Marco – Capitolo 2

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v.1-12 Da questo versetto capiamo che Gesù ha abitato alcuni anni in Capernaum e la casa di cui fu scoperchiato il tetto era la Sua. Lui invece di cacciarli, guarì il paralitico, toccato dalla fede degli amici del paralitico, che avevano fatto tanta fatica per portare l’uomo sul lettino, e tanta fatica per scoperchiare il tetto.

v.14 Seguimi (Acharey= Dopo di me/ N.T ebraico Lech Acharey= Cammina dopo di me, imperativo), come per dire che credere in Gesù significa non andare dove noi pensiamo sia giusto, ma solo dove va Lui, stando alle sue spalle. Così quando affrontiamo dei problemi o degli attacchi, è Lui in prima linea!

v.15 Vediamo l’atteggiamento corretto di un discepolo, che desidera far conoscere il proprio Maestro a tutti i suoi contatti, amici e parenti.

v.17 Gesù ci conferma di passare tempo con i non credenti, affinché possiamo portarli al ravvedimento. Non facendoci influenzare, ma influenzando. Non dobbiamo diventare amici al punto da andare dove vanno loro, ma amarli al punto da invitarli dove andiamo noi, mangiare insieme e mostrare interesse.

v.21-22 Con queste due parabole Gesù vuole spiegare che il Vangelo trasforma interiormente e non è legato a rituali o tradizioni esteriori. La sola esteriorità è ipocrisia, ma Dio guarda prima al cuore della persona, a dove sono i suoi desideri e le sue aspirazioni.

v.27 Il sabato (Shabbat=la cessazione del lavoro per dedicarsi a Dio) è stato fatto per l’uomo, e l’uomo non deve diventarne schiavo per adempiere dei piccoli cavilli esteriori, altrimenti contravviene al suo stesso significato. Per approfondimenti sul sabato, leggere commento a Matteo 12:8.

v.28 Gesù è Signore sulla cessazione dal lavoro e su quello che si fa in quel tempo. Una specie di decima del tempo (non solo dei soldi) che va data a Dio.

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