Marco – Capitolo 13

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v.1 Il discepolo in oggetto si lasciò ammaliare dall’aspetto esteriore del tempio e degli edifici sacri di Gerusalemme, pensando che non sarebbero mai andati distrutti, e che bastasse fare edifici, per agevolare la gloria di Dio.

v.2 Gesù, da questo versetto in avanti, spiega ai discepoli che quel tempio non sarebbe durato molto (infatti venne distrutto 40 anni più tardi), e che ci sarebbero state altre distruzioni negli ultimi tempi.

v.3 “sul monte degli Ulivi, di fronte al tempio” Questo Monte dista in linea d’aria tra 1 e 1,5 km dal tempio (a seconda della collocazione esatta del tempio, sulla quale ci sono discordanze tra gli studiosi). Ma tra il monte ed il tempio c’era e c’è ancora oggi una valle profonda oltre 100 metri.

v.5-30 Per approfondire può essere interessante leggere anche il brano di Matteo 24-25 e le note di commento.

v.6 Molti nelle chiese si presentano come “Cristo” cioè “Unto del Signore”. Nessun uomo dovrebbe avere questo appellativo, neanche un pastore, papa, sacerdote, apostolo, profeta. Credere che un uomo possa avere questo appellativo è cadere nell’inganno. L’Unto è solo Uno e tutti gli altri sono nessuno!

v.7 Le guerre non sono indice della “fine”.

v.8 Terremoti in vari luoghi (quindi simultanei) e carestie (simultanee), ma sarà solo l’inizio della fine.

v.9 La persecuzione c’è già oggi in moltissime parti del mondo, e milioni di nostri fratelli sono privati della libertà di condurre una vita normale come viviamo noi nei paesi occidentali. Però negli ultimi tempi questa persecuzione dovrebbe manifestarsi dappertutto, quindi anche in occidente, e raggiungere livelli sempre più alti. Ma non dobbiamo preoccuparci, anzi, dobbiamo sempre più ascoltare la voce dello Spirito e dire quello che Lui dice (v.11), affinché possiamo rendere testimonianza ai nostri persecutori.

v.10 Il Vangelo deve essere predicato a tutto il mondo prima della fine. A noi credenti attuali non è dato di sapere come dovrà essere fatto, ma dobbiamo sapere che dobbiamo evangelizzare tutti indistintamente. Non sappiamo se per anticipare la “seconda venuta” servirà che ogni singolo essere umano possa ascoltare il messaggio del Vangelo a tu per tu da un credente, oppure se basterà che sia fatto via televisione, internet, etc…

Purtroppo il termine greco qui utilizzato “ethnos” ha diversi significati, anche abbastanza distanti: gentili, genti, nazioni, tribù, persone. Per cui non possiamo sapere se basterà che venga evangelizzata almeno una persona di ogni nazione (attualmente ci sono circa 220-250 nazioni), oppure una persona di ogni lingua (si contano tra le 4mila e le 6mila lingue nel mondo, in diminuzione di anno in anno perché il ristretto numero di nazioni possiede un ristretto numero di lingue ufficiali e le tribù sono così spinte ad abbandonare la propria lingua natìa per utilizzare quella ufficiale della nazione nella scuola, nel lavoro, etc..), oppure una persona di ogni tribù, o addirittura ogni singolo essere umano, anche quello più sperduto nella giungla più remota.

v.12 Arriveremo al punto da non poterci fidare neanche dei nostri familiari. Se loro non saranno credenti, potranno tradirci.

v.13 Saremo salvati solo perseverando fino alla fine. Non dovremo cedere per nulla al mondo, in qualsiasi modo la persecuzione si manifesterà.

v.14 Il brano parallelo di Matteo 24:15 dice che l’abominazione sarà fatta nel luogo santo, quindi nel tempio. Entrambi i brani si collegano da Daniele 9:27 e 11:31, e sicuramente un primo adempimento è avvenuto quando Antioco Epifane, sovrano di Siria, intorno al 167 a.C. fece, facendo sacrificare maiali nel tempio e collocando una statua di Zeus. L’anticristo farà qualcosa di simile, probabilmente innalzando se stesso nel luogo santo del tempio.

v.19 Il termine “tribolazione” ricorre circa 40 volte nella Bibbia, ma solo in alcune di queste ci si riferisce a quella che potremmo definire “la grande” tribolazione, ovvero gli ultimi sette anni prima della seconda venuta di Gesù sulla terra. Questo versetto è uno di quei versetti, e ci dice che gli ultimi sette anni dell’era presente, saranno qualcosa che non c’è mai stato prima, e nè mai più ci sarà.

v.21-23 Nuovamente veniamo avvisati dei falsi “unti” che in nome di Gesù faranno anche prodigi. Ci sono sempre stati, non si tratterà di una cosa nuova, ma ce ne saranno di più, e avranno più successo. Il loro obiettivo sarà di attirare le persone a loro e non a Gesù.

v.24-27 Alla seconda venuta di Gesù, corrisponderanno enormi cataclismi. I Suoi angeli raccoglieranno gli eletti, molto probabilmente i 144mila (Apocalisse 7:4-8) e la folla immensa di tutti i popoli, tribù e nazioni (Apocalisse 7:9), coloro che probabilmente si saranno convertiti durante la grande tribolazione.

v.28-30 Per approfondire il discorso sulle tempistiche della “generazione” e dei tempi dei segni, leggere commento a Matteo 24:3-35

v.32-36 Nessuno sa il momento in cui ci sarà il rapimento dei credenti. E’ chiaro che qui si riferisca al rapimento improvviso della Chiesa, in quanto essa è ben consapevole della grande tribolazione e quindi all’avverarsi delle predizioni di questo capitolo, sarebbe facile prepararsi. Invece la Chiesa deve vegliare per non essere lasciata qui durante la grande tribolazione. Noi siamo i servi e il portinaio, chiamati a vegliare per essere pronti per il ritorno del padrone. Non sappiamo quando verrà, ma sappiamo che verrà “all’improvviso”, in modo che possiamo essere pronti solo non aspettando qualche segno specifico, ma preparandoci anche in assenza di segni.

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