Dio.

Il punto è che ogni dono che il Signore ci ha dato va messo a diakonuntes, cioè servizio, degli altri.

Quindi mi sento di indirizzarti al Signore per chiedere la Sua volontà per la tua vita. Sicuramente riguarda l’amministrare, l’accogliere e il servire, ciò che devi chiedere è in quale campo e come farlo. Sicuramente riguarda l’amare il prossimo e manifestare ospitalità e interesse. Andarli a trovare o invitarli a casa tua per un caffè, una chiacchierata. Parlare del regno di Dio, del Suo amore e della Sua grazia. Chiediamolo insieme.

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Chiamati a seminare

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Abbiamo visto nelle scorse settimane che Gesù ci paragona a degli alberi, fatti per portare frutto. La tua vita non è inutile, ma è per uno scopo: portare frutto!

Se porti frutto ti senti utile, perché fai ciò per cui esisti. Se non porti frutto, ma sei distratto dalle cose della vita e non ti focalizzi su Dio e adempi la tua chiamata specifica, perdi tempo, perdi valore, perdi il significato della vita.

Abbiamo visto che 2.000 anni fa non esistevano le scuole bibliche dove imparare delle informazioni mentali, e che dopo essere uscito con un diploma ti senti arrivato. Esisteva la scuola del discepolato, dove giorno dopo giorno, seguendo il Maestro, affrontavi aspetti pratici. Imparavi le nozioni teoriche mettendole subito in pratica. Gesù ha detto di essere il pane della vita, subito dopo aver moltiplicato il pane per 5.000 uomini (Giovanni 6). Ha detto di essere la Risurrezione e la vita, e poco dopo ha risuscitato Lazzaro (Giovanni 11).

Ha detto di essere la Luce del mondo, e poco dopo ha ridato la vista a un cieco nato (Giovanni 8-9).

Gesù fondava il Suo ministero terreno su “Teoria messa in pratica” e richiede da noi la stessa cosa: “Teoria messa in pratica”!

Magari sei stanco o stanca, allora potresti illuderti che il riposo faccia per te. Invece Colui che ti ha creato, reindirizza il tuo modo di pensare, invece Gesù ti spiega che la strada è un’altra:

MATTEO 11:28-30 28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».

– Dio ti darà riposo durante le tue varie attività quotidiane se imparerai a fare ogni cosa con e per Lui (Joyce Meyer), se prenderai il Suo gioco e non il tuo, o quello di questo mondo. Non devi stare senza di Lui, perché quando stai senza di Lui, ti affatichi e vieni oppresso. Qualsiasi situazione attraversi, Dio può darti forza. Quando le cose invece ti vanno alla grande, avvicinati ancora di più a Dio, così non dovrai fare doppia fatica nei momenti di difficoltà! Lui vuole darti riposo!

– Questo brano inoltre evidenzia un aspetto che viene spesso saltato: c’è un giogo! Tanti credono che il riposo sia non fare niente, prendersi una bella vacanza, non avere impegni, essere cristiani all’acqua di rose che scaldano una sedia, o addirittura neanche andare in chiesa. Non è così! Se sei fatto e fatta per portare un giogo, vuol dire che non troverai mai pace senza quel giogo. Ma non un giogo qualsiasi, un giogo casuale, un giogo inevitabile, qui parla del giogo “di Gesù”, che tu devi prendere volontariamente! Tanti credono che la malattia che hanno possa essere un giogo, oppure dei figli difficili, o i problemi con il coniuge, ma queste non sono cose che puoi prendere volontariamente, ce l’hai e basta. Attenzione il giogo di Gesù non è la situazione in cui ti trovi, ma il legame specifico fatto da Gesù per te, che devi prendere volontariamente, altrimenti non lo hai!

Vorrei chiarire che il giogo di Gesù è “dolce” e il Suo “carico è leggero”! Non una situazione insormontabile, non una trappola. In pratica io e te siamo paragonati a un bue, che ara un terreno. I buoi frequentemente lavorano in gruppi di 2 o 4, e sono legati insieme dal giogo, che è un dispositivo che serve per frazionare il peso tra i diversi animali, per consentire loro di lavorare al meglio per muovere l’aratro per il dissodamento del terreno. In pratica Gesù sta dicendo che ci libera dall’oppressione se ci mettiamo a lavorare per Lui e con Lui!

Il punto qui non è cosa Dio può fare per te, ma per quale scopo sei stato creato! La tua vita acquisisce senso, quando compi le opere che Dio ha preparato affinché tu le compissi.

Tanti pensano che ci sia solo la predicazione, la musica e l’evangelizzazione.

Tanti sono stonati come campane, e si sentono a disagio ad impegnarsi per spiegare il Vangelo ai loro amici e si vergognano. Rimane la predicazione, quindi le campane e i vergognosi mirano al pulpito ma quando vedono che non c’è spazio o che non riescono neanche lì, vanno in depressione e si intiepidiscono. In realtà c’è molto altro, basta ascoltare la voce dello Spirito!

ISAIA 30:21 Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra,
le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà:
«Questa è la via; camminate per essa!»

– Contrariamente a quello che potete pensare, io sono uno che si scoraggia facilmente, e sono instabile. Tendo a iniziare le cose e a non finirle. Sì, sono un inconcludente, e tu?

Ma grazie a Dio nella mia vita spirituale e con la chiesa mi trovo continue conferme da parte di Dio su ciò su cui devo predicare, su cosa devo fare. Sento continuamente la voce che dice “Questa è la via…”. Spesso sarei tentato a dire che non vedo risultato in quello che faccio, non vedo frutto. Spesso dico al Signore che forse sto sbagliando strada e che vorrei sentire la Sua voce e la Sua guida per capire che strada intraprendere, o su quale messaggio predicare, e puntualmente sento la Sua voce che mi conferma la strada. Quanti dubbi ci sono nella vita. Quante indecisioni! Io e Sara siamo forse tra le persone più indecise della terra! Ma grazie a Dio per le milioni di conferme che mi da continuamente. Voglio spronarti a chiederGli costantemente cosa fare, come procedere, e di aspettarti la Sua risposta!

Entriamo nel dettaglio pratico:

Il tuo datore di lavoro non è la chiesa locale, ma Gesù Cristo. Non devi rimanere senza fare niente, spiritualmente parlando, solo perché il pastore o la chiesa non ti hanno ancora dato un compito. Gesù aveva detto “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura!” Quindi vai!

1 CORINZI 12:4-6 Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. 5 Vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. 6 Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti.

– In questo brano si trattano i doni, i ministeri e le operazioni. Ci vogliono ore per fare un’analisi completa e quindi continueremo in futuro, però intanto vorrei ribadire cosa è scritto nel testo originale. Come ho detto più volte, “doni” nell’originale è “Chàrisma” che deriva da Chàris cioè grazia, favore, gentilezza, e quindi si traduce con dono di grazia, capacità non meritata.

In essenza il dono che viene da Dio, il dono spirituale, o la capacità di svolgere opere spirituali o materiali nella chiesa, sono tutte cose che non meritiamo. Capacità “non nostre”. Favori dall’alto di cui non dobbiamo prenderci il merito visto che non li abbiamo “meritati”!

– “ministeri” nel testo originale è diakonìa da cui deriva diakonèo, cioè attendente alle tavole, servitore che attende gli ospiti, che serve in termini generali.

Si intende il servire gli altri per mezzo del nostro dono.

Il dono spirituale di grazia, cioè il favore non meritato che abbiamo ricevuto, lo abbiamo ricevuto per gestirlo per il benessere, l’accoglienza e la crescita dell’altro. Non è nè a nostro beneficio, nè a nostra gloria, allo stesso modo come un servitore di 2mila anni fa attendeva gli ospiti (di prestigio o gente comune) per assisterli per il loro benessere, per fornire cibo e accoglienza. O come lo steward e la hostess su un aereo, che amministrano e gestiscono gli ospiti/clienti/passeggeri, per la loro comodità, tutti i doni spirituali e i ministeri sono indirizzati verso l’altro, alla gloria di Dio.

– “operazioni” nel testo originale è enèrgema, cioè operazioni, lavori.

– In pratica il testo dice che Dio ci ha chiamati a lavorare per Lui, ma solo se facciamo operare Lui e se facciamo le Sue opere. Non dobbiamo lavorare in base alle nostre capacità, ma per mezzo dello Spirito Santo. E’ Lui che opera le cose in tutti. Le opere nostre non funzionano!

CONCLUSIONE. Sei chiamato a seminare in questo mondo. A lavorare portando il giogo di Gesù. Se non lo facciamo saremo inutili e non adempiremo lo scopo della nostra vita! Per essere efficaci dobbiamo udire la voce dello Spirito che ci guida!

Siamo chiamati a vivere nella grazia di Dio, e a farla fluire attraverso di noi, perché solo così consentiremo a Dio di operare attraverso di noi. Ci sono diversi “ciambellani”, diversi “servitori di minestra”, ma tutti quanti possiamo operare solo facendo fluire lo Spirito tramite noi. L’obiettivo finale però, non è farci belli agli occhi degli altri, ma servire gli altri.

Continuerò nelle prossime settimane ad affrontare alcuni compiti pratici del cristiano.

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Come portare frutto

Come portare frutto
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La scorsa volta abbiamo visto che siamo stati creati per uno scopo speciale, cercare il Regno di Dio, viverlo e diffonderlo. Non siamo stati creati con lo scopo di andare allo stadio, di fare shopping, di arricchirci, di guardare la tv o di stare su Facebook o Instagram, ma per vivere e diffondere il Regno di Dio. Non apparteniamo a noi stessi, ma a Dio nostro Creatore.

Abbiamo visto che il Regno di Dio si cerca, si vive e si diffonde.

Puoi avere tutto ma senza il Regno di Dio non hai niente. Puoi non avere niente ma con il Regno di Dio hai tutto.

Inoltre, come parte del Regno di Dio, siamo stati creati per portare del frutto:

LUCA 13:6-9 Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna; andò a cercarvi del frutto e non ne trovò. 7 Disse dunque al vignaiuolo: “Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercare frutto da questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché sta lì a sfruttare il terreno?” 8 Ma l’altro gli rispose: “Signore, lascialo ancora quest’anno; gli zapperò intorno e gli metterò del concime. 9 Forse darà frutto in avvenire; se no, lo taglierai”».

– In Matteo 3:10 avevamo visto che è posta una scure alla radice degli alberi, cioè noi, e siamo chiamati a portare frutto, altrimenti veniamo tagliati. Qui in Luca 13:6-9 veniamo paragonati a un fico che deve portare frutto per non essere tagliato. Dio ha pazienza, ma fino a un certo punto. Dopo “3 anni” simbolici, pazienta ancora “un anno” sennò lo taglia. Nel terreno, cioè sulla terra e nella Chiesa, siamo messi per portare frutto per il Regno di Dio (che è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo).

Ma come si fa a portare frutto? Devo fare delle buone opere? Buone azioni?

GIOVANNI 15:4-6 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. 5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano.

– Dobbiamo “dimorare”, cioè vivere nella “vite” che è Gesù. Non devi tanto avere Gesù nel tuo cuore, più che altro devi vivere in Gesù. Non deve vedersi Carlo, Sara, etc…. Ma deve vedersi Cristo Gesù. Non saranno le opere mie o tue, ma di Gesù. Non prendiamo vita facendo buone azioni, ma prendiamo vita essendo parte delle “buone azioni” di Gesù. Non le nostre!

Questo vuol dire “dimorare” cioè vivere in Gesù. Non vivere la nostra vita, ma anzi rinnegarla per vivere la Sua vita. Siamo stati comprati a caro prezzo, cioè con il sangue sulla croce, per vivere in Gesù e non in noi stessi!

GIOVANNI 15:8 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli.

– Dio è amore. Ho predicato su questo e vi invito ad andare ad ascoltare il messaggio su messaggeridellagrazia.it oppure su Youtube. Questo è lo “scopo” e la verità della Sua vita, ma anche lo scopo della nostra vita come essere umani!

Invece come “discepoli”, lo scopo è di glorificare il Padre portando molto frutto, e ciò può avvenire solo rimanendo collegati alla linfa vitale vivendo in Gesù Cristo!

Sviluppiamo ora cosa voglia dire essere discepoli.

Discepolo deriva dal latino “discipulus” che significa “allievo che impara”. Rimango sempre sbalordito dal vedere credenti che dopo anni di “fede” non sono cambiati per niente. Ancora peggio quando vedo che sono cambiati sì, ma in peggio. Seguire Gesù ed essere salvati ha a che vedere con lo “studiare”. Ma non come nelle nostre scuole moderne. Invece come 2.000 anni fa facevano i discepoli con Gesù, vivendo con Lui quotidianamente, seguirLo, fare le cose che fa Lui. I discepoli e gli allievi, seguono il loro Maestro. Vivono con il loro Maestro. Imparano cose nuove ogni giorno 7 giorni su 7.

Non esistevano le scuole bibliche dove andavi una volta a settimana o addirittura una volta al mese a studiare per imparare delle informazioni mentali. Esisteva la scuola della vita, ma soprattutto la scuola della fede, dove imparavi a cacciare i demoni e pregare per la guarigione degli ammalati. Dove imparavi a vivere nel risveglio e a morire a te stesso per vivere in Gesù. Organizzavi incontri di preghiera o di studio biblico al mare, al lago, al fiume, nel bosco, a casa. Imparavi ad amare gli altri, a esortarli nella fede giorno dopo giorno e non solo la domenica.

Peccato che nella nostra Bibbia italiana troviamo questi termini latini italianizzati come “discepolo”, perché in questo modo non capiamo cosa voglia dire.

Vuol dire che devi studiarti quotidianamente di vivere in Gesù. Uscire dalla tua zona della comodità e della carnalità e vivere quotidianamente nello Spirito.

Noi siamo stati creati per la gloria di Dio, non per la nostra! E siamo stati creati per diffondere il Regno attraverso il frutto che potremo fare solo vivendo in Lui! E per svolgere questi compiti, bisogna imparare le vie dello Spirito. Bisogna studiare e soprattutto fare nostri gli insegnamenti di Gesù.

GIOVANNI 15:16 Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.

– Qui Gesù sta parlando ai Suoi discepoli di 2.000 anni fa, ma anche di oggi, anche a te e me! Sta dicendo che ci ha scelti e costituiti PER portare frutto. Non è un opzione: scegliere di fare o di pensare agli affari nostri. E’ lo scopo della tua vita e della tua chiamata a essere discepolo!

Collegato con il portare frutto, c’è l’esaudimento delle nostre richieste (se viviamo nello Spirito Santo porteremo frutto e il Padre esaudirà le nostre richieste nell’autorità dataci da Gesù).

RIPETO: cercare il Regno – Vivere nello Spirito – Portare frutto – Esaudimento delle preghiere in nome di Gesù

Se siamo disubbidienti e viviamo per noi stessi, ci vergognamo di nostro Signore e siamo egoisti, allora il Padre non esaudirà le nostre preghiere. Puoi anche pregare in ebraico, ma il Padre non ti esaudirà perché Lui non divide la propria gloria con nessuno.

Attenzione che non è questione di meriti. Dio non esaudisce i bravi, ma i discepoli-studenti che sono coloro che vivono in Cristo Gesù, cercano il Regno di Dio e portano il frutto voluto da Dio! Spesso pensiamo egoisticamente a far esaudire le nostre richieste, invece è desiderio di Gesù che le nostre richieste vengano esaudite.

L’esaudimento delle preghiere non è un premio per la nostra bravura, ma il frutto del nostro frutto. Se non fai frutto alla gloria di Dio, non riceverai frutto di benedizione sulla tua vita!

CONCLUSIONE. Vorrei concludere con un esortazione a ricercare il Regno di Dio (cioè che Dio regni sulla tua vita), a vivere nello Spirito e a portare il frutto nello Spirito che Dio vuole che tu porti!

Nel prossimo messaggio condividerò alcuni pensieri pratici che spero possano essere uno spunto per farti essere fruttifero alla gloria di Dio!

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Creato con uno scopo

Creato con uno scopo
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La scorsa settimana abbiamo visto che non abbiamo valore intrinseco per i materiali di cui siamo composti, perché ciò di cui siamo fatti, se fosse venduto al mercato, verrebbe pagato quanto qualche chilo di patate.

Abbiamo un valore non calcolabile in quanto esseri con una testa (che spesso non usiamo) e con delle capacità (anche se spesso ci limitiamo, e smettiamo di imparare appena sono finite le scuole, o smettiamo di lavorare appena andiamo in pensione). Invece non finisce tutto lì. Per esempio il nonno di Sara era una di quelle persone che forse lavorò di più quando andò in pensione, perché faceva lavori di bricolage, collezione francobolli, trenini, costruzione plastici, e mille altre cose.

Dio ci ha creati per qualche cosa di glorioso. Per sperimentare la Sua presenza. Per manifestare la Sua gloria in questo mondo. Comunque ci ha creati per far fruttificare qualcosa che sia duraturo.

Mi viene da pensare a Davide, che prima di diventare re, veniva continuamente perseguitato da re Saul con continui tentativi di farlo fuori, perché lo vedeva come un pericolo per il proprio trono e la propria autorità. Davide ebbe l’occasione di liberarsi umanamente dei propri problemi facendo fuori Saul, ma aveva uno scopo che andava perseguito secondo le vie di Dio e non dell’uomo. Leggiamo:

1 SAMUELE 26:23 Il SIGNORE retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; poiché il SIGNORE ti aveva dato oggi nelle mie mani e io non ho voluto mettere le mani addosso all’unto del SIGNORE.

– Re Saul era stato rigettato dal Signore per la sua cattiveria e carnalità, ma giustamente Davide si guardò dal cogliere le occasioni che ebbe per liberarsi di lui. Lo considerava “l’unto del Signore” perché in origine era stato scelto da Dio, e Davide continuava ad avere rispetto per Saul.

Umanamente aveva tutto il diritto di vendicarsi, di proteggere la propria vita da chi lo perseguitava ingiustamente. Eppure lui era un uomo secondo il cuore di Dio, e cercava di rispettare tutti, anche chi lo voleva uccidere. Davide perseguiva una giustizia, che non era la sua, ma di Dio, ed era fedele a Dio.

Aveva una chiamata da parte di Dio, aveva un ministero, ma aspettava i tempi di Dio e la giustizia di Dio, consapevole che se Dio chiama qualcuno a servirLo, mette anche le condizioni per l’adempimento. Bisogna impegnarsi e rispettare la volontà di Dio e vivere per questo, ma nei tempi di Dio e con la giustizia di Dio!

APOCALISSE 2:10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita.

– Dio ti ha messo un obiettivo davanti, un ministero (diakonia = servizio). Non sei qui per fare gli affari tuoi, per seguire i tuoi interessi, ma Dio ti ha creato per uno scopo, per un servizio, un ministero! Sei chiamato/chiamata ad essere fedele a quel servizio, fino alla morte e fedele a Dio fino alla morte! Solo così otterrai la corona della vita (corona Stephanos). Non temere quello che dovrai soffrire. Soffrirai, ma sii forte! Il diavolo potrebbe metterti in prigione per un tempo limitato, ma non temere, confida in Dio, e ricevi la libertà che Dio ti vuol dare! Rimani attaccato al compito che Lui ti ha dato, costi quel che costi!

MATTEO 3:10 Ormai la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco.

– Che brutto brano: l’albero che non porta frutto viene tagliato e gettato nel fuoco!!! In realtà non è brutto, ma esemplifica cosa siamo e che ci stiamo a fare: siamo un albero e dobbiamo portare frutto! Non vivere nella bambagia, non vivere nell’ignavia, hai uno scopo solo, portare frutto, che si può concretizzare in diversi modi specifici a seconda della persona.

La tua vita diventa abbondante se porti il frutto per cui Dio ti ha creato, diventa sterile se non porti il frutto per cui Dio ti ha creato!

Analizziamo il popolo di Israele. Dio lo aveva designato per un compito specifico:

ESODO 19:5-6 Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa”.

– In questo brano abbiamo visto Dio che assegna al Suo popolo Israele, un compito molto importante, essere sacerdote su questa terra. Ma bisogna ubbidire alla Sua voce ed essere fedeli al patto. Il popolo di Israele ha preferito svolgere il ruolo di sacerdote trascurando l’ascolto della voce di Dio e si è perso Dio stesso. Non puoi prendere solo una parte dell’accordo e trascurare l’altra parte!

Israele ha preso seriamente il compito di essere sacerdote e una nazione consacrata, ma purtroppo consacrati alla propria religiosità, e ai propri dogmi umani, alle aggiunte che hanno fatto alla Bibbia (vedi Talmud). Non ci devono essere aggiunte davanti a Dio, ma solo santità (cioè consacrazione) e sacerdozio (cioé svolgere il compito di avvicinare le persone a Dio tramite l’ascolto della Sua voce)!

Più o meno 2.000 anni fa, Israele ha preso una via traversa, che lo ha portato ad allontanarsi dal compito che Dio gli aveva assegnato (un allontanamento che sarà comunque limitato nel tempo), ma Dio non è stato preso alla sprovvista, aveva già da millenni un piano! Israele doveva essere un regno di sacerdoti, ma è sfuggito al compito, e Gesù ha girato momentaneamente questo scopo ai gentili: essere un regno di sacerdoti!

MATTEO 6:33-34 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.

-Abbiamo letto la scorsa settimana in Romani 14:17, che il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Non perché si è credenti, o perché si prega, ma perché si vive nello Spirito Santo quotidianamente.

Gesù ci invita a impegnarci di più per vivere nello Spirito Santo, che per mangiare. Gesù ci pone l’obiettivo di cercare il Regno di Dio, cioè la Sua gloria e la Sua presenza, più che di sistemare le cose che abbiamo da fare e che ci stressano. Anzi, l’ansia e lo stress sono proprio da abbandonare a sé stessi, alla solitudine! L’ansia e lo stress sono tuoi nemici, mentre il Regno di Dio è tuo amico. La nostra preoccupazione principale deve essere il vivere nello Spirito!

MATTEO 11:12 Dai giorni di Giovanni il battista fino a ora, il regno dei cieli è preso a forza e i violenti se ne impadroniscono.

– Addirittura il regno di Dio viene preso con la forza e solo chi è violento se ne impadronisce. Non è per le femminucce che si lasciano vincere dalla carnalità, dallo stato naturale delle cose, ma per quelli che combattono “nello Spirito Santo”! Gesù ti consiglia di cercarlo per il tuo bene, ma non in modo semplice e pacato, ma con grinta e determinazione.

LUCA 9:1-2 Gesù, convocati i dodici, diede loro l’autorità su tutti i demòni e il potere di guarire le malattie. Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire i malati.

– Se Gesù da autorità sui demoni, allora puoi cacciare demoni. Se da autorità sulle malattie, allora puoi guarire le persone. I 12 a quel tempo erano “apostoli”, ma se leggete il capitolo 10 vedrete che la stessa autorità l’ebbero anche i 70 discepoli, per cui siamo esortati a diventare veri discepoli per poter resistere alle battaglie spirituali che ci si presentano ogni giorno.

Ma c’è un comune denominatore, sempre valido: il progredire nei diversi passi del percorso cristiano.

CERCARE IL REGNO DI DIO (più di ogni altra cosa terrena)

RICEVERE LA PIENEZZA DELLO SPIRITO SANTO

VIVERE GIORNALMENTE NELLO SPIRITO SANTO (manifestando giustizia, pace e gioia nello Spirito)

Poi in Luca 9 abbiamo visto il compito di ANNUNCIARE IL REGNO DI DIO (=espandere il Regno)

CONCLUSIONE. Tu sei un albero da frutto: sei stato creato per portare del frutto e se non lo porti starai male e non adempirai lo scopo per cui Dio ti ha creato!

Adempiendo lo scopo di Dio per la tua vita, potrai creare quel circolo virtuoso che ti permetterà di sperimentare sempre più benedizioni. Il Signore è con te e vuole portarti al prossimo livello, cresci in Lui.

Ti esorto a cercare il Regno di Dio sopra ogni altra cosa, a ricevere la pienezza dello Spirito Santo, a vivere giornalmente nello Spirito Santo mentre sei in famiglia, al lavoro o con gli amici, e ad annunciare quello che lo Spirito Santo ti dona.

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Tu sei una perla

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Sai quanto vali? Poco o tanto? Qual’è l’unità di misura del tuo valore? Oggi trattiamo questo.

MATTEO 13:44-46 «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo, che un uomo, dopo averlo trovato, nasconde; e, per la gioia che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo.
«Il regno dei cieli è anche simile a un mercante che va in cerca di belle perle; e, trovata una perla di gran valore, se n’è andato, ha venduto tutto quello che aveva, e l’ha comperata.

– Gesù, il più grande saggio di tutti i tempi, anzi come dico sempre, la Saggezza in persona, l’unico nella storia a non avere bisogno di consigli, ha predicato moltissimo riguardo il Regno dei cieli (o Regno di Dio). Lui ha continuamente reindirizzato le nostre vite lontano dalle nostre ambizioni, e verso il Regno di Dio.

Puntava a farci scendere dal “trono”, e far scendere dal trono ogni tesoro umano, e mettere Dio. Il Regno di Dio è così importante, che la “Saggezza perfetta” ci ha detto che non c’è nulla al mondo che sia comparabile! Ci consiglia di vendere tutto e dare via tutto, perché solo così possiamo trovare lo scopo della nostra vita. Ricordo sempre cos’è il Regno di Dio:

ROMANI 14:17 perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo.

– Vuoi giustizia nella tua vita? Non la potrai ottenere con le tue forze o con le tue capacità, ma solo ricevendo lo Spirito Santo.

Vuoi pace nella tua vita? Non la potrai ottenere con le tue forze o con le tue capacità, ma solo ricevendo lo Spirito Santo.

Vuoi gioia nella tua vita? Non la potrai ottenere con le tue forze o con le tue capacità, ma solo ricevendo lo Spirito Santo.

Perché Colui che ha creato la giustizia, la pace e la gioia, ha detto che si possono avere solo “nello Spirito Santo”, non ci sono altre strade!

Non si tratta di pregare Dio il Padre, o lo Spirito Santo, che ti diano la giustizia, la pace e la gioia. Si tratta invece di ricevere lo Spirito Santo vivente e operante in te, quotidianamente!

Se non hai lo Spirito Santo, non puoi avere la pace la gioia e la giustizia nello Spirito Santo, che può dare solo il Regno di Dio che viene nella tua vita solo tramite lo Spirito Santo!

Se non hai giustizia, pace e gioia, vuol dire che non hai lo Spirito Santo!!! Che non hai il regno di Dio.

Ma Gesù te l’ha promesso, che aspetti??? Ha sofferto proprio per darti vita, speranza, giustizia, pace e gioia NELLO SPIRITO SANTO!

La giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo, sono il tesoro nascosto che supera ogni altro tesoro! Non sono le ricchezze, il successo, i vizi, neanche le cose buone come la famiglia, i figli, i genitori, il coniuge, il lavoro e la salute!

La giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo, sono la perla di gran valore!

Vendi tutto quello che hai per questa meraviglia! Dai via tutti i tuoi interessi per ricevere VERAMENTE lo Spirito Santo!

Tanti hanno paura di lasciarsi andare allo Spirito Santo. Pensano sia come la meditazione trascendentale, e come rituali mistici e spiritistici. Assolutamente no. Lo Spirito Santo è una persona, la persona più importante e più potente sulla terra, è Dio in terra, che opera qui allo stesso modo di come Gesù operava 2.000 anni fa, ma all’ennesima potenza, non essendo più vincolato dal corpo terreno di Gesù.

Ci sono due valori aggiunti nel ricevere lo Spirito Santo VERAMENTE:

1-Ricevere lo Spirito Santo è prezioso, in quanto è la perla di gran valore. Lui arricchisce la tua vita! Magari non ti cambia il conto in banca, ma quello che hai acquisisce molto più valore. Vivrai la giustizia di Dio, sperimenterai la Sua pace e la Sua gioia nella tua vita in modo soprannaturale.

2-Ricevere lo Spirito Santo è potenza, in quanto Lui opera meraviglie, oggi, ogni giorno, anche senza di te. Ma è molto più bello vederLo operare anche in te e attraverso di te!

Quindi lo Spirito Santo è prezioso, ed è potenza.

Ma non solo lo Spirito Santo è prezioso. Tu stesso ricevendolo e sperimentandolo, diventi prezioso!

2 CORINZI 4:7-11 Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi. Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi; portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo; infatti, noi che viviamo siamo sempre esposti alla morte per amor di Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale.

– “Noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra”, cioè nel nostro corpo c’è un tesoro! (se abbiamo ricevuto il Vangelo di Gesù Cristo, se lo facciamo nostro, se lo viviamo, se indossiamo l’armatura del cristiano, se abbiamo veramente ricevuto lo Spirito Santo e sperimentiamo la gloria di Dio).

Io non sono un tesoro di mio, e tu non sei un tesoro di tuo.

Ricordo che qualcuno aveva fatto un stima in base ai materiali di cui il nostro corpo è composto, e al mercato non avremmo molto valore, magari quanto qualche chilo di patate. Però le patate non parlano, non pensano e non fanno (c’è da dire che c’è anche tanta gente che non parla, non pensa e non fa, proprio come le patate). Ma in noi c’è un tesoro! Se diventiamo un tutt’uno con lo Spirito Santo quando lo riceviamo diventiamo dei tesori, per via dello Spirito in noi, e della Parola di Dio in noi.

La “grande potenza” deve essere “attribuita a Dio”! C’è una grande potenza da sperimentare! Molte chiese preferiscono praticare una religione fredda e sterile. Molti cristiani preferiscono scaldare una sedia la domenica. Ma Dio vuole operare con “grande potenza” nella tua vita e nella vita degli altri! Non affrontare i tuoi problemi con le tue forze. Non sperare che con le tue capacità riuscirai a far sistemare i tuoi figli. Non illuderti che per il fatto che sei credente tutto andrà bene. Tutto andrà per il meglio se ti lasci trasformare dallo Spirito Santo, perché Lui trarrà gloria da ogni cosa! Solo se attribuisci la potenza a Dio e non a te stesso!

Solo così sarai tribolato ma non ridotto allo stremo, perplesso ma non disperato, perseguitato ma non abbandonato, atterrato ma non ucciso, avrai la morte di Gesù ma anche la vita di Gesù!

Ora farei un attimo uno schema di cosa può capitare a uno che si affida allo Spirito Santo e a uno che non si affida allo Spirito Santo ma a sé stesso o a qualcun altro:

“nello Spirito”: tribolato, perplesso, perseguitato, atterrato, con la morte di Gesù ma anche la vita della potenza della risurrezione!

“nella carne”: ridotto allo stremo, disperato, abbandonato, ucciso (senza vita)!

Mi è capitato nella vita di essere scoraggiato, abbattuto, di essere anche depresso e senza speranza, perché avevo lo Spirito Santo ma non era operante in me! Non avevo il tesoro in “vasi di terra”! Non dovevo vivere senza speranza, ma dovevo ricevere la morte di Gesù e la vita e speranza nello Spirito Santo!

Dopo avere lo Spirito Santo, bisogna vivere come un contenitore di tesoro, e cullare tesoro (Spirito Santo)! Tanti si cullano lo scoraggiamento, la depressione, “Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore.” (MATTEO 6:21).

Depressione produce altra depressione, scoraggiamento produce altro scoraggiamento, la vita dello Spirito produce altra vita dello Spirito. Vivi nello Spirito!

EFESINI 5:14 «Risvègliati, o tu che dormi,
e risorgi dai morti,
e Cristo ti inonderà di luce
».

– Se vuoi bene alla tua vita e alla vita dei tuoi cari, risvegliati! Lascia morire il corpo e i suoi desideri e pensieri umani con Gesù, e vivi con Lui, risorgi con Lui, risvegliati spiritualmente con Lui, Lui vuole darti vita e benedizione! Vuole inondarti di luce! Sta a te di risvegliarti spiritualmente!

CONCLUSIONE. La prossima settimana cominceremo a vedere cosa fare con il tesoro. Ma per questa settimana risvegliati e prendi vita.

Vai a Dio e ricevi lo Spirito Santo, e diventa il tesoro che Dio vuole tu sia. Riconosci il tuo valore nello Spirito Santo. Prendi la “giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo”!

Se non lo hai fatto, prega lo Spirito Santo insieme a me e chiediGli di prenderti, trasformarti, rinnovarti e darti vita.

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L’identità che diventa autorità

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Abbiamo visto le scorse settimane che siamo figli di Re. Abbiamo un identità. Siamo eredi di Dio, e coeredi di Cristo. Che un giorno regneremo (se siamo nati di nuovo nello Spirito). Abbiamo anche visto che dobbiamo comportarci in modo regale, tenere un certo contegno, sia come comportamento, che come parlare, che come pensieri, per via del nostro ruolo.

Un re non si da troppo pensiero dei problemi comuni, ma in caso smuove l’esercito! Ma un re che non fa uso del proprio potere, e della propria autorità, è come se non fosse re.

Adesso farò alcuni esempi di persone che ignoravano la propria identità, la propria autorità, o addirittura l’autorità di Dio stesso. Vediamo Anania un “normale” discepolo, che viene avvisato dal Signore riguardo il compito che ha di andare dal neo-convertito Paolo:

ATTI 9:13-14 Ma Anania rispose: «Signore, ho sentito dire da molti di quest’uomo quanto male abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. E qui ha ricevuto autorità dai capi dei sacerdoti per incatenare tutti coloro che invocano il tuo nome».

– Il Signore aveva detto ad Anania di andare da Paolo…leggo male, oppure veramente Anania sta spiegando al Signore chi era Paolo??? Veramente pensava che il Signore non lo sapesse????

Anania in pratica ha detto al Signore: “Signore, forse non hai letto il giornale…si dice che questo Paolo abbia fatto tanto male! Forse non sai, al telegiornale dicono che Paolo è uno pericoloso!”

Fai attenzione a quale “telegiornale” guardi! Fai attenzione ai giornali e ai libri che leggi. Fai attenzione ai messaggi che ti arrivano tramite Facebook e gli altri Social network. Dio non è una spanna sopra, è milioni di spanne sopra! Non è Lui che deve essere informato da noi sul perché sarebbe buono che facesse questo miracolo, o sul perché dovrebbe toccare la tal persona o situazione. Siamo noi che dobbiamo ricevere le Sue informazioni, i Suoi giornali e telegiornali, cibandoci di ogni cosa che viene da Lui, anche le briciole! Le Sue briciole ti possono sfamare e dissetare!

Se non capisci quale è il potere di Dio, stai limitando Dio nella tua vita. Se non credi che Dio possa liberarti, ti stai intrappolando con le tue mani!

Se preferisci parlare a Dio e non ascoltare, non conoscerai le soluzioni.

Se non vuoi ubbidire a Dio, non vedrai il potere dell’Onnipotente all’opera.

Questi sono diversi errori che possiamo commettere non avendo fiducia in Dio, e che possono limitare la Sua azione:

E’ successo a Mosè, in Numeri 20 il Signore gli aveva detto di parlare alla roccia e sarebbe scaturita acqua, ma Mosè invece percosse la roccia, l’acqua uscì lo stesso ma Mosè non potè entrare nella terra promessa.

Noi non possiamo limitare il piano di Dio nella storia e la Sua opera per l’umanità, ma possiamo limitare Dio e la Sua benedizione nella nostra vita.

LUCA 1:18 E Zaccaria disse all’angelo: «Da che cosa conoscerò questo? Perché io sono vecchio e mia moglie è in età avanzata».

– Non si ricordava di Abraamo e Sarah, o di Anna la mamma del profeta Samuele? Veramente Zaccaria pensava che l’Angelo del Signore non sapesse che Zaccaria era vecchio???

Tante volte noi diamo consigli a Dio o facciamo decreti, che sono degli autogol. Tante volte non vogliamo ubbidire a Dio. Ma il vero problema dietro, è che non vogliamo capire di smettere di appoggiarci sul nostro intendimento, e che dobbiamo riconoscere la Potenza di Dio, e prendere l’autorità che viene da Lui. Zaccaria poi fu muto per un anno.

Notate come questi uomini erano credenti (un discepolo e un sacerdote), stavano parlando con Dio o con l’angelo del Signore in maniera consapevole, però non erano consapevoli che Dio è Onnipotente. Che se Dio dice una cosa, Lui la fa. Inoltre che Dio sa ogni cosa e non ha bisogno delle nostre spiegazioni o dei nostri suggerimenti.

Lui è amore non noi. Per cui Lui sa qual’è il bene delle persone e fa le cose veramente nell’interesse di quelle persone e noi no.

Lui non è sapiente, Lui è la Sapienza/Saggezza, quindi è inutile consigliarlo, ci ha provato Giobbe, che era veramente molto saggio, ma ha solo fatto una brutta figura, e quindi noi cosa vogliamo consigliare???

Anche l’apostolo Pietro fu spaesato e spaventato perché non aveva riconosciuto il piano di Dio sopra il proprio. Non aveva accettato la volontà di Dio sopra la propria, così si è trovato in un cortile a rinnegare Gesù 3 volte, leggiamo solo l’ultima:

MARCO 14:71-72 Ma egli prese a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo di cui parlate». E subito, per la seconda volta, il gallo cantò. Allora Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detta: «Prima che il gallo abbia cantato due volte, tu mi rinnegherai tre volte». E si abbandonò al pianto.

– Se non conosci Dio, il Suo potere e la Sua autorità, non conosci nemmeno la tua identità, la tua potenza (delegata), la tua autorità (delegata), e cadrai come un fuscello al minimo problema!

Pietro ha fatto scrivere questi dettagli nella Bibbia per prepararti, per imparare dai suoi errori! Notate invece Gesù che conosceva la potenza di Dio, la Sua autorità, e la propria autorità!

GIOVANNI 18:3-6 Giuda dunque, presa la coorte e le guardie mandate dai capi dei sacerdoti e dai farisei, andò là con lanterne, torce e armi.
Ma Gesù, ben sapendo tutto quello che stava per accadergli, uscì e chiese loro: «Chi cercate?» Gli risposero: «Gesù il Nazareno!» Gesù disse loro: «Io sono». Giuda, che lo tradiva, era anch’egli là con loro. Appena Gesù ebbe detto loro: «Io sono», indietreggiarono e caddero in terra.

– Notate la differenza tra Gesù che dice “Io sono” e atterra i soldati, e Pietro che ribadisce più volte “Non lo sono”. Pietro in quel momento era sullo stesso piano delle guardie che dovevano arrestare Gesù: poteva cadere con un semplice soffio dello Spirito. Non solo, poteva cadere con una semplice dichiarazione di una serva “Anche tu eri uno di quelli….”

EFESINI 2:4-8 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, per mostrare nei tempi futuri l’immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù.

– Cristo è venuto per darci vita e liberazione. Non rimanere intrappolato, ma lasciaGli le tue catene! Se ricevi la vita da Gesù e risusciti con Lui, hai un posto non su un trono terreno, ma in cielo con Gesù! Ma devi avere la mente di Gesù, devi vivere con Lui!

LUCA 10:17-20 Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome». Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male. Tuttavia, non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

– Avete visto che autorità avevano i 12 apostoli??? No, aspetta un attimo, non erano i 12 apostoli, ma l’avevano i 70 discepoli. Tu ed io se siamo veramente Suoi discepoli, possiamo avere la stessa autorità! Sappiamo che in MARCO 16:17-18 sta scritto: Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno

– Non dobbiamo capire chi siamo noi e quale sia la nostra propria identità, ma dobbiamo capire chi siamo in Cristo e quale sia la nostra identità in Lui! Qualunque sia la tua identità terrena, è sbagliata, prendi e vivi la tua identità in Cristo! Nasci di nuovo! Se tu non conosci e non vivi la potenza di Cristo nella tua vita, basta un soffio e crolli. Se Cristo è in te è speranza di gloria, allora puoi essere irremovibile nelle tempeste. Se vivi in Cristo, la Sua autorità e la Sua potenza è sulla tua vita! L’apostolo Paolo diceva “Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica”, cioè: Io posso resistere ad ogni evento avverso, ad ogni tempesta, non per le mie forze o la mia intelligenza, ma in Cristo che opera in me tramite lo Spirito Santo.

CONCLUSIONE. Base della nostra vita cristiana è capire quale sia l’autorità di Dio, quale sia la nostra e comportarsi di conseguenza. Negli ultimi messaggi abbiamo visto che Dio è saggezza, che è amore ed è disposto a guidarci, ma che noi dobbiamo desiderarlo altrimenti non viviamo nei Suoi pensieri di benedizione, ma nei nostri di maledizione. Non consigliare Dio, ma fatti consigliare da Lui, e agisci in base a quel consiglio. SottomettiGli i tuoi atteggiamenti e pensieri e ubbidisciGli nelle azioni quotidiane.
Lui conosce gli “ingranaggi” di come sei fatto, meglio di chiunque altro, fatti indirizzare da Lui. Inoltre sappi qual’è la tua autorità, il tuo potere, e così quando verranno per ucciderti o spaventarti, rimarrai in piedi e farai scappare il nemico!

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Allarga i confini

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DEUTERONOMIO 30 1 «Quando tutte queste cose che io ho messe davanti a te, la benedizione e la maledizione, si saranno realizzate per te e tu le ricorderai nel tuo cuore dovunque il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà sospinto in mezzo alle nazioni 2 e ti convertirai al SIGNORE tuo Dio, e ubbidirai alla sua voce, tu e i tuoi figli, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, secondo tutto ciò che oggi io ti comando…

6 Il SIGNORE, il tuo Dio, circonciderà il tuo cuore e il cuore dei tuoi discendenti affinché tu ami il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, e così tu viva. 7 Il SIGNORE, il tuo Dio, farà cadere tutte queste maledizioni sui tuoi nemici e su tutti quelli che ti avranno odiato e perseguitato. 8 Tu ritornerai e ubbidirai alla voce del SIGNORE; metterai in pratica tutti questi comandamenti che oggi ti do. 9 Il SIGNORE, il tuo Dio, ti colmerà di beni; moltiplicherà tutta l’opera delle tue mani, il frutto del tuo seno, il frutto del tuo bestiame e il frutto della tua terra; poiché il SIGNORE si compiacerà di nuovo nel farti del bene, come si compiacque nel farlo ai tuoi padri, 10 perché ubbidirai alla voce del SIGNORE tuo Dio, osservando i suoi comandamenti e i suoi precetti scritti in questo libro della legge, perché ritornerai al SIGNORE tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua.

11 Questo comandamento che oggi ti do, non è troppo difficile per te, né troppo lontano da te… 14 Invece, questa parola è molto vicina a te; è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica.

15 Vedi, io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; 16 poiché io ti comando oggi di amare il SIGNORE, il tuo Dio, di camminare nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e le sue prescrizioni, affinché tu viva e ti moltiplichi, e il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedica nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso. 17 Ma se il tuo cuore si volta indietro, e se tu non ubbidisci ma ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, 18 io vi dichiaro oggi che certamente perirete, e non prolungherete i vostri giorni nel paese del quale state per entrare in possesso passando il Giordano. 19 Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza, 20 amando il SIGNORE, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e colui che prolunga i tuoi giorni. Così tu potrai abitare sul suolo che il SIGNORE giurò di dare ai tuoi padri Abraamo, Isacco e Giacobbe».

– Questo brano ci insegna che il Signore ha messo la benedizione e la maledizione davanti a noi. Non dobbiamo aspettare o sperare, non dobbiamo pregare o supplicare per ottenere la benedizione. E’ Dio stesso il primo a volerci benedire. Lui vuole benedire coloro che sono convertiti (v.2) e cioè sono indirizzati a seguirLo. Coloro che Gli ubbidiscono (v.2) cioè ascoltano la Sua voce e si comportano di conseguenza. Un’ubbidienza che è anche sottomissione perché include l’ubbidirGli con il cuore (pensieri) e con l’anima.

Tutto questo con lo scopo di amarLo e avere una relazione con Lui (v.6)!

Il Signore vuole colmarci di beni, e moltiplicarci (v.9), se ubbidiamo alla Sua voce e torniamo a Lui (v.10)!

Ubbidire alla parola di questo comandamento (insegnamento) del Signore non è difficile, né lontano (v.11), ma è molto vicino, nella bocca e nel cuore (v.14) ed è da mettere in pratica!

Siamo noi a dover scegliere tra la vita e la morte, tra il bene e il male: Lui ci comanda di amarLo e pensare solo a Lui, di camminare dietro a Lui (v.15-16) e facendolo avremo vita abbondante e benedizione!

Se invece cerchiamo di seguire i nostri pensieri e le nostre voglie, otteniamo la maledizione, perché questi ci possono solo condurre verso il male.

Se la tua bocca e il tuo cuore sono focalizzati sul male, sulla malattia, sulla disoccupazione, sui pericoli, tutto andrà storto. Se ti focalizzi sulla vita in Dio, sull’amarLo, sul vivere per Lui, sulle Sue promesse e metti in pratica ciò che ti comanda, allora potrai solo sperimentare la benedizione di Dio sulla tua vita! Rileggiamo DEUTERONOMIO 30, dal 17 al 20

GENESI 32:24-31 24 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino all’apparire dell’alba; 25 quando quest’uomo vide che non poteva vincerlo, gli toccò la giuntura dell’anca, e la giuntura dell’anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui. 26 E l’uomo disse: «Lasciami andare, perché spunta l’alba». E Giacobbe: «Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!» 27 L’altro gli disse: «Qual è il tuo nome?» Ed egli rispose: «Giacobbe». 28 Quello disse: «Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, perché tu hai lottato con Dio e con gli uomini e hai vinto». 29 Giacobbe gli chiese: «Ti prego, svelami il tuo nome». Quello rispose: «Perché chiedi il mio nome?» 30 E lo benedisse lì. Giacobbe chiamò quel luogo Peniel, perché disse: «Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita è stata risparmiata». 31 Il sole si levò quando egli ebbe passato Peniel; e Giacobbe zoppicava dall’anca.

– Nel brano precedente abbiamo visto l’importanza dell’ubbidienza a Dio, dell’avere un cuore puro, e dello scegliere il bene e la benedizione invece del male, e della maledizione! Dipende da noi scegliere! Benedire deriva dal latino “benedicere” che vuol dire “dire bene”, cioè non parlare del male o delle difficoltà o delle diversità di vedute e delle incomprensioni, ma parlare invece di ciò che unisce, che aiuta al bene ed enfatizza gli aspetti positivi delle cose. Ovviamente maledire, significa essere fissati sulle questioni negative, sulle cose che vanno male, sulle difficoltà, le incomprensioni e sui problemi!

Nel brano su Giacobbe invece vediamo la benedizione di Dio, e vediamo cosa bisogna essere disposti a fare per ottenerla. Essere disposti addirittura a lottare con Dio stesso! Non con una “preghierina” sterile e insipida, ma quasi fisicamente e con tutto noi stessi! Come abbiamo letto prima, Dio è il primo a volerci benedire, ma questo brano mostra quanto dobbiamo volere la benedizione, affinché la otteniamo!

Non basta essere credenti per ottenere la benedizione, bisogna lottare! I nostri pensieri ci portano fuori strada e ci fanno focalizzare sul male. Dobbiamo lottare per riportarli sulla speranza di Dio, e sulla ricerca della Sua benedizione! Non dobbiamo convincere Dio a benedirci, dobbiamo convincere e lottare con la nostra mente per focalizzarla su Dio!

1 CRONACHE 4:9-10 Iabes fu più onorato dei suoi fratelli; sua madre lo aveva chiamato Iabes, perché diceva: «L’ho partorito con dolore». 10 Iabes invocò il Dio d’Israele, dicendo: «Benedicimi, ti prego; allarga i miei confini; sia la tua mano con me e preservami dal male in modo che io non debba soffrire!» E Dio gli concesse quanto aveva chiesto.

– Il versetto 9 letteralmente è “Iabez era più onorevole dei suoi fratelli…”. Purtroppo la nostra Bibbia traduce come se l’onore fosse una percezione degli altri, ma le versioni inglesi traducono come dice il testo originale: era il suo atteggiamento ed erano la sue azioni a renderlo più onorevole. Dipendeva da lui e non dagli altri. Lui agiva e viveva in modo onorevole. Agiva e viveva in modo da suscitare rispetto.

Non era un pezzente. Non era un perdente. Non si autocommiserava di essere associato al dolore, alla sofferenza, ai problemi, alle difficoltà. Voleva riscattarsi dai problemi e dalle preoccupazioni.

– Nessuno è un perdente per volontà di Dio (non è questo il nostro scopo), anche se tutti nasciamo perdenti a causa del peccato di Adamo (questo è lo stato carnale), nasciamo nel dolore, con le difficoltà.

Sta a te e a me scegliere se vogliamo rimanere nello stato carnale di maledizione, oppure ricevere la volontà e lo scopo di Dio nella nostra vita attraverso la benedizione!

– La situazione che vivi non deve identificarti. Il problema non deve definire la tua identità. Neppure il nome o la storia, deve bloccarci o limitarci. Il nostro passato non deve schiavizzarci!

Iabes capì come fare e con chi interfacciarsi. COME, CHI.

Qual’è il tuo COME? Forse c’è da cambiare atteggiamento, mentalità, modo di parlare e cominciare a vivere con onore. Se tu non credi in te, e soprattutto in CHI è in te, gli altri non crederanno in te. Rialzati! Prendi i pensieri, il nome e il carattere di Chi può benedire la tua vita!

E Chi è il tuo CHI? Non guardarti in giro, non guardarti nemmeno allo specchio, non ascoltare i tuoi stessi consigli, ma vai al Dio di Iabez!

Iabez aveva rinunciato al suo nome (onore, carattere, autorità) perché preferiva l’onore del Creatore. Rifiutò le proprie capacità, i propri pensieri, ma volle andare da Colui che conta veramente in questo mondo. Lui non fu più onorato dagli altri, rispetto ai suoi fratelli. Lui era più onorevole dei suoi fratelli. La Bibbia lo definisce più onorevole. Lo Spirito Santo lo definisce più onorevole…perché?
Perchè rifiutò la carnalità, rifiutò l’eredità familiare, rifiutò i problemi e la vergogna. Lui andò da Colui che poteva benedirlo! Pregare Dio e mettere i tuoi pesi su di Lui, ti rende onorevole. ChiederGli di essere benedetto, ti espone alla benedizione. Tenere la maledizione, ti porta altra maledizione.

Dio può allargare i tuoi confini. Solo Lui e non tu!

Dio può toglierti la sofferenza, se la cedi a Lui. Solo Lui può farlo e non tu!

Perché continuare a vivere nella maledizione? Se Glielo chiedi, Lui può togliere la tua maledizione e darti la benedizione!

Non sei costretto a vivere nella vergogna! Dio vuole togliertela! Devi lasciarla a Lui e vivere con onore!

Il verbo “era più onorevole” in ebraico è Nichbad, una forma di Kavad che vuol dire “essere pesante”, “essere glorioso”, “essere onorevole”. Da questo verbo deriva il sostantivo Kavod, su cui ho predicato le scorse settimane, che è il sostantivo che esprime la gloria di Dio ed era presente nel tabernacolo, “pesante”, presente, tangibile. Qui esprime il concetto che Iabez ha scelto di vivere nella gloria, nell’onore, vivere una vita di “peso” cioè di valore e di azione. Quello che fai influenza la tua vita. Quello che dici con la bocca, influenza la tua vita. Puoi partire da una sistuazione di svantaggio, ma uscirne, se credi in te e in Colui che è in te! Puoi vivere una vita onorevole, se ricerchi la gloria di Dio! Puoi ricevere onore invece di vergogna, se vivi in comunione con Dio!

Birkat Kohanim (traslitterazione con caratteri latini)
Yevhārēkh-khā YHWH veyishmerēkhā
Yāʾēr YHWH pānāw ēlekhā viḥunnékkā
Yissā YHWH pānāw ēlekhā veyāsēm lekhā shālōm

Birkat Kohanim (Benedizione sacerdotale) in italiano da Numeri 6:24-26
‘Il SIGNORE ti benedica e ti protegga!
Il SIGNORE faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio!
Il SIGNORE rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace!

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Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 8:1-29

Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 8:1-29
Studi Biblici

 
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Serie Didachè (insegnamento biblico tramite la lettura condivisa della Bibbia, dove insieme possiamo meditare, commentare e testimoniare i benefici della Parola di Dio). Oggi approfondiamo insieme il Vangelo di Giovanni, capitolo 8:1-29.

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Figli di Re

Figli di Re
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Abbiamo letto le scorse settimane di Pietro che era stato definito da Gesù un satana, cioè un avversario, e abbiamo detto che come lui, possiamo essere avversari di Gesù anche noi non ubbidendo a ciò che dice Gesù ma seguendo i nostri ragionamenti umani, il nostro intuito fallace, le nostre idee.

1 SAMUELE 15:22 Gradisce forse l’Eterno gli olocausti e i sacrifici come l’ubbidire alla voce dell’Eterno? Ecco, l’ubbidienza è migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni.

– A Dio importa più se Gli siamo ubbidienti e lo ascoltiamo attentamente, che se facciamo dei sacrifici per Lui. Non importa quello che fai per Lui, ma importa quello che farai con Lui in ubbidienza a Lui. Però l’ubbidienza non è tutto, e da sola non basta. Leggiamo in:

GIACOMO 4:7 Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi.

– Dipende da te: se non ti sottometti a Dio e non resisti al diavolo, egli non fuggirà da te!

Quando dici “non ce la faccio”, stai sicuro che non ce la farai! Se il Signore dice che ce la fai e tu Gli credi, allora ce la farai! E’ questione di ubbidienza e sottomissione a Dio!

Ubbidire e sottomettersi sono due aspetti diversi dello stesso concetto, ma devono essere applicati tutti e due, per renderci completi.

John Bevere insegna che l’ubbidienza ha a che fare con l’azione e la sottomissione con l’atteggiamento. Puoi essere infinitamente ubbidiente e fare tutto ciò che Dio vuole, ma se non sottometti i tuoi atteggiamenti e i tuoi pensieri a Lui, sarai sconfitto dal diavolo.

Ripeto: l’ubbidienza ha a che fare con l’azione e la sottomissione con l’atteggiamento. La pienezza ce l’hai con tutte e due, questo è quello che Dio cerca.

Il Grande Orologiaio ci ha fatti così, conosce i nostri ingranaggi, li ha fatti Lui, quindi abbiamo bisogno di sottometterGli i nostri atteggiamenti e pensieri, e di agire in ubbidienza a ciò che dice Lui per vivere una vita piena!

Come sta scritto in Efesini 4, brano che abbiamo letto la scorsa settimana: se non sei rinnovato nello Spirito della mente, e non ti rivesti dell’uomo nuovo che è a immagine di Dio, rimani la creatura caduta dal giardino dell’Eden, stai facendo posto al diavolo, e non sarà lui a fuggire davanti a te, ma sarai tu a dover scappare dai suoi attacchi! Quindi, per il nostro bene, è meglio che impariamo ad abbandonare i nostri pensieri a Dio e a comportarci come dice Lui! Sottomissione ha a che vedere con i nostri pensieri, mentre l’ubbidienza ha a che vedere con le nostre azioni.

– Pietro poi sul monte della Trasfigurazione ha fallito nel capire la necessità dello stare alla presenza di Dio (non aveva capito l’importanza della presenza di Dio nella preghiera e nella lode, nella vita, in ogni momento, sia che le cose vanno bene, che se le cose vanno male).

E poi ha fallito nel capire che come nel Getsemani, nella vita ci sono realtà spirituali che combattono contro di noi, e ci fanno venire sonnolenza, spossatezza, pensieri negativi e qualsiasi cosa che possa allontanarci dalla preghiera e dalla pace di Dio.

Ma sia che affrontiamo realtà spirituali ostili, sia che si tratti di realtà naturali ostili, in Filippesi leggiamo:

FILIPPESI 4:6-8 Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri.

– Puoi cullare la tua ansia, le tue preoccupazioni, le tue paure, idolatrarle e tenerle strette a te. Tenendo le tue ansie stai creando spazio per il diavolo e stai instaurando dei legami spirituali sulla tua vita e forse su quella di qualcun’altro. Con questo atteggiamento stai annaffiando la zizzania del diavolo che cresce in te e intorno a te.

Oppure puoi scegliere di ascoltare Dio, passare tempo alla Sua presenza, lasciarGli le tue preoccupazioni e paure, senza riprenderle!

Poi serve rinunciare al credere ai tuoi pensieri, ai tuoi legami, le tue limitazioni, le tue difficoltà, innalzando e idolatrando Dio! Chi vuoi idolatrare?

Analizziamo questo brano nel dettaglio: prima di pregare, dobbiamo smettere di essere ansiosi, il verbo è all’imperativo! Praticamente sta dicendo che puoi pregare 24 ore su 24, ma se prima non lasci l’ansia e le preoccupazioni, pregare diventa inutile, non porta risultato. “Non angustiatevi di nulla” non è un consiglio, ma un comandamento. Se ti angusti, blocchi le benedizioni di Dio sulla tua vita. Se ti angusti le cose possono solo andare male!

Poi far conoscere a Dio le nostre richieste in preghiere e suppliche con ringraziamenti, così la pace che supera ogni intelligenza può custodire i nostri cuori. Che bello, una pace che non può essere capita. A che ti serve l’ansia, se puoi avere una pace incomprensibile e soprannaturale???

Quindi quale deve essere l’oggetto dei miei e dei tuoi pensieri? L’ansia, la preoccupazione, il ragionamento su come posso risolvere i problemi, su come posso cambiare quella persona o quella situazione? Idolatria è anche credere che con la tua e la mia intelligenza possiamo raggiungere la pace o risolvere i problemi. Credere che possiamo farcela da soli.

Questi versetti ci insegnano che la pace di Dio è più intelligente della mia e della tua intelligenza! La pace è intelligente, veramente intelligente, o perlomeno è “più intelligente”, supera ogni intelligenza!

Cosa ci devo fare con la mia testa? Con i miei pensieri?

Pensare alle cose vere, onorevoli, giuste, pure, amabili, di buona fama, in cui è qualche virtù e qualche lode. Solo a queste e non ad altre!

Ma perché devo credere che Dio farà le cose per il meglio e mi darà pace? Perché devo tranquillizzarmi e fidarmi che Dio opera? Chi è Lui?

1 TIMOTEO 1:17 Al Re eterno, immortale, invisibile, all’unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

– Perché Dio è il Re Eterno, immortale, unico Dio. Colui che ha fatto la promessa di non lasciarti e non abbandonarti, è Re dell’universo. Può ogni cosa se io e te ci fidiamo di Lui, ci lasciamo lavorare da Lui! Lui è degno di gloria per sempre, e a Lui appartiene l’onore per sempre!

Paolo dice che questo Re Altissimo tiene tantissimo a me e te! Vuole che siamo salvati (nella mente, nell’anima e nel corpo, cioè da depressione, scoraggiamento, solitudine, paure, malattie), ma vuole anche che viviamo e che regniamo con Lui!

2 TIMOTEO 2:10-12 Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti, affinché anch’essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Certa è quest’affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo.

– Se siamo costanti, se siamo Figli ubbidienti e sottomessi (cioè agiamo costantemente in ubbidienza a quello che Lui dice, e viviamo con un atteggiamento di sottomissione a Dio) Lui ci farà regnare con Lui!

Dobbiamo morire con Cristo e essere costanti, ubbidienti e sottomessi e ci aspetterà un futuro glorioso!

MATTEO 10:16 Gesù disse: «Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.

– A nessuno piace essere associato ad una pecora, in quanto viene considerato un animale stupido, ingannabile, eppure Dio vuole fare il nostro Buon Pastore. Le pecore hanno diversi pregi, ascoltano, ubbidiscono, sono pulite, raramente si perdono perché seguono il pastore, vivono tranquille perché tutti i pensieri e i problemi li scaricano sul pastore. Anche noi possiamo ascoltare la voce del Buon Pastore e scaricare su di Lui i nostri problemi!

Ma sai, non sei solo pecora, sei anche principe e principessa perché il Re ha decretato che io e te regneremo con Lui: se sei Figlio ubbidiente di Dio, e sottomesso, sarai Suo erede e coerede con Cristo, quindi un principe o una principessa.

ROMANI 8:17 Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.

– Non ti far vincere dai problemi di questo mondo, né dai pensieri o dalla depressione o dallo scoraggiamento. Sei un principe, abbi un certo contegno! Affronta i problemi con autorità regale!

Vorrei quindi lasciarvi con il pensiero, focalizzando la nostra attenzione sul nostro sangue reale! Sul nostro essere delle autorità, dei figli di Re!

Siamo chiamati ad essere ubbidienti e sottomessi con costanza a Dio. Abbandonare l’uomo vecchio con i suoi pensieri, e prendere la mente spirituale dell’uomo nuovo in Cristo. Ad essere figli di Re! Del Re dei Re!

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Le chiavi per superare i propri limiti

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Non basta dire di essere cristiani o dire di credere in Gesù. Per essere veri discepoli di Gesù abbiamo bisogno di vivere e camminare nello Spirito e prendere l’autorità che viene da Dio. Se non facciamo così, rischiamo di non godere della benedizione di Dio che Lui ha promesso. Rischiamo di non vivere la presenza di Dio e di non avere le chiavi per superare i nostri limiti.

La scorsa settimana abbiamo affrontato alcuni errori dell’apostolo Pietro, non per deriderlo o sentirci migliori, ma per imparare ad essere veri discepoli di Gesù. Infatti quegli errori che abbiamo letto e che sono nel Vangelo di Marco, secondo alcuni padri della Chiesa, Marco era lo scrivano e Pietro colui che dettava. Per questo a maggior ragione quegli errori sono stati scritti a posta per non farci idolatrare Pietro in quanto era un uomo come noi con i suoi pregi e i suoi difetti, ma soprattutto per farci capire come essere veri seguaci di Cristo imparando dai suoi sbagli.

Abbiamo visto che al monte della trasfigurazione Pietro e gli altri erano spaventati, mentre noi dovremmo gioire alla presenza di Dio, ricercarla continuamente. Le ferite vengono fasciate, i corpi vengono sanati e succedono cose meravigliose alla presenza di Dio, sia essa nella preghiera personale nella nostra cameretta (Gesù si ritirava continuamente solo sul monte), sia nella lode e adorazione comunitaria (c’è benedizione dove due o tre sono radunati nel Suo nome) o in qualsiasi momento della giornata! GIOIRE E CERCARE LA SUA PRESENZA

Sempre al monte della trasfigurazione abbiamo capito che dobbiamo ascoltare Gesù, tramite la Sua Parola, o tramite la preghiera, dobbiamo ascoltare quello che Lui ha da dire (“Questo è il mio diletto Figlio, ascoltatelo”), perché non è quello che dico io che cambia le circostanze, ma è quello che dice Lui.

La volta scorsa abbiamo anche letto il brano in cui Pietro riprende Gesù, e tante volte noi pensiamo di sapere quali siano le cose giuste, o ce la prendiamo con Dio, o non lo ascoltiamo e facciamo di testa nostra. Gesù gli ha detto “satana” cioè avversario. Quando noi non ascoltiamo Dio, non gli ubbidiamo e facciamo di testa nostra, diventiamo dei piccoli satana, cioè avversari di Dio (che è quello che vuole la nostra vita in maniera abbondante), e diventiamo anche amici del diavolo (quello che vuole toglierci la pace, derubarci e che vuole la nostra morte). Dobbiamo avere il senso delle cose di Dio, e non il senso delle cose degli uomini, o addirittura di satana. Se ragioni con la tua testa avrai il senso delle cose degli uomini, e non otterrai molto. Se ragioni con la mente di Cristo, ascoltando lo Spirito Santo, otterrai molto risultato!

Poi al getsemani abbiamo visto un Pietro (ma anche Giacomo e Giovanni) che quando Gesù gli chiede di pregare, si addormenta. Gesù gli chiede di vegliare, cioè essere risvegliati, in atteggiamento infuocato per la venuta dello Spirito, ma loro si addormentano. Non c’è alternativa al risveglio spirituale personale. Non puoi fare il cristiano freddo o tiepido, devi essere infuocato per il Signore, altrimenti il nemico ti distrugge! Altrimenti le cose intorno a te vanno in rovina e tu come Pietro non sai neanche il perché!

Te lo dico io il perché, perché Pietro non aveva capito che aveva un’autorità spirituale da prendere e tenere sveglia, per intercedere, per vegliare, per lottare nello Spirito e non nella carne! C’è un mondo spirituale intorno a noi che agisce sia che siamo svegli e sia che dormiamo, ma se dormiamo, le forze delle tenebre ci colpiscono da tutti i lati senza che lo capiamo, se vegliamo, noi contribuiamo all’avanzamento della Chiesa e alla gloria di Dio in questo mondo, e vediamo Dio operare!

Quindi abbiamo detto che dobbiamo ASCOLTARE DIO, ed ESSERE DALLA SUA PARTE. Queste sono azioni potenti di benedizione! Ma cosa vuol dire essere dalla Sua parte? Vuol dire essere in accordo con Lui.

Come dico sempre, la preghiera in disaccordo con Dio e la Sua volontà non ottiene molta risposta. Dio stesso, da sé, non ci tiene ad adempiere neanche la Sua volontà in disaccordo con noi, infatti vuole coinvolgerci nel richiedere la Sua volontà, come Gesù ha insegnato nel “Padre nostro”:

MATTEO 6:9-10 Voi dunque pregate così: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra.

– Dobbiamo pregare “sia fatta la Tua volontà”, perché la Sua volontà altrimenti non viene fatta!!! Quello che ti accade non è la volontà di Dio, a meno che non glielo chiedi!

Inoltre mi viene in mente il brano in cui Gesù ci dice che basta fede quanto un granel di senape per dire a un monte (quindi ai problemi, alle difficoltà) di spostarsi, ma se non glielo dici, il monte non si sposta da solo!

Noi chiediamo sempre a Dio, ma, a volte è giusto così, altre volte sta a noi a parlare al monte, altre volte sta a noi agire umanamente per rompere dei circoli viziosi e delle catene di pensiero o di azione. Gesù ha detto “Tutto è compiuto”, di conseguenza Lui ha fatto, ora sta a noi prendere l’opera di Gesù e applicarla sulla nostra vita! Ci sono cose che dobbiamo fare o dire, altrimenti rimaniamo intrappolato dentro i nostri limiti umani, o addirittura dentro dei limiti spirituali o dei legami spirituali!

EFESINI 4:17-32 17 Questo dunque io dico e attesto nel Signore: non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, 18 con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell’ignoranza che è in loro, a motivo dell’indurimento del loro cuore. 19 Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile. 20 Ma voi non è così che avete imparato a conoscere Cristo. 21 Se pure gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti secondo la verità che è in Gesù, 22 avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; 23 a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente 24 e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.
25 Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri. 26 Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra la vostra ira 27 e non fate posto al diavolo. 28 Chi rubava non rubi più, ma si affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a colui che è nel bisogno. 29 Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l’ascolta. 30 Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione.
31 Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di cattiveria! 32 Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo.

– Questo brano ci parla di cambiare pensieri, e di cambiare il nostro “vecchio uomo” con uno nuovo. Siamo esortati a conoscere Cristo, a pregare (ascoltarLo, non parlare solo noi), e a leggere la Sua Parola (essere istruiti, la lettura deve essere sistematica, continua e produrre ammaestramento in noi). Dobbiamo anche avere un rinnovamento nella nostra mente! Siamo a immagine di Dio solo quando ci rivestiamo dell’uomo nuovo. Se teniamo le nostre preoccupazioni, le nostre ansie, i nostri problemi e i nostri pensieri, ci stiamo tenendo l’uomo vecchio che va in rovina. Stiamo continuando a spingerci verso il burrone. Notate che siamo esortati a non fare posto, lasciare spazio, al diavolo. Dipende da te e da me, se le nostre vite vengono gestite dal diavolo, non da Dio. Dio ci ha liberati, e ci ha preparato un “uomo nuovo” di cui dobbiamo rivestirci, che è libero, salvo, in pace e gioia. Sta a noi se preferiamo tenerci l’uomo vecchio che si disfa. Sta a noi scegliere la sconfitta. Sta a noi scegliere di cedere il posto al diavolo nella nostra vita. Gesù aveva detto che non lo avremmo più visto finché non avremmo detto “Benedetto Colui che viene nel nome del Signore”, finché non gli avremmo dato il benvenuto. Molti che si dicono credenti, preferiscono dare il benvenuto al diavolo e a tutti i problemi che lui vuole darci! Via da voi ogni amarezza, cruccio, ira….etc…Dio non può liberarti da queste cose, perché Lui ti ha già liberato offrendoti l’uomo nuovo, la nuova mente, non può liberarti di nuovo, sta a te cedergli l’uomo vecchio, i vecchi ragionamenti, i vecchi tarli mentali che rodono le cervella! Abbandona il male e prendi la benedizione che il Signore ti vuole dare!

CONCLUSIONE. Dopo aver visto l’importanza del vivere la presenza di Dio e la potenza di Dio nella nostra vita frequentemente, abbiamo parlato anche dell’ascoltare Dio e non i nostri pensieri o ragionamenti umani. Inoltre abbiamo visto l’importanza dello stare in accordo con Dio e del ricercare la Sua volontà che è la cosa migliore per la nostra vita!

Inoltre i limiti che abbiamo ed affrontiamo, molto spesso sono dovuti al fatto che lasciamo spazio al diavolo. Non deve essere così, anzi dobbiamo ricevere i pensieri e i desideri che vengono dal nostro Padre Celeste, che sono il meglio per la nostra vita. Ricevere l’uomo nuovo e essere rinnovati nello Spirito della nostra mente. Abbandona i tuoi ragionamenti umani, e ricevi la pace e la gioia di Cristo, e lascialo operare senza riprendere in mano le tue preoccupazioni! Lui è più bravo di te. Lui sa ciò che è meglio per te, meglio di te! Prendi il Principe della Pace. Se non hai pace, vuol dire che non hai il Principe della pace che è Gesù. Ricevi Gesù nella tua vita e riceverai pace!

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Acquisire dimestichezza con il mondo spirituale

Acquisire dimestichezza con il mondo spirituale
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Povero apostolo Pietro: oggi predicherò su alcuni errori di Pietro, perché penso possano aiutarci a conoscerci meglio e capire chi siamo in Dio, ma non perché io lo voglia criticare e ergermi sopra lui, ci mancherebbe, Pietro è stato un grande uomo di Dio.

Nelle Scritture però vengono principalmente raccontati i primi anni di fede di Pietro, dove è più facile commettere errori.

Nella Bibbia sono forse più le volte che Pietro fa brutte figure, che quelle in cui fa bella figura. Siccome potreste non ricordarveli, allora li prendiamo:

MARCO 9:2-8 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo, Giovanni e li condusse soli, in disparte, sopra un alto monte. E fu trasfigurato in loro presenza; le sue vesti divennero sfolgoranti, candidissime, di un tal candore che nessun lavandaio sulla terra può dare. E apparve loro Elia con Mosè, i quali stavano conversando con Gesù. Pietro, rivoltosi a Gesù, disse: «Rabbì, è bello stare qua; facciamo tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia». Infatti non sapeva che cosa dire, perché erano stati presi da spavento. Poi venne una nuvola che li coprì con la sua ombra; e dalla nuvola una voce: «Questo è il mio diletto Figlio; ascoltatelo». E a un tratto, guardatisi attorno, non videro più nessuno con loro, se non Gesù solo.

– Sul monte della trasfigurazione Pietro fu preso da spavento, e se ne esce con qualcosa per rompere il ghiaccio, ma che causa maggior imbarazzo perché “non sapeva che dire”. Ti suona familiare?

Questo brano ci parla dell’importanza della PRESENZA DI DIO, della gloria di Dio!

Il termine ebraico per indicare la gloria di Dio è Kavod. Questo termine noi lo traduciamo con gloria, ma in realtà letteralmente vuol dire peso, quindi quando nell’Antico Testamento leggiamo in italiano “la gloria di Dio”, il più delle volte c’è scritto letteralmente “il peso di Dio”. La gloria di Dio nel tabernacolo, nel tempio e ovunque, si è sempre manifestata attraverso il “peso”. Se non hai mai sperimentato il “peso di Dio” non hai mai vissuto!

Purtroppo molti di noi sono bravi a cantare dei cantici, ma non gioiscono alla presenza di Dio! Spesso siamo così incentrati su noi stessi, da non capire che Dio ci ha creati per la Sua gloria. Scopo della nostra vita è rendere gloria a Dio, sarebbe triste arrivare alla presenza di Dio e bofonchiare:” E’ bene che siamo qui così facciamo 3 tende!” ed essere spaventati! Se hai paura della morte, se hai paura di dove andrai dopo la morte, ti consiglio di sbrigarti a capire lo scopo della tua vita prima che sia troppo tardi.

Un altro punto di questo brano è il parlarci del non contare sulle nostre parole o sui nostri ragionamenti, e dell’ASCOLTARE GESU’ (così ha detto il Padre dal cielo)! Se non riesci a stare in silenzio davanti a Dio, è un problema, perché farai fatica a sentirLo, e quindi sbaglierai strada. Gesù dice seguimi, ma se non lo ascolti e ubbidisci, allora vai a sbattere contro il muro!

MARCO 8:31-33 Poi cominciò a insegnare loro che era necessario che il Figlio dell’uomo soffrisse molte cose, fosse respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, e fosse ucciso e dopo tre giorni risuscitasse. Diceva queste cose apertamente. Pietro lo prese da parte e cominciò a rimproverarlo. Ma Gesù si voltò e, guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro dicendo: «Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini».

– Quando Gesù stava spiegando di essere l’Agnello sacrificale che toglie i peccati del mondo, come profetizzato da secoli, Pietro comincia a rimproverarlo, al che Gesù lo definisce “satana”=avversario, accusatore e gli dice che non ha il senso delle cose di Dio. Hai mai litigato con Dio? Hai mai ripreso Dio perché qualcosa non ti quadrava? Era meglio che facesse come dicevi tu? Sei sicuro? Non è che sei stato avversario di Dio? Non è che stai ascoltando voci sbagliate?

– Siamo esortati ad avere il senso delle cose di Dio. Come si fa? Sicuramente ascoltando Dio. Sicuramente leggendo la Sua parola. Non la capisci, prega! Non ce la fai a leggere la Bibbia, prega di farcela! Non trovi il tempo per leggerla? Prega che il Signore ti dia tempo!

Costi quel che costi, dobbiamo avere i Suoi pensieri e non i nostri, dobbiamo seguire le Sue vie invece che le nostre!

Finora abbiamo parlato della GLORIA DI DIO E SUA PRESENZA – ASCOLTO DI DIO – LEGGERE LA SUA PAROLA – ESSERE DALLA PARTE DI DIO. Questi sono i primi punti dove un Pietro giovane nella fede è inciampato! E questi punti, capendoli, possono aiutarci per comprendere la nostra autorità in Cristo!

MARCO 14:32-40 Poi giunsero in un podere detto Getsemani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedete qui finché io abbia pregato». Gesù prese con sé Pietro, Giacomo, Giovanni e cominciò a essere spaventato e angosciato. E disse loro: «L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate». Andato un po’ più avanti, si gettò a terra; e pregava che, se fosse possibile, quell’ora passasse oltre da lui. Diceva: «Abbà, Padre! Ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Però, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi». Poi venne, li trovò che dormivano e disse a Pietro: «Simone! Dormi? Non sei stato capace di vegliare un’ora sola? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Di nuovo andò e pregò, dicendo le medesime parole. E, tornato di nuovo, li trovò che dormivano perché gli occhi loro erano appesantiti; e non sapevano che rispondergli.

– E arriviamo nel Getsemani, Gesù gli chiede di pregare e intercedere, e per ben 3 volte si addormenta! Questa è una delle peggiori riunioni di preghiera della storia!!!! (no, purtroppo no, ce ne sono di peggio)!

Pregare è parlare con Dio…ciò significa che se io parlo A Dio, non è preghiera ma una trasmissione radiofonica, dove uno speaker parla e poi ci sono 3 ascoltatori (Padre, Figlio e Spirito Santo). Questa roba non serve a niente!

Pregare invece è parlare con, cioè insieme a Dio, quindi parlo io e Dio ascolta, poi parla Dio e io ascolto! Se al termine di una preghiera non hai sentito la voce di Dio, non è un problema, può capitare, il problema si pone se al termine di OGNI preghiera non hai mai sentito Dio, non hai mai aspettato la Sua risposta….mi domando a cosa serva pregare in questo modo!

– Volevo anche osservare un’altra cosa sulla preghiera: ti sei mai addormentato in preghiera? A me è capitato. Da piccolo continuamente. La sera nel letto ero spesso insonne, allora un bel giorno ho cominciato a pregare che il Signore mi facesse dormire bene e pregavo a mani conserte, e da quel giorno, per anni, la mattina mi svegliavo a mani conserte, per anni non ho finito una preghiera serale.

Hai mai saltato di pregare quando Gesù te lo chiedeva? Sai che spesso affrontiamo le cose da un punto di vista naturale, ma dietro potrebbe esserci un problema spirituale? Sai che se affronti un problema spirituale in modo naturale, non ne cavi un ragno dal buco?

Hai mai avuto torpore spirituale, e non sapevi perché, come mai, o come fare per risvegliarti?

La verità è che spesso siamo come Pietro: non abbiamo il senso delle cose di Dio, ci addormentiamo invece di vegliare e intercedere in preghiera, e a volte addirittura osteggiamo e siamo avversari di Gesù (spesso senza accorgercene) perché facciamo ciò che sembra giusto a noi, ma non ciò che vuole Lui!

Il problema di Pietro era che conosceva l’identità di Gesù ma non l’autorità, e di conseguenza non conosceva la propria autorità in Cristo.

Spesso anche noi facciamo questi errori: non sappiamo chi siamo, e non prendiamo la vera autorità spirituale nella nostra vita. Se non prendi la tua autorità, sei come un non credente, ma con la salvezza. Se non prendi la tua autorità, combatti contro i mulini a vento!

Molto meglio non essere spaventati dalla presenza tangibile di Dio. Molto meglio essere guidati dal vento dello Spirito Santo. Molto meglio ascoltare le direttive di Gesù.

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La bussola della lode – Serie Fuori dalla tempesta 3a parte

La bussola della lode – Serie Fuori dalla tempesta 3a parte
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Nelle scorse settimane abbiamo affrontato 6 atteggiamenti che vengono dalla Parola di Dio, e vanno applicati dal cristiano per non essere travolto da questa vita. Ti senti come se il mondo ti crollasse addosso e ti manca il respiro? Vuol dire che non stai applicando questi atteggiamenti. Hai pace e gioia anche nelle difficoltà? Allora li stai applicando forse pure senza saperlo.

Per chiarire che non è Dio a volerci fare del male, ma che siamo sottoposti alle situazioni di questo mondo causate dalla ribellione dell’uomo a Dio, e che nonostante questo possiamo avere speranza, fede, gioia, pace, leggiamo un paio di versetti:

ROMANI 15:13 Or il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo.

GEREMIA 29:11 Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il SIGNORE: “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.

-In questi due versetti abbiamo letto di un Dio che si presenta come Dio della speranza, e Dio che pensa continuamente a come dare pace, avvenire e speranza ai Suoi figli, invece di male e scoraggiamento. Dio è per te e non è contro di te, se tu sei Suo figlio.

Serve la potenza dello Spirito Santo, come letto in Romani 15:13. Non si può fare con la tua o con la mia potenza, serve lo Spirito. Quindi, hai un problema? Chiama lo Spirito Santo! Ti manca l’aria? Prega lo Spirito Santo! Non sai dove sbattere la testa e che decisioni prendere? Chiedi allo Spirito Santo, chiamato anche “consolatore” e “avvocato”!

ROMANI 8:31-39 …Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?… non ha risparmiato il proprio Figlio…ci donerà…giustifica…è morto…è risuscitato…intercede per noi….Chi ci separerà dall’amore di Cristo?…«Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno;…siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati…niente potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

-Le cose potrebbero andarti benissimo, di lusso, ma se non vivi consapevolmente e volontariamente questi atteggiamenti insegnati da Gesù e dagli apostoli di cui sto parlando, allora comunque non avrai pace e gioia. Se non capisci che Dio è per te, non avrai pace.

Al contrario: le cose potrebbero andarti male, potresti avere dei lutti come Gesù che ha perso il Suo padre putativo o il Suo caro amico Lazzaro. O essere picchiato e perseguitato come Gesù, ma anche Paolo, Pietro, Giovanni, eppure avere pace, perché la pace e la gioia non dipendono dalle circostanze, o dagli eventi, ma dipendono da una vita coperta dalle ali di Dio. Sai che Dio ha le ali?

SALMO 37:7 Poiché tu sei stato il mio aiuto, io esulto all’ombra delle tue ali.

-Non stare lontano da Dio. Sì, oggi non hai avuto tempo per pregare, allora fallo ora. Non hai avuto tempo per cantare a Dio, fallo ora! Abbiamo bisogno di essere protetti dalle ali di Dio. Il salmista esultava quando era coperto dalle ali di Dio. Dipende da te se oggi ti nascondi sotto le ali di Dio oppure no!

E veniamo al 7° atteggiamento: lodare! Lodare Dio rimette le cose nel giusto ordine! Lodare ci permette di focalizzare la nostra attenzione sull’eternità davanti a noi, e ci dona speranza.

Cos’è la lode? Lodare significa “Riconoscere e dichiarare meritevole di approvazione, elogiare, esaltare Dio per i Suoi atti, l’operato o il comportamento. Più genericamente, parlar bene di Dio.”

ATTI 16:25-34

Paolo e Sila dopo essere stati picchiati ingiustamente. Scherniti, minacciati e rinchiusi in galera, invece di autocommiserarsi o preoccuparsi, pregarono e lodarono! La lode a Dio spezza le catene. Non c’è cosa migliore che passare tempo alla presenza di Dio, lodandolo e adorandolo (porterò un messaggio a parte sull’adorazione). Lodando insieme e pregando insieme si manifesta la presenza di Dio.

Hillel significa “encomiare” e noi lo usiamo per il concetto di “lodare”, ma è la traduzione astratta, che non si accorda con il modo molto pratico ebraico. Deriva da Hallal che significa “risplendere”. Loro guardando la stella polare risplendere e stabile punto di riferimento rispetto alle altre stelle, la usavano come guida per il viaggio. Nel concetto ebraico lodiamo Dio guardando Lui come la nostra “stella polare”, Colui che ci guida, che risplende per mostrarci la direzione.

La lode è fondamentale per il cristiano, in quanto ci fa focalizzare su Dio come nostra Stella polare e non ci fa perdere tra le magagne della vita. Lodare Dio ci fa stare in piedi nella tempesta. Lodare Dio ci permette di essere stabili e irremovibili nelle difficoltà della vita.

Un cristiano che non loda, è un cristiano in balìa dei venti nel mare in tempesta, e non sa dove andare neanche quando il mare è calmo.

Un cristiano che loda ha i punti di riferimento quando si trova in una tempesta. Può attraversare difficoltà, ma sa dove deve “andare”.

CONCLUSIONE. Nelle questioni quotidiane della vita, puoi cercare di andare avanti con le tue forze, ma senza ottenere grande risultato. Dio Onnipotente è anche un Dio vivente. Lodare Dio, cioè encomiarLo per le Sue grandi capacità e la Sua potenza, ci consente di mettere le cose nella giusta prospettiva. Ci permette di evidenziare la piccolezza dei problemi che affrontiamo rispetto alla Sua grandezza. Però la vera lode nasce quando Dio è il nostro “Hallal” cioè risplende su di noi ed è la nostra Stella polare che ci illumina il cammino, quando noi seguiamo le Sue coordinate e direttive per la nostra rotta in questa vita. Solo in questo modo non saremo sballottati qua e là, dispersi. Dio parla, attraverso la Sua Parola e attraverso il Suo Spirito, solo riconoscendo la Sua grandezza, lodandolo e ascoltandolo quotidianamente potremo uscire dal carcere come hanno fatto Sila e Paolo.

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Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 6:16-6:71

Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 6:16-6:71
Studi Biblici

 
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Serie Didachè (insegnamento biblico tramite la lettura condivisa della Bibbia, dove insieme possiamo meditare, commentare e testimoniare i benefici della Parola di Dio). Oggi approfondiamo insieme il Vangelo di Giovanni, capitoli 6:16-6:71.

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Incrollabili nelle tribolazioni – Serie Fuori dalla tempesta 2a parte

Incrollabili nelle tribolazioni – Serie Fuori dalla tempesta 2a parte
Culti

 
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– La scorsa settimana abbiamo parlato di alcuni atteggiamenti che producono la pace e la gioia di Dio nelle tempeste della vita:
TENACIA
COSTANZA NEL FARE COSE CONSISTENTI
FEDELTA’ NEI BENI DI DIO
AMORE

Vedremo tra poco altri atteggiamenti che ci edificano, ma vorrei puntualizzare alcune cose che ha detto Gesù:

GIOVANNI 16:25-33 Vi ho detto queste cose in similitudini; l’ora viene che non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi farò conoscere il Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome; e non vi dico che io pregherò il Padre per voi; poiché il Padre stesso vi ama, perché mi avete amato e avete creduto che sono proceduto da Dio. Sono proceduto dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio il mondo, e vado al Padre».
I suoi discepoli gli dissero: «Ecco, adesso tu parli apertamente, e non usi similitudini. Ora sappiamo che sai ogni cosa e non hai bisogno che nessuno ti interroghi; perciò crediamo che sei proceduto da Dio». Gesù rispose loro: «Adesso credete? L’ora viene, anzi è venuta, che sarete dispersi, ciascuno per conto suo, e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo».

– In questo brano Gesù introduce il ruolo sacerdotale del credente=poter entrare in comunione con Dio senza intermediari. Questo include l’avere un rapporto personale, comunicare e poter chiedere le cose, a Dio senza problemi, rallentamenti o ostacoli.

Focalizzandosi sul versetto 33, pensavo che secondo i canoni moderni un leader deve ispirare e incoraggiare, non mostrare le difficoltà. Ma Gesù non un leader, è Dio. Non si basa sull’incoraggiamento umano, o sul pensiero positivo, o sulle capacità o sull’intelligenza o sulla motivazione, ma si basa solo sulla propria potenza, la potenza di Dio. Si basa solo sulla Sua vittoria sulla croce. Non ci sono altri canali, sostegni o appigli!

Stai tranquillo, avrai tribolazione! Non parla solo della grande tribolazione. Conosco cristiani sempre impegnati all’individuazione dell’anticristo, e quindi Biden sostituisce Trump, allora è Biden. Cambia il presidente dell’Unione Europea e allora è lui. Cambia il Papa, e allora è lui. Chi vuole scappare dall’anticristo pensando di ingannarlo ed essere più furbo, crede che l’Anticristo sarà un tonto da cui poter fuggire senza problemi (confondendo le profezie riguardo la distruzione del tempio avvenuta nel 70 d.C. con quelle riguardanti la grande tribolazione).

Gesù dice, stai tranquillo che nel mondo avrai tribolazione, è inutile che scappi! E’ inutile che metti la testa sotto al cuscino. Alcuni anni fa Sara mi faceva una testa tanta che dovevamo trovare una nazione dove andare, avere un terreno per essere indipendenti, ma Gesù dice che avremo tribolazione, COMUNQUE! Ma dice anche di farci coraggio! Non per le mie forze, non per le tue forze, ma per le Sue forze, Lui ha vinto il mondo!

GIOVANNI 10:10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

– Gesù ha vinto il mondo, e ci vuole dare vita abbondante! Se lo dicesse un uomo, dovresti barcollare e crollare. Se lo dice Dio ci puoi credere!

Lo stesso Dio che ha garantito che avremmo avuto tribolazione, ha garantito che abbiamo motivo di avere coraggio per mezzo della Sua vittoria sul mondo, e che Lui ci da vita abbondante! Quindi se vivi nella tribolazione, vuol dire che la vita abbondante è alle porte! Se hai dei problemi, comincia a festeggiare, perché la vittoria è dietro l’angolo!

– Ricordo quando avevo 10 anni, che abitavamo in una casa in affitto, e per 2 anni lo sfratto esecutivo non è bastato per farci finire in mezzo a una strada. Diverse volte eravamo pronti a essere buttati fuori casa, e arrivava l’ufficiale giudiziario, ma arrivava per comunicarci il blocco degli sfratti per “3 mesi”, poi altri “3 mesi”. Dopo 2 anni di questa storia, ci è stata assegnata una casa dal comune, in tempo in tempo. Ma non abbiamo mai perso la pace e la gioia, perché il Signore era la nostra forza e la nostra speranza!

– Nello scorso messaggio abbiamo parlato di Paolo e Sila che sono stati tenaci nel predicare il Vangelo, costanti in attività consistenti, fedeli nei beni di Dio e sviluppando amore per gli altri, anche se questo è costato loro botte, umiliazioni e il carcere. Ma quando sei tenace nelle vie di Dio, nulla può abbatterti. Noi desideriamo la nostra libertà, il nostro egoismo, e momentaneamente le cose possono apparentemente andarci bene, ma siamo solo un soffio e non abbiamo visto niente finora (almeno niente rispetto a quello che hanno patito Gesù e gli apostoli), le tribolazioni arrivano e dobbiamo aggrapparci a Gesù per rimanere in piedi.

Dobbiamo vivere in Dio ed essere tenaci (cioè irremovibili e perseveranti nei propositi e nell’azione), quindi stringerci fortemente a Lui e fare la Sua volontà, costi quello che costi, come James Bond al servizio di sua maestà! Tu sei un James Bond al servizio di una Maestà molto più alta!

COLOSSESI 1:24-29 Ora sono lieto di soffrire per voi; e quel che manca alle afflizioni di Cristo lo compio nella mia carne a favore del suo corpo che è la chiesa. Di questa io sono diventato servitore, secondo l’incarico che Dio mi ha dato per voi di annunciare nella sua totalità la parola di Dio, cioè, il mistero che è stato nascosto per tutti i secoli e per tutte le generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi. Dio ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi, la speranza della gloria, che noi proclamiamo esortando ciascun uomo e ciascun uomo istruendo in ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo perfetto in Cristo. A questo fine mi affatico, combattendo con la sua forza, che agisce in me con potenza.

– Cos’è la speranza? La speranza è credere che qualcosa di bello e di grandioso accadrà nella tua vita, e sai una cosa? Se non ti fai rubare la speranza dal diavolo, lui non potrà sconfiggerti! Speranza è credere che Dio opererà nella tua vita! Speranza è credere che Dio darà un senso alla tua vita. Il diavolo scappa quando tu speri in Dio!

Speranza è credere che vedremo la gloria di Dio nella nostra vita! Cristo in te è speranza di gloria: ricevi Cristo, così ricevi speranza e gloria!

EBREI 11:1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.

– Fede non è associarsi con una religione. Non è credere ciò che hanno creduto i nostri genitori. Fede è certezza, anzi il termine originale greco è Hupòstasis, e si può tradurre con “assicurazione, quietanza”. La fede è la garanzia di ottenere la gloria promessa dalla speranza. La fede è la certezza riguardo la concretizzazione di cosa si spera. La fede viene da Dio e a Lui va chiesta!

Se quando ti accade qualcosa crolli, vuol dire che non hai l’assicurazione di Dio, oppure che hai fondato le tue certezze su cose sbagliate e instabili. L’eternità della vita, della salute, del lavoro. No, non possono essere eterne queste cose. Invece quando hai un rapporto personale con Dio, hai certezze! Hai le garanzie di andare meglio.

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I parametri della vittoria – Serie Fuori dalla tempesta 1a parte

I parametri della vittoria – Serie Fuori dalla tempesta 1a parte
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Questa settimana stavo pensando al fatto che molti sono in cerca della propria occasione per mostrare il proprio valore, o per essere considerati, o per capire lo scopo della propria vita, ma poi fanno fatica persino con le cose semplici e normali della vita, con i problemi quotidiani, e spesso vengono sopraffatti da questi problemi.

Ci sono delle “sorelle”, cioè degli atteggiamenti o azioni, che possono aiutarci nella tempesta, nei momenti difficili. Addirittura sono pensati da Dio per il nostro bene e la nostra crescita, per darci pace e gioia.

Nella Bibbia si parla di un uomo di nome Sila. Lui era un anziano della chiesa di Gerusalemme, molto rispettato e molto spirituale, ma era praticamente uno sconosciuto fino al libro di Atti al capitolo 16. Era uno molto stimato, molto capace e aveva già fatto sicuramente cose valide, ma che non famose. Aveva grandissime capacità per mezzo dello Spirito di Dio, ma rimaste nascoste, o comunque non erano azioni degne di nota. Il classico “è bravo ma non si applica”! La storia della mia vita, me lo dicevano sempre gli insegnanti da quando avevo 10 anni, poi a 15, poi a 20….sono arrivato a 40 anni che ancora non avevo capito cosa significasse, e convinto che avessero torto gli insegnanti, anche perché non spiegavano come io avrei potuto cambiare quell’atteggiamento, quell’impressione!

Torniamo a Sila, a un certo punto si crea la grande occasione: partire per un viaggio missionario con il grande Apostolo Paolo! Le cose forse iniziano a girare e insieme raggiungono le prime chiese condividendo la Parola di Dio e vedendo le prime conversioni. Poi ci sono delle prime opposizioni, addirittura da parte dello Spirito Santo, infatti sta scritto “volevano andare di là, ma lo Spirito Santo lo vietò loro”….”volevano fare questo, ma lo Spirito del Signore glielo impedì…” e infine arriviamo al versetto 16:

ATTI 16:16-24

-Sila era un uomo autorevole, profeta, anziano di chiesa, ma che non aveva fatto nulla per cui trovarsi scritto il nome nella Bibbia se non il consegnare una lettera. Spesso anche noi ci troviamo per anni, senza poter appuntare medaglie sulla nostra giacca. Senza poter narrare cose di rilevanza. Anzi, a volte ci sentiamo in carcere.

A Napoli si parla di “jella”. Ovviamente non esiste, però quando le cose ci vanno storte, a volte crediamo più alla jella che a Dio. No, le cose non andranno sempre bene, ma non c’entra la jella. Sì, a volte le cose non funzionano, ma farai bene a non fidarti della tua capacità per uscirne. Ci sono altri strumenti che invece funzionano, ma vanno applicati insieme!!!

Sila e Paolo sono stati tenaci. Hanno affrontato le difficoltà e sono finiti in prigione per il Vangelo, per il loro Signore! Per seguire il Signore potresti essere picchiato, perseguitato e finire in galera o anche ucciso (è così in molte parti del mondo). Nonostante questo il Signore può darci una pace e una gioia che altrimenti non avremmo. Il primo passo è la tenacia che è definita come: “Fermezza e perseveranza nei propositi e nell’azione.” Ovviamente abbiamo bisogno di tenacia nelle giuste cose. Il Signore ti chiama a vivere con fermezza e perseveranza nelle Sue vie, a cercare il Suo cuore, il Suo Spirito, ad aggrapparti alla Sua Parola.

GALATI 6:9 Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo.

-In questo versetto vediamo la costanza nel fare cose consistenti (non cretinate o perdite di tempo, ma cose di valore). Quello che fai non identifica chi sei. Quello che fai non ti rende giusto davanti a Dio. Quello che fai da un obiettivo alla tua vita, infatti non siamo qui solo per vivere e morire, ma siamo come alberi fatti per portare frutto. Un melo non fa mele per ottenere un “bravo”, non lo fa per ricevere un premio, lo fa perché è la sua natura. Ognuno di noi deve tornare a Dio e chiederGli perché ci ha fatti, quale “albero” siamo, e quale deve essere il nostro “frutto”.

Attenzione che Dio non basa il tuo valore su quello che fai, o sulla qualità di quello che fai. Ma sul fatto che sei Suo figlio, sul fatto che ha soffiato vita in te e che ti ha fatto a Sua immagine. Quindi non è per le tue azioni, ma per il Suo Spirito che opera in te.

A volte pensiamo “dovrei fare questo”, o “dovrei essere così”, ma non serve a niente il nostro sforzo, serve abbandonarsi tra le braccia del Dio di amore, il ricercare la guida dello Spirito Santo, e vivere con tenacia e costanza nelle vie che il Signore ci rivela.

LUCA 16:12 E, se non siete stati fedeli nei beni altrui, chi vi darà i vostri?

-Qui Gesù sta dicendo che la nostra vita è un dono di Dio. Viviamo grazie a Lui e per Lui. Ci ha creati per amministrare i Suoi beni sulla terra, non solo la natura, ma la Sua Parola, la speranza, la gioia, la pace, l’amore, etc…

Notate che Dio non cerca persone capaci che non Gli sono fedeli, ma cerca persone fedeli da rendere capaci!

Se sei fedele Lui può operare! La nostra infedeltà è un danno a noi stessi perché ci impedisce di vedere le capacità di Dio operare!

1 GIOVANNI 4:8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

-Come ho detto domenica, conoscere Dio, non vuol dire sapere che esiste, ma conoscere in senso di “rapporto personale di amore”. Noi abbiamo bisogno di amore nella nostra vita, quindi abbiamo bisogno di Dio. Nelle tempeste della vita e in ogni istante, serve Dio nella nostra vita! Amare Dio vuol dire considerarLo come il proprio fidanzato, avere passione per Lui. Come i fiori prendono vita quando ricevono la luce del sole, così noi quando siamo alla presenza di Dio. Un buon modo per mettere in pratica questo amore è avendo una vita di preghiera: che non vuol dire ripetere delle preghiere a memoria, ma parlare come con il proprio fidanzato e comunicare i propri pensieri e bisogni più profondi, e ascoltare i Suoi pensieri e bisogni più profondi. Vi lascio con questi 4 parametri, e la prossima settimana approfondiremo altri 3 parametri per avere pace e vincere nella tempesta.

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Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 5:31-6:15

Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 5:31-6:15
Studi Biblici

 
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Serie Didachè (insegnamento biblico tramite la lettura condivisa della Bibbia, dove insieme possiamo meditare, commentare e testimoniare i benefici della Parola di Dio). Oggi approfondiamo insieme il Vangelo di Giovanni, capitoli 5:31-6:15.

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Dio: voce del verbo amare

Dio: voce del verbo amare
Culti

 
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Sapete che Dio è amore? Sapete che se dite di aver bisogno di amore, state dicendo di avere bisogno di Dio? Oggi spiegheremo perché il Padre Celeste non prova amore (almeno non solo), ma è amore! E’ anche “giusto” e anche “santo”, e ci sono anche altri attributi molto importanti riguardo Dio, ma per definizione vedremo che Dio è amore.

1 GIOVANNI 4:8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

-Quindi Dio non solo prova amore, ma è amore! E’ la Sua essenza, è la Sua caratteristica.

-A nostra volta, se non “conosciamo” Dio, cioè non abbiamo un rapporto personale come “coppia” con Dio, come se fossimo sposati con Lui, non potremo amare come Lui, non potremo offrire l’amore che viene da Lui, e non adempiremo lo scopo della nostra vita.

Provare amore per qualcuno, non vuol dire solo desiderare di stare con quel qualcuno, ma vuol dire anche volere il bene di quel qualcuno, sia emotivo, che mentale, che fisico e spirituale. Non possiamo amare qualcuno solo sotto uno di questi aspetti. Dio non ci ama solo da un punto di vista spirituale e non ci ama da un punto di vista mentale ed emotivo, etc…

-In passato abbiamo già letto che Dio il Figlio è associato alla grazia, mentre Dio lo Spirito Santo alla comunione. Infatti sta scritto in 2 CORINZI 13:13 La grazia del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.

-Il Padre, che di solito viene dipinto come un vecchio rimbambito, crudele e tiranno, invece è associato all’amore. Ovviamente tutte e 3 le persone della Trinità sono amore, ma è probabilmente una caratteristica principalmente “paterna” e “materna”. Il Padre non è “maschio/uomo”, ma volendo vedere meglio il Padre è genitore senza attributi sessuali, quindi può essere Padre e Madre, senza essere maschio o femmina.

1 GIOVANNI 3:1 Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.

-Il Padre Celeste aveva già un Figlio, stupendo e perfetto, ma voleva avere molti altri figli da amare. Così ha mandato Suo Figlio alla tua ricerca per adottarti e darti un regno e un eredità. La caratteristica è “conoscere” Dio (cioè avere un rapporto di amore con Dio), infatti “il mondo” cioè quelli di fuori non lo conoscono (cioè non hanno un rapporto di amore e personale con il Padre, di conseguenza non possono avere un rapporto di empatia né con noi e né con il Padre Celeste)!

GEREMIA 31:3 Da tempi lontani il SIGNORE mi è apparso. «Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà.

-L’amore di Dio è eterno, non ha né una data di produzione, né una data di scadenza! Non ha un inizio e non ha una fine! In questo brano, l’amore è rivolto al popolo di Israele, non per i meriti del popolo, ma perché l’amore è insito in Dio, da sempre, e per sempre.

1 GIOVANNI 4:10 In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati.

-Questo versetto spiega che Dio non ti ama perché lo ami, ma Dio ti amava prima che tu lo amassi. Dio ama e basta, e non c’è niente che potrai fare per farlo smettere di amarti, perché non può smettere di essere sé stesso. Il Suo amore è che Lui ha amato noi quando noi non amavamo Lui o non potevamo mostrarGli amore. Allo stesso modo noi siamo chiamati ad amare Lui anche quando non sembra che Lui ci ami. Forse senti Dio lontano, o forse non lo senti, sappi che Dio è vicino anche quando non Lo senti, e ti chiama ad amarLo e adorarLo anche in questi momenti.

GIOVANNI 3:16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

-Dio è amore e Dio ama. Lui ama il mondo, anche se il mondo non lo ama. Ha amato noi, anche quando eravamo nemici (Romani 5:10).

-A questo punto facciamo un analisi dall’ebraico. Il Tetragramma sacro è il nome proprio di Dio, di cui conosciamo le consonanti, ma di cui non conosciamo le vocali, perché il popolo di Israele, in un eccesso di zelo per non far nominare in vano il Suo nome, ha scelto di nascondere le vocali. Le lettere del Tetragramma sono le seguenti in ordine da destra a sinistra: Yod, He, Vav, He. All’interno del tetragramma abbiamo quindi uno Yod, una Vav e due He. Yod significa “mano e braccio” e ricorda la mano e il braccio dell’Onnipotente (GIOVANNI 12:38, etc…) riferito quindi allo Spirito Santo. Vav significa “chiodo della tenda-picchetto” e ricorda i chiodi utilizzati per crocifiggere Gesù in croce. He richiama lo sfiatatoio, pensate per esempio a quello della balena, come a dire che Dio è il nostro respiro, la nostra vita, ma anche l’amore quando ti manca il respiro, che si ansima.

Un’altra parola con doppia He è ahavah cioè appunto “amore”, Dio (il Padre) infatti ha tanto amato il mondo da mandare Suo Figlio (GIOVANNI 3:16), e abbiamo letto 1 GV 4:8 “Dio è amore”.

La rima nella poesia ebraica, non si fa per vocali come in italiano, ma per numero di sillabe, quindi il Tetragramma sacro e la parola amore fanno rima! (secondo il Delitsch hanno la stessa vocalizzazione e pronuncia).

Ben 2 consonanti su 4 sono in comune, forse la vocalizzazione, in più Giovanni, Paolo e altri evangelisti e profeti ci hanno trasmesso il messaggio centrale dell’amore di Dio. Possiamo quindi concludere dicendo che Dio non ha amore, ma Dio è amore, è il nostro respiro, è Colui che ci ha dato la vita ed è la nostra vita. Non siamo chiamati a conoscere Dio in un senso cerebrale, ma siamo chiamati a “conoscere” Dio come due persone che si amano in modo completo. Vi invito a pensare questa settimana a Dio come al vostro fidanzato e innamorato! A farci mancare il respiro per il nostro Dio d’amore! Mettere da parte dottrine, ragionamenti e emotività umana, per seguire il Padre d’amore!

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Arruolati sotto il generale Agnello

Arruolati sotto il generale Agnello
Culti

 
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Nella prima parte abbiamo affrontato il perché dell’istituzione del sacrificio degli agnelli. Che non era sufficiente ma in realtà serviva come simbolo fino all’adempimento del suo significato, cioè la venuta di Cristo: il vero Agnello!

-Abbiamo visto un valore passato e molti si fermano a quello: darci la salvezza se crediamo nel Suo sacrificio. Poi in realtà ci sono ben 2 valori futuri dell’essersi sacrificato come Agnello senza macchia: uno dei 2 è scampare il giudizio se lo onoriamo come Dio tanto quanto onoriamo il Padre.

GIOVANNI 5:22-23 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato.

Tanti vedono un Dio cattivo, e un Gesù vittima. Invece Gesù venne di Sua spontanea volontà a sacrificarsi e mostrare “grazia” verso di noi. E se non riceviamo questa grazia, e non ringraziamo per la grazia, passiamo sotto la Sua condanna. Sì, Gesù giudice che condanna chi non lo ringrazia con la propria vita!

APOCALISSE 5:1-14 Vidi nella destra di colui che sedeva sul trono un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette sigilli. E vidi un angelo potente che gridava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i sigilli?» Ma nessuno, né in cielo, né sulla terra, né sotto la terra, poteva aprire il libro, né guardarlo. Io piangevo molto perché non si era trovato nessuno che fosse degno di aprire il libro, e di guardarlo. Ma uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli».
Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra. Egli venne e prese il libro dalla destra di colui che sedeva sul trono.
Quand’ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».
E vidi, e udii voci di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi, e migliaia di migliaia. Essi dicevano a gran voce: «Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode».
E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: «A colui che siede sul trono, e all’Agnello, siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli».
Le quattro creature viventi dicevano: «Amen!»
E gli anziani si prostrarono e adorarono.

-Si creerà una situazione di stallo in cielo, in quanto nessuno sarà degno di aprire il giudizio sui ribelli. Eccetto l’Agnello immolato, Cristo, Lui è l’unico degno di aprire il giudizio dei 7 sigilli.

Quindi il 2° motivo per cui Gesù è diventato Agnello, è per essere degno di aprire la grande Tribolazione contro gli abitanti della terra che lo hanno rigettato e hanno preferito vivere per sé stessi! Coloro che hanno rifiutato i Suoi insegnamenti! Cosa vuol dire credere agli insegnamenti di Gesù? Vuol dire essenzialmente viverli e praticarli, “con” Gesù, quotidianamente. Si parla di relazione personale!

Per affrontare il terzo motivo per cui Cristo è diventato agnello, leggiamo un altro versetto di Apocalisse. Parlando della bestia, in APOCALISSE 13:8 sta scritto: “L’adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato.”

Leggendo questo versetto con attenzione e meditandolo, mi si è aperto un mondo. Spesso si predica sull’importanza che i nostri nomi siano scritti nel libro della vita. E’ importante che si faccia. Ma non ho mai sentito alcuno puntualizzare a chi appartenga questo libro, e come si possa far inserire i nostri nomi all’interno. Si dice di credere in Dio, ma non è quello che dice questo versetto.

Rileggiamolo…

…sì, il libro della vita “dell’Agnello che è stato immolato”. Questo libro parla di Gesù e appartiene a Gesù. Questo vuol dire che è la Sua opera, il Suo “ministero”, non il nostro.

I nostri nomi non devono essere scritti “nel libro della vita” come se questo libro fosse una lista di chi è salvato e chi no.

I nostri nomi devono essere scritti nel “libro della vita dell’Agnello immolato” (Ap 13:8): il libro è la biografia di Gesù, parla di quello che Lui ha fatto in questi millenni sulla terra, e di chi ha lavorato CON Lui. Se tu hai avuto a che fare con Gesù, in modo determinante, fattivo, attivo, proattivo, in modo sufficiente da “meritare” di essere citato grazie a questa collaborazione, allora il tuo nome potrà essere scritto in questo libro della vita dell’Agnello-Gesù Cristo. Non si parla di nostre opere umane, ma di collaborare nel Suo ministero!

Non devo arrabattarmi a fare quello che penso sia giusto, o penso sia la mia chiamata, ma devo chiedere a Cristo il Capo, dove vuole impiegarmi, e ascoltare attentamente la Sua risposta!

Se non hai mai collaborato con Lui, non hai mai agito sotto la Sua diretta supervisione, non hai mai preso comandi direttamente da Lui, allora potrebbe non essere scritto il tuo nome anche se sei credente: infatti il libro non è la “lista dei credenti”, ma il “libro della vita dell’Agnello”. Non è questione di fare buone opere o di credere in Gesù, ma è questione di essere stati arruolati agli ordini dell’Agnello immolato e avere servito sotto di Lui, con Lui come generale!

Ti esorto e mi esorto, a collaborare con l’Agnello. Ad ambire di vedere il tuo nome scritto non “nel libro della vita”, ma “nel libro della vita dell’Agnello immolato”. Essere conosciuti in terra e in cielo, non tanto come salvati, ma come collaboratori di Gesù, che ascoltano e ubbidiscono ai comandi del loro Generale!

CONCLUSIONE. Quindi l’Agnello è morto per:

1-salvarci se applichiamo il Suo sangue sulla nostra vita.

2-essere degno di giudicare i ribelli che non gli ubbidiscono.

3-avere un Suo ministero sulla terra e arruolarci nel Suo esercito, e inserire il nostro nome nel Suo libro della vita, se ubbidiamo ai Suoi comandi.

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Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 4:43-5:30

Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 4:43-5:30
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Serie Didachè (insegnamento biblico tramite la lettura condivisa della Bibbia, dove insieme possiamo meditare, commentare e testimoniare i benefici della Parola di Dio). Oggi approfondiamo insieme il Vangelo di Giovanni, capitoli 4:43-5:30.

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La Pasqua e lo scambio degli agnelli

La Pasqua e lo scambio degli agnelli
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Nella cultura cristiana si crede che il messaggio di Pasqua sia legato alla risurrezione, mentre in realtà è più collegato al sacrificio, alla salvezza e liberazione, a determinate condizioni (mentre invece la festa degli azzimi e la festa delle primizie sono più collegate alla risurrezione).

Quando parlo di sacrificio, non intendo che siamo chiamati a compiere chissà quali opere, ma a comprendere dei punti importanti, e cambiare vita. Facciamo un viaggio nel tempo e andiamo nell’Egitto di circa 3.500 anni fa. Dio parlava ma nessuno voleva ascoltare, anzi preferivano ignorare l’unico vero Dio, per prostrarsi di fronte a delle statue. Dio non sopporta essere sminuito e svalutato in confronto a delle sculture di pietra. Un uomo particolarmente testardo e pronto a tutto, di nome Mosè, incontra Dio e può cominciare il piano di salvezza di un popolo dalla schiavitù, e potenzialmente dell’umanità.

Attraverso 9 piaghe la situazione non cambia, ma con la 10a (la morte dei primogeniti, che non avevano il sangue dell’agnello sugli stipiti e sull’architrave della propria porta) cambia tutto. Ovviamente era tutto indirizzato per la salvezza del popolo eletto, ma chiunque avesse compreso il messaggio della piaga e agito di conseguenza, sarebbe scampato alla strage, ebreo o gentile che fosse. Ma prima dell’attuazione della 10a piaga, parte la spiegazione della Pasqua.

Ora leggiamo ESODO 12:3-13

-Il 10° giorno veniva preso un agnello. Stava con la famiglia 4 giorni, i bambini sicuramente gli avrebbero dato un nome e avrebbero giocato con lui. Il 14° giorno del mese, quindi dopo 4 giorni, l’agnello sarebbe stato ucciso, immaginatevi la reazione dei bambini. Immaginatevi il messaggio che arriva riguardo la serietà con Dio e la gravità dell’essere lontani da Lui per pensare ai propri interessi.

-L’agnello doveva essere sufficiente per far mangiare tutti, senza che ne avanzasse. Quindi richiama a una rapporto personale, una porzione per ognuno della casa nessuno escluso.

-Il sangue di quell’agnello conosciuto, veniva visto dai bambini ogni giorno, in quanto bastava guardare la porta di casa macchiata da quel sangue forse per sempre.

-Pasqua deriva dal verbo ebraico pasach, che significa passare oltre, nel senso di risparmiare, proteggere, salvare. Tutto il popolo viveva capendo la necessità di un sacrificio di sangue, che servisse affinché il giudizio passasse oltre loro e fossero risparmiati.

ISAIA 53:3-7 Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato!
Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l’agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca.

-In questo brano vediamo l’adempimento di Esodo 12 che era stato scritto 1400 anni prima di Cristo. Mentre Isaia è stato scritto “solo” 700 anni prima di Cristo. Il piano di Dio per la salvezza dell’uomo in Cristo, spiegato secoli prima della Sua venuta! Noi eravamo pecore che seguivano la propria via, e Lui Dio. Così Lui si è fatto pecora, agnello sacrificale, affinché noi potessimo essere salvati e liberati! Questo è lo scambio di agnelli. Otteniamo pace perché l’Agnello perfetto si è sostituito a degli agnelli imperfetti. Grazie a Gesù non serve più sacrificare gli agnellini!

GIOVANNI 1:29-30 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! Questi è colui del quale dicevo: “Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché egli era prima di me”.

-In Esodo 12 abbiamo visto un rapporto diretto e personale con l’agnello sacrificale che stava 4 giorni con la famiglia e simboleggia Cristo Gesù. Con Lui dobbiamo avere un rapporto da “coinquilini” (dopo essere sacrificato doveva essere sufficiente per tutti i membri della famiglia nessuno escluso, e non doveva avanzare niente, per cui vediamo l’applicazione personale per ognuno di noi). Non puoi appoggiarti su opere o su meriti, ma solo sul sacrificio dell’Agnello puro, perfetto e senza macchia, applicando il Suo sangue sulla tua vita personalmente.

-Ricevendo la Pasqua di Gesù, cioè il Suo sangue come protezione sulla nostra vita, noi siamo risparmiati, protetti e salvati.

-Non devi per forza essere ebreo, ma devi per forza mettere il sangue dell’Agnello perfetto a protezione della tua casa. Il Signore non chiedeva l’etnia e poi se ebrei lasciava vivere, se egiziani uccideva i primogeniti. Cercava il sangue sulla porta, se c’era risparmiava gli abitanti della casa, se non c’era allora non risparmiava. Non ci sono scuse per non andare a Gesù, “mio padre è credente…mia madre…mia zia…sono una brava persona”, bisogna ricevere il sangue di Gesù sulla propria vita.

I figli e tutta la famiglia, non erano più bravi di chi stava fuori, ma erano più ubbidienti rimanendo in casa tutta la notte, al di qua della porta bagnata dal sangue dell’agnello. Un versetto dice “ubbidire è meglio del sacrificio”, vuol dire che il sacrificio dell’agnello non serviva a niente, ma l’ubbidienza collegata all’atto era necessaria. Siamo chiamati ad ascoltare la voce di Dio e ubbidirGli!

-Il bagnare la porta col sangue crea la forma della croce di Gesù.

L’angelo passando, vedeva la croce bagnata dal sangue e considerava già effettuato il sacrificio di Cristo su quella famiglia con secoli di anticipo. Sta scritto che il sangue degli agnelli non può salvare, ma quello era un anticipo di ciò che sarebbe accaduto in seguito, e per il Signore non esiste passato e futuro ma Lui vive sempre al presente, quindi un atto che per noi è passato o futuro, per Lui ha valore attuale. Se tu ti convertirai tra 50 anni, per Lui sei già Suo figlio in quanto Lui conosce la fine sin dall’inizio! Già prima della fondazione del mondo Lui sapeva chi l’avrebbe ricevuto e chi no, di conseguenza chi avrebbe adottato come figlio e chi no, chi scrivere nel libro della vita dell’Agnello, e chi no! Dio ama tutti indiscriminatamente, ma ha un amore più alto verso i Suoi figli, che vede attraverso il sangue del Figlio perché abbiamo sulla nostra “porta” il Suo sangue! Sta scritto “Se uno è in Cristo, egli è una nuova creatura”. La prossima settimana affronteremo due implicazioni dell’Agnello immolato!