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La Pasqua e lo scambio degli agnelli

La Pasqua e lo scambio degli agnelli
Culti

 
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Nella cultura cristiana si crede che il messaggio di Pasqua sia legato alla risurrezione, mentre in realtà è più collegato al sacrificio, alla salvezza e liberazione, a determinate condizioni (mentre invece la festa degli azzimi e la festa delle primizie sono più collegate alla risurrezione).

Quando parlo di sacrificio, non intendo che siamo chiamati a compiere chissà quali opere, ma a comprendere dei punti importanti, e cambiare vita. Facciamo un viaggio nel tempo e andiamo nell’Egitto di circa 3.500 anni fa. Dio parlava ma nessuno voleva ascoltare, anzi preferivano ignorare l’unico vero Dio, per prostrarsi di fronte a delle statue. Dio non sopporta essere sminuito e svalutato in confronto a delle sculture di pietra. Un uomo particolarmente testardo e pronto a tutto, di nome Mosè, incontra Dio e può cominciare il piano di salvezza di un popolo dalla schiavitù, e potenzialmente dell’umanità.

Attraverso 9 piaghe la situazione non cambia, ma con la 10a (la morte dei primogeniti, che non avevano il sangue dell’agnello sugli stipiti e sull’architrave della propria porta) cambia tutto. Ovviamente era tutto indirizzato per la salvezza del popolo eletto, ma chiunque avesse compreso il messaggio della piaga e agito di conseguenza, sarebbe scampato alla strage, ebreo o gentile che fosse. Ma prima dell’attuazione della 10a piaga, parte la spiegazione della Pasqua.

Ora leggiamo ESODO 12:3-13

-Il 10° giorno veniva preso un agnello. Stava con la famiglia 4 giorni, i bambini sicuramente gli avrebbero dato un nome e avrebbero giocato con lui. Il 14° giorno del mese, quindi dopo 4 giorni, l’agnello sarebbe stato ucciso, immaginatevi la reazione dei bambini. Immaginatevi il messaggio che arriva riguardo la serietà con Dio e la gravità dell’essere lontani da Lui per pensare ai propri interessi.

-L’agnello doveva essere sufficiente per far mangiare tutti, senza che ne avanzasse. Quindi richiama a una rapporto personale, una porzione per ognuno della casa nessuno escluso.

-Il sangue di quell’agnello conosciuto, veniva visto dai bambini ogni giorno, in quanto bastava guardare la porta di casa macchiata da quel sangue forse per sempre.

-Pasqua deriva dal verbo ebraico pasach, che significa passare oltre, nel senso di risparmiare, proteggere, salvare. Tutto il popolo viveva capendo la necessità di un sacrificio di sangue, che servisse affinché il giudizio passasse oltre loro e fossero risparmiati.

ISAIA 53:3-7 Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato!
Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l’agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca.

-In questo brano vediamo l’adempimento di Esodo 12 che era stato scritto 1400 anni prima di Cristo. Mentre Isaia è stato scritto “solo” 700 anni prima di Cristo. Il piano di Dio per la salvezza dell’uomo in Cristo, spiegato secoli prima della Sua venuta! Noi eravamo pecore che seguivano la propria via, e Lui Dio. Così Lui si è fatto pecora, agnello sacrificale, affinché noi potessimo essere salvati e liberati! Questo è lo scambio di agnelli. Otteniamo pace perché l’Agnello perfetto si è sostituito a degli agnelli imperfetti. Grazie a Gesù non serve più sacrificare gli agnellini!

GIOVANNI 1:29-30 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! Questi è colui del quale dicevo: “Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché egli era prima di me”.

-In Esodo 12 abbiamo visto un rapporto diretto e personale con l’agnello sacrificale che stava 4 giorni con la famiglia e simboleggia Cristo Gesù. Con Lui dobbiamo avere un rapporto da “coinquilini” (dopo essere sacrificato doveva essere sufficiente per tutti i membri della famiglia nessuno escluso, e non doveva avanzare niente, per cui vediamo l’applicazione personale per ognuno di noi). Non puoi appoggiarti su opere o su meriti, ma solo sul sacrificio dell’Agnello puro, perfetto e senza macchia, applicando il Suo sangue sulla tua vita personalmente.

-Ricevendo la Pasqua di Gesù, cioè il Suo sangue come protezione sulla nostra vita, noi siamo risparmiati, protetti e salvati.

-Non devi per forza essere ebreo, ma devi per forza mettere il sangue dell’Agnello perfetto a protezione della tua casa. Il Signore non chiedeva l’etnia e poi se ebrei lasciava vivere, se egiziani uccideva i primogeniti. Cercava il sangue sulla porta, se c’era risparmiava gli abitanti della casa, se non c’era allora non risparmiava. Non ci sono scuse per non andare a Gesù, “mio padre è credente…mia madre…mia zia…sono una brava persona”, bisogna ricevere il sangue di Gesù sulla propria vita.

I figli e tutta la famiglia, non erano più bravi di chi stava fuori, ma erano più ubbidienti rimanendo in casa tutta la notte, al di qua della porta bagnata dal sangue dell’agnello. Un versetto dice “ubbidire è meglio del sacrificio”, vuol dire che il sacrificio dell’agnello non serviva a niente, ma l’ubbidienza collegata all’atto era necessaria. Siamo chiamati ad ascoltare la voce di Dio e ubbidirGli!

-Il bagnare la porta col sangue crea la forma della croce di Gesù.

L’angelo passando, vedeva la croce bagnata dal sangue e considerava già effettuato il sacrificio di Cristo su quella famiglia con secoli di anticipo. Sta scritto che il sangue degli agnelli non può salvare, ma quello era un anticipo di ciò che sarebbe accaduto in seguito, e per il Signore non esiste passato e futuro ma Lui vive sempre al presente, quindi un atto che per noi è passato o futuro, per Lui ha valore attuale. Se tu ti convertirai tra 50 anni, per Lui sei già Suo figlio in quanto Lui conosce la fine sin dall’inizio! Già prima della fondazione del mondo Lui sapeva chi l’avrebbe ricevuto e chi no, di conseguenza chi avrebbe adottato come figlio e chi no, chi scrivere nel libro della vita dell’Agnello, e chi no! Dio ama tutti indiscriminatamente, ma ha un amore più alto verso i Suoi figli, che vede attraverso il sangue del Figlio perché abbiamo sulla nostra “porta” il Suo sangue! Sta scritto “Se uno è in Cristo, egli è una nuova creatura”. La prossima settimana affronteremo due implicazioni dell’Agnello immolato!

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