Commentario al Vangelo di Luca

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Questo Vangelo è forse il meno conosciuto dei 4. Di solito in Italia per evangelizzare viene regalato un Vangelo di Giovanni, eppure Luca sarebbe molto più adatto e semplice da capire per un non-credente, mentre Giovanni invece sviluppa concetti spirituali più profondi che vengono capiti meglio da chi è già credente. Di solito chi è all’inizio del percorso spirituale, parte a leggere il Nuovo Testamento da Matteo che è il primo libro, ma Matteo presenta la necessità di conoscere già alcune informazioni riguardanti l’ebraismo e l’Antico Testamento, mentre Luca essendo scritto da un gentile, ha un linguaggio più vicino al nostro.

Quando lo stesso brano viene trattato da 3 o 4 Vangeli, di solito la versione di Luca è meno conosciuta, eppure è proprio questa che ci ha fornito dettagli non presenti negli altri. L’autore come detto era un gentile, probabilmente nato ad Antiochia, dove si era sviluppata la prima grande chiesa fuori di Gerusalemme e che ebbe un’alta rilevanza dottrinale-teologica per secoli. Luca era un dottore e la sua meticolosità e precisione si nota nello scritto, oltre all’attenzione per i dettagli.

Una delle particolarità di questo Vangelo è che include alcuni brani del periodo che va da subito prima la venuta di Gesù fino alla Sua età di 12 anni, che non sono presenti da nessun’altra parte. Inoltre ci sono delle parabole non presenti in altri Vangeli: il ricco e Lazzaro, Buon Samaritano, Figlio prodigo, Vedova petulante, Fariseo e pubblicano, Amico importuno, Fico sterile, Fattore disonesto.

Luca fu anche l’autore del libro degli Atti e i due libri sono logicamente consequenziali e, mentre il primo libro copre i trent’anni di vita terrena di Gesù, il secondo copre i primi trent’anni di azione della chiesa, quindi un totale di ambientazione di circa 60 anni molto importanti e fondanti della fede cristiana. Pawson propugna l’idea, anche abbastanza probabile, che Luca abbia scritto questi due libri in occasione dell’arresto di Paolo per fornire al suo avvocato le basi per la difesa in tribunale, dichiarando Gesù e la fede cristiana come giudicati ingiustamente, e Paolo stesso non colpevole di alcuna sedizione ma un cittadino romano rispettoso dello stato. Vero o no il fatto dell’avvocato come primo destinatario, era comunque chiaro, a Luca e anche a noi, che questi scritti avessero una portata storica senza eguali e degnamente presenti nella Sacra Bibbia.
Questo Vangelo è molto “umano” e presenta l’umanità di Gesù e il Suo interesse per le persone, specialmente le più emarginate. I gruppi di persone più trattati nel Vangelo di Luca sono i peccatori, gli esattori delle tasse, le prostitute, i poveri, i gentili, le donne e i Samaritani. Tutte queste erano categorie di persone reputate maledette dalla casta religiosa, o comunque inferiori, ma da Gesù venivano curate, guarite, liberate e salvate.

Inoltre nel Vangelo di Luca possiamo vedere molta spiritualità (anche se meno spirituale rispetto a quello di Giovanni). Infatti al suo interno notiamo infiniti riferimenti alle preghiere di Gesù, alla venuta dello Spirito Santo, all’opera dello Spirito Santo ancora prima di scendere a Pentecoste (per la nascita di Gesù, il riempimento di Giovanni Battista, o di suo padre, etc..) e a come lo Spirito avrebbe agito in seguito alla Risurrezione di Cristo.

Infine dobbiamo sottolineare l’enfasi che questo Vangelo da di Gesù come Salvatore. Molti riferimenti sono fatti riguardo alla salvezza portata da Gesù, molto più che negli altri Vangeli. Salvezza dal peccato, dalla morte, dall’inferno e anche salvezza intesa come guarigione e liberazione dal male.

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