Luca – Capitolo 3

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v.3 Il “battesimo di ravvedimento” è testimonianza esteriore visibile del ravvedimento interiore, che è ciò che salva veramente. Invece di fermarsi alla predicazione, l’atto del battesimo concretizza e fa visualizzare a chi viene battezzato e a chi è spettatore, l’identificazione con il Regno di Dio. Per questo il battesimo può essere fatto solo agli adulti che hanno preso coscienza della grandezza di Dio, e del loro bisogno di essere salvati dai propri errori. Bisogna precisare che il battesimo di ravvedimento praticato da Giovanni Battista, ma anche da altri predicatori giudei prima di lui, differisce leggermente da quello introdotto da Gesù: quello di Giovanni è appunto di ravvedimento, in Gesù si aggiunge l’identificazione con la Sua morte e Risurrezione. Nel battesimo di Gesù moriamo e nasciamo di nuovo, una “nuova creatura spirituale”.

v.4-6 Citazione tratta da Isaia 40:3-5

v.7-9 Il ravvedimento porta la salvezza, ma deve essere seguito da “dei frutti degni del ravvedimento”. Non si tratta di essere salvati per opere, la salvezza è solo per grazia, per il sacrificio di Gesù. Però una volta ravveduti ed essere nati come nuova creatura spirituale, dobbiamo vivere nello Spirito e portare nel mondo la gloria e la gioia di Dio. Ciò è possibile solo nello Spirito e con un genuino ravvedimento. Dopo avere veramente compreso la grandezza delle nostre colpe, e la grandezza dell’amore e della grazia del nostro Dio. Per questo non possiamo più vivere per noi stessi ma solo per il nostro Dio!

v.9 Il credente (albero) che non fa buon frutto, viene tagliato e bruciato. E’ molto chiaro questo messaggio di Gesù. Chi si dice credente, ma non fa frutti per il Regno di Dio, non è un vero credente e va all’inferno.

v.10-14 Il Battista concentra l’applicazione del ravvedimento su una giustizia sociale. Gesù poi aggiungerà a questa, altre cose anche più importanti come l’evangelizzazione del mondo (Marco 16), il discepolare tutti i popoli e istruirli nei Suoi comandamenti (Matteo 28), amare Dio con tutto noi stessi e più di noi stessi, e amare il prossimo come noi stessi (Matteo 22:36-40). Questi aspetti includono la giustizia sociale e la ampliano. E’ chiaro che non dobbiamo cadere nel “Vangelo sociale”, ma dobbiamo prendere tutti i messaggi che il Vangelo ci da vivendo nella pienezza del messaggio di Cristo, altrimenti rischiamo di sviarci dal vero cristianesimo.

v.16-17 Per approfondire le differenze tra questi 3 battesimi (acqua, Spirito Santo e fuoco), leggere commento a Matteo 3:11-12.

v.21 Gesù non fece miracoli e non portò alla salvezza nessuno, prima di ricevere il battesimo in acqua e nello Spirito Santo. Il battesimo in acqua da autorità ufficiale di rappresentare i credenti davanti agli uomini, il battesimo nello Spirito Santo da potenza e rivelazione per affrontare il mondo spirituale. Senza questi 2 battesimi siamo depotenziati. Se però ci fermiamo a questi 2 battesimi, siamo inconcludenti. La potenza serve per mostrare la gloria di Dio in questo mondo, per illuminare chi è intrappolato nelle tenebre, per guarire gli ammalati, dare speranza agli scoraggiati e predicare la Buona notizia (Luca 7:22).

v.23 “era figlio, come si credeva”=si credeva che fosse figlio di Giuseppe, invece Gesù era Figlio diretto di Dio. Potè ereditare il diritto regale dovuto al padre putativo che era discendente di Davide, ma siccome non era “figlio naturale”, non ereditò la maledizione di Ieconia (per approfondire leggi introduzione al Vangelo di Matteo). Inoltre non essendo figlio naturale di Giuseppe, potè essere pienamente Dio come Suo Padre in cielo. Ereditò la natura umana da Maria, e la natura divina dallo Spirito Santo, per cui Gesù fu “pienamente uomo e pienamente Dio”.

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