Luca – Capitolo 5

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v.4 Gesù dimostra che Lui non predica solamente, ma dimostra anche!

Chiede l’impossibile, e quello che Lui chiede può essere fatto solo con Lui, non può essere fatto senza di Lui!

Chi andrebbe a pescare di giorno e in alto mare? Pietro era un esperto pescatore e sapeva benissimo che non avrebbe senso, ma ha dato retta a una persona che stimava molto, forse non tanto credendo che ne avrebbe cavato dei pesci, ma almeno un insegnamento. Ad ogni modo è il “Maestro” che lo chiede e quindi lui esegue: “secondo la Tua parola getterò le reti” (v.5). Invece di un insegnamento ne è venuto fuori un miracolo sorprendente! L’eccezionalità è dimostrata dal fatto che gli esperti pescatori vengono colti da spavento. Doveva essere veramente eccezzionale!

v.7 Le barche “affondavano”. Secondo le mie stime (che non posso dimostrare come vere, ma non credo di sbagliare di molto, le trovate nel commento al versetto 11), probabilmente raccolsero circa 1 tonnellata di pesce o anche più. Questa è una pesca sorprendente, e che potrebbe far affondare due piccole barche, confermando che il calcolo non è molto lontano dalla verità..

v.8 Pietro aveva già visto Gesù guarire sua suocera pochi versetti prima, ma qui lo riconosce come Dio e ha una reazione simile a quella di Isaia 6:5 perchè questa pesca lo ha proprio stupito!

v.10 Gesù dice a Pietro che sarebbe diventato pescatore di uomini, cioè doveva diffondere il messaggio del Regno. In realtà abbiamo tutti ricevuto il mandato di andare e fare discepoli di Gesù tutti i popoli.

v.11 Pietro e gli altri lasciano ogni cosa, ma cosa? Hanno lasciato le barche, gli attrezzi da lavoro, il lavoro, e una fortuna in pesci: facendo conto che avessero preso solo 100 pesci San Pietro da 8 kg l’uno, per un totale di 800 kg (questa specie di pesce è molto diffusa nel Mar di Galilea, ma ce ne sono altre). Il San Pietro sta a 35€ al kg, quindi 35€x8kgx100pesci=28000€, più il valore delle barche e degli attrezzi da lavoro. Nella pesca miracolosa di Giovanni 21, cioè dopo la risurrezione, vengono pescati ben 153 grossi pesci, quindi la mia stima dei 100 pesci in questo brano potrebbe essere sotto stimata.

E’ da notare che hanno lasciato il lavoro immediatamente dopo un grandissimo successo lavorativo, senza usufruirne, per seguire Cristo!

Sai che ti dico: se segui Cristo, perdi quello che hai, ma non lo perdi veramente, in realtà potresti riottenerlo, e con esso molto altro. I discepoli dopo la risurrezione hanno pescato ben 153 pesci, quindi forse più, o almeno uguale a quello che loro avevano lasciato per seguire Gesù. Con Gesù non ci si rimette mai!

v.13 Ennesima volta in cui Gesù tocca qualcuno per guarirlo. Ed ennesima volta dove il malato è contagioso, ma invece di rimanere infettato Gesù dal “male”, viene “infettato” il malato dal bene di Dio. Ancora una volta una guarigione istantanea.

v.16 Gesù invece di ricercare la gloria e la popolarità, cercava un cantuccio nascosto dove pregare e stare in comunione con il Padre. Se vuoi la benedizione e la guarigione, devi cercare la presenza di Dio nella tua vita. Se vuoi vincere nelle difficoltà di questa vita, devi piegare le tue ginocchia ai piedi della croce e spandere il tuo cuore davanti a Dio. Solo in preghiera si riceve potenza. Gesù non guariva se non pregava, non liberava se non era in comunione con lo Spirito Santo. La preghiera non serve per lagnarsi, ma per ricevere il balsamo di Dio, e la guida amorevole del Padre celeste.

v.23 Nessuno dei due è facile. Sia per guarire che per perdonare i peccati serve la potenza dello Spirito, e la conoscenza del cuore di Dio. Gesù aveva entrambi. Anche noi possiamo guarire e liberare, se siamo guidati dalla potenza dello Spirito di Dio.

v.27 Seguimi (Lech Acharey = “Cammina dopo di me”, imperativo), per approfondire, leggere commento a Matteo 9:9.

Pubblicano=Esattore delle tasse. Un ebreo che lavorava per il nemico, cioè raccoglieva i soldi delle tasse per il tiranno romano che dominava sulla terra d’Israele. Perciò i pubblicani venivano sempre disprezzati.

v.30-32 Gesù non prova interesse per coloro che si considerano “giusti”. Non sa che farsene di questa categoria di persone che si considera a posto, o magari peccatrice ma tanto “siamo tutti peccatori”. Gesù vuole raggiungere coloro che hanno bisogno di aiuto e lo chiedono, chi si sente in trappola e vuole uscirne, coloro che sono “convinti di peccato” (Giovanni 16:8), che sono poveri di spirito e non arroganti (Matteo 5:3).

v.35 Gesù è favorevole al digiuno e alla preghiera. Intende dire che non ha senso digiunare finché c’è Lui qui sulla terra, perchè si digiuna proprio per cercare la presenza e la guida di Dio. Ma ora che Lui non è più qui, digiunare ha nuovamente senso e può aiutarci ad essere maggiormente sensibili alla direzione dello Spirito.

v.36-39 Per approfondire, leggere commenti a Matteo 9:16-17

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