Luca – Capitolo 20

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In questo capitolo (che racconta fatti accaduti probabilmente il lunedì o il martedì precedenti alla crocifissione e alla risurrezione di Cristo) troviamo 3 risposte di Gesù ad attacchi frontali fatti dai religiosi. In 1 risponde con la Bibbia stessa (risurrezione dei morti vv.27-40), e in due agisce con grande astuzia evitando di esporsi o di dare perle ai porci (autorità nei vv.1-8, tributo a Cesare vv.20-26). La conoscenza biblica, l’astuzia, insieme alla semplicità e allo Spirito Santo, sono 4 degli elementi principali per ogni credente.

v.1-8 Sentiamo sempre il bisogno di uscire vincitori per k.o da qualsiasi discussione, cercando di essere riconosciuti pubblicamente come detentori della verità e della giustizia. Invece dobbiamo capire che il più delle volte non si potrà ottenere più di una vittoria ai punti, o anche solo un pareggio. Quello che noi crediamo riguardo le vittorie per k.o, non si adatta al combattimento spirituale, e neanche alla relazione umana quotidiana. Normalmente le questioni si risolvono nel tempo, ed abbiamo bisogno di costanza ed astuzia, senza voler ottenere tutto e subito. Qui Gesù non dichiara ciò che sarebbe giusto, cioè che Lui ha l’autorità dal Padre celeste e che tutti dovrebbero ubbidirgli, perchè non vale la pena alimentare la guerra contro gli ipocriti, ma è meglio aver a che fare il meno possibile con i religiosi, non sinceri, che non vogliono aprirsi veramente a Dio, ma solo seguire i propri rituali e schemi.

v.9-19 L’uomo che piantò la vigna è il Padre celeste, il Figlio è Gesù ed è anche la pietra angolare (pietra base su cui si costruiva l’edificio in antichità, doveva essere molto resistente e grande e svolgeva il ruolo fondamentale di scaricare a terra il peso della costruzione, non uguale ma simile all’importanza che hanno le fondamenta nelle costruzioni odierne), pietra che è stata rigettata dai religiosi capi del popolo di Israele.

v.17 Citazione di Isaia 8:13-16. Il profeta scrisse una delle varie rivelazioni del rifiuto del Messia da parte del popolo di Israele alla prima venuta. Nel brano di Isaia la pietra angolare è associata al nome più sacro di Dio (il tetragramma sacro). Qui in Luca Gesù associa il nome più sacro di Dio anche a sé stesso (infatti Lui è uno con il Padre). Quindi insegna che non solo dobbiamo ricevere Gesù nella nostra vita, ma dobbiamo riceverlo come Dio, Signore e Re della nostra vita. ServirLo con ogni premura, dedicando la nostra vita a Lui!

v.18 In sostanza, o ricevit Cristo nella tua vita, oppure verrai stritolato o sfracellato.

v.21 Anche gli impostori possono dire cose giuste. Per non cadere nei loro inganni, abbiamo bisogno della guida dello Spirito come Gesù (v.23 “accortosi del loro tranello”).

v.25 Ci vuole astuzia e saggezza nella vita cristiana. Abbiamo molti tranelli davanti a noi, senza la guida dello Spirito Santo potremmo cadere miseramente. Non serve che stiamo a spiegare a tutti le verità spirituali se non sono alla loro portata, l’importante è che noi agiamo guidati dallo Spirito ed abbiamo un sano equilibrio, sapendo pesare le situazioni e le parole, senza farci tirare in mezzo a situazioni ambigue e pericolose.

v.27 I sadducei erano setta religioso-politica, che mirava ad ottenere autonomia amministrativa da Roma, senza guerre. Il loro credo si limitava alla Torah (Pentateuco, i primi 5 libri della Bibbia) e alla vita terrena, mentre non credevano ai profeti dell’Antico Testamento e neanche alla risurrezione dei morti.

v.28 Questo brano si trova in Deuteronomio 25:5-6.

v.34-38 Come sempre Gesù parla di ciò che sa e come uno che ha vera autorità, mentre la conoscenza dell’uomo è sempre parziale e ingannevole. Bisogna sempre guardarsi dal giudicare le situazioni da un punto di vista umano. Invece le situazioni della vita vanno giudicate da un punto di vista biblico e spirituale, senza giustizialismi, ma con l’amore, la saggezza e l’astuzia di Dio. Questo riferimento biblico di Esodo 3:6 calzò a pennello per smascherare l’ignoranza di questi religiosi.

v.41-44 La citazione usata da Gesù è tratta dal Salmo 110:1, e gli è servita per far comprendere, a loro e a noi, che il Messia sarebbe stato contemporaneamente successore e predecessore di Davide. Successore in quanto erede terreno e legale del Regno eterno del trono di Davide, ma in realtà anche Signore di Davide e predecessore: addirittura “creatore” di Davide, in quanto Gesù era parte attiva alla creazione dell’uomo, e quindi anche del re Davide, in Genesi (vedi soprattutto Giovanni 1).

v.45-47 Mostrarsi e prevalere, sono sempre enfasi negative, mentre Gesù è a favore dell’umiltà e della comprensione. I religiosi, come molte altre categorie di persone intraprendenti, spesso ambiscono alla posizione e al successo. Gesù invece evidenzia la maggiore condanna che riceveranno le persone che non usano la propria posizione ed il proprio successo, per girarli pubblicamente a Dio.

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