Marco – Capitolo 15

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v.1 Probabilmente erano le 6 del mattino o anche prima (“mattina presto”) quando i capi e gli anziani consegnarono Gesù a Pilato, anche perché nel brano precedente Pietro aveva rinnegato Gesù al cantare del gallo, cosa che avviene al primo albeggiare del crepuscolo mattutino (la crocifissione avverrà alle 9 del mattino). La folla che aveva acclamato Gesù all’ingresso trionfale in Gerusalemme, era ancora a casa a fare colazione.

v.2 L’accusa di bestemmia, fatta a Gesù dal sinedrio, non aveva alcun valore davanti l’autorità romana, per cui il sinedrio l’aveva presentato a Pilato con l’accusa di sedizione e rivolta: come che Gesù volesse farsi proclamare re dei Giudei per organizzare una rivolta contro i romani. Si, Gesù era “Re”, ma non nel senso che volevano indicare i capi giudei.

v.9 Pilato non provava molta simpatia per i capi dei sacerdoti, e capendo l’inganno che essi stavano perpetrando, avrebbe voluto salvare Gesù. Per questo in seguito si meraviglia per la decisione di salvare Barabba e crocifiggere Gesù (v.14).

v.11 Questa “folla” era probabilmente composta da coloro che rientravano a Gerusalemme per la Pasqua, e che non avevano saputo niente o quasi di Gesù il nazareno. Per questo erano facilmente ingannabili da parte dei capi giudei, autorità che loro conoscevano.

v.15 La flagellazione non va confusa con le normali frustate. Se una frustata può essere molto dolorosa ma lasciare in vita le persone senza arrecare danni permanenti, il flagello invece è una sferza che all’estremità contiene tante cordicelle che terminano in palline o artigli di piombo o metallo, che si conficcavano nella carne strappandola.

v.17 Questi atti di derisione, vestendolo di porpora e coronandolo di spine, fornirono ulteriori conferme involontarie alle profezie dell’Antico Testamento che lo indicavano come il Messia promesso.

v.25 La crocifissione avvenne alle 9 del mattino.

v.33 A mezzogiorno si fecero tenebre su tutto il paese e durarono fino alle 3 del pomeriggio. Non divenne semplicemente notte, ma qualcosa nel cielo a mezzogiorno oscurò il sole (un eclissi?) e quando ricomparve la luce del sole, indicava che era ormai pomeriggio, verso le 3.

v.34 Adempimento del Salmo 22:1-2

v.38 Rottura della cortina di divisione tra il luogo santissimo e il luogo santo. Nel luogo santissimo era presente la gloria di Dio, e lì poteva accedere solo il sommo sacerdote una volta l’anno a portare i sacrifici e il pentimento del popolo. La rottura della cortina di divisione, dall’alto al basso, significa che adesso i veri credenti hanno accesso diretto alla presenza di Dio senza bisogno di intermediari o di sacrifici.

v.39 I centurioni erano abituati a vedere morire e a far morire. Questa sua testimonianza ha un valore molto forte, sul fatto che Gesù fosse veramente Figlio di Dio.

v.43 Giuseppe d’Arimatea era contemporaneamente un vero credente e membro del consiglio degli anziani giudei. Ovviamente contrario alla crocifissione di Gesù, non aveva potuto impedirla. Non è chiaro quanto fosse pubblica la sua fede in Gesù, ma chiedendone il corpo per seppellirlo, stava mettendo in serio rischio la sua posizione e la sua vita.

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