Atti – Capitolo 16

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V.1 Timoteo era il destinatario della “Prima…” e “Seconda lettera a Timoteo” mentrei si trovava a Efeso. Lettere scritte da Paolo negli ultimi anni di ministero, poco prima di morire. Soprattutto la seconda, viene considerata l’ultima lettera scritta da Paolo in assoluto.

v.5 Le chiese “crescevano ogni giorno di numero”. Non è sbagliato impegnarsi per una crescita numerica dei credenti, anzi, è proprio la nostra chiamata. Ovviamente deve trattarsi di veri credenti, nati di nuovo, e ripieni di Spirito Santo. Oggi invece si tende a contrapporre questi due aspetti, ma né Gesù e né gli apostoli li hanno mai contrapposti. Invece era lo scopo della loro vita, la crescita numerica e spirituale della Chiesa. Non aspettavano che arrivasse il grande apostolo, o profeta, o evangelista, i credenti vivevano per collaborare nella crescita spirituale e numerica della chiesa locale. Così deve essere anche oggi!

v.6-7 Lo Spirito Santo può impedire l’evangelizzazione. Potrà sembrare assurdo a un credente carnale, ma lo Spirito Santo deve guidare la nostra vita, soprattutto negli aspetti spirituali e della fede. In questo brano l’apostolo Paolo aveva tutte le buone intenzioni e tutte le capacità per evangelizzare, eppure lo Spirito Santo non ha bisogno né dell’uno e né dell’altro. Lo Spirito Santo vuole dei cuori umili che ascoltano la Sua voce e ubbidiscono. Quando lo Spirito Santo vieta qualcosa, ha sempre qualcosa di meglio. Non è detto che sia meglio ai nostri occhi, l’importante è che sia meglio agli occhi perfetti dello Spirito Santo e la volontà del Padre Celeste!

v.9-10 Dopo ben due divieti, anche abbastanza sorprendenti, lo Spirito Santo mostra la Sua volontà e la Sua benedizione tramite una visione. Se l’apostolo Paolo fosse andato per la sua strada, evangelizzando nelle regioni che pensava lui, non avrebbe ottenuto benedizione e risultato, invece ubbidendo agli impedimenti dello Spirito, ha potuto sperimentare la visione e vedere la gloria di Dio. Non vedremo mai la gloria di Dio finché non smetteremo di andare per la nostra strada e seguire i nostri ragionamenti umani!

v.11 Troas si trovava nell’odierna Turchia, mentre Samotracia è un isola dell’odierna Grecia. Qui per la prima volta Paolo e Sila arrivano in Grecia in missione, dove raggiungeranno diverse città con il messaggio del Vangelo, e lo faranno solo perché lo Spirito Santo gli ha vietato di andare dove volevano loro (16:6-7), e perché c’era stato il dissenso con Barnaba (15:36-41). Le opposizioni e le divisioni possono essere utilizzate dallo Spirito Santo per spandere la gloria di Dio.

v.12 Filippi, città destinataria di una lettera di Paolo, presente nella Bibbia (Lettera ai Filippesi). Ancora oggi quella regione della Grecia, prende il nome di “Macedonia”, dal popolo di greci indipendenti che aveva vissuto secoli prima di Cristo in quell’area.

v.13 Incontri di preghiera, possono essere un modo per evangelizzare. Paolo e Sila diverse volte poterono diffondere il Vangelo grazie agli incontri di preghiera, persino non organizzati da loro.

v.25-26 La lode crea rotture nei legami fisici e spirituali. Qui per esempio vediamo come la lode potè originare il terremoto che potè essere strumento per la conversione del carceriere, della sua famiglia, e probabilmente anche di molti carcerati. Lode in ebraico è Hallel, che letteralmente esprime il concetto “Risplendere”, e origina dalla Stella polare, che risplende nel cielo a nord fornendo le indicazioni ai marinai per la rotta da seguire. Allo stesso modo lodare Dio ci permette di riconoscere la potenza di Dio e la nostra necessità di essere guidati da Lui, unica nostra luce in questo mondo di tenebre. Cantare inni e cantici di lode, non è solo un intrattenimento piacevole, o un metodo per avvicinare le persone alla fede, ma un modo per portarci più vicini a Dio, al Suo pensiero, la Sua potenza e la Sua gloria.

v.27-29 La lode può far manifestare la gloria di Dio. Poi la gloria di Dio può operare meraviglie, conversioni e miracoli. Era questo il concetto che voleva trasmettere Luca scrivendo questi dettagli: mostrare il cristianesimo come originato dallo stesso Dio dell’ebraismo, ma che era anche strumento vivente dell’opera di Dio sulla terra.

v.30-32 Entrare in contatto con la potenza di Dio, permette all’uomo di comprendere cosa gli manca: rallegrare e vivificare il proprio spirito umano con la presenza dello Spirito di Dio. Chiunque entra in contatto con questa presenza, desidera non perderla più.

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