Atti – Capitolo 15

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Probabilmente il capitolo è ambientato intorno al 48 d.C. I fatti narrati in questo capitolo sono più o meno contemporanei alla scrittura delle lettere ai Galati (48-49) e di Giacomo (45-48).

v.1-29 Questi versetti affrontano la “Conferenza di Gerusalemme” o “Concilio di Gerusalemme”. Evento cruciale nella storia della fede, che consentì le basi spirituali e pratiche per l’evangelizzazione dei non ebrei. Qui vediamo che la fede cristiana non deve sottostare a rituali religiosi ortodossi, ma perseguire “la grazia del Signore Gesù” (v.11). Ogni tentativo di reinserire dei rituali esteriori e delle liturgie religiose, deve essere bloccato, altrimenti rischia di sminuire il sacrificio di Cristo sulla croce. Infatti come dice Pietro, nessuno può portare il gioco della legge e della religiosità, nel senso che nessuno può essere salvato per mezzo di esse (v.10), nè gentile, nè ebreo.

v.22 Qui conosciamo Giuda detto Barsabba, e soprattutto Sila, futuro compagno di Paolo nel secondo viaggio missionario. Entrambi erano profeti (v.32) come anche Paolo e Barnaba.

v.36-41 Ho sempre visto negativamente questo brano, finché il Signore non mi ha mostrato come grazie a questo “aspro dissenso” (v.39) tra Paolo e Barnaba, si potè più che raddoppiare il risultato evangelistico, ed espandere potentemente il Regno di Dio. Vediamo per esempio che grazie a questo dissenso, vengono aggiunti diversi operai nell’Opera: Sila e Timoteo (cap. 16) con Paolo, e Giovanni Marco con Barnaba. Inoltre, invece di avere un solo viaggio missionario, ne abbiamo due: uno con Barnaba e Marco (che diverrà evangelista, e redattore del secondo Vangelo e futuro aiutante proprio dello stesso Paolo) che ripercorrono il viaggio precedente partendo via mare per fortificare le chiese che avevano fondato anni prima e incoraggiare i fratelli, mentre Paolo con Sila raggiungeranno via terra, zone mai toccate col Vangelo.

E’ proprio vero che Dio può tirare fuori il bene dal male, la pace dalle incomprensioni. Ogni cosa può farla fruttare per il Suo Regno, l’importante è ascoltare lo Spirito Santo e ricercare la gloria di Dio.

Qui c’è l’inizio del “secondo viaggio missionario” di Paolo.

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