Marco – Capitolo 11

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v.1-10 Per approfondire, leggere commenti a Luca 19:29-44.

v.2 In questo versetto si adempie quanto profetizzato 500 anni prima in Zaccaria 9:9.

v.10 Altro brano che mostra come i Giudei non avessero compreso dalle profezie bibliche, che il Messia si sarebbe presentato in due “venute” differenti e con scopi diversi. Infatti pensavano che Gesù avrebbe stabilito il regno di Davide in quel periodo.

v.13-14 Questo brano mostra quanto Gesù abbia in odio l’ipocrisia e l’ignavia. Infatti anche il fico, ricchissimo di foglie ma senza frutto, gli ricorda l’ipocrisia dei religiosi che cercano di apparire, ma non portano frutto per la gloria di Dio. Questa è apparenza senza frutto. Meglio meno apparenza e molto frutto!

v.15-17 Questo brano non è lo stesso di Giovanni 2:14-16. Qui avviene nell’ultima settimana del ministero terreno, mentre lì era all’inizio del Suo ministero. Ciò vuol dire che dopo averli scacciati una prima volta da dentro il cortile del Tempio, dopo 3 anni i mercanti erano nuovamente entrati. Non c’era nessuno (in special modo tra i leader religiosi) che applicasse la Parola di Dio e facesse la volontà di Dio. E’ vero che i mercanti svolgevano anche un compito utile per chi veniva da lontano e voleva andare a fare sacrifici al Tempio senza doversi portare animali nel viaggio di centinaia di chilometri. Ma il posto giusto sarebbe stato fuori dalla città, non nel cortile del Tempio.

v.18 Come anche in 1:22, anche qui Marco fa capire che le folle non seguivano Gesù tanto per i miracoli o le opere meravigliose, ma per l’insegnamento e l’autorità.

v.22 Abbiate fede nella potenza di Dio, quando gli chiedete di operare. Ogni richiesta deve essere preceduta da un rapporto personale con Dio. Da una fede vivente nell’Onnipotente. Solo allora potremo chiedere e vedere la risposta.

v.23-24 La preghiera è potente, ma deve essere fatta prendendo posizione in modo chiaro ed esplicito, e con richieste specifiche. Si deve credere senza dubitare (vedi Giacomo 1:6-8) e si può ottenere il 100% di quello che si chiede (“tutte le cose che domanderete pregando….le otterrete”).

Da notare che le cose avvengono e le montagne si spostano, se si prega, altrimenti non succede niente. Dobbiamo pregare altrimenti non ci saranno progressi spirituali intorno a noi, anzi, il nemico avrà gioco facile se la Chiesa non chiede a Dio di operare.

v.25-26 Ci sono più cose che possono impedire l’esaudimento delle preghiere, ma alcune sono proprio gravi e da abbandonare immediatamente. Tra queste Gesù ha già nominato il dubbio, mentre ora parla della mancanza di perdono. Se non moriamo a noi stessi, non vivremo una piena vita spirituale, con la potenza di Dio che si manifesta davanti a noi. Il perdono è talmente importante, che la sua assenza ci porta all’inferno, in quanto Dio non può perdonare un “credente” il quale non capisce che l’immensità delle proprie mancanze davanti a Dio, sono infinitamente più gravi di qualsiasi torto un essere umano possa fare ad un altro essere umano.

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