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La corsa della vita

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La vita è una corsa. Si da il via con la nascita e si raggiunge il traguardo in cielo. Alcuni però non lo sanno e non corrono, oppure corrono nella direzione sbagliata! La fede cristiana ci indirizza nella strada giusta, quando è vera fede nelle vere parole di Dio e non fede nelle parole degli uomini o nelle religioni degli uomini. Oggi parliamo della corsa della vita.

Nell’introduzione ho detto “vita cristiana”, ma cosa vuol dire “vita cristiana” e soprattutto cosa vuol dire essere cristiani? Una volta feci un discorso ad una persona a me molto vicina dicendole che lei era una persona religiosa, mentre essere cristiani significava conoscere personalmente Gesù e anche molto altro, al che quella persona mi ha detto “E che so cane io?”. No, non sei “cane”, sei un essere umano come altri 8 miliardi sulla faccia della terra. Cristiano invece non è sinonimo di “essere umano” ma vuol dire ben altro!

Allora cosa vuol dire essere cristiani?

Essere persone amorevoli? Sicuramente sì, ma anche molto altro.

In un brano biblico, Paolo dopo aver detto di reputare la conoscenza terrena e soprattutto la conoscenza religiosa come tanta spazzatura, prosegue il suo discorso:

FILIPPESI 3:10-11 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti.

– Conoscere Cristo, Conoscere la potenza, la sofferenza e assomigliare a Gesù per il resto della propria vita. Forse ti saresti aspettato la bontà, l’amore, lo sfamare i poveri o accettare tutte le persone: omosessuali, carcerati, persone di differenti etnie e culture o partiti politici. Gesù non era inclusivo, anzi era molto selettivo, scelse solo 12 tra i tanti discepoli, e non perché erano belli, o bravi, o capaci! E’ questione di obiettivo e di desiderio di assomigliare a Gesù! Ciò è possibile solo se la “corsa” che facciamo (cioè l’aspirazione e l’obiettivo della nostra vita) è “conoscere Gesù”! Non si tratta di religione, o di studio cerebrale, ma di un incontro personale con Dio, dell’ascoltare la Sua voce!

– E la potenza? Non una potenza di parola, o di autorità, ma potenza di risurrezione. Pensa ai livelli di potenza che esistono, c’è quella della parola, poi quella del sollevare pesi, poi più alta è quella del fare miracoli e guarigioni, poi quella del portare in vita i morti! L’apostolo Paolo desiderava quella di risurrezione, la più alta in assoluto. Un cristiano dovrebbe aspirare niente di meno che a quella. Non siamo qui per vegetare, ma per “conoscere Cristo, la potenza della Sua risurrezione”!

– C’è dell’altro, meno piacevole, la sofferenza. Come Cristo soffrì, anche noi non possiamo conoscere Gesù e la potenza della risurrezione, se non capiamo anche la necessità di passare per la Sua stessa sofferenza. Gesù è stato perseguitato ingiustamente, offeso ingiustamente, preso in giro ingiustamente. Pensi di aver subito delle ingiustizie? Gesù ne ha subite molte ma molte ma molte di più! Se vuoi essere cristiano, devi ambire alle stesse sofferenze di Cristo! Non è popolare! Nella maggioranza delle chiese evangeliche non si vuole sentir parlare di sofferenza, eppure un vero cristiano affronta la sofferenza e la supera confidando in Dio. Un vero cristiano anche se non supera la sofferenza, impara a fidarsi dei piani e dei tempi di Dio. “Carlo, quindi stai dicendo che se arriva la malattia devo tenermela? Se subisco mobbing al lavoro o maltrattamenti nella vita, devo sopportare?” No! Non sto dicendo questo, sto dicendo che prima preghi Dio, ascolti la Sua voce, stai attento/a alla Sua rivelazione sulle situazioni, e poi potresti imporre le mani sulle persone, anche sugli infermi se necessario, per “conoscere la potenza della Sua risurrezione”. Se poi Dio non opera (ma solo dopo che hai imposto le mani e pregato con fede, e ricevuto una risposta negativa da Dio), allora vivi la comunione delle Sue sofferenze. Non c’è solo la sofferenza, c’è anche la potenza di risurrezione. Non c’è solo la potenza di risurrezione, c’è anche la sofferenza, e non sta a me o a te decidere l’una o l’altra! Abbiamo bisogno di rivelazione, e la rivelazione si ottiene con la preghiera, con l’imposizione delle mani, con la ricerca delle vie dello Spirito!

– Questo è il percorso che siamo chiamati a percorrere fino alla fine della nostra vita, “essere conformi a Lui nella Sua morte”! Resisti. Sii costante nella potenza e nella sofferenza! Sii stabile e irremovibile nella potenza e nella sofferenza! Fino alla fine!!!
FILIPPESI 3:12-14 Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù.

– Paolo dichiara che non aveva ottenuto la potenza della risurrezione (anche se aveva risuscitato qualcuno) e non aveva raggiunto la comunione delle sofferenze di Cristo (anche se era stato condannato a morte, lapidato, incarcerato ingiustamente e picchiato più volte) ma non lo poneva come un limite, anzi come obiettivo per crescere in Cristo Gesù. Non importa da dove parti, fai un passo avanti e sarai più vicino al traguardo di quando sei partito. Non importa quali capacità o incapacità hai, fai un passo avanti e sarai più vicino/a a Cristo, alla Sua potenza e alle Sue sofferenze, di ieri!

– Come faceva Paolo, dimenticava le cose che stavano dietro e si protendeva verso quelle che stanno davanti (potenza e sofferenza). Ma non lo faceva in modo incerto. Non lo faceva alcuni giorni a settimana che erano più santi come la domenica, e altri no. Anzi diceva “corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù”.

Stai correndo? Ti stai protendendo? O forse sei rivolto verso dietro come la moglie di Lot? Paolo guardava avanti e visse e sperimentò la gloria di Dio. La moglie di Lot guardava indietro e divenne una statua di sale!

I corridori, disciplinano la loro vita (il loro tempo, il loro cibo) tutto attorno all’allenamento, al fine di essere pronti per la gara.

Hai una missione, addestrarti e prepararti per la grande gara della vita. E ciò si fa con un sano equilibrio tra potenza di risurrezione, e comunione con le sofferenze di Cristo!

Voglio concludere proprio con questa immagine della corsa. Il corridore ha bisogno di allenarsi, di nutrirsi in modo equilibrato, di dedicarsi all’obiettivo. Come cibo ti invito a nutrirti del cibo della Parola di Dio e non dei telegiornali, dei canali complottisti, della politica o dell’ideologia, ma solo della Parola di Dio. Come bevanda ti invito a bere la vita dello Spirito, senza altre aggiunte che avvelenano la vita! Inoltre focalizza la tua mente non sulle guerre, le epidemie, la corruzione, ma sulla meditazione della gloria di Dio e dell’amore e dell’accoglienza verso il prossimo.

La vita è una corsa, ma il traguardo lo raggiungiamo solo vivendo con Dio ogni giorno!

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Il senso della Pentecoste

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Cos’hanno in comune la Pentecoste, lo Spirito Santo, e Shavuot (la festa ebraica delle Settimane)?

Vuoi capire la potenza di Dio? Allora rimani con noi ed approfondiamo insieme il messaggio della Pentecoste secondo Gesù, già prima della Pentecoste stessa!

– Come ho detto in uno degli incontri precedenti, noi le chiamiamo “Feste ebraiche” o “Feste Bibliche”, ma in realtà nel testo originale il termine ebraico è Mo’adim che significa “appuntamenti”.

– Queste feste bibliche si sono adempiute nella storia applicando il messaggio che includevano, esattamente nel giorno della festa (in realtà si sono adempiute solo le prime 4 feste, quelle “della primavera”, mancano quelle “dell’autunno”). Effettivamente Dio si è incontrato con l’uomo attraverso l’adempimento di queste feste:

– Cristo è morto a Pasqua, e col Suo sangue ci ha liberati dal regno delle tenebre, dal diritto legale che la morte e la condanna avevano su di noi. Il termine corretto è Redenzione! Redenzione vuol dire recuperare ciò che era stato perduto in Eden. Restituito un rapporto diretto con Dio dove possiamo parlare direttamente con Lui.

– Poi arriva Azzimi, dove viviamo una vita di discepolato, una nuova vita “dietro” al Maestro. Gesù diceva sempre ai discepoli “vai avanti”, “vai per la tua strada”, “fai la tua vita”, “ricerca la tua felicità”? No, Gesù diceva “seguimi”, “prendi la tua croce e vieni dietro a me”, “rinnega te stesso” e Paolo diceva “non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”. Per essere discepolo devi seguire Gesù. Per essere liberato dalla mondanità e dal potere delle tenebre devi seguire Gesù.

– Arriviamo a Primizie, la Risurrezione di Cristo, dove Lui vince la morte e la vince per tutto ciò che significa! Non puoi avere vita se ti fermi solo alla morte di Gesù (che comunque da “Redenzione”, ma si completa con la vita che Gesù ha conquistato per chi crede con la Risurrezione a Primizie). Cristo ha vinto per dare vita a tutti coloro che credono in Lui!

– Se hai perso i video relativi alle 3 precedenti feste (Pasqua, Azzimi, Primizie), metto i link nelle schede in alto a destra e in descrizione.

– Poi viene Pentecoste. Festa presente già nell’Antico Testamento con il nome di Shavuot (=Settimane) o Mietitura e ricorre 50 giorni dopo Pasqua/Primizie.

ATTI 2:1-4 Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

– Quello che di solito non viene enfatizzato abbastanza da questo brano è il suono di vento impetuoso. E’ una forte manifestazione di potenza. I cantici di chiesa parlano di una Pentecoste “romantica”. “Che bello che è sceso lo Spirito Santo”, ma non ci spiegano che i discepoli erano in preghiera da 10 giorni nell’alto solaio. Digiunavano e pregavano, e si è manifestata la “potenza” attraverso una tempesta!

Questa potenza ricorda quella di un’altra Pentecoste: la prima!

ESODO 20:18 Or tutto il popolo udiva i tuoni (le voci), il suono della tromba e vedeva i lampi e il monte fumante. A tal vista, tremava e stava lontano.

– Gli ebrei ci dicono che alla prima Shavuot, cioè Pentecoste, Dio diede le tavole della Legge: la Torah. Anche lì c’era un vento impetuoso, fulmini e fenomeni sorprendenti! Non c’è l’idea romantica, ma c’è l’idea della potenza di Dio. Dio è potente! Dio è soprannaturale!

Noi scriviamo sui fogli, ma Dio incide le pietre! Dio apre il mare con il Suo potere. Dio fa sopravvivere un popolo disarmato che è attaccato da un esercito! Quanto più potrà guarirti, liberarti e operare nella tua vita!!!

– Il problema è che noi come anche il popolo di Israele, veniamo “dall’Egitto”. In Egitto eravamo schiavi del peccato, e soprattutto della mentalità carnale, e anche se arrivi nella Terra Promessa, fai comunque fatica a liberarti da quella mentalità, perché è parte di te. Allora vogliamo essere dei bravi cristiani per meritarci la salvezza. Vogliamo sforzarci di non peccare. Cerchiamo di mostrare i nostri pregi. Ci sforziamo di dare un’apparenza religiosa. Fondiamo anche una chiesa “biblica” ma non ascoltiamo la voce dello Spirito Santo. Siamo brave persone ma non crediamo alla potenza di Dio. Non funziona! Questa è la mentalità di schiavo, che appartiene ancora all’Egitto! Questo accade quando abbiamo ancora l’Egitto dentro di noi! Invece la Pentecoste viene per rompere questa proprietà della carnalità, per farci appartenere allo Spirito Santo!

Spero a questo punto sia chiaro che un 1° messaggio di Dio tramite la Pentecoste-Shavuot è che Lui è potente (questo abbiamo visto in entrambe le Pentecosti, sia quella sul Sinai che quella a Sion).

– Hai sperimentato la potenza di Dio nella tua vita? Scrivi la tua testimonianza nei messaggi sotto al video se guardi da Youtube o Facebook.

Se non l’hai sperimentata, è il momento di chiedere al Signore di operare nella tua vita!

ATTI 2:4 Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

– 2° messaggio di Dio tramite la Pentecoste-Shavuot è che Lui parla! E solo quello che dice Lui si adempie. Solo quello che dice Lui cambia le situazioni! La Sua Parola è fondamentale!

I discepoli non pregavano secondo la loro intelligenza. I discepoli non operavano secondo le loro capacità, ma “ cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi”.

Dipendere dallo Spirito! Ho bisogno di questo! Hai bisogno di questo!

Anche ora Dio sta parlando, stai ascoltando?

– 3° messaggio di Pentecoste. Dio ha autorità sulla nostra vita e sul mondo intero, per cui dobbiamo sottometterci alla Sua potenza e alle Sue parole!

Lo vediamo in seguito alla disubbidienza del popolo di Israele e alla costruzione del vitello d’oro poche ore o giorni dopo i dieci comandamenti.

ESODO 32:27-28 Ed egli disse loro: «Così dice il SIGNORE, il Dio d’Israele: “Ognuno di voi si metta la spada al fianco; percorrete l’accampamento da una porta all’altra di esso, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l’amico, ciascuno il vicino!”» I figli di Levi eseguirono l’ordine di Mosè, e in quel giorno caddero circa tremila uomini.

– Qui vediamo che Dio ha autorità. Ci vuole serietà con Dio! Eravamo a Pentecoste sul Sinai, e non puoi infrangere il messaggio di Pentecoste e sopravvivere! Sì, può sembrarti forte che Dio richieda la vita di qualcuno, ma Lui è l’unico che ne ha piena autorità! Quando lo fa è sempre nel giusto! Dobbiamo temere Dio! RenderGli l’onore e la gloria dovuta al Suo Nome! 3.000 uomini disubbidirono a Dio e al Suo messaggio di Pentecoste rifiutando la Sua autorità, ma Dio recupera ciò che l’uomo distrugge!!! (lo vediamo nel prossimo punto)

– 4° messaggio di Pentecoste. Dio vuole raccogliere e moltiplicare, non vuole uccidere o distruggere! Per cui se ricerchiamo la Sua potenza, se ascoltiamo le Sue Parole e ci sottomettiamo alla Sua autorità, allora vedremo e parteciperemo alla più importante Raccolta della storia!

ATTI 2:37-42 Udite queste cose, essi furono compunti nel cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Fratelli, che dobbiamo fare?»
E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà». E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: «Salvatevi da questa perversa generazione».
Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone.
Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.

– Dio può togliere la vita a 3.000 uomini che disubbidiscono, ma può dare la vita a 3.000 uomini che gli ubbidiscono. Dio può salvare e guarire 3.000 uomini in un giorno! Anche di più! La vera vita è seguire Dio. Dio può dare vita, credi in Lui! Spera in Lui! Vuoi prendere parte alla Sua raccolta?

CONCLUSIONE. Dio vuole incontrarsi con te, vuole un appuntamento (questo è il significato di Mo’ed, che noi traduciamo scorrettamente con feste, convocazioni).

Se ancora non credi ti invito a fare il passo più importante della vita, ricevere la redenzione di Gesù. Così ottieni salvezza, liberazione e speranza!

Se invece sei già un credente, ti invito a progredire nel tuo cammino, ci sono altri appuntamenti fondamentali per la tua vita! Devi servire Dio (1)ricercando la Sua potenza, (2)ascoltando le Sue parole, (3)sottomettendoti alla Sua autorità e i Suoi piani per la tua vita e per il mondo intero, e (4)partecipando alla Raccolta.

Prego che tu possa ricevere rivelazione della volontà di Dio e dei Suoi piani per la tua vita. Inoltre che tu possa sperimentare la Sua Potenza, ascoltare la Sua voce, riconoscere la Sua autorità e sperimentare la Sua raccolta!

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Sono perfetto

Sono perfetto
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“Sono sbagliata”, questo ha detto mia figlia un giorno dopo che l’avevamo ripresa per qualche dispetto o qualche errore commesso. Poteva “essere sbagliata”? Ovviamente no!

Ti domando “Sono sbagliato”? Ti domando “Sei sbagliato/a”? Quante volte abbiamo pensato questo? Mia figlia pensava questo, semplicemente viveva nel suo mondo e non ascoltava quello che le chiedevamo. Faceva e fa fatica a concentrarsi, non lo fa a posta e noi non gliene facciamo una colpa, è piccola! Ma è sbagliata o commette sbagli? Ovviamente commette sbagli, di solito perché è distratta o si concentra su altre cose nei momenti meno indicati, ma tutti commettiamo errori probabilmente perché spesso ci concentriamo sulle cose sbagliate!

O se non hai mai pensato di “essere sbagliato”, potresti aver detto “Sono fatto/a così”! “Mi devono accettare così”! Quanto è bello deresponsabilizzarsi e vivere in modo egoistico perché “tanto siamo fatti così” e gli altri devono accettarci, ma deve veramente andare così!

Il racconto di Adamo ed Eva ci aiuta a cominciare ad inquadrare la situazione, e sta scritto che dopo la creazione dell’uomo:

GENESI 1:31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno.

– Dio ci ha creati, e dopo averci fatti ha detto che era molto soddisfatto. E’ tanta roba rendere Dio soddisfatto, non credi? Dio è perfetto quindi ha standard elevati. E comunque quando fa le cose le fa bene!

– BAM! L’uomo è caduto. Sì sì, lo so. Certo Dio non è stato soddisfatto di questo, ma nonostante ciò non siamo sbagliati, “abbiamo” sbagliato! La storia di Adamo ed Eva ci spiega cosa succede quando non crediamo a Dio ma diamo retta a noi stessi, a un serpente (come Eva), a chiunque fuorché Dio: un grande errore. Nessuno è degno di fiducia come Dio.

1 CORINZI 15:21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti.

– Nascendo in Adamo nasciamo già morti, ricevendo Gesù riceviamo vita. La caduta non ci rende sbagliati ma solamente porta alla luce gli errori che compiamo. Con la caduta quando sbagliamo, spesso finiamo col pagare i nostri errori con gli interessi! Ma puoi ricevere vita in Cristo Gesù, e puoi diventare “perfetto/a”! Adesso mi dirai “Carlo ma sei impazzito, nessuno è perfetto, solo Dio”!

MATTEO 5:48 Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste.

– Uno degli insegnamenti meno conosciuti di Gesù: la perfezione! Credo di non aver mai sentito nessuno predicare su questo! Eppure è chiarissimo, siamo chiamati ad essere perfetti! Non nel fatto che non sbagliamo mai, perché finché saremo nella carne non potremo mai smettere di sbagliare. Ti do i compiti a casa, ti invito a leggere questo brano con calma dal versetto 38 e leggerai che Gesù intende la perfezione come amare i propri nemici, non rispondere con il male ma anzi col bene sempre, dare i propri soldi a chi te li chiede, pregare per quelli che ci perseguitano e altri atteggiamenti collegati all’amore!

La vita in Cristo è amare tutti e volere il bene di tutti indistintamente, soprattutto di coloro che ci fanno del male.

La perfezione secondo Cristo è amare il prossimo anche quando ci ferisce, amare proprio come fa Dio Padre!

– Adesso vorrei darti 5 chiavi fondamentali per la tua vita per essere forte e perfetto!

2 CORINZI 13:11 Del resto, fratelli, rallegratevi, ricercate la perfezione, siate consolati, abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e il Dio d’amore e di pace sarà con voi.

1) Rallegrati! Se non ne vedi motivo, vuol dire che non stai guardando Cristo e non lo stai ricevendo, quindi ricevilo e rallegrati! Forse sei malato, hai delle ferite, hai perso qualcosa di importante. Non guardare queste cose ma fissa lo sguardo su Gesù. Allo zoppo davanti la porta Bella, Pietro e Giovanni dissero “Guardaci….oro e argento non abbiamo…”.

Chi o cosa stai guardando oggi? Forse guardi la tua malattia, i tuoi problemi, la tua vergogna, guardi la fattura troppo cara da pagare…guarda Gesù e rallegrati!

2) Cerca la perfezione. Non quella umana, con i tuoi sforzi, ma sii perfetto come è perfetto il Padre. Ciò si realizza solo passando il tempo non solo in buona compagnia, ma con gente perfetta: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo! E imparando da loro ad amare gli altri! Per cui cerca Dio e il Suo amore, cerca di poter manifestarlo!

3) Sii consolato/a. Forse stai piangendo perché la vita è dura, perché hai una malattia oppure hai perso qualche persona cara. Sii consolato/a, il Dio d’amore e di pace sarà con te se guardi alla Sua sofferenza sulla croce, e capisci che è l’unica fonte di consolazione!

4) Medesimo sentimento=Trova una famiglia di fede col quale fare un percorso spirituale. E’ importante andare in chiesa, ma scaldare una sedia non ci rende parte di una famiglia spirituale, non ci fa avere un “medesimo sentimento”. Ci vuole di più: pregare per gli altri, abbracciare gli altri, chiedere come stanno, condividere il Vangelo con non-credenti, seguire un percorso di crescita e discepolato, solo così puoi avere un “medesimo sentimento” con altri fratelli seguaci di Cristo. Se non fai parte di una cellula, ti invito a cercarne una e diventarne parte. Come Messaggeri della grazia vogliamo organizzarne e nel caso non si possa per la distanza, si può fare online, l’importante non è “andare” in chiesa, ma “essere” chiesa di un medesimo sentimento!

5) Vivi in pace. Se non doni pace, non riposi nella pace, e non adori il Dio della pace, non riceverai pace. Vivi in pace, credi nel Dio della pace e il Dio d’amore e di pace sarà con te! Sì le cose possono andare molto male, ma nonostante tutto vivi in pace. Le cose dipendono per il 20% da come ti capitano, per l’80% da come le prendi tu! Vivi in pace e con il Dio della pace!

Voglio chiudere con un versetto stupendo:

SALMO 139:14 Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo.
Meravigliose sono le tue opere,
e l’anima mia lo sa molto bene.

– Ti piace l’idea che Dio ti trovi stupendo? Clicca il tasto mi piace affinché tante altre persone possano saperlo!

– Chiunque tu sia, prego che tu possa conoscere Dio profondamente, conoscere le Sue opere “meravigliose”. Dio è potente ed opera anche oggi, puoi sperimentarlo personalmente basta che ti affidi a Lui!

– Ricorda che non sei sbagliato/a, sei in un percorso di perfezionamento nell’amore. Sì, hai commesso tanti sbagli come anche io, ma basta pentirsi e tornare a Dio, più passi tempo con Lui e più sei “stupendo/a”, “molto buono/a”!

Non pretendere di essere accettato così come sei, in quanto il cammino di perfezione è l’accettare gli altri, non il pretendere di essere accettati!

E’ l’amare gli altri, non il pretendere di essere amati!

Il modo per essere perfetti è assomigliare a Dio nell’amore, nella comprensione e crescere nelle Sue vie giorno dopo giorno, imparando le 5 chiavi fondamentali di cui ho parlato prima, e vivendo in comunione con il Signore ogni giorno! Lui non pretende di essere accettato, ma desidera accettare e amare chiunque.

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Il vero volto dell’intercessione

Il vero volto dell’intercessione
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Quando arriva la sofferenza o la malattia, cosa dobbiamo fare? Disperarci? Impietosire Dio con i nostri lamenti? Inoltre, cos’è l’intercessione e a cosa serve? Oggi tratteremo questi argomenti, rimani con noi.

Nello scorso messaggio abbiamo visto il come e il perché della preghiera e dell’intercessione. Pregare è parlare con Dio, ed è il respiro del credente. I punti che abbiamo affrontato sono:

1 – Pregare nel segreto

2 – Aspettare con certezza la ricompensa.

3 – Dio già sa di cosa hai bisogno, per cui goditi il viaggio.

4 – Dio è buono e sa quale sia il momento buono.

5 – Il peccato, la sofferenza, la malattia e la morte non sono la volontà di Dio (benché possa permetterle).

6 – Lui è soprannaturale e vuole manifestare le Sue opere soprannaturali.

7 – Confida in Lui (=affida la tua vita e le tue preoccupazioni a Dio con fiducia) e Dio agirà. I problemi sono opportunità per vedere la mano di Dio all’opera

Ti invito a riascoltare il messaggio scorso, perché penso possa esserti di benedizione! Metto il link qui in alto a destra nelle schede e nel testo della descrizione in basso.

Però ci sono ancora alcune cose che vorrei aggiungere per comprendere il significato della preghiera e soprattutto dell’intercessione.

1 – Abbiamo bisogno di un rapporto personale con Dio, ogni giorno!

MATTEO 6:11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano;

– Questo versetto fa parte del Padre nostro. Ci mostra come il rapporto con Dio debba essere quotidiano. Ogni volta che si può dire “oggi”, abbiamo bisogno di parlare con Dio chiedendoGli di ricevere da Lui, mostrando la nostra umiltà, il nostro bisogno di Lui. E dobbiamo mostrarlo a Lui, ma soprattutto a noi! Spesso ci sentiamo autosufficienti quando tutto va bene e interrompiamo la preghiera (il parlare con Dio). Poi quando arriva il momento del bisogno non sappiamo più ascoltare Dio. Per cui cerca la faccia di Dio quotidianamente! Così appena Dio ti parla, tu puoi capire perfettamente i Suoi piani. Proprio come tutti i giorni abbiamo bisogno del pane, così tutti i giorni abbiamo bisogno di chiedere a Dio di sfamarci sotto tutti i punti di vista!

Abbiamo bisogno dell’abitudine di sentire la voce di Dio!

2 – Più che la nostra preghiera, è l’intercessione di Gesù che cambia le cose!

ROMANI 8:34 Cristo Gesù è colui che è alla destra di Dio e intercede per noi

– C’è potere nell’intercessione, ma non tanto nella mia intercessione, ma in quella di Gesù! Lui sta proprio alla destra di Dio Padre per intercedere per te e me! Che grande consolazione! Gesù intercede per te!

– Non hai il peso del mondo sulle tue spalle! Non porti da solo o da sola il peso dei tuoi problemi: c’è soprattutto Gesù! Non strillare, tanto Dio Padre sente meglio Gesù che è alla Sua destra, rispetto a te che strilli! Piuttosto ascolta e associati alle richieste di Gesù!

3 – Abbiamo bisogno di avere fede, e si ottiene dall’ascoltare ciò che prega e pronuncia Gesù!

ROMANI 10:17 Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo.

– E’ inutile pregare senza fede, serve fede! Non tanta, basta poca quanto un granello di senape, ma deve essere vera fede e non fasulla! Non un convincimento o un tentativo umano! La vera fede viene dalla “parola pronunciata” da Cristo. E’ proprio questo il concetto espresso da questo versetto: dove vedi il termine “parola”, nel testo originale c’è “rhema” che vuol dire proprio “parola pronunciata” (attenzione non “rivelata”, ma “pronunciata”. La rivelazione è conseguente a ciò che pronuncia Gesù. Gesù “rhema” cioè pronuncia, e se tu ascolti quello che dice, allora ottieni rivelazione, se non ascolti, non ottieni rivelazione).

– Non avere “fede nella fede” perché non ti servirà a niente, la fede non viene dalla fede o dal credere umano, ma da ciò che si ascolta, allora ascolta ciò che dice Gesù: “la fede viene da ciò che si ascolta…”!

Qualsiasi cosa faccia Gesù, quando intercede, quando comanda, quando ammaestra, quando prega, ascolta ciò che dice e abbi fede in ciò che dice Lui. Una volta avevo davanti a me una persona “capocciona” che voleva fare una grande stupidaggine e l’ho ripresa in modo aspro, e quella persona mi ha ringraziato riconoscendo che era lo Spirito che mi aveva guidato, e si è pentita! Avevo la sicurezza che Gesù volesse che dicessi quello in quel momento perché avevo sentito la Sua voce. Non ero io, era lo Spirito di Dio, e quella persona si è ravveduta!

– Sai per anni sono stato un bravo religioso. Ero in una chiesa dove si aveva paura dell’opera dello Spirito Santo, dove non si credeva che lo Spirito potesse parlarci ogni giorno e io avevo dimenticato di aver sentito molte volte la voce di Gesù nel passato. Basta! Basta a un cristianesimo religioso, formale, dell’apparenza, della bravura dell’uomo, dell’ubbidienza all’uomo! Dio vuole che ascolti la Sua voce! Ora! E’ possibile!

– Se preghi e intercedi per ciò che vuoi tu, per i tuoi bisogni, non hai la certezza che otterrai l’esaudimento. Quando ascolti ciò che “pronuncia” Gesù, allora hai la certezza.

– Finora abbiamo visto che: (1)Abbiamo bisogno di un rapporto personale con Dio. (2)Abbiamo visto che non è la nostra intercessione che è potente, ma quella di Gesù. Non siamo soli, Gesù stesso intercede per noi! (3)Abbiamo bisogno di ascoltare la voce di Gesù, quello che vuole, per cui intercede, perché la fede viene dall’ascoltare la “parola pronunciata” di Gesù!

4 – Puoi confidare che Dio Padre, insieme a Gesù ti donerà tutte le cose

ROMANI 8:32 Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?

– Quali sono queste cose? Il testo non lo dice. Ovviamente non ti darà tutte le automobili del mondo, né tutte le ricchezze del mondo! Però con Gesù otterrai tutte le benedizioni con Lui. Basta che prendi la Bibbia, ci sono centinaia di promesse: pace soprannaturale, gioia in ogni situazione, di non elemosinare il pane, rispetto, futuro, speranza, etc… Non ho il tempo qui di dirti tutte le benedizioni, ma ti invito a riguardare sul canale Youtube di Messaggeri della grazia e troverai la serie “Promesse da cogliere”, “Promesse di abbondanza”, “Promesse di speranza”.

– Forse sei schiacciato/a, appesantito/a, attaccato/a. Credi nel potere dell’intercessione, che non è il chiedere quello che ti pare, quando ti pare (anche se puoi farlo). Il vero potere non lo hai neanche se si tratta di un bisogno veramente grave e urgente. Ma costruisciti nell’arco di tutta la tua vita un rapporto diretto quotidiano con Dio Padre. Ogni giorno chiediGli di darti il “pane quotidiano”, interiorizza il fatto che Gesù sta già intercedendo per te e per quelli intorno a te, non smettere di intercedere e di pregare ma piuttosto ascolta ciò che dice Gesù mentre intercede perché quello accadrà e unisciti a Lui nella Sua intercessione e puoi confidare che otterrai tutte le benedizioni scritte nella Bibbia e per cui Gesù sta intercedendo!

– Il vero volto dell’intercessione è il volto di Gesù, e le giuste parole dell’intercessione sono le parole che sta dicendo Gesù ora!

Non sei solo o sola, ma Gesù sta intercedendo per te ora! Intercedi insieme a Lui, ascolta e ripeti quello che dice Lui!

Mosè si curò di costruire il Tabernacolo secondo ciò che Dio gli aveva mostrato. Giovanni raccontò le visioni in Apocalisse secondo ciò che Dio gli aveva mostrato. Gesù stesso disse sulla Terra solo le parole che udiva dal Padre.

Ti invito a fare come loro, intercedendo e pregando sugli stessi temi e dicendo le stesse parole per cui Gesù stesso sta intercedendo per te ora, e vedrai la gloria di Dio!

Amen? Credi questo? Allora se stai guardando attraverso youtube ti invito a cliccare sul pollice verso l’alto così potremo raggiungere tante altre persone con il messaggio della Parola di Dio.

Il Signore ti fortifichi in questa settimana e ricorda che non sei solo, Gesù intercede per te e per i tuoi cari!

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La ricompensa della preghiera

La ricompensa della preghiera
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Forse hai una malattia, un disturbo, un problema. La domanda che ti poni è: come posso ottenere guarigione? Liberazione?

Abbiamo già sperimentato che non è attraverso i nostri sforzi, allora uno potrebbe pensare che forse ci sono dei trucchetti? Oppure che dobbiamo tenerci le nostre malattie e sofferenze? O forse dobbiamo intenerire Dio attraverso i nostri pianti?

Oggi e nel prossimo incontro parleremo di questo e del potere della preghiera e dell’intercessione.

Quando abbiamo bisogno del tocco di Dio per risolvere i nostri problemi, cosa dobbiamo fare? Alcuni puntano tutto sull’intercessione, altri sulla proclamazione, altri sull’impietosire Dio. Oggi vorrei enfatizzare alcuni aspetti che hanno rilevanza per il risultato sulla tua vita.

Forse hai una malattia, un disturbo, un malessere, uno scoraggiamento profondo. Io credo che essere in sintonia con Gesù consenta la manifestazione di Dio.

MATTEO 6:6-8 Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.
Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate.

– Questo brano è l’introduzione al Padre nostro. E’ l’insegnamento sul potere della preghiera e su come farla.

Ci sono almeno tre aspetti che vorrei sottolineare da questo brano e che di solito non vengono compresi da quelli che conoscono il “Padre nostro”:

– c’è una ricompensa nell’aprire il nostro cuore a Dio nel segreto. Non servono catene di preghiera. Non serve mobilitare i cristiani. Non serve la preghiera in “accordo”. E’ vero che è scritto se due o tre si accordano”. Ma qui Gesù parla di preghiera “nel segreto”. (1)Prega nel segreto e (2)aspettati la ricompensa!

– Inoltre devi pregare sapendo che (3)Dio in realtà già sa di cosa hai bisogno. Se piangi e ti strappi i capelli come facevano i pagani, non otterrai di più, al contrario otterrai di meno! Non credere che Dio sia distratto o abbia bisogno di essere sensibilizzato sui tuoi problemi, non è questo lo scopo della preghiera e dell’intercessione. Se sei disperato piangi, ma non piangere o urlare pensando che in questo modo convinci Dio! Non fare come i pagani che usano “troppe parole”. Anzi dice che già sa di cosa abbiamo bisogno, quindi forse siamo noi a non sapere di cosa abbiamo bisogno. Forse la preghiera serve per farmi capire di cosa ho bisogno veramente, anche quando sono malato. O più probabilmente è il modo per entrare in sintonia con Dio!

Infatti non credere che Dio sia crudele e che non voglia operare, per cui serva convincerLo. Dio è buono!

LUCA 18:19 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio.

– A un bravo religioso che però vedeva Gesù solo come un bravo maestro umano, Gesù dice che nessuno sulla terra è veramente buono, ma solo Dio lo è. Se non vedi la guarigione o la liberazione, non accade perché Dio è cattivo, ma perché in questo momento la bontà si manifesta così!

– Certo io mi aspetterei di essere guarito subito, o liberato, però Lui (che è il solo veramente buono) agisce quando è il momento giusto.

Per me che sono malvagio è il prima possibile, per Lui che è Buono invece è un momento esatto che conosce Lui. In merito alle 5 domande per la corretta informazione “Chi, dove, come, quando e perché”, Dio è il Chi, e Lui sa il quando e il perché!

Sarebbe bello che il Quando fosse “ora”, ma solo chi è il “Chi” sa il “perché” del “quando”. Lo rileggo che forse diventa difficile da capire.

Dio è il “Chi” che opera, e Lui sa le risposte alle altre 4 domande: cioè dove, come, quando e perché operare e liberare.

Bada bene che io credo ai miracoli e li ho visti. In tanti anni ho capito però che la risposta non è “tutto e subito”. Mia figlia è così (come tutti i bambini), sempre, “tutto e subito”, è un atteggiamento infantile che io e te chissà quante volte abbiamo avuto. Invece solo Dio sa come, dove, quando e perché. A noi sta di essere in attesa di Cristo Gesù, della Sua persona, non del Suo dono.

Dio non è sordo perché con il Padre nostro ci chiede di incontrarLo nel segreto e parlarGli, vuol dire che sente! Inoltre non è cattivo perché “uno solo è il Buono”! Allora perché io sto nella sofferenza?

ROMANI 5:12 Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato;

– Noi partiamo in una situazione di debolezza e di caduta, e necessitiamo del rialzamento. La morte e la malattia sono venute per la caduta dell’uomo, non per volontà di Dio. Se vivi la malattia, o dei legami, sappi che non è per volontà Sua. Certo Dio è Onnipotente e può intervenire, ma devi sapere che non ci darà mai una bacchetta magica per risolvere tutti i nostri problemi perché poi penseremmo di non aver più bisogno di Lui. Piuttosto agirà in modo da mostrare la Sua gloria per il “vero” nostro bene, che conosce solo Lui in quanto “Buono”!

GIOVANNI 9:3 Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui.

– Alla domanda dei discepoli, se la condizione del cieco nato fosse colpa sua o dei genitori, Gesù sposta lo sguardo dalla colpa all’occasione per la gloria di Dio nel malato! Manifestare le opere di Dio in lui! La volontà di Dio è manifestare le Sue opere!

Sarebbe bello fosse “subito”, ma a volte non è così. Spesso ho pensato nella mia vita “Il Signore adesso opererà perché così potrà ricevere molta gloria”, ma poi non succedeva perché solo Lui sa come devono andare le cose.

– Se non vogliamo essere confusi dal disorientamento, abbiamo bisogno di sentire da Lui i Suoi tempi ed essere in sintonia con Lui.

CONCLUSIONE. Il messaggio di oggi è la prima parte, se Dio vuole concluderò la prossima settimana. Per ora vorrei fossero chiari i seguenti aspetti:

1 – Prega nel segreto (non serve essere plateali, proprio come Gesù dice che quando digiuniamo non dobbiamo mostrarlo)

2 – Aspettati la ricompensa. Così Dio ha deciso. Serve avere aspettativa nella ricompensa

3 – Dio già sa, per cui goditi il viaggio. Sì forse hai una malattia o delle preoccupazioni gravi, ma Gesù ti dice di non usare “troppe parole” perché non servono, piuttosto goditi i momenti di adorazione, il tuo tempo con Dio

4 – Dio è buono. Lui sa quale sia il modo giusto di agire, non ha bisogno di consigli

5 – Il peccato, la sofferenza, la malattia e la morte non sono venute nel mondo per volontà di Dio, quindi non sono la Sua volontà per te (benché possa permetterle).

6 – Lui vuole manifestare le Sue opere, soprattutto quando stai sperimentando sofferenza. Gesù ci ha insegnato a pregare affinché venga il regno di Dio, altrimenti non viene. Per cui ci sprona a pregare come strumento per l’esaudimento.

7 – Come ho detto nello scorso messaggio: confida in Lui (=affida la tua vita e le tue preoccupazioni a Dio con fiducia). Confida nella Sua bontà, nella Sua attenzione ai tuoi problemi, nella Sua potenza e nel Suo amore. Non focalizzarti sulle problematiche intorno a te, ma trova la gioia in Dio. Siamo qui per amare Dio e amare il prossimo. I problemi sono opportunità per vedere la mano di Dio all’opera e l’amore di Dio tangibile in questo mondo, se gli affidiamo le cose che ci sono a cuore.

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Combattere le preoccupazioni da un’amaca

Combattere le preoccupazioni da un’amaca
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Viviamo in un periodo di guerre, pandemie, instabilità politica e finanziaria. Negli ultimi decenni è stata scoperta la depressione e la rivolta sociale. A questo si è aggiunto il turbamento per gli ultimi fatti che fanno sembrare minuscoli i problemi passati. Sai che c’è una strada per battere il turbamento? La affrontiamo ora.

So che la vita è difficile. Ci sono molte cose tristi che possono accadere, come perdere i propri cari, perdere il lavoro, avere problemi finanziari o di salute. Forse stai attraversando queste situazioni proprio ora. Sono passato anche io per alcune di queste situazioni e posso dirti che c’è un’aiuto!

Ci sono guerre e problemi di ogni genere che ci impediscono di pianificare il nostro futuro, eppure c’è un modo per placare il turbamento e vivere nonostante questi problemi.

GIOVANNI 14:1 Disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.

– Se sei turbato, la via d’uscita è avere fede in Dio Padre e in Suo Figlio! Se invece non hai fede in Dio, allora sarai turbato!

Non voglio offenderti, voglio indicarti la strada per non essere più turbato o turbata dagli sconvolgimenti, dalle guerre, dalle truffe, dagli omicidi, dalla corruzione! Il mondo è sempre andato storto!

Hai mai sentito il modo di dire “Si stava meglio quando si stava peggio!”? Analizziamolo.

Forse eri giovane negli anni 90? Allora potresti non ricordarti il massacro in Ruanda, le guerre in Slovenia, Croazia, Bosnia, Kosovo (tutti paesi a noi confinanti o molto vicini), gli attentati di Falcone e Borsellino, le bombe a Roma e Firenze.

Eri giovane negli anni 70-80? Allora forse non ti ricordi o eri troppo piccolo o piccola per capire la guerra fredda, le Brigate rosse, la Strage alla stazione di Bologna, la strage di Ustica, il disastro di Chernobyl, l’alluvione in Valtellina, la banda della Magliana, la banda della Uno bianca, le bestie di satana nel Varesotto, gli attentati di mafia e l’anonima sequestri.

Eri giovane negli anni 50-60? Allora forse non ti ricordi Praga, la guerra d’Algeria, dei Sei giorni e d’Egitto, o la strage del Vajont, di Marcinelle, l’alluvione di Firenze, il disastro di Seveso. E poi sei troppo giovane per ricordare le Guerre mondiali, l’atomica su Hiroshima, la spagnola, il fascismo, il nazismo, Napoleone, Stalin, Hitler, le Guerre d’Indipendenza.

Si dice “Si stava meglio quando si stava peggio”, non perché si stesse veramente meglio, ma solo perché eravamo ignoranti e non capivamo la sofferenza degli altri, o eravamo troppo ingenui perché piccoli, ma in realtà non si stava meglio, si stava “ignoranti”!

Quindi in realtà la condizione migliore è quella dell’ignoranza concentrandosi su altro! Tornare al passato non cambierebbe i problemi dell’umanità, perché problemi ci sono sempre stati, semplicemente dicendo così stiamo cercando di ignorare i problemi passati concentrandoci su quelli attuali! Ma c’erano quelli e ci sono questi! Sulla Terra ci saranno sempre problemi (Gesù è stato il primo a dircelo)!

GIOVANNI 16:33 Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo».

– Avremo tribolazione, eppure Gesù è venuto per liberarti dal turbamento dandoti pace. E’ venuto per liberarti dalle ansie e dalle preoccupazioni, ma non dai problemi (ovviamente a volte sì, quindi non disperare)! Se invece te le tieni, vuol dire che non hai fede in Dio, ma fede nei problemi. Scegli ora cosa vuoi per la tua vita: la fede in Dio o il turbamento. Non puoi tenere tutti e due. Dipende da te cosa scegliere.

“Ma Carlo, ci sono delle persone che mi stanno rovinando finanziariamente!”, “Ci sono i miei familiari che mi feriscono ogni giorno”, “Ci sono dei parenti o conoscenti che mi stanno diffamando”, “Ci sono le guerre”, etc…etc…

Sì, ci sono mille giuste motivazioni per essere turbati carnalmente, ma in realtà non avendo fede in Gesù non puoi ricevere pace in Lui.

– Lui ha messo un presupposto per togliere il turbamento. No, non è la pace nel mondo. Non sono dei politici onesti. Non sono i coniugi fedeli, i figli rispettosi. Non è un buon lavoro, un buono stipendio o il non avere debiti. Non ha a che vedere con situazioni esterne. L’unico modo per non avere turbamento è fidarsi di Gesù in ogni situazione. Ti sembra poco? Se ti sembra poco, allora non hai capito cosa significa avere fede in Gesù!

Ci sono stati cristiani nella storia che hanno subito ingiustizie che noi non possiamo immaginare, eppure soffrivano ma non erano turbati!

Ci sono cristiani ora che subiscono persecuzioni, violenze di ogni genere, discriminazioni e omicidi, ma non subiscono turbamento, oppure lo abbandonano il prima possibile.

Il turbamento succede perché poni o ponevi la fede in altro fuorché Gesù! Quando hai altro, e quello che hai ti fa credere di essere qualcosa di stabile, allora pensi che vada tutto bene. E così sarà finché non scoprirai che si tratta di fondamenta umane che non possono durare.

FILIPPESI 4:4-7 Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.
La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

– Gesù non da consigli. Siamo abituati ad avere consulenti per ogni cosa: matrimoniali, ristrutturazioni edilizie, finanziari, etc… Non fare questo sbaglio: Gesù non è un consulente! Quando Lui parla non da consigli che puoi scegliere di ascoltare o no. Lui ci ha creati, sa come siamo fatti ed è la Verità! Quando dice qualcosa devi attenertici strettamente, altrimenti si concretizzerà il peggio per te! Non piangere per i tuoi problemi se non dai retta a Gesù, perché te la sei cercata! Mi spiace se ti sto offendendo, Gesù sa offendere in modo più amorevole di me, Lui si limita a comandare “Non turbarti! Fidati di Me!”. Ripeto, non è un consiglio. Non cullare il tuo turbamento tutto il giorno, intervallandolo con alcuni rapidi e bei versetti biblici, per poi ricullare il turbamento. Culla le parole di Gesù per tutto il giorno, così quando arriverà il turbamento, potrai rispedirlo al mittente!

– Ma analizziamo questi versetti bellissimi che Gesù ha ispirato all’apostolo Paolo. Gioire! Essere mansueti! Abbandonare l’ansia! Pregare! Ringraziare anche quando abbiamo dei problemi!

= agendo in questo modo si ottiene la pace di Dio che supera ogni intelligenza! E’ incredibile. Ci sono 5 imperativi cui dobbiamo ubbidire assolutamente, che ci consentono di ottenere la pace soprannaturale di Dio! In ogni momento! In qualsiasi situazione! Facile? No! Significa rifiutare le logiche della mia intelligenza umana e affidarmi fra le braccia amorevoli di Dio!

SALMO 37:5 Riponi la tua sorte nel SIGNORE;
confida in lui, ed egli agirà.

– Questo versetto spiega un meccanismo strano, ma molto interessante: se confidi in Dio, Lui agisce, se non confidi in Dio, Lui non agisce! Se metti la tua “sorte”, la tua vita, nelle mani di Dio, Lui agisce, se non la metti nelle mani di Dio, Lui non agirà, allora sarai convinto o convinta di controllare la tua vita, finché non ti accorgerai di essere in balìa dei venti e delle tempeste! Allora che cosa è meglio?

Meglio fidarsi di Dio. Ancora di più: confidare. Dal vocabolario ho letto che confidare significa “Affidare, consegnare con fiducia”. Credere in Dio e affidare la propria vita significa consegnare al Signore la propria vita senza riprendersela! Capisci quanto è chiaro e forte questo messaggio? Capisci che la vittoria sui problemi non è tanto la risoluzione dei problemi stessi, ma il fatto che se ne preoccupa Dio al posto mio. Dio sta dicendo “Non ti scervellare per i tuoi problemi! Lascia che mi ci scervelli io mentre tu sei immaginariamente sdraiato su un amaca su una spiaggia alle Maldive!”

CONCLUSIONE. Vorrei chiudere il messaggio invitandoti a rileggere il capitolo 4 di Filippesi, e lasciandoti riflettere sui 5 imperativi per avere la pace di Dio (e altre cose di cui parla)! Sono la strada per vincere il turbamento. Avendo fede nel Padre e nel Figlio vinciamo il turbamento, e ciò si applica rallegrandoci, essendo mansueti, abbandonando l’ansia a Dio senza riprendersela, pregando e ringraziandoLo ogni giorno per ogni cosa. E’ questa la strada per la pace soprannaturale di Dio: abbandonare le nostre preoccupazioni nelle mani di Dio e sdraiarsi “sull’amaca che batte il turbamento”.

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Santo o consacrato

Santo o consacrato
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Chi sono i santi? Persone buone del passato? Persone riconosciute dalla religione? Persone che avevano un rapporto speciale con Dio?

Oggi facciamo un approfondimento del significato della parola “santo”, del cosa significa essere consacrati, perché sia rilevante per te, e capiremo cosa Dio si attende da me e da te.

Oggi parliamo di consacrazione e del sostantivo “santo”: chi è costui? Il termine italiano deriva dal lat. sanctus, part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire.

Nelle nostre Bibbie italiane troviamo questo termine, ma è una italianizzazione del termine latino, che non esprime fedelmente il concetto ebraico o greco che è nel testo originale che non è latino. Ricordo sempre “Bibbia tradotta Bibbia tradita”.

Quando parlo di testo originale in ebraico (la lingua in cui è scritto l’antico testamento) intendo il sostantivo “kadòsh”, l’aggettivo “kòdesh” e il verbo “qadash” che derivano tutti dalla radice qof-dalet-shin che esprime il concetto del consacrare o consacrarsi a qualcuno o qualcosa. Per farti capire, è la stessa radice che si usa nelle parole “kedesh” e “kedashah” per parlare degli uomini e delle donne che si consacravano agli dei nella cosiddetta “prostituzione sacra”: erano persone che in onore degli dei consacravano la loro vita e praticavano cose sconvenienti, equivalenti alla prostituzione. Per cui i concetti di santità e santificazione, non sono qualcosa che origina nella fede cristiana per indicare una morale cristiana e una perfezione in antitesi al peccato, ma esistono da sempre e significano “essere appartati per un compito speciale”. Anche se non riesci a pensare a te come “santo”, devi comprendere che questa è la tua chiamata: consacrazione, messi da parte per servire Dio ed essere Suoi rappresentanti!

Sono questi i termini scritti nel testo biblico e che Dio ha utilizzato quando parlava con il Suo popolo, con i discepoli, con i profeti. Usare qualsiasi altro termine tradotto da lingue altre come il latino o l’italiano, finisce per tradire il messaggio di Dio. Magari ci dirà cosa intende la religione o cosa intende l’uomo, ma non cosa intende Dio. Io invece voglio sapere proprio esattamente quello che vuol dirmi Dio. E tu? Preferisci capire quello che pensa la religione fatta dall’uomo, o quello che ha stabilito Colui che ci ha fatti? Dico sempre “Gesù è relazione, non religione!”

Dio parlando al popolo di Israele per spiegare la consacrazione, dice:

ESODO 19:5-6 Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa”. Queste sono le parole che dirai ai figli d’Israele».

– Questo brano descrive il patto fatto tra Dio e il popolo di Israele.

Il termine ebraico tradotto con “santa” nella parte che dice “e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa” è “Kadòsh”. Sacerdote e santo, vogliono esprimere la chiamata al popolo di Dio di essere Suoi intermediari nel mondo. Se vuoi essere parte del popolo di Dio, devi essere Suo intermediario nel mondo (cioè ascoltare la voce e il messaggio di Dio e portarlo al mondo). Se hai bisogno di altri intermediari per ascoltare Dio (sacerdoti, papi, pastori, profeti) allora non fai parte del Suo popolo. Se non vuoi fare da intermediario tra Dio e il mondo, allora non fai parte del popolo di Dio. Attenzione che questo punto è molto importante: tutti credono di essere figli di Dio e di far parte del popolo di Dio, ma solo consacrandosi a Dio e portando il Suo Regno nel mondo, allora si diventa parte del popolo di Dio!

LEVITICO 19:2 «Parla a tutta la comunità dei figli d’Israele, e di’ loro:
“Siate santi, perché io, il SIGNORE vostro Dio, sono santo.

– Siate santi perché io sono santo. Se vuoi interfacciarti con Dio, devi consacrarti a Lui al Suo stesso livello. Non perderti nelle distrazioni di questo mondo.

Lui non lo chiede solo ad alcuni e per giunta morti, ma vuole che tutti quelli del Suo popolo, vivi, siano santi=consacrati a Lui. Non si parla di morti, perché se erano credenti, erano già consacrati a Dio e adesso ormai sono nell’altro mondo. Tu, vivente, consacrati a Dio per entrare a far parte del Suo popolo. Non devi diventare un religioso, proprio come non tutto il popolo di Israele era composto da “chierici”.

ROMANI 1:7 a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo.

– L’apostolo Paolo non aveva perso la tramontana: non scriveva a persone defunte, invece scriveva le lettere a persone vive, attive nella chiesa locale, consacrate a Dio, sconosciute di cui non sappiamo il nome e di certo non sono nel nostro calendario. E’ il progetto di Dio che tu sia santo, cioè appartato e consacrato per diffondere il Suo Regno e la Sua gloria nel mondo. C’è un servizio a Dio che si esplica nella Chiesa locale e nella Chiesa universale, attraverso persone consacrate che vogliono ascoltare la voce di Dio e attenersi al Suo patto. Che vogliono vivere e diffondere il messaggio di Dio. Vuoi farne parte?

EFESINI 1:4 In lui ci ha eletti prima della formazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui,

– La “santità”- “consacrazione” si manifesta in un aspetto fisico di morale e purezza, ma anche nel più dimenticato aspetto spirituale. Questo è uno dei tanti versetti interpretati in maniera univoca come se dovessimo solo stare attenti a quello che facciamo: fare attenzione a non peccare. Ma noi siamo fatti di corpo, anima e spirito. Quindi non leggerlo con il vecchio concetto legalistico come se questo versetto stia parlando solo al corpo. O solo parlando di cosa non fare. In realtà questo versetto parla al tuo corpo di “cosa fare” e anche alla tua anima e al tuo spirito!

2 CORINZI 7:1 Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.

– Attenzione alla contaminazione nella carne, ma allo stesso modo attenzione alla contaminazione nello spirito. Quindi la “santificazione” riguarda tutto il popolo di Dio.

Vuoi il cielo? Vuoi la benedizione qui sulla terra? La santificazione / consacrazione riguarda te, e non solo nella carne, ma anche nello spirito. L’una non esclude l’altra, anzi, l’una non può stare senza l’altra!

– Come interpretava l’apostolo Paolo questo compito di consacrazione?

GALATI 2:20 Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.

– Lui aveva compreso chi era che lo aveva fatto, e per quale scopo lo aveva fatto. Tu lo hai compreso? Se lo comprendi, capisci anche che il tuo compito non è essere un cristiano della domenica, oppure un cristiano religioso, ma che è essere appartati a Dio per un compito speciale!

– Spesso si pensa che solo le persone con un titolo possano svolgere compiti speciali, ma non è così. Tutti i cristiani sono chiamati a svolgere un compito speciale per il loro Signore!

EBREI 12:14 Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore;

– Se non ti santifichi/consacri a Dio, non lo vedrai! Non ci sono scappatoie! La santificazione/consacrazione è un argomento vitale che io e te siamo chiamati a vivere e perseguire. Non è qualcosa che possiamo ottenere con le nostre forze umane e carnali, ma lavorando e vivendo nello Spirito. Abbiamo bisogno di risvegliarci spiritualmente, di lavorare per la nostra crescita spirituale. Di disporci al 100%…al 200%.

CONCLUSIONE. Abbiamo visto che la religione punta all’esaltazione di pochi uomini e donne perfette. Dio invece punta alla consacrazione a Lui di un popolo fatto di gente con difetti, che viene perfezionata e potenziata corpo, anima e spirito, gente appartata per un compito speciale. Capisci benissimo che è meglio seguire Dio ed entrare a far parte del Suo popolo, che seguire una religione umana che non serve a niente.

Hai una speranza enorme ad entrare a far parte del Popolo di Dio. Hai delle grandi benedizioni che ti aspettano ed un compito speciale SE ascolti la voce di Dio e ti attieni al Suo patto, consacrandoti a Lui!

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Il segreto delle Primizie

Il segreto delle Primizie
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La festa biblica “delle Primizie” si svolge la domenica seguente alla Pasqua. Pasqua non può mai svolgersi di domenica, la domenica è uno dei giorni vietati, mentre invece può svolgersi il lunedì, il mercoledì, il giovedì o il sabato. Mentre Primizie si svolge il “primo giorno della settimana” cioè la domenica, infatti Gesù è risorto a Primizie e ci vuole comunicare due messaggi importanti.

Ma prima di procedere, come origina la festa delle Primizie? Non lo leggiamo ora, ma metterò i riferimenti biblici come commento al video su Youtube. Inoltre se le hai perse, metto i link alle prime due feste bibliche Pasqua e Azzimi nelle schede in alto a destra e nella descrizione al video. Ora faccio un riassunto veloce. Nell’Antico Testamento Dio stabilì che il popolo di Israele, quando sarebbe entrato nella Terra Promessa, ogni anno avrebbe sacrificato i primi frutti del raccolto per dedicarli a Lui come riconoscimento. Quella era la Sua parte che era da “sacrificare” e presentare al tempio la domenica seguente a Pasqua (ma in realtà il messaggio centrale era un altro e si capisce in Gesù).

La religione di Stato ci dice che Cristo è risorto la domenica di Pasqua, mentre invece Cristo è morto a Pasqua in settimana (perché Pasqua non può svolgersi di domenica), ed è risorto la domenica delle “Primizie”!

Il messaggio di Pasqua è la liberazione del cristiano dal regno delle tenebre grazie al sangue di Cristo versato sulla croce, mentre Primizie ci comunica il messaggio di vita in Dio. Attenzione, ci sono almeno 2 messaggi di vita:

1 CORINZI 15:20-23 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta;

– L’apostolo Paolo spiega la festa delle Primizie ai Corinzi. Non è un impazzito, non è diventato un religioso che bada alla liturgia, ma va al cuore del messaggio della festa che Dio ha istituito per farci capire qualcosa. E Paolo attraverso la festa delle Primizie ci spiega che per mezzo di un uomo è venuta la morte (e quest’uomo era Adamo). E che solo un altro “uomo” poteva sconfiggere la morte e dare la risurrezione, ma non esisteva un uomo in grado di compiere questo. Allora Dio si è fatto uomo, per conquistare questa vittoria: risorgere e donare vita.

Cristo Primizia che risorge a Primizie è Colui che apre la strada per la risurrezione di tutti coloro che credono in Lui!

Desidero ricapitolare il messaggio delle prime 3 feste:

– Cristo è morto a Pasqua, e col Suo sangue ci ha liberati dal regno delle tenebre, dal diritto legale che la morte e la condanna avevano su di noi. Credere in Cristo, nel Suo sacrificio, nel Suo sangue, nei Suoi meriti (e non nei nostri, visto che non ne abbiamo) ci libera dall’ira a venire, ci libera dalla condanna eterna per il peccato e la disubbidienza.

– Poi arriva Azzimi, dove viviamo una vita di discepolato, una nuova vita “dietro” al Maestro. Gesù diceva sempre ai discepoli “vai avanti”, “vai per la tua strada”, “fai la tua vita”, “ricerca la tua felicità”? No, Gesù diceva “seguimi”, “prendi la tua croce e vieni dietro a me”, “rinnega te stesso” e Paolo diceva “non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”. Per essere discepolo devi seguire Gesù. Per essere liberato dalla mondanità e dal potere delle tenebre devi seguire Gesù. Abbandonare la “vecchia pasta”, la “vecchia vita”, il “vecchio uomo” con i suoi ragionamenti e le sue passioni, per seguire Gesù, prendere i Suoi pensieri, e ricercare la Sua volontà sulla tua vita e sulla Terra.

– Arriviamo a Primizie, la Risurrezione di Cristo, dove Lui vince la morte e la vince per tutto ciò che significa! Non puoi avere vita se ti fermi solo alla morte di Gesù. Non ti serve a niente un Cristo crocifisso. Puoi appenderlo nelle chiese, nelle case, negli uffici comunali, ma la croce è vuota perché Cristo ha vinto, è risorto, vive e non è più in croce. La tomba è vuota perché Cristo ha vinto! Cristo ha vinto per dare vita a tutti coloro che credono in Lui!

GIOVANNI 14:6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

– 1a vita che puoi ricevere: Cristo è risuscitato per dare la salvezza che produce la vita eterna! Si può andare al Padre Celeste solo attraverso Gesù, non ci sono altre strade! E’ la risurrezione di Cristo che ci produce l’ingresso nei cieli. Ma i benefici di Primizie e della risurrezione di Gesù non si fermano qui, c’è dell’altro.

LUCA 18:29-30 Ed egli disse loro: «Vi dico in verità che non c’è nessuno che abbia lasciato casa, o moglie, o fratelli, o genitori, o figli per amor del regno di Dio, il quale non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e nell’età futura la vita eterna».

– 2a vita che puoi ricevere: una vita benedetta e abbondante nel tempo presente. Non devi creare odio e guerre, anche perché se sei credente veramente, vedrai che le guerre contro di te verranno lo stesso. Se sei veramente credente, alcune persone ti lasceranno, e addirittura ti tradiranno. Tu non tradire, piuttosto subisci il tradimento. Non fare del male, piuttosto subisci il male e rimettiti nelle mani del Signore, perché Lui ti darà una nuova famiglia se tu semini amore. Ti darà una nuova speranza se semini pace intorno a te. Anche quando tutti ti abbandoneranno, Lui non ti abbandonerà, ed ha scelto di benedire chi perde tutto per il Suo nome, dandogli case, mogli, fratelli, genitori, figli, “molte volte tanto in questo tempo”. Vedrai la Sua benedizione in questo tempo!

GIOVANNI 10:10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

– Gesù non dona vita abbondante a chi è “discepolo di sé stesso”, o a chi fa “propri discepoli”. Gesù non dona vita a chi ricerca i propri interessi. Gesù invece dona vita a chi lo segue, si attiene ai Suoi insegnamenti, vive per Lui. E a questo genere di “veri discepoli” Lui dona una vita, ma non una vita qualsiasi, ma una vita abbondante!

CONCLUSIONE. Gesù ha vinto la morte. Gesù è la vita, per cui può dare vita! Non vivere per te stesso. Non scegliere che strada far prendere alla tua vita, ma rimettiti nelle mani del Signore.

Prega per ogni decisione che devi prendere, anche le più piccole. Fallo operare e ricerca la Sua volontà. Questo è il modo per avere vita abbondante.

Spero che non ti offendi se ti dico che non sai cosa è meglio per la tua vita.

Non sai come avere una vita abbondante! Solo uno che è morto ed è risorto, può sapere cosa significhi vita abbondante, e questo qualcuno è Gesù! E come abbiamo visto, vivendo da veri discepoli di Gesù c’è vita eterna per il tuo futuro nel cielo, ma c’è anche una vita abbondante qui. Portare la propria croce non significa vivere il tempo presente nella sofferenza, ma significa ogni giorno lottare nell’esercito del Signore e patire le persecuzioni dei “veri cristiani”, che vengono identificati e odiati come il loro Maestro!

Il “segreto delle Primizie” è che nonostante le persecuzioni e l’odio che riceviamo, noi possiamo amare, benedire, e vivere la vita e la benedizione abbondante che Gesù prevede per noi. Tutto ciò per i meriti della Risurrezione di Gesù.

Vorrei pregassimo insieme ringraziando Dio per la vita che abbiamo in Lui!

– Grazie Signore per aver sacrificato Tuo figlio Gesù sulla croce per salvare dalla perdizione eterna la tua creatura che crede in Te. Grazie perché Gesù sulla croce ha vinto la morte e ci ha liberati dal peso del peccato. Grazie perché Gesù è risorto e vive alla Tua presenza, ed in tutti coloro che credono nella Sua opera salvifica.

Grazie perché Lui è l’adempimento della festa delle Primizie, Lui è la primizia della Risurrezione.

Grazie perché in Lui otteniamo anche una vita abbondante ora nel tempo presente. Grazie per le benedizioni copiose che sono davanti a noi quando ti seguiamo con tutto noi stessi, perseguendo il messaggio di amore che tu ci insegni. Rimani con noi in questa settimana e illumina le nostre vite, nel nome di Gesù. Amen

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Gli Azzimi del discepolo

Gli Azzimi del discepolo
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Hai mai sentito parlare della Festa degli Azzimi? Sai che Dio l’ha istituita affinché tu ed io capissimo qualcosa? Sai che quando Dio parla o istituisce delle feste, non lo fa perché si sbaglia, o per dare inutili rituali, ma è per dirci qualcosa di importante? Se Dio ti parla, faresti bene a fare molta attenzione a ciò che dice. Per esempio la festa degli Azzimi è un modo di Dio per parlarti!

Non sto parlando di festeggiare una festa, ma sto parlando riguardo al capire un messaggio!

Abbiamo cominciato a trattare le feste bibliche. Come dicevo: non perché dobbiamo rispettarle, in quanto rispettarle o non rispettarle non cambia nulla per la nostra salvezza, ma le trattiamo perché ci aiutano a capire il cuore di Dio, la Sua volontà per la nostra vita, i Suoi piani per la salvezza dell’uomo e i Suoi piani riguardo gli ultimi tempi.

Riassumo molto brevemente come Pasqua ci abbia mostrato il sacrificio di Gesù, che ha sparso il Suo sangue per far uscire dal regno di Egitto coloro che credono, cioè dalle tenebre. Per cui legalmente parlando, un credente non è più sotto il regno delle tenebre. Pasqua non è un giorno, ma è una persona! Se te lo sei perso, ti invito a cliccare sulla scheda qui in alto a destra, oppure nel link che ho messo in descrizione.

– Azzimi è il passo seguente e simboleggia Cristo consacrato al Padre, e anche noi credenti consacrati, santificati e nel discepolato dopo aver capito e ricevuto il sacrificio di Cristo nella nostra vita. Nel nostro percorso dobbiamo manifestare l’assenza del lievito del peccato (del fallire il bersaglio della nostra vita, in ogni senso), assenza anche di malvagità e malizia, e invece presenza della nostra consacrazione, della sincerità e verità, per assomigliare al nostro Messia ed essere Suoi discepoli.

1 CORINZI 5:6-8 Il vostro vanto non è una buona cosa. Non sapete che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta? Purificatevi del vecchio lievito per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. Celebriamo dunque la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.

– Qui l’Apostolo Paolo ci invita ad evitare il lievito, che qui identifica come malizia e malvagità! Non è una lista esaustiva, ma è una macrocategoria: in un certo senso tutto il peccato, tutta la disubbidienza a Dio e tutto il nostro egoismo, rientrano nella malvagità, e nella malizia.

– Ma quando capisci che Cristo ha lasciato tutto per amore tuo, se lo capisci veramente, allora la tua vita non può più essere la stessa! Se capisci che la Pasqua è stata immolata per darti una vita e una speranza eterne, allora un torto o uno svantaggio terreno non è più la fine del mondo e vivi in nome di Dio, al modo di Dio!

Dobbiamo lasciare una cosa (il lievito di malizia e malvagità) e prenderne un’altra (azzimi di sincerità e verità).

E’ questo il modo di celebrare Cristo nostra Pasqua! Proprio come Cristo era “azzimo”, anche noi possiamo essere “azzimi” a Dio!

1 CORINZI 15:22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati;

– Quando capisci che tutto il meglio che questo mondo può dare, è comunque morte perché questo mondo giace sotto la morte in Adamo, allora è meglio ricevere Cristo e vivere per Lui, perché così riceverai vita! Quindi se sei in Cristo vivi veramente, ma non la vecchia vita, una nuova vita da discepolo o discepola di Gesù!

LEVITICO 23:6-8 il quindicesimo giorno dello stesso mese sarà la festa dei Pani azzimi in onore del SIGNORE; per sette giorni mangerete pane senza lievito. Il primo giorno avrete una santa convocazione; non farete in esso nessun lavoro ordinario; per sette giorni offrirete al SIGNORE dei sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno si avrà una santa convocazione, non farete nessun lavoro ordinario”».

– In Cristo entri nell’era degli Azzimi: una festa degli Azzimi perpetua. Israele festeggiava una settimana all’anno, noi celebriamo ogni giorno della nostra vita “in onore del Signore”! In 1 Corinzi diceva di celebrare Cristo nostra Pasqua con gli Azzimi della sincerità e della verità, Cristo lo dobbiamo celebrare ogni giorno, ma non con dei pani o dei rituali, ma con la nostra vita! Una vita risplendente in Lui! Una vita di celebrazione! Cristo ha dato tutto per te (cioè l’immenso tesoro della grazia), adesso sta a te dare tutto per Lui!

Non fare nella tua vita alcun lavoro ordinario! Ciò non vuol dire che non devi lavorare, ma vuol dire che il tuo cuore non è incentrato nelle cose di questa vita. E’ come se fossimo in una celebrazione a Dio perpetua! Una Pasqua e Azzimi perenne e perpetua! Hai bisogno che Dio ti protegga e ti benedica ogni giorno? Sei anche chiamato a celebrare Cristo nostra Pasqua con una vita “Azzima”, in sincerità e verità!

La sincerità e la verità non sono frutto dello sforzo umano, ma frutto di una vita carnale “defunta”! Un morto lo puoi offendere, ma non reagisce! Un discepolo lo puoi offendere ma non reagisce!

Questa settimana mia moglie mi ha detto una cosa, e io mi sono offeso, ho avuto un atteggiamento carnale. Se fossi morto in Cristo, non avrei potuto offendermi perché un morto non si offende. Dobbiamo ricordarci di gettare il lievito!

DEUTERONOMIO 16:16 Tre volte all’anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al SIGNORE tuo Dio, nel luogo che questi avrà scelto: nella festa dei Pani azzimi, nella festa delle Settimane e nella festa delle Capanne; e nessuno si presenterà davanti al SIGNORE a mani vuote.

– I maschi andavano in rappresentanza di tutta la famiglia. Non era maschilismo, ma in molte famiglie c’erano bambini piccoli, o c’erano i lavori nei campi e altre cose da fare, per cui non si poteva mandare tutto in rovina. Anche oggi non possiamo mandare in rovina le nostre famiglia non lavorando e non pagando le spese, gli affitti e il cibo, eppure rimane il fatto del dover celebrare queste 3 feste.

Come abbiamo detto prima, Azzimi simboleggia l’essere morti in Cristo e viventi di una nuova vita da discepoli di Gesù che operano in Cristo ubbidendo ai 3 “Imperativi” di Gesù: ama il tuo Dio, ama il tuo prossimo, vai in tutto il mondo a predicare il Vangelo.

Vi anticipo brevemente che la festa delle Settimane simboleggia la Pentecoste e la nuova vita nello Spirito, che ci guida giorno dopo giorno.

Mentre Capanne simboleggia la presenza di Dio con noi, che vive nella nostra stessa tenda, ora, e nell’eternità in cielo.

Queste 3 feste sono attuali ora, sono per te ora.

Sei chiamato o chiamata ad essere un discepolo attivo che serve Dio non presentandosi a mani vuote ma con gli azzimi della sincerità e della verità.

Sei chiamato o chiamata a vivere una nuova vita nello Spirito. Ad ascoltare quello che il Signore dice e non presentarti con le mani dello Spirito vuote.

Inoltre sei chiamato o chiamata a vivere la tua vita con Dio nella stessa tenda: Dio è sempre al tuo fianco! Non sei solo o sola! Si puoi subire torti, danni e ogni sorta di malvagità. Ma non sei solo o sola. Cerca la presenza di Dio nella tua vita sempre! Lui è fuori dalla tua tenda e aspetta che lo inviti nelle questioni della vita, per benedirti, fortificarti e incoraggiarti. Dio è qui, qui con te!

CONCLUSIONE. Prossimamente vedremo i dettagli di queste due feste e di altre che ci aiutano a comprendere il piano di Dio per la storia, per l’umanità, ma anche per te specificatamente!

Però prima di chiudere vorrei riassumerti il messaggio degli Azzimi: una nuova vita consacrata a Cristo. Vita di una persona che è morta con Cristo, ed è viva in Lui in un percorso di discepolato. Qualcuno che è trasformato in modo soprannaturale a immagine di Cristo. Qualcuno che ha compreso che non serve a niente vivere egoisticamente per sé stessi. Che non serve mirare al proprio successo, ma che è meglio puntare alla gloria di Dio per vivere qui una vita al Suo servizio. Come dico tante volte: non serve il “titolo” per servire Dio. Se sei veramente un ministro, avrai il cuore di servitore o servitrice di Dio.

Il Signore ti guidi in una vita nuova di crescita, di discepolato, di sincerità e di verità!

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Pasqua di Liberazione

Pasqua di Liberazione
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Oggi parleremo del significato delle feste bibliche, concentrandoci sulla Pasqua. Pasqua guarda all’uscita del popolo di Israele dall’Egitto, ma anche all’uscita dei credenti dal regno delle tenebre.

Gesù infatti venne crocifisso a Pasqua. “Ma come? La religione mi ha insegnato che il giorno di Pasqua è la domenica in cui Gesù è risorto!” Ehm…le cose non stanno proprio così visto che la pasqua ebraica non può mai capitare di domenica ma solo di lunedì, mercoledì, venerdì o sabato (non la domenica che è uno dei giorni vietati) e semmai è la festa delle Primizie (che si svolge appunto la domenica seguente alla Pasqua) che è collegata con la risurrezione di Gesù, quindi tralasciamo quello che dice la religione, rimani con me e vediamo cosa dice Dio riguardo il messaggio delle feste bibliche, oggi in particolare affrontiamo il messaggio della Pasqua e della collegata festa degli azzimi!

Oggi approfondiamo le feste bibliche e vedremo che non sono dei semplici rituali religiosi. Esse erano principalmente ombre, immagini, raffigurazioni, e attraverso di esse Dio ha voluto profetizzare, rivelare, eventi futuri legati al piano soteriologico (cioè di salvezza e redenzione) ed escatologico (legato agli ultimi tempi, dalla parola greca Eskatos = ultimo). Sono state istituite 1.400 anni prima di Cristo e alcune di queste profezie si sono già compiute con la prima venuta di Cristo nel giorno esatto della festa, mentre altre indicano la seconda venuta, il regno millenniale e l’ordine eterno (presumibilmente anche queste si adempiranno nel giorno esatto). Le feste bibliche quindi ci spiegano la salvezza e la fine dei tempi!

– Cosa intende Dio per feste?

LEVITICO 23:2 «Parla ai figli d’Israele e di’ loro: “Ecco le solennità del SIGNORE, che voi celebrerete come sante convocazioni. Le mie solennità sono queste.

– Il termine per solennità/festa è Mo’ed e letteralmente significa “appuntamento”. E’ un termine che deriva da una radice che esprime il concetto di “scopo”, “obiettivo”. Ciò significa che il messaggio delle feste bibliche è avere un appuntamento con Dio dove poter parlare con Lui e capire i Suoi obiettivi.

– Come vedremo in Col. 2, sono un ombra, cioè comunicano un messaggio che si concretizza e si capisce più avanti.

COLOSSESI 2:16-17 Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, a noviluni, a sabati, che sono l’ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo.

– Qui sta dicendo che se rispetti feste e cibi, oppure se non li rispetti, non cambia niente per quanto riguarda la tua salvezza. Chi rispetta le feste e i cibi è salvato solo grazie al sacrificio di Cristo. Chi NON rispetta feste e cibi è salvato solo grazie al sacrificio di Cristo. Quindi le feste o il non festeggiare le feste, non serve per la salvezza. Allora a cosa servono le feste e i cibi? Servono a spiegare il “corpo” cioè la sostanza, il messaggio, che è di Cristo.

Letteralmente dal testo originale è scritto “…sono semplicemente un ombra di ciò che DEVE venire, ma la SOSTANZA è di Cristo”. Le feste servivano a preannunciare eventi futuri, la cui sostanza riguarda Cristo. Non erano banali festicciole religiose, ma informazioni che preannunciavano il futuro dell’umanità e a ricordarci di Dio. Di conoscerLo e vivere con Lui dedicando anche del tempo esclusivo con Lui. Molto forte è il messaggio di conoscerLo: Dio rivela sé stesso e i Suoi piani tramite i dettagli delle feste.

1 CORINZI 5:6-8 Il vostro vanto non è una buona cosa. Non sapete che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta? Purificatevi del vecchio lievito per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. Celebriamo dunque la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.

– Siamo in questo mondo per celebrare una Pasqua, cioè Cristo. Lui è stato immolato per noi e noi dobbiamo celebrare la nostra Pasqua usando una nuova pasta senza lievito. Dobbiamo festeggiare non con vecchio lievito (malizia, malvagità) ma con azzimi (sincerità e verità).

– I veri credenti celebrano ogni giorno e incessantemente la nuova Pasqua: Gesù Cristo. Come i giudei celebravano la pasqua con pani azzimi, allora stesso modo i credenti celebrano la loro Pasqua eterna con una vita priva di lievito.

– Adesso approfondiamo il significato della Pasqua. Il termine ebraico per pasqua è Pesach e significa “passare oltre” e ci ricorda il periodo in cui il popolo di Israele era schiavo in Egitto. All’ultima piaga (la strage dei primogeniti) chi metteva il sangue di un agnello senza difetto sullo stipite della porta, vedeva la salvezza: l’angelo della morte sarebbe “passato oltre” la porta di casa senza entrare e quindi senza uccidere il primogenito. Quel giorno è commemorato ogni anno con la festa di Pesach.

Pasqua quindi ricorda il male dell’uomo che merita di pagare i propri sbagli con la morte e il giudizio, e ci introduce la necessità del pentimento, di riconoscere il proprio bisogno di Dio. Hai bisogno di Dio? Certo che ne hai! Tutti ne abbiamo, anche se spesso cerchiamo di negarlo! E Dio è venuto a me e a te nelle vesti di Gesù il Messia, la nostra Pasqua, il liberatore, proprio per pagare con la propria vita e il proprio sangue il prezzo della nostra condanna e dei nostri errori spargendo il Suo sangue sugli stipiti della nostra vita. Serve solo una piccola cosa, porre tutta la nostra vita e tutta la nostra fede in quel sangue versato sulla croce e applicarlo sulle “porte” dei nostri cuori. Se metti il sangue di Gesù sulla tua porta, sulla tua vita, sulla tua famiglia, allora ti stai identificando come Suo popolo, come Suo discepolo e stai applicando i benefici del sacrificio di Cristo sulla tua vita. Gesù è venuto per niente di meno di questo: prendere le nostre vite e inglobarci nella Sua “famiglia” insieme con il Padre e con lo Spirito Santo.

Ma cosa ha fatto Gesù? Lo dice Lui stesso proclamando di aver adempiuto la seguente profezia:

LUCA 4:8 «Lo Spirito del Signore è sopra di me,
perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri;
mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri
e il ricupero della vista ai ciechi;
per rimettere in libertà gli oppressi,

– Vediamo che la Sua venuta ha avuto lo scopo di adempiere la Pasqua nella vita di coloro che credono liberandoli! Si spesso le persone finiscono nelle tenebre, ma Gesù ci chiama a libertà se lo seguiamo. Fra le altre cose Lui annuncia la liberazione dei prigionieri e rimette in libertà gli oppressi.

CONCLUSIONE. Il messaggio della Pasqua è un messaggio di liberazione: liberazione dal regno delle tenebre per coloro che credono in Gesù. Se ti senti intrappolato o intrappolata, forse sei ancora sotto il regno delle tenebre. Forse dici “Ma io sono già cristiano”, ma se sei nel regno delle tenebre vuol dire che hai fatto una decisione mentale per il cristianesimo, ma non hai fatto il passo del pentimento e del ricevere la vita per i meriti di Cristo sulla croce.

Ti invito a ripetere la seguente preghiera con me, sia che sei un incredulo, e sia che sei un credente.

– Padre Celeste, vengo davanti a te per chiederti di tirarmi fuori dal regno delle tenebre. Riconosco il mio bisogno quotidiano della tua vita, della tua liberazione e del tuo Spirito. Vieni in me, nella mia vita, nella mia casa e sui miei cari. Applico la Pasqua sulla mia vita, il sangue dell’Agnello puro, perfetto e senza macchia: Gesù Cristo che mi libera dall’ira a venire e mi libera dal Regno delle tenebre. Rimani con me sempre, ti dono la mia vita! Amen

– Alleluia, proclamo libertà sulla tua vita.

Se hai fatto questa preghiera ti invito a farcelo sapere, commentando il video su youtube e contattandoci tramite i contatti che trovi sul sito internet, avremmo piacere di conoscerti, di pregare per te, di consigliarti, di accompagnarti in un incontro personale con Gesù, e di farti un dono.

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I ruoli secondo Dio

I ruoli secondo Dio
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Cos’è importante nella vita e cosa non lo è? Per quale motivo sono nel mondo?

Oggi parleremo dei ruoli, perché se non lo sai ognuno di noi ha dei ruoli, e se ti interessa questo argomento ti invito a rimanere con me.

Cosa ci sto a fare in questo mondo? Chi non si è mai posto questa domanda! Se poi uno è credente, allora la domanda diventa: qual è la volontà di Dio per la mia vita?

Purtroppo la religione non aiuta le persone a trovare la risposta personale a queste domande, per cui spesso le persone sono sballottate qua e là e si trovano una risposta, che a volte è giusta, ma spesso no.

– Se sei interessato a comprendere cosa ci stai a fare in questo mondo e quale sia la volontà di Dio per te, segui questo discorso sui ruoli secondo Dio!

Spesso si pensa che servire Dio sia avere una responsabilità nella chiesa, quindi possa essere il diventare pastore, profeta o profetessa, apostolo, dottore o monitrice o anziano o anziana o diacono o diacona. Queste sono responsabilità, compiti ruoli, non è detto però che siano secondo il piano di Dio per la vita tua!

Ho portato due messaggi sui ministeri e metto il link qui in alto a destra nelle schede e in basso nella descrizione al video su youtube nel caso volessi vederli, ma vorrei prima che capissi il messaggio che sto portando ora!

In futuro farò anche una serie sui “doni spirituali”, ma comunque è necessario avere ben chiaro il concetto che Dio ha dei ruoli e la Sua volontà sulla tua vita.

LUCA 19:37-40 Quando fu vicino alla città, alla discesa del monte degli Ulivi, tutta la folla dei discepoli, con gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano viste, dicendo: «Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi!»
Alcuni farisei, tra la folla, gli dissero: «Maestro, sgrida i tuoi discepoli!» Ma egli rispose: «Vi dico che se costoro tacciono, le pietre grideranno».

– La folla acclama giustamente Gesù, è fa dichiarazioni molto forti, che se non fossero fatte a Gesù, ma a esseri umani o a statue, sarebbero bestemmie. Invece giustamente fanno queste dichiarazioni verso Gesù! La religione però ti distrarrà sempre da Gesù. Metterà sempre intermediari, mediatori, sacerdoti, padri spirituali, etc… Nota che cosa dichiara Gesù: non dice solo che è giusto lodarlo e riceverlo nella propria vita, ma che Dio è così degno di gloria, che se non lo innalza l’uomo distraendosi con statue, dogmi, precetti religiosi e altra roba, allora Dio farà gridare le pietre!

VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! Gesù sta parlando della vergogna dell’uomo che viene scalzato nel proprio ruolo, dalle pietre. Badate bene che lì c’erano fior fiore di teologi, di religiosi, di sacerdoti, di profeti…VERGOGNA!!! Il vero “ruolo secondo Dio” non è una posizione di autorità religiosa, ma è una posizione spirituale davanti a Dio: la posizione di chi rende gloria a Dio e fa tutto per Lui!

Cosa sei disposto o disposta a fare per il Signore?

C’è un brano nei Vangeli dove una donna peccatrice che entra in casa di Simone il fariseo quando c’era Gesù, e rompe il suo vaso di alabastro con tutto il preziosissimo olio che c’era dentro, per usarlo come adorazione verso Gesù invece di darlo ai poveri. Quella donna ha fatto un gesto incredibile che è ricordato nella storia!

Poi Gesù parlando a Simone il fariseo, gli spiega quello che è successo:

LUCA 7:45-48 Tu non mi hai dato un bacio; ma lei, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. Tu non mi hai versato l’olio sul capo; ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Perciò, io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama». Poi disse alla donna: «I tuoi peccati sono perdonati».

– Quando non sei consapevole della tua situazione spirituale, non sai apprezzare quello che ha fatto Gesù e non puoi capire il piano di Dio per la tua vita! Invece la donna vide il perdono dei propri peccati perché comprese la propria situazione davanti a Dio, e comprese il proprio bisogno di amore, e comprese quanto Dio è degno di tutto il nostro amore. Questo apre la benedizione di Dio sulla vita. Questo da un senso alla propria vita! La donna seppe “vedere” Dio e “servire” Dio, per questo è ricordata come grande esempio della storia! Ma a volte non sappiamo dare il giusto valore a Dio, e questo può succedere anche se abbiamo responsabilità spirituali o titoli religiosi, come per esempio il profeta Balaam:

NUMERI 22:27-30 L’asina vide l’angelo del SIGNORE e si sdraiò sotto Balaam; l’ira di Balaam si accese ed egli percosse l’asina con un bastone.
Allora il SIGNORE aprì la bocca dell’asina, che disse a Balaam: «Che cosa ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?» Balaam rispose all’asina: «Perché ti sei fatta beffe di me. Ah, se avessi una spada in mano, ti ammazzerei all’istante!» L’asina disse a Balaam: «Non sono forse la tua asina che hai sempre cavalcato fino ad oggi? Sono forse solita farti così?» Ed egli rispose: «No».

– Questo brano è bellissimo: ci mostra un profeta di nome Balaam che non ascolta Dio, non vede l’angelo del SIGNORE, e fa cose stupide. E ci mostra un’asina che riconosce l’angelo del SIGNORE e……parla!!!

Non so quanti asini hai visto parlare in vita tua, io non ne ho mai visti (sì, lo so che ci sono i politici, ma loro non contano, perché in realtà sono esseri umani!). Già il fatto che un asino ti parli, dovrebbe metterti sull’attenti e invece Balaam ci litiga!

Dio può servirsi delle pietre, e Dio può servirsi anche degli asini, l’importante è essere sensibili alla voce di Dio, alla visione di Dio e alla Sua rivelazione!

A che serve essere un pastore o un profeta se poi si rischia di far arrabbiare Dio stesso e morire per mano Sua???
NUMERI 22:31-33 Allora il SIGNORE aprì gli occhi a Balaam ed egli vide l’angelo del SIGNORE che stava sulla strada, con la sua spada sguainata. Balaam s’inchinò e si prostrò con la faccia a terra. L’angelo del SIGNORE gli disse: «Perché hai percosso già tre volte la tua asina? Ecco, io sono uscito per fermarti, perché la via che percorri è contraria al mio volere. L’asina mi ha visto e per tre volte ha deviato davanti a me. Se non avesse deviato davanti a me, io ti avrei ucciso all’istante, ma lei l’avrei lasciata in vita!»

– Un asino può ubbidire a Dio più di un profeta! Un asino può avere un ruolo spirituale più alto di un profeta! A che serve essere profeta o avere altre responsabilità se poi si va contro Dio stesso?

Dio non lascerà impunito nessuno che va contro di Lui e non lo ascolta, non importa che ruolo svolga o che titolo abbia! Se sei un credente, ti scongiuro: ascolta la voce di Dio! Se sei un pastore o un profeta, ti scongiuro lo stesso: ascolta la voce di Dio!

Spesso si finisce con l’esaltare un ruolo, un ministero, o si ambisce a diventare un ministro o un responsabile. Invece come abbiamo visto, serve avere visione di Dio e attenersi alla Sua volontà.

Cosa c’è di più umile, spregevole e sporco di uno zerbino? Eppure è meglio essere uno zerbino al centro della volontà di Dio, che un profeta sordo alla voce di Dio! E’ meglio essere una pietra che grida la gloria di Dio, invece che degli esseri umani che non lo fanno e vengono svergognati e umiliati dalle pietre che lo fanno! E’ meglio essere un’asina che discerne l’angelo del SIGNORE, invece che un profeta che si mette a litigare con l’asina!

Qual’è il ruolo più importante nella vita? Essere al centro della volontà di Dio!

Qual’è il ministero più importante? Fare qualsiasi cosa Dio voglia, stando all’ascolto della Sua voce!

Quando ami qualcuno, sei disposto a sacrificare i tuoi piani e le tue ambizioni pur di stare con quel qualcuno! Quando sono arrivato a Como, io venivo da Roma e avevo piani di andare all’estero, avevo dei progetti anche spirituali, ma poi incontrando quella che è diventata mia moglie, ho dovuto modificare drasticamente i miei progetti. Ho dovuto abbandonare i miei piani, ed ho imparato ad ascoltare quelli di Dio!

Oggi ci sono troppi credenti che vogliono ambire al ruolo, ma senza amare il Dio del ruolo.

Ci sono troppe persone che vogliono comprendere lo scopo della loro vita, senza amare Gesù che è la via, la verità e la vita!

Quindi le domande “Qual’è la volontà di Dio per me?” o “Quali sono i ruoli secondo Dio?” sono domande mal poste. Dovremmo parlare a Dio direttamente e chiedere “Signore cosa vuoi che faccio oggi? Con chi vuoi che parlo? Cosa vuoi che dico? Come posso mostrare quanto ti amo e che sono disposto a diventare un senzatetto o essere perseguitato, se questo può servire a mostrare il mio amore per Te?”

Ti voglio invitare a prenderla come abitudine, una santa abitudine: chiedere al Signore, anche tutti i giorni, anche più volte al giorno cosa voglia che tu faccia. Non pensare che l’avere un titolo, un ministero, una chiamata ben chiara, possa esimerti dal fare altro che quello.

Dio può chiamarti ora ad ascoltare un “asino” o a imparare da una “pietra”, o immedesimarti in uno “zerbino”, se e solo se, questa è la volontà di Dio.

Quindi abbiamo parlato di 3 passi. 1-amare Dio, 2-pregare, cioè parlare con Dio quotidianamente, 3-ascoltare la voce di Dio

– Preghiamo ora. Voglio pregare per te che stai ascoltando!

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Punti deboli e punti forti

Punti deboli e punti forti
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Tutti abbiamo dei punti deboli. Ma se io ti dicessi che possono essere i tuoi punti forti?

Conosco una storia e non so se sia vera, di un ragazzo che voleva diventare un campione di Judo. Purtroppo un giorno perse il braccio sinistro, ed era depresso e demoralizzato perché non poteva più diventare un campione di Judo. Senza un braccio come avrebbe mai potuto vincere???

Andò in televisione e questo gli permise di incontrare il migliore degli istruttori di judo. Questi si offrì di diventare il suo insegnante e gli disse che se avesse ascoltato i suoi insegnamenti, sarebbe diventato un campione. Lo guidò nella preparazione, insegnandogli solo una manovra nei successivi 3 anni. Alla fine dei 3 anni l’istruttore disse che era pronto, era il momento di andare ai campionati. Il ragazzo vinse ogni incontro e divenne un campione. Alla fine il ragazzo chiese al suo istruttore come fu possibile e come faceva ad essere certo che avrebbe vinto. L’istruttore gli spiegò che la mossa che gli aveva insegnato in 3 anni era la più difficile del judo ed era battibile solo in un modo: che l’attaccato potesse afferrare il braccio sinistro dell’attaccante, proprio quel braccio che lui non aveva!

– Questa storia mi ricorda il versetto di:

ROMANI 8:28 Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.

– Spesso quello che tu vedi come un punto debole, come una situazione negativa o una perdita, può essere un punto di forza se usato nel modo giusto e non nel modo sbagliato!

Questo versetto dice “sappiamo”….se sei credente sai che Dio è potente, sai che Lui opera, e che solo Lui è in grado! Se sei un credente sai che Dio può ogni cosa e tu non puoi niente, quindi è inutile preoccuparsi! Sai che Dio ti ama e quindi è meglio stare in pace tra le Sue braccia, che nello stress fra le nostre preoccupazioni!

Poi dice “sappiamo che tutte le cose”, non alcune. Non solo alcune cose cooperano al tuo bene, mentre altre cose no perché sono sfuggite al controllo di Dio, no, “tutte” le cose cooperano al tuo bene se ami Dio!

Tutto coopererà in qualche modo misterioso, al tuo bene e non al tuo male, anche se apparentemente non vedi via di uscita o speranza. Dio non sbaglia e se dice che Lui ha il potere di rivoltare in bene ogni cosa che ci capita, dobbiamo solo imparare a fidarci dell’istruttore!

E’ proprio così nella vita di tutti i giorni: se ci fidiamo di quello che abbiamo o di quello che sappiamo fare, potremmo un giorno accorgerci che in realtà non possediamo quella capacità (come il ragazzo che ha perso il braccio sinistro), oppure potremmo vedere altri più bravi di noi e scoraggiarci, oppure potremmo accorgerci che per quanto bravi, non è sufficiente per affrontare le tempeste della vita.

– Oggi voglio proprio focalizzare la tua attenzione sulle tue debolezze e sulle cose che non sai fare, ma affinché le guardi in un modo diverso.

– Sai, io sin da quando ero piccolo non sono mai stato un chiacchierone, e quelle poche volte che parlavo dicevo sempre qualcosa di corretto o di saggio, per cui mi ero fatto una nomea di “genio”. Tutti gli adulti intorno a me da quando avevo 5 anni, a 10 anni, a 15 anni, mi dicevano continuamente che ero un genio, che non serviva che mi sforzassi o studiassi perché io le cose le sapevo e basta, che io ottenevo le cose senza sforzo….finché non sono diventato adulto ed ho fatto un “bagno di realtà”, capendo che sì magari ero intelligente o portato per alcune cose, ma che nessuno sa fare tutto e che anche quando conosci la tua materia, anche lì possono sfuggirti delle informazioni. Inoltre ho scoperto che c’erano cose impossibili che non puoi risolvere.

L’apostolo Paolo ne era consapevole:

FILIPPESI 4:11-13 io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. So vivere nella povertà e anche nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell’abbondanza e nell’indigenza. Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica.

– Questo è uno dei brani biblici più fraintesi e abusati! Ci sono persone che si dicono credenti, ma vivono in modo arrogante perché tanto dicono che possono fare tutto quello che vogliono, e possono ottenere tutto quello che vogliono, ma non dice questo questo brano. Paolo invece fa capire che ha vissuto da ricco e da povero, ha imparato ad avere cibo in abbondanza e il “frigorifero vuoto” e il “conto in banca” a zero, ma essere contento lo stesso, perché lui era contento di qualsiasi stato si trovasse, perché era contento di Cristo in Lui! Lui poteva sopportare qualsiasi situazione e qualsiasi problema, perché la cosa più importante era Cristo! Paolo poteva resistere ad ogni cosa IN Cristo!

– Mi ritrovo molto nell’apostolo Paolo: uno che aveva capacità, ha avuto tanto dalla vita, ma che quello che contava non era ciò che sapeva, o quello che aveva, ma chi era in Cristo. Non guardare i tuoi punti forti, e non guardare nemmeno i tuoi punti deboli, vivi in Cristo!

– Come il ragazzo che non aveva un braccio, capisci che proprio il fatto che ti manca qualcosa, ti fa concentrare su ciò che conta, ti fa capire che il cooperare per il tuo bene non dipende dalle tue capacità, ma dal “Dio delle capacità”. Sapere che noi siamo deboli, ci consente di arrenderci a Colui che è Forte!

2 CORINZI 12:10 Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché quando sono debole, allora sono forte.

– Paolo diceva “quando sono perseguitato allora sono forte”, “quando non sono capace allora sono forte”, “quando mi offendono allora sono forte”, perché ogni volta che succedevano queste cose, lui poteva focalizzarsi sulla forza di Cristo e non sulla propria. Sulla forza del Forte, e non sulla forza del “debole”!

– Finora abbiamo visto la nostra debolezza nelle questioni della vita. Gesù ha spostato la nostra attenzione anche su un’altra nostra debolezza:

MATTEO 5:3 Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.

– Cioè beati coloro che sanno di essere poveri spiritualmente, beati coloro che forse hanno dei punti forti ma sanno anche che sono insufficienti nello spirito. Beati coloro che sono consapevoli dei propri punti deboli e si appoggiano allo Spirito Santo. Solo se ricevi lo Spirito Santo e lo ascolti, solo allora potrai prendere la strada giusta.

Lo Spirito Santo non segue te, sta a te a seguire lo Spirito Santo! Ovvio che se sei un credente e hai ricevuto lo Spirito Santo, allora lo Spirito Santo non ti abbandonerà, ma un altro insegnamento di Gesù è:

GIOVANNI 15:4-5 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla.

– Non te ne andare dove ti pare! Non contare sui tuoi punti forti! Non piangere dei tuoi punti deboli! Usa queste consapevolezze per capire che nonostante tutto, hai vita solo se dimori nella vite!

Si, puoi avere capacità incredibili, ma se vuoi portare il “frutto della vita” devi rimanere nella vite “Gesù”, quindi metti da parte i tuoi punti forti e fai scorrere lo Spirito Santo in te!

Puoi vivere nel caos e credere di non saper fare niente, allora ricevi Cristo e il Suo Spirito, perché solo così potrai portare frutto.

Voglio chiudere con due appelli: hai del talento, delle capacità? Sappi che non potrai mai portare il “frutto di vita” se ti basi sul tuo talento. Cerca piuttosto di riconoscerti povero in spirito e bisognoso di ricevere la “Mano di Dio” sulla tua vita!

Invece a te che ti senti debole, sconfitto e incapace. Che conosci bene i tuoi punti deboli, e ci ricaschi ogni volta! Chiedi allo Spirito di trasformarti, di darti vita e di fluire attraverso di te!

Quando siamo consapevoli di essere “poveri” e “deboli”, siamo a un passo dal ricevere la potenza di Dio nella nostra vita, perché riconoscendoci poveri di Spirito, Dio si compiace di darci lo Spirito copiosamente.

Prega ora di ricevere lo Spirito! Prega ora di ricevere vita!

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La speranza e la pace

La speranza e la pace
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Chi è la speranza? Come possiamo lavorare insieme alla speranza? Cosa riceviamo quando lavoriamo con lei?

Queste sono alcuni dei punti che affronteremo oggi in questo tempo insieme.

Lunedì mattina stavo dormendo, erano ancora le 6, mi sono svegliata improvvisamente e dentro di me ho iniziato a ripassare tutto quello che Carlo ha detto sulla speranza e voglio farlo brevemente insieme a voi.

Nelle scorse settimane abbiamo detto che non possiamo vivere senza speranza. Le cose intorno a noi possono andare male ma Dio ha un piano per la nostra vita: pensieri di pace e non di male per darci un avvenire e una speranza.

Sperare non è sperare che vada bene, tirando a sorte, ma in ebraico esprime il concetto di rimanere attaccati ad una corda, la tikvà, in attesa di arrivare ad un obiettivo: la speranza in Dio è una corda che ci è stata messa a disposizione alla quale possiamo aggrapparci e che ci tira fuori dalla situazioni nelle quali siamo in difficoltà. Il Dio della speranza è con te e con me e ci può sostenere.
Carlo ha anche parlato di alcuni punti fondamentali per riuscire a vivere con la speranza.
Per rinsaldare la nostra speranza abbiamo bisogno di

1) leggere testimonianze dalla bibbia e ascoltare le testimonianze dei fratelli

2) non rimanere apatici, ma agire ascoltando la voce di Dio

3) nonostante le afflizioni, essere pazienti e perseveranti nel praticare la giustizia di Dio, per poter mietere a suo tempo

4) rivestirci del mantello della lode, rimanere gioiosi e non avere uno spirito abbattuto e riuscire a lodare Dio in ogni tempo.

Questi quattro elementi li ritroviamo insieme nel capitolo 15 ai Romani

Ritornando al mio risveglio di lunedì mattina, mi sono dovuta alzare e prendere la Bibbia. Il breve passo che lo Spirito Santo ha portato alla mia mente è l’incipit della prima lettera di Paolo a Timoteo.

1Tm 1:1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per ordine di Dio, nostro Salvatore, e di Cristo Gesù, nostra speranza

CRISTO NOSTRA SPERANZA.

Rm 5:1-5 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l’esperienza speranza. Or la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato…

Dobbiamo mantenerci attaccati alla speranza. Dio ci ha mandato dal cielo una CORDA, che è CRISTO, la nostra speranza. Se ci teniamo stretti a Cristo, non solo riceviamo consolazione dalla parola (che è Cristo stesso), impariamo la pazienza e la perseveranza (perché dobbiamo imparare ad essere costanti nel rimanere aggrappati alla corda), acquisiamo esperienza nel camminare nelle vie di Dio,inoltre nel rimanere aggrappati alla corda che è Cristo, veniamo riempiti di gioia e pace per ABBONDARE in CRISTO grazie alla potenza dello Spirito Santo e comprendiamo quanto sia importante l’essere giustificati da Cristo, sorretti, per poter raggiungere la presenza di Dio.

LA SPERANZA – CRISTO- NON DELUDE PERCHE’ L’AMORE DI DIO E’ stato SPARSO NEI NOSTRI CUORI.
Cristo che non solo ci avvolge, ma abita in noi, per mezzo dello Spirito Santo, come segno tangibile dell’amore di Dio. Che Speranza! Che GIOIA!

In casa abbiamo messo una barra di ferro orizzontale alla quale abbiamo appeso delle corde nautiche che tengono fino a 200 kg e sorreggono l’altalena di nostra figlia e diversi altri attrezzi. Irene può essere sicura che quella corda non si spezzerà, e non la farà cadere. E man mano che prende confidenza con se stessa e la corda si fida sempre più a fare cose più difficili, ad andare più veloce…il Suo corpo sviluppa man mano i muscoli necessari per essere più agile, più intrepida, più sicura. Se prima si aggrappava all’anello e rimaneva appesa come fosse un salamino, è in grado di tirare su il peso del suo intero corpo e stare verticale a testa in già reggendosi solo con le mani, sui quali a 65 anni ha già dei bei calli a forza di fare esercizio… e in lei si iniziano a vedere i tratti della bellezza artistica quando fa esercizio…

Vi parlo anche di un’altra persona che conosciamo molto bene che ha fatto per un periodo Tessuti aerei, quella disciplina che esercita il corpo ad annodarsi e a fare presa su dei drappi di stoffa, si vedono spesso nei circhi… con uno sforzo misurato, il corpo impara a rimanere sospeso, ad arrampicarsi e arrotolarsi rimanendo sorretto e stretto senza cadere…

Ora voglio darvi un’altra immagine. Pensiamo di essere sulla parete rocciosa della vita. Sì la vita può essere difficile, lo è. E sotto c’è il baratro. La disperazione, la depressione, lo scoraggiamento, la morte. Noi dobbiamo raggiungere la vetta ma siamo troppo stanchi. Qualcuno, Dio ci butta una corda. E questa corda è Cristo.

Il primo sforzo è prenderla fidandosi che la corda sosterrà il nostro peso. Comprendere il perché abbiamo bisogno di Gesù e accettarlo come nostra salvezza è il primo passo.

Il secondo passo è imparare ad usare la corda. A quella corda voglio essere sicura di tenermi ben stretto e saldo. Man mano che impariamo a fare i nodi giusti, a usarla per sorreggerci e per arrivare più in alto, la corda diventa qualcosa della quale non faremmo più a meno. Il nostro corpo inizia a prendere confidenza, sviluppa i muscoli necessari per rimanere aggrappato e maturare in bellezza e grazia. Lo stesso è con Cristo. Dobbiamo capire come “usare” Cristo nella vita di tutti i giorni, lui che è la parola fatta carne. Lui ha detto che possiamo stare saldi in lui, che chi avrebbe creduto in lui non sarebbe stato scosso né abbattuto. Man mano che lo conosciamo riceviamo pace, perché impariamo che possiamo fidarci.

2P 1:2 grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, il nostro Signore

E’ in questa posizione che cresce in me la fiducia… non ho bisogno di temere. Non ho bisogno di essere preoccupato. Non ho bisogno di avere uno spirito altalenante, un giorno su, un giorno giù… di farmi condizionare dalle situazioni, dai miei sentimenti, ma posso essere stabile, costante, avere quella pace e quella gioia vera, che non dipendono dalle situazioni, ma dalla fiducia in Dio.

Is 26:3 A colui che è fermo nei suoi sentimenti

tu conservi la pace, la pace,

perché in te confida.

Sembra che il focus di questa predica sia l’uomo con le sue difficoltà e con i suoi bisogni. Ma non è così.

La corda, la speranza, che è Cristo, è il fulcro di ogni cosa. Senza la corda non puoi avere pace. Perché Cristo è il re della pace e della giustizia

Eb 7:2 Egli è anzitutto, traducendo il suo nome, Re di giustizia; e poi anche re di Salem, vale a dire Re di pace

SPERANZA. PACE.

Riprendiamo il primo versetto che Carlo ha citato nella serie sulla speranza,

Geremia 29:11 Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il SIGNORE: “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.

Se qui sostituiamo a speranza CRISTO, capiamo che il PIANO che Dio ha in mente per noi, sono pensieri di pace (chi è il re della pace, Re di Salem, o Shalom) per darvi un futuro in CRISTO.


Sapete, diversi mesi fa parlavo con Irene… non è sempre semplice far capire le cose di Dio ai bambini. Ad un certo punto parlavamo del fatto che dobbiamo capire cosa è buono e cosa non lo è, cosa piace a Dio, e cosa no…

“bisogna imparare a capire la volontà di Dio per la nostra vita, Irene…”

Lei con due occhietti furbi e con l’ingenuità che una bambina di 5 anni può avere su degli argomenti simili mi risponde:

“Gesù?”

La sua risposta mi ha completamente spiazzato.

Con una parola aveva racchiuso tutta la teologia espressa in migliaia di pagine, in migliaia di anni.
La volontà di Dio per ciascuno di noi, sin da prima della fondazione del mondo, è Cristo. É lui la corda che Dio ci ha teso. Ed è una corda che dura per l’eternità.

Sei pronto a prenderla? Sei pronto a tenerti stretto all’unica cosa che conti davvero? Sei pronto a farti trasformare l’esistenza da colui che non solo vuole tirarti fuori dal disastro della tua vita, ma è pronto a vivere dentro di te, guidarti, donarti pace, speranza, gioia, fiducia, donarti un futuro, darti vita?

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La speranza e le sue regole

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– In questo mondo senza speranza, la speranza non c’è perché non si seguono le sue regole. Oggi ci focalizzeremo in particolare su 2 regole che si aggiungono alle 2 regole di cui ho parlato negli scorsi messaggi.

– Ci sono alcuni elementi che sono fondamentali per avere speranza per il futuro, per essere forti in qualsiasi tribolazione. Negli scorsi messaggi abbiamo parlato del valore della testimonianza e dell’agire. Ti consiglio di riascoltarli per capire cosa significano. Oggi parliamo di altri due aspetti:

GALATI 6:9 Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo.

– Se fai del male scoraggiati! Ovviamente sto scherzando, non fare mai del male a nessuno per nulla al mondo, qualsiasi cosa subirai, nostro Signore ci guida a porgere l’altra guancia, a fare del bene a chi ci fa del male, a parlare bene di chi parla male di noi, a offrire da bere e da mangiare ai nostri nemici (che si comportano da nemici, non che noi reputiamo nemici, perché dobbiamo non reputare nemico nessuno).

Invece fai del bene! Fai del bene e anche se non vedi il risultato, insisti, vai avanti! Sono 10 anni che fai del bene, fallo per 20 anni. Sono 20 anni, allora fallo per 40 anni o 80 anni! Non scoraggiarti di fare del bene!

– Non finisce qui il versetto. C’è un perché. Non siamo in diritto di pretendere i perché di Dio, dovremmo agire solo perché Lui è sapienza e quando dice una cosa, dovremmo attenerci a quella anche se non la capiamo….ma qui Dio ce la spiega: se non ci stanchiamo, se perseveriamo, allora mieteremo!

– Hai servito il Signore e non hai visto risultato? Forse ti eri stancato o stancata di servirLo! Hai fatto del bene e ti si è ritorto contro del male e ora sei ferito o ferita? Forse ciò è successo perché ti sei scoraggiato o scoraggiata, perché non sei stato o stata persistente nel fare del bene.

REGOLA 1 di oggi: SE NON PERSEVERI NEL FARE IL BENE CHE DIO VUOLE TU FACCIA, NON RACCOGLIERAI LA BENEDIZIONE E IL MIRACOLO DI DIO!!!

Ho visto spesso persone aspettare gli altri per fare. Ho visto spesso (e anche io ho commesso questo errore) il dover aspettare l’ufficializzazione di un responsabile, di un capo, di un pastore, di un anziano, di qualche autorità di qualsiasi genere per poter fare. Se non arrivava, allora subentrava lo scoraggiamento. NON TI SCORAGGIARE DI FARE IL BENE, PERCHE’ SOLO COSI’ MIETERAI!!! Fai il bene anche se non hai un capo che ti investe di questo compito!

Vi racconto un esempio di perseveranza: Pavarotti nacque a Modena nel 1935. Il padre era un fornaio nella arma dei carabinieri e si dilettava a cantare a livello amatoriale e trasmise al figlio la passione per la musica operistica. Il giovane Pavarotti evitò subito la carriera musicale e non fece il conservatorio. Per un lungo periodo si dedicò invece allo studio per diventare docente di educazione fisica e poi maestro di scuola elementare.

Un giorno andò da suo padre e gli chiese: “ Padre, cosa devo fare della mia vita? Devo cantare o diventare un insegnante?” E il padre gli disse: “Sai, nella vita ci sono sempre due sedie, e devi sceglierne una. Se proverai a sceglierle entrambe, tu cadrai in mezzo, invece devi sceglierne una!” Così Pavarotti decise di scegliere una sedia, quella del canto, e fu perseverante in questo! Ma dal momento della decisione, lui passò 7 anni di studio totale della musica con perseveranza prima di poter ottenere il primo piccolo successo…e da lì altri 7 anni prima di finire a cantare al Metropolitan di New York. 14 anni prima di riuscire!!! 14 anni dalla scelta della sedia!!!

– Spesso vediamo persone che hanno raggiunto un risultato e pensiamo che siano quasi nate in quel modo, invece spesso c’è un lunghissimo percorso di fatica, costanza e perseveranza prima che queste persone come Pavarotti, ottengano il successo, il risultato delle loro fatiche!

Stesso discorso è stato valido per missionari come Carey, Taylor, Fraser e altri. Passarono anni di perseveranza nello studio della lingua dei popoli che volevano raggiungere con il Vangelo, senza vedere anime convertirsi. Ma loro erano determinati ad andare avanti, poi ad un certo punto la perseveranza viene premiata. Ad un certo punto, continuando a non stancarsi di fare il bene, hanno mietuto il raccolto e migliaia di anime si sono convertite. Ripeto la REGOLA 1 di oggi: SE NON PERSEVERI NEL FARE IL BENE CHE DIO VUOLE TU FACCIA, NON RACCOGLIERAI LA BENEDIZIONE E IL MIRACOLO DI DIO!!!

MATTEO 18:18 Io vi dico in verità che tutte le cose che legherete sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che scioglierete sulla terra, saranno sciolte nel cielo.

– Agisci in base alla fede. Agisci in base alla volontà di Dio. Persevera nei piani di Dio e vedrai la benedizione. Insisti, perché dopo che avrai slegato sulla terra, Dio slegherà nel cielo. Potrebbe non essere domani, potrebbe non essere dopodomani, ma se tu sleghi in terra, Dio slegherà nei cieli! Persevera perché la regola di Dio è che Lui benedice solo quando noi perseveriamo! Lui permette la mietitura solo se investiamo tutto noi stessi nel Suo Regno! Lui moltiplica la tua vita, solo se scegli la sedia giusta, un unica sedia, e non sei sballottato qua e là da due o più sedie, perché in tal caso finirai per terra!

– Sai che solo con la perseveranza le lumache sono potute entrare nell’arca. Chissà quanta strada hanno fatto strisciando e strisciando e strisciando! Ma sono entrate, nell’ascoltare la “testimonianza” di Dio, nell’agire secondo l’opzione che Dio gli aveva messo davanti e per la loro perseveranza nell’ubbidire a Dio e nell’andare avanti!

– C’è un altro aspetto fondamentale per vedere la benedizione di Dio, per poter vivere con la speranza nella provvidenza di Dio anche se le cose attorno a noi vanno male:

SALMO 100:4 Entrate nelle sue porte con ringraziamento, nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome.

– Tu forse hai fatto il primo passo di cui ho parlato nei messaggi scorsi: hai ascoltato testimonianze di fede, letto continuamente la Bibbia, passato tempo in comunione con i fratelli per essere edificato o edificata.

– Forse hai fatto il secondo passo: hai agito, hai scelto fra le opzioni che avevi davanti, non rimanendo con le mani in mano. Hai cercato la voce di Dio, l’hai ascoltata e hai agito di conseguenza. Inoltre partecipi a incontri di cellula dove puoi crescere, edificarti, portare i tuoi pesi e condividerli con altri che pregano con te.

– Hai fatto anche il terzo passo: stai perseverando nella prova da anni, insisti contro i venti contrari, ma hai trovato la tua sedia e persisti in quella.

– Allora ti manca il quarto passo: ringraziare Dio anche se vedi ben poco di cui ringraziare. Entrare nella presenza di Dio con la lode e il ringraziamento, celebrando e benedicendo il Suo nome! Dio benedice chi persevera nel portare avanti la propria sedia, il proprio ministero, il proprio compito, le proprie responsabilità, e non può benedire chi invece non fa queste cose. Ma Dio ti chiama e mi chiama anche a ringraziarlo, lodarlo, celebrarlo e benedirlo!

ISAIA 64:5a Tu vai incontro a chi gode nel praticare la giustizia,
a chi, camminando nelle tue vie, si ricorda di te;

– Letteralmente dall’ebraico “Tu raggiungi/incontri colui che gioisce e pratica la giustizia. Incontri colui che camminando nelle Tue vie si ricorda di Te…” Quando tu lodi Dio e ti prostri davanti a Lui con ringraziamento, la Sua presenza arriva e le tenebre scappano, ma non quando lo fai nella tristezza o nell’angoscia, ma solo quando lo fai nella gioia!!!

Se tieni la tua tristezza, Dio viene lo stesso, ma con la tua tristezza stai costruendo il muro dell’incredulità che ti impedisce di ricevere la Sua benedizione e liberazione!

2a REGOLA DI OGGI: INCONTRI LA BENEDIZIONE DI DIO SOLO QUANDO GIOISCI E PRATICHI LA SUA GIUSTIZIA!!!

– Ho visto molte persone risolvere i loro problemi o addirittura guarire, alla presenza di Dio. Lodandolo, adorandolo e gioendo in Lui. Purtroppo alcuni di loro poi hanno smesso di lodarlo e adorarlo, e hanno riperso la pace, la gioia, la vittoria. Se ti deprimi, allontani la benedizione di Dio dalla tua vita. Prima ricevi la Sua consolazione e la Sua gioia, e poi arriva la Sua benedizione. Non puoi dire che hai bisogno di Dio se poi ti piangi addosso, perché Gli impedisci di benedirti! Lui vuole raggiungerti e può accadere se lo celebri con tutto il cuore!

– Secondo quanto è scritto in ISAIA 61:3, Gesù è venuto per darci un “mantello di lode invece di uno spirito abbattuto”

Sai cosa devi fare? Devi cambiare il tuo abbigliamento: butta il tuo spirito abbattuto, e prendi il mantello della lode! Se mantieni lo spirito abbattuto, stai inconsapevolmente rifiutando Gesù nella tua vita….come può darti pace Gesù se lo rifiuti, se non gli credi???

Lui non vuole perderti, ma se trattieni lo spirito abbattuto, vai contro Gesù, non farlo, butta lo spirito abbattuto e ricevi il mantello della lode e della gioia!

Indossa il mantello della lode e vedrai la potenza di Dio!

Ricordati le due regole di oggi: persevera senza stancarti nel seminare la parola di Dio e gesti di bontà, ma fallo con gioia e ringraziamento a Dio!

Non te la senti perché sei depresso o depressa? Allora sbrigati ad accettare la consolazione di Dio e la Sua gioia, perché prima lo fai, e prima riceverai anche la Sua benedizione e la Sua pace!

Ricevi Gesù: getta lo spirito abbattuto e ricevi il mantello della lode che viene solo avendo comunione con Gesù, solo in questo modo raccoglierai il frutto delle tue fatiche, agendo con perseveranza e gioia nella lode!

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L’azione e la speranza

L’azione e la speranza
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Sei mai stato o stata senza speranza? O forse lo sei in questo momento? C’è qualcosa che possiamo fare o addirittura che dobbiamo fare per trovare speranza? Rimani con me e lo scopriremo insieme.

Dio ha dei piani per i Suoi figli. Questi piani non includono disperazione, stress, mancanza di pace o depressione, ma pace, gioia, speranza e un futuro.

GEREMIA 29:11 Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il SIGNORE: “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.

– Ti invito a riascoltare la registrazione scorsa dove spiegavo l’importanza della testimonianza nel far nascere la speranza, e adesso vorrei raccontarti una storia per affrontare il secondo punto per avere speranza:

Una volta una mamma chiese a sua figlia cosa lei volesse fare da grande, e la figlia disse “l’infermiera”. Era in una società maschilista dove per le donne era difficile ambire a posizioni di rilevanza.

Al che sua madre disse: “Bello che tu voglia fare l’infermiera, ma sai che potresti anche raggiungere risultati maggiori, come la dottoressa, l’avvocato, la presidente del consiglio”. E la bimba rispose: “Veramente posso diventare tutto quello che voglio??? Allora da grande voglio diventare un cavallo!”

– Il Signore ha messo davanti a noi delle prospettive enormi, delle scelte da prendere, delle azioni da compiere. Abbiamo davanti a noi delle grandi benedizioni, ma non consentirà che tu possa diventare un cavallo! Puoi anche pregare in turco o in ebraico, ma al massimo potrà consentire che tu compri un cavallo non che lo diventi!

La storia di oggi te l’ho raccontata per farti capire che è importante che ascolti il Signore, che comprendi bene i Suoi piani, i limiti della “natura”, e non desideri cose che siano “contro-natura”.

Il tuo Padre Celeste può guidarti e benedirti nello scegliere il meglio per te, ma non rimanere frustrato o frustrata se chiedendo cose assurde o dannose, Lui non te le concederà! Non ti trasformerà mai in un cavallo!

Lui però “ha” pensieri di pace, per darti un futuro e una speranza, e siccome è Dio, Lui sa anche “come” ottenere pensieri di pace, e dare un futuro e una speranza!

Oggi vedremo il secondo passo per ottenere speranza, che è “l’azione”! Partiremo dalla lettura di quando la città di Samaria era assediata da molto tempo, il cibo non c’era e quel poco che c’era costava migliaia di volte di più del prezzo solito. Non c’era speranza di sopravvivere visto che non c’era più cibo. I personaggi di questa storia sono il Profeta Eliseo, il capitano e 4 lebbrosi. Non è una barzelletta, è una storia biblica molto ricca di informazioni. Leggiamo in

2 RE 7:1-4 Allora Eliseo disse: «Ascoltate la parola del SIGNORE! Così dice il SIGNORE: Domani, a quest’ora, alla porta di Samaria, la misura di fior di farina si avrà per un siclo, e le due misure d’orzo si avranno per un siclo». Ma il capitano sul cui braccio il re si appoggiava, rispose all’uomo di Dio: «Ecco, anche se il SIGNORE facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa simile?» Eliseo rispose: «Ebbene, lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai».
C’erano quattro lebbrosi presso l’entrata della porta della città, i quali dissero tra di loro: «Perché ce ne stiamo qui in attesa di morire? Se diciamo: Entriamo in città, in città c’è la fame, e noi vi morremo; se restiamo qui, morremo lo stesso. Dunque venite, andiamo a buttarci nell’accampamento dei Siri; se ci lasciano vivere, vivremo; se ci danno la morte, morremo».

– Il profeta Eliseo ascoltava la voce di Dio. Era attento a sentire i Suoi piani. Inoltre sapeva che i piani di Dio sono per darci pace, speranza e futuro perché conosceva il Suo cuore. Ascoltando la voce di Dio, sapeva che il giorno dopo si sarebbe risolto tutto!

Il capitano non conosceva Dio, e quindi non poteva ascoltarLo! Questo fu grave per lui, infatti non mangiò e morì il giorno dopo. Non fare come lui: non dubitare della potenza di Dio, non rifiutare di ascoltare la voce di Dio!!!

Poi abbiamo i lebbrosi. Loro ci insegnano che a volte ci sono delle opzioni che possiamo considerare per affrontare e superare i nostri problemi. Forse non le vediamo, ma ci sono. I lebbrosi potevano rimanere a compiangersi per la loro malattia, per la loro fame. Potevano entrare in città dove c’era fame lo stesso. Invece decisero di andare dai nemici, i Siri, a vedere se la cosa poteva andare a loro favore, anche se rischiavano la morte.

2 RE 7:5-9 Sull’imbrunire, si alzarono per andare all’accampamento dei Siri; e come giunsero all’estremità dell’accampamento dei Siri, ecco che non c’era nessuno. Il Signore aveva fatto udire nell’accampamento dei Siri un rumore di carri, un rumore di cavalli, un rumore di grande esercito, tanto che i Siri avevano detto fra di loro: «Il re d’Israele ha assoldato contro di noi i re degli Ittiti e i re degli Egiziani, perché vengano ad assalirci». E si erano alzati, ed erano fuggiti all’imbrunire, abbandonando le loro tende, i loro cavalli, i loro asini, e l’accampamento così com’era; erano fuggiti per salvarsi la vita. Quei lebbrosi, giunti all’estremità dell’accampamento, entrarono in una tenda, mangiarono, bevvero, e portarono via argento, oro, vestiario, e andarono a nascondere ogni cosa. Poi tornarono, entrarono in un’altra tenda, e anche di là portarono via roba, che andarono a nascondere. Ma poi dissero fra di loro: «Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone notizie, e noi tacciamo! Se aspettiamo finché si faccia giorno, saremo considerati colpevoli. Ora venite, andiamo a informare la casa del re».

– I lebbrosi ci insegnano che non dobbiamo rimanere con le braccia conserte aspettando che forse succeda qualcosa, ma che dobbiamo prendere parte all’azione. Quando non odi la voce di Dio come Eliseo, allora agisci come i lebbrosi. Non piangerti addosso, perché non servirà a nulla! Anzi puoi sia sentire la voce della rivelazione speciale di Dio, che agire per la gloria di Dio e per la Sua benedizione sulla terra!

– Non pensare che tu debba portare la tua sofferenza per sempre. Dio ha dei piani di pace e di speranza per te.

Ha promesso che provvederà ad ogni nostro bisogno secondo le Sue ricchezze in gloria. Tu dirai: “Carlo, ma sei impazzito?”

FILIPPESI 4:19 Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù.

– Per cui possiamo fidarci che Dio ci provvede ciò di cui necessitiamo! Non andrà sempre tutto bene, ma non temere, Dio ha a cuore i tuoi bisogni, e provvede!

Ha detto che per le lividure di Gesù tu sei guarito:

ISAIA 53:5c …mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.

– Puoi essere guarito o guarita. Non importa quanto sia difficile e impossibile. Dio può. Aspettati che Lui possa operare….se poi non opera, non sappiamo perché…ma Lui può, è capace e potente da operare e tutti i giorni opera, oggi può essere il tuo!

– Ha detto che ha preso il tuo castigo su di sé per darti pace.

ISAIA 53:5b …il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui…

– Non devi cadere in depressione, nella paura, nello stress, ma puoi avere pace. Gesù è venuto proprio per prendere tutte le paure, le ansietà e il castigo che meritavamo, e per darti la pace!

– Ho portato una serie di messaggi riguardo le promesse di Dio, che puoi trovare sul canale Youtube di Messaggeri della grazia, i cui titoli dei video sono “Promesse di speranza”, “Promesse da cogliere” e “Promesse di abbondanza”. Ti invito a guardarli e troverai una lunga e belissima lista di benedizioni per te!

– Ora che abbiamo capito il primo passo trattato nello scorso messaggio, che per avere speranza dobbiamo ascoltare testimonianze edificanti e passare tempo in comunione con fratelli che ci possano incoraggiare, e abbiamo capito il secondo passo che è ascoltare lo Spirito Santo e agire, abbiamo tutti gli elementi per ottenere speranza e battere la disperazione.

Non rimanere seduto, fermo, passivo o passiva nella tua posizione finché morirai, tu hai opzioni. Abbiamo diversi esempi in Ebrei capitolo 11, dove vediamo che “per fede Abele offrì”. “per fede Noè preparò”. “Per fede Abraamo ubbidì”. “Per fede Sara ricevette forza”. “Per fede Isacco benedisse”. “Per fede Mosè rifiutò”.

Non è molto! Non sono cose apparentemente risolutive, eppure Dio usò l’offerta, la preparazione, l’ubbidienza, offrì la forza, assecondò la benedizione e benedisse il rifiuto! E costoro sono diventati uomini e donne di Dio che hanno cambiato la storia perché hanno scelto l’opzione, forse nascosta. Perché hanno creduto in Dio, anche se non c’era nemmeno la speranza (umana) che si potesse ottenere del bene e sopravvivere!

Voglio darti un altro consiglio pratico per raggiungere la speranza: partecipa a incontri di cellule nelle case (o case di pace). Se non ne vengono organizzati nella tua città o paese, o comunque non ne trovi, puoi organizzarli tu, oppure partecipare a degli incontri via internet. Se non sai come organizzarli o pensi di aver bisogno di istruzioni su come farli oppure vuoi partecipare per saperne di più, commenta in questo video su youtube, o contattaci tramite il sito internet che vediamo di organizzarne uno virtuale.

Ricorda: se ti senti disperato o disperata, oppure bloccato o bloccata, hai delle opzioni da sviluppare, delle scelte da prendere, e con lo Spirito di Dio puoi uscire dalla tua situazione!

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La corda della speranza

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Siamo in un periodo di eccessivo allarmismo. Addirittura quando arriva un po’ di pioggia parte “l’allarme meteo” che può essere giallo, rosso o di altri colori! Viviamo in una società con un eccesso di informazione, tramite giornali, TG, FB, etc…

E non sappiamo più distinguere cosa sia veramente grave, e cosa no. Tutto ciò crea una continua fonte di stress e confusione. Sempre più gente è disperata, ma c’è un modo per rovesciare la disperazione? C’è un modo per avere speranza? Rimani con noi e lo scopriremo.

GEREMIA 29:11 Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il SIGNORE: “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.

– La Bibbia parla continuamente dei problemi e delle difficoltà della vita quotidiana, mostrandoci eroi che vengono uccisi ingiustamente, che subiscono ingiustizie…ma invece che disperarsi, sono gioiosi ed esortano i loro contemporanei ma anche noi, a gioire a nostra volta.

Questo brano in particolare è stato scritto e profetizzato quando il popolo di Israele era vessato, perseguitato e in prigionia a Babilonia. Cosa c’è peggio di stare a Babilonia? Forse sei a “Babilonia” in questo momento, ma c’è una via di uscita!!!

Il SIGNORE tranquillizza il popolo di Israele dicendo di avere un piano, anche quando non c’è più speranza! Questo versetto mi piace tantissimo! Ti dice: “Sì le cose apparentemente vanno male intorno a te, ma io ho già un piano per tirarti fuori!” Ma non solo tirarti fuori, darti un futuro e una speranza viva!!!

Il termine ebraico TIKVAH che è qui nel testo originale significa letteralmente “corda, cavo”, per cui la traduzione esatta è “aspettare e rimanere fermi in anticipazione e aspettazione”.

Nel concetto biblico, sperare non è “speriamo che vada bene”, ma è un’attesa fiduciosa, mentre si è attaccati a una “corda” in attesa di arrivare all’obiettivo. E’ proprio questa la speranza che ci vuole dare Dio: una speranza certa che non concretizza il risultato ora solo perché ci vuole tempo, ma arriva!

Mi viene da pensare all’arrampicata. Non ho mai fatto “arrampicata” ma so che quando si va in montagna sulle pareti rocciose, normalmente si è “in cordata” cioè collegati tramite corde, di modo che quando uno sbaglia o scivola, è sostenuto dai compagni. Addirittura quando uno si fa male, sviene, o non ha più forze per continuare la parete rocciosa, si possono fare dei nodi e dei collegamenti speciali attraverso cui la persona esausta può essere salvata e tirata su dai compagni che sono a monte attraverso la corda che è legata nell’imbrago. Forse anche tu ti senti esausto o esausta. Forse sei appesantito dai problemi. Forse sei disperato o disperata perché non vedi la soluzione. Sciogliere la corda della speranza di Gesù non ti aiuterà, anzi ti farà precipitare. Non slegarti dalla TIKVAH di Gesù, al contrario: concentrati sulla Sua speranza, è l’unica tua sicurezza! E’ l’unica tua salvezza!

Questo brano fa il paio con altri 2 versetti che si trovano 2 capitoli dopo:

GEREMIA 31:16-17 Così parla il SIGNORE: «Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime; poiché l’opera tua sarà ricompensata», dice il SIGNORE; «essi ritorneranno dal paese del nemico; c’è speranza per il tuo avvenire», dice il SIGNORE; «i tuoi figli ritorneranno entro le loro frontiere.

– Non è tutto perduto. Non ti fissare sugli ostacoli umani. Sugli ostacoli terreni.

Ci sono almeno 2 punti da sviluppare per non morire di disperazione!

Ci soffermeremo sul primo punto che è il sentire testimonianze che edificano, comprendere il valore della testimonianza. L’importanza di circondarsi di fratelli che fanno un percorso spirituale. Gente che ha fede in Dio e ha testimonianze da condividere. Anche leggere buoni libri cristiani. Soprattutto leggere la Bibbia che ha tante storie di vita vissuta che edificano!

Sai? Proprio come la fede viene dall’udire, anche la speranza viene dall’udire. La fede e la speranza sono strettamente collegate, se non hai fede in Dio, se non fai un percorso con Lui, non lo ascolti, non avrai nemmeno speranza!

– Al diavolo piace che tu sia isolato o isolata, affinché tu non senta altre testimonianze di persone che passano le tue stesse situazioni e le superano.

Lui dirà, non c’è speranza per te, non c’è futuro per te. Tutti i giorni, più volte al giorno ti dirà che non hai alcuna via di uscita! Sappi però che lui si chiama “Padre della menzogna” e io fossi in te non crederei al padre della menzogna! Invece crederei a Dio, che ci ha creati, ci ha amati e sa come siamo fatti!

TESTIMONIANZA C’è stato un periodo dove mia moglie era senza speranza. Lei è sempre stata molto gioiosa, allegra, spensierata, ma ha passato un duro periodo dove persone che lei considerava come la propria famiglia, si erano scagliate contro di lei. La delusione e la maldicenza possono far soffrire molto. Quello è stato un periodo buio che le aveva tolto la gioia. Aveva tutti i sintomi della depressione. Posso parlarne liberamente perché anche lei lo fa per prima, visto che lo ha superato, ma non se ne è liberata per il tempo. Sì il tempo aiuta a volte, ma ci sono persone che non ne escono lo stesso dal problema, anzi peggiorano. Serve il potere di Dio. Serve la speranza che fluisce dallo Spirito Santo. Serve la testimonianza della fede di uomini e donne di Dio. Ora io e lei possiamo essere testimoni che hanno speranza in Dio, anche quando persone cui vuoi bene ti tradiscono. Anche quando arriva la disoccupazione o i problemi finanziari, o quando perdi i tuoi cari. Abbiamo imparato che la speranza non viene dalle circostanze, ma da Dio!

E viene dall’udire altre testimonianze di speranza, attraverso la Bibbia, libri, o i fratelli e le sorelle in Cristo!

ROMANI 15:4 Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché, mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza.

– Ci sono persone che dicono che non dobbiamo più leggere l’Antico Testamento perché non siamo più sotto la legge e quindi si fermano solo al Nuovo. Ma la speranza viene a noi attraverso la Parola di Dio: tutta! In realtà quando Paolo ha scritto questo brano, la Bibbia era composta solo dall’Antico Testamento, per cui lui sta dicendo che proprio l’AT è stato scritto affinché tu possa conservare la speranza, la TIKVAH di Gesù. Tutto ciò che è scritto nella Bibbia serve per? Consolazione, pazienza e speranza!

Se sei stressato, non hai letto la Bibbia abbastanza. Se hai paura degli ultimi tempi, allora non hai letto la Bibbia abbastanza. Se sei spaventato o spaventata, devi leggere la Bibbia (e altri libri cristiani, e ascoltare testimonianze dei fratelli)!

Se non hai speranza, non stai dimorando in Gesù e nella Sua Parola. Ho predicato recentemente sul dimorare, nel messaggio “Certificati di residenza spirituale”, ti invito a riascoltarlo qui su Youtube, comunque dicevo che la Bibbia ci esorta a “dimorare in Gesù”. E’ Gesù stesso che ce lo consiglia, e dimorare in Gesù vuol dire abitare e vivere in Lui proprio come il tralcio rimane attaccato alla vite. E’ la vite che da la linfa vitale affinché il tralcio possa portare frutto, così noi se non viviamo in Gesù e nello Spirito Santo non abbiamo senso, non portiamo frutto, non siamo benedetti e possiamo diventare disperati!

DISPERATO=aggettivo che deriva dal participio passato di “disperare”. Se sei disperato o disperata, vuol dire che stai vivendo nel passato, non nel presente e non stai guardando il futuro di figlio di Dio! Non vivere nel passato, Gesù ha vinto il tuo passato per darti una corda: una speranza soprannaturale!

So che le questioni della vita possono essere difficili, possono travolgerci, destabilizzarci, ma ciò accade quando la nostra vita non è piantata in Gesù. Infatti Lui ha fatto di tutto e scritto di tutto, affinché tu ed io avessimo speranza! La Bibbia parlando di Abraamo dice:

ROMANI 4:17-18 Egli è padre di noi tutti (com’è scritto: «Io ti ho costituito padre di molte nazioni») davanti a colui nel quale credette, Dio, che fa rivivere i morti e chiama all’esistenza le cose che non sono. Egli, sperando contro speranza, credette, per diventare padre di molte nazioni, secondo quello che gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza».

– Ci sono due tipologie di speranza, non una! Quella terrena che non è vera speranza e travisa il significato stesso di speranza, e quella del cielo! Se vuoi resistere nella vita devi avere la speranza celeste contro quella terrena. Devi ricercare la speranza viva contro quella morta! Abraamo sperava contro la speranza terrena.

Alcune versioni dicono che Abrahamo considerava sé stesso come morto, un’altra traduce “con un piede nella fossa”. Aveva 100 anni e non aveva figli, cosa poteva sperare Abraamo???

Ma Dio fece delle promesse ad Abrahamo e la speranza di Abrahamo era ancorata nelle promesse di Dio, era legato alla corda della speranza divina. Anche se la speranza umana veniva meno, sapere ciò che Dio gli aveva promesso aveva più valore della propria percezione dei problemi della vita.

Forse anche tu ti vedi con un piede nella fossa? Stai ascoltando le promesse di Dio? Ci ho fatto una serie che puoi seguire sul canale Youtube di Messaggeri della grazia: ci sono tante promesse di benedizione!!

CONCLUSIONE. Ma vorrei concludere dicendo: tu hai un futuro, hai una speranza, Dio ti ama e sarà con te in ogni situazione!

Non si è dimenticato di te. Semmai potresti essere tu ad aver dimenticato di porgere orecchio a ciò che Lui ha da dirti.

Potresti ignorare la Sua corda della speranza. Non lo fare, anzi legatela all’imbrago e fatti tirare su. Lui vuole aiutarti.

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Certificati di residenza spirituale

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Nello scorso messaggio abbiamo visto che a dispetto dello stress moderno e dei continui allarmi di cui siamo circondati, a dispetto di tutto ciò intorno a noi che ci vuole sconfitti e scoraggiati, ci sono 5 elementi che se seguiti, ci fanno trionfare.

Sono i seguenti: UDIRE la parola del regno, METTERE INSIEME la parola del regno, CONOSCERE il Dio del regno, e FAR ABITARE in noi la parola di Dio. RIMUGINARE CONTINUAMENTE la parola del regno. Ti invito a cliccare sul link in descrizione per andare a vederlo.
Oggi proseguiremo ad analizzare la Parabola del Seminatore per analizzare gli ultimi due campi, che hanno ancora molto da insegnarci!

La parabola del seminatore non è per bimbi. Gesù non l’ha raccontata ai bambini, ma a persone adulte, per cui ha tanto da dire anche a me e a te!

Rileggiamola insieme:

MATTEO 13:3-8 Egli insegnò loro molte cose in parabole, dicendo:
«Il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; gli uccelli vennero e la mangiarono. Un’altra cadde in luoghi rocciosi dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; ma, levatosi il sole, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì. Un’altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la soffocarono. Un’altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando il cento, il sessanta, il trenta per uno.

– Nei versetti dal 19 al 23, Gesù da una spiegazione di questa parabola, ma la spiegazione stessa necessita di una ulteriore spiegazione, di essere soppesata e di essere approfondita.

Lui fa capire che ci sono 3 stadi nel nostro percorso di vita. 3 passi da compiere per ottenere la vittoria ed essere soddisfatti e non sconfitti: tutto ruota attorno al Regno di Dio, udirlo comprenderlo e portarne il frutto.

Gesù presenta alcuni elementi che dobbiamo conoscere e praticare per essere forti nella persecuzione, per vincere il maligno e non essere confusi nella nostra vita, ma anzi per “portare frutto” con la nostra vita.

Abbiamo bisogno di UDIRE la parola del regno. Di comprendere, letteralmente è METTERE INSIEME, la parola del regno. Poi in 1 Giovanni abbiamo incontrato altri due elementi: CONOSCERE il Dio del Regno e far DIMORARE in noi la Parola del Regno. Approfondiamo ulteriormente questo punto:

GIOVANNI 15:1-4 «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più. Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciata. Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me.

– Questo brano approfondisce ulteriormente il “dimorare” nella parola, e lo porta al concetto del dimorare in Gesù: che è la Parola. Questo è un ulteriore aspetto di quanto profondo possa essere il nostro rapporto con Dio. Anzi, di quanto profondo DEBBA essere il nostro rapporto con Dio per non farci perdere nella vita.

In questi versetti ricorre di nuovo il verbo greco “mèno” che si può tradurre con rimanere, dimorare, nel concetto di “restare”, “soggiornare”, “abitare”, “vivere”. Avevamo visto in 1 Giovanni che i giovani vincono se la parola di Dio “soggiorna”, “abita”, “vive” in loro. Tutti noi vinciamo se “abitiamo” in Dio e nella Sua Parola!

Invece in Giovanni 15 capiamo che siamo dei tralci, dei rami da vite, e siamo qui per portare uva! Per farlo abbiamo bisogno di rimanere attaccati alla vite! Di ricevere la linfa vitale dalla vite. Viviamo solo se siamo ben attaccati alla vite!

– Nell’ultimo versetto Gesù dice che il tralcio, cioè noi, non può dare frutto se non rimane nella vite. Il verbo per “può” è “dunamai” che significa “non ha la potenza, non ha il potere” di portare frutto. Lontano da Dio, tu non hai potere per riuscire a portare frutto. Lontano da Dio il tuo spirito soccombe e tu sei frastornato e confuso. Dimora in Dio e avrai forza per vincere! Dimora nella Parola di Dio e vedrai la linfa vitale di Dio fortificarti! Abbiamo bisogno di avere il potere, il “dunamai” che viene dallo Spirito di Dio. Devi affrontare persecuzione? Serve il Dunamai di Dio! Hai problemi in famiglia? Serve il dunamai di Dio!

– Ricordo l’ultima volta che ho imposto le mani a qualcuno per la guarigione. Quasi non ero io, sentivo dentro di me un potere che mi ha dato la certezza che imponendo le mani quella persona sarebbe guarita. Spesso preghiamo chiedendo a Dio di operare, implorandolo, ma è una cosa molto diversa sentire la potenza dello Spirito Santo in te, che ti dice prega e vedrai la guarigione. Non è una preghiera di “richiesta” per far capire a Dio qualcosa. Non è speranza che forse potrà accadere qualcosa. Ma è Dio che ti dice che devi pregare e Lui opererà. E’ vera certezza, nel senso che senti il potere venire in te per quella occasione (non era in te prima e non lo sarà dopo)! E’ inequivocabile! Non è per la capacità umana, non è per la bontà di Dio dell’esaudire, origina in Dio ed è Lui che comunica al “tralcio” quello che vuole fare, il tralcio sente la potenza e opera di conseguenza, da strumento!

– “Ma come fai ad avere il coraggio di pregare per la guarigione di qualcuno?” Io non ho coraggio, se sono un tralcio, se ho la residenza spirituale in Dio, quando arriva la linfa, allora devi solo ubbidire. Quando arriva la potenza, non hai altre strade!

GIOVANNI 15:5-8 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla. Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli.

– Se io e te non abbiamo la residenza in Dio….se non viviamo nella parola di Dio, se non cerchiamo di essere strumento della capacità di Dio, allora ci “secchiamo”!

Dimora in Dio! Ricevi la Sua linfa vitale!

MATTEO 13:22 Quello che ha ricevuto il seme tra le spine è colui che ode la parola; poi gli impegni mondani e l’inganno delle ricchezze soffocano la parola che rimane infruttuosa.

– Vorrei che sia chiaro, siamo esseri umani con mille distrazioni che non sono da demonizzare. Ma in ogni cosa dobbiamo fare attenzione a non metterle al primo posto, a non farci distrarre dagli “impegni mondani”. Le distrazioni ci fanno essere infruttuosi. Il successo terreno ci fa essere infruttuosi. Gesù ti sta mettendo in guardia! Gesù mi sta mettendo in guardia: attenzione alle cose in cui siamo impegnati! Lui ti sta dicendo che sta seminando la Sua Parola nella tua vita, e si aspetta che tu la riceva pienamente, sia trasformato o trasformata dalla Sua Parola, che tu viva nella Sua Parola, metta insieme il messaggio della Parola e che non ti lasci distrarre da ciò che è fondamentale per chiudere il cerchio: portare frutto!

Attenzione: frutto non è la stessa cosa per me e per te! Non devi guardare un famoso predicatore americano e pensare che devi ripetere le stesse cose. Frutto non è diventare pastore, apostolo o profeta. Frutto ha a che vedere con il Dunamai di Dio, con il potere ben chiaro che si riceve solo portando avanti il compito, quello vero, che Dio ti sta dando!

Quel giorno il Dunamai di Dio mi ha potenziato per pregare per la guarigione di una persona. Oggi potrebbe guidarmi a predicare per toccare un cuore. Domani potrebbe guidarmi nel portare un’anima a Lui. Non è sempre uguale, ma è sempre collegato con la guida dello Spirito Santo. La capacità viene da Lui. Non pensare che ci sia solo l’aprire chiese, la guarigione, la profezia, la predicazione…tu sei benedetto nel portare SOLO il frutto che vuole Dio! Anche se è un lavoro umile, l’importante è dimorare sempre nella parola, perché in qualsiasi momento lo Spirito può volere guidarti in altro, e potrà farlo solo se dimorerai nella parola!

MATTEO 13:23 Ma quello che ha ricevuto il seme in terra buona è colui che ode la parola e la comprende; egli porta del frutto e, così, l’uno rende il cento, l’altro il sessanta e l’altro il trenta».

– Se ricevi il seme in “buona terra” cioè se sei risvegliato o risvegliata spiritualmente, sempre dimori nella parola, potrai ricevere la linfa vitale, il dunamai di Dio, la potenza e il potere di portare frutto, di vedere la benedizione di Dio sulla tua vita!

Riepilogo il significato dei 4 terreni della Parabola del seminatore (Strada, Roccia, Spine, Buona terra):

UDIRE LA PAROLA DEL REGNO SENZA COMPRENSIONE = VERRAI INGANNATO DAL MALIGNO

UDIRE MA CON POCA MEDITAZIONE BIBLICA = VERRAI INGANNATO DALLA PERSECUZIONE

UDIRE E COMPRENDERE, MA MANCARE DI DEDICAZIONE NELLA VOLONTA’ DI DIO E FRUTTO = VERRAI INGANNATO DALLE DISTRAZIONI DI QUESTO MONDO

UDIRE, COMPRENDERE, PORTARE FRUTTO = CRISTIANO STABILE E INDISTRUTTIBILE

Gesù è sempre stato molto chiaro nei Suoi insegnamenti, tanto che la gente spesso si offendeva, oppure cercava scusanti per giustificarsi, oppure si pentiva della propria lontananza.

Tramite il messaggio di oggi abbiamo visto che Gesù ti sta chiamando a fare dei passi seri nei Suoi confronti: udire il messaggio del Regno, farlo tuo, meditarlo in profondità, rimuginarlo nel tuo cuore, essere trasformato da questo messaggio, risiedere spiritualmente in Gesù, essere potenziato dalla Sua “dunamai” dal Suo potere, e portare frutto. Se mancano alcuni di questi punti saremo dei cristiani sterili.

Il fulcro è dipendere dalla Dunamis di Dio, dalla Sua potenza. Che il Suo tocco sia sulla tua vita. Chiedi, desidera e ricevi la Sua potenza. Fiorisci in Dio! Chiedi e ricevi il tuo “certificato di residenza spirituale”, risedendo e vivendo e dimorando in Gesù, come Lui desidera! Amen!

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Elementi per la vittoria

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Viviamo in un periodo di forte stress e agitazione per rivolte, leggi ingiuste, guerre, violenze. Il futuro si prospetta buio e pericoloso e il più delle volte le persone si sentono sconfitte, ma: possiamo avere speranza? Possiamo crescere forti in situazioni ostili? Possiamo vincere?

– Oggi vorrei approfondire alcuni modi di fare sbagliati che ti possono distruggere e alcuni modi di fare che ti portano benedizione e vittoria. Semplice semplice. Ah! Non li ho inventati io, li ha ideati e spiegati Gesù! Li ho presi dalla ben nota “Parabola del seminatore” che è in Matteo 13:3-9 dove parlava di 4 terreni diversi che ricevono il seme in modo diverso (strada, rocce, spine, buona terra) per farci ragionare su 3 concetti importanti per la nostra pace, la nostra gioia, la nostra stabilità. Sicuramente la conosci, eppure se ti dicessi che forse ti è sfuggito qualcosa? Oggi affronteremo alcune parole dal testo originale.

– Leggiamo subito la spiegazione della parabola partendo dal primo terreno:

MATTEO 13:18-19 «Voi dunque ascoltate che cosa significhi la parabola del seminatore! Tutte le volte che uno ode la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e porta via quello che è stato seminato nel cuore di lui: questi è colui che ha ricevuto il seme lungo la strada.

– Nel primo esempio della parabola (chi riceve il seme lungo la strada) troviamo evidenziato il primo elemento, che è la necessità di udire il messaggio della Parola. Se non odi il messaggio della parola di Dio e del Suo regno, non si può creare vita in te! Colui che ti ha fatto ha stabilito che è fondamentale per te udire la parola del regno. Udire è fondamentale, ma rimane “solo” il primo elemento.

Andare in chiesa la domenica non fa di te un cristiano! Comportarti bene non fa di te un seguace di Cristo. Avere una vita a posto, non fa di te un salvato! Abbiamo bisogno di udire la “parola del regno”, ma poi c’è dell’altro!

– Sempre nel primo esempio fatto da Gesù, quello della strada, troviamo anche il secondo elemento del Suo discorso, cioè il verbo comprendere, infatti dice “ode la parola del regno e non la comprende”. Nel testo originale c’è il termine greco “sunièmi” (letteralmente “mettere insieme”, figurativamente “comprendere, essere saggi”). Con questo verbo capiamo che Gesù ci sta invitando a fare di più che solo udire il Suo messaggio…c’è un passo in più…non devi solo conoscere gli insegnamenti biblici… non devi ascoltare decine di ore a settimana di messaggi biblici… devi anche “mettere insieme” il messaggio biblico. Devi ripassare, fare tuo, prendere appunti, ripetere, comprendere, vivere il messaggio biblico. Troppi si fermano all’udire. Non basta, c’è un secondo gradino ed è il “mettere insieme”! Se non facciamo così veniamo ingannati dal maligno. Spegni la tv e apri la Bibbia. Chiudi Facebook e Instagram e medita gli insegnamenti di Cristo! Solo così potrai non essere ingannato dal maligno! Non essere superficiale nella lettura e lo studio della Bibbia, ma cerca di avere le idee chiare sugli insegnamenti di Cristo, sennò andrai fuori strada! Non si tratta di teologia, ma di conoscenza diretta e personale dell’autore della Bibbia:

1 GIOVANNI 2:13-14 Padri, vi scrivo perché avete conosciuto colui che è fin dal principio. Giovani, vi scrivo perché avete vinto il maligno.
Ragazzi, vi ho scritto perché avete conosciuto il Padre. Padri, vi ho scritto perché avete conosciuto colui che è fin dal principio. Giovani, vi ho scritto perché siete forti, e la parola di Dio rimane in voi, e avete vinto il maligno.

– In questi 2 versetti ricorre 3 volte il verbo conoscere. Conoscere esprime una relazione e una profonda intimità. Non possiamo ignorare Dio dal lunedì al sabato, allora stesso modo come non possiamo ignorare i nostri familiari dal lunedì al sabato! Come abbiamo una relazione e una intimità in famiglia, così è il livello richiesto di intimità e conoscenza con il nostro Padre Celeste!

Mi piace moltissimo che l’altro verbo fondamentale di questi 2 versetti sia “rimanere”. Il verbo greco “mèno” si può tradurre con rimanere, nel concetto di “restare”, “soggiornare”, “abitare”, “vivere”. I giovani vincono se la parola di Dio “soggiorna”, “abita”, “vive” in loro. Tutti noi vinciamo se “abitiamo” in Dio e nella Sua Parola! Sia i 3 conosci che l“abiti”, tutti e 4 questi verbi ci richiamano ad un rapporto intenso con Dio. Questo rapporto con Lui è l’unica cosa che ci fa vincere e ci tiene lontani dal maligno!

Finora abbiamo parlato di UDIRE la parola del regno, METTERE INSIEME la parola del regno, CONOSCERE il Dio del regno, e FAR ABITARE in noi la parola di Dio! Questo legame stretto con Dio e la Sua parola ci porta a:

GIOSUE’ 1:8 Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai.

– Il “meditare” mette un po’ insieme i 4 punti trattati finora: Udire, mettere insieme, conoscere e far abitare. Infatti non possiamo meditare veramente la parola di Dio senza questi 4 elementi. Il verbo ebraico tradotto con meditare è “hagah”, ed esprime il concetto di “borbottare, gemere, ringhiare in profonda meditazione”. Stiamo parlando di un atto molto intenso e profondo. Non puoi fermarti all’ascoltare un insegnamento biblico e dimenticarlo dopo 2 minuti. Non limitarti a leggere la Bibbia e dimenticare dopo 5 minuti ciò che hai letto. Serve “borbottare” il messaggio biblico tutto il giorno, “gemere” in profonda meditazione.

Pensa ad una persona rabbiosa che tutto il giorno e tutti i giorni rimugina sulle motivazioni della propria rabbia. Ricordo mio padre, una persona semplice che ha subito alcuni torti e ingiustizie nella sua vita, e ha passato gli ultimi decenni della sua vita a rimuginare ogni minimo torto e colpa subita. Mi diceva sempre “tua nonna ha fatto questo”, “tuo zio ha fatto questo”, “quello ha fatto quest’altro” e non parlava di altro. Così noi credenti siamo chiamati a rimuginare sulla parola del regno, ogni momento, sempre!

– Torniamo ai 4 terreni: caratteristica del primo terreno (cioè la strada)? Udire la parola di Dio, ma non farla propria e credere agli inganni del maligno! Passiamo al secondo:

MATTEO 13:20-21 Quello che ha ricevuto il seme in luoghi rocciosi, è colui che ode la parola e subito la riceve con gioia, però non ha radice in sé ed è di corta durata; e quando giunge la tribolazione o persecuzione a motivo della parola, è subito sviato.

– Per il secondo esempio vorrei leggervi il bollettino di un mio amico in un paese asiatico. Per la sua sicurezza non posso dire pubblicamente su internet quale sia il paese:

“L’inquietudine politica sta peggiorando. Ci sono resoconti di massacri di persone innocenti tra cui donne e bambini in tutto il paese. In una sola città, di 3.000 case, due terzi sono state bruciate. Quattro pastori sono stati torturati e uccisi e altri cinque sono stati arrestati e interrogati dai militari in un campo di prigionia.

Il nostro personale è stato costretto a pagare soldi a persone non identificate. Normalmente non apriamo come una volta. Chiudiamo la porta ma continuiamo a servire, anche se è pericoloso. Non abbiamo più una fornitura costante di elettricità. Ora la luce va via quasi ogni giorno, specialmente per molte ore al mattino. Sebbene l’inflazione sia aumentata in tutto il mondo, da noi è quasi al 50%. I prezzi di alcuni beni sono aumentati anche di due o cinque volte rispetto a un anno fa prima del colpo di stato. Le varie donazioni ricevute sono molto apprezzate. Per favore, mantieni la nostra squadra nelle tue preghiere per la protezione e per la provvidenza del Signore durante questa continua difficile agitazione politica e sociale.”

– Nei nostri paesi “democratici” occidentali siamo abituati troppo bene. E’ bello godere della libertà, ma poi quando ci viene tolto un puntino ci rendiamo conto che i nostri “diritti” non sono così scontati, anzi, potrebbero finire rapidamente e rovinosamente. E allora siamo pronti a lottare politicamente e non ci rendiamo conto che stiamo lasciando la “parola del regno” per imbracciare la “parola della politica cristiana”.

Nella Bibbia si parla di Apocalisse e di persecuzione, ma includendo sempre un messaggio di speranza per coloro che vivono in Gesù Cristo e hanno fatto di Lui la loro guida. Leggiamo appunto un brano sulla persecuzione:

GALATI 4:29 E come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello che era nato secondo lo Spirito, così succede anche ora.

– Succede sempre: colui che è nato e guidato dalla carne, perseguita colui che è nato dallo Spirito! Scegli da che parte vuoi stare: della carne o dello Spirito? Allora o sarai persecutore, o sarai perseguitato.

Chi è in Dio non perseguita, non guerreggia, ma subisce vera persecuzione. Sei pronto ad essere perseguitato? Sei pronto all’Apocalisse?

– Ecco, il secondo terreno non è pronto alla persecuzione perché si fa sviare. Non ha un terreno profondo, per cui dopo aver udito la parola del regno, comincia a “mettere insieme” e comprendere il messaggio del regno, ma senza andare in profondità! Chi è in “luoghi rocciosi” si svia facilmente, perché non ha compreso il messaggio del regno in profondità, non vive per quello, ma appena affronta una persecuzione o una tribolazione si lascia distrarre da “diritti”, “paure”, “politica”, “ideologia cristiana”, “regole umane”, “regole religiose”. Non ha compreso che serve di conoscere il Padre in profondità e di far dimorare la parola di Dio nella propria vita!

Ci sono le persecuzioni fisiche, e quelle ideologiche, il loro scopo è distrarre dalla parola del regno, dallo Spirito Santo, dalla comprensione del regno!

La prossima settimana continuerò il messaggio, ma vorrei incoraggiarti a focalizzarti sulle parole chiave che abbiamo affrontato oggi: UDIRE la parola del regno, METTERE INSIEME la parola del regno, CONOSCERE il Dio del regno, e FAR ABITARE in noi la parola di Dio. Queste 4 azioni sono l’espressione della meditazione biblica, del rimuginare la parola del regno. Non limitarti a vivere secondo le leggi di questo mondo, ma ricevi e vivi le leggi del regno di Dio. Il regno di Dio è un regno spirituale, e non si opera secondo concetti terreni, concetti umani, ma concetti dettati dallo Spirito. Concetti presenti nella parola di Dio e spiegati dallo Spirito Santo.

Vuoi vincere nella vita? Vuoi essere forte anche nella persecuzione? Allora medita la parola del regno e vivi secondo le regole dello Spirito!

Il Signore sia con te. Ti invito ad ascoltare quello che Lui avrà da dirti oggi e sempre, ma ricordati di mantenere quella intimità costante con Lui. La tua vittoria dipende dalla meditazione e dall’intimità con Dio!

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Senza paura

Senza paura
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Cos’è la paura? Quanto impatto ha nella vita delle persone? Da dove nasce la paura? E’ possibile controllarla? Come?
Tranquilli oggi non faremo una lezione di psicologia, bensì scopriremo insieme cosa ci dice la Bibbia su questo argomento e scopriremo che è possibile vivere una vita senza paura.

Lasciatemi fare un preambolo. Oramai 3 anni fa portai l’unico sermone che il Signore mi diede fino ad oggi. Arrivò come una fiumana alle 2 di notte ed era sulla discesa dello Spirito Santo. E Biblicamente, la discesa dello Spirito Santo è sempre accompagnata da una successiva testimonianza evangelistica con anime che si convertono a Dio, come se ci volesse un fuoco ulteriore per essere in grado di dire con convinzione quello che i credenti sono chiamati a dire al mondo. Se volete poi lascio in descrizione i versetti che avevo citato in quel messaggio così potete andare a controllare quello che vi dico.

L’altra sera ero nel letto e il Signore mi ha iniziato a parlare sul tema della paura, un’altra fiumana di informazioni che mi si sono stampate nella mente in meno di un’ora.
Effettivamente è un tema scottante. Non passa settimana che non venga a conoscenza di situazioni in cui le persone hanno sperimentato un senso di paura, di panico, di terrore… Diciamo che la situazione pandemica nella quale ci troviamo non ha certo reso le cose semplici per le persone… Ma già anni fa il tema della paura era un problema crescente.


E vi confesso che fino a pochi anni fa io stessa avevo una paura che mi limitava non poco nel crescere spiritualmente, e ve ne parlerò fra poco. Nella mia vita non ho mai avuto grandi paure a parte quella del giudizio degli altri, specialmente dei professori. Durante il periodo scolastico questo mi faceva andare letteralmente andare in tilt, tant’è che dimenticavo le cose che studiavo e tranquillamente riuscivo a fare scena semi muta alle interrogazioni. Ma quando Cristo è veramente entrato nella mia vita trasformandomi con il suo Spirito Santo questa situazione si è risolta istantaneamente e ringrazio Dio di avermi liberato.

Dicevo, anche dopo questa esperienza con Dio di trasformazione, mi era rimasta una forma di “paura”, che da cristiana, battezzata in acqua e in Spirito, era alquanto assurda: avevo paura di leggere l’apocalisse. Posso candidamente confessarlo, per i primi anni della mia vita da credente ho provato diverse volte a leggerla, ma un senso di repulsione mi allontanava da quella parte importantissima della Bibbia… non solo, provavo un certo fastidio quando alcune sorelle in passato con lo sguardo tutto raggiante mi dicevano “Maranathà, il Signore Gesù ritorna!”, non riuscivo proprio a capire… Poi con gli anni, alcuni sogni che mi hanno ribaltato – spiritualmente parlando- e con l’arrivo di Carlo nella mia vita – e anche quello è stato un bel ribaltone, sembra ieri che è arrivato da Roma ma ci conosciamo oramai da 16 anni- lui mi ha accompagnato nella lettura dell’apocalisse insieme ai giovani della chiesa anni fa…dicevo, così questa paura è stata tramutata in gioia. Gioia di leggerla, gioia di capirla… ma come, direte, GIOIA? Non dovrebbe spaventarci quello che arriverà visto che sarà costellato di eventi catastrofici? Alcuni hanno addirittura fame di scoprirne i dettagli, di capirne le implicazioni, intuirne i personaggi… non è tanto il mio caso, forse perché in realtà dentro di me è ben sedimentato il fatto che posso fidarmi di Dio e del suo tempismo perfetto. So che quando Cristo si farà avanti e scioglierà i sigilli che daranno il via all’”apocalisse” sarà fatto tutto nel suo piano perfetto, già stabilito sin dalla fondazione del mondo.

E l’altra sera mentre il Signore mi parlava della paura mi veniva in mente la parola inglese BOLDNESS contrapposto alla paura, che in italiano si può tradurre con Audacia, l’essere ardito, quasi sfrontato. Ah, potremmo davvero passare per sfrontati, rispetto alla paura che si respirerà in quei giorni di cui parla l’apocalisse. Già, perché l’apocalisse racconta di sette anni in cui l’ira di Dio si riverserà sulla terra. Eppure, Dio ci chiama ad essere audaci e a non averne paura.
Come è possibile tutto questo?

APOCALISSE 2:10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita.

Ad una chiesa, quella di Smirne, l’angelo manda in avvertimento che accadranno cose difficili da sopportare. Ma che NON DOBBIAMO TEMERE. E mi torna il concetto di BOLDNESS. Sii audace, coraggioso, fino alla morte – forte, non è vero?.

1 PIETRO 3:14 Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi!
Non vi sgomenti la paura che incutono e non vi agitate;

questo verso di Pietro rincara la dose. Soffriremo, siatene certi, e anche ingiustamente. Già oggi accade, senza voler scomodare i tempi apocalittici. Già oggi veniamo posti davanti a situazioni che ci incutono timore e che ci fanno agitare. Ma c’è un NON grande come Dio stesso davanti.
In quel NON è racchiusa tutta la potenza dello Spirito Santo che farà da scudo per la nostra anima e la terrà al sicuro fra le braccia del padre.
Siamo umani, Pietro e Paolo lo sapevano bene.

Anche Gesù lo sapeva…

MATTEO 14:27 «Coraggio, sono io; non abbiate paura!»

In occasione della sua “passeggiata” sulle acque Gesù si vide costretto a tranquillizzare i suoi che vedendolo camminare liberamente si spaventano…
-piccolo inciso… quanto ci spaventa il miracoloso che risiede in Cristo e la potenza che risiede in Dio? Abbiamo paura di spingerci in quel campo? Apro e chiudo parentesi –
Dicevo, Gesù, Paolo e Pietro ci devono ricordare che NON abbiamo bisogno di avere paura.
Ma perché?


Facciamo un salto carpiato indietro e arriviamo a Genesi- si perché genesi e apocalisse sono piene di parallelismi.
La prima volta che l’uomo provò il sentimento della paura fu dopo aver mangiato dell’albero della conoscenza del bene e del male, ovvero dopo aver disobbedito. La paura non faceva parte del tempo dell’eden. Ha iniziato a comparire nel mondo dopo il momento della caduta, ovvero dopo che la comunione perfetta che Dio aveva con l’uomo si era interrotta. E da quel momento in avanti ha continuato ad imperversare nei cuori di tutti gli uomini e a influenzarne le azioni.

Ne siamo soggetti oggi? Tu ed io, siamo soggetti alla paura? Sì? Allora dobbiamo parlare di questo che è davvero un problema.

2 TIMOTEO 1:7 Dio infatti non ci ha dato uno spirito di paura, ma di forza, di amore e di disciplina.

In DIO non risiede PAURA e la paura non può venire da lui. Allora, perché continuiamo a caderci se siamo “seduti” in Cristo? Forse perché razionalmente non riusciamo a rinchiudere quel sentimento così ingombrante, così pervasivo… pensiamo faccia parte di noi e lo accogliamo, d’altronde Dio ci ha fatti così, no? L’idea che il lavoro di tenere a bada la paura sia da delegare alla nostra parte razionale è una pura illusione.
La paura ci mette nella condizione anche di essere incostanti a dire di questo versetto. Ed è anche molto interessante che Paolo qui contrapponga la Paura all’amore. Credo si spieghi meglio con la riflessione che andremo a fare sul prossimo versetto.

GALATI 5:22 Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo;

Una persona che prova costantemente paura sarà in grado di amare? Di avere quello slancio naturale nei confronti degli altri? di gioire (la Bibbia altrove dice che siamo chiamati a gioire in ogni tempo)? di avere autocontrollo – pensate alle crisi di panico… perdi completamente il controllo di te, ti assale un senso di pericolo, il fiato si accorcia senza apparente motivo, inizi ad ansimare – abbiamo autocontrollo in quei momenti? Se coviamo la paura saremo in grado di avere pace, di essere fedeli (o disciplinato, costanti a dire del versetto precedente)… capite come è subdola la paura? Ma andiamo oltre, che influenze hanno sulle persone intorno a noi le nostre paure?
La paura rode dentro, nell’anima. Ed è capace di far marcire il frutto dello Spirito se gli diamo spazio…ma è capace di influenzare le nostre scelte, le nostre decisioni, e la vita delle persone intorno a noi.
Mi ha colpito recentemente parlare con una giovane mamma credente che senza nemmeno rendersene conto ha ammesso candidamente che per paura di creare in suo figlio una facciata cristiana, non gli stava insegnando niente su Dio rimandando l’argomento a quando sarebbe stato in grado di decidere. Quando la Bibbia si raccomanda di insegnare ai piccoli il timore dell’eterno in modo che quando saranno grandi non se ne allontaneranno… capite quanto la paura distorca la visione delle cose e ci porti a fare in “buona fede” l’esatto contrario di quello Dio ci suggerisce di fare?

La questione non è razionale, bensì è spirituale e affonda le sue radici in eden.

GENESI 3:10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto».

In eden con la caduta dell’uomo è stato inaugurato il tempo della paura che ha regnato indisturbata per millenni spingendo l’uomo ad esserne succube e a muoversi secondo quello che la paura ha dettato e detta ancora oggi. Ma con la discesa dello Spirito Santo il dominio della paura è stato interrotto nella vita di coloro che ricevono lo Spirito Santo come loro guida, ricevono Cristo come loro salvatore e Signore e riconoscono Dio come L’unico degno di lode e adorazione, alleluia!

Lo spirito Santo è in grado di ristabilire quella connessione con Dio ad un livello che possiamo sopportare qui sulla terra e fuori dall’eden, infatti c’è scritto che nessuno può vedere Dio e vivere, ma in eden succedeva esattamente questo. Ma lo Spirito che vive ed abita in noi ci permette di farcelo “vedere”, sentire, capire, farci ABITARE in Dio, di essere “seduti alla destra di Cristo nei luoghi celesti” già da ora.

Dio ci ha fornito una arma letale per la paura: lo Spirito Santo.

La paura non può avere spazio in un cuore ripieno dello Spirito Santo.

E rieccheggiano le parole del primo capitolo di Giosuè 1:9

Non te l’ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il SIGNORE, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai.

Nell’antico testamento come nel nuovo, arrivando in Apocalisse, il Signore comanda a me e a te di non avere paura e di essere coraggioso. Perché?
PERCHE’ LUI HA PROMESSO DI ESSERE CON NOI, e lo ha fatto mandando lo Spirito Santo. Lui è preposto a abitare in noi, ad accompagnarci, a consolarci, a ricordarci la Parola, a innalzare attraverso di noi il Signore, a lodarlo a glorificarlo, e tutto questo produce in noi un cuore gioioso che non si preoccupa più, ma che in piena fiducia si occupa di quello che il Signore mette quotidianamente davanti da fare e che con Audacia svolge il suo compito in pienezza di vita.

Vorrei invitarti a prendere del tempo ora per riflettere insieme. Chiediamo allo Spirito Santo quali aree della tua, della mia vita, sono ancora soggette alla paura. Riconoscerle alla luce della Parola di Dio è il primo passo.
Il secondo passo è chiedere allo Spirito Santo di riempirci di lui, di una misura tale che la paura non possa più avere spazio nella nostra vita. Iniziamo a non chiamarle più le “nostre” paure, non culliamole, non diciamo siamo fatti così, non permettiamo alla paura di mettere radici nella nostra vita, nella nostra mente e nel nostro cuore, nelle nostre famiglie… La paura ci deruba di quella vita abbondante, di quella misura pigiata, scossa e traboccante che il Signore ci vuole dare della sua presenza, del suo amore, della sua pace, della sua benedizione…
Rinuncia alla paura, dai spazio all’audacia dello Spirito Santo nella tua vita.
Non voglio concludere alla classica maniera con un “Dio ti benedica”. Voglio ringraziare una cara sorella per aver rinforzato nella mia vita il concetto della costanza di Dio con la frase “il Signore ti benedice!” Stanne certo, è al tuo fianco, ha promesso di essere al tuo fianco sempre, in ogni cosa che hai affrontato, stai affrontando e che affronterai. Lui è il Signore dell’eternità.

Amen.

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Protezione divina

Protezione divina
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Dio protegge i Suoi figli, però a volte succedono cose spiacevoli e tristi anche ai Suoi figli. Com’è possibile? Sembra un controsenso: Dio protegge, ma a volte non protegge? Eppure non è un controsenso. Rimani con noi e cercheremo di capire qual è il punto di vista di Dio, come si possa essere protetti e fino a che punto si spinge la prova che un credente possa affrontare.

Se ti interessa, iscriviti al canale youtube Messaggeri della grazia, e clicca la campanella per ricevere futuri aggiornamenti.

Un giorno, avrò avuto 10-11 anni, stavamo rientrando da un culto speciale di sera, mi sembra fosse tardino, verso la mezzanotte. Io ero stanchino e tranquillo seduto sui sedili posteriori della macchina quando di colpo ho come sentito un calore assurdo, qualcosa di anomalo, come un esplosione. Poi ho percepito una macchina che era parcheggiata a bordo strada a fianco a noi…ma non era ferma, si muoveva! Dopo pochi secondi un brutto botto con rumori di vetro e lamiere. Mi sono girato e ho visto il panico nella strada dietro noi. La macchina che era dietro di noi era stata travolta dalla macchina che era parcheggiata ed era partita in retromarcia anche se la carreggiata era occupata! Se passavamo pochi secondi dopo, oppure la macchina parcheggiata partiva pochi secondi prima, saremmo stati presi in pieno!

Questo fu un segno incredibile della protezione divina. Dio è al nostro fianco e chissà quante volte ci ha salvato la vita. Io ne ricordo decine, più tutte quelle che non so!!! Non so te, ma io mi sento un miracolato da Dio. Dio protegge!!!

SALMO 27:1 Il SIGNORE è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? Il SIGNORE è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?

– Il Salmista poteva non temere il male, l’ingiustizia, la povertà o altre tipologie di problemi. Il Salmista poteva resistere ai diversi tentati omicidio che aveva subito. Non perché era uno sprovveduto, un sempliciotto, un fortunato, ma perché seguiva la luce mostrata da Dio. Perché confidava nella salvezza di Dio. Perché Dio era il suo baluardo.

DEFINIZIONE. Nell’antica architettura militare, il baluardo era una fortificazione composta da terrapieni e strutture di sostegno, in genere scarpate in muratura, su pianta poligonale. In partic., l’elemento caratteristico della fortificazione bastionata (detto anche bastione), che consiste nelle opere difensive sporgenti in corrispondenza degli angoli della cinta perimetrale. 2. fig. Riparo, mezzo di valida difesa

– Qui il Salmista dichiara di non essere la vedetta, ma che Dio è la sua vedetta. Di non proteggersi da sé, ma che Dio è la sua protezione, la sua difesa. Sono dichiarazioni molto forti, di qualcuno che non si fa giustizia da solo. Che non confida nelle proprie capacità di giudizio, ma in quelle di Dio, e si rimette a Lui. Quante volte Davide potè farsi giustizia da solo, uccidendo colui che era il suo problema, ma non lo fece!

Il nostro fulcro deve essere il non separarsi mai da Dio e dal Suo amore:

ROMANI 8:37-39 Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

– Tu sei vincitore, sì potresti avere difficoltà, problemi, le cose potrebbero andare male, ma sei vincitore, anzi, più che vincitore! La vittoria non consiste nel far andare le cose bene per magia, ma consiste nell’avere la speranza che Dio è con noi, ci ama e ci sostiene. La speranza che qualsiasi cosa accada, ne usciremo fuori (nel versetto precedente parlava dell’essere messi a morte). La morte e qualsiasi altra cosa non potranno mai abbatterti se sei in Cristo. Nessuna cosa presente o futura potrà mai distruggerti, o allontanarti dall’amore di Cristo. L’amore di Dio ci da forza!

1 CORINZI 10:13 Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare.

– Se la tentazione è dura, resisti. Dio non permetterà che possa essere troppo forte. Se è troppo forte forse hai perso di vista Dio e sei fuori dal Suo sentiero. Prega il Signore di illuminarti, non continuare ad andare avanti. Se è troppo difficile, prendi un attimo di pausa, adesso, metti in pausa il video e cerca la faccia del tuo Signore. Spegni le distrazioni, i cellulari, i televisori, i social network e parla con il tuo Padre Celeste! Fallo essere il tuo baluardo, la tua roccaforte, la tua salvezza.

Se vuoi spaccarti la testa contro il muro, Lui non ti fermerà! Se tu non gli dai spazio nella tua vita, Lui non lo prenderà con la forza! Il Salmista decise volontariamente di far essere Dio il suo avamposto, la sua vedetta, la sua sentinella, la sua luce, la sua salvezza. Dio vuole proteggerti, ma non può evitare che tu inciampi se non cammini alla Sua luce!

Ieri sono andato in montagna al tramonto e sono rientrato che era buio. Avevo la luce frontale, per cui vedevo dove mettevo i piedi e non mi sono perso. Abbiamo bisogno della luce di Dio in questo mondo buio di tenebre! Lui non può ripararti se non ti rifugi in Lui! L’ho già letto altre volte, ma lo rileggo ora:

SALMO 91:9-10 Poiché tu hai detto: «O SIGNORE, tu sei il mio rifugio», e hai fatto dell’Altissimo il tuo riparo, nessun male potrà colpirti, né piaga alcuna s’accosterà alla tua tenda.

– Tu puoi avere la protezione divina, se VOLONTARIAMENTE ti rifugi sotto le Sue ali. Puoi avere la benedizione soprannaturale di Dio se dichiari ESPLICITAMENTE che Lui è la tua fortezza. Puoi ottenere un riposo potente se fai di Lui la tua protezione e abbandoni le tue intuizioni carnali!

Forse al momento sei scoperto dalla protezione di Dio. Probabilmente ciò accade perché stai seguendo i tuoi sentieri invece di quelli di Dio. Riprendi la strada giusta.

Forse inciampi, o sei angosciato o angosciata da problemi intorno a te. Sì quei problemi possono essere reali e gravi, ma ti invito a spostare il tuo sguardo sulla luce di Dio, sul tuo baluardo, la tua protezione e abbandonare le tue vie, i tuoi modi di pensare e incamminarti nelle Sue vie.

Solo Lui è in grado di essere la tua fonte di ispirazione e incoraggiamento. Solo Lui al momento giusto, può tirare fuori una soluzione da una situazione senza speranza.

Proclama ora volontariamente Dio tuo baluardo, tua fortezza, tuo rifugio, e veramente rifugiati in Lui!

Dopo aver fatto questa proclamazione, confida nella provvidenza di Dio, anche se non ne vedi il motivo. Confida in Lui, perché quando scoprirai che l’amore di Dio è tutto ciò che ti serve, potrebbero avvenire cose meravigliose!

Confidare=deriva dal latino Confidere (con+fede), e vuol dire avere fiducia, aver certa speranza, aver il conforto di un buon risultato, ma vuol dire anche confidare a Dio i nostri segreti, dubbi, e le nostre paure, nella fiducia che Lui ascolta e opera.

Adesso vorrei leggere alcuni versetti che parlano da soli. Potrebbero essere commentati, ma vorrei che ti lasciassi guidare dallo Spirito Santo. Spiegano cosa succede quando lasciamo le nostre preoccupazioni a Dio e confidiamo in Lui. Ti consiglio di meditarli, magari scriverteli e rileggerli più volte, o di rimandare in play più volte questa parte del video:

1 CRONACHE 5:20 Furono soccorsi nella battaglia e i loro nemici furono dati loro nelle mani, perché durante il combattimento essi gridarono a Dio, che li esaudì, perché avevano confidato in lui.

SALMO 5:11 Si rallegreranno tutti quelli che in te confidano;
manderanno grida di gioia per sempre.
Tu li proteggerai, e quelli che amano il tuo nome si rallegreranno in te,

SALMO 32:10 Molti dolori subirà l’empio;
ma chi confida nel SIGNORE sarà circondato dalla sua grazia.

SALMO 34:8 Provate e vedrete quanto il SIGNORE è buono!
Beato l’uomo che confida in lui.

SALMO 37:5 Riponi la tua sorte nel SIGNORE;
confida in lui, ed egli agirà.

SALMO 125:1 Quelli che confidano nel SIGNORE
sono come il monte di Sion,
che non può vacillare,
ma sta saldo in eterno.

– Se hai apprezzato questo messaggio, ti invito a cliccare sul tasto “mi piace” sul video su youtube e a lasciare dei commenti al video con domande o altri versetti che possono essere utili, affinché altre persone possano essere raggiunte dal messaggio del Vangelo. Anche in questo modo possiamo evangelizzare.

Il Signore ti benedica.

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Battere l’anticristo

Battere l’anticristo
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Ho scoperto il modo per battere l’anticristo! Non è una formula magica. No, non sono più intelligente di altri. Ho letto diverse volte l’Apocalisse e gli altri libri profetici e ho capito cosa vuole l’anticristo e come si possa “neutralizzare”! C’è un punto debole, che è lo stesso punto debole di Dio. Rimani con noi e lo scopriremo insieme.

Ti invito ad iscriverti al canale Youtube Messaggeri della grazia e a cliccare sulla campanella per rimanere aggiornato sui prossimi contenuti.

Oggi parliamo di come battere l’anticristo. Ho visto centinaia di persone arrabattarsi per capire chi fosse l’Anticristo, pensando che in questo modo non avrebbero creduto ai suoi inganni. L’anticristo è quella figura (più o meno futura) che lotterà contro la chiesa e il regno di Dio, nel periodo di 7 anni definito “la Grande Tribolazione”. L’anticristo, come strumento del diavolo, ha un ambizione: prendere il posto di Gesù, e lo vedremo tra poco.

MATTEO 4:8-10 Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli: «Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori». Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto“».

– C’è un complotto in atto. No, non riguarda l’impedirti di bere un cappuccino o il non farti andare al cinema. C’è uno che vuole essere adorato, ma non ne è degno. Ci ha provato pure con Gesù a farsi adorare, e Gesù ha fatto la scelta migliore! Questo è il capitolo 4 cioè l’inizio del Vangelo di Matteo e l’inizio del Nuovo Testamento.

Tu dirai, “ma quello era il diavolo 2.000 anni fa, che c’entra l’anticristo oggi”? Dirai, “lì era con Gesù, cosa c’entro io”? Oppure “non accadrà mai che il mondo adorerà il diavolo…..se esiste…no”?

GIOVANNI 4:23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori.

– L’adorazione è il vero motore del mondo. Il verbo adorare presente in questo versetto è “Proskuneo” che significa “Prostrarsi, baciare come un cagnolino che lecca la mano del proprio padrone, fare reverenza”.

Nella Bibbia, il libro in cui ricorre più volte il verbo adorare, non sono i Salmi, non è il Vangelo di Matteo o di Giovanni, è l’Apocalisse. Ricorre 22 volte su un totale di 117 in tutta la Bibbia: tantissimo. L’apocalisse non è incentrata sulle catastrofi, sulle guerre o sulle pestilenze, ma sull’adorazione e sul Regno di Dio che viene.

La religione dice che i santi e la madonna vengono “venerati” e non “adorati”, ma se ti prostri davanti una statua è un atto di proskuneo (adorare) che va fatto solo a Dio. Non devi baciare una statua, non devi prostrarti altrimenti stai facendo proskuneo e non venerazione!

Dio cerca persone che si prostrino davanti a Lui, che lo “bàcino” e non tollera di essere sostituito perché è un Dio geloso! I “veri adoratori” adorano, baciano e si prostrano solo davanti a Dio!

GIOVANNI 8:44 Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo, perché è bugiardo e padre della menzogna.

– Seguire le bugie del diavolo diventando dei “religiosi” lontani col cuore da Dio e che si prostrano ad altro, equivale ad essere figli del diavolo. Potresti essere una brava persona, ma secondo Gesù se segui le menzogne della religione e non hai un rapporto diretto e personale con Lui, allora tuo padre è il diavolo! Essere suoi figli e prostrarsi alle sue menzogne, della religione e di altro genere, vuol dire anche adorarlo, infatti adorazione non è cantare un cantico, ma tutto ciò che include una relazione e una devozione diretta.

Attenzione perché il concetto dell’adorazione è centrale! In merito all’anticristo leggiamo:

APOCALISSE 13:3-4 Una delle sue teste sembrò ferita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita; e tutta la terra, meravigliata, andò dietro alla bestia. E adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia? e chi può combattere contro di lei?»

– Il termine “dragone” è quello più frequente nell’apocalisse per indicare il diavolo. Il termine “bestia” è uno di quelli più frequenti per indicare l’anticristo. In sostanza qui sta dicendo che il diavolo darà potere all’uomo-anticristo e per questo sarà adorato. E che siccome l’anticristo stesso farà meraviglie, sarà adorato pure lui! Nel libro finale della Bibbia, dove si affronta il piano finale di Dio per ripristinare il Suo ordine, e per riprendere in mano il Suo pieno potere sventando tutti i piani del diavolo, il tema centrale è l’adorazione desiderata dal diavolo a danno degli uomini. Questo piano riuscirà ovviamente con gli uomini corrotti e irredenti, e saranno tanti!

APOCALISSE 13:8 L’adoreranno tutti gli abitanti della terra il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato.

– Questo versetto è chiarissimo: al momento viviamo in un periodo grigio, dove esteriormente c’è poca differenza tra chi segue Dio e chi segue il diavolo (anche se in realtà ce n’è molta, ma poco “visibile”). Nel tempo indicato da Apocalisse 13 ci sarà tanta differenza! Tutti gli “abitanti della terra” che non lavorano con Gesù per il Suo regno, adoreranno, si prostreranno, baceranno l’anticristo o le sue immagini o le sue statue!

APOCALISSE 13:15-17 Le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia affinché l’immagine potesse parlare e far uccidere tutti quelli che non adorassero l’immagine della bestia. Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome.

– Già oggi ci sono moltissimi che dicono di adorare Dio e invece adorano il dragone. Tutto questo andrà sempre più estremizzandosi nel giorno in cui ciò verrà fatto all’immagine dell’anticristo. Addirittura chi si rifiuterà di adorare la bestia, verrà ucciso, oggi no, ma in quel giorno sì. L’anticristo pretenderà l’adorazione altrimenti si verrà uccisi! Sembra assurdo oggi, ma in realtà già ora ci sono milioni, o forse miliardi di persone che più o meno consapevolmente adorano il dragone! Ci sono milioni e forse miliardi di persone che si prostrano di fronte ad altro che Dio! Solo chi sceglierà Dio, subirà la persecuzione:

APOCALISSE 13:10 Se uno deve andare in prigionia, andrà in prigionia; se uno deve essere ucciso con la spada, bisogna che sia ucciso con la spada. Qui sta la costanza e la fede dei santi.

– Già oggi ci sono moltissimi cristiani (soprattutto in India, Cina, Pakistan, Iran, Yemen, Somalia, etc…) che vengono perseguitati, perdono il lavoro, la casa, subiscono violenze di ogni genere, vengono imprigionati o uccisi. In quel giorno accadrà a tutti! Non importa dove abiti, accadrà a tutti i credenti che saranno rimasti sulla faccia della terra per quei 7 anni della Tribolazione. E si vedrà chi saranno i veri cristiani. Non si potrà essere i cristiani delle statue. Non si potrà essere credenti della domenica. Si dovrà scegliere tra la vita e la morte come seguaci di Cristo!

In realtà alcuni andranno in prigionia dove verranno torturati. Non sarà una novità in quanto sono millenni che ciò succede. Ma è sempre successo in un paese sì e in un altro no. In 5 paesi sì e altri 10 no, e così via. E’ la volontà di Dio per la “costanza dei santi”. Non bisogna ribellarsi all’ingiustizia, bisogna continuare ad adorare Dio nell’ingiustizia!

Tanti pensano che se gli vengono tolti i diritti, vuol dire che sono perseguitati dall’anticristo. Invece la Bibbia insegna che se non adori l’anticristo allora ti verranno tolti i diritti. E’ la motivazione originale che cambia. I diritti possono esserti tolti anche perché hai torto, hai commesso delle illegalità, oppure subito delle ingiustizie. Non è questo lo scopo dell’anticristo: lui vuole la tua adorazione, per incoraggiarti ti toglierà i diritti, ma il suo scopo rimane il ricevere l’adorazione!

Dio governa, e il diavolo vuole governare al Suo posto tramite l’anticristo. Dio è adorato, anche il diavolo tramite l’anticristo vuole essere adorato. Dio è trino (Padre, Figlio e Spirito), anche il diavolo ha un piano per essere “trino” e creare un “falso-padre”, un “falso-figlio” e un “falso-spirito”: diavolo, anticristo e falso profeta, la trinità del male.

Ma qual’è il punto? Andrà tutto male? Non abbiamo speranza e quindi ci attende la morte?

Pensa, la tua messa a morte o il tuo imprigionamento sono inevitabili se sarai qui durante la Grande Tribolazione, in quanto Dio stesso in questo modo consente l’accelerazione della venuta del Regno di Dio.

La morte per la fede sarà la nostra vittoria, non la nostra sconfitta! Il fatto che il dragone ci possa uccidere non lo farà vincere. Il dragone non vuole la tua morte, vuole la tua adorazione: cioè che adori lui, o qualsiasi cosa tranne Dio! L’anticristo vince se adori lui e il dragone. L’anticristo vince se sei un cristiano della domenica. L’anticristo vince se sei un cristiano delle statue.

Vuoi battere l’anticristo? Allora non serve che tiri a indovinare chi possa essere, ma serve adorare Dio. Quando ti chiederà di prostrarti davanti a lui altrimenti sarai torturato, violentato, basterà scegliere Dio. Devi essere pronto o pronta a tutto pur di non rinnegare Dio.

Ma sin da ora, non devi essere solo un cristiano della domenica, ma tutta la vita, ogni giorno, amare Dio, baciarlo, prostrarti ai Suoi piedi come un cagnolino, e non prostrarti davanti a nessun altro: politico, santo, ideologo, star!

L’adorazione ci identifica come figli di Dio o del dragone.

Il Signore ti benedica e ti faccia essere un Suo figlio, un Suo adoratore, indistruttibile dall’opera del dragone e dalle Sue tentazioni!

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Chi comanda l’Apocalisse

Chi comanda l’Apocalisse
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Come ho detto in uno degli scorsi messaggi: una delle principali fobie di molti, credenti e non, è di finire nelle mani dell’anticristo e passare per la Grande Tribolazione e Armagheddon. Vuoi sapere chi deciderà l’inizio dell’Apocalisse e della Grande Tribolazione? Da chi dipende il periodo più buio della storia? Dal diavolo? Dall’anticristo? E se fosse qualcun altro? Rimani con noi e lo scopriremo insieme.

Tieniti forte, potrebbe essere scioccante, ma in realtà è molto bello scoprire chi comanda l’Apocalisse, perché così saprai in che mani finisce il mondo e perché.

Il libro di Apocalisse dedica i primi 3 capitoli al periodo della grazia, dove la protagonista è la chiesa. L’Apocalisse comincia con Gesù che si presenta e guida l’Apostolo Giovanni nella “rivelazione”, nello “svelare” gli ultimi tempi, questo è il significato della parola greca “Apokalupto”. Nei primi 3 capitoli vediamo 7 chiese dell’Asia minore che rappresentano le diverse tipologie di chiese che esistono e sono sempre esistite in 2.000 anni. Capiamo che la chiesa è stata, ed è tutt’ora, fedele, infedele, risvegliata, assopita, testimone di Cristo, voce del diavolo, costante, incostante, innamorata di Dio o lontana da Lui, etc… Queste 7 tipologie di chiese con i loro “pregi” e “difetti” ci guidano nel fare un’autoanalisi. Ci aiutano a comprendere noi stessi e la nostra fede. Capire quello che succede e dove stiamo andando!

Nel capitolo 4 abbiamo la visione meravigliosa della gloria del trono di Dio e il “rapimento” di Giovanni in cielo nella “porta aperta” per “vedere le cose che devono avvenire” e così inizia la parte più “profetica”.

Poi c’è il capitolo 5 dove vediamo Dio con in mano un libretto scritto dentro e fuori, con le condanne e i giudizi per gli uomini non redenti, condanne da compiersi durante la Grande Tribolazione (libretto da non confondere con il libro della vita dell’Agnello). Il contenuto del libretto è chiuso dai 7 sigilli e strettamente collegato con essi, con le 7 trombe e le 7 coppe. Vediamo per esempio il commento dei 24 anziani tra la 7a tromba e la 1a coppa:

APOCALISSE 11:17-18 «Ti ringraziamo, Signore, Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo grande potere, e hai stabilito il tuo regno. Le nazioni si erano adirate, ma la tua ira è giunta, ed è arrivato il momento di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi, a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra».

– Dio è un tantino ambientalista. Non come i “verdi” che difendono l’ambiente e basta disinteressandosi delle persone, Dio difende tutta la creazione, natura, animali e esseri umani soprattutto. Dirò di più, difende lo scopo per cui li ha creati: vivere in Lui, vivere alla Sua gloria! Infatti nella Bibbia sta scritto che “…la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio” (Romani 8:19)! Hai uno scopo: manifestarti come figlio di Dio! Non vuoi manifestarti come figlio di Dio? Allora stai disattendendo lo scopo della tua vita, e l’aspettativa del mondo intero!!!

Tra l’altro vorrei evidenziare che nel versetto 17 di Apocalisse 11, si sottolinea “ti ringraziamo…. perché hai preso in mano il Tuo potere”. Dio è in controllo. Dio è sovrano. Ma Dio ha “messo in pausa” il Suo vero potere per ora, in attesa del periodo dopo il tempo della grazia, altrimenti avrebbe fatto tante stragi contro la crudeltà umana.

Nel periodo storico che è in arrivo, ed è descritto in Apocalisse nei capitoli dal 6 al 19, Lui riprende in mano il pieno “potere”. Accantonare nel tempo della grazia il proprio potere, non fa perdere a Dio la Sua Onnipotenza. Lui rimane Dio. Lui è Onnipotente ed è Onnisapiente e sa le cose che avvengono alla fine, sin dall’inizio. Inoltre Lui posa il Suo potere e lo riprende poi, proprio come Gesù depose la propria vita, altrimenti non sarebbe potuto morire (Giovanni 10:17-18) Gesù era un immortale.

L’ira di Dio è confermata in molti altri brani sempre di Apocalisse:

APOCALISSE 15:1 Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che recavano sette flagelli, gli ultimi, perché con essi si compie l’ira di Dio.

– Con Apocalisse 15 fino al 19 si “compie”, cioè c’è la conclusione della rabbia di Dio contro la ribellione umana. Si conclude l’ira con gli ultimi sette flagelli. Dio non è “politically correct”, ma è degno di lode e gloria. Chi lo offende e rifiuta il sacrificio di Cristo, merita l’ira di Dio!

– Ma perché viene l’ira di Dio? Non è “buono” Lui da perdonare? In fondo basta che aspetta un attimo e ci comporteremo meglio, no? L’ira di Dio non si sfogherà perché siamo cattivi. Sì lo siamo e meritiamo la condanna, ma un domani Lui si sfogherà solo contro coloro che hanno rifiutato la scappatoia che Lui stesso ha creato: cioè il credere nel Figlio di Dio e vivere per Lui e in Lui:

GIOVANNI 3:36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui»

– L’ira di Dio è la cosa più brutta nella vita. Dio è buono, ma arriverà il giorno che perderà la pazienza e scatenerà l’Apocalisse. In realtà Dio non perde la pazienza, ma ha preventivamente scelto un livello dell’ira. C’è un indicatore dell’ira di Dio. Inoltre Lui è l’unico che in anticipo conosce la data in cui la propria ira raggiungerà il culmine. Che poi volendo sarebbe semplice non far arrabbiare Dio, basterebbe smettere di “credere in noi stessi”, e iniziare a credere nel Figlio di Dio, solo così possiamo avere vita! Non vivere per Gesù, riconoscendo il Suo sacrificio sulla nostra vita, è imperdonabile!

Tornando al libretto che nel capitolo 5 era in mano a Dio, è questo libretto che scatena tutte le condanne dei 7 sigilli, 7 trombe e 7 coppe dell’ira di Dio per coloro che erano nel torto e invece di pentirsi e ricevere il sacrificio e il sangue di Gesù sulla loro vita… invece di riconoscere la gloria di Dio e la Sua opera sulla terra attraverso le conversioni e i miracoli, disdegnano la gloria di Dio e addirittura perseguitano i credenti. Ma nessuno è degno di slegare i sigilli, cioè le chiusure, le cerniere, che impediscono di aprire il libro dell’ira di Dio sui ribelli e Giovanni pianse molto. Nessuno era degno tranne uno:

APOCALISSE 5:5 Ma uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, la radice di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli».

– Per che cosa ha pagato Gesù? Per aprire il libretto dell’ira di Dio sui ribelli! Se non capiamo questo, non capiamo neanche che non siamo qui sulla terra per fare una passeggiata. A me piace tantissimo fare passeggiate, escursioni, andare in montagna, ma qui sulla terra c’è un problema serio: la ribellione dell’uomo contro il Creatore che lo ha fatto! La vita non è facile, ma non ci è data per vivere per noi stessi, per il nostro egoismo, ma per la gloria di Dio! Nel versetto 8 si legge che il fatto che Gesù sia degno di prendere e slegare il libretto dell’ira di Dio, è la gioia e l’adorazione delle 4 creature viventi, dei 24 anziani e l’esaudimento delle preghiere dei veri credenti. Poi:

APOCALISSE 5:9-10 Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».

– Mentre Dio prova rabbia contro la ribellione dell’uomo, Lui prova gioia nel costituire un popolo di persone a Lui fedeli (che ci provano con tutto il cuore), e li costituisce per regnare e svolgere il compito sacerdotale. E la gioia dei credenti, deve essere l’inaugurare il regno politico di Dio sulla terra e la distruzione del regno di ribellione!

APOCALISSE 6:1-2 Poi, quando l’Agnello aprì uno dei sette sigilli, vidi e udii una delle quattro creature viventi, che diceva con voce come di tuono: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli venne fuori da vincitore, e per vincere.

– In questi versetti Gesù è “l’Agnello”, mentre colui che cavalca il cavallo bianco, apparentemente è buono, invece non lo è, e fa parte del quartetto dei cavalieri del male, comunemente chiamato “I 4 cavalieri dell’Apocalisse”. La corona che gli fu data, non sta scritto da chi, ma comunque non è una corona “diadema” (di quelle che appartengono a chi è di stirpe regale, generalmente associata a Gesù), ma una corona di tipo “stefanos” (di quelle associate a qualche eroe terreno, non per forza positivo, ma anche negativo). In questo caso è una rappresentazione dello Spirito dell’anticristo, che ottiene successo creando una falsa pace che crea le condizioni per passare agli altri sigilli. Ma chi slega l’anticristo o il suo spirito?

Gesù “slega” lo Spirito dell’anticristo, consentendo a “l’” anticristo di manifestarsi. L’apostolo Giovanni ci aveva già detto che c’erano già stati tanti anticristi allora.

1 GIOVANNI 2:18 Ragazzi, è l’ultima ora. Come avete udito, l’anticristo deve venire, e di fatto già ora sono sorti molti anticristi. Da ciò conosciamo che è l’ultima ora.

– Sono millenni che è l’ultima ora. Sono millenni che siamo nei tempi della fine. Questo non vuol dire che siamo nella Grande Tribolazione, potrebbero passare anche anni o decenni o secoli o millenni. Ma potrebbero anche passare secondi, decimi di secondo, centesimi di secondo o millesimi.
Sono millenni che ci sono anticristi. Ma solo quando Gesù toglierà il “primo sigillo” cioè il primo legaccio, la prima chiusura, allora verrà fuori “l’” anticristo, quello della fine. Nei millenni, Dio ha permesso l’ascesa di molti anticristi, ma li ha limitati, depotenziati, bloccati. Questi erano voluti dal nemico, ma secondo Dio non era il tempo giusto. Lui un domani sceglierà il giorno e l’uomo, non perché piaccia a Dio, ma perché rientra nei Suoi tempi, come strumento per poter manifestare la propria ira. E sarà un uomo cattivo, ma sarà quello giusto. Solo Gesù avrà l’autorità di consentire la venuta di quest’uomo iniquo, e lo farà per uno scopo ben preciso: dare il via alla battaglia per l’inizio politico del Regno di Dio.

Dopo l’ira di Dio manifestata tramite i sigilli, le trombe e le coppe, ci sarà una prima battaglia per l’inizio del millennio messianico (trattata in Apocalisse 19), e poi una battaglia per la fine del millennio messianico (Apocalisse 20), al cui termine inizia “l’ordine eterno” (trattato nel capitoli 21-22).

Ma non voglio andare troppo avanti ora dando troppe informazioni che non possono essere comprese, ma sarei già contento se fosse stato chiaro con il messaggio di oggi che non serve fare gli Sherlock Holmes alla ricerca dell’anticristo. Che non serve aver paura di questa figura, che in fondo è permessa dal nostro Signore stesso (non desiderata, ma permessa).

Anzi possiamo essere contenti per la venuta di questa figura, che farà ripartire il conto alla rovescia per la piena venuta del Regno di Dio, conto alla rovescia che è fermo per il tempo della grazia.

Come dicevano i primi cristiani, maranthà Gesù ritorna. E’ una gioia la venuta dell’anticristo e della Grande Tribolazione, ovviamente non per la sofferenza e la morte, sia che la passiamo e sia che non la passiamo, ma una gioia perché riparte la clessidra degli ultimi tempi che sancisce l’inizio del nostro Regno, il Regno dove regneremo con Cristo!

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Rapimento Pronti per l’imprevedibile

Rapimento Pronti per l’imprevedibile
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Una delle principali fobie di molti, credenti e non, è di finire nelle mani dell’anticristo e passare la Grande Tribolazione e Armagheddon. Vuoi sapere come capire quando iniziano l’Apocalisse e la Grande Tribolazione? Vuoi sapere se è possibile riconoscere l’anticristo in anticipo? Rimani con me e lo scopriremo insieme.

Molti sono spaventati dalla figura chiamata “anticristo” e studiano i personaggi politici contemporanei, le loro azioni, per trovare all’interno del loro nome il numero “666” perché credono di poter riconoscere l’anticristo in questo modo. Alcuni escogitano piani di fuga per allontanarsi da dove l’anticristo avrebbe il controllo per andare in un luogo tranquillo fuori dalla sua portata. Che cosa dice la Bibbia?

MATTEO 24:36 «Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo.

– Ci sono tanti libri profetici nella Bibbia proprio per darci informazioni chiare e dettagliate su molti aspetti legati agli ultimi tempi. Gesù però ha insegnato che non sarebbe stato possibile riconoscere il giorno della fine, per cui cosa dovrebbe farci credere di poter identificare la persona, quando non possiamo riconoscere il giorno? Alcuni dicono che non sta scritto che non avremmo riconosciuto l’anno, ma solo il giorno e l’ora. Capisco, ma comunque non ci sono indicazioni nella Bibbia che avremmo identificato la persona. Si parla del famoso numero “666”, ma nella mia vita ho sentito associarlo e riconoscere questo numero nel nome di decine e decine di politici o persone di potere, la maggior parte delle quali già morte. Dio è specifico, quando diceva che il Messia sarebbe nato a Betlemme, il Messia nacque a Betlemme e i magi d’oriente lo trovarono! (senza contare innumerevoli altre profezie realizzate miracolosamente contro ogni probabilità)

Molti pensano ai cataclismi, ed è ovvio che ci saranno cataclismi, ma ci sono sempre stati. Sì, ce ne saranno sempre di maggiori, ma chi può dire quale sia l’ultimo cataclisma? Chi può dire finché si potrà spingere la distruzione e la malvagità umana? Solo il Padre! Così è scritto. Così ha detto Gesù! Non potremo intuire il giorno e l’ora perché solo il Padre li sa. Questo ci annulla anche la possibilità di poter riconoscere la persona, in quanto se fosse possibile riconoscere la persona, ci prepareremmo all’ultimo e fuggiremmo, ma questo significherebbe che avremmo riconosciuto il “giorno” e “l’ora”. Ciò non è possibile!

Il capitolo seguente di Matteo ci presenta un altro discorso di Gesù dove Lui presenta due sfaccettature diverse della chiesa: i credenti definiti “vergini avvedute” cioè credenti risvegliati, e i credenti definiti “vergini disavvedute” o “stolte” cioè dormienti spiritualmente parlando.

MATTEO 25:2-4 Cinque di loro erano stolte e cinque avvedute; le stolte, nel prendere le loro lampade, non avevano preso con sé dell’olio; mentre le avvedute, insieme con le loro lampade, avevano preso dell’olio nei vasi.

– Tutte e 10 erano spose e “vergini” cioè erano credenti, erano parte della chiesa, ma solo 5 avevano l’olio dello Spirito ed erano risvegliate spiritualmente, le altre 5 no. La verginità è simbolo dell’essere credenti, in Apocalisse spesso si usa parlare delle vesti bianche, che anche è un simbolo di verginità e purezza. Quando si parla di vesti bianche, verginità, purezza, stiamo parlando del corpo di Cristo, la chiesa. Il brano continua con tutte le vergini che si addormentano perché lo sposo tardava (ovviamente tardava da un punto di vista terreno, in quanto nessuno sa l’ora dell’arrivo dello Sposo “neppure il Figlio, ma il Padre solo”, per cui si è impazienti e si crede che l’altra parte stia tardando, ma il Padre dello Sposo sa quando mandare lo Sposo). Il dormire non vuol dire essere spenti spiritualmente, perché le avvedute avevano l’olio (Spirito Santo). Il dormire simboleggia solo il non sapere i tempi del ritorno di Cristo!

Il versetto 6 dice che verso la mezzanotte si levò un “grido” (in altri brani si parla di “trombe”, per esempio Corinzi, Tessalonicesi, Apocalisse 4) e mentre le stolte andavano a cercare olio, arrivò lo Sposo.

MATTEO 25:10 Ma, mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui nella sala delle nozze, e la porta fu chiusa.

– La porta (cioè i cieli) a un certo punto vengono chiusi lasciando fuori quelli che non hanno l’olio (lo Spirito Santo) anche se fanno parte della chiesa, anche se sono credenti. Quelli che non sono risvegliati rimangono indietro! Il brano termina con un esortazione a “vegliare”, cioè essere risvegliati, al lavoro per il Regno di Dio, in preghiera e comunione con il nostro Signore.

MATTEO 25:13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

– Il brano aveva detto già tanto, era già abbastanza chiaro, ma secondo il Signore Gesù serviva una ricapitolazione per evidenziare il messaggio sugli ultimi tempi e come scamparne e non interpretarlo come una favoletta. Come essere presi dallo Sposo? Vegliare perché non sappiamo né il giorno e né l’ora! Infatti per il “rapimento” ogni momento è quello buono. Non ci sono riferimenti biblici che spieghino quali fatti precederanno il “rapimento”. Ci sono invece molti fatti (una quindicina) che anticipano la Grande Tribolazione, più tantissimi altri che spiegano cosa succede nella Grande Tribolazione, quanto dura e cosa succede alla fine. Si può capire la lista di cose che devono accadere prima della battaglia finale di Armaghedon, si può calcolare il periodo dei 7 anni della Tribolazione che inizia con il patto tra l’anticristo e Israele a seguito dell’invasione della Galilea, e molte altre cose, invece dalla Bibbia non si può prevedere la data del “rapimento”. E’ a questo che si riferisce Gesù con “non sapete né il giorno né l’ora”. Solo il capitolo prima, nostro Signore disse:

MATTEO 24:40-41 Allora due saranno nel campo; l’uno sarà preso e l’altro lasciato; due donne macineranno al mulino: l’una sarà presa e l’altra lasciata.

– Parla di qualcosa di imprevedibile e improvviso. Due persone saranno insieme, a un certo punto una sparisce. Quello che colpisce, non è tanto il fatto che una delle due persone sparisca, ma che l’altra venga lasciata! Non sembra solo un riconoscimento a favore di quella che viene presa, ma anche una scelta di lasciare giù quella che non viene presa! Poi Gesù continua e dopo aver nuovamente detto di vegliare nel versetto 42 (stesse parole di 25:13), leggiamo:

MATTEO 24:43-44 Ma sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa. Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà.

– Tu sei un padrone o una padrona di casa e la casa è il tuo fuoco spirituale, il tuo risveglio personale, il tuo rapporto con Dio. Non puoi aspettare che altri si occupino di far avanzare il Regno di Dio, è tuo compito. Non puoi aspettare che altri ti avvisino quando arriva l’Apocalisse, è tuo compito “vegliare”, essere pronto e aspettare la venuta del tuo Signore. Desiderare con passione il tuo Sposo!

Il giorno che mi sono sposato con Sara, me la sono presa comoda: sono arrivato in ritardo al mio matrimonio! Sara da brava sposa è arrivata molto molto più tardi. Il matrimonio era alle 11 e io sono arrivato 15 minuti dopo, con tutti gli invitati che mi chiamavano preoccupati “Carlo dove sei? Ma c’è il matrimonio? La sposa non c’è! Tutto a posto? Stai venendo?”

Sì, era tutto a posto. Io ero a 5 minuti di macchina dalla chiesa del matrimonio. Sara era a 1 minuto a piedi dal luogo del matrimonio, perché lei dormiva negli appartamenti sopra la chiesa, eppure io sono arrivato con 15 minuti di ritardo e Sara mi sembra con 1 ora e un quarto o più. Eppure sapevamo che ci saremmo visti lì, aspettavamo quel momento.

Gesù sta aspettando il momento di incontrarti e tu?

Non pensare al fatto che ci sono guerre e epidemie e che quindi siamo già nei 7 anni della Tribolazione, anche perché allora dov’è il Tempio di Gerusalemme con i sacrifici di animali? Sta scritto che in mezzo alla “settina” (cioè i sette anni della Tribolazione, quindi a 3 anni e mezzo) l’anticristo farà cessare i sacrifici e il devastatore si porrà a sedere nel luogo santo:

DANIELE 9:27a Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore.

– Non siamo nella Grande Tribolazione ora, ma dobbiamo risvegliarci! Sì molte persone muoiono e soffrono, ma non siamo ancora lì, questo però è il tempo buono per prendere l’olio dello Spirito, avere un rapporto diretto con Dio! Consacrati! Ascolta il tuo Padre Celeste!

CONCLUSIONE. Nei prossimi incontri vedremo altri dettagli riguardo l’anticristo e gli ultimi tempi e soprattutto perché non dobbiamo temere.

Ma intanto oggi abbiamo imparato alcune parole chiavi per prepararsi al rapimento e alla Grande Tribolazione: vegliare, essere pronti.

Sarebbe bello poter sapere con esattezza il nome dell’anticristo, il giorno e l’ora dell’inizio della Grande Tribolazione, così potremmo ubriacarci, divertirci e vivere in modo egoistico e dissoluto. Così facendo ci distrarremmo da questo e poi non saremmo pronti per la venuta di Cristo! No, aspetta…quindi se sapessimo riconoscere l’anticristo, ci spegneremmo spiritualmente pensando di poterci attivare improvvisamente appena lo vedremmo e ci intorpidiremmo, di spegneremmo spiritualmente e finiremmo col non essere pronti. E’ un inganno, non possiamo conoscere l’anticristo in anticipo altrimenti ci perderemmo per strada! Paradossalmente “sapere equivale a non sapere”, invece “non sapere i dettagli riguardo al nome e al ruolo dell’anticristo, ci porta a sapere essere pronti spiritualmente”.

Il messaggio di Gesù non è “sapienza” umana, ma risveglio spirituale! Aspettativa verso il regno e la gloria di Dio!

Il Signore ti benedica, ti risvegli e ti guidi!

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Prospettive divine per il 2022

Prospettive divine per il 2022
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Arriva spesso il giorno in cui si fanno delle nuove scelte, dei propositi, specialmente all’inizio di un nuovo anno. Vuoi sapere se c’è un modo per fare le scelte giuste? Vuoi sapere se c’è una verità oggettiva che possa indirizzarci nel prendere le decisioni migliori?

Una verità oggettiva, se esiste, è quella non soggetta alla parzialità e agli errori umani, perché ognuno di noi esseri umani è soggetto al proprio punto di vista spesso incompleto, per cui possiamo avere una visione prospettica errata, o anche solo distorta, e mai oggettiva (nel senso di “super-partes”). Rimani con noi e vedremo come si possa mettere la propria vita nella giusta prospettiva. Se hai domande o richieste di preghiera, scrivi pure nei commenti del video.

Spesso all’inizio di un nuovo anno si rianalizza ciò che si è fatto per vedere di scegliere dei propositi migliori rispetto agli anni passati, o anche solo quelli giusti per l’anno in corso (in realtà ogni momento è buono per fare questo). Abbiamo bisogno di vedere le cose nella giusta prospettiva, altrimenti potremmo avere un immagine distorta. Il messaggio di oggi ha proprio lo scopo di aiutarci a trovare la prospettiva migliore, la prospettiva divina, quella che ci consenta di prendere la strada migliore.

SALMO 46:10 «Fermatevi e riconoscete che io sono Dio. Io sarò glorificato fra le nazioni, sarò glorificato sulla terra».

– Questo versetto è incredibile. E’ un “pugno in un occhio”. Ci dice che dobbiamo fermarci. Nel trambusto della società moderna, dobbiamo fermarci, altrimenti andiamo fuori strada. In mezzo alla confusione, alle ambizioni, ai progetti, dobbiamo spegnere tutto e focalizzarci su una cosa in particolare: Dio. Ma non solo “credere che Dio esista”. Dobbiamo capire che Lui è Dio! Dobbiamo capire tutte le implicazioni del Suo essere Dio. Sappiamo tutti che fisicamente parlando, il sistema solare ruota attorno al Sole. Ecco, in verità nella realtà metafisica (cioè oltre la fisica) è Dio al centro di tutto. Le nostre vite ruotano intorno a Dio, hanno bisogno di Lui, e per noi il riconoscere questo fatto sarebbe un enorme passo avanti. Dio è Dio, e presto sarà riconosciuto dalle nazioni! Verrà glorificato sulla Terra! Non ho una data per questo, ma se lo dice Dio, succederà!

In Francia si dice “Mettere la chiesa al centro del villaggio”, come per dire del rimettere a posto le cose nel giusto ordine. Spesso ci dimentichiamo di posizionare al centro della nostra vita, Colui che deve esserci, di mettere le cose nella giusta prospettiva: mettere Dio al centro della nostra vita!

Ma chi è questo Dio, perché mi devo fidare di Lui. Una volta Gesù disse:

LUCA 18:27 Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio

– Questo Dio è qualcuno che lavora su un altro livello: il livello dell’impossibile. Non ci sono cose che Lui non possa fare, ma semplicemente non fa alcune cose perché così ha deciso, per le motivazioni che conosce Lui. Non ignora i tuoi ed i miei problemi. Se e quando non agisce, potrebbe essere perché ha deciso così per quel momento.

Vorrei aiutare ognuno di noi a mettere le cose nella giusta prospettiva, la prospettiva divina, e a non lottare contro i mulini a vento. Spesso siamo così presi dalle nostre vite, anche da cose buone come le nostre famiglie, i nostri ministeri, i nostri progetti, e ci dimentichiamo di fermarci e riconoscere che Dio è Dio. Solo Lui lo è!

Ricordati di trovare del tempo per riposare, non parlo solo di dormire, ovviamente è utile dormire, ma sto parlando di un altro genere di riposo:

SALMO 91:1-2 Chi abita al riparo dell’Altissimo riposa all’ombra dell’Onnipotente. Io dico al SIGNORE: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza,
il mio Dio, in cui confido!»

– Qui vediamo due elementi fondamentali che evitano al castello di crollare. Possono impedire alla tua vita di sgretolarsi. Le fondamenta di un cristiano che rimane in piedi sono il abitare sotto la protezione di Dio, e il dichiarare Lui come proprio rifugio. Qui vediamo l’importanza della preghiera, della lode e dell’adorazione, ma non di parole vane, non di canzoni a memoria. Vediamo l’importanza del parlare a Dio e innalzarlo come capo della nostra vita. Sei credente? Bene. Hai fatto la dichiarazione di mettere la tua vita nelle Sue mani? Hai abbassato le tue pretese decisionali, sotto le ali di Dio? Hai smesso di confidare nelle tue capacità? Hai cominciato ad aspettare i tempi di Dio ed i Suoi piani per la tua vita? Preghi tutti i giorni affinché Lui compia la Sua volontà sulla tua vita e sulle persone intorno a te? Chiedi che la Sua saggezza guidi le tue scelte? Se non fai esplicitamente queste confessioni, non ricevi la Sua protezione, saggezza, guida e benedizione!

Se invece hai fatto queste dichiarazioni nel passato, oppure le stai facendo ora, allora leggiamo cosa dichiara Dio nella Sua Parola:

SALMO 91:9-10 Poiché tu hai detto: «O SIGNORE, tu sei il mio rifugio», e hai fatto dell’Altissimo il tuo riparo, nessun male potrà colpirti, né piaga alcuna s’accosterà alla tua tenda.

– Tu puoi avere la protezione soprannaturale di Dio, se ti rifugi sotto le Sue ali. Puoi avere la benedizione soprannaturale di Dio se dichiari che Lui è la tua fortezza. Puoi ottenere un riposo potente se fai di Lui la tua protezione!

Che sia gennaio o qualsiasi altro mese dell’anno, riposati tra le braccia di Dio. Rifugiati in Lui. Riconoscilo come Dio perché solo così gli consentirai di proteggerti. Infatti non basta essere “credenti”. Non basta essere dei “cristiani”. In questo versetto dichiara “Poichè hai detto: O Signore tu sei il mio rifugio…”. Ne consegue che se non dici “Signore sei il mio rifugio”… se non dici “Signore sei il centro della mia vita”… “Signore glorifica il tuo nome nella mia vita”… “Signore prendi la mia vita e fanne quello che vuoi”…se non fai queste dichiarazioni, allora Lui non potrà proteggerti. Lo ha stabilito Lui. Ha scelto Lui di proteggere solo quelli che lo proclamano proprio Dio, proprio rifugio!

Allora vorrei concludere con un momento di riflessione personale, dove ognuno di noi possa pensare e meditare sulla propria vita. Forse ci sono aree della tua vita dove ti senti esposto ai pericoli. Probabilmente è perché in quelle aree non hai messo Dio al centro. Puoi farlo ora. Forse in alcuni momenti ti senti allo sbando. Fermati e riconosci che solo Dio è Dio! Fermati e dai a Dio la gloria senza aspettare che siano le nazioni a farlo! Anticipa i tempi e sperimenterai prima la pace e il riposo di Dio!

Ti esorto a mettere le cose nella giusta prospettiva, la prospettiva divina, che possiamo conoscere solo stando all’ascolto dello Spirito! Se stai seguendo tramite Youtube o altri canali, metti in pausa e ascolta lo Spirito ora, non rimandare!

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Io non temo l’apocalisse

Io non temo l’apocalisse
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Spesso si parla di Apocalisse, di Grande Tribolazione, e c’è gente che è convinta che già la stiamo passando. Ma la stiamo passando ora, proprio ora? Vorrei mettere un po’ di chiarezza sull’argomento.

La Grande Tribolazione è un periodo di 7 anni, preannunciato in diversi punti della Bibbia tramite il profeta Daniele, l’apostolo Giovanni, e altri autori. Dio ha fatto scrivere parecchie, ma veramente parecchie profezie all’interno della Bibbia. A centinaia di queste si sono adempiute anche secoli dopo essere state scritte e in modo ultra dettagliato (NON ALLEGORICO!!!!), centrando città, tempi, luoghi, o persino nomi!!! Pertanto quando Dio parla di 7 anni, è esatto!

Dobbiamo temere la Grande Tribolazione, e dobbiamo temere l’anticristo?

MATTEO 28:20 Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente

– Questo versetto dice tutto e non dice niente. Non ci sono chissà quali verità dottrinali. Non ci sono insegnamenti teologici. C’è solo una consolazione, ma è una consolazione enorme: Gesù dichiara di rimanere con noi (se siamo Suoi discepoli) finché ci sarà “l’età presente”. Non temere i pericoli della fine, perché Gesù sarà con te. Non temere la persecuzione, perché Gesù sarà con te. Gesù non ha mai detto che sarebbe andato sempre tutto bene, ma ha detto che sarebbe sempre stato con te!

– Ehi aspetta! Ma Gesù non è più qui, è in cielo! Io lo so, e lo sapeva anche Lui. Questo è l’ultimo versetto di Matteo, subito prima di ascendere al cielo, e non è un problema, perché per mezzo dello Spirito Santo è ancora con te in ogni situazione!

GIOVANNI 16:33 Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo».

– Gesù ha parlato diverse volte di tribolazioni (problemi, prove, difficoltà), ma non tutte le volte si riferiva alla “Grande Tribolazione”. La storia è stata piena di tribolazioni, come è stata piena di anticristi. E’ un dato di fatto, e Gesù ci aveva avvisati. Seppure ci fosse un anticristo ora (e penso che ce ne sia ben più di uno), sappi che ciò non limiterebbe la capacità di Gesù di essere con te e consolarti, di proteggerti, darti forza e benedirti. Infatti consapevole di questi problemi, Gesù ti ha avvisato in anticipo che li avresti passati. Eppure in Lui puoi avere pace anche in questi problemi! La pace e il coraggio nella tribolazione si possono avere solo in Lui (“pace in me”). Gesù ha vinto il mondo!!! Non c’è niente che possa toglierti la pace se sei in Gesù! Puoi essere fifone o fifona (ti capisco perché anche io umanamente non sono molto coraggioso), ma per lo Spirito di Gesù diventi coraggioso/a e pieno o piena di pace! Parlavamo di Spirito:

GALATI 5:22-23 Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c’è legge… Se viviamo dello Spirito, camminiamo altresì guidati dallo Spirito.

– L’apostolo Paolo ci mostra la via dello Spirito di Dio e il Suo frutto. Lui era consapevole delle difficoltà, della fine dei tempi, dei problemi della vita e della Grande Tribolazione. E ti dice che nonostante tutto questo tu puoi manifestare il frutto dello Spirito, anche durante l’Apocalisse, ma solo se vivi nello Spirito!

C’è una strana convinzione in molti di coloro che si dicono cristiani, e cioè il credere di poter essere dei credenti e di poter manifestare il frutto dello Spirito e vedere miracoli, senza dover ricercare continuamente la guida dello Spirito. Spesso si confonde lo Spirito con le emozioni e l’emotività umana. No, il frutto dello Spirito è un carattere soprannaturale che si manifesta solo quando camminiamo nello Spirito (cioè quando siamo veramente guidati dallo Spirito di Dio e non dalle nostre sensazioni). Non possiamo avere 50% frutto e 50% carne. Come diceva Giovanni Battista, bisogna che Lui cresca e che io diminuisca. Come diceva l’apostolo Paolo, morire a sé stessi e vivere in Cristo. Serve far muovere lo Spirito di Dio in noi! E allora cosa succede? Succede che possiamo confidare nell’amore e nella pace di Cristo:

ROMANI 8:35-36 Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Com’è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello».

– Per amore di Dio siamo messi a morte “tutto il giorno” da migliaia di anni, non da ieri (questo brano è stato scritto 2.000 anni fa, ed è una citazione del salmo 44 scritto 3.000 anni fa)! Non c’è la persecuzione verso i seguaci di Dio solo da qualche giorno! Non c’è un complotto da qualche mese, ma da oltre 3.000 anni (5.782 per l’esattezza)! Ma nonostante tutto questo, nulla può separarci dall’amore di Cristo, nemmeno la tribolazione o la persecuzione o il pericolo o la fame!

– Ma se Gesù mi ama, non può evitarmi tutta questa sofferenza?

GIACOMO 1:2 Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza.

– A Dio non fa piacere farci passare attraverso prove e tribolazioni, ma lo costringiamo, perché siamo indolenti e ci perdiamo via. Facciamo di testa nostra. Ci sperdiamo. Invece la “prova della nostra fede” ci fa diventare costanti nel seguirLo!!!

Hai giurato fedeltà a Dio? E pensi che lo avresti fatto se non avessi passato quello che hai passato nella vita?

Hai continuato ad essere fedele a Dio (tra alti e bassi)? E pensi che lo saresti stato o stata, se non avessi dovuto affrontare le prove?

Quando hai sonno e stai per addormentarti sul divano ma devi rimanere sveglio, se qualcuno dei tuoi familiari vuole aiutarti, cosa fa? Ti fa “buh”! Oppure ti chiama! Oppure ti da qualcosa da bere, oppure dei pizzichi o delle gomitate, sennò dormi! Così è nello Spirito! Abbiamo bisogno di essere stimolati, stuzzicati, pizzicati, altrimenti ci addormentiamo spiritualmente.

Ricordo una volta che ero piccolo piccolo, forse intorno ai 4 anni. Ero in braccio a mio padre sui go-kart, non capisco come gli sia saltato in mente… è pericoloso…comunque qualcuno ci ha tagliato la strada e abbiamo sbattuto, e io soprattutto ho sbattuto, e lui mi ha portato di corsa al pronto soccorso per accertarsi che non ci fossero traumi cranici. Io avevo un sonno e una voglia di dormire (brutto primo sintomo), ma quando c’è un sospetto trauma cranico si deve rimanere svegli altrimenti potrebbe peggiorare la situazione, è bene che prima ci sia un controllo medico con paziente sveglio per verificare che non ci siano danni neurologici o di altro genere. Un bravo papà cosa fa in questa situazione? Ti tiene sveglio! E cosa fa il nostro Padre Celeste? Ci tiene svegli spiritualmente, per non farci avere “danni cerebrali spirituali”!!!

CONCLUSIONE. Per ricapitolare, Gesù ha detto da migliaia di anni che c’è la tribolazione, la persecuzione, la guerra spirituale, ma ci ha garantito che Lui sarebbe stato con noi fino alla fine dell’età presente. Quando arriverà la fine, Lui sarà con noi, allo stesso modo ora anche se ci sono anticristi (falsi unti). Ha detto che avremmo avuto tribolazione, e che in Lui avremmo avuto pace nella tribolazione. L’apostolo Paolo ci fa capire che possiamo essere in Cristo, camminando nello Spirito e manifestandone il frutto. E’ questo che aiuta da migliaia di anni i credenti di tutto il mondo contro gli attacchi del male e sarà valido fino alla fine dell’età presente. I santi della storia sono messi a morte da migliaia di anni “tutto il giorno”, ma nulla può separarci dall’amore di Cristo, dalla Sua pace.

La prova e ogni situazione che passiamo, ci consente di essere sempre più vicini al nostro Padre Celeste e costanti nella fede.

Il Padre ti ama e non ti esporrebbe mai a qualcosa che possa andare a tuo danno, al contrario ti espone a qualcosa che produce costanza. Ovviamente puoi pregare per essere guarito, liberato, protetto, e proprio questa vita di preghiera e comunione con il Padre, ti farà essere costante nella fede e costante nello Spirito.

Ricordati: non temere l’Apocalisse se sei nel Padre, perché il Padre sarà con te e ti mostrerà amore nell’Apocalisse, amore nella tribolazione, pace in ogni situazione cercando di tenerti sveglio e di non farti dormire.

Se temi la Grande Tribolazione, non hai capito di cosa parla l’Apocalisse. Se temi l’Apocalisse non hai capito il libro dell’Apocalisse. Prima di capire il libro dell’Apocalisse, devi capire cosa dicono i 65 libri che sono prima dell’Apocalisse, e dicono di non temere perché Gesù e il Suo amore saranno sempre con te, se sei IN Lui!

Ripeti con me: “Io non temo l’apocalisse, non temo la tribolazione o la persecuzione, perché Dio è con me, perché nulla potrà separarmi dall’amore di Cristo, perché in ogni cosa io sono più che vincitore in Cristo e posso affrontare qualsiasi guerra o pericolo e avere la pace di Cristo in me perché io sono in Cristo.”

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Natale La nascita del Pane della vita

Natale La nascita del Pane della vita
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In questi giorni ricorre il Natale, il giorno prescelto per indicare la nascita di Gesù, perché la religione ha stabilito che Lui sia nato il 25 Dicembre. In realtà non si sa con esattezza. Questa data è stata indicata circa 200 anni dopo la nascita di Gesù, da Ippolito di Roma, perché era giunta voce col passa parola di decennio in decennio e da persona a persona, che fosse questa la data, ma è un po’ troppo labile come fondamento, infatti Clemente Alessandrino, suo contemporaneo, dice che non si sa con esattezza e propone l’inizio di gennaio.

Non ci sono reperti archeologici o storici o soprattutto biblici che indichino una di queste date, anzi ci sono probabilità che invece la data esatta sia stata nei mesi di settembre (in corrispondenza con la festa dei Tabernacoli) o in aprile (in corrispondenza della festa di Pasqua) o a giugno (in corrispondenza della festa delle Settimane/raccolti) dato che i pastori che accorsero a vedere Gesù appena nato, dormivano all’aperto e a 700-800 metri di altitudine fa freddo a dicembre-gennaio, pure in Israele.

Abbiamo anche il dubbio sull’anno di nascita, in quanto l’anno zero tecnicamente non può esistere in matematica, ma solo 1 avanti Cristo e poi 1 dopo Cristo, senza contare che Erode il Grande è morto intorno al 4 a.C. e quindi Gesù dovrebbe essere nato prima di quella data. Il problema dell’anno è dovuto ai conteggi effettuati dal monaco Dionigi il piccolo circa 500 d.C., e a quanto pare potrebbe aver perso 5-6 anni nel suo conteggio.

In realtà non è un problema, in quanto il messaggio del natale non è il festeggiare la nascita del bambinello in un giorno o un anno specifico. Non è lo scambiarsi dei regali o aspettare Babbo Natale, ma comprendere e vivere il messaggio e gli insegnamenti di Gesù. Se non sai qual’è il messaggio di Gesù, allora non hai capito niente del Natale.

Il messaggio del Natale non si concretizza solo 1 giorno l’anno, ma 365 giorni l’anno. Se per 364 giorni sei affaticato o affaticata nel correre dietro al pane “terreno”, hai perso lo Spirito del Natale, anzi, non lo hai mai avuto. Un giorno Gesù disse al maligno che lo tentava:

MATTEO 4:4 «Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio“».

– Il messaggio di Gesù spinge a comportarsi bene! Anzi no, il messaggio di Gesù spinge ad ascoltare ogni parola che viene dalla bocca di Dio! Dopo che hai ascoltato la voce di Dio in persona, sarai cambiato, trasformato! Ma prima devi capire che la tua vita non dipende dal cibo terreno o dalle vivande, ma dall’avere un rapporto diretto con il Padre Celeste. Ascoltare ciò che proviene dalla “bocca di Dio” è più importante perfino del pane e di tutto il cibo che mangiamo!

GIOVANNI 6:35 Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete.

– Il pane è importante per il corpo? Allora Gesù è importante per la tua stessa vita! Cosa fai per proteggere la tua vita? Ti preoccupi di mangiare, bere, vestirti, proteggerti dal freddo e dalle malattie. Ecco, Il bisogno di Dio che è nel tuo corpo, è maggiore del bisogno del cibo o di qualsiasi altra necessità materiale. Gesù è il pane della vita: ciò che alimenta e da sostanza alla nostra vita!

GIOVANNI 6:51 Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne».

– Gesù approfondisce ulteriormente il discorso, facendo capire che non si tratta di qualcosa di “spirituale”, qualcosa di “poetico”. Non sta parlando in modo allegorico. Non si tratta di una parabola il fatto che Lui sia il “pane vivente disceso dal cielo” e ciò lo dimostrerà sacrificando veramente la Sua “carne” per dare “vita al mondo”.

Noi ricordiamo la nascita di Gesù, perché lo viviamo come la festicciola annua che ci fa essere tutti più buoni, oppure ci da un’ottica diversa da quella che abbiamo avuto tutto l’anno. Invece Gesù ci dice di dipendere dalla Parola di Dio! Ci dice di avere un rapporto diretto con Lui! Di ricevere Lui come il pane della nostra vita!

MICHEA 5:1 «Ma da te, o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni.

– Il Re è venuto per regnare e dominare! La religione lo fa diventare bambino tutti gli anni, e questo bambino non ha mai tempo per diventare re perché un anno non basta. Invece Gesù è stato bambino 2.000 anni fa, ma oramai ha 2.000 anni, quindi è grandicello! Anzi no, ha molto di più di 2.000 anni: le Sue origini “risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni”! Il profeta Michea visse intorno a 600 prima di Cristo e in questo brano presenta un concetto che oggi pochissimi hanno capito, anche fra coloro che credono nella Bibbia come Parola di Dio. Anche fra coloro che si dicono nati di nuovo: Gesù era vivo dai tempi antichi, dai “giorni eterni”. Lui è superiore alla carnalità e alle limitazioni umane. Lui è superiore all’opera del male e delle tenebre. Dio non ha bisogno di porre rimedio a cose che gli sfuggono di mano, ma Lui conosce la fine fin dall’inizio, Lui ha un piano che sussiste perché non è un meteorologo che può indovinare o no, studiare o sbagliare, ma Dio sa, punto, punto esclamativo!

1 PIETRO 1:18-20 non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia. Già designato prima della fondazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi

– Gesù esisteva dai tempi antichi, dai giorni eterni, ed era designato agnello sin da prima della fondazione del mondo. Magari potresti aver saputo di Gesù da dopo che “è stato manifestato”, cioè negli ultimi anni. Potresti avere 30-40-50 anni e aver saputo di Gesù solo in questi ultimi decenni. Ma Gesù era preesistente! Da 2.000 anni….no 2.600 anni…..no 10.000 anni…no, dai “giorni eterni! Non solo, era designato come agnello senza difetto né macchia che sarebbe morto per la salvezza di chiunque crede, già prima che l’uomo cadesse, molto prima di Adamo! Adamo non prese Dio in contropiede, ma Dio già sapeva della caduta di Adamo, prima che ci fosse Adamo, e Dio aveva già preparato il piano di salvezza nell’Agnello perfetto Gesù Cristo, prima che ci fosse la terra!

Tanti sono “cristiani da telegiornale”: sanno le cose dopo che sono successe e solo se qualche giornalista si è preso la briga di fare un articolo o un servizio televisivo sull’argomento. Questo genere di cristiani arrivano dopo i fatti, scoprono solo ciò che altri esseri umani vogliono fargli sapere.

– Ma non è questo il messaggio di Dio, non è questo il messaggio del Natale. Il messaggio del Natale è Dio che è venuto per avere un rapporto diretto con te, senza intermediari, senza “telegiornali”, ma avere la fonte diretta che ti informa in anticipo sulla direzione degli eventi! Ti informa in anticipo su quale sia il bisogno del tuo cuore. Su quale sia il “pane” della tua vita!

Dio vuole cibare e nutrire veramente la tua anima, il tuo Spirito e anche il tuo corpo. Dio da vita. Infatti Colui che ha fatto l’uomo ha detto:

GIOVANNI 10:10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

– Per cosa è venuto Gesù? Per dare vita! Per cosa è venuto Gesù? Ripeti insieme a me, “per dare vita”! E non una vita qualsiasi, ma una vita abbondante!

Quindi ricevi il messaggio del Natale, quello vero, cioè ricevi ogni parola che proviene dalla bocca di Dio. Ricevi il pane della vita, cioè Gesù Cristo, che ha dato la Sua vita per te, per salvarti e per avere un rapporto diretto con te, quotidiano, attraverso la lettura della Parola di Dio, la Sacra Bibbia, attraverso la preghiera spontanea, attraverso la comunione con altri credenti che hanno conosciuto Dio personalmente e ricevi la vita che solo l’Agnello perfetto e senza macchia può dare.

A proposito di “pane della vita”, dov’è nato Gesù? Betlemme. Il nome ebraico è Beth-Lechem, cioè casa del pane. Se non l’hai capito Gesù è il pane della vita, e per fartelo capire meglio è nato a “casa del pane”. E’ stato infornato per circa 30 anni, e la Sua carne sulla croce era il pane che da vita al mondo. Ricevi il messaggio di Gesù, vivi il messaggio di Gesù, e in Lui puoi avere una vita abbondante e benedetta, se vivi con fiducia nel Dio che da la vita. Se ricevi il pane della vita!

Il Signore ti benedica e ti protegga!

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Cittadino o pellegrino

Cittadino o pellegrino
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Hai mai provato curiosità per capire quale paese sia il migliore al mondo? Spesso si sentono statistiche riguardo la città più vivibile, la nazione più ricca, lo stato più sicuro, etc…

Oggi parleremo di questo, partendo da due parole molto conosciute. Una di queste è cittadinanza.

Cittadino è:

– 1.Chiunque abita in città o risiede in una determinata città

– 2.Chi appartiene a uno stato (cioè a una comunità politica, a una nazione), e per tale sua condizione è soggetto a particolari doveri e gode di determinati diritti

– Come vedi un cittadino è qualcuno che ha “crediti” e “debiti” verso lo Stato di cui è cittadino. Questo vuol dire che per esempio ha diritto a richiedere protezione, libertà, benessere e assistenza sanitaria, ma ha anche il dovere di contribuire al sovvenzionamento di questi diritti, oltre che ad agire per il bene della collettività.

L’altro termine che vorrei trattare oggi è “Pellegrino”. Con questo termine si indica – 1.In senso stretto, chi si reca in pellegrinaggio a un luogo santo, solo o in gruppo mentre 2.In senso lato, vicino all’originario sign. del lat. peregrinus, viandante, persona che va errando qua e là fuori della propria patria, uno straniero. Quindi cittadino e pellegrino sono in un certo senso opposti tra loro, nel senso che uno è straniero o “pellegrino” finché non prende la cittadinanza del luogo dove è emigrato, ma a quel punto cessano i presupposti per indicarlo come “straniero” (discorso a parte per l’integrazione).

Oggi vedremo che Dio chiama i credenti Suoi figli, ad essere cittadini e pellegrini, e partiremo dall’analisi del popolo di Israele, altrimenti non possiamo capire la nostra condizione!

Dio parlando al Suo popolo disse riguardo ai Patriarchi (Abrahamo, Isacco e Giacobbe) che furono forestieri, pellegrini, nella terra promessa:

ESODO 6:4 Stabilii pure il mio patto con loro, per dar loro il paese di Canaan, il paese nel quale soggiornavano come forestieri (stranieri, pellegrini).

– Giacobbe scese poi in Egitto con i propri figli, eppure il patto con loro era di dare la terra promessa. Dopo 400 anni ciò si adempì, ma in realtà la terra promessa terrena era figura della patria celeste. Infatti la Gerusalemme terrena è sottoposta alla Gerusalemme celeste, e il tabernacolo e il tempio di Gerusalemme erano solo la copia delle realtà celesti, lo vedremo poi leggendo Ebrei!

Il popolo di Israele obbedì a Dio rimanendo attaccato alle realtà terrene. Commise però l’errore di non comprendere dai patriarchi di aver a che fare con “le ombre” e di dover puntare agli originali in cielo! Adesso guardiamo l’ultimo versetto dell’Antico Testamento nella Bibbia ebraica, che non è in Malachia in quanto nella Bibbia ebraica i libri sono in un ordine diverso rispetto alla nostra Bibbia, ma è 2 Cronache:

2 CRONACHE 36:23 «Così dice Ciro, re di Persia: “Il SIGNORE, Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli mi ha comandato di costruirgli una casa a Gerusalemme, che si trova in Giuda. Chiunque fra voi è del suo popolo, sia il SIGNORE, il suo Dio, con lui, e parta!”» (letteralmente iaàl che è voce del verbo Alà da cui deriva Aliàh, cioè “salire” e “salita”, per cui si tradurrebbe meglio con “salga”)

– La conclusione della Bibbia ebraica invita a salire. (1)Salire perché Gerusalemme è a 800 metri di altitudine. (2)Salire perché in un certo senso andare nella terra promessa porta ad avvicinarsi a Dio. (3)Ma salire anche perché non solo dobbiamo avere una vita “spirituale”, ma effettivamente dobbiamo guardare il cielo e il Regno di Dio!

Dio tramite Ciro invita il popolo di Israele a tornare a Lui e servirLo come sacerdoti, come Suo popolo, tornando nella Terra che Lui ha scelto per loro! Mai dimenticando la propria “cittadinanza di popolo eletto” (cosa che purtroppo dimenticano spesso e volentieri, pochi sono veri credenti nel Dio vivente di Abrahamo, che parla ancora oggi e compie miracoli ancora oggi).

– Ma Gesù cosa è venuto a fare? Cosa ha comprato con il Suo sangue?

La nostra salvezza sicuro, la nostra benedizione, la nostra pace, la nostra guarigione, etc… e se vi dicessi “la nostra cittadinanza”?

EFESINI 2:12 ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele ed estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo.

– Ricordati che quando eri senza Gesù, non avevi collegamento con i patti della promessa, non avevi speranza, non avevi Dio ed eri escluso ed esclusa dalla cittadinanza di Israele….ma ora in Cristo hai anche queste cose! Hai speranza, hai Dio nel mondo, sei stato incluso o inclusa nei patti che erano per il popolo di Israele, e sei incluso nella cittadinanza di Israele! Sei cittadino Israeliano, quindi fai parte del popolo di Dio, sei Suo sacerdote ed hai ereditato promesse e patti!

EBREI 11:13-16 Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma le hanno vedute e salutate da lontano, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra. Infatti, chi dice così dimostra di cercare una patria; e se avessero avuto a cuore quella da cui erano usciti, certo avrebbero avuto tempo di ritornarvi! Ma ora ne desiderano una migliore, cioè quella celeste; perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città.

– La differenza tra un “ebreo etnico” e un “ebreo etnico credente” in Dio, è che i primi hanno le promesse ma credono di essere cittadini della Terra promessa sulla terra (ed appartengono ad essa), anche i secondi hanno le promesse ma credono di essere pellegrini sulla terra e che tempio e Terra promessa sono solo figure e copie di ciò che li attende in cielo. Purtroppo tra gli ebrei molti (non tutti) non credono nemmeno nell’esistenza di un paradiso o di un luogo che li attenda, ma vivono solo la propria cittadinanza terrena. Questa situazione è comune anche tra molti cristiani. Invece siamo esortati a non avere contemporaneamente cittadinanza “terrena” e cittadinanza “celeste”, non possiamo avere contemporaneamente cittadinanza “israeliana terrena” e “israeliana celeste”, dobbiamo essere pellegrini sulla terra, e cittadini dell’Israele celeste, come erano i patriarchi e come sono molti cristiani ed ebrei oggi. Non possiamo vivere due vite, una vita carnale e una vita spirituale, ma dobbiamo vivere da pellegrini su questa terra, riconoscendo che la nostra cittadinanza è solo quella “israeliana celeste”!

1 PIETRO 2:11-12 Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dalle carnali concupiscenze che danno l’assalto contro l’anima, avendo una buona condotta fra i pagani, affinché laddove sparlano di voi, chiamandovi malfattori, osservino le vostre opere buone e diano gloria a Dio nel giorno in cui li visiterà.

– Tu sei straniero e pellegrino ovunque vivi sulla terra! Non riconoscerti parte di questo mondo. Non vivere “carnalmente”! E con ciò non sto solo dicendo di non commettere peccato (e nemmeno Pietro intendeva solo questo)! Sto invece esortandoti a riconoscerti “non di questo mondo”! Il mio gruppo musicale preferito degli anni 90 era un gruppo rock cristiano di nome Petra, e loro in quasi tutte le copertine dei loro album mettevano astronavi. Io non capivo bene l’inglese e con il mio migliore amico ci domandavamo il significato di questa abitudine legata alle astronavi….ma ci piaceva troppo la musica per cui abbiamo continuato ad esserne fan. Piano piano migliorando l’inglese e leggendo il testo delle canzoni, abbiamo letto che parlavano del fatto che non siamo cittadini di questo mondo, siamo “alieni”, non apparteniamo a questo mondo…etc… E’ vero, apparteniamo al Regno dei cieli!

FILIPPESI 3:20 Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore,

– Se sei cittadino o cittadina dell’Israele celeste, puoi avere una speranza irremovibile. Sapete, spesso si parla di “teologia della sostituzione”, che è il termine per definire quei cristiani i quali credono che la Chiesa abbia sostituito il popolo di Israele come popolo di Dio. Non è così: la cittadinanza israeliana e l’essere “popolo di Dio” riguarda coloro che si riconoscono pellegrini su questa terra, in attesa di accedere nella propria “terra promessa celeste”, essendo sacerdoti di Dio fra i pagani di questo mondo. Dio ha voluto portare un concetto celeste sulla terra. Vuole un popolo che agisce nel Suo nome. E per fare questo non serve una religione o una chiesa speciale, serve essere parte del popolo di Dio e ricevere la promessa, i patti e la cittadinanza.

CONCLUSIONE. Per ricapitolare: la salvezza avviene per un rapporto diretto con Dio, riconoscendosi peccatori e bisognosi del Creatore. Dio inoltre desidera un popolo composto da cittadini “israeliani” del Suo Regno celeste. Per essere cittadini del popolo di Dio bisogna riconoscersi sacerdoti di Dio in questo mondo fra i pagani (ma anche fra gli ebrei che non si sentono di appartenere all’Israele “celeste”), portando il messaggio di Dio. Grazie ad Abrahamo, il popolo di Israele terreno è stato prescelto come sacerdote e popolo eletto di Dio, colui che aveva un compito speciale nel rappresentare Dio nel mondo. Troppi di essi ora si sono laicizzati, politicizzati o “egoisticizzati”, ma parte del ruolo dei cristiani è anche spronare gli ebrei a tornare a Dio!

Inoltre abbiamo visto che in Cristo, oltre alla salvezza, alla benedizione, alla guarigione, alla pace e a infinite altre cose che abbiamo guadagnato, siamo anche entrati a far parte del popolo di Dio, cittadini di Israele (secondo alcuni “colui che lotta con Dio”), perché è piaciuto a Dio fare dei 2 popoli, un solo popolo.

Se sei un ebreo puoi essere cittadino dell’Israele terreno, ma solo per comprendere che è solo la copia e che devi diventare cittadino dell’Israele celeste.

Se sei un gentile credente in Gesù, allora sei entrato nella cittadinanza di Israele (quello celeste) e sei parte del popolo di Dio lo stesso. Hai ereditato le promesse, i patti, ma anche il passaporto e la cittadinanza israeliana celeste in Cristo!

Fanne buon uso come sacerdote di Dio tra i pagani!

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Logica divina contro logica umana

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Ci sono alcune questioni che sto cercando di risolvere da anni, ma non vedo ancora la via d’uscita. La burocrazia può essere incredibile! E’ mai capitato anche a te? Cercare di ottenere delle cose, giuste e legali, ma sembrano esserci dei muri insormontabili? A volte ce la facciamo, ma il più delle volte no, oppure ce la facciamo ma solo dopo tantissimo tempo.

Questo per via della nostra mancanza di onnipotenza e sembra che la nostra vita sia bloccata. La soluzione sarebbe l’ottenere una benedizione superiore nelle nostre vite che trasforma le vite. Oggi affrontiamo le regole contro-intuitive della benedizione soprannaturale di Dio.

LUCA 12:16-21 E disse loro questa parabola: «La campagna di un uomo ricco fruttò abbondantemente; egli ragionava così, fra sé: “Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?” E disse: “Questo farò: demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all’anima mia: ‘Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; ripòsati, mangia, bevi, divèrtiti'”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?” Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio».

– Gesù disse questa parabola apparentemente per affrontare l’avarizia. L’uomo che aveva interrogato Gesù, giustamente desiderava la sua parte di eredità. Era legittimo, forse. Non sappiamo se Gesù vide il cuore di questo uomo, se era avaro. Non sappiamo nemmeno se Gesù vide la legittimità o l’illegittimità della richiesta dell’uomo. Non è la giustizia terrena il fulcro della nostra vita sulla terra. Il fulcro è essere ricchi in Dio (il vivere in Dio). Vivere nello Spirito. Il brano prosegue con Gesù che dice:

LUCA 12:22-24 Perciò vi dico: non siate in ansia per la vita vostra, di quel che mangerete, né per il corpo, di che vi vestirete; poiché la vita è più del nutrimento e il corpo più del vestito. Osservate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. E voi, quanto più degli uccelli valete!

– Dopo aver detto che non importa essere ricchi finanziariamente ma importa essere ricchi in Dio. Dopo aver detto che Dio può prendersi cura di noi, così come fa con i corvi, nei versetti seguenti c’è l’esempio dei gigli nei campi, che vengono coronati di gloria meglio di Salomone che era l’uomo più sapiente e ricco nel mondo. Quanto è buono fidarsi di Dio! Quanto è buono diventare semplici come dei gigli o dei corvi che vengono nutriti da Dio! Chi ha messo i titoli ai paragrafi della Bibbia ha intitolato questo brano contro la preoccupazione….ma ha sbagliato….il fulcro non è contro la preoccupazione (che pure è un problema), ma il titolo sarebbe dovuto essere “Per avere vera vita in Dio”!

Gesù non vuole vietarti la preoccupazione, Gesù vuole darti vita e farti capire che la tua preoccupazione è la tua illusione di poter ottenere il meglio nella vita con le tue capacità.

ECCLESIASTE 11:1-2 Getta il tuo pane sulle acque, perché dopo molto tempo lo ritroverai. Fanne parte a sette, e anche a otto, perché tu non sai che male può avvenire sulla terra.

– Il metodo contro-intuitivo di Dio è “butta il tuo cibo al fiume”! In realtà qui il pane indica ciò che per te è vitale. Quello che è ai primi posti nella tua vita! In qualsiasi corso di alta finanza e investimenti Gesù non sarebbe stato accettato. Come si può pensare che sia benedetto e prospero qualcuno che butta il proprio cibo e le cose che più ha a cuore?!?!? Eppure il Signore ci ammaestra nel non innalzare ciò che abbiamo. Nel non idolatrare il benessere finanziario, la salute, i viaggi, nemmeno i figli. Qualsiasi cosa può diventare un laccio per noi, persino le cose buone, possono metterci in trappola! Siamo chiamati a lasciare ogni cosa nelle mani di Dio! Siamo chiamati a non accampare diritti o ricchezze, il che non vuol dire diventare poveri, ma avere le ricchezze e le benedizioni senza mettere il cuore in esse, ma mettendolo in Dio e amando il prossimo.

Condividi il tuo pane con sette o anche otto (=non limitarti nella generosità), perché non sai che male possa capitare ai tuoi beni. Del bene illimitato che hai fatto, una parte potrà tornartene indietro quando ne avrai bisogno. Attenzione sempre a ricordarsi di amare Dio e vivere la nostra vita in Lui e a non confidare in noi stessi! A cercare il Regno di Dio, e non il nostro pensando di poter fare chissà cosa! Pensando di poter tenere il controllo nelle nostre mani!

Il popolo di Israele dopo essere uscito dall’Egitto, quando doveva entrare nella terra promessa ebbe paura dei giganti e non si fidò di Dio, convinto di farcela da solo. Non si fidò di Dio, né di Giosuè e né di Caleb, dicendo che i propri figli sarebbero diventati una preda e morti se si fossero fidati di Dio e fossero entrati nella terra promessa. E Dio risponde:

DEUTERONOMIO 1:39 I vostri bambini, dei quali avete detto: “Diventeranno una preda!”, i vostri figli, che oggi non conoscono né il bene né il male, sono quelli che vi entreranno; a loro darò il paese e saranno essi che lo possederanno.

– 40 anni nel deserto per mancanza di fiducia in Dio, e per la fiducia in sé stessi nella protezione dei propri figli. Invece Dio aveva promesso di proteggere i loro figli e lo fece, ma i padri furono bruciati dalla loro incredulità.

– La mamma di Mosè “gettò il suo pane sulle acque”, quando mise Mosè in una culla e lo lasciò sul fiume perché il faraone aveva decretato che tutti i figli di Israele dovevano essere gettati al fiume. Lei mise suo figlio in una culla galleggiante e lo mise nelle mani di Dio. Colpo di scena, Mosè non muore, né finisce in mani estranee:

ESODO 2:5-9 La figlia del faraone scese al Fiume per fare il bagno, e le sue ancelle passeggiavano lungo la riva del Fiume. Vide il canestro nel canneto e mandò la sua cameriera a prenderlo. Lo aprì e vide il bambino: ed ecco, il piccino piangeva; ne ebbe compassione e disse: «Questo è uno dei figli degli Ebrei». Allora la sorella del bambino disse alla figlia del faraone: «Devo andare a chiamarti una balia tra le donne ebree che allatti questo bambino?» La figlia del faraone le rispose: «Va’». E la fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. La figlia del faraone le disse: «Porta con te questo bambino, allattalo e io ti darò un salario». Quella donna prese il bambino e lo allattò.

– Dio ascoltò la preghiera della mamma di Mosè e si prese cura del bambino. Non solo, anche se lei aveva “gettato il suo pane sulle acque”, Dio consentì a lei di riaverlo, di crescerlo, di accudirlo, di essere protetti in quanto non era più uno schiavo ebreo da buttare al fiume, ma il figlio adottato dalla figlia del faraone, e vennero sovvenzionati dal faraone stesso (dalla figlia)!

Dio fa ogni cosa per bene! Se getti il tuo pane, le tue ambizioni, il tuo orgoglio, quello che hai a cuore, Lui può benedirti in modo soprannaturale! Può fare in modo che il male si ritorca in bene! Se Dio è il tuo tutto, Lui può moltiplicare, proteggere e benedire, e mettere dei muri invalicabili al male che vuole colpirti!

CONCLUSIONE. Per concludere abbiamo visto che nella vita spesso ci sono problemi di ogni genere. Affrontiamo difficoltà gravi, ma spesso le difficoltà lievi destabilizzano allo stesso modo. Probabilmente è perché pensiamo di poter gestire la vita con le nostre forze. Di fare i nostri programmi e riuscire. Dio dice “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?” Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio». Arricchisciti in Dio!!!

Sta anche scritto nel SALMO 20:7 Gli uni confidano nei carri, gli altri nei cavalli; ma noi invocheremo il nome del Signore, del nostro Dio.

– Chi invochi tu? In chi hai fiducia? In te stesso o in Dio? Hai delle ricchezze? Hai una casa? Hai delle capacità? Hai dei figli? Hai un coniuge? “Getta” tutte queste cose sulle acque, cioè nelle mani di Dio, e non preoccupartene! Confida in Dio e sii ricco o ricca in Dio! Perché se tieni le cose sotto il tuo controllo potrai perderle, ma se le affidi a Dio, come l’Ecclesiaste o come fece la mamma di Mosè, allora le ritroverai, allora vivrai la benedizione soprannaturale di Dio.

Il Signore ti benedica!

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Hanukkah – La dedicazione a Dio

Hanukkah – La dedicazione a Dio
Culti

 
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Sei curioso o curiosa di sapere se Gesù festeggiava, se rispettava feste ebraiche o cristiane e se Lui desideri che tu impari alcune cose attraverso la conoscenza di queste feste? Conoscere le figure che trasmettono, alcuni messaggi che sono nascosti dietro queste feste ebraiche?

Rimani con noi che oggi vedremo una festa molto interessante nata in seguito ad una guerra di sopravvivenza che il popolo di Israele combattè contro i Greci Seleucidi (che già così suonano male!)

Siamo circa 160 anni prima di Gesù e i Seleucidi volevano abolire gli usi e i costumi del popolo eletto da Dio, con lo scopo di inglobarli o sterminarli completamente (in realtà solo il loro capo Antioco Epifane IV). Pertanto i Giudei, guidati da una famiglia in particolare di nome Maccabei, ottenerono la liberazione. I Seleucidi però avevano dissacrato il tempio di Gerusalemme e così i Maccabei lo fecero riconsacrare, ma ciò non fu semplice in quanto bisognava attenersi a dei rituali particolari e uno di questi richiedeva che fosse ininterrottamente acceso il fuoco delle candele del candelabro nel tempio, in onore di Dio. Il primo giorno della riconsacrazione del tempio, il 25 del mese di Kislev, avevano solo olio per fare il fuoco per quel giorno, mentre per creare altro olio secondo le richieste di Dio servivano 8 giorni. Per miracolo il poco olio che bastava solo per un giorno, durò 8 giorni, consentendo ai sacerdoti di avere abbastanza tempo per iniziare la produzione e farne dell’altro per i giorni seguenti e averne di scorta.

La famosa festa di Hanukkah è appunto la festa che ricorda questo miracolo e la “ridedicazione” del tempio di Gerusalemme circa 160 anni prima di Cristo. Hanukkah viene spesso chiamata in italiano e in inglese “festa delle luci” perché è molto incentrata sulla luce, sul candelabro, etc… ma in realtà Hanukkah vuole dire “dedicazione”. Durante questa festa gioiosa di 8 giorni che si svolge di solito tra fine novembre e fine dicembre, la caratteristica distintiva è l’utilizzo del candelabro chiamato Hanukkià, che è a 8 bracci con una candela sopra ogni braccio, e durante ognuno dei giorni della festa si accende una nuova candela fino a completare l’accensione dell’8a candela nell’ottavo giorno.

Per lungo tempo ho disprezzato la festa di Hanukkah, come anche la festa di Purim, in quanto non rientrava tra le feste esplicitamente richieste da Dio nella Bibbia, eppure oggi vedremo alcune cose molto interessanti! Cominciamo con:

1 CORINZI 3:16-17 Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi.

– La santità è molto importante, ma l’idea religiosa che ne abbiamo oggi è di qualcuno perfetto che non commette mai peccato. Qualcuno da venerare al posto di glorificare Dio. In realtà il termine santo non esprime la perfezione o l’assenza totale di peccato in quanto secondo quanto scritto dall’apostolo Paolo in

ROMANI 3:23 “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”, quindi anche i “santi”.

Allora cosa vuol dire il concetto di “santità” visto che non indica qualcuno che non pecca mai e non indica qualcuno che è perfetto e che ci mette in collegamento con Dio? “Santo” esprime soprattutto il concetto di qualcuno che è consacrato e dedicato a Dio, qualcuno che ha compreso la chiamata di Dio sulla propria vita. Santo è qualcuno che non segue più ciò che è popolare nella società contemporanea, ma “popolare biblicamente” parlando, cioè seguire la volontà e i piani di Dio!

Da questo punto di visto siamo tutti chiamati ad essere santi, cioè consacrati, per la diffusione del Regno di Dio nel mondo! Noi credenti in Gesù siamo il tempio di Dio, santo (consacrato) solo a Dio, per la Sua gloria!

– Ora vedremo un Hanukkah molto speciale!

GIOVANNI 10:22-30 In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno, e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco, ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno».
– A questo punto i religiosi volevano lapidarLo o farLo arrestare perché loro vedevano Gesù solo da un punto di vista umano e per loro il Suo dichiararsi Dio era per loro una bestemmia gravissima, contando che migliaia di altri ebrei credevano in Lui!

– Ciò su cui voglio puntare l’attenzione è il fervore di Gesù nell’identificarsi con il Padre Celeste, e il Suo impegno nell’essere disposto a rischiare la vita pur di lavorare nell’azienda del Padre! Infatti dice “le opere (lavori) che faccio nel nome (cioè in nome e per conto del Padre Mio, in Sua rappresentanza) sono quelle che testimoniano di Me”. Nella cultura ebraica i figli lavoravano nell’azienda del padre già dal Bar Mitsvah, quindi dall’età di 12-13 anni, e Gesù già dall’età di 12 anni aveva fatto capire di dover svolgere il “lavoro di Dio”! In questo discorso Gesù rende chiaro di essere erede di Dio in modo speciale, uno con il Padre (cioè della stessa sostanza divina)!

Gesù afferma quindi che il fatto che lavora nell’azienda “Regno di Dio” che appartiene a Suo Padre, lo qualifica come Dio. Gesù ha vissuto e fatto continuamente dichiarazioni riguardo la propria identità con Dio Padre.

– In questo brano di Giovanni sta scritto che durante la festa della Dedicazione del tempio a Dio, Gesù era veramente dedicato a Dio Padre.

Era così dedicato da fare solo le opere del Padre, che piacciono al Padre e volute dal Padre.

Era così dedicato che era un tutt’uno con il Padre.

La vera Hanukkah, cioè la vera festa di Dedicazione, è Gesù in persona!

Lui ha vissuto sulla terra la sofferenza, l’offesa, la tortura e la morte, per la Sua Dedicazione al Padre Celeste!

– E sai una cosa? Hanukkah è valido anche per te. Oggi, domani, tutti i giorni! Abbiamo letto in 1 Corinzi “Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?”

Tu sei il tempio di Dio, cioè appartieni a Dio.

Lo Spirito di Dio non è da qualche parte misteriosa, ma abita in te!

Se hai bisogno di potenza oggi, chiedi allo Spirito di Dio, ma non andare chissà dove, perché è in te!

– Inoltre avevamo letto “Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi.” In altre parole “tu sei prezioso o preziosa agli occhi Suoi. Se qualcuno ti guasta (puoi essere tu, ma anche se sono altri) quel qualcuno verrà guastato da Dio!

– E poi il tempio di Dio è santo, cioè consacrato, dedicato, e viene ribadito che questo tempio “siete voi”, sei tu!

RICAPITOLANDO. Dio ha tanti templi, ma non sono fatti di pietre o mattoni, ma di carne, cioè sono coloro che credono in Lui! Questi templi sono preziosi, amati e svolgono una funzione molto importante: glorificare, innalzare ed esaltare Dio.

Per fare questo siamo chiamati a dedicarci, consacrarci completamente a Dio.

Essere un Hanukkah (Dedicazione) continua a Dio, avendo come esempio di Dedicazione Gesù Cristo, il quale non visse per la propria gloria, ma per quella di Colui che lo ha mandato! Gesù lavorò nell’azienda del Padre (Regno di Dio) senza prendere meriti o profitti, e disprezzò l’infamia (cioè sminuì l’infamia e la vergogna, dando invece valore alla gloria nei cieli).

Che grande esempio da seguire nella nostra consacrazione e dedicazione giornaliera, la nostra Hanukkah come tempio di Dio!

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Maranatha – Aspettare e sperare in Gesù

Maranatha – Aspettare e sperare in Gesù
Culti

 
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Nello scorso messaggio abbiamo approfondito il concetto ebraico espresso dalla parola “Qavàh”= legare insieme o attorcigliare nel senso di raccogliere insieme, e per cui nel linguaggio comune significa torcere, allungare, aspettare, pazientare e soprattutto sperare.

Quando troviamo questo verbo nella Bibbia ebraica, ci fa capire che “aspettare il Signore” o “sperare nel Signore” significa essere legati al Signore, alla Sua azione, ai Suoi tempi, alla Sua volontà, alla Sua bontà e alla Sua saggezza con speranza e fiducia in Lui. Anche se ti senti torcere, allungare, stropicciare, questo è il lavoro necessario affinché possiamo essere legati a Dio. Spesso può non piacerci, spesso potremmo stare male per questo, ma il Signore conosce la strada migliore. Fidati di Lui!

Abbiamo anche visto che il Signore è buono con quelli che sperano in Lui e lo cercano (Lamentazioni 3:24-26). Di conseguenza la Parola sta dichiarando che coloro che non sperano in Dio, che non si legano a Lui e non lo cercano, impediscono a Dio di mostrare la propria bontà verso di loro. Nelle scorse settimane poi abbiamo visto che i farisei impedirono la volontà di Dio per loro, non facendosi battezzare. Tu ed io possiamo limitare la benedizione di Dio e la manifestazione della Sua bontà sulla nostra vita! Do un consiglio a te e a me: evitiamo di limitare la bontà di Dio!

Oggi vedremo il valore eterno dell’aspettare Dio e del fidarsi dei Suoi piani, abbandonandosi tra le Sue braccia.

ATTI 28:23-24 E, avendogli fissato un giorno, vennero a lui nel suo alloggio in gran numero; ed egli dalla mattina alla sera annunciava loro il regno di Dio rendendo testimonianza e cercando di persuaderli per mezzo della legge di Mosè e per mezzo dei profeti, riguardo a Gesù. Alcuni furono persuasi da ciò che egli diceva; altri invece non credettero.

– Un discepolo di Gesù non va mai in pensione (o forse sì, ma lo vedremo più avanti). Un discepolo riesce sempre ad essere testimone della luce, anche quando fisicamente viene messo in carcere, o i problemi della vita cercano di legarlo, lui in realtà non è in carcere e non è legato, perché per il discepolo la condizione fisica non è indice della condizione interiore. Se sei morto a te stesso e alle tue ambizioni e vivi per Cristo, sarai una roccia in ogni situazione! Le circostanze sono delle appendici e dei contorni alla vita spirituale, non il contrario.

Se la tua vita spirituale è moribonda, la tua vita terrena sarà spenta, altalenante e in balia delle situazioni. Se la tua vita spirituale è vibrante, la tua vita terrena andrà bene in ogni situazione! Paolo era stato vittima di un complotto, picchiato e ingiuriato, poi deportato e messo in prigione, e poté essere testimone di Cristo, testimone di “Qavàh” speranza e attesa del Signore! Potè sopportare tutto questo perché aveva una speranza viva, un’attesa incontrollabile!

Poteva benissimo farsi prendere dai lamenti, dalla paura e dall’egoismo, ma non lo fece.

GIOBBE 35:12-14 Là gridano, ma egli non risponde, a motivo della superbia dei malvagi. Certo, Dio non dà ascolto a lamenti vani; l’Onnipotente non ne fa caso; e tu, quando dici che non lo scorgi, la tua causa gli sta davanti; sappilo aspettare!

– “Sappilo aspettare??? Ma tu non sai cosa sto passando….non sai la mia situazione, i miei problemi…”

Se tu dici questo, vuol dire che non sai di non essere tu Dio, ma che Dio solo è Dio! Non sai che Dio tiene nota della tua causa, dei tuoi problemi e soprattutto delle tue richieste!

Invece non tiene conto dei superbi, degli egoisti, di coloro che vivono nella concupiscenza e nell’ambizione. Dio non tiene conto di coloro che fanno lamenti vani “Oh, ho bisogno di questo! Oh, mi manca questo. Oh la mia vita va a rotoli. Oh, va tutto storto!” Ecco, Dio non darà mai retta a queste lagne di persona egoista, superba e arrogante, che non cerca il regno di Dio, ma cerca il proprio regno!

MATTEO 6:33 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più.

– Qual’è la tua priorità quest’oggi? Un posto di lavoro migliore? Una casa più grande? Un conto in banca con più zeri? Sì, sono cose utili, ti capisco, ma sappi che Dio ha stabilito molte regole contro-intuitive, una di queste è che se gli dai le tue preoccupazioni, le cose che ti pesano o che ti stanno a cuore, Lui se ne prende cura, se non gliele dai ma le vuoi gestire tu, allora non se ne prende cura. Lui vuole fare uno scambio divino: se tu ti occupi del Suo Regno, Lui si occuperà del tuo bene e delle tue necessità, se vivi per la giustizia di Dio, Lui si occuperà della tua giustizia! Come dico sempre, non limitare Dio occupandoti dei tuoi interessi, credendo di risolvere da solo o da sola i tuoi bisogni, ma affida tutto a Dio e vivi per il Suo Regno, e Lui ti darà una pace e una gioia indistruttibili! Spera in Dio e aspettaLo, e la tua vita fiorirà!

SALMO 92:13 Quelli che sono piantati nella casa del SIGNORE
fioriranno nei cortili del nostro Dio.

– Dove sei piantato o piantata? Da dove prendi la tua linfa vitale? Da dove prendi la tua speranza: dal lavoro, dagli affari, dai figli, dagli hobbies? Solo se sei piantato e piantata nella casa del SIGNORE, allora fiorirai!

Fiorisci nella casa del tuo Dio! Cerca il Suo Regno. Cammina nello Spirito e vedrai la benedizione di Dio nella tua vita! Perché possa succedere serve una vita consacrata a Dio. Una vita di adorazione a Dio! Paolo visse tutta la sua vita nella speranza della gloria di Dio, non della propria gloria. Paolo aspettava la manifestazione di Dio, sia che fosse libero o in prigione, sia che fosse in salute, o che fosse stato picchiato!

L’attesa del Signore e la speranza in Lui è fondamentale: Gesù torna per chi vive così!

EBREI 9:27-28 Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza.

– Vuoi la salvezza? Aspetta Cristo! Vuoi la liberazione? Aspetta Cristo! Vivi come Paolo, cioè muori a te stesso e alle tue ambizioni, e vivi per il Regno di Dio. Fai come l’autore del Salmo 92, che desiderava essere piantato nella casa del Signore, cioè sperimentare la presenza di Dio costantemente, tutti i giorni, e la tua vita fiorirà!

Tu sei fatto o fatta per fiorire. Questo potrà accadere solo attorcigliandosi e diventando una cosa sola con Dio. Allungandosi e torcendosi per adattarsi a Lui, d’altronde per diventare eterni come Dio, dobbiamo assomigliare a Lui. Per sperimentare la gloria e la meraviglia dobbiamo imparare da Lui.

Ti consiglio di imparare l’attesa del Signore, l’attesa per ora e l’attesa per il ritorno di Cristo. I primi cristiani si salutavano con “Maranathà” cioè “Signore vieni” (1 Corinzi 16:22). La chiesa primitiva potè superare le difficoltà, le persecuzioni e ogni problema facendo come faceva Gesù che aveva gli occhi fissi sul Padre Celeste, come sta scritto su “colui che crea la fede e la rende perfetta”. Che:

EBREI 12:2 Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.

– Gesù e la chiesa primitiva sopportarono l’infamia, la persecuzione, la croce per l’attesa della gloria che era posta davanti. Non vivere per l’immediato, ma vivi per l’eternità. Concentrati sull’eternità, l’eternità di gloria, e aspetta Cristo, la Sua venuta e la Sua liberazione.