Matteo – Capitolo 26

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v.6 Sicuramente questo Simone era un “ex” lebbroso altrimenti né Gesù né tutte le altre persone, avrebbero potuto stare con lui, ma anzi lui sarebbe dovuto stare fuori della città in disparte.

v.7 Nel brano parallelo di Marco 14:3-9 (ma anche in Giovanni 12:1-11) leggiamo che il valore del vaso di alabastro pieno di olio profumato era di più di 300 denari, cioè il salario di un anno (circa 15mila€). Tantissimi soldi per essere buttati in un colpo solo, ma la donna stava ungendo e incoronando il Messia, e con questa azione, lei stava facendo ciò che avrebbero dovuto fare i sacerdoti! Lei ha mostrato pubblicamente che Gesù era al primo posto nella sua vita e non c’era nulla di più importante. Purtroppo la maggioranza dei “cristiani” ha da imparare da questa donna e finché ci sarà questo mondo, si dovrà parlare di ciò che lei ha fatto per comprendere cosa vuol dire servire Dio: dare tutto per Lui, e farlo regnare su di noi (soldi, tempo, desideri, pensieri)!

v.8-9 Dal brano parallelo di Giovanni 12:4-6 leggiamo che fu Giuda Iscariota ad aver sollevato questo problema dello spreco, ma non perché gli importassero i poveri, ma perché “era ladro, e tenendo la borsa portava via quello che vi si metteva dentro”.

v.11 Dobbiamo avere cura dei poveri, ma Gesù viene prima, al primo posto. Quando i poveri ci fanno mettere in secondo piano Gesù, allora siamo gravemente fuori strada. Dobbiamo aiutare i poveri con l’amore di Gesù, sopperire alle loro necessità e presentare il messaggio di Gesù, tutto alla gloria di Dio.

v.14 La straordinaria manifestazione di amore di Maria, e il suo riconoscere Gesù come Re e Messia, “sprecando” tantissimi soldi, fecero subito mettere in evidenza chi era controllato dall’egoismo e non da Dio. Chi aveva il cuore nelle cose di questo mondo e non del cielo. Infatti sia Matteo che Marco collegano la storia della donna col vaso di alabastro a quella della decisione di Giuda di tradire Gesù.

v.15 Un siclo equivale a 11.4 grammi. 30 sicli d’argento sono 340 grammi ed era il valore che secondo Esodo 21:32, bisognava pagare al padrone di uno schiavo nel caso che il proprio bue avesse “attaccato” lo schiavo. Questo avvenimento sul fatto che Dio sarebbe stato valutato 30 sicli d’argento, come uno schiavo, fu profetizzato da Zaccaria 400 anni prima (Za. 11:12-14).

Giuda, dopo aver visto sfumare 15mila€ davanti ai suoi occhi, si accontentò di ricevere solo 220€ per il tradimento di Gesù, la cifra per ripagare uno schiavo. Gesù per noi è stato venduto come fosse uno schiavo! Posto che un valore così basso non lo ha nemmeno il peggiore degli uomini, ma in questo caso sono stati offerti per Dio in persona! Giuda era completamente fuori di testa in quella situazione.

Abbiamo due brani uno dopo l’altro dove vediamo due valori dati a Gesù completamente differenti. Uno quello di Maria che ha “sprecato” tanti soldi per una “buona azione” verso Gesù e prepararlo alla sepoltura (che è valsa come unzione e incoronazione del Re Gesù), riconoscendolo suo proprio Re, Messia e Signore. L’altro quello del traditore, spregevole ladro e doppiogiochista, che considera Gesù alla stregua di uno schiavo, di un suo oggetto, e che morirà di una morte infame per via della propria miseria.

Questo mondo presenta persone di entrambi gli schieramenti: i servitori e gli infami, gli amici di Dio e i traditori. Coloro che stimano Dio la cosa più importante e coloro che lo rinnegano preparandosi da soli il cappio al collo. Da che parte vuoi stare?

v.18 Profezia di Gesù. Come tutte le profezie, origina da una rivelazione ricevuta dallo Spirito Santo su cosa fare o dire, in questo caso su dove mangiare e come indicare il posto ai discepoli, anche se loro non l’avevano mai visto.

v.26 Gesù benedisse il pane con una normale benedizione, non facendo una preghiera di trasformazione. Il pane rimase pane!

La religione umana dice che il pane dell’eucarestia è il corpo di Cristo, e ripete il rituale facendo credere che qualsiasi “pane consacrato” possa trasformarsi nel corpo di Cristo. C’è da notare che Gesù non ha detto che il pane era il Suo corpo quando il pane era integro come per enfatizzare il rituale, ma lo ha detto DOPO averlo spezzato, per enfatizzare il ricordo del fatto che doveva avvenire e anticiparglielo visto che ancora non avevano capito che sarebbe dovuto morire. Contrariamente a quello che dice la religione, i discepoli non intesero mai che fosse quello il sacrificio, e infatti non leggiamo niente di simile in nessuna parte della Bibbia. Solo la morte e la risurrezione di Cristo possono pagare il prezzo del peccato, e donare la vittoria sulla maledizione della morte, una volta per sempre, nei secoli dei secoli.

v.28 Il sangue di Gesù è il sangue del patto, sparso per molti per il perdono dei peccati. Il sangue è stato sparso duemila anni fa e nessuna commemorazione o ricordo, può spargerlo nuovamente. Il sacrificio di Cristo è accaduto una volta per sempre, per i peccati di molti, e questi molti sarebbero venuti dopo, durante i secoli. Nessuna religione può vantare di effettuare un sacrificio o un rituale che possa essere equivalente alla morte di Gesù sulla croce.

Gesù non disse questo è il “sangue bevuto da molti per il perdono dei peccati”, ma “sangue sparso per molti…”. Il vino nel sacrificio della messa viene bevuto ma Gesù parla di spargere, per cui si riferisce alla morte in croce e non al rituale dell’eucaristia. L’eucaristia è solo la brutta copia dei sacrifici di animali che si facevano nel tempio ebraico, finchè venne Cristo, ma che poi non servirono più!

v.40 Cristo fa capire che l’unità minima per la preghiera che faceva Lui era di un’ora.

v.41 La veglia e la preghiera aiutano a non cadere in tentazione, per cui abbiamo bisogno di pregare di più se siamo sensibili alla tentazione. La preghiera rende la nostra nostra “carne” più “forte” per resistere alla tentazione e allo scoraggiamento.

v.43 E’ interessante questa definizione “occhi appesantiti”. Forse il nemico oppure la nostra carnalità, possono impedirci di pregare con efficacia, e di essere attenti alla voce dello Spirito. Sicuramente essere risvegliati spiritualmente, può aiutarci a pregare, a capire i piani del Signore e a resistere alla tentazione.

v.53 Non serve difendere Gesù. Lui è a capo di un grande esercito di angeli. I nostri sforzi umani e le nostre battaglie carnali e materiali non portano nulla in più all’avanzamento del Regno di Dio. Abbiamo bisogno di essere guidati dalla rivelazione dello Spirito.

v.63 Gesù non parlava allora il sommo sacerdote lo ha scongiurato in nome di Dio di dire se era Lui il Messia promesso e il Figlio di Dio, oppure no.

v.64 A un simile scongiuro (per quanto falso ed ipocrita in quanto il sommo sacerdote stava proprio aspettando quella dichiarazione per condannarlo), Gesù colse l’occasione per confermare di essere il Messia, ma senza vantarsi e senza fare l’ingenuo. Dio non può mentire e se gli si chiede se è Dio, non può dire di no, e non può neanche esimersi dal testimoniarlo.

Un’affermazione più chiara di questa (per la mentalità ebraica) non si poteva fare!

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