Marco – Capitolo 8

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v.7 Con solo sette pani e pochi pesciolini, Gesù poté sfamare 4000 persone e avanzarne “casualmente” sette panieri (=cestoni di pane). Quando diamo a Gesù (tempo, soldi, la nostra mente, le nostre ambizioni), Lui ci ridona con grandissima abbondanza.

v.12 In questo caso “generazione” vale per “razza” o “specie di persone”. Non avrà alcun segno per il motivo che dice al v.15 e che spiega meglio Matteo 16:12: il falso insegnamento e l’ipocrisia. Questo genere di persone ipocrite e religiose, non otterrà alcun segno, alcun miracolo, alcuna risposta da Dio.

v.15 Farisei e Erodiani erano gruppi religiosi che credevano nella Bibbia, ma aggiungevano il loro modo di pensare e la tradizione degli uomini. Gesù mette in guardia dal comportarsi come loro e dal “cibarsi” dei loro insegnamenti. Non basta che una chiesa, religione o confessione sia “cristiana” di nome, ma deve esserlo di fatto, applicando veramente gli insegnamenti di Cristo e ricercando la volontà di Dio e non la propria. E’ buono leggere questo brano insieme al suo parallelo e ad un altro sullo stesso argomento dove Gesù parla proprio dei falsi insegnamenti e dell’ipocrisia: Matteo 16:1-12 e Luca 12:1-12.

v.17 Il fraintendimento degli apostoli è dovuto al non aver compreso chi fosse Gesù, e quale fosse la potenza di Dio. Non serve preoccuparsi del cibo o delle cose terrene, ma serve preoccuparsi del Regno di Dio (Matteo 6:33) e del non cadere nelle trappole religiose dell’uomo o nell’ipocrisia del parlare di Dio ma senza parlare CON Dio (cioè senza avere un rapporto reale, profondo e diretto con Dio).

v.22-26 Benché questo brano sia “descrittivo” e non “prescrittivo”, è interessante notare che sia capitato anche a Gesù di non ricevere un pieno adempimento al “primo colpo”. Ciò deve farci riflettere che quando preghiamo per qualcuno o per qualcosa, e non vediamo il risultato immediato, potrebbe benissimo essere che la risposta sia “in arrivo”, e che sia necessario perseverare nella preghiera, per motivazioni “spirituali” non intuibili in anticipo a meno di una rivelazione specifica dall’alto. E’ di sicuro interesse leggere il brano di Daniele 10:12-13, dove si parla di una preghiera la cui risposta è partita immediatamente, ma la cui consegna è stata posticipata a causa di una battaglia “spirituale”.

v.29 Punto di svolta del Vangelo di Marco. Molti anche oggi vedono Gesù come un liberatore, un profeta, un rivoluzionario. Pietro, in rappresentanza degli altri apostoli, riconosce ed ammette che Gesù è il Messia che era promesso nelle profezie dell’Antico Testamento. Colui che veniva per regnare. Da questo momento in avanti Gesù cercherà di far capire loro che l’inizio del Regno di Dio avviene nelle vite delle persone, e che il Messia prima verrà ucciso, risorgerà, ascenderà al Padre, e dopo molto tempo tornerà di nuovo per adempiere completamente il Regno, non solo in modo spirituale, ma anche materiale.

v.31-38 Brano sul costo dell’essere discepoli di Gesù. Subito dopo essere stato riconosciuto Messia/Liberatore, Gesù preannuncia cosa significa seguirLo.
Pietro non impazzisce, non dice delle stupidaggini, solo non aveva ricevuto piena rivelazione riguardo le due venute del Messia (anche se Gesù aveva provato a spiegare come sarebbero andate le cose), e quindi era convinto che il Regno di Dio sulla terra sarebbe stato stabilito subito con Gesù come gli era sempre stato insegnato nelle sinagoghe (cosa che credono ancora oggi gli ebrei moderni, non capendo correttamente le profezie bibliche sulle due venute). Invece in questo brano molto ricco Gesù avvisa che sarà ucciso e risusciterà, e che dopo, i credenti verranno perseguitati a causa di Gesù e del Vangelo.

v.34 Il termine “rinunci” nel testo originale greco è ernesasto che vuol dire: ripudi, resista, rigetti, contraddica, rifiuti, in breve dica NO a sé stesso! Il vero discepolo rinnega, contraddice, rifiuta le proprie ambizioni e i propri desideri per prendere la propria croce e seguire Gesù. Non va per conto suo! In questo versetto Gesù ci da 3 comandamenti con 3 verbi: RIGETTARE – PRENDERE – SEGUIRE. La vita che Dio ci ha dato deve essere vissuta così: rigettare i nostri desideri, prendere la croce con tutto quello che comporta e costa, e seguire Gesù ovunque ci vuole portare (non tanto fisicamente, quanto spiritualmente).
Il bello è che quando Dio ci ordina di fare una cosa, Lui è il primo a farla. Quando ci comanda di amare Lui e il nostro prossimo, Lui è il primo a farlo a costo di morire sulla croce. Quando ci comanda di diffondere il Vangelo a costo anche della nostra vita, Lui è il primo a morire per diffondere il Vangelo. Quando ci dice di portare la nostra croce e morire a noi stessi, Lui per primo porta la sua croce e su quella stessa croce muore!
La chiamata è ad andare dietro a Gesù, non davanti. A seguire i Suoi passi e non a dirgli quello che Lui deve fare. Non ad andarcene per conto nostro dove ci sembra meglio, ma a fermarci quando Lui si ferma, e a partire quando Lui parte. Come Israele quando era nel deserto e il Signore gli aveva detto di seguire la nuvola di giorno e la colonna di fuoco la notte.

v.35 Chi vuol salvare la propria vita la perde, ma chi la offre a Gesù (con la sottomissione fino anche alla morte) la guadagna perché solo così accede al Regno di Dio.

v.38 Purtroppo molti di coloro che si dicono “cristiani” non hanno capito cosa ha fatto Gesù per loro, e quindi non sono pronti a condividere il Suo messaggio di speranza. Non sono disposti ad affrontare le critiche e la persecuzione per il nome di Gesù. Eppure devono sapere cosa significa la croce e che se poi ci vergognamo di Gesù Lui si vergognerà di noi. Ciò vuol dire non entrare in paradiso. Per quello che insegna Gesù, non ci sono purgatori o altre strade secondarie di accesso, Lui ci dice che ha lasciato la gloria per prendere l’infamia pur di salvarci e liberarci, e vergognarci di Lui sarebbe inammissibile agli occhi del Padre e del Figlio che hanno patito tanto per noi. Non c’è niente che l’uomo può dare o fare per recuperare e ripagare la propria anima (v.37), siamo solo salvati per grazia, per i meriti del sacrificio di Cristo, che ci ha acquistati col Suo sangue, affinché vivessimo per Lui, e non solo non ci vergognassimo di Lui, ma proclamassimo al mondo che “Cristo è la risposta”.

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