Commentario agli Atti degli apostoli

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Introduzione

Atti è il secondo libro scritto dall’Evangelista Luca, attorno al 60 d.C., e logica conseguenza del suo Vangelo. Come già detto in quell’introduzione, Pawson teorizza come motivazione iniziale per la sua composizione, la necessità di fornire un resoconto accurato per l’avvocato difensore di Paolo al processo a Roma (Teofilo=amico di Dio, sarebbe il nome o appellativo che Luca usa per rivolgersi all’avvocato difensore di Paolo). Vero o no, comunque era chiaro sin dall’inizio a Luca e ai primi lettori, che quest’opera era ispirata dallo Spirito Santo ed avrebbe avuto un largo successo ed una larga diffusione per la benedizione dei credenti nel mondo e la conversione dei non credenti.

Informazioni uniche su diversi protagonisti ripieni di Spirito Santo

E’ un libro che descrive gli anni dalla Risurrezione di Cristo fino al 60 d.C. e ci fornisce informazioni uniche, che altrimenti non avremmo, su alcune figure della chiesa primitiva specialmente tra gli apostoli e i diaconi. Grosso modo al centro dei primi 12 capitoli troviamo ampie descrizioni della vita di Pietro, mentre da lì in avanti il libro sarà maggiormente focalizzato su Paolo.

Eppure oltre a questi due giganti della fede vediamo l’opera di altri grandi testimoni di Cristo come Stefano, Filippo, Barnaba, Sila, Giacomo e Giovanni. Infatti l’immagine strutturale che fornisce questo libro riguardo la chiesa primitiva, non è di una rigida struttura umana verticistica, ma piuttosto di un insieme di molte figure ripiene di Spirito Santo che erano chiamate a svolgere tutti i compiti, dai più importanti, ai più umili. Al giorno d’oggi è difficile trovare una chiesa che richieda come prerequisito per portare piatti da mangiare alle vedove, l’essere ripieni di Spirito Santo. Eppure un grande predicatore e uomo di Dio ripieno di Spirito Santo come Stefano, aveva il semplice e umile incarico di fare il cameriere e servitore per donne gentili credenti che erano rimaste vedove. Come nel Vangelo, anche negli Atti scopriamo e vediamo un opera fondamentale dello Spirito Santo nell’avanzamento e nella moltiplicazione della chiesa, al punto che gli Apostoli non dovevano distrarsi in nulla neanche lavorare per continuare a dedicarsi a tempo pieno “alla preghiera e al ministero della Parola” e facendo svolgere il servizio delle mense e delle visite, a persone che comunque fossero ripiene di Spirito come loro.

Struttura del libro

Come struttura vediamo che questo libro possiede un introduzione che serve a far capire lo scopo dello scritto, cioè mostrare come lo Spirito Santo doveva venire a guidare la chiesa affinché essa potesse adempiere il “Grande mandato” di Matteo 28, Marco 16 e Luca 24. Infatti sta scritto “riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti 1:8). Il resto del libro dimostra che la chiesa primitiva ha vissuto e adempiuto questo obiettivo. Per questo motivo troviamo i primi capitoli ambientati a Gerusalemme, poi ci si allarga verso la Samaria, poi si raggiunge Antiochia e i primi gentili che si convertono, poi dal capitolo 12 ci sono i viaggi missionari di Paolo che permettono la diffusione del Vangelo nell’odierna Turchia, Grecia, fino all’Italia.

Numeri che contano

Un’enfasi particolare è data alla crescita della chiesa e alle conversioni, fornendo spesso i numeri. Questo deve essere di ammaestramento per noi, affinché cerchiamo di raggiungere sempre più gente per Gesù. I numeri vengono sminuiti in molte chiese moderne, eppure nella Sacra Bibbia hanno molto valore e vengono frequentemente enfatizzati in molti libri, specialmente nei Vangeli e in Atti (2:41 “tremila”, 4:4 “cinquemila”, 21:20 “migliaia” ma letteralmente il testo greco dice “decine di migliaia”).

Dottrina e Spirito

Alcuni potrebbero obiettare riguardo l’utilità di questo libro dicendo che non ci sono comandamenti, né regole da seguire, mentre invece possiamo vedere come queste azioni di sottomissione allo Spirito Santo siano la parte pratica della dottrina della fede, e che la chiesa primitiva abbia sempre ricercato la manifestazione della gloria di Dio e l’avanzamento dell’opera dello Spirito nei credenti, nelle chiese locali e nelle città. Quindi l’enfasi sull’opera dello Spirito non fosse qualcosa di nicchia, di parziale o temporaneo, ma ripetuto, sistematico e funzionale all’attuazione del piano di Dio per questo mondo: che noi andassimo a discepolare tutti i popoli con la delega del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Matteo 28:19). Questo versetto si rispecchia perfettamente nel già citato Atti 1:8: i credenti devono ricevere potenza, e poi devono mostrarla al mondo! Il mondo non ha bisogno di un Vangelo teorico e lontano da loro, ma come Paolo sulla via di Damasco, come Pietro dopo la pesca miracolosa e come le folle sfamate miracolosamente con le moltiplicazioni dei pani e dei pesci, anche il mondo odierno ha bisogno di vivere la potenza di Dio e scoprire i Suoi scopi per la vita di ognuno.

Potenza per un tempo, o per sempreCome spiega l’introduzione, il libro di Atti tratta la diffusione del Vangelo per mezzo dei credenti che si fanno utilizzare dallo Spirito Santo (1:5, 8) dall’inizio della chiesa fino alla seconda venuta di Cristo senza rimanere in attesa guardando il cielo in attesa che ritorni, ma continuando ad agire essendo strumento dello Spirito (1:11). Conferma ne è la conclusione del libro che non spiega le innumerevoli testimonianze come una motivazione di validazione dell’opera degli apostoli (che poi i miracoli e le opere avvenute nel libro non avvennero solo per mezzo di apostoli, ma anche di evangelisti, profeti, diaconi e semplici credenti senza titolo o qualifica), ma invece il libro termina in sospeso, con gli ultimi 3 versetti che dicono che “questa salvezza di Dio è rivolta alle nazioni; ed esse presteranno ascolto…E Paolo rimase due anni interi…proclamando il regno di Dio e insegnando le cose relative al Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento.” (28:28-31). Non troverete in nessun punto della Bibbia versetti che spieghino che le manifestazioni dello Spirito Santo sarebbero cessate, o che erano solo per un periodo, mentre troverete decine di brani dove si conferma che avremmo sempre avuto bisogno della presenza, consolazione e manifestazione dello Spirito Santo (molti di questi brani sono presenti nei due libri scritti da Luca, ma anche nelle lettere di Paolo, Vangelo di Giovanni, ed altri, per esempio Atti 1:8, 2:39 etc..).

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