Matteo – Capitolo 24

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v.1-35 Paragrafo dove Gesù spiega gli avvenimenti della fine. Non sono presentati come una lista di eventi che si susseguono in maniera incessante, ma anzi, tra un evento e l’altro potrebbe passare un lungo periodo di tempo. Infatti bisogna contestualizzare a quali fatti si riferisce la predizione “questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute”(v.34), cioè da quale di questi segni partirebbe il conteggio della “generazione”, e quanto sarebbe lungo il periodo “generazione” (la parola greca “geneà” può significare “generazione, stirpe, razza, nazione, tempo, era”, quindi rimane molto vaga sulla effettiva durata). Molti dicono che una generazione durerebbe 30 anni, altri 70 anni, ma potrebbe anche trattarsi dei famosi 7 anni della “Grande tribolazione”, non è chiaro a quale di questi periodi Gesù si riferisse. La prova che comunque questi fatti non si svolgeranno tutti di seguito è che al v.2 si parla della distruzione del Tempio, che è già avvenuta 2000 anni fa, mentre il sole che si oscura è ovviamente uno degli ultimissimi eventi che ancora devono compiersi.

Questo paragrafo potremmo definirlo “I 5 segni della 2a venuta di Cristo”:

1 – Distruzione del tempio di Gerusalemme (v.1-3). Già avvenuta nel 70 d.C ad opera di Tito.
2 – Crescendo di disastri nel mondo e di false dottrine (v.4-8).
3 – Sviluppi nella Chiesa degli ultimi tempi (v.9-14).
4 – Sviluppi in Israele e Grande Tribolazione (v.15-28).
5 – Ritorno di Cristo – Fine dell’età presente (v.29-31).

v.1-3 Come detto, il punto 1 è già adempiuto da molto.
v.4-8 Il punto 2 sembra durare da sempre, infatti vediamo un crescendo di terremoti, di guerre, di carestie. Il numero delle persone che muore per fame, sete, malattie, morte violenta, è sempre in aumento, ma si tratta solo di un principio di dolori (v.8).
v.9-14 Il punto 3 è contemporaneo del 2 ma è incentrato sulla Chiesa. Come il 2, sembra durare da sempre, e che stia andando sempre peggio. Non è la “Grande Tribolazione”, ma è sicuramente una tribolazione molto grande, proprio come è già oggi per le decine di migliaia di cristiani che ogni anno muoiono uccisi per non aver rinnegato la fede in Gesù. La vita quotidiana è sicuramente già oggi una specie di “apocalisse” per i credenti che vivono in Corea del Nord, Somalia, Iran, India, Cina, etc… dove vengono derubati, violentati, schiavizzati e uccisi, per il nome di Cristo. Ma il punto è che queste persecuzioni e anche i disastri naturali del punto 2, andranno aumentando sempre più di intensità, e di quantità. Nonostante questo, la Chiesa riuscirà ad essere fedele nel predicare il Vangelo del Regno in tutto il mondo, e potranno esserci ancora milioni di conversioni nei prossimi tempi. Quando tutto il mondo avrà udito il messaggio del Vangelo del Regno (non è chiaro se sarà sufficiente una trasmissione radiofonica quando tutti sono in ascolto, oppure una distribuzione mondiale di Bibbie in tutte le lingue, o un film, o chissà che altro modo) “allora verrà la fine” (v.14). Le due sottolineature di questo paragrafo sono, appunto, l’evangelizzazione massiva in tutto il mondo, e l’accenno che sarà salvato chi avrà perseverato fino alla fine (v.13). Infatti “Cristo…apparirà una seconda volta a coloro che lo aspettano per la salvezza” (Ebrei 9:28), quindi questo versetto di Matteo sembra fare riferito al rapimento, prima della conclusione della Grande Tribolazione.
v.15-28 Il punto 4 è la Grande Tribolazione dei 7 anni, profetizzata in Daniele e Apocalisse. In questo periodo bisognerà fare attenzione a non essere ingannati. Compariranno l’Anticristo e il Falso profeta e avverranno cose che non si sono mai viste e mai più si vedranno (v.21).
v.29-31 Il punto 5 rappresenta il Ritorno visibile di Cristo e la fine dell’età presente (Matteo 24:30-31, 2 Tessalonicesi 2:1-12, Zaccaria 12-14, Apocalisse 19:11-21). Sarà un giorno finale, dove si farà la resa dei conti e da lì inizierà il millennio (Apocalisse 20), dopodichè ci saranno i nuovi cieli, la nuova terra e la nuova Gerusalemme (Apocalisse 21).

Scopo di questa profezia, come di tutte le altre, non è il darci delle date o degli elementi chiari affinché potessimo prepararci all’ultimo secondo (anche perché, presi dalle gozzoviglie e dai piaceri mondani, non ci prepareremmo in tempo e verremmo condannati). Invece lo scopo è di farci comprendere l’importanza dell’essere pronti, attenti e vegliare (v.42), con le lampade dello Spirito ben cariche dell’olio (25:4), cioè essere risvegliati, altrimenti saremo condannati.

Rianalizzando in altro modo, in questa lista di eventi ci sono cose che avvengono ma non fanno parte della fine (falsi cristi e guerre), cose che fanno parte del “principio di dolori” (carestie, pestilenze e terremoti), cose che danno il via alla fine (persecuzioni, inganni, falsi profeti, assenza di amore, predicazione del Vangelo in tutto il mondo), cose che rientrano nella “Grande tribolazione” (abominazione in luogo santo, falsi cristi che fanno segni, venuta del Figlio dell’uomo come un lampo), cose che seguono la “tribolazione di quei giorni” e cioè la fine dell’età presente (sole e luna che si oscurano, stelle che cadono, cordoglio delle tribù, vista del Figlio dell’uomo che viene sulle nuvole, e adunata degli eletti dai quattro venti). Come vedete falsi cristi, inganni e persecuzioni si ripetono più volte, ci sono già oggi e c’erano anche duemila anni fa. Questi versetti servono per spiegarci l’aumento dell’intensità che avverrà negli ultimi giorni. E’ un qualcosa che si sta concretizzando in modo progressivo da duemila anni e continuerà ad ondate sempre peggiori, in modo da avvisare solo i veri credenti che si preparano anche quando sembra vada tutto bene. Le ondate distruttive della fine sono solo dei campanelli di allarme per risvegliarci dal torpore e prendere l’olio per la lampada dello Spirito. Ciò che bisogna sempre ricordarsi è di non farsi prendere dalla paura, perché qualsiasi cosa accadrà, Cristo comunque vincerà!

v.35 Il cielo e la terra passano. Ciò che ha detto Gesù no.

v.36 Nessuno potrà indovinare i tempi di questi adempimenti. Dio tiene tanto ad avvisarci di cosa accade, senza darci certezza di tempi e date, o modo di indovinarli, affinché siamo stimolati ad essere pronti e ci guardiamo dallo sviarci.

v.44 “Nell’ora che non pensate” più che i versetti precedenti, sottolinea il fatto che Dio ha scritto la Sua Parola in modo da non farci capire in anticipo i momenti e le date della fine, affinché siamo pronti per quando arriva “il ladro”.

v.45-51 Questi versetti sono un forte sprone a conservare e cercare sempre più il timore di Dio e darsi da fare per il Regno. I servi devono essere sempre “occupati” a dare il “vitto” ai “domestici”. Se i servi si distraggono con le cose di questo mondo, poi potrebbero perdere il timore, rilassarsi troppo e “battere” i conservi. Questi servitori infedeli fanno una brutta fine.

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