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Maranatha – Aspettare e sperare in Gesù

Maranatha – Aspettare e sperare in Gesù
Culti

 
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Nello scorso messaggio abbiamo approfondito il concetto ebraico espresso dalla parola “Qavàh”= legare insieme o attorcigliare nel senso di raccogliere insieme, e per cui nel linguaggio comune significa torcere, allungare, aspettare, pazientare e soprattutto sperare.

Quando troviamo questo verbo nella Bibbia ebraica, ci fa capire che “aspettare il Signore” o “sperare nel Signore” significa essere legati al Signore, alla Sua azione, ai Suoi tempi, alla Sua volontà, alla Sua bontà e alla Sua saggezza con speranza e fiducia in Lui. Anche se ti senti torcere, allungare, stropicciare, questo è il lavoro necessario affinché possiamo essere legati a Dio. Spesso può non piacerci, spesso potremmo stare male per questo, ma il Signore conosce la strada migliore. Fidati di Lui!

Abbiamo anche visto che il Signore è buono con quelli che sperano in Lui e lo cercano (Lamentazioni 3:24-26). Di conseguenza la Parola sta dichiarando che coloro che non sperano in Dio, che non si legano a Lui e non lo cercano, impediscono a Dio di mostrare la propria bontà verso di loro. Nelle scorse settimane poi abbiamo visto che i farisei impedirono la volontà di Dio per loro, non facendosi battezzare. Tu ed io possiamo limitare la benedizione di Dio e la manifestazione della Sua bontà sulla nostra vita! Do un consiglio a te e a me: evitiamo di limitare la bontà di Dio!

Oggi vedremo il valore eterno dell’aspettare Dio e del fidarsi dei Suoi piani, abbandonandosi tra le Sue braccia.

ATTI 28:23-24 E, avendogli fissato un giorno, vennero a lui nel suo alloggio in gran numero; ed egli dalla mattina alla sera annunciava loro il regno di Dio rendendo testimonianza e cercando di persuaderli per mezzo della legge di Mosè e per mezzo dei profeti, riguardo a Gesù. Alcuni furono persuasi da ciò che egli diceva; altri invece non credettero.

– Un discepolo di Gesù non va mai in pensione (o forse sì, ma lo vedremo più avanti). Un discepolo riesce sempre ad essere testimone della luce, anche quando fisicamente viene messo in carcere, o i problemi della vita cercano di legarlo, lui in realtà non è in carcere e non è legato, perché per il discepolo la condizione fisica non è indice della condizione interiore. Se sei morto a te stesso e alle tue ambizioni e vivi per Cristo, sarai una roccia in ogni situazione! Le circostanze sono delle appendici e dei contorni alla vita spirituale, non il contrario.

Se la tua vita spirituale è moribonda, la tua vita terrena sarà spenta, altalenante e in balia delle situazioni. Se la tua vita spirituale è vibrante, la tua vita terrena andrà bene in ogni situazione! Paolo era stato vittima di un complotto, picchiato e ingiuriato, poi deportato e messo in prigione, e poté essere testimone di Cristo, testimone di “Qavàh” speranza e attesa del Signore! Potè sopportare tutto questo perché aveva una speranza viva, un’attesa incontrollabile!

Poteva benissimo farsi prendere dai lamenti, dalla paura e dall’egoismo, ma non lo fece.

GIOBBE 35:12-14 Là gridano, ma egli non risponde, a motivo della superbia dei malvagi. Certo, Dio non dà ascolto a lamenti vani; l’Onnipotente non ne fa caso; e tu, quando dici che non lo scorgi, la tua causa gli sta davanti; sappilo aspettare!

– “Sappilo aspettare??? Ma tu non sai cosa sto passando….non sai la mia situazione, i miei problemi…”

Se tu dici questo, vuol dire che non sai di non essere tu Dio, ma che Dio solo è Dio! Non sai che Dio tiene nota della tua causa, dei tuoi problemi e soprattutto delle tue richieste!

Invece non tiene conto dei superbi, degli egoisti, di coloro che vivono nella concupiscenza e nell’ambizione. Dio non tiene conto di coloro che fanno lamenti vani “Oh, ho bisogno di questo! Oh, mi manca questo. Oh la mia vita va a rotoli. Oh, va tutto storto!” Ecco, Dio non darà mai retta a queste lagne di persona egoista, superba e arrogante, che non cerca il regno di Dio, ma cerca il proprio regno!

MATTEO 6:33 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più.

– Qual’è la tua priorità quest’oggi? Un posto di lavoro migliore? Una casa più grande? Un conto in banca con più zeri? Sì, sono cose utili, ti capisco, ma sappi che Dio ha stabilito molte regole contro-intuitive, una di queste è che se gli dai le tue preoccupazioni, le cose che ti pesano o che ti stanno a cuore, Lui se ne prende cura, se non gliele dai ma le vuoi gestire tu, allora non se ne prende cura. Lui vuole fare uno scambio divino: se tu ti occupi del Suo Regno, Lui si occuperà del tuo bene e delle tue necessità, se vivi per la giustizia di Dio, Lui si occuperà della tua giustizia! Come dico sempre, non limitare Dio occupandoti dei tuoi interessi, credendo di risolvere da solo o da sola i tuoi bisogni, ma affida tutto a Dio e vivi per il Suo Regno, e Lui ti darà una pace e una gioia indistruttibili! Spera in Dio e aspettaLo, e la tua vita fiorirà!

SALMO 92:13 Quelli che sono piantati nella casa del SIGNORE
fioriranno nei cortili del nostro Dio.

– Dove sei piantato o piantata? Da dove prendi la tua linfa vitale? Da dove prendi la tua speranza: dal lavoro, dagli affari, dai figli, dagli hobbies? Solo se sei piantato e piantata nella casa del SIGNORE, allora fiorirai!

Fiorisci nella casa del tuo Dio! Cerca il Suo Regno. Cammina nello Spirito e vedrai la benedizione di Dio nella tua vita! Perché possa succedere serve una vita consacrata a Dio. Una vita di adorazione a Dio! Paolo visse tutta la sua vita nella speranza della gloria di Dio, non della propria gloria. Paolo aspettava la manifestazione di Dio, sia che fosse libero o in prigione, sia che fosse in salute, o che fosse stato picchiato!

L’attesa del Signore e la speranza in Lui è fondamentale: Gesù torna per chi vive così!

EBREI 9:27-28 Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza.

– Vuoi la salvezza? Aspetta Cristo! Vuoi la liberazione? Aspetta Cristo! Vivi come Paolo, cioè muori a te stesso e alle tue ambizioni, e vivi per il Regno di Dio. Fai come l’autore del Salmo 92, che desiderava essere piantato nella casa del Signore, cioè sperimentare la presenza di Dio costantemente, tutti i giorni, e la tua vita fiorirà!

Tu sei fatto o fatta per fiorire. Questo potrà accadere solo attorcigliandosi e diventando una cosa sola con Dio. Allungandosi e torcendosi per adattarsi a Lui, d’altronde per diventare eterni come Dio, dobbiamo assomigliare a Lui. Per sperimentare la gloria e la meraviglia dobbiamo imparare da Lui.

Ti consiglio di imparare l’attesa del Signore, l’attesa per ora e l’attesa per il ritorno di Cristo. I primi cristiani si salutavano con “Maranathà” cioè “Signore vieni” (1 Corinzi 16:22). La chiesa primitiva potè superare le difficoltà, le persecuzioni e ogni problema facendo come faceva Gesù che aveva gli occhi fissi sul Padre Celeste, come sta scritto su “colui che crea la fede e la rende perfetta”. Che:

EBREI 12:2 Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.

– Gesù e la chiesa primitiva sopportarono l’infamia, la persecuzione, la croce per l’attesa della gloria che era posta davanti. Non vivere per l’immediato, ma vivi per l’eternità. Concentrati sull’eternità, l’eternità di gloria, e aspetta Cristo, la Sua venuta e la Sua liberazione.

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