Luca – Capitolo 14

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v.2 L’idropisìa è l’accumulo di acqua nei tessuti corporei manifestato visivamente tramite rigonfiamenti. Può essere causato da disturbi dell’apparato circolatorio, digerente, o da insufficienza renale. Spesso è la manifestazione esteriore di problemi col cuore o con i reni.

v.3 Secondo Dio è lecito fare guarigioni in giorno di sabato, ma secondo la legge religiosa fatta dagli uomini no (in quel caso erano le leggi religiose ebraiche, ma ogni religione umana aggiunge regole che Dio non ha voluto). Dio però non si sottopone alla nostra legge religiosa, siamo noi essere umani che dobbiamo sottometterci alla Sua volontà. Per approfondire il significato di sabato secondo Dio, leggere commento a Matteo 12:8.

v.5-6 E’ chiaro che Dio è superiore a qualsiasi precetto umano, e questo brano evidenzia molto bene l’ipocrisia religiosa umana: giustificare le proprie trasgressioni dei precetti umani (tirare fuori un bue o un figlio da un pozzo in giorno di sabato), ma condannare le trasgressioni dei precetti religiosi compiute dagli altri (guarire, o altro).

v.11 Non basta mai evidenziare l’importanza dell’umiltà, del non essere arroganti, ma anzi amorevoli e disponibili verso gli altri. L’umiltà precede la gloria (Proverbi 15:33, 18:12). Inoltre come diceva un uomo di Dio: “Come l’uomo cerca la propria occasione, anche l’occasione cerca il proprio uomo”, come per far capire che non dobbiamo ambire troppo alla posizione, perchè sarà la stessa posizione e occasione, a favorire “l’incontro” e il raggiungimento del risultato. Ci basta essere diligenti, avveduti, saggi e impegnarci nella preparazione (materiale e spirituale).

v.12-14 Nella religione ebraica c’era molto opportunismo: fare del bene o invitare persone a pranzo o cena per ottenere dei benefici. Gesù qui condanna questo opportunismo che agevola l’ipocrisia e l’avidità, e contemporaneamente la segregazione di poveri, emarginati e minoranze. Ovviamente puoi invitare a mangiare a casa tua i tuoi amici e i tuoi cari. Scopo di questo brano è mostrarci che per avere “veramente” dei benefici, non dobbiamo invitare persone benestanti, ma chi non può contraccambiare. Fare del bene, non a chi farà altrettanto, ma a chi non avrebbe modo. Solo in questo modo avremo il contraccambio alla “risurrezione dei giusti” (vedi la retribuzione al “Tribunale di Cristo” in 2 Corinzi 5:10, o la ricompensa in 1 Corinzi 3:12-15 e i premi citati in diversi altri punti della Bibbia).

v.15-24 Per approfondire questo brano, leggere il commento alla Parabola delle nozze di Matteo 22:1-14. Brano molto simile dove in più è aggiunto l’uomo che si presenta senza abito da nozze.

v.26 Lungi da Dio l’incentivare l’odio, proprio Lui che nei comandamenti ha inserito di onorare i propri genitori (Esodo 20:12) e di amare il prossimo come noi stessi (Matteo 22:39 e paralleli). Per cui anche qui vuole che diamo l’onore e l’amore ai nostri cari, ma il significato completo di questo brano è che il nostro amore per Dio deve essere così forte, al punto che qualsiasi altro amore abbiamo sulla terra deve sembrare “odio” al suo cospetto.

v.27 La vita cristiana può essere bellissima, ma anche molto difficile. Gesù non ha mai promesso che sarebbe andato tutto bene (anche se ha promesso la Sua benedizione). Invece ci chiama a rinunciare agli agi e all’egoismo, morire a noi stessi (rinunciare a seguire la nostra volontà e la nostra realizzazione) e vivere per Lui (seguendo la Sua volontà e la Sua realizzazione)!

v.28-32 Non abbiamo soldi per la torre e non abbiamo soldati per la guerra. Fermiamoci e calcoliamo che se vogliamo riuscire e vincere, dobbiamo rinunciare a noi stessi, a tutto quello che abbiamo, e dare tutto a Cristo! (v.33)

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