Atti – Capitolo 10

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Probabilmente il capitolo è ambientato intorno al 40 d.C.

v.1 Per informazioni storiche e geografiche su Cesarea, leggere commenti su Atti 8:40.

v.2 Qui vediamo 4 azioni (giuste e apprezzate da Dio) che vengono compiute da un vero religioso devoto. Nonostante queste azioni siano giuste, Dio non vuole che ci si fermi a queste, ma come con Cornelio, aggiunge altri 2 passi perché vuole che nella vita delle persone avvengano anche la piena conversione in Cristo e il riempimento dello Spirito Santo. Le 6 azioni giuste sono le seguenti:

1-essere pio. Provare, mostrare e rispecchiare un profondo sentimento di fede e di devozione religiosa.

2-temere Dio. Operare in modo da non offendere Dio, onorare e stimare la Sua potenza e autorità.

3-fare elemosine. Condividere parte dei propri soldi con i poveri e per l’avanzamento del Regno di Dio.

4-pregare Dio assiduamente. Ricercare continuamente una comunione con il Creatore, riconoscendo che è meglio stare con Lui, che spendere tempo nelle attrazioni di questo mondo, e che la nostra vita spirituale e terrena necessita della guida di Dio. 

5-credere in Gesù, riceverLo come proprio Salvatore e Signore della propria vita.

6-ricercare il riempimento dello Spirito Santo, quotidianamente. Camminare in una comunione costante con Lui e ascoltarLo continuamente.

v.4 Dio prende nota del tuo lavoro per la Sua gloria, e considera come onorare la tua dedizione. Questo comportamento è un INVESTIMENTO in realtà eterne.

v.20 Lo Spirito a volte non ci dice le cose che ci aspettano davanti a noi, perché altrimenti non Gli crederemmo, oppure remeremmo contro. Se avesse detto a Pietro che si sarebbero convertiti i gentili, lui non ci avrebbe creduto e non sarebbe andato. Spesso anche con noi si comporta così per via della nostra incredulità. Dobbiamo imparare la sensibilità e capire le “piccole” informazioni dello Spirito, che in questo caso significava andare con delle persone che Pietro reputava di poco conto, e allora vedremo dei risultati soprannaturali.

v.34-35 Contrariamente a quanto insegna il Calvinismo, Dio non ha riguardi personali, non ha preferenze, e non sceglie chi salvare e chi no. Ma come con Cornelio e i suoi familiari, Dio gradisce chi lo teme e opera giustamente attraverso le 6 azioni giuste davanti a Dio (leggere commento al v.2).

v.42 Gesù è il giudice dei vivi e dei morti (vedi anche commento a Giovanni 5:21-30).

v.43 Pietro spiega che “tutti i profeti” testimoniano di Gesù come del Salvatore che avrebbe concesso il perdono dei peccati. Effettivamente, anche se a volte in maniera nascosta attraverso parabole o visioni, ogni libro della Bibbia punta a Gesù. La salvezza e il perdono dei peccati si ottengono mediante il “Suo nome”, cioè riconoscendo la Sua autorità sulla nostra vita, sulle nostre azioni e attività.

v.44 Prima discesa dello Spirito Santo sui gentili/pagani/incirconcisi. Lo Spirito scese proprio come a Pentecoste (v.47).

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