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Natale La nascita del Pane della vita

Natale La nascita del Pane della vita
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In questi giorni ricorre il Natale, il giorno prescelto per indicare la nascita di Gesù, perché la religione ha stabilito che Lui sia nato il 25 Dicembre. In realtà non si sa con esattezza. Questa data è stata indicata circa 200 anni dopo la nascita di Gesù, da Ippolito di Roma, perché era giunta voce col passa parola di decennio in decennio e da persona a persona, che fosse questa la data, ma è un po’ troppo labile come fondamento, infatti Clemente Alessandrino, suo contemporaneo, dice che non si sa con esattezza e propone l’inizio di gennaio.

Non ci sono reperti archeologici o storici o soprattutto biblici che indichino una di queste date, anzi ci sono probabilità che invece la data esatta sia stata nei mesi di settembre (in corrispondenza con la festa dei Tabernacoli) o in aprile (in corrispondenza della festa di Pasqua) o a giugno (in corrispondenza della festa delle Settimane/raccolti) dato che i pastori che accorsero a vedere Gesù appena nato, dormivano all’aperto e a 700-800 metri di altitudine fa freddo a dicembre-gennaio, pure in Israele.

Abbiamo anche il dubbio sull’anno di nascita, in quanto l’anno zero tecnicamente non può esistere in matematica, ma solo 1 avanti Cristo e poi 1 dopo Cristo, senza contare che Erode il Grande è morto intorno al 4 a.C. e quindi Gesù dovrebbe essere nato prima di quella data. Il problema dell’anno è dovuto ai conteggi effettuati dal monaco Dionigi il piccolo circa 500 d.C., e a quanto pare potrebbe aver perso 5-6 anni nel suo conteggio.

In realtà non è un problema, in quanto il messaggio del natale non è il festeggiare la nascita del bambinello in un giorno o un anno specifico. Non è lo scambiarsi dei regali o aspettare Babbo Natale, ma comprendere e vivere il messaggio e gli insegnamenti di Gesù. Se non sai qual’è il messaggio di Gesù, allora non hai capito niente del Natale.

Il messaggio del Natale non si concretizza solo 1 giorno l’anno, ma 365 giorni l’anno. Se per 364 giorni sei affaticato o affaticata nel correre dietro al pane “terreno”, hai perso lo Spirito del Natale, anzi, non lo hai mai avuto. Un giorno Gesù disse al maligno che lo tentava:

MATTEO 4:4 «Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio“».

– Il messaggio di Gesù spinge a comportarsi bene! Anzi no, il messaggio di Gesù spinge ad ascoltare ogni parola che viene dalla bocca di Dio! Dopo che hai ascoltato la voce di Dio in persona, sarai cambiato, trasformato! Ma prima devi capire che la tua vita non dipende dal cibo terreno o dalle vivande, ma dall’avere un rapporto diretto con il Padre Celeste. Ascoltare ciò che proviene dalla “bocca di Dio” è più importante perfino del pane e di tutto il cibo che mangiamo!

GIOVANNI 6:35 Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete.

– Il pane è importante per il corpo? Allora Gesù è importante per la tua stessa vita! Cosa fai per proteggere la tua vita? Ti preoccupi di mangiare, bere, vestirti, proteggerti dal freddo e dalle malattie. Ecco, Il bisogno di Dio che è nel tuo corpo, è maggiore del bisogno del cibo o di qualsiasi altra necessità materiale. Gesù è il pane della vita: ciò che alimenta e da sostanza alla nostra vita!

GIOVANNI 6:51 Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne».

– Gesù approfondisce ulteriormente il discorso, facendo capire che non si tratta di qualcosa di “spirituale”, qualcosa di “poetico”. Non sta parlando in modo allegorico. Non si tratta di una parabola il fatto che Lui sia il “pane vivente disceso dal cielo” e ciò lo dimostrerà sacrificando veramente la Sua “carne” per dare “vita al mondo”.

Noi ricordiamo la nascita di Gesù, perché lo viviamo come la festicciola annua che ci fa essere tutti più buoni, oppure ci da un’ottica diversa da quella che abbiamo avuto tutto l’anno. Invece Gesù ci dice di dipendere dalla Parola di Dio! Ci dice di avere un rapporto diretto con Lui! Di ricevere Lui come il pane della nostra vita!

MICHEA 5:1 «Ma da te, o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni.

– Il Re è venuto per regnare e dominare! La religione lo fa diventare bambino tutti gli anni, e questo bambino non ha mai tempo per diventare re perché un anno non basta. Invece Gesù è stato bambino 2.000 anni fa, ma oramai ha 2.000 anni, quindi è grandicello! Anzi no, ha molto di più di 2.000 anni: le Sue origini “risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni”! Il profeta Michea visse intorno a 600 prima di Cristo e in questo brano presenta un concetto che oggi pochissimi hanno capito, anche fra coloro che credono nella Bibbia come Parola di Dio. Anche fra coloro che si dicono nati di nuovo: Gesù era vivo dai tempi antichi, dai “giorni eterni”. Lui è superiore alla carnalità e alle limitazioni umane. Lui è superiore all’opera del male e delle tenebre. Dio non ha bisogno di porre rimedio a cose che gli sfuggono di mano, ma Lui conosce la fine fin dall’inizio, Lui ha un piano che sussiste perché non è un meteorologo che può indovinare o no, studiare o sbagliare, ma Dio sa, punto, punto esclamativo!

1 PIETRO 1:18-20 non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia. Già designato prima della fondazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi

– Gesù esisteva dai tempi antichi, dai giorni eterni, ed era designato agnello sin da prima della fondazione del mondo. Magari potresti aver saputo di Gesù da dopo che “è stato manifestato”, cioè negli ultimi anni. Potresti avere 30-40-50 anni e aver saputo di Gesù solo in questi ultimi decenni. Ma Gesù era preesistente! Da 2.000 anni….no 2.600 anni…..no 10.000 anni…no, dai “giorni eterni! Non solo, era designato come agnello senza difetto né macchia che sarebbe morto per la salvezza di chiunque crede, già prima che l’uomo cadesse, molto prima di Adamo! Adamo non prese Dio in contropiede, ma Dio già sapeva della caduta di Adamo, prima che ci fosse Adamo, e Dio aveva già preparato il piano di salvezza nell’Agnello perfetto Gesù Cristo, prima che ci fosse la terra!

Tanti sono “cristiani da telegiornale”: sanno le cose dopo che sono successe e solo se qualche giornalista si è preso la briga di fare un articolo o un servizio televisivo sull’argomento. Questo genere di cristiani arrivano dopo i fatti, scoprono solo ciò che altri esseri umani vogliono fargli sapere.

– Ma non è questo il messaggio di Dio, non è questo il messaggio del Natale. Il messaggio del Natale è Dio che è venuto per avere un rapporto diretto con te, senza intermediari, senza “telegiornali”, ma avere la fonte diretta che ti informa in anticipo sulla direzione degli eventi! Ti informa in anticipo su quale sia il bisogno del tuo cuore. Su quale sia il “pane” della tua vita!

Dio vuole cibare e nutrire veramente la tua anima, il tuo Spirito e anche il tuo corpo. Dio da vita. Infatti Colui che ha fatto l’uomo ha detto:

GIOVANNI 10:10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

– Per cosa è venuto Gesù? Per dare vita! Per cosa è venuto Gesù? Ripeti insieme a me, “per dare vita”! E non una vita qualsiasi, ma una vita abbondante!

Quindi ricevi il messaggio del Natale, quello vero, cioè ricevi ogni parola che proviene dalla bocca di Dio. Ricevi il pane della vita, cioè Gesù Cristo, che ha dato la Sua vita per te, per salvarti e per avere un rapporto diretto con te, quotidiano, attraverso la lettura della Parola di Dio, la Sacra Bibbia, attraverso la preghiera spontanea, attraverso la comunione con altri credenti che hanno conosciuto Dio personalmente e ricevi la vita che solo l’Agnello perfetto e senza macchia può dare.

A proposito di “pane della vita”, dov’è nato Gesù? Betlemme. Il nome ebraico è Beth-Lechem, cioè casa del pane. Se non l’hai capito Gesù è il pane della vita, e per fartelo capire meglio è nato a “casa del pane”. E’ stato infornato per circa 30 anni, e la Sua carne sulla croce era il pane che da vita al mondo. Ricevi il messaggio di Gesù, vivi il messaggio di Gesù, e in Lui puoi avere una vita abbondante e benedetta, se vivi con fiducia nel Dio che da la vita. Se ricevi il pane della vita!

Il Signore ti benedica e ti protegga!

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Arruolati sotto il generale Agnello

Arruolati sotto il generale Agnello
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Nella prima parte abbiamo affrontato il perché dell’istituzione del sacrificio degli agnelli. Che non era sufficiente ma in realtà serviva come simbolo fino all’adempimento del suo significato, cioè la venuta di Cristo: il vero Agnello!

-Abbiamo visto un valore passato e molti si fermano a quello: darci la salvezza se crediamo nel Suo sacrificio. Poi in realtà ci sono ben 2 valori futuri dell’essersi sacrificato come Agnello senza macchia: uno dei 2 è scampare il giudizio se lo onoriamo come Dio tanto quanto onoriamo il Padre.

GIOVANNI 5:22-23 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato.

Tanti vedono un Dio cattivo, e un Gesù vittima. Invece Gesù venne di Sua spontanea volontà a sacrificarsi e mostrare “grazia” verso di noi. E se non riceviamo questa grazia, e non ringraziamo per la grazia, passiamo sotto la Sua condanna. Sì, Gesù giudice che condanna chi non lo ringrazia con la propria vita!

APOCALISSE 5:1-14 Vidi nella destra di colui che sedeva sul trono un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette sigilli. E vidi un angelo potente che gridava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i sigilli?» Ma nessuno, né in cielo, né sulla terra, né sotto la terra, poteva aprire il libro, né guardarlo. Io piangevo molto perché non si era trovato nessuno che fosse degno di aprire il libro, e di guardarlo. Ma uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli».
Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra. Egli venne e prese il libro dalla destra di colui che sedeva sul trono.
Quand’ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».
E vidi, e udii voci di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi, e migliaia di migliaia. Essi dicevano a gran voce: «Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode».
E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: «A colui che siede sul trono, e all’Agnello, siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli».
Le quattro creature viventi dicevano: «Amen!»
E gli anziani si prostrarono e adorarono.

-Si creerà una situazione di stallo in cielo, in quanto nessuno sarà degno di aprire il giudizio sui ribelli. Eccetto l’Agnello immolato, Cristo, Lui è l’unico degno di aprire il giudizio dei 7 sigilli.

Quindi il 2° motivo per cui Gesù è diventato Agnello, è per essere degno di aprire la grande Tribolazione contro gli abitanti della terra che lo hanno rigettato e hanno preferito vivere per sé stessi! Coloro che hanno rifiutato i Suoi insegnamenti! Cosa vuol dire credere agli insegnamenti di Gesù? Vuol dire essenzialmente viverli e praticarli, “con” Gesù, quotidianamente. Si parla di relazione personale!

Per affrontare il terzo motivo per cui Cristo è diventato agnello, leggiamo un altro versetto di Apocalisse. Parlando della bestia, in APOCALISSE 13:8 sta scritto: “L’adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato.”

Leggendo questo versetto con attenzione e meditandolo, mi si è aperto un mondo. Spesso si predica sull’importanza che i nostri nomi siano scritti nel libro della vita. E’ importante che si faccia. Ma non ho mai sentito alcuno puntualizzare a chi appartenga questo libro, e come si possa far inserire i nostri nomi all’interno. Si dice di credere in Dio, ma non è quello che dice questo versetto.

Rileggiamolo…

…sì, il libro della vita “dell’Agnello che è stato immolato”. Questo libro parla di Gesù e appartiene a Gesù. Questo vuol dire che è la Sua opera, il Suo “ministero”, non il nostro.

I nostri nomi non devono essere scritti “nel libro della vita” come se questo libro fosse una lista di chi è salvato e chi no.

I nostri nomi devono essere scritti nel “libro della vita dell’Agnello immolato” (Ap 13:8): il libro è la biografia di Gesù, parla di quello che Lui ha fatto in questi millenni sulla terra, e di chi ha lavorato CON Lui. Se tu hai avuto a che fare con Gesù, in modo determinante, fattivo, attivo, proattivo, in modo sufficiente da “meritare” di essere citato grazie a questa collaborazione, allora il tuo nome potrà essere scritto in questo libro della vita dell’Agnello-Gesù Cristo. Non si parla di nostre opere umane, ma di collaborare nel Suo ministero!

Non devo arrabattarmi a fare quello che penso sia giusto, o penso sia la mia chiamata, ma devo chiedere a Cristo il Capo, dove vuole impiegarmi, e ascoltare attentamente la Sua risposta!

Se non hai mai collaborato con Lui, non hai mai agito sotto la Sua diretta supervisione, non hai mai preso comandi direttamente da Lui, allora potrebbe non essere scritto il tuo nome anche se sei credente: infatti il libro non è la “lista dei credenti”, ma il “libro della vita dell’Agnello”. Non è questione di fare buone opere o di credere in Gesù, ma è questione di essere stati arruolati agli ordini dell’Agnello immolato e avere servito sotto di Lui, con Lui come generale!

Ti esorto e mi esorto, a collaborare con l’Agnello. Ad ambire di vedere il tuo nome scritto non “nel libro della vita”, ma “nel libro della vita dell’Agnello immolato”. Essere conosciuti in terra e in cielo, non tanto come salvati, ma come collaboratori di Gesù, che ascoltano e ubbidiscono ai comandi del loro Generale!

CONCLUSIONE. Quindi l’Agnello è morto per:

1-salvarci se applichiamo il Suo sangue sulla nostra vita.

2-essere degno di giudicare i ribelli che non gli ubbidiscono.

3-avere un Suo ministero sulla terra e arruolarci nel Suo esercito, e inserire il nostro nome nel Suo libro della vita, se ubbidiamo ai Suoi comandi.

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La Pasqua e lo scambio degli agnelli

La Pasqua e lo scambio degli agnelli
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Nella cultura cristiana si crede che il messaggio di Pasqua sia legato alla risurrezione, mentre in realtà è più collegato al sacrificio, alla salvezza e liberazione, a determinate condizioni (mentre invece la festa degli azzimi e la festa delle primizie sono più collegate alla risurrezione).

Quando parlo di sacrificio, non intendo che siamo chiamati a compiere chissà quali opere, ma a comprendere dei punti importanti, e cambiare vita. Facciamo un viaggio nel tempo e andiamo nell’Egitto di circa 3.500 anni fa. Dio parlava ma nessuno voleva ascoltare, anzi preferivano ignorare l’unico vero Dio, per prostrarsi di fronte a delle statue. Dio non sopporta essere sminuito e svalutato in confronto a delle sculture di pietra. Un uomo particolarmente testardo e pronto a tutto, di nome Mosè, incontra Dio e può cominciare il piano di salvezza di un popolo dalla schiavitù, e potenzialmente dell’umanità.

Attraverso 9 piaghe la situazione non cambia, ma con la 10a (la morte dei primogeniti, che non avevano il sangue dell’agnello sugli stipiti e sull’architrave della propria porta) cambia tutto. Ovviamente era tutto indirizzato per la salvezza del popolo eletto, ma chiunque avesse compreso il messaggio della piaga e agito di conseguenza, sarebbe scampato alla strage, ebreo o gentile che fosse. Ma prima dell’attuazione della 10a piaga, parte la spiegazione della Pasqua.

Ora leggiamo ESODO 12:3-13

-Il 10° giorno veniva preso un agnello. Stava con la famiglia 4 giorni, i bambini sicuramente gli avrebbero dato un nome e avrebbero giocato con lui. Il 14° giorno del mese, quindi dopo 4 giorni, l’agnello sarebbe stato ucciso, immaginatevi la reazione dei bambini. Immaginatevi il messaggio che arriva riguardo la serietà con Dio e la gravità dell’essere lontani da Lui per pensare ai propri interessi.

-L’agnello doveva essere sufficiente per far mangiare tutti, senza che ne avanzasse. Quindi richiama a una rapporto personale, una porzione per ognuno della casa nessuno escluso.

-Il sangue di quell’agnello conosciuto, veniva visto dai bambini ogni giorno, in quanto bastava guardare la porta di casa macchiata da quel sangue forse per sempre.

-Pasqua deriva dal verbo ebraico pasach, che significa passare oltre, nel senso di risparmiare, proteggere, salvare. Tutto il popolo viveva capendo la necessità di un sacrificio di sangue, che servisse affinché il giudizio passasse oltre loro e fossero risparmiati.

ISAIA 53:3-7 Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato!
Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l’agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca.

-In questo brano vediamo l’adempimento di Esodo 12 che era stato scritto 1400 anni prima di Cristo. Mentre Isaia è stato scritto “solo” 700 anni prima di Cristo. Il piano di Dio per la salvezza dell’uomo in Cristo, spiegato secoli prima della Sua venuta! Noi eravamo pecore che seguivano la propria via, e Lui Dio. Così Lui si è fatto pecora, agnello sacrificale, affinché noi potessimo essere salvati e liberati! Questo è lo scambio di agnelli. Otteniamo pace perché l’Agnello perfetto si è sostituito a degli agnelli imperfetti. Grazie a Gesù non serve più sacrificare gli agnellini!

GIOVANNI 1:29-30 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! Questi è colui del quale dicevo: “Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché egli era prima di me”.

-In Esodo 12 abbiamo visto un rapporto diretto e personale con l’agnello sacrificale che stava 4 giorni con la famiglia e simboleggia Cristo Gesù. Con Lui dobbiamo avere un rapporto da “coinquilini” (dopo essere sacrificato doveva essere sufficiente per tutti i membri della famiglia nessuno escluso, e non doveva avanzare niente, per cui vediamo l’applicazione personale per ognuno di noi). Non puoi appoggiarti su opere o su meriti, ma solo sul sacrificio dell’Agnello puro, perfetto e senza macchia, applicando il Suo sangue sulla tua vita personalmente.

-Ricevendo la Pasqua di Gesù, cioè il Suo sangue come protezione sulla nostra vita, noi siamo risparmiati, protetti e salvati.

-Non devi per forza essere ebreo, ma devi per forza mettere il sangue dell’Agnello perfetto a protezione della tua casa. Il Signore non chiedeva l’etnia e poi se ebrei lasciava vivere, se egiziani uccideva i primogeniti. Cercava il sangue sulla porta, se c’era risparmiava gli abitanti della casa, se non c’era allora non risparmiava. Non ci sono scuse per non andare a Gesù, “mio padre è credente…mia madre…mia zia…sono una brava persona”, bisogna ricevere il sangue di Gesù sulla propria vita.

I figli e tutta la famiglia, non erano più bravi di chi stava fuori, ma erano più ubbidienti rimanendo in casa tutta la notte, al di qua della porta bagnata dal sangue dell’agnello. Un versetto dice “ubbidire è meglio del sacrificio”, vuol dire che il sacrificio dell’agnello non serviva a niente, ma l’ubbidienza collegata all’atto era necessaria. Siamo chiamati ad ascoltare la voce di Dio e ubbidirGli!

-Il bagnare la porta col sangue crea la forma della croce di Gesù.

L’angelo passando, vedeva la croce bagnata dal sangue e considerava già effettuato il sacrificio di Cristo su quella famiglia con secoli di anticipo. Sta scritto che il sangue degli agnelli non può salvare, ma quello era un anticipo di ciò che sarebbe accaduto in seguito, e per il Signore non esiste passato e futuro ma Lui vive sempre al presente, quindi un atto che per noi è passato o futuro, per Lui ha valore attuale. Se tu ti convertirai tra 50 anni, per Lui sei già Suo figlio in quanto Lui conosce la fine sin dall’inizio! Già prima della fondazione del mondo Lui sapeva chi l’avrebbe ricevuto e chi no, di conseguenza chi avrebbe adottato come figlio e chi no, chi scrivere nel libro della vita dell’Agnello, e chi no! Dio ama tutti indiscriminatamente, ma ha un amore più alto verso i Suoi figli, che vede attraverso il sangue del Figlio perché abbiamo sulla nostra “porta” il Suo sangue! Sta scritto “Se uno è in Cristo, egli è una nuova creatura”. La prossima settimana affronteremo due implicazioni dell’Agnello immolato!

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Pretribolazione: cosa accade in cielo?

Pretribolazione: cosa accade in cielo?
Studi Biblici

 
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I primi 3 capitoli del libro di Apocalisse ci parlano del tempo della Chiesa (altrimenti chiamato anche tempo della grazia). Passando al capitolo 4 e 5, vediamo uno stacco sia in termini di luogo (dalla terra al cielo) che in termini temporali (dal tempo della Chiesa al tempo subito prima della Tribolazione).

Nel capitolo 4 troviamo la Chiesa rappresentata dai 24 anziani e vediamo che solo Dio è degno di gloria e nessun altro. Così tanto degno di gloria e di maestà, che tutto il resto quasi sparisce. Dio è veramente degno della nostra adorazione, del nostro amore e delle nostre attenzioni.
Al capitolo 5 ci focalizziamo su un rotoletto di papiro chiuso con 7 sigilli. Nessuno è degno di aprirlo, né in cielo, né in terra e né sotto la terra. Capiamo che neanche Dio il Padre, e neanche lo Spirito Santo, sono degni di aprirlo, ma è solo Dio il Figlio, rappresentato da un Agnello senza difetto, immolato, ad avere il diritto di aprirlo, grazie al sangue versato sulla croce. In virtù del Suo sacrificio, è anche degno della lode e della gloria, e ci ha acquistati a Dio il Padre affinché fossimo un regno e dei sacerdoti. Svogliamo questo compito già oggi, ma lo svolgeremo in modo completo durante il Millennio, grazie al sacrificio di Cristo!