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Hanukkah – La dedicazione a Dio

Hanukkah – La dedicazione a Dio
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Sei curioso o curiosa di sapere se Gesù festeggiava, se rispettava feste ebraiche o cristiane e se Lui desideri che tu impari alcune cose attraverso la conoscenza di queste feste? Conoscere le figure che trasmettono, alcuni messaggi che sono nascosti dietro queste feste ebraiche?

Rimani con noi che oggi vedremo una festa molto interessante nata in seguito ad una guerra di sopravvivenza che il popolo di Israele combattè contro i Greci Seleucidi (che già così suonano male!)

Siamo circa 160 anni prima di Gesù e i Seleucidi volevano abolire gli usi e i costumi del popolo eletto da Dio, con lo scopo di inglobarli o sterminarli completamente (in realtà solo il loro capo Antioco Epifane IV). Pertanto i Giudei, guidati da una famiglia in particolare di nome Maccabei, ottenerono la liberazione. I Seleucidi però avevano dissacrato il tempio di Gerusalemme e così i Maccabei lo fecero riconsacrare, ma ciò non fu semplice in quanto bisognava attenersi a dei rituali particolari e uno di questi richiedeva che fosse ininterrottamente acceso il fuoco delle candele del candelabro nel tempio, in onore di Dio. Il primo giorno della riconsacrazione del tempio, il 25 del mese di Kislev, avevano solo olio per fare il fuoco per quel giorno, mentre per creare altro olio secondo le richieste di Dio servivano 8 giorni. Per miracolo il poco olio che bastava solo per un giorno, durò 8 giorni, consentendo ai sacerdoti di avere abbastanza tempo per iniziare la produzione e farne dell’altro per i giorni seguenti e averne di scorta.

La famosa festa di Hanukkah è appunto la festa che ricorda questo miracolo e la “ridedicazione” del tempio di Gerusalemme circa 160 anni prima di Cristo. Hanukkah viene spesso chiamata in italiano e in inglese “festa delle luci” perché è molto incentrata sulla luce, sul candelabro, etc… ma in realtà Hanukkah vuole dire “dedicazione”. Durante questa festa gioiosa di 8 giorni che si svolge di solito tra fine novembre e fine dicembre, la caratteristica distintiva è l’utilizzo del candelabro chiamato Hanukkià, che è a 8 bracci con una candela sopra ogni braccio, e durante ognuno dei giorni della festa si accende una nuova candela fino a completare l’accensione dell’8a candela nell’ottavo giorno.

Per lungo tempo ho disprezzato la festa di Hanukkah, come anche la festa di Purim, in quanto non rientrava tra le feste esplicitamente richieste da Dio nella Bibbia, eppure oggi vedremo alcune cose molto interessanti! Cominciamo con:

1 CORINZI 3:16-17 Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi.

– La santità è molto importante, ma l’idea religiosa che ne abbiamo oggi è di qualcuno perfetto che non commette mai peccato. Qualcuno da venerare al posto di glorificare Dio. In realtà il termine santo non esprime la perfezione o l’assenza totale di peccato in quanto secondo quanto scritto dall’apostolo Paolo in

ROMANI 3:23 “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”, quindi anche i “santi”.

Allora cosa vuol dire il concetto di “santità” visto che non indica qualcuno che non pecca mai e non indica qualcuno che è perfetto e che ci mette in collegamento con Dio? “Santo” esprime soprattutto il concetto di qualcuno che è consacrato e dedicato a Dio, qualcuno che ha compreso la chiamata di Dio sulla propria vita. Santo è qualcuno che non segue più ciò che è popolare nella società contemporanea, ma “popolare biblicamente” parlando, cioè seguire la volontà e i piani di Dio!

Da questo punto di visto siamo tutti chiamati ad essere santi, cioè consacrati, per la diffusione del Regno di Dio nel mondo! Noi credenti in Gesù siamo il tempio di Dio, santo (consacrato) solo a Dio, per la Sua gloria!

– Ora vedremo un Hanukkah molto speciale!

GIOVANNI 10:22-30 In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno, e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco, ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno».
– A questo punto i religiosi volevano lapidarLo o farLo arrestare perché loro vedevano Gesù solo da un punto di vista umano e per loro il Suo dichiararsi Dio era per loro una bestemmia gravissima, contando che migliaia di altri ebrei credevano in Lui!

– Ciò su cui voglio puntare l’attenzione è il fervore di Gesù nell’identificarsi con il Padre Celeste, e il Suo impegno nell’essere disposto a rischiare la vita pur di lavorare nell’azienda del Padre! Infatti dice “le opere (lavori) che faccio nel nome (cioè in nome e per conto del Padre Mio, in Sua rappresentanza) sono quelle che testimoniano di Me”. Nella cultura ebraica i figli lavoravano nell’azienda del padre già dal Bar Mitsvah, quindi dall’età di 12-13 anni, e Gesù già dall’età di 12 anni aveva fatto capire di dover svolgere il “lavoro di Dio”! In questo discorso Gesù rende chiaro di essere erede di Dio in modo speciale, uno con il Padre (cioè della stessa sostanza divina)!

Gesù afferma quindi che il fatto che lavora nell’azienda “Regno di Dio” che appartiene a Suo Padre, lo qualifica come Dio. Gesù ha vissuto e fatto continuamente dichiarazioni riguardo la propria identità con Dio Padre.

– In questo brano di Giovanni sta scritto che durante la festa della Dedicazione del tempio a Dio, Gesù era veramente dedicato a Dio Padre.

Era così dedicato da fare solo le opere del Padre, che piacciono al Padre e volute dal Padre.

Era così dedicato che era un tutt’uno con il Padre.

La vera Hanukkah, cioè la vera festa di Dedicazione, è Gesù in persona!

Lui ha vissuto sulla terra la sofferenza, l’offesa, la tortura e la morte, per la Sua Dedicazione al Padre Celeste!

– E sai una cosa? Hanukkah è valido anche per te. Oggi, domani, tutti i giorni! Abbiamo letto in 1 Corinzi “Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?”

Tu sei il tempio di Dio, cioè appartieni a Dio.

Lo Spirito di Dio non è da qualche parte misteriosa, ma abita in te!

Se hai bisogno di potenza oggi, chiedi allo Spirito di Dio, ma non andare chissà dove, perché è in te!

– Inoltre avevamo letto “Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi.” In altre parole “tu sei prezioso o preziosa agli occhi Suoi. Se qualcuno ti guasta (puoi essere tu, ma anche se sono altri) quel qualcuno verrà guastato da Dio!

– E poi il tempio di Dio è santo, cioè consacrato, dedicato, e viene ribadito che questo tempio “siete voi”, sei tu!

RICAPITOLANDO. Dio ha tanti templi, ma non sono fatti di pietre o mattoni, ma di carne, cioè sono coloro che credono in Lui! Questi templi sono preziosi, amati e svolgono una funzione molto importante: glorificare, innalzare ed esaltare Dio.

Per fare questo siamo chiamati a dedicarci, consacrarci completamente a Dio.

Essere un Hanukkah (Dedicazione) continua a Dio, avendo come esempio di Dedicazione Gesù Cristo, il quale non visse per la propria gloria, ma per quella di Colui che lo ha mandato! Gesù lavorò nell’azienda del Padre (Regno di Dio) senza prendere meriti o profitti, e disprezzò l’infamia (cioè sminuì l’infamia e la vergogna, dando invece valore alla gloria nei cieli).

Che grande esempio da seguire nella nostra consacrazione e dedicazione giornaliera, la nostra Hanukkah come tempio di Dio!

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