Luca – Capitolo 4

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v.1-13 Per approfondire, leggere commento a Matteo 4:1-11

v.14 Vincendo sulla tentazione si viene potenziati nello Spirito.

v.16 Nelle sinagoghe ebraiche tutti gli uomini, e in alcune più progressiste anche le donne, hanno il diritto/dovere di partecipare alla funzione con delle letture dei canti o dei commenti. A Gesù era toccato molte volte questo compito nella sinagoga di Nazaret e quindi lo conoscevano molto bene, ma ora tornava dopo il battesimo, l’inizio del proprio ministero terreno e dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, per cui era il momento di essere più esplicito e pratico.

v.18-19 Citazione molto particolare di Isaia 61:1-2. “Molto particolare” in quanto mancante della parte finale del versetto 2 “il giorno di vendetta del nostro Dio; per consolare tutti quelli che sono afflitti”. La parte letta e commentata da Gesù era quella riferita alla prima venuta del Messia. Gesù si fermò a quel punto con la lettura, per la parte saltata riguardava la seconda venuta, e non era ancora il momento. Quella parte si adempirà al ritorno di Cristo, dove Dio si vendicherà dei crudeli che non l’hanno riconosciuto come Dio, mentre consolerà tutti coloro che ora sono afflitti per il nome di Dio.

v.21 Ennesima autoproclamazione di Gesù come Messia promesso.

v.25-27 E’ molto interessante la profondità di conoscenza della Bibbia e della storia che mostra Gesù. Così dovremmo studiare la Bibbia: non solo conoscendo dei versetti a memoria, che comunque farebbe bene, ma capendo le motivazioni di Dio, e spiegando la Parola con la Parola.

v.29 Nazaret oggi è una cittadina di circa 80.000 abitanti, ma a quel tempo era un piccolo paese. Si trova a circa 400 metri di altitudine, e si affaccia sulla valle di Izreel che è a circa 150-200 metri di altitudine. Non era un monte molto alto, ma comunque parliamo del tentativo di buttare giù una persona, da un burrone di oltre 200 metri. Le loro intenzioni erano erano chiaramente di ucciderlo.

v.30 Ciò che sfugge di questo versetto a un lettore disattento, è che forse 100-200 persone arrabbiate stavano spingendo una persona sola, per precipitarla da un burrone e ucciderla, e invece Lui “passando in mezzo a loro, se ne andò”. Questo è un miracolo, anche se non è scritto esplicitamente. Una folla inferocita che attacca una persona, pure disarmata, vince sempre la folla. Ma Gesù è più forte, perché lo Spirito Santo è più forte. “E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella geenna.” (Matteo 10:28)

v.31 Questo versetto spiega che Gesù si traferì di casa da Nazaret a Capernaum (Villaggio di Naum) e che prese l’impegno di condividere la parola tutti i sabati nella sinagoga locale. Un figlio di Luce deve cercare ogni occasione per testimoniare della “Luce”.

v.32-37 Predicare può essere fatto con bravura e preparazione umana, o con l’autorità che deriva dallo Spirito Santo. Il primo senza il secondo è da temere. In realtà non sarebbe corretto neanche il secondo senza il primo. Fondamentale è lo Spirito Santo e l’autorità che deriva da Lui. Poi chi ha responsabilità pubbliche, allo Spirito farebbe bene di aggiungere anche una preparazione biblica (non tanto umana).

Spesso vogliamo mostrarci, o far vedere le nostre capacità in chiesa, invece abbiamo bisogno di andare nel mondo con la potenza e l’autorità di Dio. Se cercassimo veramente la pienezza dello Spirito, e l’attuassimo pregando per bisognosi, ammalati e disperati, in base al risultato avremmo la “prova del nove” di quanto siamo ripieni di Spirito, la prova del nove l’avrebbero anche le persone intorno a noi.

v.38-39 Attenzione, la suocera di Pietro non aveva una banale influenza, ma una “gran febbre”. A quel tempo non avevano strumenti di diagnostica come noi oggi, però non erano tonti e sapevano ben discernere una febbre normale, da una “gran febbre” causata da qualche virus debilitante. Ciò rende giustizia alla meraviglia di questo miracolo. Tutti erano preoccupati da questa gran febbre, ma dopo che Lui “sgridò la febbre”, lei guarì e si mise subito al lavoro. Questo ci fa capire che avvenne un miracolo: il cambiamento drastico della situazione.

v.43 Gesù aveva un gran cuore ed era sempre pronto a guarire e liberare le persone. Però aveva ben chiaro il Suo scopo in questa terra (che è anche il nostro): estendere il Regno di Dio e “fare Suoi discepoli tutti i popoli” (Matteo 28:16-20). Fra un estensione del Regno e un discepolato, se c’era occasione di guarire e liberare qualcuno, ciò era sempre ben accetto e desiderabile, ma il fulcro è sempre la gloria di Dio e la salvezza delle anime.

Gesù in particolare aveva una gran fretta in quanto in 3 anni e mezzo doveva raggiungere tutto Israele. Noi abbiamo più tempo, anche se dobbiamo raggiungere anche oltre Israele. E’ triste però vedere persone che si chiudono tra le 4 mura di una chiesa e non riescono a pensare e vedere che potrebbero visitare i vicini di casa, invitare dei colleghi di lavoro, o cogliere altre occasioni per invitare non credenti ad una cellula, un concerto cristiano, vedere un film evangelistico e così via. Gesù era sempre fuori in mezzo ai peccatori, ma molti credenti sono sempre dentro le quattro mura di una chiesa, ciò è assurdo, che seguaci del Maestro sono?

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