Marco – Capitolo 9

clicca qui per andare al capitolo 8

v.1 La pienezza e la potenza del Regno di Dio, di cui Gesù parla qui, è la Sua gloria manifestata. Lo capiamo dal collegamento di questo versetto con i seguenti, cioè che alcuni di quelli che erano presenti al v.1 (cioè Pietro, Giacomo e Giovanni), vedranno sei giorni dopo la trasfigurazione con i loro occhi (v.2).

v.12 “…sta scritto del Figlio dell’uomo che egli deve patire molte cose…” Gesù mostra che ci sono molti brani che profetizzano con secoli di anticipo, la morte del Messia alla Sua prima venuta. Di seguito ci sono 3 riferimenti tra i più sensazionali, ma ce ne sono moltissimi altri: Salmo 22:1-22; Salmo 69:20-21; Isaia 53:1-12

v.13 Gesù dichiara che Giovanni Battista è “l’Elia” che doveva venire e preannunciare il Messia promesso. Di conseguenza Gesù è il Messia promesso.

v.18 I discepoli falliscono non riuscendo a cacciare un demone. Nel brano parallelo di Matteo 17:14-21, Gesù dichiara che la colpa era della poca fede, mentre qui e in Luca 9:37-43 dice “incredulità”. Ovviamente non poca fede che potesse succedere che il demone se ne andasse, in quanto lo avevano già fatto in passato. Ma probabilmente poca fede nella potenza di Dio e nel fatto che è Dio che opera veramente, in quanto dice “se aveste fede quanto un granello di senape”, vuol dire che hanno posto fede nella cosa sbagliata. Forse hanno avuto molta fede nelle proprie capacità, nel proprio titolo, nella propria autorità o nella propria religione e non hanno messo fede nella potenza di Dio (vera incredulità).

v.19 Gesù riprende l’incredulità dei discepoli (o la credulità posta sulla cosa sbagliata) e compie il miracolo.

v.23 Non ci sono “probabilità” con Dio, ma solo certezze. “La fede è certezza di cose che si sperano…” (Ebrei 11:1), quindi non dobbiamo vivere nel dubbio, e Dio stesso non opera nel dubbio. Ovviamente dobbiamo prima sentire la Sua voce e capire i Suoi piani. Dopo possiamo andare avanti come un treno, consapevoli che Dio opererà, “ogni cosa è possibile a chi crede”.

v.24 La fede non viene da noi stessi, per cui quando chiediamo a Dio e siamo consapevoli di non avere sufficiente fede, possiamo e dobbiamo chiedere insieme al padre del ragazzo “io credo, sovvieni alla mia incredulità”. Quando mi fido di me stesso, le cose non accadono. Ma quando mi abbandono nelle mani di Dio Onnipotente e confido solo in Lui, allora le cose accadono.

v.29 “…se non con la preghiera” in greco letteralmente Prosechè= preghiera, luogo di preghiera, intercessione. Comunque preghiera è parlare con Dio e stare con Dio, quindi se vogliamo vedere miracoli, dobbiamo stare con Dio e comunicare con Lui: noi chiediamo, e sentiamo cosa Lui ha da dire in merito, la Sua risposta. Se noi non abbiamo fede, in preghiera e con la Bibbia, riceviamo fede. Le meraviglie si vedono e accadono quando siamo in comunione costante e profonda con Dio.

v.35 I primi nel Regno di Dio e nell’Opera della chiesa quaggiù, sono quelli che servono gli altri. Quelli che impegnano la propria vita per il servizio del prossimo, specialmente dei credenti.

v.39-40 Qui Gesù attacca il sistema delle denominazioni, dei gruppi e delle religioni. Se qualcuno opera miracoli e altre meraviglie nel nome di Gesù, sta comunque lavorando dalla stessa parte di Gesù, anche se magari appartiene ad un altro gruppo o denominazione. Non dobbiamo fare guerre tra denominazioni, ma dobbiamo solo attaccare la religiosità, l’ipocrisia e la tradizione degli uomini. Persone che cacciano demoni e fanno guarigioni nel nome di Gesù, anche se non sono nella nostra denominazione, operano comunque per la gloria di Dio. L’altro versetto “chi non è con me è contro di me e chi non raccoglie con me disperde” (Matteo 12:30) mostra l’altra faccia della stessa medaglia, che chiunque raccoglie al di fuori del nome di Gesù, disperde, ed è da considerare lontano da Cristo. Da simili persone è meglio stare lontani perché se non raccolgono nel nome di Gesù, allora sono contro Gesù.

v.43-50 Siamo chiamati ad essere drastici nel cammino cristiano. Dobbiamo fare finta di non avere mani od occhi se queste parti del corpo ci inducono a peccare e ad allontanarci da Dio. Dobbiamo dare sapore a questo mondo, siamo il sale della terra, quindi concentriamoci sulla gloria di Dio e sull’avanzamento del Suo Regno. E’ questo il nostro scopo, e se siamo al “lavoro” non avremo tempo né modo di pensare a cose che ci allontanano da Dio.

clicca qui per andare al capitolo 10