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Prospettive divine per il 2022

Prospettive divine per il 2022
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Arriva spesso il giorno in cui si fanno delle nuove scelte, dei propositi, specialmente all’inizio di un nuovo anno. Vuoi sapere se c’è un modo per fare le scelte giuste? Vuoi sapere se c’è una verità oggettiva che possa indirizzarci nel prendere le decisioni migliori?

Una verità oggettiva, se esiste, è quella non soggetta alla parzialità e agli errori umani, perché ognuno di noi esseri umani è soggetto al proprio punto di vista spesso incompleto, per cui possiamo avere una visione prospettica errata, o anche solo distorta, e mai oggettiva (nel senso di “super-partes”). Rimani con noi e vedremo come si possa mettere la propria vita nella giusta prospettiva. Se hai domande o richieste di preghiera, scrivi pure nei commenti del video.

Spesso all’inizio di un nuovo anno si rianalizza ciò che si è fatto per vedere di scegliere dei propositi migliori rispetto agli anni passati, o anche solo quelli giusti per l’anno in corso (in realtà ogni momento è buono per fare questo). Abbiamo bisogno di vedere le cose nella giusta prospettiva, altrimenti potremmo avere un immagine distorta. Il messaggio di oggi ha proprio lo scopo di aiutarci a trovare la prospettiva migliore, la prospettiva divina, quella che ci consenta di prendere la strada migliore.

SALMO 46:10 «Fermatevi e riconoscete che io sono Dio. Io sarò glorificato fra le nazioni, sarò glorificato sulla terra».

– Questo versetto è incredibile. E’ un “pugno in un occhio”. Ci dice che dobbiamo fermarci. Nel trambusto della società moderna, dobbiamo fermarci, altrimenti andiamo fuori strada. In mezzo alla confusione, alle ambizioni, ai progetti, dobbiamo spegnere tutto e focalizzarci su una cosa in particolare: Dio. Ma non solo “credere che Dio esista”. Dobbiamo capire che Lui è Dio! Dobbiamo capire tutte le implicazioni del Suo essere Dio. Sappiamo tutti che fisicamente parlando, il sistema solare ruota attorno al Sole. Ecco, in verità nella realtà metafisica (cioè oltre la fisica) è Dio al centro di tutto. Le nostre vite ruotano intorno a Dio, hanno bisogno di Lui, e per noi il riconoscere questo fatto sarebbe un enorme passo avanti. Dio è Dio, e presto sarà riconosciuto dalle nazioni! Verrà glorificato sulla Terra! Non ho una data per questo, ma se lo dice Dio, succederà!

In Francia si dice “Mettere la chiesa al centro del villaggio”, come per dire del rimettere a posto le cose nel giusto ordine. Spesso ci dimentichiamo di posizionare al centro della nostra vita, Colui che deve esserci, di mettere le cose nella giusta prospettiva: mettere Dio al centro della nostra vita!

Ma chi è questo Dio, perché mi devo fidare di Lui. Una volta Gesù disse:

LUCA 18:27 Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio

– Questo Dio è qualcuno che lavora su un altro livello: il livello dell’impossibile. Non ci sono cose che Lui non possa fare, ma semplicemente non fa alcune cose perché così ha deciso, per le motivazioni che conosce Lui. Non ignora i tuoi ed i miei problemi. Se e quando non agisce, potrebbe essere perché ha deciso così per quel momento.

Vorrei aiutare ognuno di noi a mettere le cose nella giusta prospettiva, la prospettiva divina, e a non lottare contro i mulini a vento. Spesso siamo così presi dalle nostre vite, anche da cose buone come le nostre famiglie, i nostri ministeri, i nostri progetti, e ci dimentichiamo di fermarci e riconoscere che Dio è Dio. Solo Lui lo è!

Ricordati di trovare del tempo per riposare, non parlo solo di dormire, ovviamente è utile dormire, ma sto parlando di un altro genere di riposo:

SALMO 91:1-2 Chi abita al riparo dell’Altissimo riposa all’ombra dell’Onnipotente. Io dico al SIGNORE: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza,
il mio Dio, in cui confido!»

– Qui vediamo due elementi fondamentali che evitano al castello di crollare. Possono impedire alla tua vita di sgretolarsi. Le fondamenta di un cristiano che rimane in piedi sono il abitare sotto la protezione di Dio, e il dichiarare Lui come proprio rifugio. Qui vediamo l’importanza della preghiera, della lode e dell’adorazione, ma non di parole vane, non di canzoni a memoria. Vediamo l’importanza del parlare a Dio e innalzarlo come capo della nostra vita. Sei credente? Bene. Hai fatto la dichiarazione di mettere la tua vita nelle Sue mani? Hai abbassato le tue pretese decisionali, sotto le ali di Dio? Hai smesso di confidare nelle tue capacità? Hai cominciato ad aspettare i tempi di Dio ed i Suoi piani per la tua vita? Preghi tutti i giorni affinché Lui compia la Sua volontà sulla tua vita e sulle persone intorno a te? Chiedi che la Sua saggezza guidi le tue scelte? Se non fai esplicitamente queste confessioni, non ricevi la Sua protezione, saggezza, guida e benedizione!

Se invece hai fatto queste dichiarazioni nel passato, oppure le stai facendo ora, allora leggiamo cosa dichiara Dio nella Sua Parola:

SALMO 91:9-10 Poiché tu hai detto: «O SIGNORE, tu sei il mio rifugio», e hai fatto dell’Altissimo il tuo riparo, nessun male potrà colpirti, né piaga alcuna s’accosterà alla tua tenda.

– Tu puoi avere la protezione soprannaturale di Dio, se ti rifugi sotto le Sue ali. Puoi avere la benedizione soprannaturale di Dio se dichiari che Lui è la tua fortezza. Puoi ottenere un riposo potente se fai di Lui la tua protezione!

Che sia gennaio o qualsiasi altro mese dell’anno, riposati tra le braccia di Dio. Rifugiati in Lui. Riconoscilo come Dio perché solo così gli consentirai di proteggerti. Infatti non basta essere “credenti”. Non basta essere dei “cristiani”. In questo versetto dichiara “Poichè hai detto: O Signore tu sei il mio rifugio…”. Ne consegue che se non dici “Signore sei il mio rifugio”… se non dici “Signore sei il centro della mia vita”… “Signore glorifica il tuo nome nella mia vita”… “Signore prendi la mia vita e fanne quello che vuoi”…se non fai queste dichiarazioni, allora Lui non potrà proteggerti. Lo ha stabilito Lui. Ha scelto Lui di proteggere solo quelli che lo proclamano proprio Dio, proprio rifugio!

Allora vorrei concludere con un momento di riflessione personale, dove ognuno di noi possa pensare e meditare sulla propria vita. Forse ci sono aree della tua vita dove ti senti esposto ai pericoli. Probabilmente è perché in quelle aree non hai messo Dio al centro. Puoi farlo ora. Forse in alcuni momenti ti senti allo sbando. Fermati e riconosci che solo Dio è Dio! Fermati e dai a Dio la gloria senza aspettare che siano le nazioni a farlo! Anticipa i tempi e sperimenterai prima la pace e il riposo di Dio!

Ti esorto a mettere le cose nella giusta prospettiva, la prospettiva divina, che possiamo conoscere solo stando all’ascolto dello Spirito! Se stai seguendo tramite Youtube o altri canali, metti in pausa e ascolta lo Spirito ora, non rimandare!

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Io non temo l’apocalisse

Io non temo l’apocalisse
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Spesso si parla di Apocalisse, di Grande Tribolazione, e c’è gente che è convinta che già la stiamo passando. Ma la stiamo passando ora, proprio ora? Vorrei mettere un po’ di chiarezza sull’argomento.

La Grande Tribolazione è un periodo di 7 anni, preannunciato in diversi punti della Bibbia tramite il profeta Daniele, l’apostolo Giovanni, e altri autori. Dio ha fatto scrivere parecchie, ma veramente parecchie profezie all’interno della Bibbia. A centinaia di queste si sono adempiute anche secoli dopo essere state scritte e in modo ultra dettagliato (NON ALLEGORICO!!!!), centrando città, tempi, luoghi, o persino nomi!!! Pertanto quando Dio parla di 7 anni, è esatto!

Dobbiamo temere la Grande Tribolazione, e dobbiamo temere l’anticristo?

MATTEO 28:20 Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente

– Questo versetto dice tutto e non dice niente. Non ci sono chissà quali verità dottrinali. Non ci sono insegnamenti teologici. C’è solo una consolazione, ma è una consolazione enorme: Gesù dichiara di rimanere con noi (se siamo Suoi discepoli) finché ci sarà “l’età presente”. Non temere i pericoli della fine, perché Gesù sarà con te. Non temere la persecuzione, perché Gesù sarà con te. Gesù non ha mai detto che sarebbe andato sempre tutto bene, ma ha detto che sarebbe sempre stato con te!

– Ehi aspetta! Ma Gesù non è più qui, è in cielo! Io lo so, e lo sapeva anche Lui. Questo è l’ultimo versetto di Matteo, subito prima di ascendere al cielo, e non è un problema, perché per mezzo dello Spirito Santo è ancora con te in ogni situazione!

GIOVANNI 16:33 Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo».

– Gesù ha parlato diverse volte di tribolazioni (problemi, prove, difficoltà), ma non tutte le volte si riferiva alla “Grande Tribolazione”. La storia è stata piena di tribolazioni, come è stata piena di anticristi. E’ un dato di fatto, e Gesù ci aveva avvisati. Seppure ci fosse un anticristo ora (e penso che ce ne sia ben più di uno), sappi che ciò non limiterebbe la capacità di Gesù di essere con te e consolarti, di proteggerti, darti forza e benedirti. Infatti consapevole di questi problemi, Gesù ti ha avvisato in anticipo che li avresti passati. Eppure in Lui puoi avere pace anche in questi problemi! La pace e il coraggio nella tribolazione si possono avere solo in Lui (“pace in me”). Gesù ha vinto il mondo!!! Non c’è niente che possa toglierti la pace se sei in Gesù! Puoi essere fifone o fifona (ti capisco perché anche io umanamente non sono molto coraggioso), ma per lo Spirito di Gesù diventi coraggioso/a e pieno o piena di pace! Parlavamo di Spirito:

GALATI 5:22-23 Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c’è legge… Se viviamo dello Spirito, camminiamo altresì guidati dallo Spirito.

– L’apostolo Paolo ci mostra la via dello Spirito di Dio e il Suo frutto. Lui era consapevole delle difficoltà, della fine dei tempi, dei problemi della vita e della Grande Tribolazione. E ti dice che nonostante tutto questo tu puoi manifestare il frutto dello Spirito, anche durante l’Apocalisse, ma solo se vivi nello Spirito!

C’è una strana convinzione in molti di coloro che si dicono cristiani, e cioè il credere di poter essere dei credenti e di poter manifestare il frutto dello Spirito e vedere miracoli, senza dover ricercare continuamente la guida dello Spirito. Spesso si confonde lo Spirito con le emozioni e l’emotività umana. No, il frutto dello Spirito è un carattere soprannaturale che si manifesta solo quando camminiamo nello Spirito (cioè quando siamo veramente guidati dallo Spirito di Dio e non dalle nostre sensazioni). Non possiamo avere 50% frutto e 50% carne. Come diceva Giovanni Battista, bisogna che Lui cresca e che io diminuisca. Come diceva l’apostolo Paolo, morire a sé stessi e vivere in Cristo. Serve far muovere lo Spirito di Dio in noi! E allora cosa succede? Succede che possiamo confidare nell’amore e nella pace di Cristo:

ROMANI 8:35-36 Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Com’è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello».

– Per amore di Dio siamo messi a morte “tutto il giorno” da migliaia di anni, non da ieri (questo brano è stato scritto 2.000 anni fa, ed è una citazione del salmo 44 scritto 3.000 anni fa)! Non c’è la persecuzione verso i seguaci di Dio solo da qualche giorno! Non c’è un complotto da qualche mese, ma da oltre 3.000 anni (5.782 per l’esattezza)! Ma nonostante tutto questo, nulla può separarci dall’amore di Cristo, nemmeno la tribolazione o la persecuzione o il pericolo o la fame!

– Ma se Gesù mi ama, non può evitarmi tutta questa sofferenza?

GIACOMO 1:2 Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza.

– A Dio non fa piacere farci passare attraverso prove e tribolazioni, ma lo costringiamo, perché siamo indolenti e ci perdiamo via. Facciamo di testa nostra. Ci sperdiamo. Invece la “prova della nostra fede” ci fa diventare costanti nel seguirLo!!!

Hai giurato fedeltà a Dio? E pensi che lo avresti fatto se non avessi passato quello che hai passato nella vita?

Hai continuato ad essere fedele a Dio (tra alti e bassi)? E pensi che lo saresti stato o stata, se non avessi dovuto affrontare le prove?

Quando hai sonno e stai per addormentarti sul divano ma devi rimanere sveglio, se qualcuno dei tuoi familiari vuole aiutarti, cosa fa? Ti fa “buh”! Oppure ti chiama! Oppure ti da qualcosa da bere, oppure dei pizzichi o delle gomitate, sennò dormi! Così è nello Spirito! Abbiamo bisogno di essere stimolati, stuzzicati, pizzicati, altrimenti ci addormentiamo spiritualmente.

Ricordo una volta che ero piccolo piccolo, forse intorno ai 4 anni. Ero in braccio a mio padre sui go-kart, non capisco come gli sia saltato in mente… è pericoloso…comunque qualcuno ci ha tagliato la strada e abbiamo sbattuto, e io soprattutto ho sbattuto, e lui mi ha portato di corsa al pronto soccorso per accertarsi che non ci fossero traumi cranici. Io avevo un sonno e una voglia di dormire (brutto primo sintomo), ma quando c’è un sospetto trauma cranico si deve rimanere svegli altrimenti potrebbe peggiorare la situazione, è bene che prima ci sia un controllo medico con paziente sveglio per verificare che non ci siano danni neurologici o di altro genere. Un bravo papà cosa fa in questa situazione? Ti tiene sveglio! E cosa fa il nostro Padre Celeste? Ci tiene svegli spiritualmente, per non farci avere “danni cerebrali spirituali”!!!

CONCLUSIONE. Per ricapitolare, Gesù ha detto da migliaia di anni che c’è la tribolazione, la persecuzione, la guerra spirituale, ma ci ha garantito che Lui sarebbe stato con noi fino alla fine dell’età presente. Quando arriverà la fine, Lui sarà con noi, allo stesso modo ora anche se ci sono anticristi (falsi unti). Ha detto che avremmo avuto tribolazione, e che in Lui avremmo avuto pace nella tribolazione. L’apostolo Paolo ci fa capire che possiamo essere in Cristo, camminando nello Spirito e manifestandone il frutto. E’ questo che aiuta da migliaia di anni i credenti di tutto il mondo contro gli attacchi del male e sarà valido fino alla fine dell’età presente. I santi della storia sono messi a morte da migliaia di anni “tutto il giorno”, ma nulla può separarci dall’amore di Cristo, dalla Sua pace.

La prova e ogni situazione che passiamo, ci consente di essere sempre più vicini al nostro Padre Celeste e costanti nella fede.

Il Padre ti ama e non ti esporrebbe mai a qualcosa che possa andare a tuo danno, al contrario ti espone a qualcosa che produce costanza. Ovviamente puoi pregare per essere guarito, liberato, protetto, e proprio questa vita di preghiera e comunione con il Padre, ti farà essere costante nella fede e costante nello Spirito.

Ricordati: non temere l’Apocalisse se sei nel Padre, perché il Padre sarà con te e ti mostrerà amore nell’Apocalisse, amore nella tribolazione, pace in ogni situazione cercando di tenerti sveglio e di non farti dormire.

Se temi la Grande Tribolazione, non hai capito di cosa parla l’Apocalisse. Se temi l’Apocalisse non hai capito il libro dell’Apocalisse. Prima di capire il libro dell’Apocalisse, devi capire cosa dicono i 65 libri che sono prima dell’Apocalisse, e dicono di non temere perché Gesù e il Suo amore saranno sempre con te, se sei IN Lui!

Ripeti con me: “Io non temo l’apocalisse, non temo la tribolazione o la persecuzione, perché Dio è con me, perché nulla potrà separarmi dall’amore di Cristo, perché in ogni cosa io sono più che vincitore in Cristo e posso affrontare qualsiasi guerra o pericolo e avere la pace di Cristo in me perché io sono in Cristo.”

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Natale La nascita del Pane della vita

Natale La nascita del Pane della vita
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In questi giorni ricorre il Natale, il giorno prescelto per indicare la nascita di Gesù, perché la religione ha stabilito che Lui sia nato il 25 Dicembre. In realtà non si sa con esattezza. Questa data è stata indicata circa 200 anni dopo la nascita di Gesù, da Ippolito di Roma, perché era giunta voce col passa parola di decennio in decennio e da persona a persona, che fosse questa la data, ma è un po’ troppo labile come fondamento, infatti Clemente Alessandrino, suo contemporaneo, dice che non si sa con esattezza e propone l’inizio di gennaio.

Non ci sono reperti archeologici o storici o soprattutto biblici che indichino una di queste date, anzi ci sono probabilità che invece la data esatta sia stata nei mesi di settembre (in corrispondenza con la festa dei Tabernacoli) o in aprile (in corrispondenza della festa di Pasqua) o a giugno (in corrispondenza della festa delle Settimane/raccolti) dato che i pastori che accorsero a vedere Gesù appena nato, dormivano all’aperto e a 700-800 metri di altitudine fa freddo a dicembre-gennaio, pure in Israele.

Abbiamo anche il dubbio sull’anno di nascita, in quanto l’anno zero tecnicamente non può esistere in matematica, ma solo 1 avanti Cristo e poi 1 dopo Cristo, senza contare che Erode il Grande è morto intorno al 4 a.C. e quindi Gesù dovrebbe essere nato prima di quella data. Il problema dell’anno è dovuto ai conteggi effettuati dal monaco Dionigi il piccolo circa 500 d.C., e a quanto pare potrebbe aver perso 5-6 anni nel suo conteggio.

In realtà non è un problema, in quanto il messaggio del natale non è il festeggiare la nascita del bambinello in un giorno o un anno specifico. Non è lo scambiarsi dei regali o aspettare Babbo Natale, ma comprendere e vivere il messaggio e gli insegnamenti di Gesù. Se non sai qual’è il messaggio di Gesù, allora non hai capito niente del Natale.

Il messaggio del Natale non si concretizza solo 1 giorno l’anno, ma 365 giorni l’anno. Se per 364 giorni sei affaticato o affaticata nel correre dietro al pane “terreno”, hai perso lo Spirito del Natale, anzi, non lo hai mai avuto. Un giorno Gesù disse al maligno che lo tentava:

MATTEO 4:4 «Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio“».

– Il messaggio di Gesù spinge a comportarsi bene! Anzi no, il messaggio di Gesù spinge ad ascoltare ogni parola che viene dalla bocca di Dio! Dopo che hai ascoltato la voce di Dio in persona, sarai cambiato, trasformato! Ma prima devi capire che la tua vita non dipende dal cibo terreno o dalle vivande, ma dall’avere un rapporto diretto con il Padre Celeste. Ascoltare ciò che proviene dalla “bocca di Dio” è più importante perfino del pane e di tutto il cibo che mangiamo!

GIOVANNI 6:35 Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete.

– Il pane è importante per il corpo? Allora Gesù è importante per la tua stessa vita! Cosa fai per proteggere la tua vita? Ti preoccupi di mangiare, bere, vestirti, proteggerti dal freddo e dalle malattie. Ecco, Il bisogno di Dio che è nel tuo corpo, è maggiore del bisogno del cibo o di qualsiasi altra necessità materiale. Gesù è il pane della vita: ciò che alimenta e da sostanza alla nostra vita!

GIOVANNI 6:51 Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne».

– Gesù approfondisce ulteriormente il discorso, facendo capire che non si tratta di qualcosa di “spirituale”, qualcosa di “poetico”. Non sta parlando in modo allegorico. Non si tratta di una parabola il fatto che Lui sia il “pane vivente disceso dal cielo” e ciò lo dimostrerà sacrificando veramente la Sua “carne” per dare “vita al mondo”.

Noi ricordiamo la nascita di Gesù, perché lo viviamo come la festicciola annua che ci fa essere tutti più buoni, oppure ci da un’ottica diversa da quella che abbiamo avuto tutto l’anno. Invece Gesù ci dice di dipendere dalla Parola di Dio! Ci dice di avere un rapporto diretto con Lui! Di ricevere Lui come il pane della nostra vita!

MICHEA 5:1 «Ma da te, o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni.

– Il Re è venuto per regnare e dominare! La religione lo fa diventare bambino tutti gli anni, e questo bambino non ha mai tempo per diventare re perché un anno non basta. Invece Gesù è stato bambino 2.000 anni fa, ma oramai ha 2.000 anni, quindi è grandicello! Anzi no, ha molto di più di 2.000 anni: le Sue origini “risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni”! Il profeta Michea visse intorno a 600 prima di Cristo e in questo brano presenta un concetto che oggi pochissimi hanno capito, anche fra coloro che credono nella Bibbia come Parola di Dio. Anche fra coloro che si dicono nati di nuovo: Gesù era vivo dai tempi antichi, dai “giorni eterni”. Lui è superiore alla carnalità e alle limitazioni umane. Lui è superiore all’opera del male e delle tenebre. Dio non ha bisogno di porre rimedio a cose che gli sfuggono di mano, ma Lui conosce la fine fin dall’inizio, Lui ha un piano che sussiste perché non è un meteorologo che può indovinare o no, studiare o sbagliare, ma Dio sa, punto, punto esclamativo!

1 PIETRO 1:18-20 non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia. Già designato prima della fondazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi

– Gesù esisteva dai tempi antichi, dai giorni eterni, ed era designato agnello sin da prima della fondazione del mondo. Magari potresti aver saputo di Gesù da dopo che “è stato manifestato”, cioè negli ultimi anni. Potresti avere 30-40-50 anni e aver saputo di Gesù solo in questi ultimi decenni. Ma Gesù era preesistente! Da 2.000 anni….no 2.600 anni…..no 10.000 anni…no, dai “giorni eterni! Non solo, era designato come agnello senza difetto né macchia che sarebbe morto per la salvezza di chiunque crede, già prima che l’uomo cadesse, molto prima di Adamo! Adamo non prese Dio in contropiede, ma Dio già sapeva della caduta di Adamo, prima che ci fosse Adamo, e Dio aveva già preparato il piano di salvezza nell’Agnello perfetto Gesù Cristo, prima che ci fosse la terra!

Tanti sono “cristiani da telegiornale”: sanno le cose dopo che sono successe e solo se qualche giornalista si è preso la briga di fare un articolo o un servizio televisivo sull’argomento. Questo genere di cristiani arrivano dopo i fatti, scoprono solo ciò che altri esseri umani vogliono fargli sapere.

– Ma non è questo il messaggio di Dio, non è questo il messaggio del Natale. Il messaggio del Natale è Dio che è venuto per avere un rapporto diretto con te, senza intermediari, senza “telegiornali”, ma avere la fonte diretta che ti informa in anticipo sulla direzione degli eventi! Ti informa in anticipo su quale sia il bisogno del tuo cuore. Su quale sia il “pane” della tua vita!

Dio vuole cibare e nutrire veramente la tua anima, il tuo Spirito e anche il tuo corpo. Dio da vita. Infatti Colui che ha fatto l’uomo ha detto:

GIOVANNI 10:10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

– Per cosa è venuto Gesù? Per dare vita! Per cosa è venuto Gesù? Ripeti insieme a me, “per dare vita”! E non una vita qualsiasi, ma una vita abbondante!

Quindi ricevi il messaggio del Natale, quello vero, cioè ricevi ogni parola che proviene dalla bocca di Dio. Ricevi il pane della vita, cioè Gesù Cristo, che ha dato la Sua vita per te, per salvarti e per avere un rapporto diretto con te, quotidiano, attraverso la lettura della Parola di Dio, la Sacra Bibbia, attraverso la preghiera spontanea, attraverso la comunione con altri credenti che hanno conosciuto Dio personalmente e ricevi la vita che solo l’Agnello perfetto e senza macchia può dare.

A proposito di “pane della vita”, dov’è nato Gesù? Betlemme. Il nome ebraico è Beth-Lechem, cioè casa del pane. Se non l’hai capito Gesù è il pane della vita, e per fartelo capire meglio è nato a “casa del pane”. E’ stato infornato per circa 30 anni, e la Sua carne sulla croce era il pane che da vita al mondo. Ricevi il messaggio di Gesù, vivi il messaggio di Gesù, e in Lui puoi avere una vita abbondante e benedetta, se vivi con fiducia nel Dio che da la vita. Se ricevi il pane della vita!

Il Signore ti benedica e ti protegga!

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Cittadino o pellegrino

Cittadino o pellegrino
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Hai mai provato curiosità per capire quale paese sia il migliore al mondo? Spesso si sentono statistiche riguardo la città più vivibile, la nazione più ricca, lo stato più sicuro, etc…

Oggi parleremo di questo, partendo da due parole molto conosciute. Una di queste è cittadinanza.

Cittadino è:

– 1.Chiunque abita in città o risiede in una determinata città

– 2.Chi appartiene a uno stato (cioè a una comunità politica, a una nazione), e per tale sua condizione è soggetto a particolari doveri e gode di determinati diritti

– Come vedi un cittadino è qualcuno che ha “crediti” e “debiti” verso lo Stato di cui è cittadino. Questo vuol dire che per esempio ha diritto a richiedere protezione, libertà, benessere e assistenza sanitaria, ma ha anche il dovere di contribuire al sovvenzionamento di questi diritti, oltre che ad agire per il bene della collettività.

L’altro termine che vorrei trattare oggi è “Pellegrino”. Con questo termine si indica – 1.In senso stretto, chi si reca in pellegrinaggio a un luogo santo, solo o in gruppo mentre 2.In senso lato, vicino all’originario sign. del lat. peregrinus, viandante, persona che va errando qua e là fuori della propria patria, uno straniero. Quindi cittadino e pellegrino sono in un certo senso opposti tra loro, nel senso che uno è straniero o “pellegrino” finché non prende la cittadinanza del luogo dove è emigrato, ma a quel punto cessano i presupposti per indicarlo come “straniero” (discorso a parte per l’integrazione).

Oggi vedremo che Dio chiama i credenti Suoi figli, ad essere cittadini e pellegrini, e partiremo dall’analisi del popolo di Israele, altrimenti non possiamo capire la nostra condizione!

Dio parlando al Suo popolo disse riguardo ai Patriarchi (Abrahamo, Isacco e Giacobbe) che furono forestieri, pellegrini, nella terra promessa:

ESODO 6:4 Stabilii pure il mio patto con loro, per dar loro il paese di Canaan, il paese nel quale soggiornavano come forestieri (stranieri, pellegrini).

– Giacobbe scese poi in Egitto con i propri figli, eppure il patto con loro era di dare la terra promessa. Dopo 400 anni ciò si adempì, ma in realtà la terra promessa terrena era figura della patria celeste. Infatti la Gerusalemme terrena è sottoposta alla Gerusalemme celeste, e il tabernacolo e il tempio di Gerusalemme erano solo la copia delle realtà celesti, lo vedremo poi leggendo Ebrei!

Il popolo di Israele obbedì a Dio rimanendo attaccato alle realtà terrene. Commise però l’errore di non comprendere dai patriarchi di aver a che fare con “le ombre” e di dover puntare agli originali in cielo! Adesso guardiamo l’ultimo versetto dell’Antico Testamento nella Bibbia ebraica, che non è in Malachia in quanto nella Bibbia ebraica i libri sono in un ordine diverso rispetto alla nostra Bibbia, ma è 2 Cronache:

2 CRONACHE 36:23 «Così dice Ciro, re di Persia: “Il SIGNORE, Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli mi ha comandato di costruirgli una casa a Gerusalemme, che si trova in Giuda. Chiunque fra voi è del suo popolo, sia il SIGNORE, il suo Dio, con lui, e parta!”» (letteralmente iaàl che è voce del verbo Alà da cui deriva Aliàh, cioè “salire” e “salita”, per cui si tradurrebbe meglio con “salga”)

– La conclusione della Bibbia ebraica invita a salire. (1)Salire perché Gerusalemme è a 800 metri di altitudine. (2)Salire perché in un certo senso andare nella terra promessa porta ad avvicinarsi a Dio. (3)Ma salire anche perché non solo dobbiamo avere una vita “spirituale”, ma effettivamente dobbiamo guardare il cielo e il Regno di Dio!

Dio tramite Ciro invita il popolo di Israele a tornare a Lui e servirLo come sacerdoti, come Suo popolo, tornando nella Terra che Lui ha scelto per loro! Mai dimenticando la propria “cittadinanza di popolo eletto” (cosa che purtroppo dimenticano spesso e volentieri, pochi sono veri credenti nel Dio vivente di Abrahamo, che parla ancora oggi e compie miracoli ancora oggi).

– Ma Gesù cosa è venuto a fare? Cosa ha comprato con il Suo sangue?

La nostra salvezza sicuro, la nostra benedizione, la nostra pace, la nostra guarigione, etc… e se vi dicessi “la nostra cittadinanza”?

EFESINI 2:12 ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele ed estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo.

– Ricordati che quando eri senza Gesù, non avevi collegamento con i patti della promessa, non avevi speranza, non avevi Dio ed eri escluso ed esclusa dalla cittadinanza di Israele….ma ora in Cristo hai anche queste cose! Hai speranza, hai Dio nel mondo, sei stato incluso o inclusa nei patti che erano per il popolo di Israele, e sei incluso nella cittadinanza di Israele! Sei cittadino Israeliano, quindi fai parte del popolo di Dio, sei Suo sacerdote ed hai ereditato promesse e patti!

EBREI 11:13-16 Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma le hanno vedute e salutate da lontano, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra. Infatti, chi dice così dimostra di cercare una patria; e se avessero avuto a cuore quella da cui erano usciti, certo avrebbero avuto tempo di ritornarvi! Ma ora ne desiderano una migliore, cioè quella celeste; perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città.

– La differenza tra un “ebreo etnico” e un “ebreo etnico credente” in Dio, è che i primi hanno le promesse ma credono di essere cittadini della Terra promessa sulla terra (ed appartengono ad essa), anche i secondi hanno le promesse ma credono di essere pellegrini sulla terra e che tempio e Terra promessa sono solo figure e copie di ciò che li attende in cielo. Purtroppo tra gli ebrei molti (non tutti) non credono nemmeno nell’esistenza di un paradiso o di un luogo che li attenda, ma vivono solo la propria cittadinanza terrena. Questa situazione è comune anche tra molti cristiani. Invece siamo esortati a non avere contemporaneamente cittadinanza “terrena” e cittadinanza “celeste”, non possiamo avere contemporaneamente cittadinanza “israeliana terrena” e “israeliana celeste”, dobbiamo essere pellegrini sulla terra, e cittadini dell’Israele celeste, come erano i patriarchi e come sono molti cristiani ed ebrei oggi. Non possiamo vivere due vite, una vita carnale e una vita spirituale, ma dobbiamo vivere da pellegrini su questa terra, riconoscendo che la nostra cittadinanza è solo quella “israeliana celeste”!

1 PIETRO 2:11-12 Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dalle carnali concupiscenze che danno l’assalto contro l’anima, avendo una buona condotta fra i pagani, affinché laddove sparlano di voi, chiamandovi malfattori, osservino le vostre opere buone e diano gloria a Dio nel giorno in cui li visiterà.

– Tu sei straniero e pellegrino ovunque vivi sulla terra! Non riconoscerti parte di questo mondo. Non vivere “carnalmente”! E con ciò non sto solo dicendo di non commettere peccato (e nemmeno Pietro intendeva solo questo)! Sto invece esortandoti a riconoscerti “non di questo mondo”! Il mio gruppo musicale preferito degli anni 90 era un gruppo rock cristiano di nome Petra, e loro in quasi tutte le copertine dei loro album mettevano astronavi. Io non capivo bene l’inglese e con il mio migliore amico ci domandavamo il significato di questa abitudine legata alle astronavi….ma ci piaceva troppo la musica per cui abbiamo continuato ad esserne fan. Piano piano migliorando l’inglese e leggendo il testo delle canzoni, abbiamo letto che parlavano del fatto che non siamo cittadini di questo mondo, siamo “alieni”, non apparteniamo a questo mondo…etc… E’ vero, apparteniamo al Regno dei cieli!

FILIPPESI 3:20 Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore,

– Se sei cittadino o cittadina dell’Israele celeste, puoi avere una speranza irremovibile. Sapete, spesso si parla di “teologia della sostituzione”, che è il termine per definire quei cristiani i quali credono che la Chiesa abbia sostituito il popolo di Israele come popolo di Dio. Non è così: la cittadinanza israeliana e l’essere “popolo di Dio” riguarda coloro che si riconoscono pellegrini su questa terra, in attesa di accedere nella propria “terra promessa celeste”, essendo sacerdoti di Dio fra i pagani di questo mondo. Dio ha voluto portare un concetto celeste sulla terra. Vuole un popolo che agisce nel Suo nome. E per fare questo non serve una religione o una chiesa speciale, serve essere parte del popolo di Dio e ricevere la promessa, i patti e la cittadinanza.

CONCLUSIONE. Per ricapitolare: la salvezza avviene per un rapporto diretto con Dio, riconoscendosi peccatori e bisognosi del Creatore. Dio inoltre desidera un popolo composto da cittadini “israeliani” del Suo Regno celeste. Per essere cittadini del popolo di Dio bisogna riconoscersi sacerdoti di Dio in questo mondo fra i pagani (ma anche fra gli ebrei che non si sentono di appartenere all’Israele “celeste”), portando il messaggio di Dio. Grazie ad Abrahamo, il popolo di Israele terreno è stato prescelto come sacerdote e popolo eletto di Dio, colui che aveva un compito speciale nel rappresentare Dio nel mondo. Troppi di essi ora si sono laicizzati, politicizzati o “egoisticizzati”, ma parte del ruolo dei cristiani è anche spronare gli ebrei a tornare a Dio!

Inoltre abbiamo visto che in Cristo, oltre alla salvezza, alla benedizione, alla guarigione, alla pace e a infinite altre cose che abbiamo guadagnato, siamo anche entrati a far parte del popolo di Dio, cittadini di Israele (secondo alcuni “colui che lotta con Dio”), perché è piaciuto a Dio fare dei 2 popoli, un solo popolo.

Se sei un ebreo puoi essere cittadino dell’Israele terreno, ma solo per comprendere che è solo la copia e che devi diventare cittadino dell’Israele celeste.

Se sei un gentile credente in Gesù, allora sei entrato nella cittadinanza di Israele (quello celeste) e sei parte del popolo di Dio lo stesso. Hai ereditato le promesse, i patti, ma anche il passaporto e la cittadinanza israeliana celeste in Cristo!

Fanne buon uso come sacerdote di Dio tra i pagani!

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Logica divina contro logica umana

Logica divina contro logica umana
Culti

 
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Ci sono alcune questioni che sto cercando di risolvere da anni, ma non vedo ancora la via d’uscita. La burocrazia può essere incredibile! E’ mai capitato anche a te? Cercare di ottenere delle cose, giuste e legali, ma sembrano esserci dei muri insormontabili? A volte ce la facciamo, ma il più delle volte no, oppure ce la facciamo ma solo dopo tantissimo tempo.

Questo per via della nostra mancanza di onnipotenza e sembra che la nostra vita sia bloccata. La soluzione sarebbe l’ottenere una benedizione superiore nelle nostre vite che trasforma le vite. Oggi affrontiamo le regole contro-intuitive della benedizione soprannaturale di Dio.

LUCA 12:16-21 E disse loro questa parabola: «La campagna di un uomo ricco fruttò abbondantemente; egli ragionava così, fra sé: “Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?” E disse: “Questo farò: demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all’anima mia: ‘Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; ripòsati, mangia, bevi, divèrtiti'”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?” Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio».

– Gesù disse questa parabola apparentemente per affrontare l’avarizia. L’uomo che aveva interrogato Gesù, giustamente desiderava la sua parte di eredità. Era legittimo, forse. Non sappiamo se Gesù vide il cuore di questo uomo, se era avaro. Non sappiamo nemmeno se Gesù vide la legittimità o l’illegittimità della richiesta dell’uomo. Non è la giustizia terrena il fulcro della nostra vita sulla terra. Il fulcro è essere ricchi in Dio (il vivere in Dio). Vivere nello Spirito. Il brano prosegue con Gesù che dice:

LUCA 12:22-24 Perciò vi dico: non siate in ansia per la vita vostra, di quel che mangerete, né per il corpo, di che vi vestirete; poiché la vita è più del nutrimento e il corpo più del vestito. Osservate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. E voi, quanto più degli uccelli valete!

– Dopo aver detto che non importa essere ricchi finanziariamente ma importa essere ricchi in Dio. Dopo aver detto che Dio può prendersi cura di noi, così come fa con i corvi, nei versetti seguenti c’è l’esempio dei gigli nei campi, che vengono coronati di gloria meglio di Salomone che era l’uomo più sapiente e ricco nel mondo. Quanto è buono fidarsi di Dio! Quanto è buono diventare semplici come dei gigli o dei corvi che vengono nutriti da Dio! Chi ha messo i titoli ai paragrafi della Bibbia ha intitolato questo brano contro la preoccupazione….ma ha sbagliato….il fulcro non è contro la preoccupazione (che pure è un problema), ma il titolo sarebbe dovuto essere “Per avere vera vita in Dio”!

Gesù non vuole vietarti la preoccupazione, Gesù vuole darti vita e farti capire che la tua preoccupazione è la tua illusione di poter ottenere il meglio nella vita con le tue capacità.

ECCLESIASTE 11:1-2 Getta il tuo pane sulle acque, perché dopo molto tempo lo ritroverai. Fanne parte a sette, e anche a otto, perché tu non sai che male può avvenire sulla terra.

– Il metodo contro-intuitivo di Dio è “butta il tuo cibo al fiume”! In realtà qui il pane indica ciò che per te è vitale. Quello che è ai primi posti nella tua vita! In qualsiasi corso di alta finanza e investimenti Gesù non sarebbe stato accettato. Come si può pensare che sia benedetto e prospero qualcuno che butta il proprio cibo e le cose che più ha a cuore?!?!? Eppure il Signore ci ammaestra nel non innalzare ciò che abbiamo. Nel non idolatrare il benessere finanziario, la salute, i viaggi, nemmeno i figli. Qualsiasi cosa può diventare un laccio per noi, persino le cose buone, possono metterci in trappola! Siamo chiamati a lasciare ogni cosa nelle mani di Dio! Siamo chiamati a non accampare diritti o ricchezze, il che non vuol dire diventare poveri, ma avere le ricchezze e le benedizioni senza mettere il cuore in esse, ma mettendolo in Dio e amando il prossimo.

Condividi il tuo pane con sette o anche otto (=non limitarti nella generosità), perché non sai che male possa capitare ai tuoi beni. Del bene illimitato che hai fatto, una parte potrà tornartene indietro quando ne avrai bisogno. Attenzione sempre a ricordarsi di amare Dio e vivere la nostra vita in Lui e a non confidare in noi stessi! A cercare il Regno di Dio, e non il nostro pensando di poter fare chissà cosa! Pensando di poter tenere il controllo nelle nostre mani!

Il popolo di Israele dopo essere uscito dall’Egitto, quando doveva entrare nella terra promessa ebbe paura dei giganti e non si fidò di Dio, convinto di farcela da solo. Non si fidò di Dio, né di Giosuè e né di Caleb, dicendo che i propri figli sarebbero diventati una preda e morti se si fossero fidati di Dio e fossero entrati nella terra promessa. E Dio risponde:

DEUTERONOMIO 1:39 I vostri bambini, dei quali avete detto: “Diventeranno una preda!”, i vostri figli, che oggi non conoscono né il bene né il male, sono quelli che vi entreranno; a loro darò il paese e saranno essi che lo possederanno.

– 40 anni nel deserto per mancanza di fiducia in Dio, e per la fiducia in sé stessi nella protezione dei propri figli. Invece Dio aveva promesso di proteggere i loro figli e lo fece, ma i padri furono bruciati dalla loro incredulità.

– La mamma di Mosè “gettò il suo pane sulle acque”, quando mise Mosè in una culla e lo lasciò sul fiume perché il faraone aveva decretato che tutti i figli di Israele dovevano essere gettati al fiume. Lei mise suo figlio in una culla galleggiante e lo mise nelle mani di Dio. Colpo di scena, Mosè non muore, né finisce in mani estranee:

ESODO 2:5-9 La figlia del faraone scese al Fiume per fare il bagno, e le sue ancelle passeggiavano lungo la riva del Fiume. Vide il canestro nel canneto e mandò la sua cameriera a prenderlo. Lo aprì e vide il bambino: ed ecco, il piccino piangeva; ne ebbe compassione e disse: «Questo è uno dei figli degli Ebrei». Allora la sorella del bambino disse alla figlia del faraone: «Devo andare a chiamarti una balia tra le donne ebree che allatti questo bambino?» La figlia del faraone le rispose: «Va’». E la fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. La figlia del faraone le disse: «Porta con te questo bambino, allattalo e io ti darò un salario». Quella donna prese il bambino e lo allattò.

– Dio ascoltò la preghiera della mamma di Mosè e si prese cura del bambino. Non solo, anche se lei aveva “gettato il suo pane sulle acque”, Dio consentì a lei di riaverlo, di crescerlo, di accudirlo, di essere protetti in quanto non era più uno schiavo ebreo da buttare al fiume, ma il figlio adottato dalla figlia del faraone, e vennero sovvenzionati dal faraone stesso (dalla figlia)!

Dio fa ogni cosa per bene! Se getti il tuo pane, le tue ambizioni, il tuo orgoglio, quello che hai a cuore, Lui può benedirti in modo soprannaturale! Può fare in modo che il male si ritorca in bene! Se Dio è il tuo tutto, Lui può moltiplicare, proteggere e benedire, e mettere dei muri invalicabili al male che vuole colpirti!

CONCLUSIONE. Per concludere abbiamo visto che nella vita spesso ci sono problemi di ogni genere. Affrontiamo difficoltà gravi, ma spesso le difficoltà lievi destabilizzano allo stesso modo. Probabilmente è perché pensiamo di poter gestire la vita con le nostre forze. Di fare i nostri programmi e riuscire. Dio dice “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?” Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio». Arricchisciti in Dio!!!

Sta anche scritto nel SALMO 20:7 Gli uni confidano nei carri, gli altri nei cavalli; ma noi invocheremo il nome del Signore, del nostro Dio.

– Chi invochi tu? In chi hai fiducia? In te stesso o in Dio? Hai delle ricchezze? Hai una casa? Hai delle capacità? Hai dei figli? Hai un coniuge? “Getta” tutte queste cose sulle acque, cioè nelle mani di Dio, e non preoccupartene! Confida in Dio e sii ricco o ricca in Dio! Perché se tieni le cose sotto il tuo controllo potrai perderle, ma se le affidi a Dio, come l’Ecclesiaste o come fece la mamma di Mosè, allora le ritroverai, allora vivrai la benedizione soprannaturale di Dio.

Il Signore ti benedica!

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Hanukkah – La dedicazione a Dio

Hanukkah – La dedicazione a Dio
Culti

 
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Sei curioso o curiosa di sapere se Gesù festeggiava, se rispettava feste ebraiche o cristiane e se Lui desideri che tu impari alcune cose attraverso la conoscenza di queste feste? Conoscere le figure che trasmettono, alcuni messaggi che sono nascosti dietro queste feste ebraiche?

Rimani con noi che oggi vedremo una festa molto interessante nata in seguito ad una guerra di sopravvivenza che il popolo di Israele combattè contro i Greci Seleucidi (che già così suonano male!)

Siamo circa 160 anni prima di Gesù e i Seleucidi volevano abolire gli usi e i costumi del popolo eletto da Dio, con lo scopo di inglobarli o sterminarli completamente (in realtà solo il loro capo Antioco Epifane IV). Pertanto i Giudei, guidati da una famiglia in particolare di nome Maccabei, ottenerono la liberazione. I Seleucidi però avevano dissacrato il tempio di Gerusalemme e così i Maccabei lo fecero riconsacrare, ma ciò non fu semplice in quanto bisognava attenersi a dei rituali particolari e uno di questi richiedeva che fosse ininterrottamente acceso il fuoco delle candele del candelabro nel tempio, in onore di Dio. Il primo giorno della riconsacrazione del tempio, il 25 del mese di Kislev, avevano solo olio per fare il fuoco per quel giorno, mentre per creare altro olio secondo le richieste di Dio servivano 8 giorni. Per miracolo il poco olio che bastava solo per un giorno, durò 8 giorni, consentendo ai sacerdoti di avere abbastanza tempo per iniziare la produzione e farne dell’altro per i giorni seguenti e averne di scorta.

La famosa festa di Hanukkah è appunto la festa che ricorda questo miracolo e la “ridedicazione” del tempio di Gerusalemme circa 160 anni prima di Cristo. Hanukkah viene spesso chiamata in italiano e in inglese “festa delle luci” perché è molto incentrata sulla luce, sul candelabro, etc… ma in realtà Hanukkah vuole dire “dedicazione”. Durante questa festa gioiosa di 8 giorni che si svolge di solito tra fine novembre e fine dicembre, la caratteristica distintiva è l’utilizzo del candelabro chiamato Hanukkià, che è a 8 bracci con una candela sopra ogni braccio, e durante ognuno dei giorni della festa si accende una nuova candela fino a completare l’accensione dell’8a candela nell’ottavo giorno.

Per lungo tempo ho disprezzato la festa di Hanukkah, come anche la festa di Purim, in quanto non rientrava tra le feste esplicitamente richieste da Dio nella Bibbia, eppure oggi vedremo alcune cose molto interessanti! Cominciamo con:

1 CORINZI 3:16-17 Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi.

– La santità è molto importante, ma l’idea religiosa che ne abbiamo oggi è di qualcuno perfetto che non commette mai peccato. Qualcuno da venerare al posto di glorificare Dio. In realtà il termine santo non esprime la perfezione o l’assenza totale di peccato in quanto secondo quanto scritto dall’apostolo Paolo in

ROMANI 3:23 “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”, quindi anche i “santi”.

Allora cosa vuol dire il concetto di “santità” visto che non indica qualcuno che non pecca mai e non indica qualcuno che è perfetto e che ci mette in collegamento con Dio? “Santo” esprime soprattutto il concetto di qualcuno che è consacrato e dedicato a Dio, qualcuno che ha compreso la chiamata di Dio sulla propria vita. Santo è qualcuno che non segue più ciò che è popolare nella società contemporanea, ma “popolare biblicamente” parlando, cioè seguire la volontà e i piani di Dio!

Da questo punto di visto siamo tutti chiamati ad essere santi, cioè consacrati, per la diffusione del Regno di Dio nel mondo! Noi credenti in Gesù siamo il tempio di Dio, santo (consacrato) solo a Dio, per la Sua gloria!

– Ora vedremo un Hanukkah molto speciale!

GIOVANNI 10:22-30 In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno, e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco, ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno».
– A questo punto i religiosi volevano lapidarLo o farLo arrestare perché loro vedevano Gesù solo da un punto di vista umano e per loro il Suo dichiararsi Dio era per loro una bestemmia gravissima, contando che migliaia di altri ebrei credevano in Lui!

– Ciò su cui voglio puntare l’attenzione è il fervore di Gesù nell’identificarsi con il Padre Celeste, e il Suo impegno nell’essere disposto a rischiare la vita pur di lavorare nell’azienda del Padre! Infatti dice “le opere (lavori) che faccio nel nome (cioè in nome e per conto del Padre Mio, in Sua rappresentanza) sono quelle che testimoniano di Me”. Nella cultura ebraica i figli lavoravano nell’azienda del padre già dal Bar Mitsvah, quindi dall’età di 12-13 anni, e Gesù già dall’età di 12 anni aveva fatto capire di dover svolgere il “lavoro di Dio”! In questo discorso Gesù rende chiaro di essere erede di Dio in modo speciale, uno con il Padre (cioè della stessa sostanza divina)!

Gesù afferma quindi che il fatto che lavora nell’azienda “Regno di Dio” che appartiene a Suo Padre, lo qualifica come Dio. Gesù ha vissuto e fatto continuamente dichiarazioni riguardo la propria identità con Dio Padre.

– In questo brano di Giovanni sta scritto che durante la festa della Dedicazione del tempio a Dio, Gesù era veramente dedicato a Dio Padre.

Era così dedicato da fare solo le opere del Padre, che piacciono al Padre e volute dal Padre.

Era così dedicato che era un tutt’uno con il Padre.

La vera Hanukkah, cioè la vera festa di Dedicazione, è Gesù in persona!

Lui ha vissuto sulla terra la sofferenza, l’offesa, la tortura e la morte, per la Sua Dedicazione al Padre Celeste!

– E sai una cosa? Hanukkah è valido anche per te. Oggi, domani, tutti i giorni! Abbiamo letto in 1 Corinzi “Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?”

Tu sei il tempio di Dio, cioè appartieni a Dio.

Lo Spirito di Dio non è da qualche parte misteriosa, ma abita in te!

Se hai bisogno di potenza oggi, chiedi allo Spirito di Dio, ma non andare chissà dove, perché è in te!

– Inoltre avevamo letto “Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi.” In altre parole “tu sei prezioso o preziosa agli occhi Suoi. Se qualcuno ti guasta (puoi essere tu, ma anche se sono altri) quel qualcuno verrà guastato da Dio!

– E poi il tempio di Dio è santo, cioè consacrato, dedicato, e viene ribadito che questo tempio “siete voi”, sei tu!

RICAPITOLANDO. Dio ha tanti templi, ma non sono fatti di pietre o mattoni, ma di carne, cioè sono coloro che credono in Lui! Questi templi sono preziosi, amati e svolgono una funzione molto importante: glorificare, innalzare ed esaltare Dio.

Per fare questo siamo chiamati a dedicarci, consacrarci completamente a Dio.

Essere un Hanukkah (Dedicazione) continua a Dio, avendo come esempio di Dedicazione Gesù Cristo, il quale non visse per la propria gloria, ma per quella di Colui che lo ha mandato! Gesù lavorò nell’azienda del Padre (Regno di Dio) senza prendere meriti o profitti, e disprezzò l’infamia (cioè sminuì l’infamia e la vergogna, dando invece valore alla gloria nei cieli).

Che grande esempio da seguire nella nostra consacrazione e dedicazione giornaliera, la nostra Hanukkah come tempio di Dio!

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Maranatha – Aspettare e sperare in Gesù

Maranatha – Aspettare e sperare in Gesù
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Nello scorso messaggio abbiamo approfondito il concetto ebraico espresso dalla parola “Qavàh”= legare insieme o attorcigliare nel senso di raccogliere insieme, e per cui nel linguaggio comune significa torcere, allungare, aspettare, pazientare e soprattutto sperare.

Quando troviamo questo verbo nella Bibbia ebraica, ci fa capire che “aspettare il Signore” o “sperare nel Signore” significa essere legati al Signore, alla Sua azione, ai Suoi tempi, alla Sua volontà, alla Sua bontà e alla Sua saggezza con speranza e fiducia in Lui. Anche se ti senti torcere, allungare, stropicciare, questo è il lavoro necessario affinché possiamo essere legati a Dio. Spesso può non piacerci, spesso potremmo stare male per questo, ma il Signore conosce la strada migliore. Fidati di Lui!

Abbiamo anche visto che il Signore è buono con quelli che sperano in Lui e lo cercano (Lamentazioni 3:24-26). Di conseguenza la Parola sta dichiarando che coloro che non sperano in Dio, che non si legano a Lui e non lo cercano, impediscono a Dio di mostrare la propria bontà verso di loro. Nelle scorse settimane poi abbiamo visto che i farisei impedirono la volontà di Dio per loro, non facendosi battezzare. Tu ed io possiamo limitare la benedizione di Dio e la manifestazione della Sua bontà sulla nostra vita! Do un consiglio a te e a me: evitiamo di limitare la bontà di Dio!

Oggi vedremo il valore eterno dell’aspettare Dio e del fidarsi dei Suoi piani, abbandonandosi tra le Sue braccia.

ATTI 28:23-24 E, avendogli fissato un giorno, vennero a lui nel suo alloggio in gran numero; ed egli dalla mattina alla sera annunciava loro il regno di Dio rendendo testimonianza e cercando di persuaderli per mezzo della legge di Mosè e per mezzo dei profeti, riguardo a Gesù. Alcuni furono persuasi da ciò che egli diceva; altri invece non credettero.

– Un discepolo di Gesù non va mai in pensione (o forse sì, ma lo vedremo più avanti). Un discepolo riesce sempre ad essere testimone della luce, anche quando fisicamente viene messo in carcere, o i problemi della vita cercano di legarlo, lui in realtà non è in carcere e non è legato, perché per il discepolo la condizione fisica non è indice della condizione interiore. Se sei morto a te stesso e alle tue ambizioni e vivi per Cristo, sarai una roccia in ogni situazione! Le circostanze sono delle appendici e dei contorni alla vita spirituale, non il contrario.

Se la tua vita spirituale è moribonda, la tua vita terrena sarà spenta, altalenante e in balia delle situazioni. Se la tua vita spirituale è vibrante, la tua vita terrena andrà bene in ogni situazione! Paolo era stato vittima di un complotto, picchiato e ingiuriato, poi deportato e messo in prigione, e poté essere testimone di Cristo, testimone di “Qavàh” speranza e attesa del Signore! Potè sopportare tutto questo perché aveva una speranza viva, un’attesa incontrollabile!

Poteva benissimo farsi prendere dai lamenti, dalla paura e dall’egoismo, ma non lo fece.

GIOBBE 35:12-14 Là gridano, ma egli non risponde, a motivo della superbia dei malvagi. Certo, Dio non dà ascolto a lamenti vani; l’Onnipotente non ne fa caso; e tu, quando dici che non lo scorgi, la tua causa gli sta davanti; sappilo aspettare!

– “Sappilo aspettare??? Ma tu non sai cosa sto passando….non sai la mia situazione, i miei problemi…”

Se tu dici questo, vuol dire che non sai di non essere tu Dio, ma che Dio solo è Dio! Non sai che Dio tiene nota della tua causa, dei tuoi problemi e soprattutto delle tue richieste!

Invece non tiene conto dei superbi, degli egoisti, di coloro che vivono nella concupiscenza e nell’ambizione. Dio non tiene conto di coloro che fanno lamenti vani “Oh, ho bisogno di questo! Oh, mi manca questo. Oh la mia vita va a rotoli. Oh, va tutto storto!” Ecco, Dio non darà mai retta a queste lagne di persona egoista, superba e arrogante, che non cerca il regno di Dio, ma cerca il proprio regno!

MATTEO 6:33 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più.

– Qual’è la tua priorità quest’oggi? Un posto di lavoro migliore? Una casa più grande? Un conto in banca con più zeri? Sì, sono cose utili, ti capisco, ma sappi che Dio ha stabilito molte regole contro-intuitive, una di queste è che se gli dai le tue preoccupazioni, le cose che ti pesano o che ti stanno a cuore, Lui se ne prende cura, se non gliele dai ma le vuoi gestire tu, allora non se ne prende cura. Lui vuole fare uno scambio divino: se tu ti occupi del Suo Regno, Lui si occuperà del tuo bene e delle tue necessità, se vivi per la giustizia di Dio, Lui si occuperà della tua giustizia! Come dico sempre, non limitare Dio occupandoti dei tuoi interessi, credendo di risolvere da solo o da sola i tuoi bisogni, ma affida tutto a Dio e vivi per il Suo Regno, e Lui ti darà una pace e una gioia indistruttibili! Spera in Dio e aspettaLo, e la tua vita fiorirà!

SALMO 92:13 Quelli che sono piantati nella casa del SIGNORE
fioriranno nei cortili del nostro Dio.

– Dove sei piantato o piantata? Da dove prendi la tua linfa vitale? Da dove prendi la tua speranza: dal lavoro, dagli affari, dai figli, dagli hobbies? Solo se sei piantato e piantata nella casa del SIGNORE, allora fiorirai!

Fiorisci nella casa del tuo Dio! Cerca il Suo Regno. Cammina nello Spirito e vedrai la benedizione di Dio nella tua vita! Perché possa succedere serve una vita consacrata a Dio. Una vita di adorazione a Dio! Paolo visse tutta la sua vita nella speranza della gloria di Dio, non della propria gloria. Paolo aspettava la manifestazione di Dio, sia che fosse libero o in prigione, sia che fosse in salute, o che fosse stato picchiato!

L’attesa del Signore e la speranza in Lui è fondamentale: Gesù torna per chi vive così!

EBREI 9:27-28 Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza.

– Vuoi la salvezza? Aspetta Cristo! Vuoi la liberazione? Aspetta Cristo! Vivi come Paolo, cioè muori a te stesso e alle tue ambizioni, e vivi per il Regno di Dio. Fai come l’autore del Salmo 92, che desiderava essere piantato nella casa del Signore, cioè sperimentare la presenza di Dio costantemente, tutti i giorni, e la tua vita fiorirà!

Tu sei fatto o fatta per fiorire. Questo potrà accadere solo attorcigliandosi e diventando una cosa sola con Dio. Allungandosi e torcendosi per adattarsi a Lui, d’altronde per diventare eterni come Dio, dobbiamo assomigliare a Lui. Per sperimentare la gloria e la meraviglia dobbiamo imparare da Lui.

Ti consiglio di imparare l’attesa del Signore, l’attesa per ora e l’attesa per il ritorno di Cristo. I primi cristiani si salutavano con “Maranathà” cioè “Signore vieni” (1 Corinzi 16:22). La chiesa primitiva potè superare le difficoltà, le persecuzioni e ogni problema facendo come faceva Gesù che aveva gli occhi fissi sul Padre Celeste, come sta scritto su “colui che crea la fede e la rende perfetta”. Che:

EBREI 12:2 Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.

– Gesù e la chiesa primitiva sopportarono l’infamia, la persecuzione, la croce per l’attesa della gloria che era posta davanti. Non vivere per l’immediato, ma vivi per l’eternità. Concentrati sull’eternità, l’eternità di gloria, e aspetta Cristo, la Sua venuta e la Sua liberazione.

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Aspettare e sperare nel Signore

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Hai mai sentito il modo di dire “Aspetta e spera”? Di solito “Sì, aspetta e spera!”. Dalle mie parti è molto frequente. E’ un modo per dire che quella cosa non succederà mai!

In realtà è un controsenso in quanto “sperare” è qualcosa di positivo, e di solito basato su qualche prova di successo, ben lontano dall’uso che molti ne fanno. Oggi voglio parlarne legando la speranza alla fede (è così la fede cristiana: fede e vera speranza insieme, altrimenti da sole non reggono), e vedremo che quando siamo in sintonia con il Signore, la speranza è un anticipazione del risultato positivo, del miracolo! E ciò era così anche nell’Antico Testamento, con il popolo di Israele era così:

SALMO 27:13-14 Ah, se non avessi avuto fede di veder la bontà del SIGNORE sulla terra dei viventi! Spera nel SIGNORE! Sii forte, il tuo cuore si rinfranchi; sì, spera nel SIGNORE!

– Il testo “Ah se non avessi avuto…” è un modo di dire ebraico come per dire “guai a me se avessi avuto un altro atteggiamento invece del confidare in Dio! In tal caso sarei stato scoraggiato e depresso”. In tal caso avrei vissuto infelice e senza speranza!

E come dicevo, la fede e la speranza devono andare a braccetto! Se hai fede in Dio, e hai fede che Lui opererà nella tua vita, allora hai la vera speranza! Una speranza che ti cambia la vita, e ti fa superare le difficoltà. Se invece speri che prima o poi le cose si sistemino, non accadrà! Questi versetti in sostanza dicono: “Dio è buono, io sono Suo figlio, Lui mi ama, quindi ho fiducia per aspettarmi che mostrerà la Sua bontà sulla mia vita (magari non proprio come me l’aspetto io, ma comunque sperimenterò la Sua bontà in modo tangibile), e proprio grazie alla fede nel fatto che sperimenterò la Sua bontà, posso sperare nel Signore ed essere forte e rinfrancato contro ogni difficoltà! Quindi anima mia, non guardare le difficoltà ma guarda il Signore e legati a Lui!”

Scusate la versione lunga, non è una traduzione ma una spiegazione del concetto espresso da questi versetti.

Hai mai avuto bisogno dell’opera di Dio su alcune situazioni? Hai mai desiderato urgentemente qualcosa? Dio è buono e ti ama, per cui ha “in gestione” queste necessità, che potrebbero risolversi in maniera differente e in tempi diversi da ciò che aspettavi, ma si risolveranno, quindi rinfrancati!

Adesso approfondiamo insieme il concetto biblico di “sperare nel Signore” che è strettamente collegato con l’ “aspettare il Signore” e vedremo perché. Vediamo cosa vuol dire aspettarLo e sperare e quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento durante l’attesa?

Il termine ebraico per “aspettare” è “Qavàh”= deriva originariamente dal concetto di legare insieme o attorcigliare nel senso di raccogliere insieme, e per cui nel linguaggio comune significa torcere, allungare, aspettare, pazientare e soprattutto sperare. Quando troviamo questo verbo nella Bibbia ebraica, ci fa capire che “aspettare il Signore” o “sperare nel Signore” significa essere legati al Signore, alla Sua azione, ai Suoi tempi, alla Sua volontà, alla Sua bontà e alla Sua saggezza con speranza e fiducia in Lui. Anche se ti senti torcere, allungare, stropicciare, questo è il lavoro necessario affinché possiamo essere legati a Dio. Spesso può non piacerci, spesso potremmo stare male per questo, ma il Signore conosce la strada migliore. Fidati di Lui!

Nei 2 versetti che abbiamo letto, ciò che viene tradotto con sperare, è appunto Qavàh, cioè aspettare con speranza, fiducia e aspettativa verso la bontà di Dio sulla nostra vita. Vediamo anche il

SALMO 25:1-5 A te, o SIGNORE, io elevo l’anima mia. Dio mio, in te confido; fa’ che io non sia deluso, che i miei nemici non trionfino su di me. Nessuno di quelli che sperano (qavàh) in te sia deluso; siano confusi quelli che si comportano slealmente senza ragione. O SIGNORE, fammi conoscere le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua verità e ammaestrami; poiché tu sei il Dio della mia salvezza; io spero (qavàh) in te ogni giorno.

– Questo è l’atteggiamento di qualcuno che è ferito e attaccato dal male e dai nemici. Ma nonostante ciò non è abbattuto perché conosce un riparo, un rifugio, una zona di sicurezza. Sa che arriverà del bene perché si appoggia su una certezza che lo sostiene. Questi 2 salmi furono scritti da Davide, evidentemente quando era in difficoltà per qualcosa, o quando era in pericolo di vita. Anche il prossimo Salmo fu scritto da Davide, sicuramente dopo i primi 2.

SALMO 40:1-5 Ho pazientemente (qavòh) aspettato (qiviti) il SIGNORE, ed egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido. Mi ha tratto fuori da una fossa di perdizione, dal pantano fangoso; ha fatto posare i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi. Egli ha messo nella mia bocca un nuovo cantico a lode del nostro Dio. Molti vedranno questo e temeranno, e confideranno nel SIGNORE. Beato l’uomo che ripone nel SIGNORE la sua fiducia, e non si rivolge ai superbi né a chi segue la menzogna! O SIGNORE, Dio mio, hai moltiplicato i tuoi prodigi e i tuoi disegni in nostro favore; nessuno è simile a te. Vorrei raccontarli e proclamarli, ma sono troppi per essere contati.

– Quest’estate ho scalato due montagne molto ripide. Erano così ripide che ho fatto praticamente un livello base di arrampicata. Mi servivano sia le mani che i piedi. Avevo bisogno di sostegno, non bastavano i piedi. Non bastavano i piedi e una mano, serviva tutto, due piedi e due mani! Quando sei nel pericolo, quando sei nella prova, devi lasciare ogni altra cosa e aggrapparti alla roccia! Avevo i bastoncini, ma mi erano di ostacolo, quindi li ho lasciati, per avere le mani libere per aggrapparmi. Così è nella vita cristiana, non puoi tenere altre cose, non puoi portarti le tue distrazioni, ma solo abbandonarti completamente alla roccia che è Cristo!

Leggendo questo salmo vediamo un enorme stacco rispetto ai primi 2. Prima avevamo qualcuno nei problemi, ma che sperava e aspettava una liberazione, essendone certo, essendo aggrappato ad una roccia. Nel terzo abbiamo qualcuno che ha sperimentato la liberazione, qualcuno che ha creduto l’impossibile, e l’ha visto concretizzarsi. Questi 3 Salmi presi separatamente sono di incoraggiamento e di insegnamento, presi insieme sono una testimonianza di una vita che è stata trasformata dalla bontà di Dio. Un Dio che opera in coloro che credono e “sperano” in Lui, cioè aspettano non distraendosi con i propri sentimenti e le proprie percezioni umane, ma legandosi al Signore, crescendo nel Signore, aggrappandosi al Signore e unendo la propria vita alla Sua.

LAMENTAZIONI 3:24-26 «Il SIGNORE è la mia parte», io dico, «perciò spererò in lui». Il SIGNORE è buono con quelli che sperano in lui, con chi lo cerca. È bene aspettare in silenzio la salvezza del SIGNORE.

-CONCLUSIONE. Sperare e aspettare Dio, non sono un semplice intrattenersi nella vita sulla terra, immaginando che forse Dio un giorno si ricorderà di noi, ma è il vivere una vita stretta stretta a Dio, con la certezza che Lui compirà il bene e il meglio, nella nostra vita o come sta scritto “sulla terra dei viventi”. Dio ci ha a cuore veramente e fa solo quello che è giusto! La nostra percezione, nel migliore dei casi, può solo avvicinarsi alla verità!

Il Signore è buono “con quelli che sperano in Lui, con chi lo cerca”. Se tu Lo cerchi, Lui sarà buono con te! Ne deduco che se non Lo cerchi, o non speri in Lui, ma cerchi e speri nelle tue capacità, nei tuoi piani, etc… Lui non sarà buono con te! Comunque “è bene aspettare in silenzio la salvezza del SIGNORE”. Se vuoi il bene per la tua vita, aspetta in silenzio la salvezza e la liberazione del Signore! E’ questo ciò di cui abbiamo bisogno. Non di una chiesa più grande. Non di un governo migliore. Non di un lavoro migliore. Non di vivere in una città o una nazione migliore, ma di “aspettare in silenzio la salvezza del SIGNORE”, come diceva il salmo “spera in Dio!”. E ricordo che “aspettare” e “sperare” vuol dire legarsi al Signore, avere fiducia nella Sua bontà. Quindi resta in silenzio e poni la tua fiducia nella bontà del Signore e nella Sua salvezza, perché se riponi la tua fiducia in Lui, vedrai la Sua bontà!

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Il prezzo del servizio a Dio

Il prezzo del servizio a Dio
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Questa settimana stavo analizzando il Re Davide. E’ stato un grande uomo, un grande re e un grande servo di Dio.

Sai che anche io e te siamo chiamati a servire Dio proprio come il Re Davide? Siamo chiamati ad avere un cuore come il suo! A servire Dio nel ministero così come fece Davide. Ma come si fa? Quanto costa?

Attenzione che non riguarda la salvezza che si ottiene per grazia mediante la fede. Eppure leggiamo:

APOCALISSE 1:4-6 Giovanni, alle sette chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che sono davanti al suo trono e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra.
A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.

– Siamo tutti chiamati a servire Dio. Gesù pagando con il Suo sangue, ci ha comprati e nominati per essere un regno e dei sacerdoti a Dio!

Adesso vedremo il re Davide uomo secondo il cuore di Dio, che visse da sacerdote e servitore di Dio, che capì l’importanza del servizio a Dio e comprese il significato della propria vita come strumento per la gloria del Signore, disposto a pagarne il prezzo.

– Dopo aver commesso un errore chiedendo il censimento, Dio gli diede l’occasione di pagare il prezzo del proprio sbaglio: doveva comprare il terreno di Ornan e offrirci sopra un sacrificio a Dio come simbolo di pentimento. Ornan invece gli offerse queste cose in dono!

1 CRONACHE 21:24 Ma il re Davide disse a Ornan: «No, io comprerò da te queste cose per il loro intero prezzo; poiché io non offrirò al SIGNORE ciò che è tuo, né offrirò un olocausto che non mi costi nulla».

– Fammi capire Davide. Tu sei re, puoi avere tutto quello che vuoi gratuitamente. Ornan stesso ti ha offerto il campo gratuitamente (forse per paura di essere ucciso?). E invece vuoi pagare?

1 CRONACHE 21:25-26 E Davide diede a Ornan come prezzo del luogo il peso di seicento sicli d’oro; poi costruì in quel luogo un altare al SIGNORE, offrì olocausti e sacrifici di riconoscenza, e invocò il SIGNORE, il quale gli rispose mediante il fuoco, che discese dal cielo sull’altare dell’olocausto.

– Come stona con i politici di oggi che si fanno pagare dallo Stato anche cose che sono per sé stessi, e non sono disposti a pagare il costo dei propri errori!

– Davide pagò 600 sicli d’oro il terreno (circa 6,8 kg): circa 340.000€. Poteva averlo gratuitamente in quanto re e in quanto dono proposto da Ornan (v.23). Quando mai ti capita che hai bisogno di comprare una macchina o una casa, e il precedente proprietario ti fa “ma no tranquillo, ti regalo la casa/macchina”! A Davide è capitato, ma per lui l’offerta e il servizio a Dio erano qualcosa di personale che avevano un costo degno di essere pagato (v.24).

– Spesso l’uomo non ha voglia di pagare il prezzo dei propri sbagli, e spesso il credente non comprende la propria vita come un servizio a Dio (Apocalisse 1:5-6).

Non si tratta di opere che ci possano dare la salvezza in quanto siamo salvati per grazia mediante la fede:

EFESINI 2:8-9 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti

– Eppure noi siamo stati creati con lo scopo di compiere le opere di Dio:

EFESINI 2:10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.

– Come può avvenire questo? Come posso compiere le opere che Dio ha preparato? Facendo delle buone azioni umane? No, si tratta di essere morti a noi stessi e vivi in Cristo:

GALATI 2:20 Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.

– Paolo dice “Siccome Cristo è morto per me, io non ci sono più e lascio vivere Cristo in me, per fare quello che vuole Lui! Per fare quello che mi chiede Lui!”.

Se sei disposto o disposta a servire Dio dando tutto te stesso, Lui farà il Suo “tempio” sul tuo servizio e manderà la Sua benedizione e la Sua gloria sulla tua famiglia!

Solo un totale abbandono fra le braccia di Dio è gradito da Dio a tal punto da mandare la Sua presenza! Solo un trasporto totale tra le braccia di Dio, ed essere disposti a pagare pienamente il prezzo del servizio a Dio ci consentirà di vedere il scendere il fuoco dal cielo!!!

Vuoi vedere Dio operare? Sii retto e retta davanti a Lui! Come? ricercando la Sua presenza e la Sua gloria. Desiderando di offrire la tua vita stessa al Suo servizio!

Davide aveva un cuore per il Signore! Potè sperimentare la guida di Dio perché la ricercava costantemente!

Sei pronto o pronta a pagare il prezzo? Allora abbi fiducia che Dio si manifesterà! Sii certo o certa che Dio opererà e mostrerà la Sua gloria, perché non è mai accaduto che Dio non abbia mostrato il proprio apprezzamento verso chi Gli dedicava la propria vita!

Dio accolse sempre Davide, nonostante i suoi errori, perché Davide seppe riconoscere la grandezza di Dio e la propria inferiorità e umiltà.

Ripeti con me la versione : “Io non appartengo a me stesso, non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me!

Il Signore ti benedica!

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La volontà di Dio – conoscerla viverla comprenderla

La volontà di Dio – conoscerla viverla comprenderla
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Spesso sentiamo parlare dell’importanza della volontà di Dio. Ma cos’è? Come conoscere la volontà di Dio? Non si compie già ora la Sua volontà?

MATTEO 6:9-10 Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra.

– In questi versetti capiamo l’importanza della preghiera. Ma la capiamo solo se li meditiamo bene, e non li usiamo come una sterile e inutile preghiera liturgica e ripetitiva!

In sostanza Gesù ti sta dicendo che serve che preghi affinché si compia la volontà di Dio, altrimenti non si compie. Qui bisogna scindere e coniare dei nuovi termini che ci permettano di comprendere al meglio il messaggio di Dio. Esiste una volontà permissiva e una volontà perfetta (cioè una volontà piena come quella in cielo).

ROMANI 12:2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.

– La volontà perfetta avviene in cielo e pregando può compiersi nella tua vita, e riguarda la gloria di Dio e la Sua benedizione sull’uomo, ma si capisce solo tramite la trasformazione della propria mente.

La volontà permissiva consente all’uomo di divincolarsi e fare ciò che l’uomo reputa meglio (anche se non lo è veramente). La volontà permissiva fa prevalere le decisioni dell’uomo.

La volontà piena, buona, gradita e perfetta di Dio è incancellabile e può ogni cosa che Dio vuole se viene chiesta, ma l’uomo può ingannarsi nel preferire le proprie vie.

LUCA 7:30 ma i farisei e i dottori della legge, non facendosi battezzare da lui, hanno respinto la volontà di Dio per loro.

– Dio è Dio e rimane tale qualsiasi cosa succeda, e Lui ha il controllo, ma “controllo” non vuol dire che Lui tenga tutti come burattini non pensanti, come fossimo dei robot (che poi i programmatori stanno facendo di tutto per rendere i robot “pensanti” come è l’uomo, ma proprio perché Dio è superiore e ci ha fatti in un modo unico, Lui ha potuto “progettare” qualcosa che fosse intelligente, creativo e con una propria volontà, ma che non fosse capace di “progettare” a sua volta qualcosa che fosse intelligente, creativo e con una sua volontà): quanto è grande la differenza tra l’essere umano creato, e le cose inanimate progettate dall’uomo, possono fare cose stupende, ma saranno sempre minime rispetto alle meraviglie di Dio!!! Dio è grande!!!

– Tornando alla Sua volontà, Lui vuole che la chiediamo, la speriamo, la desideriamo, la bramiamo, viviamo per essa! Ma quale volontà, in fondo a Dio non sfugge il controllo, nemmeno nella Grande Tribolazione o con l’Anticristo a Dio potrà sfuggire il controllo, in quanto Lui già conosce i dettagli che si compiranno e agirà secondo i Suoi piani! La vittoria di Dio è già compiuta, anche se non l’abbiamo ancora vista. Ma ciò non deve confonderci! Non dobbiamo temere ciò che il male potrà fare o farci.

LUCA 12:4-5 Ma a voi, che siete miei amici, io dico: non temete quelli che uccidono il corpo ma, oltre a questo, non possono fare di più. Io vi mostrerò chi dovete temere. Temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella geenna. Sì, vi dico, temete lui.

– In tanti si spaventano delle leggi umane, delle organizzazioni sataniche, ma Gesù ci riprende e ci comanda di non temere “quelli che uccidono il corpo”! Perché finisce lì. Ci ha avvisati più volte che ci sarebbe stata persecuzione, e ci sarebbero state guerre, e quindi??? Prepariamoci, veramente, ma non perdiamo la gioia e la pace, e non abbiamo timore del male, invece dobbiamo temere Dio!!!

MATTEO 6:9-10 Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra.

– Ma quindi dov’è fatta la volontà di Dio (quella vera, piena e perfetta)? In cielo, mentre in terra quella permissiva, dove Dio ha delegato la responsabilità all’uomo, di gestire, di benedire, di amare e di pregare per far venire la perfetta volontà di Dio! Tu conti solo come uno su 8 miliardi, ma insieme facciamo 2 su 8 miliardi cioè 1 su 4 miliardi! E se continuiamo e contiassimo tutti i seguaci di Gesù saremmo una folla immensa. Il problema è che spesso non capiamo che la nostra missione è il pregare per, e il portare la, volontà di Dio: responsabilità sulla terra, di gestire, benedire, amare e pregare.

Perché è importante la volontà di Dio?

GIOVANNI 9:31 Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio e fa la volontà di Dio, egli lo esaudisce.

– E’ importante che conosci la volontà di Dio e la compi, perché Dio esaudisce coloro che fanno la Sua volontà! Dio non ascolta la preghiera dei buoni, ma ascolta la preghiera dei giusti (cioè giustificati dal sangue di Gesù e che lo seguono). Dio opera in favore di coloro che vivono la volontà di Dio sulla propria vita. Ma bisogna essere disposti a compiere la volontà di Dio altrimenti non se ne vede la manifestazione!!!

Nel libro dei Colossesi si parla molto della volontà di Dio:

COLOSSESI 4:12 Egli lotta sempre per voi nelle sue preghiere perché stiate saldi, come uomini compiuti, completamente disposti a fare la volontà di Dio.

– Mi colpisce molto il “completamente disposti”. C’era un servitore che pregava per i fratelli e le sorelle in Cristo. Che c’è di strano, tutti i servitori di Dio, qualsiasi titolo abbiano o non abbiano, pregano per i loro fratelli e le loro sorelle. Questo servitore pregava, anzi lottava sempre in preghiera, affinché i fratelli fossero “completamente disposti” a fare la volontà di Dio. Tu puoi esimerti! Tu puoi impedire la benedizione di Dio e il piano di Dio sulla tua vita. Oppure puoi agevolarlo. Non l’ho inventato io, ma lo dice l’apostolo Paolo!

CONCLUSIONE. Con il messaggio di oggi abbiamo capito che c’è una volontà di Dio permissiva, e una perfetta che è fatta in cielo, ma può compiersi sulla terra se preghiamo. Possiamo pregare affinché sia fatta nella nostra vita, ma possiamo pregare affinché si adempia anche nella vita dei nostri fratelli e sorelle, anzi no, possiamo pregare il Signore affinché metta in cuore a “quel” fratello e a “quella” sorella che siano “saldi, come uomini compiuti, completamente disposti a fare la volontà di Dio“.

La preghiera è importante, e io dovrei pregare di più, ripeti con me “dovrei pregare di più”, ma non come opera della carne, ma come necessità dello Spirito, per avere lucidità e benedizione!

Se hai bisogno di capire la volontà di Dio, prega. Scrivici e pregheremo per te e con te. Con gioia pregheremo insieme a te per scoprire la volontà di Dio e per farti vivere la Sua benedizione sulla tua vita.

Ma ti ricordo di pregare anche per il tuo prossimo, i tuoi cari, gli amici e i vicini, affinché siano “saldi, come uomini compiuti, completamente disposti a fare la volontà di Dio“.

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Chiedere e ricevere da Dio – 3 aspetti concreti

Chiedere e ricevere da Dio – 3 aspetti concreti
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Io credo nella potenza della preghiera e tu? Io ho visto alcuni esaudimenti incredibili e soprannaturali, ho ricevuto molte risposte a ciò che chiedevo e sai, c’è un trucco per ricevere da Dio. C’è una strategia per ottenere l’esaudimento delle preghiere!

Per arrivarci però dobbiamo prima capire cosa Lui abbia in cuore per te e per me. Lui ascolta o è duro di orecchie?

GEREMIA 29:11 Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il SIGNORE: “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.

– Dio dichiara di sapere bene cosa vuole per noi. Ti è mai capitato di non sapere cosa scegliere tra due cose? Io spesso in gelateria sono in crisi “Cioccolato e affogato alla nutella, oppure Fragola e Pistacchio???”. Oppure la macchina “sportiva” o quella “comoda”???” o dove andare a vivere o quale lavoro scegliere…la vita è piena di decisioni importanti da prendere, che sul momento ci sembrano problemi insormontabili!!! A me succede, e non credo di essere il solo!!!

Ecco….a Dio non succede…Lui non ha dubbi o indecisioni….non dice “Mi conviene scegliere questo servitore, o quello”, “Meglio se faccio accadere questo miracolo oggi o domani??? Chissà cos’è meglio!!!” Lui conosce già la risposta giusta, Lui sa già qual’è la scelta migliore.

Anche per quanto riguarda i Suoi piani per te, sappi che Lui ci pensa, non ti ha dimenticato o dimenticata, ma pensa proprio a te, anzi, “medita”. Meditazione non è come quando qualcuno ci scoccia e vogliamo disfarci dello scocciatore il prima possibile. No, Lui si prende il tempo per “meditare” per il tuo e mio bene! Dio è interessato a te, anche se ora non lo vedi! Lui ha pensieri di pace e pensa a darti un avvenire (un futuro) e una speranza anche quando intorno c’è tempesta!

MATTEO 7:7-11 «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. Qual è l’uomo tra di voi, il quale, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? Oppure se gli chiede un pesce, gli dia un serpente? Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!

– Questo brano è bellissimo. Lo conoscono tutti, anche i non credenti. Ma quanti ci credono? Siamo in una fase della storia della chiesa, dove è meglio non chiedere per non rimanere delusi. Dove è meglio non pregare perché ci sono cose più interessanti e più utili: Facebook, shopping, Instagram, gita al lago, andare al mare, uscire con gli amici, etc…

O per mancanza di fede, o per mancanza di tempo, non si chiede a Dio, oppure si chiede male!

Si preferisce credere a un Dio che non provveda, che non ascolta, che vuole il Suo bene ma non quello dei Suoi figli. Ci si comporta come se Gesù avesse mentito!. Non viene detto esplicitamente, ma è questo ciò che deriva dalle azioni dei “credenti” del terzo millennio. Un Gesù che parla a vanvera e promette di dare a chi chiede, promette che quelli che cercano trovano, che la porta viene aperta se si bussa, e poi non è vero!

Il concetto viene rafforzato da Gesù con i versetti da 9 a 11, dove i padri terreni che sono malvagi danno buoni doni ai loro figli, quanto più il Padre Celeste che è il solo buono, darà buoni doni ai propri figli che glieli chiedono.

-RECAP. Dio tramite il Figlio, ti dice che vuole esaudire le cose buone che richiedi, che cerchi, e aprire le porte sulle quali bussi, si interessa a ciò che desideri e lo valuta prezioso. Lui da le cose buone “a quelli che gliele domandano”!!! DEVI DOMANDARE, CERCARE E BUSSARE!!!

SALMO 65:1-2 A te spetta la lode, o Dio che dimori in Sion!
A te il compimento delle promesse.
A te, che esaudisci la preghiera, verrà ogni creatura.

– A Dio spetta la lode. Dio è degno, e nessun altro! Lui adempie le promesse e non l’uomo! Lui esaudisce le preghiere (fatte con costanza) affinché ogni creatura vada a Lui (quindi esaudisce per mostrare la Sua gloria). Lui mostra la Sua potenza nell’esaudire le preghiere! So che forse ci sono centinaia di preghiere che hai fatto, che non hanno avuto l’esaudimento! So che forse non credi più, oppure credi in Dio, ma non credi che vorrà esaudirti oggi, come non lo ha fatto nel passato.

Ad ogni modo in questo versetto abbiamo un punto fermo. Dio vuole esaudire, non solo, Dio “esaudisce”, il verbo è al presente. Come a dire, in passato non hai visto, ma ora mettiti a posto con Lui, vivi in Lui, sii mosso o mossa dal Suo cuore, ascolta il Suo Spirito, e vedrai la Sua potenza!

Io certamente non so i motivi per cui non hai ottenuto ciò che desideravi, e non so perché io stesso a volte non ho ottenuto ciò che desideravo, eppure la Parola ci spiega almeno 3 motivazioni:

1-perché non facciamo la Sua volontà,

2-per le motivazioni sbagliate e egoistiche per spendere nei nostri piaceri,

3-per la nostra impazienza e incapacità di attendere i tempi di Dio).

GIOVANNI 9:31 Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio e fa la volontà di Dio, egli lo esaudisce.

1 GIOVANNI 5:14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce.

– I due versetti letti parlano del “fare” la volontà di Dio e del “chiedere” la volontà di Dio. Ma in Matteo 7 diceva che Dio da “cose buone a quelli che gliele domandano”. Ora, se Dio non si contraddice, vuol dire che la volontà di Dio è l’esaudire le richieste di “cose buone”. Sei nella Sua volontà se hai comunione con Lui, fai la Sua volontà in questo mondo e entri in sintonia con ciò che anche per Lui è buono!

GIACOMO 4:3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.

– Non ricevi se chiedi egoisticamente. Non ricevi se chiedi per il peccato, per allontanarti da Dio. Questo è un domandare male! Questo è un altro aspetto del ricevere da Dio per capire l’importanza della Sua volontà. L’importanza dello stare sempre in connessione con Dio.

GALATI 6:9 Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo.

2 CORINZI 6:2 poiché egli dice: «Ti ho esaudito nel tempo favorevole, e ti ho soccorso nel giorno della salvezza».
Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!

– Fare il bene rientra nella volontà di Dio, ma la mietitura è a Suo tempo. Evangelizzare….chiedere cose buone….la benedizione….tutto questo è buono davanti a Dio ma richiede costanza, di non “scoraggiarsi” e di aspettare il tempo dell’esaudimento. Il tempo favorevole è già ora eppure mieteremo a suo tempo!

Ogni momento è buono, ma non ogni momento è giusto: questo vuol dire che ogni momento è buono nel senso che la preghiera potrebbe esaudirsi in qualsiasi momento, ma noi non possiamo sapere in anticipo quale sia quello giusto dell’esaudimento (potrebbe essere questo o più avanti). Ogni momento è buono, ma non ogni momento è giusto, per cui:

1 – vivrò nella piena volontà di Dio, e agirò nella piena volontà Sua

2 – chiederò non per spendere nei miei piaceri, ma nella Sua gloria

3 – sarò consapevole che ogni momento potrà essere buono per il Suo esaudimento, ma non ogni momento sarà quello giusto (solo Dio conosce quelli giusti) e aspetterò con aspettativa!

CONCLUSIONE. Pertanto non dobbiamo smettere di chiedere pensando che Dio sarà chiuso nei nostri confronti, a meno che veramente non vogliamo chiedere solo egoisticamente, a meno che non vogliamo la nostra gloria invece di quella di Dio. Lui invece vuole dare “cose buone” a quelli che gliele chiedono. Chiedi a Dio e vedrai Lui operare! Credi e vedrai la Sua potenza!

Ma “CHIEDI – CERCA – BUSSA” sii costante sapendo che Lui è un Padre buono il quale vuole che tu riceva cose buone!

E allora come possiamo ricevere da Dio? Chiedendo!

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Gesù supremo avvocato

Gesù supremo avvocato
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Tu hai bisogno di un avvocato, e pure molto bravo!

Sembra che io stia scherzando, ma in realtà no, e se rimani con me ti spiegherò perché ti serve un avvocato molto bravo e…..spoiler….ti darò il nome, l’indirizzo e il telefono di quello migliore!

L’apostolo Paolo dice in:

ROMANI 3:23 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio

– Tu mi dirai “Ancora si parla di peccato nel 3° millennio?”. E io ti rispondo “Se me lo domandi, vuol dire che non sai cosa significa la parola peccato”.

La parola ebraica per “peccato” è “Chet”, e si può tradurre con sbaglio, offesa, crimine. La radice della parola deriva dal concetto dell’arciere che manca e sbaglia a colpire il bersaglio. In pratica se nella vita hai mai offeso qualcuno (anche involontariamente) allora hai commesso peccato. Se nella vita hai commesso qualche sbaglio, dallo sbagliare strada quando guidi, allo sbagliare nello scegliere i vestiti che indossi, è peccato. Una volta sono andato in chiesa con un ombrello nuovissimo e perfetto…alla fine dell’incontro non c’era più, ma ce n’era un altro tutto sgarrupato e rovinato e pur di non bagnarmi ho preso quello, ma ho subito le conseguenze del “peccato” cioè dello sbaglio di qualcun’altro: mi sono un po’ bagnato, e rischiavo di farmi male con i ferretti dell’ombrello che graffiavano!

Hai mai sofferto per lo sbaglio di qualcuno? Allora non dire che non esiste il peccato! Hai mai sbagliato a prendere qualche decisione? Allora non dire che non esiste il peccato!

– Dio infatti dice che tutti hanno peccato e sono lontani dalla Sua gloria (“Kavod” che noi traduciamo con “gloria”, nella cultura ebraica indica sia la “luce splendente e stupenda” che noi di solito associamo a questa parola, ma anche il concetto di “onore”). Lo sbaglio, ci allontana da Dio. Non vorrei mai vivere lontano dalla gloria e dall’onore di Dio! Soprattutto sapendo che c’è un modo per vivere la gloria di Dio, a partire da ora e per sempre!

2 TESSALONICESI 1:7-9 quando il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù. Essi saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza,

– Gesù apparirà in gloria e farà vendetta contro quelli che non conoscono Dio personalmente. Non parla esplicitamente di peccato perché in fondo è proprio questo il peccato, lo sbaglio, il fallire il bersaglio della vita: non conoscere Dio e non vivere la Sua gloria ora e sempre! Non desiderando la Sua Presenza, stai commettendo lo sbaglio più grande della tua vita! Gesù ha sempre mantenuto ogni promessa, ed ha promesso che tornerà per selezionare, non i bravi dai cattivi, non i santi da un punto di vista religioso dai peccatori, ma coloro che conoscono Dio e desiderano la Sua gloria da coloro che non conoscono Dio e non sono interessati dalla Sua gloria ma dalle tenebre! (ovviamente coloro che hanno timore di Dio, lo conoscono e desiderano la Sua gloria, non si comporteranno in modo cattivo, ma questa è una conseguenza del proprio rapporto con Dio, e non di un indole “buona” secondo standard umani).

ROMANI 6:23 perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

– La ricompensa del mancare l’obiettivo di avvicinarsi a Dio è la morte spirituale eterna, ma Dio ci ha fatto un dono: la vita eterna in Gesù se lo riconosci come tuo Cristo (cioè Messia liberatore) e come tuo Signore (cioè capo che decide sulla tua vita)! Questa è la risposta alla prima delle 3 domande iniziali, l’avvocato è Gesù! Se sei in Cristo e lo fai essere tuo avvocato, ricevi il dono della vita in Dio. Se vivi in Gesù, centri il bersaglio della vita per come è stata concepita dal Creatore!

L’ebraismo insegna che Dio possiede 13 attributi di misericordia che riassumo nel fatto che Dio è misericordioso prima che pecchiamo e dopo che abbiamo peccato, inoltre che perdona e cancella i peccati quando l’uomo si pente. Gesù si è presentato come la strada della misericordia. Uomo e donna pentiti sono coloro che sono consapevoli dei propri sbagli e del loro bisogno di Dio. Gesù è Colui che porta il messaggio del perdono per l’uomo pentito, per l’uomo e la donna che si accostano a Dio per fare Gesù Signore della propria vita! Per coloro che vivono “in” Cristo, cioè non vivono secondo le proprie idee e intenzioni, ma secondo le idee e le intenzioni di Gesù, e ciò avviene solo avendo un rapporto quotidiano con Lui.

Un predicatore disse una volta “What Would Jesus Do” coniando l’acronimo WWJD, questa frase tradotta si potrebbe tradurre “Ciò che farebbe Gesù”. Questa è l’essenza vera del cristianesimo, qualcuno che ha capito di commettere sbagli, e che è meglio far decidere sulla propria vita da qualcuno che non ne commette, seguendo le Sue direttive. L’Unico che non commette sbagli è Dio e i Suoi consigli sono sempre il meglio per la tua vita!

1 GIOVANNI 2:1-2 Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

– Dovremmo non sbagliare mai, ma anche se sbagliamo, c’è un avvocato che ci protegge dalla condanna. Protegge noi e tutta l’umanità. Ma come tutti gli avvocati, bisogna “convocarli”, “contattarli”, “incaricarli”. Puoi avere l’indirizzo e il telefono di Perry Mason, ma se non gli affidi l’incarico di essere il tuo avvocato, lui non potrà farlo. La stessa cosa è con Gesù, se non Gli affidi l’incarico, non potrà far valere il Suo sacrificio sulla tua vita!

– 2a risposta, dov’è l’avvocato supremo? “…presso il Padre: Gesù Cristo il giusto”.

ISAIA 1:18 Poi venite, e discutiamo», dice il SIGNORE; «anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana.

– 3a risposta alla 3a domanda “Qual’è il numero di telefono del migliore avvocato?”. “discutere con il Signore, parlare con Lui, avere un rapporto diretto”, non serve nemmeno di comporre il numero come nelle telefonate, e aspettare e sperare che dall’altra parte qualcuno risponda. No, puoi chiamare 24 ore su 24, e il “telefono” è sempre, non solo libero, ma subito in comunicazione con “l’avvocato”. Se vai a Dio e hai un rapporto diretto con Lui, i tuoi “sbagli” vengono annullati, perdono efficacia legale di condanna.

CONCLUSIONE. Ecco, ora che sai che ti serve un avvocato perché hai commesso degli sbagli che ti tengono lontano dalla gloria di Dio…ora che sai che devi pentirti degli sbagli, come noi tutti ci siamo pentiti dei nostri sbagli…ora che sai che c’è un avvocato, il migliore al mondo, in realtà l’unico vero avvocato supremo, sai l’indirizzo dell’avvocato “presso il Padre” Celeste e sai il Suo numero di telefono, sempre libero per te, e cioè parlare e interagire con Lui in qualsiasi momento, hai tutte le informazioni per metterti a posto con Dio, e per mettere a posto la tua vita!

Noi di Messaggeri della grazia siamo sempre a tua disposizione se possiamo consigliarti, benedirti, pregare per te e aiutarti ad avvicinarti al Supremo Avvocato. Il Signore ti benedica e ti guidi.

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Dio re del tempo

Dio re del tempo
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Hai mai domande riguardo al perché ci sono le guerre? Perché Dio non interviene? Forse le cose negative avvengono per colpa di Dio? Oppure forse Dio non esiste e quindi l’uomo è lasciato a sé stesso?

Queste domande hanno riassunto il punto di vista dell’uomo che è ben conosciuto, e il più delle volte sbaglia perché è come un piccolo microbo nell’immenso universo che pretende di avere le soluzioni ma poi combina guai (basta guardare l’andamento del pianeta Terra), ma rimani con noi e vedremo insieme il punto di vista di Dio.

In alcuni degli scorsi messaggi abbiamo visto come Dio abbia delegato all’uomo l’autorità sulla terra (l’abbiamo visto in Genesi 1 e non solo). Quindi Dio non agisce? Oppure non esiste? Oppure ignora? Vediamo cosa dice Dio:

ISAIA 46:10 Io annuncio la fine sin dal principio, molto tempo prima dico le cose non ancora avvenute; io dico: Il mio piano sussisterà, e metterò a effetto tutta la mia volontà;

– Nella Bibbia Dio dichiara di conoscere la fine sin dall’inizio. Questo è ciò che definiamo Onniscenza di Dio. Dio non viene preso alla sprovvista, non viene ingannato, non è ignorante! L’uomo è in assoluto ignorante, in quanto conosce solo piccolissime cose come vestirsi e mangiare, ma Dio conosce la fine sin dall’inizio!

– Non solo: Lui tempo prima annuncia le cose non ancora avvenute! Non ho il tempo qui per fare un elenco delle profezie “solo” all’interno della Bibbia che si sono adempiute, in quanto si parla di 1400 adempimenti profetici adempiuti nel minutissimo dettaglio. Dovremmo stare qui settimane e settimane a mostrare gli adempimenti profetici di Dio uno ad uno! Senza contare le rivelazioni che Dio da a chi ascolta la Sua voce. Queste saranno milioni di adempimenti, o forse miliardi. Nella mia vita il Signore ha rivelato più volte dettagli che non potevo conoscere in altro modo!

– Non solo: il Suo piano sussisterà e Lui porterà ad effetto la Sua volontà!!! Ciò che accade sulla terra è sotto l’autorità e la responsabilità dell’uomo. Dio mostra LA VIA, Dio consiglia ma l’uomo raramente ascolta. Eppure c’è ancora speranza per te se oggi ascolti la voce di Dio! Ma arriverà un giorno in cui Lui porterà ad effetto la Sua volontà! Toglierà l’autorità all’uomo e se la riprenderà! Quando accadrà?

MATTEO 24:36 Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo.

– Dio ha scelto di far conoscere dettagli futuri, ma solo a volte di far conoscere anche i tempi. Soprattutto per quanto riguarda gli ultimi tempi, ha scelto di non far sapere all’uomo i tempi. Lui ha scelto che l’uomo sia all’oscuro delle date esatte dei Suoi piani per la fine (anche se è possibile conoscere alcune durate e segni). Dio ha scelto persino di tenere le date nascoste al Figlio!

Trovo sempre bizzarro che molti “cristiani” pensino di sapere a che punto siamo della fine dei tempi. Io stesso penso di avere un idea chiara di dove siamo nella fine dei tempi, e sono convinto che dobbiamo attendere la festa delle trombe dove si attuerà il rapimento. Zichron T’ruah (festa delle trombe) è la 5a su 7 feste bibliche. Le prime 4 si sono adempiute (quelle primaverili) e ora siamo “nell’estate” biblica. Il prossimo passo escatologico profetico è appunto la 5a festa (più avanti porterà una serie sulle feste bibliche e il loro valore escatologico).

Eppure Gesù stesso sulla terra disse di non conoscere il giorno!

ATTI 1:6-7 Quelli dunque che erano riuniti gli domandarono: «Signore, è in questo tempo che ristabilirai il regno a Israele?» Egli rispose loro: «Non spetta a voi di sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riservato alla propria autorità.

– Come avevo detto prima, l’autorità sulla terra (piena autorità) al momento non appartiene a Dio. Qui Gesù preannuncia un giorno molto forte e dirompente, dove Dio riprenderà la propria autorità. Non ci è dato di sapere questo giorno! Dio è Re del tempo. Lui decide sul tempo e la nostra percezione può essere solo falsa e sbagliata. Noi subiamo il tempo (vedi invecchiamento), Lui invece governa il tempo: può lasciare la propria autorità, o parte di essa, per un certo periodo e poi riprenderla, ma le cose non vanno mai fuori dal Suo controllo perché addirittura preconosce i dettagli futuri in anticipo. Lui non è indaffarato tutto il tempo a sistemare le cose, ma anzi, conoscendo le cose in anticipo, mette mano qua e là nella storia dell’umanità (per esempio quando Hitler aveva in scacco tutta l’Europa nel 1942, non c’erano speranze che potesse perdere, invece a un certo punto tutto si è rivoltato contro di lui).

GEREMIA 1:12 E il SIGNORE mi disse: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto».

– Le previsioni meteorologiche dell’uomo spesso sbagliano, e devono solamente e miseramente prevedere il tempo della prossima manciata di giorni! Dio invece agisce proattivamente per mandare ad effetto quello che dichiara! Le profezie dell’uomo sono inefficaci, ma quando l’uomo riporta i proclami e le rivelazioni di Dio, è in una botte di ferro (cioè può stare tranquillo perché è l’Onnipotente stesso ad agire per adempiere la parola).

ISAIA 8:10 Fate pure dei piani, e saranno sventati! Dite pure la parola, e rimarrà senza effetto,perché Dio è con noi!

– Questo versetto conferma la certezza di attuazione della Parola di Dio. Inoltre ci invita a stare dalla Sua parte. Abbandonare il ragionamento umano, le religioni umane, la parola dell’uomo, e stare con Dio perché solo con Lui i piani dei nostri nemici saranno sventati!

ISAIA 7:5-8 Siccome la Siria, Efraim e il figlio di Remalia meditano del male a tuo danno, essi dicono: «Saliamo contro Giuda, terrorizziamolo, apriamo una breccia e proclamiamo re in mezzo a esso il figlio di Tabbeel». Così dice il Signore, DIO: «Questo non avrà effetto; non succederà! Poiché Damasco è la capitale della Siria e Resin è il capo di Damasco, in sessantacinque anni Efraim sarà fiaccato al punto che non sarà più popolo.

– Purtroppo il manoscritto più antico che abbiamo al momento del libro di Isaia è di 2250 anni fa, mentre questi fatti sono avvenuti 250 anni prima. Quindi gli scettici credono che sia stato scritto a posteriori e che non sia un adempimento profetico. Peccato che sempre nel libro di Isaia ci siano molti altri adempimenti profetici sicuri adempiuti in seguito al “manoscritto” più antico che abbiamo, come continui dettagli riguardo la venuta del Messia (specialmente capitoli 53, 61, 9, etc…) ma anche in altri libri come nei Salmi, in Daniele, in Zaccaria etc… La verità è che Dio preannuncia ciò che deve venire, e ci coglie al 100%!!! Invece l’uomo fa dei piani e il più delle volte non si adempiono!!! Anche se l’uomo pianifica del male contro di te, se tu stai sotto la copertura di Dio, sei al sicuro!!!

EZECHIELE 12:28 Perciò di’ loro: Così parla il Signore, DIO: “Nessuna delle mie parole sarà più rinviata; la parola che avrò pronunciata sarà messa ad effetto”, dice il Signore, DIO».

– Dio è paziente e rinvia, ma pazienterà e rinvierà fino ad un certo punto. Lui ha già deciso di adempiere la Sua volontà proprio per simpatia con la sofferenza dell’uomo, in special modo dei Suoi figli, ma per la Sua pazienza e bontà ha scelto di rinviare il giudizio! Arriverà però un giorno in cui non rinvierà più. Arriverà il giorno in cui metterà ad effetto i Suoi piani, la Sua volontà, i Suoi giudizi!

Sii pronto per quel giorno, sii pronta per quel giorno. Abbi timor di Dio. Amalo e aspetta con trepidazione il Suo ritorno perché Lui torna per quelli che lo amano e aspettano e bramano il Suo ritorno!

CONCLUSIONE. Se nella tua vita affronti sofferenza, incertezza, sballottamento, sappi che è dovuto all’autorità dell’uomo sulla terra. Arriverà il giorno in cui questa autorità verrà ripresa da Dio.

Arriverà il giorno in cui la sofferenza finirà, in cui l’incertezza finirà.

Dio non è succube degli eventi, ma mantiene la Sua Parola ed è pronto ad intervenire nel momento in cui finisce la pazienza (Lui già conosce il giorno)! Se mia figlia ne combina una dopo l’altra, io paziento, paziento, paziento, poi a un certo punto scoppio (ma io non so in anticipo quando e se). Dio lo conosce e ad esso sono collegati degli adempimento!

Noi possiamo solo abbandonarci nelle Sue mani (cioè alla potenza dello Spirito Santo), e farci guidare per portare avanti il Suo Regno e la Sua gloria. Dio ha promesso che i piani dei nostri nemici sarebbero stati sventati “Fate pure dei piani, e saranno sventati! Dite pure la parola, e rimarrà senza effetto,perché Dio è con noi!”.

Stai dalla parte di Dio! Ascoltalo! UbbidisciGli! Vivi con Lui giorno dopo giorno e avrai il Dio Onnipotente, il Re del tempo, che ti protegge e ti benedice!

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Promesse di speranza

Promesse di speranza
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Dio ha un piano per te: vuole darti vita e un futuro, ma come tante promesse, anche questa sottostà ad alcune condizioni.
Come un padre a braccia aperte che vuole accogliere il figlio che si è fatto male e consolarlo, così Dio è davanti a te a braccia aperte ed aspetta che tu vada a Lui per avere comunione con Lui e ricevere le promesse che ti ha fatto.

Ma tu puoi escludertene e rifiutarle. Negli scorsi messaggi abbiamo visto molte promesse importanti e oggi ne vedremo delle altre. Ricordo che sono fatte da Colui che può tutto. Per cui se promette qualcosa, Lui promette sul proprio onore e mantiene ad ogni costo.

VIA D’USCITA DALLA TENTAZIONE “Nessuna tentazione vi ha colti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscirne, affinché la possiate sopportare.” (1 Corinzi 10:13)

– Sei nella tentazione? Sappi che non sarà altro se non umana, perché Lui non permetterà che tu sia tentato da tentazioni spirituali.

Sei in un forte tentazione? Sappi che Dio non permetterà mai che tu sia tentato oltre le tue forze!

Sei nella tentazione? Sappi che Dio ha promesso di darti una via d’uscita! Qui vediamo 3 verità riguardo la tentazione + 1:

1-tentazioni umane,

2-tentazioni entro quello che possiamo sopportare,

3-in Dio otteniamo la via di uscita,

4-non viene da Dio (secondo quanto è scritto in Giacomo 1)

Non ci sono altre strade! E’ inutile rimanere nella tentazione, ed è inutile pensare di tirarci fuori con le nostre forze dalla tentazione. Abbandonati in Lui, confida in Lui, e ascoltaLo! Se non Lo ascolti, non saprai qual’è la via per uscirne!!!

RISURREZIONE DALLA MORTE “Non vi meravigliate di questo; perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio.” (Giovanni 5:28-29)

– Sì ci sarà una morte davanti a te, ma Dio ha promesso la Risurrezione! Sì, stai invecchiando e morirai, ma Dio ti farà rivivere! Vivrai per sempre SE hai operato bene: non egoisticamente, ma per il bene del Signore e per il bene degli altri! Non si parla di altruismo umano ma di vita nello Spirito e diffusione del Regno di Dio e della Buona Novella!

Dio ti ha chiamato a vivere sulla terra con Lui, a tramettere la Sua luce e la Sua Parola in questo mondo. In questo modo otterrai vita, altrimenti il giudizio, non è uno scherzo ma un compito meraviglioso!
UNA CASA NEL CIELO DOVE ACCOGLIERCI “Nella casa del Padre mio ci son molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove son io, siate anche voi.” (Giovanni 14:2-3)

– Ti è stata promessa una casa in cielo, e sarai accolto da Gesù stesso. Lui verrà a prenderti e indicarti il tuo luogo, la tua casa. Forse qui sulla terra sei in affitto, ma in cielo Gesù stesso ti porterà nella tua casa di proprietà!
CONSOLAZIONE E LIBERAZIONE DA MORTE E SOFFERENZA “Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate.” (Apocalisse 21:4)

– Non dovrai più soffrire! Non dovrai più temere la morte! Che consolazione meravigliosa. Questa è forse l’unica promessa “solo futuristica”. Ma in realtà ha anche una valenza immediata: ti tranquillizza sul fatto che nessuna sofferenza attuale, possa mai durare in eterno, alla fine finiscono e arriverà la consolazione!

Se come me hai sperimentato sofferenza e lutti nella vita, non hai nessuna promessa, nessun dono, nessuna ricchezza sulla terra che possa eguagliare una promessa fatta da Dio riguardo la certezza del non soffrire più e del non sperimentare più lutti! Non dovrai più piangere se confidi in Dio!

LUI E’ CON TE – MATTEO 28:20 Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».

– Non sei solo, non sei sola, Gesù ha promesso di stare sempre con te in ogni situazione. Non l’ha promesso in modo incerto, come tante promesse labili. Ma ha promesso “sino alla fine dell’età presente”. Stai tranquillo/a che ci sarà una fine a questo mondo. Ci sarà una distruzione. Questa età finirà, e Lui rimarrà al tuo fianco fino alla fine!!!

NESSUN ARMA AVRA’ SUCCESSO CONTRO DI TE – ISAIA 54:17 Nessuna arma fabbricata contro di te riuscirà; ogni lingua che sorgerà in giudizio contro di te, tu la condannerai. Questa è l’eredità dei servi del SIGNORE, la giusta ricompensa che verrà loro da me», dice il SIGNORE.

– Puoi resistere e vincere, ma non per le tue forze. Abbiamo già letto che Dio stesso combatterà al tuo posto (ISAIA 49:25), ma qui leggiamo addirittura che le armi del nemico e la sua maldicenza, non avranno successo. Se sei in Dio, se Dio è il tuo Dio, farà in modo che il male torni indietro. Tu dovrai solo condannare l’opera del nemico e non avvicinartici. Inoltre dovrai solo servire il Signore, e questa è la giusta ricompensa: essere indistruttibili!!!

CONCLUSIONE. Dopo questa lunghissima e incompleta lista di promesse, puoi gioire e sperare. Puoi vivere nella luce del Signore. Puoi vivere nel ringraziamento per tutto ciò che il Signore ti ha dato, ti sta dando e ti darà.

Ricordo che le promesse si ricevono in Dio, infatti in:

2 CORINZI 1:20 Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l’Amen alla gloria di Dio.

– Tutte le Sue promesse hanno il loro si (cioè si adempiono) solo quando sei in Lui e per chi è in Lui! Puoi avere entusiasmo nella fede in Dio e trasmettere entusiasmo al mondo! Puoi credere che Dio supplirà ad ogni tuo bisogno. Ti guarirà, ti benedirà, ti proteggerà, ti salverà, combatterà al tuo posto, ti consolerà, ti accoglierà, ti farà uscire dalla tentazione, ti darà pace, salvezza, gloria, grazia, la vita eterna, ti perdonerà, ti purificherà, ti darà lo Spirito Santo, sarà con te ogni giorno in ogni situazione, le armi del male non avranno successo contro di te!

Queste sono promesse che possiamo sperimentare qui e ora!

Alcune vanno chieste, altre vanno solo ricevute, in alcune bisogna avere una posizione legale, per altre bisogna fare un passo, ma sappi che ci sono, e se può aiutarti ti invito a riascoltare la registrazione su Youtube, o sul sito Messaggeridellagrazia.it, per prendere una piena consapevolezza delle promesse di benedizione che il Signore ti ha fatto.

Ringraziamo insieme il Signore e riceviamo insieme il frutto della benedizione.

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Promesse di abbondanza

Promesse di abbondanza
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Chi dice che la nostra vita debba andare male? Chi dice che dobbiamo essere sperduti in questo mondo?
Sai, abbiamo un modo per sapere se quello che viviamo è giusto oppure no. Faccio spesso l’esempio dell’orologio, nessuno lo conosce bene quanto l’orologiaio che l’ha fatto.

Conosce in ogni dettaglio ogni singolo pezzo, qual’è il suo scopo, a cosa serva, come sistemarlo. Allo stesso modo è la nostra vita, è molto molto più complessa di un orologio, e acquisisce scopo solo andando dal proprio Creatore-orologiaio a chiederglielo, a Colui che conosce ogni nostro pezzo, ogni sofferenza, ogni sbaglio, e può consigliarci la via di uscita.

Il nostro Creatore-Orologiaio ci ha fatto un sacco di promesse. La Bibbia è il Suo libro e potrebbe essere definito il libro delle promesse: sulla terra non esiste un libro che ne contenga di più. Inoltre Lui è l’Onnipotente, per cui Lui è in grado di mantenere quello che promette! A volte ci si promette amore eterno, ma non si mantiene la promessa. A volte ci si promette amicizia eterna, ma alcuni che mi hanno promesso amicizia eterna, non mi chiamano da anni! Le promesse dell’uomo sono effimere, le promesse di Dio sono sicure e certe!

DEUTERONOMIO 7:9 Riconosci dunque che il SIGNORE, il tuo Dio, è Dio: il Dio fedele, che mantiene il suo patto e la sua bontà fino alla millesima generazione verso quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti,

Traduzione letterale … il Dio fedele che custodisce-protegge-mantiene (shamar) il Testamento-Patto-Alleanza e la Sua grazia-bontà con quelli che lo amano e custodiscono-proteggono-mantengono (shamar) i Suoi comandamenti-ordini-leggi-precetti…

C’è una reciprocità. Dio è fedele e dona benedizione grazia e mostra bontà, custodisce la Sua alleanza con l’uomo che custodisce i Suoi insegnamenti, comandamenti e ascolta i Suoi ordini.

Attenzione ad analizzare bene i requisiti: si parla di amare Dio e di osservare – mantenere – custodire i Suoi insegnamenti e la Sua volontà. Occhio alla congiunzione “e”: vuol dire che bisogna sia amare Dio, che custodire i Suoi insegnamenti. Alcuni amano Dio e basta, altri custodiscono i Suoi insegnamenti e basta. Servono entrambi altrimenti non stiamo mantenendo le condizioni del Patto di fedeltà con Dio, impedendoGli di attuare le Sue promesse sulla nostra vita! Tu puoi limitare Dio nel benedire la tua vita. Puoi limitare Dio nelle promesse che ti ha fatto! Se tu rompi l’alleanza, è un danno tuo non di Dio! Se non ti attieni al patto che Dio ha fatto con te per la tua benedizione, è un problema tuo, un problema molto grave!

Nello scorso messaggio abbiamo visto che Dio ha promesso: – VITA ETERNA; – PERDONO; – NUOVI PENSIERI, SENTIMENTI E VOLONTA’; – VITA NELLO SPIRITO SANTO; – DI FARCI DEL BENE; – DI CONCEDERCI GRAZIA E GLORIA; – DARCI SAGGEZZA; – DARCI PACE IN OGNI SITUAZIONE.

CHE COMBATTERA’ PER NOI E SALVERA’ I NOSTRI FIGLI “Io combatterò contro chi ti combatte, e salverò i tuoi figli.” (Isaia 49:25)

-Nelle questioni della vita non sentirti solo/a, perché non sei solo. Ma soprattutto non lottare con le tue forze ma lascia combattere Dio.

Vedo tanti cristiani sempre in battaglia, sempre in lotta contro il male, contro i massoni, contro i complotti, contro i governi, contro tutti. Non sta scritto “combatterò insieme a te contro i tuoi nemici”, ma sta scritto “Io combatterò contro chi ti combatte”, cioè perché tu non fai battaglie ma se sono gli altri a farle contro di te! Non serve nemmeno chiedere a Dio di combattere, aspettati che Lui stesso combatta perché lo ha promesso! Infatti non sta scritto che avresti dovuto chiedere, ma l’iniziativa parte da Dio stesso! Questo vuol dire che le tue battaglie le puoi gettare alle spalle e lasciarle a Dio! Vivi e non combattere!!!

PROVVEDERA’ AD OGNI NOSTRO BISOGNO “Il mio Dio provvederà abbondantemente a ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza, in Cristo Gesù.” (Filippesi 4:19)

– Dio provvede. Lo diciamo ma non lo crediamo allora ripeti con me: Dio provvede ad ogni mio bisogno! Ripetilo di nuovo: Dio provvede ad ogni mio bisogno! NO, HO SBAGLIATO, dobbiamo dire: Dio provvede ABBONDANTEMENTE ad ogni mio bisogno secondo la Sua ricchezza, in Cristo Gesù!!! Abbondantemente!!! Tutto ciò è molto rilevante: quanto devo aspettarmi da Dio? Abbondantemente!

Gesù stesso aveva detto “Io sono venuto per darti vita abbondante”.
GUARIGIONE “Ma io medicherò le tue ferite, ti guarirò delle tue piaghe……” (Geremia 30:17)

“Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.” (Isaia 53:5)

– Puoi essere guarito da Dio! Però devi lasciarti medicare! Devi lasciarti guarire dalle piaghe che hai! Non resisterGli, ma abbandonati pienamente!!! Lui ha già pagato il prezzo per la tua guarigione, infatti è scritto “siamo stati guariti”: è un dato di fatto, che però va ricevuto in fede. E’ una promessa che si ottiene solo sapendo che è stato già pagato il prezzo!!!
SALUTE “Nessun male potrà colpirti, né piaga alcuna s’accosterà alla tua tenda.” (Salmo 91:10)

– Dio ha promesso di darti piena protezione da ogni male, l’immunità, ma solo se abiti al riparo dell’Altissimo e riposi all’ombra dell’Onnipotente (v.1)!!! Il male non ha diritto legale sulla tua vita se Dio è il tuo Dio, perché Gesù si è caricato del male che ci spettava, si è caricato delle maledizioni, delle ferite e delle malattie.

Non dire: “Io sono ferito, io sono solo e abbandonato da Dio pregate per me” se puoi ripararti all’ombra dell’Onnipotente. La preghiera da sola non serve a niente se non prendi la tua posizione legale in Dio, se non ti ripari sotto le Sue ali e non comprendi e afferri le Sue promesse! Non è per la tua bravura, per le tue capacità, o per la tua bontà, ma per i meriti di Cristo. Però una preghiera senza la posizione legale in Dio, è solo un ciarlare parole vuote e sterili! Spesso ci distraiamo e ci allontaniamo dalla protezione di Dio e dalla comunione con Lui, finendo per fare dei rituali preventivi e abitudinari, un po’ come Giobbe “chissà se hanno peccato” allora facciamo un sacrificio che possa accontentare Dio. Lo so, ti capisco, è successo mille volte anche a me. Questo errore però ci espone al male e alle piaghe, ma Dio ti ha promesso protezione dal male e dalle piaghe quando ti metti sotto la Sua protezione VOLONTARIAMENTE e vivi in comunione con Lui!

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Promesse da cogliere

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A volte viviamo male, viviamo al di sotto del piano di Dio per noi, perché non conosciamo i nostri diritti in Dio e non conosciamo le Sue promesse.

Ti sei mai domandato o domandata quale sia la volontà di Dio per te? Ti sei mai domandato cosa abbia in serbo Dio per te?

Il Suo piano per te può essere capito attraverso i prossimi brani che leggeremo, e capiremo che ci sono parecchie promesse per te. Se non capisci quali siano le Sue promesse, potresti perdertele per strada, non riceverle. Dipende da te il ricevere le promesse di Dio oppure no.

Non parlo di salvezza, ma di promesse.

La Bibbia potrebbe essere definito il libro delle promesse in quanto ne contiene a centinaia!

-Se queste promesse non fossero possibili, il Dio Onnipotente, il Dio Altissimo, Colui che sa ogni cosa, non le avrebbe promesse.

Le Sue promesse sono valide per te. Prendile, fa parte della tua eredità come figlio di Dio. Alcune hanno delle condizioni: cioè benedizione collegata a qualcosa da compiere. Altre non hanno condizioni ma vanno solo ricevute consapevolmente. Lui ha promesso:
VITA ETERNA “E questa è la promessa che egli ci ha fatta: la vita eterna.” (1 Giovanni 2:25)

– Non ti ha promesso tribolazione, ma vita. Non ti ha promesso sofferenza, ma vita. Non ti ha promesso morte, ma vita. Vita eterna vuol dire ricevere una nuova vita spirituale ora, che non finirà mai nemmeno quando subentra la morte terrena! E sia chiaro, Dio mantiene ciò che promette! C’è vita per te!

Se nasci una volta (umanamente) muori due volte (umanamente e spiritualmente. Ma se nasci due volte (umanamente e spiritualmente) muori una volta (solo umanamente, ma continui a vivere nello Spirito)!
DI PERDONARCI SE CI CONFESSIAMO “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.” (1 Giovanni 1:9)

– Promessa con condizione. Dio vuole perdonarci, ma c’è bisogno di andare a Lui e confessare i nostri errori. Abbiamo bisogno di essere perdonati e purificati e questo può far risplendere la nostra vita.

Dio vuole farti risplendere e farti essere la luce del mondo, non lo dico io, ma lo dice Gesù in Matteo 5:14-16. Vai a Lui in comunione e sii trasformato nella Sua stessa sostanza. Lui vuole cancellare il tuo passato, perdonarti e darti una nuova speranza!

CI DARA’ UN CUORE (pensieri, mente, volontà, capacità, sentimenti) NUOVO “ Vi darò un cuore nuovo, e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne.” (Ezechiele 36:26)

– Ti capita mai di non capire la vita, gli eventi, come uscire dai problemi? Ti senti mai intrappolato, incatenato, in pericolo. Dio è con te! Non ti ha lasciato mai, ma per cambiare la tua vita serve un cuore nuovo (nuovi pensieri, nuova volontà, nuove capacità e sentimenti). Dobbiamo essere cambiati e trasformati.

Dio ha promesso di sistemarti, dagli il tuo cuore, non tenerlo per te. Metti il tuo cuore in buone mani, le uniche buone mani!
DI DONARCI LO SPIRITO SANTO “Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!” (Luca 11:13)

– Ricevere lo Spirito Santo e vivere con Lui ti porta ad un altro livello! Puoi vivere al livello della gloria! Non accontentarti delle tenebre quando puoi vivere al livello della gloria. Dio vuole benedirti.

Dio ha promesso di darti il meglio SE GLIELO CHIEDI: cioè di darti lo Spirito Santo! Non c’è di meglio dello Spirito Santo, in quanto lo Spirito Santo ti fa entrare in un nuovo regno qui sulla terra: il Regno di Dio! Il più bel regno del mondo!
CI FARA’ DEL BENE, CI DARA’ GRAZIA E GLORIA “Perché Dio, il Signore, è sole e scudo; il Signore concederà grazia e gloria. Egli non rifiuterà di far del bene a quelli che camminano rettamente.” (Salmo 84:11)

– Lui ti ha promesso grazia e gloria. Se cammini rettamente e Gli chiedi grazia e gloria, Lui te le da. Si “concede” qualcosa che viene chiesto, e poi viene confermato da “non rifiuterà”! Per cui va chiesta la grazia e va chiesta la gloria! Puoi accontentarti di una vita miserabile, dove devi lottare per ogni cosa con le tue forze, oppure puoi chiedere la grazia e la gloria di Dio! Dio vuole farti sperimentare la Sua grazia, Lui vuole che vivi al livello della gloria, non al livello della miseria, della miserabilità e della maledizione! Vivere al livello della gloria permette di liberare centinaia di angeli al tuo servizio per mostrarti la potenza di Dio, altrimenti sarai salvato, ma senza sperimentare la potenza di Dio!
SAGGEZZA “Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore” (Giacomo 1:5-7)

– Dio ti ha promesso saggezza! Quando non sai che pesci prendere, il metodo per prendere la strada giusta è pregare, chiedere saggezza e credere che Dio te la dia! Infatti nel vers. seguente c’è il requisito di non dubitare. Credi in Dio e credi nella Sua promessa di darti saggezza quando la chiedi, e l’avrai! Dio è infinitamente più intelligente di qualsiasi uomo, è meglio seguire le Sue direttive, e Lui dice che ce le da quando le chiediamo!
PACE “A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida.” (Isaia 26:3) “E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.” (Filippesi 4:7)

– Puoi essere un credente stressato e ansioso, oppure puoi essere un credente che vive nella pace, dipende da te! Hai problemi, hai attacchi, ci sono lutti o malattie? Dio ti ha promesso pace e ti darà pace SE E SOLO SE sei fermo nei tuoi sentimenti e confidi in Dio! Altrimenti nisba!

Non se preghi, non se ti preoccupi, non se lavori di più, non se sei in depressione, non se sei sulle montagne russe dei tuoi sentimenti, non se confidi in te stesso o negli altri, ma SE E SOLO SE sei fermo o ferma nei tuoi sentimenti e confidi in Dio!!!

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Gesù luce del mondo

Gesù luce del mondo
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Sai che Gesù ha un piano per te e ha detto che la tua presenza in questo mondo è importante? Sai in che modo tu puoi influenzare questo mondo?

Alcuni si perdono nel fare informazione, politica, ambientalismo, egoismo, liberalismo, legalismo, queste sono le religioni del 3° millennio: pro questo, o contro quello. Ognuno dice la sua, ma cosa ne pensa Gesù riguardo la nostra attività nel mondo?

Partiamo intanto dal capire chi è Gesù e cosa Lui pensava di sé stesso.

GIOVANNI 9:5 Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo».

– Una delle qualifiche di Gesù sulla terra era l’essere la “luce del mondo”. Possiamo interpretarlo in modo allegorico e poetico, come se Lui fosse stato un benefattore. Come se Lui facesse del bene in senso umano, ma attenzione: Colui che ha detto di essere la luce del mondo, è Colui che ha creato la luce! Noi non sappiamo spiegare diverse cose riguardo la luce, Lui l’ha creata. Non interpretare le parole di Gesù umanizzandole al livello carnale, ma cerca di capire il vero messaggio del Creatore dell’universo.

GIOVANNI 1:1-5 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta.

– In un certo senso la Parola ha detto: “Gesù ha fatto la luce e il sole, ed è più grande della luce e del sole, e finché è sulla terra la Sua luce è più importante della luce e del sole!”

Il pianeta terra sarebbe morto senza la luce e senza il sole. Non ci sarebbe più vita, i fiori morirebbero, gli alberi e i loro frutti morirebbero, e moriremmo tutti. Gesù sulla Terra faceva passare in secondo piano l’importanza del sole! Da questo punto di vista capiamo che quando Gesù era qui, stava dicendo che la Sua assenza avrebbe significato la distruzione! Abbiamo bisogno di Lui, qui e subito. E’ l’unico modo per evitare la distruzione!

Però non bastava la Sua presenza per illuminare le persone. Non bastava che Lui fosse qui affinché le persone venissero liberate.

GIOVANNI 8:12 Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».

– Gesù spiega di aver creato le condizioni affinché gli esseri umani non vivano nelle tenebre e muoiano nelle tenebre: seguire Gesù. Gesù vuole illuminare e liberare. Sei oppresso? Gesù vuole liberarti e darti vita e luce! Lui è la “luce del mondo” e la “luce della vita”! Dove andremo mai senza di Lui? Immaginatevi un luogo spaventoso, tenebroso, dove possiamo temere che ci venga fatto del male all’improvviso. Immagina di camminare nei sobborghi più pericolosi di New York o nelle favelas a Rio de Janeiro. Hai tutto il diritto per temere della tua vita, per temere per la tua salute e per la tua libertà.

Gesù invece vuole darti libertà, speranza e vita, ora e subito, SE lo segui! Seguire vuol dire interfacciarsi, comunicare, ubbidire alla Sua volontà. Lui vuole darti la luce della vita, che poi è Lui stesso! Vuole darti un appiglio cui aggrapparti, e può farlo solo se lo segui!

Ma non finisce qui. Infatti Gesù ha chiarito che Lui sarebbe stato la luce del mondo, finché era nel mondo, ma oramai sono 2.000 anni che non è più qui e potremmo pensare di essere nelle tenebre, senza speranza. Certo possiamo seguire Gesù, ma non avendolo qui fisicamente potrebbe essere più difficile. In realtà questa analisi non è corretta perché dopo aver analizzato cosa Gesù credeva di sé stesso, dovremmo analizzare cosa Gesù credeva di noi. Sì puoi essere debole, circondato da problemi, non capace, ma Lui ti conosce e può darti forza.

GIOVANNI 16:7-8 Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.

– Non devi confidare sulle tue forze o sulle tue capacità, tu non puoi convincere il mondo! Gesù ha detto che è utile che Lui vada in cielo e venga lo Spirito Santo! La luce del mondo ha detto che è meglio che Lui se ne va e arriva lo Spirito Santo. E’ meglio perché lo Spirito Santo sulla Terra può fare un’opera che Gesù non avrebbe potuto fare: entrare nelle persone, lavorarle, renderle capaci, potenziarle, liberarle e trasformarle!

Lo Spirito Santo cambia tutto!

Lo Spirito Santo cambia te e non sei più lo stesso o la stessa!

MATTEO 5:14-16 Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.

– Con lo Spirito Santo prendi vita. Con lo Spirito Santo tu sei la luce del mondo anche se non c’è Gesù! Con lo Spirito Santo tu diventi la speranza di questo mondo. Non serve a niente autocommiserarsi, compiangersi, puntare sulla nostra gloria, al nostro ministero, alla politica, a realizzarci. Serve illuminare questo mondo!

CONCLUSIONE. Il messaggio di oggi vuole mostrarti la luce di Gesù, che è la stessa luce che è in te. Vuole farti comprendere che Gesù ti ha chiamato ad illuminare e risplendere come Lui quando era sulla terra. Il mondo ha bisogno di Gesù sulla terra e ha bisogno di te se sei strumento dello Spirito Santo!

Tu con lo Spirito Santo sei la luce e la speranza del mondo, per agire come Gesù e cambiare le situazioni. Ci sono delle azioni buone, dei lavori da Dio, posti davanti a te. Sono azioni preparate da Dio. Il punto è che devi svolgere quello che Dio ha preparato per te, non l’impreparato. Devi lavorare il campo indicato dal Signore, non scelto da te. Chiedi al Signore: “Signore, cosa vuoi che faccio oggi? Chi stai lavorando oggi?”

Abbiamo anche letto che la città deve essere sopra il monte, non nella valle, altrimenti non la vede nessuno. Sii sensibile alla voce del Signore, sii testa e non coda, sii monte e non valle.

Tu puoi essere luce se rifletti la luce di Gesù. Tu puoi essere luce se sei strumento dello Spirito Santo!

C’è un mondo senza speranza, cioè senza me e te, risplendi in Cristo e risplendi di Cristo. Ascolta dove ti indirizza ad illuminare lo Spirito! Adesso ascoltiamo insieme!

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Come entrare nella Terra Promessa: Caleb

Come entrare nella Terra Promessa: Caleb
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Ti sei mai sentito-sentita come se la tua vita fosse ferma? Come se ci fosse un blocco e non si riesca a procedere?

A volte può essere a causa tua, altre volte a causa di altri. Può essere a causa di tue scelte, o a causa di scelte di altri. Le nostre scelte possono limitarci, bloccarci, ma a volte invece sono le scelte di altri a farlo.

A me è successo di fare scelte sbagliate, per esempio avevo una carriera davanti nello sport ma non essendo tenace e costante e preferendo dedicarmi al lavoro, ho mandato tutto all’aria.

Poi a volte le persone intorno a me, mi hanno impedito dal fare alcune cose. Queste sono cose normali nella vita di tutti i giorni, non dobbiamo farne un dramma, ma serve imparare a capire per cosa valga la pena lottare e per cosa no.

Per cosa vale la pena lottare? Un buon lavoro può valerne la pena, ma altre cose se ti mettono in guerra con altre persone allora no.

– Inoltre bisogna imparare a capire i piani di Dio ed essere tenaci nel perseguirli. Dio potrebbe averci programmati per sperimentare una benedizione seguendo una strada e noi non la riceveremo finché non ci incamminiamo in quella strada. Se devi andare da Milano a Roma, ma non parti mai e rimani a Milano, non arriverai mai al traguardo!

A volte vorremmo vedere le benedizioni di Dio, oppure degli esaudimenti o dei miracoli, ma se non ci incamminiamo nella “via”, non otterremo un bel niente!

Nel brano di oggi vedremo Caleb, un uomo di Dio ubbidiente, ma che a causa di altri dovette attendere 40 anni per vivere le benedizioni che Dio aveva per lui! Dio aveva una terra promessa per lui come ha una terra promessa per te, e Caleb seguì Dio pienamente, e lo fece tutta la vita nonostante i rallentamenti e la mancanza di fede degli altri, e alla fine ricevette le benedizioni di Dio, ma dopo 40 anni.

Sei disposto ad aspettare 40 anni? Ad essere tenace per 40 anni?

L’antefatto è che Dio aveva chiesto al popolo di Israele di mandare 12 spie nella terra di Israele per vedere il paese, e 10 di queste spie diedero un resoconto negativo e carnale, facendo spaventare tutto il popolo. Dio si arrabbiò e volle distruggere il popolo e farne uno nuovo, al che Mosè intercedette per perdonare il popolo.

NUMERI 14:20-24 Il SIGNORE disse: «Io perdono, come tu hai chiesto. 21 Però, come è vero che io vivo, tutta la terra sarà piena della gloria del SIGNORE. 22 Tutti gli uomini che hanno visto la mia gloria e i miracoli che ho fatto in Egitto e nel deserto, quelli che mi hanno tentato già dieci volte e non hanno ubbidito alla mia voce, 23 certo non vedranno il paese che promisi con giuramento ai loro padri. Nessuno di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà; 24 ma il mio servo Caleb è stato animato da un altro spirito e mi ha seguito pienamente; perciò io lo farò entrare nel paese nel quale è andato; e la sua discendenza lo possederà.

– Il Signore è degno di gloria e ha come obbiettivo quello di mostrarla. Mostrare la gloria di Dio serve a Lui ma anche a te, fa parte dello scopo per cui esisti: sperimentare la gloria, la potenza di Dio e mostrarla al mondo.

– Il Signore sogna in grande per te. Sogna che tu entri nella Terra Promessa, ma tu puoi escluderti, puoi tirartene fuori. Con la parola o con le azioni puoi impedirti di entrare nella Terra Promessa. Il popolo di Israele aveva detto “Perché il SIGNORE ci conduce in quel paese dove cadremo per la spada? Là le nostre mogli e i nostri bambini diventeranno preda del nemico. Non sarebbe meglio per noi tornare in Egitto?” (NUMERI 14:3)

Non solo non avevano creduto che Dio volesse benedirli e portarli nella Terra Promessa, ma avevano anche pensato che volesse farli morire. Quello che avevano detto, poi si è adempiuto, veramente Dio li ha fatti morire fuori della Terra Promessa. Se proclami negatività e morte, otterrai negatività e morte! Se credi che Dio vuole il male per te, otterrai il male. Quello che semini raccogli!

Non serve proclamare il bene, perché Dio già vuole il tuo bene, Lui ti ha già benedetto e vuole mostrarlo. Ma se tu metti muri, maledici, proclami il male e rinneghi la bontà di Dio, ti stai scavando la fossa! E’ proprio questo il problema dell’umanità, quelli che credono che Dio esista, credono che non sia interessato a loro, e otterranno il loro stesso danno!

– Nota che per esempio il popolo di Israele pensava fosse meglio per loro tornare a fare gli schiavi in Egitto! Il meglio di Dio è sempre meglio di quello che pensi. Non cercare il tuo meglio, perché Dio ha qualcosa di ancora meglio!

– Caleb, dopo aver perso 40 anni nel deserto, in mezzo a 3 milioni di frignoni, sapeva che doveva continuare a confidare in Dio, perché il piano di Dio per la Sua vita si sarebbe adempiuto lo stesso, sarebbe stato ritardato, ma comunqe si sarebbe adempiuto.

Caleb diceva: “Non importa quello che questi frignoni faranno e diranno, si sono già seppelliti da soli con le loro maledizioni ed i loro piagnistei, moriranno nel deserto, ma io confido in Dio e fra 40 anni erediterò benedizioni abbondanti!”

A volte ci appoggiamo sulle persone sbagliate, che ci fanno soffrire e ci fanno perdere tempo, forse anche 40 anni, ma non temere, il piano di Dio sussiste, se sei tenace e ti aggrappi a Lui vedrai la Terra promessa.

Serve però essere tenaci, serve aggrapparsi alla Parola di Dio e avere comunione continua con Dio.

Non saranno le guerre o la malattia a impedire il piano di Dio per la tua vita, ma solo il tuo rifiuto di aggrapparti a Dio e rimanere saldo in Lui e nella Sua Parola.

Non fare il nullafacente per 40 anni pensando che non dipenda da te la benedizione, perché potresti morire nel deserto. Caleb sapeva che doveva vivere con Dio giorno dopo giorno e siccome era pronto ogni giorno, fu pronto anche il giorno giusto in cui sarebbe cambiata la sua vita!

– Sai, Dio aveva promesso una terra dove scorreva latte e miele a 3 milioni di persone, ma 2 milioni 999 mila e 998 frignoni non sono entrati nella terra promessa, 2 uomini di fede che furono pronti e forgiati per 40 anni entrarono!

Caleb e Giosuè erano pronti e determinati 40 anni prima, furono pronti e determinati per 40 anni, e furono pronti e determinati anche 40 anni dopo. Erano tenaci e credevano alla potenza di Dio e alla Parola di Dio. Tu ci credi alla potenza di Dio? Ci credi che quello che Dio promette, si realizza?

NUMERI 14:26-30 Il SIGNORE parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, e disse: 27 «Fino a quando sopporterò questa malvagia comunità che mormora contro di me? Io ho udito i mormorii che i figli d’Israele fanno contro di me. 28 Di’ loro: “Com’è vero che io vivo, dice il SIGNORE, io vi farò quello che ho sentito dire da voi. 29 I vostri cadaveri cadranno in questo deserto; e voi tutti, quanti siete, di cui si è fatto il censimento, dall’età di vent’anni in su, e che avete mormorato contro di me, 30 non entrerete di certo nel paese nel quale giurai di farvi abitare; salvo Caleb, figlio di Gefunne, e Giosuè, figlio di Nun.

– Caleb credeva che quando Dio diceva di andare bisognasse andare, mentre quando diceva di fermarsi bisognasse fermarsi, ed era sempre attento alla voce di Dio e non alla propria voce o a quella di altri.

Nei versetti seguenti alcuni del popolo si pentono e decidono di andare e ubbidire a quello che Dio aveva detto in precedenza, mentre in quel momento Dio aveva stabilito che siccome avevano rinnegato, non sarebbe stato con loro. Nuovamente non hanno ascoltato Dio!

– Nota invece che Dio ascolta la voce di tutti. Se proclami la tua morte Dio adempie. Se proclami la tua fine, Dio adempie.

– I mormorii, le lamentele e le maledizioni, producono altre maledizioni, muri e limiti. Sì erano nel deserto ed avevano dei giganti davanti a loro. Sì il paese era grande per loro, ma se Dio dice di andare e che Lui è con noi, dobbiamo andare, proprio come credeva Caleb, e non avremo da temere. CONCLUSIONE. Per rompere i muri intorno a te e giungere nella Terra Promessa ci sono 6 passi da compiere:

– Essere tenaci nella fede

– Aggrapparsi alla Parola di Dio

– Avere comunione con Dio costantemente, quotidianamente

– Non dobbiamo maledire,
– Non mettere limiti allo Spirito

– Non rifiutare le promesse di Dio.

Preghiamo insieme affinché il Signore ti mostri la strada per la tua benedizione e la liberazione dal nemico, e per sperimentare la Terra Promessa nella tua vita!

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Consacrazione: 5 verbi per comprenderla

Consacrazione: 5 verbi per comprenderla
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– Credere in Dio ha a che vedere più con la pratica che con la teoria (che comunque è preziosa). Credere è più qualcosa di visibile, che qualcosa di invisibile e interiore.

Il popolo di Israele ha commesso tanti errori nel proprio percorso, ma tra le cose positive si può sicuramente annoverare la comprensione del concetto di dedicazione = vivere ed essere dedicato al proprio Dio in maniera anche visibile senza vergognarsi, anzi con orgoglio (ma non arroganza o superiorità). Il riconoscere la propria chiamata, come motivo di vita e la cosa più importante da compiere. Adesso affrontiamo due versetti che ci guidano nel comprendere cosa il Signore intende per essere veri credenti.

DEUTERONOMIO 10:12-13 E ora, Israele, che cosa chiede da te il SIGNORE, il tuo Dio, se non che tu tema il SIGNORE, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu lo ami e serva il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, che tu osservi per il tuo bene i comandamenti del SIGNORE e le sue leggi che oggi ti do?

– In questi 2 versetti abbiamo 5 azioni pratiche che siamo chiamati a svolgere per essere discepoli di Gesù, veri figli di Dio, e anche che amiamo Dio e lo onoriamo per chi Lui è. I Figli di Dio ubbidiscono al Padre e hanno un rapporto con il Padre, poi ci sono quelli che non hanno mai avuto a che fare con Dio e non hanno alcun rapporto con Lui e quindi non sono “figli”. Il figlio vive insieme al Padre fino alla maggiore età, non da separati in casa, ma avendo comunione costante.

Questi due versetti appena letti ruotano attorno a 5 verbi che esprimono 5 azioni: TEMERE – CAMMINARE – AMARE – SERVIRE – OSSERVARE

– TEMERE – il verbo in ebraico è “iarè”, e in greco è “fobestài” ed esprimono il concetto di paura, spavento, timore o riverenza. Temere il Signore è un punto di partenza nella vita.

LUCA 12:4-7 Ma a voi, che siete miei amici, io dico: non temete quelli che uccidono il corpo ma, oltre a questo, non possono fare di più. 5 Io vi mostrerò chi dovete temere. Temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella geenna. Sì, vi dico, temete lui. 6 Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio; 7 anzi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete più di molti passeri.

– Gesù dice “Temete, ma non temete”, cioè abbiate il timore di Dio riconoscendo la Sua gloria e grandezza e il Suo diritto di uccidere noi peccatori, e in questo modo potrete non temere sapendo che Lui è amore e ama chi crede in Lui più di molti passeri. Se temi Dio, puoi comprendere la grandezza del sacrificio di Gesù Cristo e il dovere di dedicarGli tutta la tua vita, di consacrarti a Lui!

– CAMMINARE – Non dobbiamo fare di testa nostra. Camminare nelle vie di Dio implica che le vie sono le Sue, non le nostre. Implica che dobbiamo chiederGli per quali strade dobbiamo camminare, non seguire i nostri ragionamenti! Gesù diceva a tutti “Seguimi”, vuol dire che dobbiamo guardare dove va Lui, e andarGli dietro. “camminare nelle Sue vie” vuol dire vivere secondo la Sua volontà tutti i giorni. TUTTI I GIORNI! Mettere la Sua volontà, i Suoi piani prima dei nostri. Vuol dire che non pianifico io le attività quotidiane, ma le pianifica Lui e mi dice Lui dove devo andare, infatti leggiamo in ISAIA 30:21 Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: «Questa è la via; camminate per essa!»

– Odi la voce che ti guida? Se non la senti prega e chiedi a Dio di parlarti e poi stai in ascolto!

– AMARE – Dio richiede di amarLo. In altri punti lo comanda esplicitamente. Ma leggiamo in 1 GIOVANNI 4:10 In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati.

– Dio non chiede mai di fare cose che Lui non farebbe per primo. Quindi ci richiede di amarLo nel senso che dobbiamo rispondere a Lui come degli specchi, riflettendo il tipo di amore che Lui ha per noi, cioè che ci ama anche quando non lo meritiamo, anche quando non siamo al top, che ci ama al punto da sacrificare Suo Figlio. Che agisce in nostro favore senza che lo chiediamo. Così siamo chiamati noi a mostrare amore verso di Lui al punto da “sacrificare nostro figlio” come Abrahamo, cioè le nostre passioni e le nostre distrazioni, i nostri hobby e tutto noi stessi per dedicare tempo alla preghiera e alla Sua Parola, alla comunione fraterna e alla lode e adorazione a Dio.

– SERVIRE – Essere al servizio di Dio. Essendo parte attiva in chiesa e fuori dalla chiesa. Essendo parte attiva in questo mondo come testimoni di Cristo, facendo visite, incontri di preghiera, cellule. ServirLo nella chiamata specifica personale, e in quella generale. Essere una luce in questo mondo. Per esempio quando ci chiedono come abbiamo passato la domenica, consiglio a tutti di parlare della benedizione che si ha avuto in chiesa, in modo che le persone possano esprimersi sul condividere o meno che sia bello e importante andare in chiesa, credere in Dio, e poter creare opportunità di condividere il messaggio del Vangelo. La gente non potrà ricevere il messaggio di Cristo se non vede in noi l’entusiasmo del lodarLo e servirLo, e addirittura neanche sapendo che si è credenti e si va in chiesa.

– OSSERVARE – Come abbiamo analizzato in passato, i comandamenti non sono fredda “legge”, ma esprimono gli insegnamenti del Signore per il nostro bene anche quando a noi non sembra. Anche se per noi potrebbe sembrare faticoso o impossibile attenersi a un Suo insegnamento, con la potenza dello Spirito possiamo farcela, perché quel “comandamento” è un insegnamento del nostro Padre d’amore per la nostra crescita. Tu puoi essere essere luce in questo mondo, e puoi manifestare la potenza di Dio. Mitsvah esprime “direttiva” e serve ed è intesa per guidare, governare, o influenzare la nostra vita, per indicarci una direzione e non farci brancolare nel buio, darci dei punti di riferimento. In concreto questo brano esprime il concetto di attenersi attentamente alle direttive di Dio. Dio parla!

CONCLUSIONE. Tra le varie chiamate che ci sono sopra ogni credente, c’è la chiamata a consacrarsi. Sei chiamato o chiamata a consacrarti a Lui. Lo stesso termine ebraico “Kadosh”, che normalmente traduciamo in italiano con “santo”, esprime il concetto di consacrazione a Dio, cioè l’unico modo per vivere una vita santa e collegata con Dio. Ciò si esplica per esempio attraverso i 5 verbi che abbiamo analizzato oggi dal libro del Deuteronomio: TEMERE – CAMMINARE – AMARE – SERVIRE – OSSERVARE. Voglio invitarti a pregare con me affinché io e te possiamo non dimenticare la chiamata alla consacrazione che abbiamo. Preghiamo che il Signore ci dia la forza affinché possiamo attenerci fermamente a Lui, vivendo con Lui giorno dopo giorno. E soprattutto se tu sei uno di quelli che non sapeva di avere una chiamata alla consacrazione a Dio sulla propria vita, addirittura fatta da parte di Dio stesso il Creatore, prega con me.

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Gioia in ogni tempo

Gioia in ogni tempo
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Ti sei mai domandato come dovresti reagire a epidemie, persecuzioni, complotti, apocalissi o alla grande tribolazione?

Scappare, reagire, far valere i propri diritti, nascondersi, andare in ansia, strapparsi i capelli?

La Parola di Dio parla anche di queste cose e se rimani con noi, cercheremo di analizzare alcuni aspetti del credere in Dio che vengono sottovalutati dai credenti comuni, ma che potrebbero essere di benedizione e di guida per non essere travolti o prendere decisioni sbagliate.

FILIPPESI 4:4 Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.

– L’apostolo Paolo ha scritto questo versetto mentre era in prigionia a Roma, a causa di un complotto ordito ai suoi danni per ucciderlo e bloccare la testimonianza cristiana. C’erano alcune decine di fanatici religiosi che avevano fatto il voto di ucciderlo e i capi religiosi con gioia gli avevano dato il via libera e…sorpresa, non reclama vendetta, ma esorta all’allegria!

Inoltre Paolo era già pienamente consapevole del concetto di “ultimi tempi”, “Tribolazione” e “anticristo” “uomo del peccato” “figlio della perdizione”, “persecuzione”. Infatti 10 anni prima aveva scritto le lettere ai Tessalonicesi, Corinzi, etc… che trattano questi temi.

In tutto questo non piange, non si deprime, non urla al complotto, anche se aveva tutto il diritto di farlo: era vittima del più grande complotto di tutti i tempi, azzittire Dio e la fede cristiana, cominciando dal suo più grande esponente sulla terra in quel momento!

Invece ordina di rallegrarsi, non lo consiglia, lo ordina, è un imperativo presente attivo! In più lo ripete 2 volte! A proposito di

1 TESSALONICESI 5:16-18 Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.

– Subito dopo aver parlato di rapimento, di cristiani morti che risuscitano, di ultimi tempi, ai versetti dal 16 al 18 ci esorta ad essere gioiosi, pregare e ringraziare “perché questa è la volontà di Dio”. Non ha chiesto rivolte, ansie, paure o rivendicazione di diritti, ma gioia, comunicazione con Dio e gratitudine. Questi 3 elementi sono la volontà di Dio quando siamo vittime di complotti, quando siamo attaccati spiritualmente, quando siamo in guerra.

Con l’esortazione o con il comando, con le buone o con le cattive, devi gioire! Soprattutto quando le cose vanno male. Il cristianesimo non segue regole “intuitive”, ma “controintuitive”. Gesù non dice amate i vostri amici, ma amate i vostri nemici! Non dice fate del bene a quelli che vi trattano bene, ma a quelli che vi trattano male! Non dice ribellatevi a quelli che vi perseguitano, ma pregate per loro (non una battaglia spirituale, ma veramente la benedizione, la pace per i persecutori). Anche Paolo in ROMANI 12:14 dice: Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite.

– Non siamo chiamati a fare guerra contro i persecutori, ma a dire bene. Sembra impossibile, ma con Dio tutto è possibile, perché non dobbiamo seguire l’intuito umano, ma andare contro l’intuito umano! Come facciamo a parlare bene di chi ci perseguita? Può essere lo stato, la politica, i colleghi di lavoro, i familiari, i vicini di casa. Non dobbiamo parlare male di loro, ma parlare bene!

1 PIETRO 3:14b-15 Non vi sgomenti la paura che incutono e non vi agitate; ma glorificate il Cristo come Signore nei vostri cuori.
Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni.

– sgomento [grave stato di inquietudine causato da preoccupazioni, angosce e sim.] ≈ paura, sbigottimento, sconcerto, smarrimento, spavento, timore. ↑ orrore, panico, terrore. ↓ turbamento.

In pratica siamo esortati a non farci turbare, agitare e impaurire dalle cose che accadono, ma nei problemi glorificare Dio! Perseguitato? Gloria a Dio! C’è un complotto? Gloria a Dio! Mi vogliono uccidere? Gloria a Dio! Ma non perché si è scemi, ma perché è il metodo controintuitivo di Dio per vincere nella vita: quando le cose vanno male, ma anche quando vanno bene, gioire, glorificare e confidare in Dio!

CONCLUSIONE. Molti cristiani sono musoni, tristi, depressi e credono che la loro vita e il mondo intero andranno sempre peggio. E non vivono in Corea del Nord, dove subiscono violenze soprusi, divieto di possedere la Bibbia o di parlare di Gesù per non subire violenze fisiche, sessuali, dormire al freddo di qualche campo di concentramento e morire di stenti entro 3 mesi (questo è ciò che succede in Corea del Nord, ma non solo, in molti paesi i nostri fratelli sono perseguitati). Depressi e scoraggiati sono più che altro i cristiani che vivono qui in occidente, dove comunque hanno la libertà di possedere una Bibbia, di parlare di Gesù e di uscire di casa. Di fare manifestazioni e esprimere la propria opinione!

Più che essere depressi e pessimisti c’è da essere grati! Grati perché possiamo uscire di casa e non essere rinchiusi in qualche galera a causa della fede in Gesù. Grati perché il Signore ci ha promesso un futuro di gloria dove regneremo sulla terra per mille anni. Grati perché anche nelle difficoltà e nella sofferenza, Lui è con noi, ci consola e ci capisce, perché Lui ha passato anche di peggio.

Grati perché non vivremo sempre qui sulla terra, ma godremo della presenza e della gloria di Dio. Il Signore ci insegna l’allegria e la gratitudine. Voglio esortarti oggi, se non l’hai mai fatto prima, a pregare Dio, lasciarGli ogni tuo peso, ricevere lo Spirito Santo, vivere nella Sua gioia e ringraziarLo per OGNI cosa! Dico lo Spirito Santo, perché proprio il frutto dello Spirito è “amore, gioia, pace, pazienza…”

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I ministeri: evangelisti, pastori e dottori

I ministeri: evangelisti, pastori e dottori
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Leggiamo Efesini 4:11-12:

È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo.

– Abbiamo visto la scorsa settimana che questi 5 ministeri o uffici sono allenatori nei 5 campi. Abbiamo già trattato i primi 2, passiamo oltre negli ultimi 3.

EVANGELISTA (euanghelistes 2099): letteralmente “un messaggero del bene”. Vedi euanghelizo “Proclamare buone notizie” e euanghelion “buone notizie”. Di solito pensiamo a Filippo o a Billy Graham. Ovviamente questi sono stati grandi esempi, eppure tutti siamo stati mandati in tutto il mondo a predicare l’Evangelo a ogni creatura.

Ma non dobbiamo andare allo sbaraglio: proprio come Filippo e Billy Graham, venivano guidati dallo Spirito Santo ad andare nei luoghi giusti, a dire le cose giuste nel modo giusto (ascoltando lo Spirito Santo, e comunicando volontariamente un messaggio chiaro, comprensibile e rilevante per le persone) anche noi credenti siamo chiamati ad ascoltare la voce dello Spirito, dedicare del tempo specifico e capire in quale modo possiamo diffondere il Regno di Dio. Poche informazioni, chiare e rilevanti. Non serve la teologia o la scuola biblica, basta anche solo un messaggio basilare, biblico, evangelico e chiaro per chi ascolta. Passi che guidino all’effettuare passi ulteriori. Spesso non ci sono conversioni perché le persone non sanno cosa devono fare.

PASTORE (poimen 4166): alcuni studiosi dicono derivi dalla radice “Proteggere”. Indica il mandriano o il pastore di pecore. Qualcuno che si prende cura di una mandria o di un gregge e non semplicemente qualcuno che da da mangiare come spesso si dice “il pastore ciba il gregge”. Non è vero questo, anche il mercenario ciba il gregge, ma se arriva il lupo o il leone scappa. Il pastore dà guida, cibo e protezione. Si prende cura, ascolta, consiglia e non pretende perfetta ubbidienza a lui, o addirittura di controllare le persone (in tal caso invece di mercenario, sarebbe un dittatore o un tiranno).

Ma pensare che questo lavoro possa essere svolto solo da una persona, sarebbe un limitare l’espansione del Regno. Infatti siamo chiamati in diversi versetti a esortarci a vicenda (vedi per esempio Ebrei 3:13 e Romani 12:8). C’è quindi l’idea di esortare i fratelli e i nuovi credenti, a crescere nel Signore, ad allontanarsi da ogni apparenza di male, e ad ascoltare lo Spirito Santo risolutamente. Per cui anche se potresti non diventare mai “pastore” sei comunque chiamato alla cura delle altre pecore, come una delle diverse necessità all’interno del corpo di Cristo.

DOTTORE (didàskalos 1320): insegnante, maestro, dottore. Ricorre molte volte riferito a Gesù, Nicodemo, e anche nella chiesa primitiva a Paolo, Barnaba, etc… Spesso radunavano folle che seguivano i loro insegnamenti.

Ci sono anche qui i falsi, che vengono seguiti da cristiani non fedeli, o addirittura ricercati: “Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri (dottori, didaskalos) secondo le loro proprie voglie” (2 Timoteo 4:3).

Cosa buffa è che, mentre in Efesini 4:11 i didàskalos vengono elencati tra i doni che Gesù ha dato agli uomini, in Matteo 23:8 Lui aveva detto di non farsi chiamare “Rabbi” perché uno solo è il nostro “didàskalos”, come a vietarne il titolo. In realtà si può spiegare agevolmente proprio con la Sua voglia di evitare che i “didàskalos” diventassero come i “Rabbi” giudaici, che Gesù aveva definito guide cieche (Matteo 23:16,24), figure cariche di orgoglio e finzione. Persone che svolgevano un incarico e avevano un titolo che dava un’aurea di spiritualità, ma senza la sostanza della spiritualità.

Tutti i credenti devono essere pronti a “rendere conto della speranza” che è in loro (1 Pietro 3:15), speranza presente anche durante le pandemie, durante i complotti, durante l’Apocalisse e la Grande Tribolazione, perché Dio ci ha chiamati a sperare nel Dio della speranza, e ci equipaggia per avere pace e speranza anche nei momenti più difficili!

Ognuno deve poter spiegare la certezza della propria salvezza, e il bisogno di ogni essere umano di avere la stessa certezza, in un rapporto personale e vivente con Gesù. Ciò è un po’ apostolato, un po’ evangelizzazione e un po’ insegnamento, perché non dobbiamo vivere il nostro servizio a Dio in compartimenti stagni:

-”io evangelizzo, ma ignoro completamente la dottrina biblica”

-”io conosco tutta la dottrina e evangelizzo con termini corretti teologicamente parlando, termini che non capirà nessuno”

-”io vado a predicare il vangelo in tutto il mondo, ma il “mio” vangelo (cioè quello che io ho capito), anche se quello che predico non sta scritto in nessun versetto della Bibbia”…etc…

Inoltre nessun credente deve lasciarsi sballottare e ingannare da dottrine di uomini, da fatti della vita o da fraintendimenti. Ciò è possibile avendo una preparazione biblicamente e spiritualmente equilibrata = 100% Parola di Dio e 100% Spirito Santo (in quanto uno non annulla l’altro, ma anzi è parte dell’altro, per cui l’intuizione spirituale e la rivelazione sovrannaturale, non andranno mai contro il testo scritto, ma anzi lo renderanno vivo e pratico. Mentre il testo scritto della Parola di Dio non sarà fredda dottrina, ma guida per non cadere nell’emotività o in trappole di spiriti maligni e ingannatori.

100% Parola di Dio+100% pienezza dello Spirito!

v.12 per il PERFEZIONAMENTO (dal verbo katartizo: rendere adatti, completi, sistemare non come se si fosse rotti ma affinché funzioni bene) dei santi, in vista dell’OPERA del MINISTERO (diakonìa: ufficio e lavoro del servitore. Usato per indicare i “doveri domestici” dei servitori e la ministrazione religiosa e spirituale) e per l’EDIFICAZIONE del corpo di Cristo (oikodomé: costruzione in senso letterale e figurato. Non intende una semplice benedizione del singolo, ma proprio la costruzione di un edificio affinché cresca e svolga la propria funzione di “casa”, o “palazzo”. La “testa”, cioè Cristo, è già funzionante, mentre il “corpo” deve esercitarsi e lavorare sotto la direzione della “testa”, “capo”).

v.12 QUELLO CHE MI COLPISCE E’ CHE I 5 UFFICI DEVONO ADDESTRARE IL CORPO AFFINCHE’ SVOLGA I 5 UFFICI!!!! (“in vista dell’opera del ministero”, vuol dire che il ministero/servizio lo devono svolgere tutti. Magari non allo stesso tempo, ma non è possibile che un credente muoia senza aver manifestato nessuno degli “uffici) LE PECORE NON DEVONO STARE A SENTIRE DELLE BELLE FAVOLETTE, MA SONO CHIAMATE A CRESCERE AL LIVELLO DEI 5 UFFICI, E I 5 UFFICI DEVONO LAVORARE A QUESTO SCOPO.

– Un pastore biblico deve insegnare i discepoli a curare gli altri discepoli, seguirli, visitarli, non a scaldare una sedia. Un dottore deve insegnare i discepoli a poter spiegare la dottrina biblica ai nuovi discepoli. Un evangelista deve raggiungere le anime e insegnare ai discepoli a raggiungere le anime!

v.12 Ognuno deve seguire la propria chiamata specifica in 1 dei 5 uffici. Ma in fondo dobbiamo diventare completi in modo da manifestare ognuno di noi, in parte, TUTTI e 5 gli uffici. Ognuno dei 5 uffici deve addestrare ogni singolo credente, quindi ogni credente deve imparare da ognuno dei 5 uffici. Poi ogni credente avrà una chiamata specifica in un campo specifico, ma deve essere addestrato anche negli altri 4!!!

Per cui nessuno può dire: “io non sono amorevole e quindi non posso curare e esortare”, oppure “io non ho fatto studi per cui non posso insegnare e non sono in grado di spiegare il messaggio del Vangelo”, oppure “io non so se ho ricevuto lo Spirito Santo”….non possiamo permetterci questi atteggiamenti, queste insicurezze, dobbiamo farci ammaestrare da Cristo e dai “doni” che ha dato, cioè i “ministeri. Dobbiamo togliere ogni preconcetto, pigrizia, limite mentale o spirituale e farci trasformare, rinnovare, correggere, educare!!!

L’evangelista non dovrà evangelizzare, ma equipaggiare affinché tutto il Corpo di Cristo sappia e possa evangelizzare. Se c’è un evangelista su 1.000, immaginate se dovesse evangelizzare solo lui. Paragonate invece al fatto se evangelizzassero tutti e 1.000!!

L’apostolo non dovrà fondare chiese, ma dovrà equipaggiare tutto il corpo di Cristo nella fondazione di chiese, cellule, gruppi di preghiera e gruppi di studio biblico.

Il profeta non dovrà solo profetizzare, ma soprattutto dovrà guidare le persone nell’ascoltare la voce di Dio e nel capire la Sua volontà.

Il pastore non dovrà solo predicare e curare le anime, ma soprattutto dovrà equipaggiare il Corpo di Cristo a curarsi e esortarsi.

Il dottore non dovrà solo insegnare la Bibbia in chiesa o nelle scuole bibliche, ma dovrà addestrare il Corpo nel comprendere la totalità della fede cristiana e nel non farsi ingannare con eccessive enfasi di alcune dottrine a discapito di altre, o addirittura nel travisare il messaggio biblico.

Di conseguenza tu puoi lavorare nel campo apostolico, profetico, evangelistico, pastorale e di insegnamento, anzi dovrai farlo ed essere addestrato. Hai dei compiti da svolgere al servizio del Tuo Padre Celeste che ti ha amato così tanto! E ciò è possibile perché ci ha dato dei doni, i 5 uffici.

Non devi aspettare il titolo e non devi aspettare qualcuno con il titolo.

v.13 Devi giungere (in un percorso di pochi anni) all’unità della fede e alla piena conoscenza di Cristo, alla Sua perfetta statura.

– Non sballottati da singole dottrine, ma prendere il cuore dell’intero Vangelo (Buona Notizia).

v.15 Crescere verso Cristo, cioè avere un rapporto diretto con Lui, personale, e ascoltarLo.

– giungere alla pienezza del corpo di Cristo, in Cristo e per Cristo, ma anche per gli altri.

CONCLUSIONE. Tu puoi essere ripieno di Spirito.

Tu puoi ascoltare Gesù che ti parla direttamente.

Tu puoi non essere smarrito nei problemi della vita ed essere stabile e avere pace, se vivi in Cristo e maturi nella fede.

Per ottenere queste cose devi seguire con determinazione il piano di Dio per te e imparare dal Maestro, ascoltando la Sua voce e imparando sempre, perché hai 5 ministeri da imparare, un giogo da portare per lavorare per il Regno di Dio.

Non attendere, ma vai ora a Cristo, per metterti al Suo servizio nei 5 e più ministeri.

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I ministeri: Apostoli e profeti

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La scorsa settimana abbiamo visto che c’è una “vocazione”, cioè una chiamata specifica, sulla tua vita. In realtà ci sono diverse chiamate generiche, ed abbiamo parlato di Accoglienza, di amministrazione della grazia di Dio e di servire e amare gli altri. Ma ognuna di queste aree generiche può diventare una chiamata specifica per te o me.

Inoltre abbiamo affrontato i famosi 5 “ministeri” o uffici e abbiamo visto che il termine originale è Diakonìas che vuol dire servizi, e che in Efesini 4 si intende che i 5 uffici/ministri devono preparare ogni credente con il 100% di quello che il Signore gli ha dato e rivelato. Addestrarli per raggiungere la loro statura e superarla. Non lasciare le persone nell’ignoranza.

Oggi approfondiamo nel dettaglio i 5 uffici e vedremo che ti riguardano molto da vicino. Vedremo che io e te dobbiamo crescere in questi 5 campi, e servire il Signore in essi.

EFESINI 4:11-12 È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo

– Il soggetto centrale è Gesù, tutto ruota intorno a Lui e al Suo dono (“ha dato”), non attorno all’uomo e alle sue capacità, in quanto se non è Gesù che da e dona uffici, chiamate, capacità, allora nessuno fa niente!

Queste chiamate però non servono per il culto, oppure per servire Dio. Non servono per fare bella una chiesa locale, per evangelizzare o per benedire. Servono per perfezionare i credenti e addestrarli a servire Dio nel “ministero” nella “diakonìa” cioè nel servizio. I 5 ministeri non servono per fare il lavoro, ma per far fare il lavoro e potenziare (di solito si pensa il contrario e si sbaglia)!

Questi 5 uffici servono per costruire la chiesa locale e universale, affinché le persone giungano alla perfetta conoscenza di Cristo, come leggeremo nei versetti seguenti. Non stiamo qui per scaldare una sedia, per diventare dei bravi cristiani, ma dei servitori di Dio che operano in questo mondo. Missionari, ministri che servono il Dio Onnipotente!

Ripeto: questi 5 uffici/ministeri servono per addestrare i credenti per l’opera del ministero/servizio. Scopo dei famosi 5 ministeri è addestrare i comuni credenti a diventare ministri! Se un ministro addestra i consacrati per farli arrivare in pochi anni alla sua statura e poter prendere anche il suo posto o per replicare il suo servizio, allora sta adempiendo il proprio compito di ministro. Se il “ministro” non fa questo, allora non sta adempiendo il proprio compito e sta mancando davanti a Gesù!

– Sia chiaro che TUTTI i santi (consacrati, discepoli) DEVONO essere preparati in vista dell’opera del ministero! TUTTI i discepoli DEVONO essere preparati in vista della COSTRUZIONE del corpo di Cristo! Poi è Dio che opera tutto in tutti, tramite i responsabili (e non solo, come sta scritto in 1 Corinzi 12).

I 5 UFFICI PUBBLICI devono addestrare il resto del Corpo di Cristo con tutta l’unzione, tutta la potenza, tutta la conoscenza di Cristo, e tutta l’intimità con Dio, che hanno loro, affinché quando loro non ci saranno più, non si senta la mancanza. Oggi si venerano facilmente uomini e donne del passato, invece bisogna replicare quello che loro facevano!

Dio non si è fatto problemi quando è venuta la persecuzione sulla Chiesa primitiva e sono morti i Sommi apostoli, perché Dio non voleva fondare la Chiesa su di loro, ma su Sè stesso! Se fosse stato fondamentale avere Paolo, Pietro, o Gesù, Dio poteva impedire che morissero, guidarci a fare manifestazioni di protesta, scioperi, rivoluzioni, per evitare la loro morte! Invece la loro vita e la loro morte non è stata una perdita per noi, ma un esempio da ripetere!

Se perdi l’apostolo Paolo e vai in crisi, non hai imparato niente dall’Apostolo Paolo, perché lui esortava tutti a tenersi stretti a Dio e al Suo Spirito. Se ti manca Gesù, non hai capito niente del Suo messaggio, perché Lui disse che era meglio che Lui se ne fosse andato, altrimenti non sarebbe potuto venire lo Spirito Santo che ci avrebbe guidato in tutta la verità!

Non ci serve l’uomo, ma ci serve il Dio che ha creato l’uomo. Non ci serve il grande uomo di Dio, ma ci serve il Dio del grande uomo di Dio!

Ora vorrei approfondire i termini originali dei 5 uffici, e cosa implicano nella nostra vita:

APOSTOLO (apostolòs, sul lessico è al numero 652): un delegato, un messaggero, uno mandato con ordini. Tutti siamo mandati, e lui è quello che gestisce i mandati (oltrechè essere lui stesso il primo mandato per via di un unzione speciale). Ci sono anche i “falsi”, guarda 2 corinzi 11:13 e apocalisse 2:2.

Anche se con il termine apostolo noi pensiamo ai sommi apostoli e a Paolo, scopo di questo incarico è espandere il Regno di Dio raggiungendo nuove nazioni, nuove città e nuove case, in quanto “mandati”.

Gli apostoli devono hanno bisogno di addestrare i credenti per poter avviare nuove “cellule”, “gruppi di studio biblico” e nuove chiese, altrimenti la loro opera è ridotta. Paolo era sempre circondato da un gran numero di collaboratori, cui lui affidava incarichi specifichi in qualche città o villaggio, o regione.

Filippo in Atti 8 non era un apostolo (e qui non viene ancora chiamato evangelista), ma a seguito della persecuzione andò in Samaria di sua spontanea volontà, dove evangelizzò e si converti un gran numero di persone e fu avviata una chiesa (e dopo vennero mandati Pietro e Giovanni per far scendere lo Spirito Santo). In Atti 11:19-20 vediamo che alcuni dei dispersi per la persecuzione fondarono la storica chiesa di Antiochia senza alcun mandato se non il generico “andate in tutto il mondo…” come tutti i discepoli. Questi non erano apostoli e come nel caso di Filippo, non erano mandati da nessuno (se non dallo Spirito Santo).

Oggi tendiamo a ragionare in compartimenti stagni “tu non sei nessuno e non puoi fare niente” “Tu non sei pastore quindi non puoi battezzare” “Tu puoi fare questo, ma non puoi fare quello” etc… Ma la chiesa primitiva non si atteneva a questi schemi umani, dittatoriali e religiosi. I fondatori della chiesa di Antiochia, Filippo, e tanti altri, ascoltavano la voce dello Spirito!

Molti credenti possono essere chiamati a fondare delle chiese o dei gruppi in casa, anche senza avere titoli particolari o compiti particolari da un ministro o da una chiesa. Ovviamente sarebbe buono fossero collegati a una chiesa e a degli uomini e donne di Dio che possano curarli, istruirli, correggerli, e con cui interfacciarsi spiritualmente e biblicamente. Ma ciò non deve essere un limite o un freno, semmai al contrario, un potenziamento e un reindirizzare a colpire il bersaglio giusto al meglio.

Tutti possiamo applicare il ministero apostolico ed espandere il Regno di Dio aprendo nuove case alla predicazione del Vangelo, raggiungendo nuove città o villaggi, o aiutando altri a farlo “Chi riceve un profeta come profeta, riceverà premio di profeta; e chi riceve un giusto come giusto, riceverà premio di giusto.” (Matteo 10:41) Chiunque riceverà, assisterà, aiuterà, agevolerà e fortificherà un apostolo/profeta/etc…, riceverà premio di apostolo/profeta/etc…

PROFETA (prophetes 4396) definizione del dizionario: Un proclamatore di messaggi da parte di Dio. Qualcuno che predica il consiglio divino della grazia già compiuta, o che anticipa gli scopi di Dio per il futuro. Portavoce, interprete, intermediario, messaggero, comunque qualcuno che comunica un messaggio che riceve da parte di Dio e non un proprio messaggio o dei propri pensieri.

Ci sono anche qui i “falsi”, tipo quelli che danno il proprio messaggio senza che sia Dio ad aver parlato anche se loro dicono di sì. Potrei comunicare un messaggio buono in nome di Dio, senza che Lui lo abbia dato, ma solo per guadagnare visibilità, accrescere il mio prestigio, etc… Il vero profeta comunica il 100% (o quasi) del messaggio che Dio gli ha dato. 100% o quasi, perché c’è sempre una percentuale di componente umana: il canale è umano, quindi fallibile, ma comunque deve essere attorno al 90-100%. Quando la percentuale è 10-20, allora non si tratta di un vero profeta! “Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome qualcosa che io non gli ho comandato di dire o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta sarà messo a morte». (DEUTERONOMIO 18:20) La discriminante non è se è buono o no, ma se chi ha il discernimento degli spiriti conferma che è da parte di Dio o no!

Il vero profeta riceve rivelazioni da parte del Signore, che non avrebbe potuto sapere in altro modo, al punto che credenti e anche non credenti possano stupirsi e comprendere la perfetta conoscenza di Dio, e la Sua presenza costante nella vita quotidiana di ognuno.

Caratteristica è il saper svelare le intenzioni profonde e sconosciute nelle persone (per esempio diverse volte è capitato di scoprire persone che volevano suicidarsi, o uccidere, o che erano adultere), oppure preparare le persone per eventi futuri. Come profeti normalmente pensiamo a Isaia, o Geremia, o Elia, eppure tutti dobbiamo imparare a ricevere la rivelazione di Dio, ed essere pronti a capire il Suo cuore, per essere guidati nelle situazioni della vita!

Tutti possiamo e dobbiamo ricevere la rivelazione di Dio per la nostra vita e crescita e protezione. Inoltre tutti possiamo aiutare gli altri che profetizzano, o che hanno bisogno di ascoltare la voce di Dio e la Sua volontà. Come prima, se aiutiamo profeti, riceveremo premio di profeta e staremo lavorando nel campo profetico!

Alla prossima settimana per gli ultimi 3 ministeri.

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Chiamati al ministero

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Benvenuti a tutti. Riepilogo veloce degli scorsi messaggi. Abbiamo visto che ci sono diverse chiamate sulla tua vita. Come essere umano sei chiamato ad amare Dio, amare il prossimo e credere in Dio.

Come discepolo sei chiamato a servire Dio, a portare frutto, a seminare il Suo Regno in questo mondo e ad amministrare la Sua grazia sugli abitanti di questa terra attraverso visite, cellule, studi biblici, preghiere, cura dell’anima, esortazione, accoglienza, etc…

Abbiamo grandi compiti e responsabilità, anche se non abbiamo titoli come pastore, apostolo, etc… E’ più che sufficiente il titolo di discepolo, cioè studente di Gesù Cristo! Vi rimando al canale Youtube di Messaggeri della grazia o sul sito internet per riascoltare gli scorsi messaggi.

Riprendiamo una delle letture:

MATTEO 11:28-30 28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».

– La pace e il riposo si ottengono solo andando a Gesù (per lavorare)!

Inoltre si parla di un giogo al posto di un altro giogo. Sì, quello di Gesù è dolce e leggero, ma il giogo serve per lavorare. Tu sei chiamato a smettere di lavorare per te stesso e a lavorare per il Regno di Dio! Gesù quando salva le anime, le chiama a lavorare, non ad essere passive!

Ripeto sempre che la salvezza è per grazia, non per opere.

Di solito si dice “Una volta salvato sempre salvato”, ma sarebbe più corretto dire “Una volta salvato, sempre a lavorare!”. Non si va mai in pensione nel Regno di Dio. La pensione è roba democratica, ma il Regno di Dio è “teocratico”!

Se non capisci che Gesù ti chiama a prendere il Suo giogo per lavorare per il Suo Regno, manchi lo scopo della tua vita!

1 CORINZI 12:4-6 Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. 5 Vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. 6 Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti.

– “Doni”, è doni di grazia, capacità soprannaturali che dipendono da Dio e non dalla nostra bravura e che si ricevono solo perché abbiamo ricevuto la grazia di Dio sulla nostra vita, non per meriti. Quindi tutti coloro che hanno ricevuto lo Spirito Santo, possono manifestare i doni.

“Ministeri” è un termine latino che si tradurrebbe meglio con servizi e nel testo originale troviamo diakonìa da cui deriva diakonèo, cioè attendente alle tavole, servitore che attende gli ospiti, che serve in termini generali.

“operazioni” nel testo originale è enèrgema, cioè operazioni, lavori.

– Punto chiave è che è Dio che opera tutto in tutti, dipende da Lui la potenza e la capacità, da noi la disponibilità a essere Suoi strumenti. Noi di solito pensiamo che Dio operi poco in pochi (solo in e tramite pastori, apostoli, evangelisti…), invece opera tutto in tutti!

EFESINI 4:1 Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta,

– Vocazione, dal vocabolario “chiamata, invito, disposizione d’animo che induce l’uomo a determinate scelte”. Paolo da “prigioniero del Signore” ci invita a prendere molto seriamente la nostra chiamata, a prendere determinate scelte collegate con la chiamata! Chi ha una vocazione, fa ruotare la propria vita attorno a quella chiamata. Le scelte che prende, sono tutte dettate dalla chiamata e dalla vocazione!

EFESINI 4:11-12 È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo

– Questo era uno dei miei brani preferiti in passato. “Pensavo sempre, che belli i ministeri, servono più ministeri nella chiesa”. In realtà focalizzavo l’attenzione sulle cose sbagliate di questi versetti!

– Gesù ha dato i 5 incarichi/uffici, che comunemente vengono chiamati ministeri, anche se nel testo non è scritto esplicitamente che si tratti di ministeri. Tutto origina in Gesù!

Ma a cosa servono questi 5 uffici/ministeri? Per agire? O per preparare?

“Lui ha dato…per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero…” Il ministero/servizio è quello dei “santi” cioè dei credenti comuni, dei comuni discepoli consacrati a Gesù. Scopo dei famosi 5 ministeri è addestrare i comuni credenti a diventare ministri! Se un ministro addestra i consacrati per farli arrivare in pochi anni alla sua statura e poter prendere anche il suo posto, allora sta adempiendo il proprio compito di ministro. Se il “ministro” non fa questo, allora non sta adempiendo il proprio compito e sta mancando davanti a Gesù!

– Sia chiaro che TUTTI i santi (consacrati, discepoli) DEVONO essere preparati in vista dell’opera del ministero! TUTTI i discepoli DEVONO essere preparati in vista della COSTRUZIONE del corpo di Cristo! Poi è Dio che opera tutto in tutti, tramite i responsabili (e non solo).

EFESINI 4:13-16 13 fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; 14 affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore; 15 ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell’amore.

– Tutti dobbiamo crescere e maturare, e tutti abbiamo elevate prospettive davanti a noi, che non devono schiacciarci, ma farci essere attenti agli insegnamenti che i leader portano, per prendere ciò che è biblico e lasciare il resto. Non essere sballottati qua e là da dottrine che uomini hanno creato enfatizzando aspetti biblici, tralasciando il cuore di Dio. Invece che mettere al centro l’uomo, la dottrina, o una chiesa locale, al centro deve essere Dio e la Sua volontà. E’ importante imparare ad ascoltare lo Spirito Santo dove ci vuole portare.

Oltre ai 3 incarichi della scorsa settimana, che sono validi per tutti, ma per alcuni in modo specifico, e sono:

ACCOGLIENZA in ogni sua forma

AMMINISTRARE la svariata grazia di Dio

MINISTRARE, cioè servire gli altri

Aggiungiamo ora i 5 “ministeri”, che non sono stati dati solo a pochi, ma sono stati dati a tutti come obiettivo, ognuno il suo.

Tutti e 5 i ministeri devono preparare tutti, con tutte le informazioni che hanno, affinché possano non avere bisogno del ministro se un domani non ci fosse più!

Il credente non deve accontentarsi di ciò che riceve la domenica e poi tornare a casa dimenticando. Ma deve entro pochi anni raggiungere e superare il ministro! Quindi:

APOSTOLO

PROFETA

EVANGELISTA

PASTORE

DOTTORE

CONCLUSIONE. Questi 8 ruoli – ministeri – incarichi – uffici, rientrano tra le aree dove ognuno di noi deve essere addestrato. Ognuno deve avere una buona preparazione in tutti questi campi (“completo in nulla mancante”), poi ascoltare lo Spirito Santo se ci guida in modo specifico in uno tra questi dove essere Suoi strumenti per la crescita degli altri! Il ministro – ufficio, serve per “perfezionare” addestrare gli altri a raggiungerci e superarci! Quindi vi esorto a studiare, fare vostro ogni insegnamento biblico e ad ascoltare lo Spirito Santo se vi guida in modo specifico in una direzione!

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Chiamati ad amministrare

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Abbiamo parlato le scorse settimane riguardo al portare frutto come scopo della nostra vita di discepoli di Gesù! Non siamo qui per vivere egoisticamente, per farci gli affari nostri, ma per gestire i doni di Dio.

Tutto ciò che abbiamo di valore è un dono e non è un merito, per esempio la vita, la salute, la natura, le capacità.

Vediamo il progetto originario di Dio:

GENESI 1:26-28 26 Poi Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. 28 Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra».

– Fatti per essere a immagine di Dio e simile a Lui. Poi c’è stata la caduta. Ma in Gesù, l’uomo nuovo è nuovamente a immagine di Dio (EFESINI 4:24).

– Siamo qui per dominare in nome di Dio (verbo ebraico radah, governare, prevalere, legiferare) nella vita, sulla creazione, e non per essere dominati dai vizi, dal peccato, dagli hobby, etc… Non sei fatto per essere un pezzente o un miserabile, ma per regnare e dominare.

– (attenzione che “dominare sulla creazione” non vuol dire devastare, altrimenti poi non c’è più nulla da dominare!)

– (attenzione che dobbiamo dominare sulla terra, non sugli altri esseri umani, altrimenti non consentiamo anche agli altri esseri umani di “dominare” ma li “dominiamo”)

1 PIETRO 4:7-11 7 La fine di tutte le cose è vicina; siate dunque moderati e sobri per dedicarvi alla preghiera. 8 Soprattutto, abbiate amore intenso gli uni per gli altri, perché l’amore copre una gran quantità di peccati.

9 Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare.

10 Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono (chàrisma) che ha ricevuto, lo metta a servizio (diakonoùntes) degli altri. 11 Se uno parla, lo faccia come si annunciano gli oracoli di Dio; se uno compie un servizio (diakonèi), lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.

– C’è una FINE in arrivo che ci deve incoraggiare a mettere impegno e a stare allerta.

MODERATI – SOBRI – per dedicarci a PREGARE (PARLARE CON DIO, e questo rinchiude sia il concetto originario del primo Adamo che era nell’Eden, ma anche la lode e l’adorazione comunitaria in previsione di ciò che faremo nei cieli)

SOPRATTUTTO DOBBIAMO AVERE UN AMORE INTENSO GLI UNI PER GLI ALTRI, perché l’amore copre (kalùpto, cioè vela, nasconde, cela, tiene segreto) i peccati (errori, sbagli) degli altri.

OSPITALI (filòxenos, amare gli ospiti, non solo ospitare persone in casa, ma anche organizzare incontri evangelistici o di discepolato in casa, e accogliere le persone in chiesa) senza MORMORARE (1° aspetto pratico, praticare l’ospitalità e l’accoglienza)

– AMMINISTRATORI (Oikonòmoi) indica Amministratore, governatore, steward (gestore, assistente), supervisore, un impiegato con capacità, ciambellano.

Ciambellano: Importante dignitario di corte, in antico era addetto alla cura degli appartamenti privati del sovrano e del suo guardaroba regale; in seguito, e ancora oggi nelle corti dove esiste, ha il compito di dirigere il cerimoniale.

Sapete: un amministratore, un ciambellano, non possiede nulla, ma gestisce tutto!

Siamo chiamati a gestire la grazia di Dio e il Suo Regno (ciambellano che gestisce le ricchezze di Dio). Dobbiamo conoscerle e farle conoscere. Siamo supervisori nella gestione dell’Opera di Dio. Siamo comunque subordinati a Lui, ma con capacità di azione in base alle responsabilità e ai doni che lui ci ha dato da amministrare.

L’amministratore paga, ma non con soldi suoi. Fa i lavori, ma non con la sua forza. Comanda senza avere diritti proprietari, ma solo delegati.

-Questa settimana Sara è andata in comune per richiedere delle carte riguardo la nostra casa e il nostro condominio visto che siamo proprietari. L’impiegato faceva opposizione, perché non era lei l’amministratrice. L’amministratore, che ha diritti delegati, ha quasi più potere del proprietario con i propri diritti proprietari!!!

L’amministratore dedica il tempo per le proprietà degli altri, ed è questo che gli garantisce di poter mangiare e percepire uno stipendio. (2° aspetto pratico, amministrare la grazia di Dio che abbiamo ricevuto, le piccole grazie, sugli altri)

– v.10 dono (Chàrisma che deriva da Chàris cioè grazia, favore, gentilezza): dono di grazia, favore non meritato.

Questo è lo stesso termine che viene tradotto in italiano con “doni spirituali”.

In essenza il dono che viene da Dio, il dono spirituale, o la capacità di svolgere opere spirituali o materiali nella chiesa, sono tutte cose che non meritiamo. Capacità “non nostre”. Favori dall’alto di cui non dobbiamo prenderci il merito visto che non li abbiamo “meritati”! Hanno uno scopo: devono portare benedizione e gloria agli altri, non a me.

– v.10 a servizio degli altri: qui il termine è Diakonèo, da cui deriva diakonòs, cioè attendente alle tavole, servitore che attende gli ospiti, che serve in termini generali. (3° aspetto pratico, servire i fratelli)

SERVIRE GLI ALTRI PER MEZZO DEL NOSTRO DONO

Il dono spirituale di grazia, cioè il favore non meritato che abbiamo ricevuto, lo abbiamo ricevuto per gestirlo per il benessere, l’accoglienza e la crescita dell’altro. Non è nè a nostro beneficio, nè a nostra gloria, allo stesso modo come un servitore di 2mila anni fa attendeva gli ospiti (di prestigio o gente comune) per assisterli per il loro benessere, per fornire cibo e accoglienza. O come lo steward e la hostess su un aereo, che amministrano e gestiscono gli ospiti/clienti/passeggeri, per la loro comodità, tutti i doni spirituali e i ministeri sono indirizzati verso l’altro, alla gloria di Dio.

CONCLUSIONE. A cosa sei chiamato tu? Scaldare una sedia. Essere un credente nominale? Vivere la tua vita?

Abbiamo visto che sei un amministratore della grazia e del Regno di Dio, chiamato ad accogliere e a servire. Attraverso i doni di grazia che Dio ha posto nella tua vita dobbiamo manifestare questi 3 punti, sotto la Sua supervisione e guida. Sei chiamato a manifestare i carismi, cioè i “doni di grazia” agli altri per la loro edificazione e non la tua.
Sei anche chiamato ad essere ospitale, cioè amare in modo pratico, essendo inclusivo verso il prossimo e invitarlo in casa tua a dormire, andandolo a trovare, o invitarlo a cellule di studio biblico, agapi e avvicinare così le persone a Dio.

Il punto è che ogni dono che il Signore ci ha dato va messo a diakonuntes, cioè servizio, degli altri.

Quindi mi sento di indirizzarti al Signore per chiedere la Sua volontà per la tua vita. Sicuramente riguarda l’amministrare, l’accogliere e il servire, ciò che devi chiedere è in quale campo e come farlo. Sicuramente riguarda l’amare il prossimo e manifestare ospitalità e interesse. Andarli a trovare o invitarli a casa tua per un caffè, una chiacchierata. Parlare del regno di Dio, del Suo amore e della Sua grazia. Chiediamolo insieme.

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Chiamati a seminare

Chiamati a seminare
Culti

 
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Abbiamo visto nelle scorse settimane che Gesù ci paragona a degli alberi, fatti per portare frutto. La tua vita non è inutile, ma è per uno scopo: portare frutto!

Se porti frutto ti senti utile, perché fai ciò per cui esisti. Se non porti frutto, ma sei distratto dalle cose della vita e non ti focalizzi su Dio e adempi la tua chiamata specifica, perdi tempo, perdi valore, perdi il significato della vita.

Abbiamo visto che 2.000 anni fa non esistevano le scuole bibliche dove imparare delle informazioni mentali, e che dopo essere uscito con un diploma ti senti arrivato. Esisteva la scuola del discepolato, dove giorno dopo giorno, seguendo il Maestro, affrontavi aspetti pratici. Imparavi le nozioni teoriche mettendole subito in pratica. Gesù ha detto di essere il pane della vita, subito dopo aver moltiplicato il pane per 5.000 uomini (Giovanni 6). Ha detto di essere la Risurrezione e la vita, e poco dopo ha risuscitato Lazzaro (Giovanni 11).

Ha detto di essere la Luce del mondo, e poco dopo ha ridato la vista a un cieco nato (Giovanni 8-9).

Gesù fondava il Suo ministero terreno su “Teoria messa in pratica” e richiede da noi la stessa cosa: “Teoria messa in pratica”!

Magari sei stanco o stanca, allora potresti illuderti che il riposo faccia per te. Invece Colui che ti ha creato, reindirizza il tuo modo di pensare, invece Gesù ti spiega che la strada è un’altra:

MATTEO 11:28-30 28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».

– Dio ti darà riposo durante le tue varie attività quotidiane se imparerai a fare ogni cosa con e per Lui (Joyce Meyer), se prenderai il Suo gioco e non il tuo, o quello di questo mondo. Non devi stare senza di Lui, perché quando stai senza di Lui, ti affatichi e vieni oppresso. Qualsiasi situazione attraversi, Dio può darti forza. Quando le cose invece ti vanno alla grande, avvicinati ancora di più a Dio, così non dovrai fare doppia fatica nei momenti di difficoltà! Lui vuole darti riposo!

– Questo brano inoltre evidenzia un aspetto che viene spesso saltato: c’è un giogo! Tanti credono che il riposo sia non fare niente, prendersi una bella vacanza, non avere impegni, essere cristiani all’acqua di rose che scaldano una sedia, o addirittura neanche andare in chiesa. Non è così! Se sei fatto e fatta per portare un giogo, vuol dire che non troverai mai pace senza quel giogo. Ma non un giogo qualsiasi, un giogo casuale, un giogo inevitabile, qui parla del giogo “di Gesù”, che tu devi prendere volontariamente! Tanti credono che la malattia che hanno possa essere un giogo, oppure dei figli difficili, o i problemi con il coniuge, ma queste non sono cose che puoi prendere volontariamente, ce l’hai e basta. Attenzione il giogo di Gesù non è la situazione in cui ti trovi, ma il legame specifico fatto da Gesù per te, che devi prendere volontariamente, altrimenti non lo hai!

Vorrei chiarire che il giogo di Gesù è “dolce” e il Suo “carico è leggero”! Non una situazione insormontabile, non una trappola. In pratica io e te siamo paragonati a un bue, che ara un terreno. I buoi frequentemente lavorano in gruppi di 2 o 4, e sono legati insieme dal giogo, che è un dispositivo che serve per frazionare il peso tra i diversi animali, per consentire loro di lavorare al meglio per muovere l’aratro per il dissodamento del terreno. In pratica Gesù sta dicendo che ci libera dall’oppressione se ci mettiamo a lavorare per Lui e con Lui!

Il punto qui non è cosa Dio può fare per te, ma per quale scopo sei stato creato! La tua vita acquisisce senso, quando compi le opere che Dio ha preparato affinché tu le compissi.

Tanti pensano che ci sia solo la predicazione, la musica e l’evangelizzazione.

Tanti sono stonati come campane, e si sentono a disagio ad impegnarsi per spiegare il Vangelo ai loro amici e si vergognano. Rimane la predicazione, quindi le campane e i vergognosi mirano al pulpito ma quando vedono che non c’è spazio o che non riescono neanche lì, vanno in depressione e si intiepidiscono. In realtà c’è molto altro, basta ascoltare la voce dello Spirito!

ISAIA 30:21 Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra,
le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà:
«Questa è la via; camminate per essa!»

– Contrariamente a quello che potete pensare, io sono uno che si scoraggia facilmente, e sono instabile. Tendo a iniziare le cose e a non finirle. Sì, sono un inconcludente, e tu?

Ma grazie a Dio nella mia vita spirituale e con la chiesa mi trovo continue conferme da parte di Dio su ciò su cui devo predicare, su cosa devo fare. Sento continuamente la voce che dice “Questa è la via…”. Spesso sarei tentato a dire che non vedo risultato in quello che faccio, non vedo frutto. Spesso dico al Signore che forse sto sbagliando strada e che vorrei sentire la Sua voce e la Sua guida per capire che strada intraprendere, o su quale messaggio predicare, e puntualmente sento la Sua voce che mi conferma la strada. Quanti dubbi ci sono nella vita. Quante indecisioni! Io e Sara siamo forse tra le persone più indecise della terra! Ma grazie a Dio per le milioni di conferme che mi da continuamente. Voglio spronarti a chiederGli costantemente cosa fare, come procedere, e di aspettarti la Sua risposta!

Entriamo nel dettaglio pratico:

Il tuo datore di lavoro non è la chiesa locale, ma Gesù Cristo. Non devi rimanere senza fare niente, spiritualmente parlando, solo perché il pastore o la chiesa non ti hanno ancora dato un compito. Gesù aveva detto “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura!” Quindi vai!

1 CORINZI 12:4-6 Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. 5 Vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. 6 Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti.

– In questo brano si trattano i doni, i ministeri e le operazioni. Ci vogliono ore per fare un’analisi completa e quindi continueremo in futuro, però intanto vorrei ribadire cosa è scritto nel testo originale. Come ho detto più volte, “doni” nell’originale è “Chàrisma” che deriva da Chàris cioè grazia, favore, gentilezza, e quindi si traduce con dono di grazia, capacità non meritata.

In essenza il dono che viene da Dio, il dono spirituale, o la capacità di svolgere opere spirituali o materiali nella chiesa, sono tutte cose che non meritiamo. Capacità “non nostre”. Favori dall’alto di cui non dobbiamo prenderci il merito visto che non li abbiamo “meritati”!

– “ministeri” nel testo originale è diakonìa da cui deriva diakonèo, cioè attendente alle tavole, servitore che attende gli ospiti, che serve in termini generali.

Si intende il servire gli altri per mezzo del nostro dono.

Il dono spirituale di grazia, cioè il favore non meritato che abbiamo ricevuto, lo abbiamo ricevuto per gestirlo per il benessere, l’accoglienza e la crescita dell’altro. Non è nè a nostro beneficio, nè a nostra gloria, allo stesso modo come un servitore di 2mila anni fa attendeva gli ospiti (di prestigio o gente comune) per assisterli per il loro benessere, per fornire cibo e accoglienza. O come lo steward e la hostess su un aereo, che amministrano e gestiscono gli ospiti/clienti/passeggeri, per la loro comodità, tutti i doni spirituali e i ministeri sono indirizzati verso l’altro, alla gloria di Dio.

– “operazioni” nel testo originale è enèrgema, cioè operazioni, lavori.

– In pratica il testo dice che Dio ci ha chiamati a lavorare per Lui, ma solo se facciamo operare Lui e se facciamo le Sue opere. Non dobbiamo lavorare in base alle nostre capacità, ma per mezzo dello Spirito Santo. E’ Lui che opera le cose in tutti. Le opere nostre non funzionano!

CONCLUSIONE. Sei chiamato a seminare in questo mondo. A lavorare portando il giogo di Gesù. Se non lo facciamo saremo inutili e non adempiremo lo scopo della nostra vita! Per essere efficaci dobbiamo udire la voce dello Spirito che ci guida!

Siamo chiamati a vivere nella grazia di Dio, e a farla fluire attraverso di noi, perché solo così consentiremo a Dio di operare attraverso di noi. Ci sono diversi “ciambellani”, diversi “servitori di minestra”, ma tutti quanti possiamo operare solo facendo fluire lo Spirito tramite noi. L’obiettivo finale però, non è farci belli agli occhi degli altri, ma servire gli altri.

Continuerò nelle prossime settimane ad affrontare alcuni compiti pratici del cristiano.

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Come portare frutto

Come portare frutto
Culti

 
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La scorsa volta abbiamo visto che siamo stati creati per uno scopo speciale, cercare il Regno di Dio, viverlo e diffonderlo. Non siamo stati creati con lo scopo di andare allo stadio, di fare shopping, di arricchirci, di guardare la tv o di stare su Facebook o Instagram, ma per vivere e diffondere il Regno di Dio. Non apparteniamo a noi stessi, ma a Dio nostro Creatore.

Abbiamo visto che il Regno di Dio si cerca, si vive e si diffonde.

Puoi avere tutto ma senza il Regno di Dio non hai niente. Puoi non avere niente ma con il Regno di Dio hai tutto.

Inoltre, come parte del Regno di Dio, siamo stati creati per portare del frutto:

LUCA 13:6-9 Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna; andò a cercarvi del frutto e non ne trovò. 7 Disse dunque al vignaiuolo: “Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercare frutto da questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché sta lì a sfruttare il terreno?” 8 Ma l’altro gli rispose: “Signore, lascialo ancora quest’anno; gli zapperò intorno e gli metterò del concime. 9 Forse darà frutto in avvenire; se no, lo taglierai”».

– In Matteo 3:10 avevamo visto che è posta una scure alla radice degli alberi, cioè noi, e siamo chiamati a portare frutto, altrimenti veniamo tagliati. Qui in Luca 13:6-9 veniamo paragonati a un fico che deve portare frutto per non essere tagliato. Dio ha pazienza, ma fino a un certo punto. Dopo “3 anni” simbolici, pazienta ancora “un anno” sennò lo taglia. Nel terreno, cioè sulla terra e nella Chiesa, siamo messi per portare frutto per il Regno di Dio (che è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo).

Ma come si fa a portare frutto? Devo fare delle buone opere? Buone azioni?

GIOVANNI 15:4-6 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. 5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano.

– Dobbiamo “dimorare”, cioè vivere nella “vite” che è Gesù. Non devi tanto avere Gesù nel tuo cuore, più che altro devi vivere in Gesù. Non deve vedersi Carlo, Sara, etc…. Ma deve vedersi Cristo Gesù. Non saranno le opere mie o tue, ma di Gesù. Non prendiamo vita facendo buone azioni, ma prendiamo vita essendo parte delle “buone azioni” di Gesù. Non le nostre!

Questo vuol dire “dimorare” cioè vivere in Gesù. Non vivere la nostra vita, ma anzi rinnegarla per vivere la Sua vita. Siamo stati comprati a caro prezzo, cioè con il sangue sulla croce, per vivere in Gesù e non in noi stessi!

GIOVANNI 15:8 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli.

– Dio è amore. Ho predicato su questo e vi invito ad andare ad ascoltare il messaggio su messaggeridellagrazia.it oppure su Youtube. Questo è lo “scopo” e la verità della Sua vita, ma anche lo scopo della nostra vita come essere umani!

Invece come “discepoli”, lo scopo è di glorificare il Padre portando molto frutto, e ciò può avvenire solo rimanendo collegati alla linfa vitale vivendo in Gesù Cristo!

Sviluppiamo ora cosa voglia dire essere discepoli.

Discepolo deriva dal latino “discipulus” che significa “allievo che impara”. Rimango sempre sbalordito dal vedere credenti che dopo anni di “fede” non sono cambiati per niente. Ancora peggio quando vedo che sono cambiati sì, ma in peggio. Seguire Gesù ed essere salvati ha a che vedere con lo “studiare”. Ma non come nelle nostre scuole moderne. Invece come 2.000 anni fa facevano i discepoli con Gesù, vivendo con Lui quotidianamente, seguirLo, fare le cose che fa Lui. I discepoli e gli allievi, seguono il loro Maestro. Vivono con il loro Maestro. Imparano cose nuove ogni giorno 7 giorni su 7.

Non esistevano le scuole bibliche dove andavi una volta a settimana o addirittura una volta al mese a studiare per imparare delle informazioni mentali. Esisteva la scuola della vita, ma soprattutto la scuola della fede, dove imparavi a cacciare i demoni e pregare per la guarigione degli ammalati. Dove imparavi a vivere nel risveglio e a morire a te stesso per vivere in Gesù. Organizzavi incontri di preghiera o di studio biblico al mare, al lago, al fiume, nel bosco, a casa. Imparavi ad amare gli altri, a esortarli nella fede giorno dopo giorno e non solo la domenica.

Peccato che nella nostra Bibbia italiana troviamo questi termini latini italianizzati come “discepolo”, perché in questo modo non capiamo cosa voglia dire.

Vuol dire che devi studiarti quotidianamente di vivere in Gesù. Uscire dalla tua zona della comodità e della carnalità e vivere quotidianamente nello Spirito.

Noi siamo stati creati per la gloria di Dio, non per la nostra! E siamo stati creati per diffondere il Regno attraverso il frutto che potremo fare solo vivendo in Lui! E per svolgere questi compiti, bisogna imparare le vie dello Spirito. Bisogna studiare e soprattutto fare nostri gli insegnamenti di Gesù.

GIOVANNI 15:16 Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.

– Qui Gesù sta parlando ai Suoi discepoli di 2.000 anni fa, ma anche di oggi, anche a te e me! Sta dicendo che ci ha scelti e costituiti PER portare frutto. Non è un opzione: scegliere di fare o di pensare agli affari nostri. E’ lo scopo della tua vita e della tua chiamata a essere discepolo!

Collegato con il portare frutto, c’è l’esaudimento delle nostre richieste (se viviamo nello Spirito Santo porteremo frutto e il Padre esaudirà le nostre richieste nell’autorità dataci da Gesù).

RIPETO: cercare il Regno – Vivere nello Spirito – Portare frutto – Esaudimento delle preghiere in nome di Gesù

Se siamo disubbidienti e viviamo per noi stessi, ci vergognamo di nostro Signore e siamo egoisti, allora il Padre non esaudirà le nostre preghiere. Puoi anche pregare in ebraico, ma il Padre non ti esaudirà perché Lui non divide la propria gloria con nessuno.

Attenzione che non è questione di meriti. Dio non esaudisce i bravi, ma i discepoli-studenti che sono coloro che vivono in Cristo Gesù, cercano il Regno di Dio e portano il frutto voluto da Dio! Spesso pensiamo egoisticamente a far esaudire le nostre richieste, invece è desiderio di Gesù che le nostre richieste vengano esaudite.

L’esaudimento delle preghiere non è un premio per la nostra bravura, ma il frutto del nostro frutto. Se non fai frutto alla gloria di Dio, non riceverai frutto di benedizione sulla tua vita!

CONCLUSIONE. Vorrei concludere con un esortazione a ricercare il Regno di Dio (cioè che Dio regni sulla tua vita), a vivere nello Spirito e a portare il frutto nello Spirito che Dio vuole che tu porti!

Nel prossimo messaggio condividerò alcuni pensieri pratici che spero possano essere uno spunto per farti essere fruttifero alla gloria di Dio!

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Creato con uno scopo

Creato con uno scopo
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La scorsa settimana abbiamo visto che non abbiamo valore intrinseco per i materiali di cui siamo composti, perché ciò di cui siamo fatti, se fosse venduto al mercato, verrebbe pagato quanto qualche chilo di patate.

Abbiamo un valore non calcolabile in quanto esseri con una testa (che spesso non usiamo) e con delle capacità (anche se spesso ci limitiamo, e smettiamo di imparare appena sono finite le scuole, o smettiamo di lavorare appena andiamo in pensione). Invece non finisce tutto lì. Per esempio il nonno di Sara era una di quelle persone che forse lavorò di più quando andò in pensione, perché faceva lavori di bricolage, collezione francobolli, trenini, costruzione plastici, e mille altre cose.

Dio ci ha creati per qualche cosa di glorioso. Per sperimentare la Sua presenza. Per manifestare la Sua gloria in questo mondo. Comunque ci ha creati per far fruttificare qualcosa che sia duraturo.

Mi viene da pensare a Davide, che prima di diventare re, veniva continuamente perseguitato da re Saul con continui tentativi di farlo fuori, perché lo vedeva come un pericolo per il proprio trono e la propria autorità. Davide ebbe l’occasione di liberarsi umanamente dei propri problemi facendo fuori Saul, ma aveva uno scopo che andava perseguito secondo le vie di Dio e non dell’uomo. Leggiamo:

1 SAMUELE 26:23 Il SIGNORE retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; poiché il SIGNORE ti aveva dato oggi nelle mie mani e io non ho voluto mettere le mani addosso all’unto del SIGNORE.

– Re Saul era stato rigettato dal Signore per la sua cattiveria e carnalità, ma giustamente Davide si guardò dal cogliere le occasioni che ebbe per liberarsi di lui. Lo considerava “l’unto del Signore” perché in origine era stato scelto da Dio, e Davide continuava ad avere rispetto per Saul.

Umanamente aveva tutto il diritto di vendicarsi, di proteggere la propria vita da chi lo perseguitava ingiustamente. Eppure lui era un uomo secondo il cuore di Dio, e cercava di rispettare tutti, anche chi lo voleva uccidere. Davide perseguiva una giustizia, che non era la sua, ma di Dio, ed era fedele a Dio.

Aveva una chiamata da parte di Dio, aveva un ministero, ma aspettava i tempi di Dio e la giustizia di Dio, consapevole che se Dio chiama qualcuno a servirLo, mette anche le condizioni per l’adempimento. Bisogna impegnarsi e rispettare la volontà di Dio e vivere per questo, ma nei tempi di Dio e con la giustizia di Dio!

APOCALISSE 2:10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita.

– Dio ti ha messo un obiettivo davanti, un ministero (diakonia = servizio). Non sei qui per fare gli affari tuoi, per seguire i tuoi interessi, ma Dio ti ha creato per uno scopo, per un servizio, un ministero! Sei chiamato/chiamata ad essere fedele a quel servizio, fino alla morte e fedele a Dio fino alla morte! Solo così otterrai la corona della vita (corona Stephanos). Non temere quello che dovrai soffrire. Soffrirai, ma sii forte! Il diavolo potrebbe metterti in prigione per un tempo limitato, ma non temere, confida in Dio, e ricevi la libertà che Dio ti vuol dare! Rimani attaccato al compito che Lui ti ha dato, costi quel che costi!

MATTEO 3:10 Ormai la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco.

– Che brutto brano: l’albero che non porta frutto viene tagliato e gettato nel fuoco!!! In realtà non è brutto, ma esemplifica cosa siamo e che ci stiamo a fare: siamo un albero e dobbiamo portare frutto! Non vivere nella bambagia, non vivere nell’ignavia, hai uno scopo solo, portare frutto, che si può concretizzare in diversi modi specifici a seconda della persona.

La tua vita diventa abbondante se porti il frutto per cui Dio ti ha creato, diventa sterile se non porti il frutto per cui Dio ti ha creato!

Analizziamo il popolo di Israele. Dio lo aveva designato per un compito specifico:

ESODO 19:5-6 Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa”.

– In questo brano abbiamo visto Dio che assegna al Suo popolo Israele, un compito molto importante, essere sacerdote su questa terra. Ma bisogna ubbidire alla Sua voce ed essere fedeli al patto. Il popolo di Israele ha preferito svolgere il ruolo di sacerdote trascurando l’ascolto della voce di Dio e si è perso Dio stesso. Non puoi prendere solo una parte dell’accordo e trascurare l’altra parte!

Israele ha preso seriamente il compito di essere sacerdote e una nazione consacrata, ma purtroppo consacrati alla propria religiosità, e ai propri dogmi umani, alle aggiunte che hanno fatto alla Bibbia (vedi Talmud). Non ci devono essere aggiunte davanti a Dio, ma solo santità (cioè consacrazione) e sacerdozio (cioé svolgere il compito di avvicinare le persone a Dio tramite l’ascolto della Sua voce)!

Più o meno 2.000 anni fa, Israele ha preso una via traversa, che lo ha portato ad allontanarsi dal compito che Dio gli aveva assegnato (un allontanamento che sarà comunque limitato nel tempo), ma Dio non è stato preso alla sprovvista, aveva già da millenni un piano! Israele doveva essere un regno di sacerdoti, ma è sfuggito al compito, e Gesù ha girato momentaneamente questo scopo ai gentili: essere un regno di sacerdoti!

MATTEO 6:33-34 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.

-Abbiamo letto la scorsa settimana in Romani 14:17, che il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Non perché si è credenti, o perché si prega, ma perché si vive nello Spirito Santo quotidianamente.

Gesù ci invita a impegnarci di più per vivere nello Spirito Santo, che per mangiare. Gesù ci pone l’obiettivo di cercare il Regno di Dio, cioè la Sua gloria e la Sua presenza, più che di sistemare le cose che abbiamo da fare e che ci stressano. Anzi, l’ansia e lo stress sono proprio da abbandonare a sé stessi, alla solitudine! L’ansia e lo stress sono tuoi nemici, mentre il Regno di Dio è tuo amico. La nostra preoccupazione principale deve essere il vivere nello Spirito!

MATTEO 11:12 Dai giorni di Giovanni il battista fino a ora, il regno dei cieli è preso a forza e i violenti se ne impadroniscono.

– Addirittura il regno di Dio viene preso con la forza e solo chi è violento se ne impadronisce. Non è per le femminucce che si lasciano vincere dalla carnalità, dallo stato naturale delle cose, ma per quelli che combattono “nello Spirito Santo”! Gesù ti consiglia di cercarlo per il tuo bene, ma non in modo semplice e pacato, ma con grinta e determinazione.

LUCA 9:1-2 Gesù, convocati i dodici, diede loro l’autorità su tutti i demòni e il potere di guarire le malattie. Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire i malati.

– Se Gesù da autorità sui demoni, allora puoi cacciare demoni. Se da autorità sulle malattie, allora puoi guarire le persone. I 12 a quel tempo erano “apostoli”, ma se leggete il capitolo 10 vedrete che la stessa autorità l’ebbero anche i 70 discepoli, per cui siamo esortati a diventare veri discepoli per poter resistere alle battaglie spirituali che ci si presentano ogni giorno.

Ma c’è un comune denominatore, sempre valido: il progredire nei diversi passi del percorso cristiano.

CERCARE IL REGNO DI DIO (più di ogni altra cosa terrena)

RICEVERE LA PIENEZZA DELLO SPIRITO SANTO

VIVERE GIORNALMENTE NELLO SPIRITO SANTO (manifestando giustizia, pace e gioia nello Spirito)

Poi in Luca 9 abbiamo visto il compito di ANNUNCIARE IL REGNO DI DIO (=espandere il Regno)

CONCLUSIONE. Tu sei un albero da frutto: sei stato creato per portare del frutto e se non lo porti starai male e non adempirai lo scopo per cui Dio ti ha creato!

Adempiendo lo scopo di Dio per la tua vita, potrai creare quel circolo virtuoso che ti permetterà di sperimentare sempre più benedizioni. Il Signore è con te e vuole portarti al prossimo livello, cresci in Lui.

Ti esorto a cercare il Regno di Dio sopra ogni altra cosa, a ricevere la pienezza dello Spirito Santo, a vivere giornalmente nello Spirito Santo mentre sei in famiglia, al lavoro o con gli amici, e ad annunciare quello che lo Spirito Santo ti dona.

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Tu sei una perla

Tu sei una perla
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Sai quanto vali? Poco o tanto? Qual’è l’unità di misura del tuo valore? Oggi trattiamo questo.

MATTEO 13:44-46 «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo, che un uomo, dopo averlo trovato, nasconde; e, per la gioia che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo.
«Il regno dei cieli è anche simile a un mercante che va in cerca di belle perle; e, trovata una perla di gran valore, se n’è andato, ha venduto tutto quello che aveva, e l’ha comperata.

– Gesù, il più grande saggio di tutti i tempi, anzi come dico sempre, la Saggezza in persona, l’unico nella storia a non avere bisogno di consigli, ha predicato moltissimo riguardo il Regno dei cieli (o Regno di Dio). Lui ha continuamente reindirizzato le nostre vite lontano dalle nostre ambizioni, e verso il Regno di Dio.

Puntava a farci scendere dal “trono”, e far scendere dal trono ogni tesoro umano, e mettere Dio. Il Regno di Dio è così importante, che la “Saggezza perfetta” ci ha detto che non c’è nulla al mondo che sia comparabile! Ci consiglia di vendere tutto e dare via tutto, perché solo così possiamo trovare lo scopo della nostra vita. Ricordo sempre cos’è il Regno di Dio:

ROMANI 14:17 perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo.

– Vuoi giustizia nella tua vita? Non la potrai ottenere con le tue forze o con le tue capacità, ma solo ricevendo lo Spirito Santo.

Vuoi pace nella tua vita? Non la potrai ottenere con le tue forze o con le tue capacità, ma solo ricevendo lo Spirito Santo.

Vuoi gioia nella tua vita? Non la potrai ottenere con le tue forze o con le tue capacità, ma solo ricevendo lo Spirito Santo.

Perché Colui che ha creato la giustizia, la pace e la gioia, ha detto che si possono avere solo “nello Spirito Santo”, non ci sono altre strade!

Non si tratta di pregare Dio il Padre, o lo Spirito Santo, che ti diano la giustizia, la pace e la gioia. Si tratta invece di ricevere lo Spirito Santo vivente e operante in te, quotidianamente!

Se non hai lo Spirito Santo, non puoi avere la pace la gioia e la giustizia nello Spirito Santo, che può dare solo il Regno di Dio che viene nella tua vita solo tramite lo Spirito Santo!

Se non hai giustizia, pace e gioia, vuol dire che non hai lo Spirito Santo!!! Che non hai il regno di Dio.

Ma Gesù te l’ha promesso, che aspetti??? Ha sofferto proprio per darti vita, speranza, giustizia, pace e gioia NELLO SPIRITO SANTO!

La giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo, sono il tesoro nascosto che supera ogni altro tesoro! Non sono le ricchezze, il successo, i vizi, neanche le cose buone come la famiglia, i figli, i genitori, il coniuge, il lavoro e la salute!

La giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo, sono la perla di gran valore!

Vendi tutto quello che hai per questa meraviglia! Dai via tutti i tuoi interessi per ricevere VERAMENTE lo Spirito Santo!

Tanti hanno paura di lasciarsi andare allo Spirito Santo. Pensano sia come la meditazione trascendentale, e come rituali mistici e spiritistici. Assolutamente no. Lo Spirito Santo è una persona, la persona più importante e più potente sulla terra, è Dio in terra, che opera qui allo stesso modo di come Gesù operava 2.000 anni fa, ma all’ennesima potenza, non essendo più vincolato dal corpo terreno di Gesù.

Ci sono due valori aggiunti nel ricevere lo Spirito Santo VERAMENTE:

1-Ricevere lo Spirito Santo è prezioso, in quanto è la perla di gran valore. Lui arricchisce la tua vita! Magari non ti cambia il conto in banca, ma quello che hai acquisisce molto più valore. Vivrai la giustizia di Dio, sperimenterai la Sua pace e la Sua gioia nella tua vita in modo soprannaturale.

2-Ricevere lo Spirito Santo è potenza, in quanto Lui opera meraviglie, oggi, ogni giorno, anche senza di te. Ma è molto più bello vederLo operare anche in te e attraverso di te!

Quindi lo Spirito Santo è prezioso, ed è potenza.

Ma non solo lo Spirito Santo è prezioso. Tu stesso ricevendolo e sperimentandolo, diventi prezioso!

2 CORINZI 4:7-11 Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi. Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi; portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo; infatti, noi che viviamo siamo sempre esposti alla morte per amor di Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale.

– “Noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra”, cioè nel nostro corpo c’è un tesoro! (se abbiamo ricevuto il Vangelo di Gesù Cristo, se lo facciamo nostro, se lo viviamo, se indossiamo l’armatura del cristiano, se abbiamo veramente ricevuto lo Spirito Santo e sperimentiamo la gloria di Dio).

Io non sono un tesoro di mio, e tu non sei un tesoro di tuo.

Ricordo che qualcuno aveva fatto un stima in base ai materiali di cui il nostro corpo è composto, e al mercato non avremmo molto valore, magari quanto qualche chilo di patate. Però le patate non parlano, non pensano e non fanno (c’è da dire che c’è anche tanta gente che non parla, non pensa e non fa, proprio come le patate). Ma in noi c’è un tesoro! Se diventiamo un tutt’uno con lo Spirito Santo quando lo riceviamo diventiamo dei tesori, per via dello Spirito in noi, e della Parola di Dio in noi.

La “grande potenza” deve essere “attribuita a Dio”! C’è una grande potenza da sperimentare! Molte chiese preferiscono praticare una religione fredda e sterile. Molti cristiani preferiscono scaldare una sedia la domenica. Ma Dio vuole operare con “grande potenza” nella tua vita e nella vita degli altri! Non affrontare i tuoi problemi con le tue forze. Non sperare che con le tue capacità riuscirai a far sistemare i tuoi figli. Non illuderti che per il fatto che sei credente tutto andrà bene. Tutto andrà per il meglio se ti lasci trasformare dallo Spirito Santo, perché Lui trarrà gloria da ogni cosa! Solo se attribuisci la potenza a Dio e non a te stesso!

Solo così sarai tribolato ma non ridotto allo stremo, perplesso ma non disperato, perseguitato ma non abbandonato, atterrato ma non ucciso, avrai la morte di Gesù ma anche la vita di Gesù!

Ora farei un attimo uno schema di cosa può capitare a uno che si affida allo Spirito Santo e a uno che non si affida allo Spirito Santo ma a sé stesso o a qualcun altro:

“nello Spirito”: tribolato, perplesso, perseguitato, atterrato, con la morte di Gesù ma anche la vita della potenza della risurrezione!

“nella carne”: ridotto allo stremo, disperato, abbandonato, ucciso (senza vita)!

Mi è capitato nella vita di essere scoraggiato, abbattuto, di essere anche depresso e senza speranza, perché avevo lo Spirito Santo ma non era operante in me! Non avevo il tesoro in “vasi di terra”! Non dovevo vivere senza speranza, ma dovevo ricevere la morte di Gesù e la vita e speranza nello Spirito Santo!

Dopo avere lo Spirito Santo, bisogna vivere come un contenitore di tesoro, e cullare tesoro (Spirito Santo)! Tanti si cullano lo scoraggiamento, la depressione, “Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore.” (MATTEO 6:21).

Depressione produce altra depressione, scoraggiamento produce altro scoraggiamento, la vita dello Spirito produce altra vita dello Spirito. Vivi nello Spirito!

EFESINI 5:14 «Risvègliati, o tu che dormi,
e risorgi dai morti,
e Cristo ti inonderà di luce
».

– Se vuoi bene alla tua vita e alla vita dei tuoi cari, risvegliati! Lascia morire il corpo e i suoi desideri e pensieri umani con Gesù, e vivi con Lui, risorgi con Lui, risvegliati spiritualmente con Lui, Lui vuole darti vita e benedizione! Vuole inondarti di luce! Sta a te di risvegliarti spiritualmente!

CONCLUSIONE. La prossima settimana cominceremo a vedere cosa fare con il tesoro. Ma per questa settimana risvegliati e prendi vita.

Vai a Dio e ricevi lo Spirito Santo, e diventa il tesoro che Dio vuole tu sia. Riconosci il tuo valore nello Spirito Santo. Prendi la “giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo”!

Se non lo hai fatto, prega lo Spirito Santo insieme a me e chiediGli di prenderti, trasformarti, rinnovarti e darti vita.

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L’identità che diventa autorità

L’identità che diventa autorità
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Abbiamo visto le scorse settimane che siamo figli di Re. Abbiamo un identità. Siamo eredi di Dio, e coeredi di Cristo. Che un giorno regneremo (se siamo nati di nuovo nello Spirito). Abbiamo anche visto che dobbiamo comportarci in modo regale, tenere un certo contegno, sia come comportamento, che come parlare, che come pensieri, per via del nostro ruolo.

Un re non si da troppo pensiero dei problemi comuni, ma in caso smuove l’esercito! Ma un re che non fa uso del proprio potere, e della propria autorità, è come se non fosse re.

Adesso farò alcuni esempi di persone che ignoravano la propria identità, la propria autorità, o addirittura l’autorità di Dio stesso. Vediamo Anania un “normale” discepolo, che viene avvisato dal Signore riguardo il compito che ha di andare dal neo-convertito Paolo:

ATTI 9:13-14 Ma Anania rispose: «Signore, ho sentito dire da molti di quest’uomo quanto male abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. E qui ha ricevuto autorità dai capi dei sacerdoti per incatenare tutti coloro che invocano il tuo nome».

– Il Signore aveva detto ad Anania di andare da Paolo…leggo male, oppure veramente Anania sta spiegando al Signore chi era Paolo??? Veramente pensava che il Signore non lo sapesse????

Anania in pratica ha detto al Signore: “Signore, forse non hai letto il giornale…si dice che questo Paolo abbia fatto tanto male! Forse non sai, al telegiornale dicono che Paolo è uno pericoloso!”

Fai attenzione a quale “telegiornale” guardi! Fai attenzione ai giornali e ai libri che leggi. Fai attenzione ai messaggi che ti arrivano tramite Facebook e gli altri Social network. Dio non è una spanna sopra, è milioni di spanne sopra! Non è Lui che deve essere informato da noi sul perché sarebbe buono che facesse questo miracolo, o sul perché dovrebbe toccare la tal persona o situazione. Siamo noi che dobbiamo ricevere le Sue informazioni, i Suoi giornali e telegiornali, cibandoci di ogni cosa che viene da Lui, anche le briciole! Le Sue briciole ti possono sfamare e dissetare!

Se non capisci quale è il potere di Dio, stai limitando Dio nella tua vita. Se non credi che Dio possa liberarti, ti stai intrappolando con le tue mani!

Se preferisci parlare a Dio e non ascoltare, non conoscerai le soluzioni.

Se non vuoi ubbidire a Dio, non vedrai il potere dell’Onnipotente all’opera.

Questi sono diversi errori che possiamo commettere non avendo fiducia in Dio, e che possono limitare la Sua azione:

E’ successo a Mosè, in Numeri 20 il Signore gli aveva detto di parlare alla roccia e sarebbe scaturita acqua, ma Mosè invece percosse la roccia, l’acqua uscì lo stesso ma Mosè non potè entrare nella terra promessa.

Noi non possiamo limitare il piano di Dio nella storia e la Sua opera per l’umanità, ma possiamo limitare Dio e la Sua benedizione nella nostra vita.

LUCA 1:18 E Zaccaria disse all’angelo: «Da che cosa conoscerò questo? Perché io sono vecchio e mia moglie è in età avanzata».

– Non si ricordava di Abraamo e Sarah, o di Anna la mamma del profeta Samuele? Veramente Zaccaria pensava che l’Angelo del Signore non sapesse che Zaccaria era vecchio???

Tante volte noi diamo consigli a Dio o facciamo decreti, che sono degli autogol. Tante volte non vogliamo ubbidire a Dio. Ma il vero problema dietro, è che non vogliamo capire di smettere di appoggiarci sul nostro intendimento, e che dobbiamo riconoscere la Potenza di Dio, e prendere l’autorità che viene da Lui. Zaccaria poi fu muto per un anno.

Notate come questi uomini erano credenti (un discepolo e un sacerdote), stavano parlando con Dio o con l’angelo del Signore in maniera consapevole, però non erano consapevoli che Dio è Onnipotente. Che se Dio dice una cosa, Lui la fa. Inoltre che Dio sa ogni cosa e non ha bisogno delle nostre spiegazioni o dei nostri suggerimenti.

Lui è amore non noi. Per cui Lui sa qual’è il bene delle persone e fa le cose veramente nell’interesse di quelle persone e noi no.

Lui non è sapiente, Lui è la Sapienza/Saggezza, quindi è inutile consigliarlo, ci ha provato Giobbe, che era veramente molto saggio, ma ha solo fatto una brutta figura, e quindi noi cosa vogliamo consigliare???

Anche l’apostolo Pietro fu spaesato e spaventato perché non aveva riconosciuto il piano di Dio sopra il proprio. Non aveva accettato la volontà di Dio sopra la propria, così si è trovato in un cortile a rinnegare Gesù 3 volte, leggiamo solo l’ultima:

MARCO 14:71-72 Ma egli prese a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo di cui parlate». E subito, per la seconda volta, il gallo cantò. Allora Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detta: «Prima che il gallo abbia cantato due volte, tu mi rinnegherai tre volte». E si abbandonò al pianto.

– Se non conosci Dio, il Suo potere e la Sua autorità, non conosci nemmeno la tua identità, la tua potenza (delegata), la tua autorità (delegata), e cadrai come un fuscello al minimo problema!

Pietro ha fatto scrivere questi dettagli nella Bibbia per prepararti, per imparare dai suoi errori! Notate invece Gesù che conosceva la potenza di Dio, la Sua autorità, e la propria autorità!

GIOVANNI 18:3-6 Giuda dunque, presa la coorte e le guardie mandate dai capi dei sacerdoti e dai farisei, andò là con lanterne, torce e armi.
Ma Gesù, ben sapendo tutto quello che stava per accadergli, uscì e chiese loro: «Chi cercate?» Gli risposero: «Gesù il Nazareno!» Gesù disse loro: «Io sono». Giuda, che lo tradiva, era anch’egli là con loro. Appena Gesù ebbe detto loro: «Io sono», indietreggiarono e caddero in terra.

– Notate la differenza tra Gesù che dice “Io sono” e atterra i soldati, e Pietro che ribadisce più volte “Non lo sono”. Pietro in quel momento era sullo stesso piano delle guardie che dovevano arrestare Gesù: poteva cadere con un semplice soffio dello Spirito. Non solo, poteva cadere con una semplice dichiarazione di una serva “Anche tu eri uno di quelli….”

EFESINI 2:4-8 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, per mostrare nei tempi futuri l’immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù.

– Cristo è venuto per darci vita e liberazione. Non rimanere intrappolato, ma lasciaGli le tue catene! Se ricevi la vita da Gesù e risusciti con Lui, hai un posto non su un trono terreno, ma in cielo con Gesù! Ma devi avere la mente di Gesù, devi vivere con Lui!

LUCA 10:17-20 Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome». Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male. Tuttavia, non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

– Avete visto che autorità avevano i 12 apostoli??? No, aspetta un attimo, non erano i 12 apostoli, ma l’avevano i 70 discepoli. Tu ed io se siamo veramente Suoi discepoli, possiamo avere la stessa autorità! Sappiamo che in MARCO 16:17-18 sta scritto: Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno

– Non dobbiamo capire chi siamo noi e quale sia la nostra propria identità, ma dobbiamo capire chi siamo in Cristo e quale sia la nostra identità in Lui! Qualunque sia la tua identità terrena, è sbagliata, prendi e vivi la tua identità in Cristo! Nasci di nuovo! Se tu non conosci e non vivi la potenza di Cristo nella tua vita, basta un soffio e crolli. Se Cristo è in te è speranza di gloria, allora puoi essere irremovibile nelle tempeste. Se vivi in Cristo, la Sua autorità e la Sua potenza è sulla tua vita! L’apostolo Paolo diceva “Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica”, cioè: Io posso resistere ad ogni evento avverso, ad ogni tempesta, non per le mie forze o la mia intelligenza, ma in Cristo che opera in me tramite lo Spirito Santo.

CONCLUSIONE. Base della nostra vita cristiana è capire quale sia l’autorità di Dio, quale sia la nostra e comportarsi di conseguenza. Negli ultimi messaggi abbiamo visto che Dio è saggezza, che è amore ed è disposto a guidarci, ma che noi dobbiamo desiderarlo altrimenti non viviamo nei Suoi pensieri di benedizione, ma nei nostri di maledizione. Non consigliare Dio, ma fatti consigliare da Lui, e agisci in base a quel consiglio. SottomettiGli i tuoi atteggiamenti e pensieri e ubbidisciGli nelle azioni quotidiane.
Lui conosce gli “ingranaggi” di come sei fatto, meglio di chiunque altro, fatti indirizzare da Lui. Inoltre sappi qual’è la tua autorità, il tuo potere, e così quando verranno per ucciderti o spaventarti, rimarrai in piedi e farai scappare il nemico!

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Allarga i confini

Allarga i confini
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DEUTERONOMIO 30 1 «Quando tutte queste cose che io ho messe davanti a te, la benedizione e la maledizione, si saranno realizzate per te e tu le ricorderai nel tuo cuore dovunque il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà sospinto in mezzo alle nazioni 2 e ti convertirai al SIGNORE tuo Dio, e ubbidirai alla sua voce, tu e i tuoi figli, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, secondo tutto ciò che oggi io ti comando…

6 Il SIGNORE, il tuo Dio, circonciderà il tuo cuore e il cuore dei tuoi discendenti affinché tu ami il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, e così tu viva. 7 Il SIGNORE, il tuo Dio, farà cadere tutte queste maledizioni sui tuoi nemici e su tutti quelli che ti avranno odiato e perseguitato. 8 Tu ritornerai e ubbidirai alla voce del SIGNORE; metterai in pratica tutti questi comandamenti che oggi ti do. 9 Il SIGNORE, il tuo Dio, ti colmerà di beni; moltiplicherà tutta l’opera delle tue mani, il frutto del tuo seno, il frutto del tuo bestiame e il frutto della tua terra; poiché il SIGNORE si compiacerà di nuovo nel farti del bene, come si compiacque nel farlo ai tuoi padri, 10 perché ubbidirai alla voce del SIGNORE tuo Dio, osservando i suoi comandamenti e i suoi precetti scritti in questo libro della legge, perché ritornerai al SIGNORE tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua.

11 Questo comandamento che oggi ti do, non è troppo difficile per te, né troppo lontano da te… 14 Invece, questa parola è molto vicina a te; è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica.

15 Vedi, io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; 16 poiché io ti comando oggi di amare il SIGNORE, il tuo Dio, di camminare nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e le sue prescrizioni, affinché tu viva e ti moltiplichi, e il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedica nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso. 17 Ma se il tuo cuore si volta indietro, e se tu non ubbidisci ma ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, 18 io vi dichiaro oggi che certamente perirete, e non prolungherete i vostri giorni nel paese del quale state per entrare in possesso passando il Giordano. 19 Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza, 20 amando il SIGNORE, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e colui che prolunga i tuoi giorni. Così tu potrai abitare sul suolo che il SIGNORE giurò di dare ai tuoi padri Abraamo, Isacco e Giacobbe».

– Questo brano ci insegna che il Signore ha messo la benedizione e la maledizione davanti a noi. Non dobbiamo aspettare o sperare, non dobbiamo pregare o supplicare per ottenere la benedizione. E’ Dio stesso il primo a volerci benedire. Lui vuole benedire coloro che sono convertiti (v.2) e cioè sono indirizzati a seguirLo. Coloro che Gli ubbidiscono (v.2) cioè ascoltano la Sua voce e si comportano di conseguenza. Un’ubbidienza che è anche sottomissione perché include l’ubbidirGli con il cuore (pensieri) e con l’anima.

Tutto questo con lo scopo di amarLo e avere una relazione con Lui (v.6)!

Il Signore vuole colmarci di beni, e moltiplicarci (v.9), se ubbidiamo alla Sua voce e torniamo a Lui (v.10)!

Ubbidire alla parola di questo comandamento (insegnamento) del Signore non è difficile, né lontano (v.11), ma è molto vicino, nella bocca e nel cuore (v.14) ed è da mettere in pratica!

Siamo noi a dover scegliere tra la vita e la morte, tra il bene e il male: Lui ci comanda di amarLo e pensare solo a Lui, di camminare dietro a Lui (v.15-16) e facendolo avremo vita abbondante e benedizione!

Se invece cerchiamo di seguire i nostri pensieri e le nostre voglie, otteniamo la maledizione, perché questi ci possono solo condurre verso il male.

Se la tua bocca e il tuo cuore sono focalizzati sul male, sulla malattia, sulla disoccupazione, sui pericoli, tutto andrà storto. Se ti focalizzi sulla vita in Dio, sull’amarLo, sul vivere per Lui, sulle Sue promesse e metti in pratica ciò che ti comanda, allora potrai solo sperimentare la benedizione di Dio sulla tua vita! Rileggiamo DEUTERONOMIO 30, dal 17 al 20

GENESI 32:24-31 24 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino all’apparire dell’alba; 25 quando quest’uomo vide che non poteva vincerlo, gli toccò la giuntura dell’anca, e la giuntura dell’anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui. 26 E l’uomo disse: «Lasciami andare, perché spunta l’alba». E Giacobbe: «Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!» 27 L’altro gli disse: «Qual è il tuo nome?» Ed egli rispose: «Giacobbe». 28 Quello disse: «Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, perché tu hai lottato con Dio e con gli uomini e hai vinto». 29 Giacobbe gli chiese: «Ti prego, svelami il tuo nome». Quello rispose: «Perché chiedi il mio nome?» 30 E lo benedisse lì. Giacobbe chiamò quel luogo Peniel, perché disse: «Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita è stata risparmiata». 31 Il sole si levò quando egli ebbe passato Peniel; e Giacobbe zoppicava dall’anca.

– Nel brano precedente abbiamo visto l’importanza dell’ubbidienza a Dio, dell’avere un cuore puro, e dello scegliere il bene e la benedizione invece del male, e della maledizione! Dipende da noi scegliere! Benedire deriva dal latino “benedicere” che vuol dire “dire bene”, cioè non parlare del male o delle difficoltà o delle diversità di vedute e delle incomprensioni, ma parlare invece di ciò che unisce, che aiuta al bene ed enfatizza gli aspetti positivi delle cose. Ovviamente maledire, significa essere fissati sulle questioni negative, sulle cose che vanno male, sulle difficoltà, le incomprensioni e sui problemi!

Nel brano su Giacobbe invece vediamo la benedizione di Dio, e vediamo cosa bisogna essere disposti a fare per ottenerla. Essere disposti addirittura a lottare con Dio stesso! Non con una “preghierina” sterile e insipida, ma quasi fisicamente e con tutto noi stessi! Come abbiamo letto prima, Dio è il primo a volerci benedire, ma questo brano mostra quanto dobbiamo volere la benedizione, affinché la otteniamo!

Non basta essere credenti per ottenere la benedizione, bisogna lottare! I nostri pensieri ci portano fuori strada e ci fanno focalizzare sul male. Dobbiamo lottare per riportarli sulla speranza di Dio, e sulla ricerca della Sua benedizione! Non dobbiamo convincere Dio a benedirci, dobbiamo convincere e lottare con la nostra mente per focalizzarla su Dio!

1 CRONACHE 4:9-10 Iabes fu più onorato dei suoi fratelli; sua madre lo aveva chiamato Iabes, perché diceva: «L’ho partorito con dolore». 10 Iabes invocò il Dio d’Israele, dicendo: «Benedicimi, ti prego; allarga i miei confini; sia la tua mano con me e preservami dal male in modo che io non debba soffrire!» E Dio gli concesse quanto aveva chiesto.

– Il versetto 9 letteralmente è “Iabez era più onorevole dei suoi fratelli…”. Purtroppo la nostra Bibbia traduce come se l’onore fosse una percezione degli altri, ma le versioni inglesi traducono come dice il testo originale: era il suo atteggiamento ed erano la sue azioni a renderlo più onorevole. Dipendeva da lui e non dagli altri. Lui agiva e viveva in modo onorevole. Agiva e viveva in modo da suscitare rispetto.

Non era un pezzente. Non era un perdente. Non si autocommiserava di essere associato al dolore, alla sofferenza, ai problemi, alle difficoltà. Voleva riscattarsi dai problemi e dalle preoccupazioni.

– Nessuno è un perdente per volontà di Dio (non è questo il nostro scopo), anche se tutti nasciamo perdenti a causa del peccato di Adamo (questo è lo stato carnale), nasciamo nel dolore, con le difficoltà.

Sta a te e a me scegliere se vogliamo rimanere nello stato carnale di maledizione, oppure ricevere la volontà e lo scopo di Dio nella nostra vita attraverso la benedizione!

– La situazione che vivi non deve identificarti. Il problema non deve definire la tua identità. Neppure il nome o la storia, deve bloccarci o limitarci. Il nostro passato non deve schiavizzarci!

Iabes capì come fare e con chi interfacciarsi. COME, CHI.

Qual’è il tuo COME? Forse c’è da cambiare atteggiamento, mentalità, modo di parlare e cominciare a vivere con onore. Se tu non credi in te, e soprattutto in CHI è in te, gli altri non crederanno in te. Rialzati! Prendi i pensieri, il nome e il carattere di Chi può benedire la tua vita!

E Chi è il tuo CHI? Non guardarti in giro, non guardarti nemmeno allo specchio, non ascoltare i tuoi stessi consigli, ma vai al Dio di Iabez!

Iabez aveva rinunciato al suo nome (onore, carattere, autorità) perché preferiva l’onore del Creatore. Rifiutò le proprie capacità, i propri pensieri, ma volle andare da Colui che conta veramente in questo mondo. Lui non fu più onorato dagli altri, rispetto ai suoi fratelli. Lui era più onorevole dei suoi fratelli. La Bibbia lo definisce più onorevole. Lo Spirito Santo lo definisce più onorevole…perché?
Perchè rifiutò la carnalità, rifiutò l’eredità familiare, rifiutò i problemi e la vergogna. Lui andò da Colui che poteva benedirlo! Pregare Dio e mettere i tuoi pesi su di Lui, ti rende onorevole. ChiederGli di essere benedetto, ti espone alla benedizione. Tenere la maledizione, ti porta altra maledizione.

Dio può allargare i tuoi confini. Solo Lui e non tu!

Dio può toglierti la sofferenza, se la cedi a Lui. Solo Lui può farlo e non tu!

Perché continuare a vivere nella maledizione? Se Glielo chiedi, Lui può togliere la tua maledizione e darti la benedizione!

Non sei costretto a vivere nella vergogna! Dio vuole togliertela! Devi lasciarla a Lui e vivere con onore!

Il verbo “era più onorevole” in ebraico è Nichbad, una forma di Kavad che vuol dire “essere pesante”, “essere glorioso”, “essere onorevole”. Da questo verbo deriva il sostantivo Kavod, su cui ho predicato le scorse settimane, che è il sostantivo che esprime la gloria di Dio ed era presente nel tabernacolo, “pesante”, presente, tangibile. Qui esprime il concetto che Iabez ha scelto di vivere nella gloria, nell’onore, vivere una vita di “peso” cioè di valore e di azione. Quello che fai influenza la tua vita. Quello che dici con la bocca, influenza la tua vita. Puoi partire da una sistuazione di svantaggio, ma uscirne, se credi in te e in Colui che è in te! Puoi vivere una vita onorevole, se ricerchi la gloria di Dio! Puoi ricevere onore invece di vergogna, se vivi in comunione con Dio!

Birkat Kohanim (traslitterazione con caratteri latini)
Yevhārēkh-khā YHWH veyishmerēkhā
Yāʾēr YHWH pānāw ēlekhā viḥunnékkā
Yissā YHWH pānāw ēlekhā veyāsēm lekhā shālōm

Birkat Kohanim (Benedizione sacerdotale) in italiano da Numeri 6:24-26
‘Il SIGNORE ti benedica e ti protegga!
Il SIGNORE faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio!
Il SIGNORE rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace!