Matteo – Capitolo 17

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v.1-21 Trasfigurazione e guarigione del ragazzo indemoniato (parallelo Marco 9 e Luca 9)

v.2 Trasfigurato = mostrato nella Sua gloria. Il volto di Cristo come il sole e la nuvola che lo avvolge (v.5) viene confermato da Giovanni in Apocalisse 10:1

v.3 Mosè ed Elia erano lì in rappresentanza della legge e dei profeti e secondo Luca 9:31 stavano parlando con Gesù della Sua morte.

v.6 Reazione classica di chi realizza la presenza tangibile di Dio.

v.10-13 L’Antico Testamento preannuncia la venuta di Elia, prima del Messia, e Gesù dice esplicitamente, e gli stessi discepoli riconoscono che Giovanni Battista era l’Elia che doveva venire, per cui è un’altra conferma della messianicità di Gesù.

v.14-21 E’ proprio necessario essere ripieni di Spirito Santo….sempre? I discepoli falliscono non riuscendo a cacciare un demone. Si meravigliano chiedendo: “Perchè non abbiamo potuto cacciarlo noi?”, visto che avevano ricevuto autorità di farlo (10:1) e lo avevano fatto altre volte oltre a guarire malati e compiere altri miracoli (Marco 6:12-13 e Luca 9:1-6).

v.20 Gesù dichiara che la colpa era della poca fede. Ovviamente non poca fede che potesse succedere che il demone se ne andasse, in quanto lo avevano già fatto in passato e avevano l’autorità necessaria. Probabilmente poca fede nella potenza di Dio e nel fatto che è Dio che opera veramente, in quanto dice “se aveste fede quanto un granello di senape…”, vuol dire che hanno posto fede nella cosa sbagliata. Forse hanno creduto che dipendeva dalle loro capacità, forse credevano che una volta ripieni di Spirito ed equipaggiati allora si è sempre ripieni ed equipaggiati. Forse credevano che dipendeva dalla loro autorità / posizione / ruolo, e quindi hanno avuto fiducia nella gerarchia / istituzione / organizzazione / titolo.

Abbiamo però un esempio positivo oltre a Gesù. Gesù era stato trasfigurato ed era stato alla presenza di Dio nella nuvola pochi minuti o ore prima. Questo padre riconosceva di essere in quel momento alla presenza di Dio. Al v. 14 si è inginocchiato e umiliato. Al v.15 l’ha proclamato Signore, o comunque maggiore di sé stesso; ha chiesto pietà, per amore del prossimo (il figlio). Ha mostrato empatia per il figlio, dicendo che soffre molto.

Nel parallelo Marco 9:22-24 il padre chiede a Gesù se può liberare il figlio (probabilmente l’inefficacia dei discepoli gli avrà fatto venire qualche dubbio). Al che Gesù risponde “Dici, se puoi? Ogni cosa è possibile a chi crede!”. Subito il padre del bambino esclamò:” Io credo, vieni in aiuto alla mia incredulità”. Quindi vediamo un rapporto diretto con Dio. I discepoli hanno fatto da sé, questo padre ha parlato con Dio, si è umiliato, ha proclamato la propria fede, e l’ha proclamata insufficiente (un povero di spirito, qualcuno che sa di non poter contare su sé stesso o sulla propria fede, ma solo su Dio).

L’appello che cambia le situazioni è :”Io credo, sovvieni alla mia incredulità.”. In altre parole, “metto tutto me stesso, tutte le mie capacità, tutta la mia forza, tutto il mio amore, metto tutto quello che ho anche se sarà insufficiente, perché Tu vuoi tutto di me per poter operare e il mio poco lo fai diventare tanto. Io sono uno zero e non valgo niente da solo, Tu oh Dio sei il numero uno e con Te davanti acquisisco valore e divento “dieci”. Questo non annulla me, ma mi fa avere valore solo con Te!”

Questo è il significato di essere ripieni di Spirito Santo, sapere di essere poveri di Spirito e di aver bisogno della potenza di Dio e della Sua guida e benedizione.

Essere stati non ci garantisce che siamo ancora. Per questo abbiamo bisogno di essere sempre ripieni e traboccare dello Spirito.

Niente ci sarà impossibile!

v.21 Forse un’aggiunta di uno scriba. Questo versetto non è presente in tutti i manoscritti e sembra una copia di Marco 9:29, come se lo scriba volesse semplificare alle persone il collegamento tra i libri quando la Bibbia non era rilegata, ma dei fogli in pergamena. Ciò non toglie che il richiamo alla preghiera e al digiuno sia importante, anzi fondamentale, in quanto completa pienamente il brano. Il modo per essere ripieno di Spirito, per vedere la gloria di Dio, le liberazioni e le guarigioni, è l’andare ai piedi di Gesù come fece il padre del ragazzo, inginocchiarsi, umiliarsi e richiedere la Sua manifestazione, la Sua Parola, la Sua autorità.

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