Matteo – Capitolo 4

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v.1-11 In questo brano vediamo l’importanza della Parola di Dio nella liberazione dalla tentazione e dalla debolezza. Le promesse di Dio e i Suoi comandamenti (di ogni genere) ci danno direzione e chiarezza, quando non riusciamo a sentire la Sua voce in altro modo. Inoltre la Parola può e dovrebbe confermare ciò che noi sentiamo “in altro modo”.

v.1 L’uomo non viene tentato o spinto nella tentazione dallo Spirito Santo ma solo dalla propria concupiscenza e dal proprio peccato (Rif. Giacomo 1). In via eccezionale Gesù è stato spinto nella tentazione dallo Spirito affinché potesse mostrare la Sua vicinanza, comprensione ed empatia verso di noi quando siamo tentati, ottenendone la vittoria e mostrandocene la strada. Non doveva essere tentato dalla propria carnalità, Lui è l’agnello perfetto, l’unico senza peccato, però lo Spirito lo ha condotto nella tentazione affinché potessimo avere un Sommo Sacerdote che potesse simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, e liberarci da esse (per approfondire il ruolo di Cristo come Sommo sacerdote, leggere Lettera agli Ebrei capitoli da 4 a 9, e commenti).

v.4 Citazione di Deuteronomio 8:3.

v.6 Citazione di Salmo 91:11-12.

v.7 Citazione di Deuteronomio 6:16.

v.10 Citazione di Deuteronomio 6:13

v.13 Gesù prese casa a Capernaum, centro nevralgico per gli spostamenti, ben collegato e luogo in cui aveva piena libertà di predicare.

v.16 Isaia aveva profetizzato la venuta del Messia e che la Sua predicazione avrebbe portato luce nelle tenebre.

v.17 Anche Gesù predica il ravvedimento dalle opere morte e la venuta dello Spirito (regno dei cieli, dove il Re comanda), come aveva predicato Giovanni Battista in Matteo 3:2 e come dirà Pietro in Atti 2.

Il ravvedimento/pentimento/cambiamento/inversione che ti porta nel Regno dei cieli inizia proprio qui.
Gesù è Re (infatti viene chiamato figlio di Davide) e annuncia la venuta del Regno.
Cristo è la risposta per la vittoria sul male in questo mondo. Il Regno dei cieli (o Regno di Dio) è vicino per chi lo riceve. Questo annuncio dobbiamo farlo nostro, portando ravvedimento e il Regno in questo mondo.

FONDAMENTA DEL REGNO: Ravvedimento personale, predicazione ed espansione del Regno. vedi anche v.19 e 23 dove Gesù affida la missione di pescare uomini, e Lui stesso predica il Vangelo del Regno e guarisce (salvezza dell’anima e del corpo).

v.18-22 Qui vediamo 4 “imprenditori” che lasciano la loro attività per seguire Gesù. Questo non vuol dire che tutti debbano lasciare il proprio lavoro, anzi il lavoro può essere una benedizione per la nostra vita e per la diffusione del Vangelo dandoci opportunità che non avremmo altrimenti. In alcuni casi però, Dio può chiamare qualcuno in modo esclusivo al servizio a tempo pieno, ma chiama chi è o sarà veramente pronto a mettersi davvero all’opera per l’avanzamento del Suo Regno e non si accontenterà di fare da spettatore. Come per un lavoro secolare si lavora mediamente 8 ore al giorno per almeno 5 giorni alla settimana, il lavoro per il Signore non è da meno, bensì richiede tempo, dedizione e passione per le anime. E’ bene però che sia veramente Dio a chiamare e non il nostro concetto di cosa è meglio, o cosa ci piacerebbe fare, o la nostra ambizione umana!

Il messaggio di questi versetti è confidare pienamente in Dio. Se Lui ci mette qualche cosa davanti da fare o dire, dobbiamo muoverci con piena fiducia nella Sua Potenza!
L’importante è “essere pescatori di uomini”. Gesù ha chiesto ai discepoli di investire il loro futuro, le loro prospettive e i loro sogni, i loro piani, per la gloria di Dio e l’avanzamento del Suo Regno e loro hanno accettato. Tu cosa scegli?

v.23 “Guarendo OGNI malattia e infermità tra il POPOLO”, cioè non necessariamente solo tra i “credenti” o solo durante campagne “evangelistiche” o di “guarigione”. Guariti anche dei siriani, quindi pagani che non credevano in Dio, come per puntualizzare che se il Signore ti chiama a guarire, la Sua guarigione non ha limiti di incredulità. Quindi se qualche “guaritore”, “predicatore”, “pastore” prega per qualche malato e questo non guarisce, i dubbi bisogna porseli sulla fede e la chiamata di chi prega, e non su chi è malato (vedi le svariate risurrezioni nella Bibbia, dove le persone tornavano in vita per la fede di chi pregava, e non di certo del morto!).

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