Atti – Capitolo 9

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v.2 Qui troviamo uno dei primi termini per definire i cristiani: “seguaci della via” (si trova anche in 22:4 e 24:14,22). Oggi si fa a gara con le denominazioni, mentre nella chiesa primitiva non c’era interesse a darsi un titolo. Sia in questo versetto, che in Atti 11:26 dove per la prima volta i discepoli vengono chiamati “cristiani”, vediamo che il titolo non è scelto dai credenti, ma da “quelli di fuori”. Il desiderio dei primi credenti non era di fondare denominazioni o religioni, ma di seguire Gesù ed essere associati a Lui.

v.3-9 La famosa conversione di Paolo sulla via di Damasco.

v.10-18 Trovo molto interessante vedere brani come questo, dove dei discepoli di Gesù, che non sono famosi, neanche particolarmente stimati, siano comunque degli “ascoltatori” di Dio. Pronti a sentire i Suoi comandi e ad ubbidire. Anania ebbe un pò di paura iniziale perché conosceva la ferocia di Paolo, ma al 2° comando ubbidì prontamente. Era un credente pronto a tutto. La Chiesa primitiva potè vedere le meraviglie di Dio, perché poteva contare su semplici discepoli che desideravano ascoltare lo Spirito Santo. Ancora oggi lo Spirito Santo è alla ricerca di cristiani pronti a tutto, ad ascoltarLo e ubbidirGli. Solo così vedremo opere potenti intorno a noi!

Notare anche qui che un “normale” discepolo, secondo la Bibbia, ha l’autorità di battezzare in acqua dei nuovi convertiti. Non serve essere pastori, apostoli, o avere altri titoli.

v.19-22 Anche Paolo conferma che il messaggio principale da predicare è che Gesù è il Figlio di Dio (in maniera esclusiva, v.20) e che Gesù è il Messia promesso, liberatore e Salvatore (insieme dei significati del ruolo del Messia profetizzato nell’Antico Testamento, v.22). E’ bello approfondire tanti aspetti della dottrina cristiana, e crescere nello studio della Parola, ma non bisogna mai dimenticare che il fulcro è Cristo.

v.23-30 Per 2 volte in pochi giorni, i religiosi tentarono di uccidere Paolo. Per questo motivo la Chiesa di Gerusalemme lo rimanderà nella sua città natale: Tarso. E’ da notare la grinta di Paolo sin dall’inizio della conversione, e il fatto che nonostante le capacità e la chiamata, seppe starsene buono a Tarso. Spesso ci sono credenti che desiderano mostrare le proprie capacità, vogliono predicare, titoli e responsabilità. Paolo nonostante le proprie capacità, attese anni senza richiedere titoli o responsabilità, ma sicuramente avrà messo a soqquadro Tarso con il Vangelo di Gesù. Non ci serve un titolo per predicare Cristo alle persone intorno a noi, evangelizzare, guarire gli ammalati o organizzare incontri di cellule nelle proprie case. Bisogna prima mostrare di avere lo Spirito Santo operante in noi, e poi seguiranno i titoli e le responsabilità, non il contrario.

v.31 Tra le caratteristiche di una chiesa potente e viva spiritualmente, devono esserci il “timore del Signore” e la “consolazione dello Spirito Santo”. Potremmo pensare che servano di più strategie, capacità, tecnologia, i giovani, la musica. Invece per avere conversioni e miracoli, gli ingredienti fondamentali sono il “timore” e la “consolazione” di Dio.

v.32-43 Caratteristica comune in questi due miracoli, come in moltissimi altri, è la parola di autorità in fede (la fede viene dall’udire la parola pronunciata da Dio, Romani 10:17, cioè ascoltando e ubbidendo allo Spirito Santo). Con Enea sembra che Pietro neanche preghi, anche se sicuramente avrà udito lo Spirito Santo. Con Tabita prega, ma non perché lei guarisca, ma per sapere dallo Spirito cosa fare. Evidentemente lo Spirito gli ha detto (come già successo in precedenza) che avrebbe agito e bastava la parola di autorità per la risurrezione. Attenzione che non è la parola di autorità che risuscita ma è sempre e solo Dio. La parola di autorità segue quello che Dio decreta. Prima Dio decreta, poi l’uomo ascolta il decreto, e infine proclama la parola di autorità in base al decreto di Dio. A questo punto non serve chissà che fede, ma basta il “granello di senape” (Matteo 17:20) in quanto avendo udito la voce di Dio, possiamo stare tranquilli che Lui opererà, persino resurrezioni!

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