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Per il tuo bene non limitare Dio

Spesso ci lamentiamo del fatto che non vediamo Dio operare, che siamo nella difficoltà e non vediamo via di uscita, vediamo che i nostri piani non funzionano, ma se io ti dicessimo che spesso limitiamo Dio? Se rimani con noi mostrerò alcuni casi della Scrittura dove Dio ti parlerà in merito a limiti che noi a volte mettiamo per fermare l’opera di Dio. Inoltre vedremo come fare a liberare la potenza soprannaturale di Dio

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E’ ora di avere comunione con Dio

Nella società moderna c’è un forte senso di egoismo e individualismo. Ognuno di noi si sente al centro del mondo. Ma se vogliamo sperimentare la potenza di Dio nella vita di tutti i giorni, siamo chiamati non solo ad abbandonare l’egoismo e l’individualità, ma addirittura a sperimentare un alto livello di comunione con Dio e i fratelli in Cristo. Vedremo che ci sono promesse importanti per chi si identifica con Dio, per chi lavora con Lui in partnership.

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E’ ora di ascoltare la voce di Dio

E’ ora di fare seriamente con Dio! Purtroppo ci si dimentica spesso che abbiamo bisogno della potenza soprannaturale di Dio nella nostra vita e di adempiere la Sua chiamata, i Suoi piani.

Inoltre spesso sopravvalutiamo la nostra percezione e il nostro discernimento. Oggi vediamo perché e come ascoltare la voce di Dio.

Rimani con noi.

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E’ ora di svegliarsi

Hai mai domande sul fatto se si possa fare qualcosa per migliorare la società moderna, o anche solo la propria vita?

Oggi ho selezionato una responsabilità speciale che spetta a noi, e che cambia la nostra prospettiva presente e futura. Ma non si tratta di opere, bensì di Spirito!

Parleremo di risveglio, e di come questo possa stravolgere le nostre vite. Inoltre vedremo da chi dipende e cosa fare.

Rimani con noi.

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Il vero male del mondo

Periodicamente c’è qualcosa che è condannato senza appello dal pensiero dominante. Sono state le pellicce, le macchine, il covid, il vaccino, gli ambientalisti, la destra, la sinistra, la Cina, la Russia, l’Ucraina, i massoni, i demoni. Il mondo vuole sempre polarizzarsi mettendo uno contro l’altro. Ma se non fosse fra questi il male della società? Se avessimo tutti perso energie, tempo, e soprattutto perso di vista l’obiettivo su cosa sia veramente malato?
Tutto può avere un’influenza negativa, ma nulla merita la nostra attenzione come una cosa in particolare. Cosa che tra l’altro non viene considerata assolutamente.

Vediamola insieme.

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Sukkot La festa delle capanne e il tempo della gioia

Quanto sarebbe bello se Gesù potesse essere qui oggi, non è vero? Immagina i miracoli, la gloria, le persone che vengono toccate da Lui! La società moderna ha bisogno di Gesù come non mai.

Anche io, e anche tu, personalmente abbiamo bisogno di Gesù.

C’è una festa biblica che spiega e anticipa il giorno in cui staremo con Lui, proprio come 2.000 anni fa…anzi, meglio, molto meglio!

Rimani con noi!

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Grande tribolazione Il giorno dell’espiazione

Hai mai sentito parlare di Yom Kippur? E’ una festa biblica molto importante che nasconde dei messaggi soteriologici ed escatologici incredibili! Oggi parleremo di Bibbia, profezie, messaggi nascosti e di leggende ebraiche. Faremo un viaggio in alcuni Yom Kippur del passato, ed in uno del futuro. Un piatto ricco ricco! Rimani con noi.

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Rosh Hashana le trombe e il rapimento

Ogni anno si svolge Rosh Hashana (Capodanno ebraico) tra i mesi di settembre ed ottobre. Nello stesso giorno si svolge anche la festa biblica delle trombe (o del suono della tromba) tanto che possono essere considerate un’unica festa.

Nel video di oggi tratteremo queste due feste e vedremo il messaggio escatologico (legato all’adempimento profetico riguardo gli ultimi tempi) che portano soprattutto riguardo il rapimento della Chiesa.

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Audacia oggi, ricompensa domani

A cosa serve la fede nella vita? Perché devo credere in Dio? Perché devo diffondere il Vangelo, per giunta con convinzione?

Oggi affrontiamo lo scopo della fede, e la necessità di vivere con franchezza e costanza. Solo in questo modo si possono sperimentare delle ricompense.

Rimani con noi.

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Ma come ti vesti?

Ma come ti vesti? Sì, hai presente la trasmissione televisiva di alcuni anni fa dove due esperti di moda analizzavano il guardaroba di alcune persone, eliminando i vestiti che al protagonista stavano male o erano vecchi? Ecco, io non sono un esperto di moda, ma voglio guidarti nel ragionare sul come ti vesti spiritualmente. Faremo un viaggio attraverso un capitolo dell’apostolo Paolo dove ci indirizza su come migliorare il nostro abbigliamento spirituale!

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Problema identità

Spesso le persone sono confuse su cosa fare della propria vita. Allora vanno a studiare, oppure trovano un lavoro, o hanno un hobby. Queste cose sono utili e fanno bene alla nostra salute emotiva e ci danno benessere, ma spesso in esse noi cerchiamo non solo il benessere, ma altro: la nostra identità!

Puoi avere tutti gli hobby del mondo, il lavoro migliore e la scuola più interessante e piacevole, ma se non hai un’identità, sarai smarrito/a. Parliamone!

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Indistruttibili

Fatti seriamente questa domanda: sei distruttibile o indistruttibile?

Se siamo sinceri, dobbiamo ammettere che spesso le cose che ci capitano mostrano la nostra vulnerabilità. Eppure ci sono persone che sembrano indistruttibili. Ne ho conosciute diverse, sia personaggi storici come Gesù (cui è capitato ciò che non è capitato a nessun altro), ma anche tanti altri esempi di vita che ho incontrato lungo il mio percorso.

Oggi analizziamo cosa motivava e fortificava alcune persone, contro ogni insidia.

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Doppia unzione o doppia ira?

Tutti quanti vogliamo una vita piena, benedetta, proficua. Crediamo tutti di sapere come fare per avere una vita del genere, poi arriva un bel giorno e ci “svegliamo”, e ci rendiamo conto che non lo sapevamo: non sapevamo come ottenere una vita benedetta. Ci troviamo “sotto un treno” figurativamente parlando. Oggi voglio mostrarti una scelta che devi fare, e in base alla decisione che prendi, avrai benedizione o maledizione, unzione o ira (addirittura doppia).

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Redenzione che ricostruisce

Hai bisogno di essere ricostruito/a? Hai qualcosa che ti abbatte? Oggi ho qualcosa per te! Non sarà una parola magica, non sarà un trucco segreto, ma vorrei farti cambiare modo di vedere. Vorrei mostrarti qualcosa che forse non hai mai capito.
Persino gruppi musicali famosi come i Maneskin parlano di redenzione, ma vediamo cosa significa, perché è importante e come si ottiene…

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Preghiera, intercessione e…pietà?

Cosa c’entra la pietà? Non sono già importanti la preghiera e l’intercessione (che tra l’altro sono già due cose che non piacciono)? Oggi scopriamo cosa significa pietà, perché è importante e in che modo può cambiare la tua vita. Seguici tramite il video Youtube. E valuta se iscriverti per rimanere aggiornato sui prossimi video.

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Cosa ci fai qui?

Cosa ci fai qui? Come mai sei sulla Terra? Ma soprattutto: come mai ti trovi in questa situazione? Una cosa del genere domandò Dio ad un profeta, e il profeta non sapeva cosa rispondere!!!

Rimani con noi e vediamo di prepararci meglio del più grande profeta della storia, per affrontare ogni difficoltà della vita!

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Essere o fare

Essere o fare, questo è il dilemma? Sì, l’originale di Shakespeare era “essere o non essere” e ne abbiamo parlato negli scorsi incontri insieme al “essere o avere” che invito a riascoltare. Oggi continuiamo il viaggio alla scoperta del tuo cuore. Quanto dobbiamo “fare” e cosa dobbiamo “fare” per dare un senso alla nostra vita? Siamo al mondo per fare cosa? Rimani con noi che parliamo proprio di questo.

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Più pesi più gloria

Più pesi più gloria
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Senti dei pesi nella vita quotidiana? Hanno senso i pesi? Sappi che puoi andare avanti nonostante questi pesi e sperimentare il livello della gloria! Oggi facciamo conoscenza con la tenacia del profeta Eliseo e il suo incontro con la gloria. Sicuramente potrà esserti di ispirazione!

Recentemente abbiamo parlato dello scopo della vita: ravvedersi e diventare testimoni di Cristo! Ti invito ad andare a riguardarlo attraverso il link nelle schede qui in alto a destra o in descrizione, il messaggio si intitola “L’importanza del frutto”.

Oggi parliamo della maturità, e della possibilità che hai attraverso di essa per superare le difficoltà.

Hai delle difficoltà? Hai degli ostacoli? Possono essere rimossi ma ci sono tre chiavi per farlo!

La 1a chiave per poter superare le difficoltà e sperimentare la gloria è la maturità! I problemi di solito non si dissolvono da soli. Il profeta Eliseo capì che lo scopo della vita era servire Dio, e nessun muro poteva fermarlo dal vivere per questo scopo. Tu hai capito lo scopo della tua vita? Sicuramente include un passo di maturità.

Per farti capire quanto questo passo di maturità dipenda da te affrontiamo proprio la storia di Elia ed Eliseo, partendo da Deuteronomio per capire il concetto di “parte doppia”.

DEUTERONOMIO 21:17 riconoscerà come primogenito il figlio dell’odiata, dandogli una parte doppia di tutto quello che possiede; poiché egli è la primizia del suo vigore e a lui appartiene il diritto di primogenitura.

– Dio aveva stabilito che i primogeniti (i primi figli) dovessero ereditare una parte doppia dell’eredità del padre quando questi sarebbe morto, mentre gli altri fratelli una parte singola e non doppia come il primogenito. In pratica se aveva 3 figli, bisognava dividere per 4, dando a tutti una parte, tranne al primogenito cui ne spettavano 2.

Inoltre aveva stabilito che quando l’uomo era poligamo, non doveva avere preferenze tra i figli della moglie preferita a danno dei figli della moglie o delle mogli disprezzate. Chiunque fosse stato il “primogenito”, avrebbe comunque avuto diritto a una parte “doppia” dell’eredità! Il primogenito era colui che aveva per più tempo aiutato il padre nel lavoro e nella gestione familiare. La regola secondo Dio è “Più pesi, più gloria”! Se tu nella vita hai più responsabilità e passi per più difficoltà, non piangerti addosso ma anzi guarda con aspettativa la gloria che riceverai! Vediamo ora Eliseo ed Elia:

2 RE 2:9 Elia disse a Eliseo: «Chiedi quello che vuoi che io faccia per te, prima che io ti sia tolto». Eliseo rispose: «Ti prego, mi sia data una parte doppia del tuo spirito!»

– Quì il profeta Elia comunica al servitore Eliseo che sta per essere rapito in cielo, ed Eliseo fa una scelta importante: prendere più pesi, più responsabilità, perché capisce lo scopo della vita! Lui sceglie la parte doppia dell’unzione, che non vuol dire il “doppio” dell’unzione di Elia, ma diventare “primogenito profetico” di Elia, “successore”. La “parte doppia” come abbiamo visto in Deuteronomio, la ereditavano i primogeniti, gli eredi, coloro che portavano avanti gli affari di famiglia. Eliseo in sostanza stava dicendo di sentire la chiamata di Dio a servirlo al posto di Elia (visto che Elia stava per venir rapito in cielo). In realtà 10 anni prima Dio aveva proprio stabilito questo, infatti leggiamo:

1 RE 19:15-16 ungerai Azael come re di Siria; ungerai pure Ieu, figlio di Nimsci, come re d’Israele, e ungerai Eliseo, figlio di Safat da Abel-Meola, come profeta, al tuo posto.

– Questo brano tratta la volontà di Dio, che Lui aveva comunicato ad Elia 10 anni prima. Dio aveva parlato, ma Elia aveva dimenticato, oppure era insicuro/indeciso. Eliseo però era stato deciso: per 10 anni aveva servito il Profeta Elia! Per 10 anni aveva faticato, rischiato la vita, si era sporcato le mani, e non aveva cambiato idea! Dopo 10 anni di servizio, il momento era arrivato, e lui persiste nel perseguire lo scopo della vita: servire Dio!

La 2a chiave per superare le difficoltà e ottenere più gloria è la costanza! Dio ha un piano per la tua vita come ce l’aveva per Eliseo, ma tu devi persistere come Eliseo nell’ascoltare la voce di Dio, persistere nel camminare nella Sua volontà. Insistere contro ogni avversità e vedrai l’adempimento sulla tua vita. Adesso andiamo a vedere la risposta di Elia ad Eliseo prima del rapimento:

2 RE 2:10 Elia disse: «Tu domandi una cosa difficile; tuttavia, se mi vedi quando io ti sarò rapito, ti sarà dato quello che chiedi; ma, se non mi vedi, non ti sarà dato».

– Tu pensa: il tuo leader spirituale/religioso, riceve 3 compiti da Dio e in 10 anni non porta a compimento nessuno dei 3! Ti suona familiare? Hai mai avuto responsabili spirituali che non ascoltano la voce di Dio? O se l’ascoltano, poi non mettono in pratica? Alzi la mano a chi è successo! A me è capitato!

Ma sai una cosa: non importa! Non dipende da Elia, ma dipende da Eliseo stesso, se guarda verso l’alto quando Elia viene rapito, se non si fa distrarre dagli altri “profeti” nei versetti precedenti, se non si lascia guidare dal suo leader spirituale/carnale, ma dal Vero Leader spirituale (Colui che crea la fede e la rende perfetta). Non dipende dal leader spirituale, dal responsabile, ma dipende da te se vuoi maturare nelle vie di Dio, se perseveri e se tieni gli occhi fissi su Gesù! Non devi ubbidire al tuo leader solo se non sbaglia mai, ma anche quando sbaglia, perché la ribellione non ti porta nessun vantaggio! Ma soprattutto devi ubbidire alla voce di Dio, anche quando il “profeta” o leader si perde per strada e non ubbidisce a Dio.

– Sai che uomo e donna matura, resistente alle intemperie, agli attacchi, ai muri spirituali, si diventa solo guardando a Gesù e maturando nelle Sue vie. Ricorda: più pesi, più gloria!

– Eliseo voleva essere “primogenito profetico” di Elia. Era difficile, ma alzando gli occhi al cielo è possibile!

Tu sei chiamato a ravvederti, è difficile, ma alzando gli occhi al cielo è possibile.

Tu sei chiamato/a ad andare nel mondo a portare la Buona Novella, è difficile, ma alzando gli occhi al cielo è possibile.

Tu puoi superare le difficoltà, la malattia, i problemi finanziari, e mantenere la pace, è difficile, ma se mantieni il tuo sguardo su Dio è possibile!

Una volta Billy Graham disse: “Se teniamo gli occhi su noi stessi, sui nostri problemi e sul nostro dolore, non possiamo alzarli verso l’alto. Un bambino alza lo sguardo quando cammina con suo padre, e lo stesso dovrebbe valere per il cristiano.”

Ricapitoliamo: se la 1a chiave per vivere nella gloria era lo scegliere di maturare, la 2a è il non farsi spaventare dalle difficoltà o dalle responsabilità ma anzi persistere nelle vie di Dio in ogni situazione, la 3a chiave per vivere nella gloria è tenere lo sguardo al cielo e le orecchie ben aperte!

Eliseo fu perseverante nella propria crescita. Fu costante nella ricerca della maturità spirituale. Inoltre seppe guardare il cielo, tenere lo sguardo sul Creatore quando era ancora un “discepolo”, un “servitore”, questo lo rese pronto a diventare “profeta”!

Cammina con il tuo Padre Celeste. Hai problemi? Alza lo sguardo! Non hai problemi, alza comunque lo sguardo verso di Lui, perché è questo il senso della vita! Perché vivendo in questo modo sarai protetto dalle avversità.

E ricorda, più pesi, più gloria!

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Sono perfetto

Sono perfetto
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“Sono sbagliata”, questo ha detto mia figlia un giorno dopo che l’avevamo ripresa per qualche dispetto o qualche errore commesso. Poteva “essere sbagliata”? Ovviamente no!

Ti domando “Sono sbagliato”? Ti domando “Sei sbagliato/a”? Quante volte abbiamo pensato questo? Mia figlia pensava questo, semplicemente viveva nel suo mondo e non ascoltava quello che le chiedevamo. Faceva e fa fatica a concentrarsi, non lo fa a posta e noi non gliene facciamo una colpa, è piccola! Ma è sbagliata o commette sbagli? Ovviamente commette sbagli, di solito perché è distratta o si concentra su altre cose nei momenti meno indicati, ma tutti commettiamo errori probabilmente perché spesso ci concentriamo sulle cose sbagliate!

O se non hai mai pensato di “essere sbagliato”, potresti aver detto “Sono fatto/a così”! “Mi devono accettare così”! Quanto è bello deresponsabilizzarsi e vivere in modo egoistico perché “tanto siamo fatti così” e gli altri devono accettarci, ma deve veramente andare così!

Il racconto di Adamo ed Eva ci aiuta a cominciare ad inquadrare la situazione, e sta scritto che dopo la creazione dell’uomo:

GENESI 1:31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno.

– Dio ci ha creati, e dopo averci fatti ha detto che era molto soddisfatto. E’ tanta roba rendere Dio soddisfatto, non credi? Dio è perfetto quindi ha standard elevati. E comunque quando fa le cose le fa bene!

– BAM! L’uomo è caduto. Sì sì, lo so. Certo Dio non è stato soddisfatto di questo, ma nonostante ciò non siamo sbagliati, “abbiamo” sbagliato! La storia di Adamo ed Eva ci spiega cosa succede quando non crediamo a Dio ma diamo retta a noi stessi, a un serpente (come Eva), a chiunque fuorché Dio: un grande errore. Nessuno è degno di fiducia come Dio.

1 CORINZI 15:21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti.

– Nascendo in Adamo nasciamo già morti, ricevendo Gesù riceviamo vita. La caduta non ci rende sbagliati ma solamente porta alla luce gli errori che compiamo. Con la caduta quando sbagliamo, spesso finiamo col pagare i nostri errori con gli interessi! Ma puoi ricevere vita in Cristo Gesù, e puoi diventare “perfetto/a”! Adesso mi dirai “Carlo ma sei impazzito, nessuno è perfetto, solo Dio”!

MATTEO 5:48 Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste.

– Uno degli insegnamenti meno conosciuti di Gesù: la perfezione! Credo di non aver mai sentito nessuno predicare su questo! Eppure è chiarissimo, siamo chiamati ad essere perfetti! Non nel fatto che non sbagliamo mai, perché finché saremo nella carne non potremo mai smettere di sbagliare. Ti do i compiti a casa, ti invito a leggere questo brano con calma dal versetto 38 e leggerai che Gesù intende la perfezione come amare i propri nemici, non rispondere con il male ma anzi col bene sempre, dare i propri soldi a chi te li chiede, pregare per quelli che ci perseguitano e altri atteggiamenti collegati all’amore!

La vita in Cristo è amare tutti e volere il bene di tutti indistintamente, soprattutto di coloro che ci fanno del male.

La perfezione secondo Cristo è amare il prossimo anche quando ci ferisce, amare proprio come fa Dio Padre!

– Adesso vorrei darti 5 chiavi fondamentali per la tua vita per essere forte e perfetto!

2 CORINZI 13:11 Del resto, fratelli, rallegratevi, ricercate la perfezione, siate consolati, abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e il Dio d’amore e di pace sarà con voi.

1) Rallegrati! Se non ne vedi motivo, vuol dire che non stai guardando Cristo e non lo stai ricevendo, quindi ricevilo e rallegrati! Forse sei malato, hai delle ferite, hai perso qualcosa di importante. Non guardare queste cose ma fissa lo sguardo su Gesù. Allo zoppo davanti la porta Bella, Pietro e Giovanni dissero “Guardaci….oro e argento non abbiamo…”.

Chi o cosa stai guardando oggi? Forse guardi la tua malattia, i tuoi problemi, la tua vergogna, guardi la fattura troppo cara da pagare…guarda Gesù e rallegrati!

2) Cerca la perfezione. Non quella umana, con i tuoi sforzi, ma sii perfetto come è perfetto il Padre. Ciò si realizza solo passando il tempo non solo in buona compagnia, ma con gente perfetta: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo! E imparando da loro ad amare gli altri! Per cui cerca Dio e il Suo amore, cerca di poter manifestarlo!

3) Sii consolato/a. Forse stai piangendo perché la vita è dura, perché hai una malattia oppure hai perso qualche persona cara. Sii consolato/a, il Dio d’amore e di pace sarà con te se guardi alla Sua sofferenza sulla croce, e capisci che è l’unica fonte di consolazione!

4) Medesimo sentimento=Trova una famiglia di fede col quale fare un percorso spirituale. E’ importante andare in chiesa, ma scaldare una sedia non ci rende parte di una famiglia spirituale, non ci fa avere un “medesimo sentimento”. Ci vuole di più: pregare per gli altri, abbracciare gli altri, chiedere come stanno, condividere il Vangelo con non-credenti, seguire un percorso di crescita e discepolato, solo così puoi avere un “medesimo sentimento” con altri fratelli seguaci di Cristo. Se non fai parte di una cellula, ti invito a cercarne una e diventarne parte. Come Messaggeri della grazia vogliamo organizzarne e nel caso non si possa per la distanza, si può fare online, l’importante non è “andare” in chiesa, ma “essere” chiesa di un medesimo sentimento!

5) Vivi in pace. Se non doni pace, non riposi nella pace, e non adori il Dio della pace, non riceverai pace. Vivi in pace, credi nel Dio della pace e il Dio d’amore e di pace sarà con te! Sì le cose possono andare molto male, ma nonostante tutto vivi in pace. Le cose dipendono per il 20% da come ti capitano, per l’80% da come le prendi tu! Vivi in pace e con il Dio della pace!

Voglio chiudere con un versetto stupendo:

SALMO 139:14 Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo.
Meravigliose sono le tue opere,
e l’anima mia lo sa molto bene.

– Ti piace l’idea che Dio ti trovi stupendo? Clicca il tasto mi piace affinché tante altre persone possano saperlo!

– Chiunque tu sia, prego che tu possa conoscere Dio profondamente, conoscere le Sue opere “meravigliose”. Dio è potente ed opera anche oggi, puoi sperimentarlo personalmente basta che ti affidi a Lui!

– Ricorda che non sei sbagliato/a, sei in un percorso di perfezionamento nell’amore. Sì, hai commesso tanti sbagli come anche io, ma basta pentirsi e tornare a Dio, più passi tempo con Lui e più sei “stupendo/a”, “molto buono/a”!

Non pretendere di essere accettato così come sei, in quanto il cammino di perfezione è l’accettare gli altri, non il pretendere di essere accettati!

E’ l’amare gli altri, non il pretendere di essere amati!

Il modo per essere perfetti è assomigliare a Dio nell’amore, nella comprensione e crescere nelle Sue vie giorno dopo giorno, imparando le 5 chiavi fondamentali di cui ho parlato prima, e vivendo in comunione con il Signore ogni giorno! Lui non pretende di essere accettato, ma desidera accettare e amare chiunque.

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La ricompensa della preghiera

La ricompensa della preghiera
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Forse hai una malattia, un disturbo, un problema. La domanda che ti poni è: come posso ottenere guarigione? Liberazione?

Abbiamo già sperimentato che non è attraverso i nostri sforzi, allora uno potrebbe pensare che forse ci sono dei trucchetti? Oppure che dobbiamo tenerci le nostre malattie e sofferenze? O forse dobbiamo intenerire Dio attraverso i nostri pianti?

Oggi e nel prossimo incontro parleremo di questo e del potere della preghiera e dell’intercessione.

Quando abbiamo bisogno del tocco di Dio per risolvere i nostri problemi, cosa dobbiamo fare? Alcuni puntano tutto sull’intercessione, altri sulla proclamazione, altri sull’impietosire Dio. Oggi vorrei enfatizzare alcuni aspetti che hanno rilevanza per il risultato sulla tua vita.

Forse hai una malattia, un disturbo, un malessere, uno scoraggiamento profondo. Io credo che essere in sintonia con Gesù consenta la manifestazione di Dio.

MATTEO 6:6-8 Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.
Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate.

– Questo brano è l’introduzione al Padre nostro. E’ l’insegnamento sul potere della preghiera e su come farla.

Ci sono almeno tre aspetti che vorrei sottolineare da questo brano e che di solito non vengono compresi da quelli che conoscono il “Padre nostro”:

– c’è una ricompensa nell’aprire il nostro cuore a Dio nel segreto. Non servono catene di preghiera. Non serve mobilitare i cristiani. Non serve la preghiera in “accordo”. E’ vero che è scritto se due o tre si accordano”. Ma qui Gesù parla di preghiera “nel segreto”. (1)Prega nel segreto e (2)aspettati la ricompensa!

– Inoltre devi pregare sapendo che (3)Dio in realtà già sa di cosa hai bisogno. Se piangi e ti strappi i capelli come facevano i pagani, non otterrai di più, al contrario otterrai di meno! Non credere che Dio sia distratto o abbia bisogno di essere sensibilizzato sui tuoi problemi, non è questo lo scopo della preghiera e dell’intercessione. Se sei disperato piangi, ma non piangere o urlare pensando che in questo modo convinci Dio! Non fare come i pagani che usano “troppe parole”. Anzi dice che già sa di cosa abbiamo bisogno, quindi forse siamo noi a non sapere di cosa abbiamo bisogno. Forse la preghiera serve per farmi capire di cosa ho bisogno veramente, anche quando sono malato. O più probabilmente è il modo per entrare in sintonia con Dio!

Infatti non credere che Dio sia crudele e che non voglia operare, per cui serva convincerLo. Dio è buono!

LUCA 18:19 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio.

– A un bravo religioso che però vedeva Gesù solo come un bravo maestro umano, Gesù dice che nessuno sulla terra è veramente buono, ma solo Dio lo è. Se non vedi la guarigione o la liberazione, non accade perché Dio è cattivo, ma perché in questo momento la bontà si manifesta così!

– Certo io mi aspetterei di essere guarito subito, o liberato, però Lui (che è il solo veramente buono) agisce quando è il momento giusto.

Per me che sono malvagio è il prima possibile, per Lui che è Buono invece è un momento esatto che conosce Lui. In merito alle 5 domande per la corretta informazione “Chi, dove, come, quando e perché”, Dio è il Chi, e Lui sa il quando e il perché!

Sarebbe bello che il Quando fosse “ora”, ma solo chi è il “Chi” sa il “perché” del “quando”. Lo rileggo che forse diventa difficile da capire.

Dio è il “Chi” che opera, e Lui sa le risposte alle altre 4 domande: cioè dove, come, quando e perché operare e liberare.

Bada bene che io credo ai miracoli e li ho visti. In tanti anni ho capito però che la risposta non è “tutto e subito”. Mia figlia è così (come tutti i bambini), sempre, “tutto e subito”, è un atteggiamento infantile che io e te chissà quante volte abbiamo avuto. Invece solo Dio sa come, dove, quando e perché. A noi sta di essere in attesa di Cristo Gesù, della Sua persona, non del Suo dono.

Dio non è sordo perché con il Padre nostro ci chiede di incontrarLo nel segreto e parlarGli, vuol dire che sente! Inoltre non è cattivo perché “uno solo è il Buono”! Allora perché io sto nella sofferenza?

ROMANI 5:12 Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato;

– Noi partiamo in una situazione di debolezza e di caduta, e necessitiamo del rialzamento. La morte e la malattia sono venute per la caduta dell’uomo, non per volontà di Dio. Se vivi la malattia, o dei legami, sappi che non è per volontà Sua. Certo Dio è Onnipotente e può intervenire, ma devi sapere che non ci darà mai una bacchetta magica per risolvere tutti i nostri problemi perché poi penseremmo di non aver più bisogno di Lui. Piuttosto agirà in modo da mostrare la Sua gloria per il “vero” nostro bene, che conosce solo Lui in quanto “Buono”!

GIOVANNI 9:3 Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui.

– Alla domanda dei discepoli, se la condizione del cieco nato fosse colpa sua o dei genitori, Gesù sposta lo sguardo dalla colpa all’occasione per la gloria di Dio nel malato! Manifestare le opere di Dio in lui! La volontà di Dio è manifestare le Sue opere!

Sarebbe bello fosse “subito”, ma a volte non è così. Spesso ho pensato nella mia vita “Il Signore adesso opererà perché così potrà ricevere molta gloria”, ma poi non succedeva perché solo Lui sa come devono andare le cose.

– Se non vogliamo essere confusi dal disorientamento, abbiamo bisogno di sentire da Lui i Suoi tempi ed essere in sintonia con Lui.

CONCLUSIONE. Il messaggio di oggi è la prima parte, se Dio vuole concluderò la prossima settimana. Per ora vorrei fossero chiari i seguenti aspetti:

1 – Prega nel segreto (non serve essere plateali, proprio come Gesù dice che quando digiuniamo non dobbiamo mostrarlo)

2 – Aspettati la ricompensa. Così Dio ha deciso. Serve avere aspettativa nella ricompensa

3 – Dio già sa, per cui goditi il viaggio. Sì forse hai una malattia o delle preoccupazioni gravi, ma Gesù ti dice di non usare “troppe parole” perché non servono, piuttosto goditi i momenti di adorazione, il tuo tempo con Dio

4 – Dio è buono. Lui sa quale sia il modo giusto di agire, non ha bisogno di consigli

5 – Il peccato, la sofferenza, la malattia e la morte non sono venute nel mondo per volontà di Dio, quindi non sono la Sua volontà per te (benché possa permetterle).

6 – Lui vuole manifestare le Sue opere, soprattutto quando stai sperimentando sofferenza. Gesù ci ha insegnato a pregare affinché venga il regno di Dio, altrimenti non viene. Per cui ci sprona a pregare come strumento per l’esaudimento.

7 – Come ho detto nello scorso messaggio: confida in Lui (=affida la tua vita e le tue preoccupazioni a Dio con fiducia). Confida nella Sua bontà, nella Sua attenzione ai tuoi problemi, nella Sua potenza e nel Suo amore. Non focalizzarti sulle problematiche intorno a te, ma trova la gioia in Dio. Siamo qui per amare Dio e amare il prossimo. I problemi sono opportunità per vedere la mano di Dio all’opera e l’amore di Dio tangibile in questo mondo, se gli affidiamo le cose che ci sono a cuore.

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Combattere le preoccupazioni da un’amaca

Combattere le preoccupazioni da un’amaca
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Viviamo in un periodo di guerre, pandemie, instabilità politica e finanziaria. Negli ultimi decenni è stata scoperta la depressione e la rivolta sociale. A questo si è aggiunto il turbamento per gli ultimi fatti che fanno sembrare minuscoli i problemi passati. Sai che c’è una strada per battere il turbamento? La affrontiamo ora.

So che la vita è difficile. Ci sono molte cose tristi che possono accadere, come perdere i propri cari, perdere il lavoro, avere problemi finanziari o di salute. Forse stai attraversando queste situazioni proprio ora. Sono passato anche io per alcune di queste situazioni e posso dirti che c’è un’aiuto!

Ci sono guerre e problemi di ogni genere che ci impediscono di pianificare il nostro futuro, eppure c’è un modo per placare il turbamento e vivere nonostante questi problemi.

GIOVANNI 14:1 Disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.

– Se sei turbato, la via d’uscita è avere fede in Dio Padre e in Suo Figlio! Se invece non hai fede in Dio, allora sarai turbato!

Non voglio offenderti, voglio indicarti la strada per non essere più turbato o turbata dagli sconvolgimenti, dalle guerre, dalle truffe, dagli omicidi, dalla corruzione! Il mondo è sempre andato storto!

Hai mai sentito il modo di dire “Si stava meglio quando si stava peggio!”? Analizziamolo.

Forse eri giovane negli anni 90? Allora potresti non ricordarti il massacro in Ruanda, le guerre in Slovenia, Croazia, Bosnia, Kosovo (tutti paesi a noi confinanti o molto vicini), gli attentati di Falcone e Borsellino, le bombe a Roma e Firenze.

Eri giovane negli anni 70-80? Allora forse non ti ricordi o eri troppo piccolo o piccola per capire la guerra fredda, le Brigate rosse, la Strage alla stazione di Bologna, la strage di Ustica, il disastro di Chernobyl, l’alluvione in Valtellina, la banda della Magliana, la banda della Uno bianca, le bestie di satana nel Varesotto, gli attentati di mafia e l’anonima sequestri.

Eri giovane negli anni 50-60? Allora forse non ti ricordi Praga, la guerra d’Algeria, dei Sei giorni e d’Egitto, o la strage del Vajont, di Marcinelle, l’alluvione di Firenze, il disastro di Seveso. E poi sei troppo giovane per ricordare le Guerre mondiali, l’atomica su Hiroshima, la spagnola, il fascismo, il nazismo, Napoleone, Stalin, Hitler, le Guerre d’Indipendenza.

Si dice “Si stava meglio quando si stava peggio”, non perché si stesse veramente meglio, ma solo perché eravamo ignoranti e non capivamo la sofferenza degli altri, o eravamo troppo ingenui perché piccoli, ma in realtà non si stava meglio, si stava “ignoranti”!

Quindi in realtà la condizione migliore è quella dell’ignoranza concentrandosi su altro! Tornare al passato non cambierebbe i problemi dell’umanità, perché problemi ci sono sempre stati, semplicemente dicendo così stiamo cercando di ignorare i problemi passati concentrandoci su quelli attuali! Ma c’erano quelli e ci sono questi! Sulla Terra ci saranno sempre problemi (Gesù è stato il primo a dircelo)!

GIOVANNI 16:33 Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo».

– Avremo tribolazione, eppure Gesù è venuto per liberarti dal turbamento dandoti pace. E’ venuto per liberarti dalle ansie e dalle preoccupazioni, ma non dai problemi (ovviamente a volte sì, quindi non disperare)! Se invece te le tieni, vuol dire che non hai fede in Dio, ma fede nei problemi. Scegli ora cosa vuoi per la tua vita: la fede in Dio o il turbamento. Non puoi tenere tutti e due. Dipende da te cosa scegliere.

“Ma Carlo, ci sono delle persone che mi stanno rovinando finanziariamente!”, “Ci sono i miei familiari che mi feriscono ogni giorno”, “Ci sono dei parenti o conoscenti che mi stanno diffamando”, “Ci sono le guerre”, etc…etc…

Sì, ci sono mille giuste motivazioni per essere turbati carnalmente, ma in realtà non avendo fede in Gesù non puoi ricevere pace in Lui.

– Lui ha messo un presupposto per togliere il turbamento. No, non è la pace nel mondo. Non sono dei politici onesti. Non sono i coniugi fedeli, i figli rispettosi. Non è un buon lavoro, un buono stipendio o il non avere debiti. Non ha a che vedere con situazioni esterne. L’unico modo per non avere turbamento è fidarsi di Gesù in ogni situazione. Ti sembra poco? Se ti sembra poco, allora non hai capito cosa significa avere fede in Gesù!

Ci sono stati cristiani nella storia che hanno subito ingiustizie che noi non possiamo immaginare, eppure soffrivano ma non erano turbati!

Ci sono cristiani ora che subiscono persecuzioni, violenze di ogni genere, discriminazioni e omicidi, ma non subiscono turbamento, oppure lo abbandonano il prima possibile.

Il turbamento succede perché poni o ponevi la fede in altro fuorché Gesù! Quando hai altro, e quello che hai ti fa credere di essere qualcosa di stabile, allora pensi che vada tutto bene. E così sarà finché non scoprirai che si tratta di fondamenta umane che non possono durare.

FILIPPESI 4:4-7 Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.
La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

– Gesù non da consigli. Siamo abituati ad avere consulenti per ogni cosa: matrimoniali, ristrutturazioni edilizie, finanziari, etc… Non fare questo sbaglio: Gesù non è un consulente! Quando Lui parla non da consigli che puoi scegliere di ascoltare o no. Lui ci ha creati, sa come siamo fatti ed è la Verità! Quando dice qualcosa devi attenertici strettamente, altrimenti si concretizzerà il peggio per te! Non piangere per i tuoi problemi se non dai retta a Gesù, perché te la sei cercata! Mi spiace se ti sto offendendo, Gesù sa offendere in modo più amorevole di me, Lui si limita a comandare “Non turbarti! Fidati di Me!”. Ripeto, non è un consiglio. Non cullare il tuo turbamento tutto il giorno, intervallandolo con alcuni rapidi e bei versetti biblici, per poi ricullare il turbamento. Culla le parole di Gesù per tutto il giorno, così quando arriverà il turbamento, potrai rispedirlo al mittente!

– Ma analizziamo questi versetti bellissimi che Gesù ha ispirato all’apostolo Paolo. Gioire! Essere mansueti! Abbandonare l’ansia! Pregare! Ringraziare anche quando abbiamo dei problemi!

= agendo in questo modo si ottiene la pace di Dio che supera ogni intelligenza! E’ incredibile. Ci sono 5 imperativi cui dobbiamo ubbidire assolutamente, che ci consentono di ottenere la pace soprannaturale di Dio! In ogni momento! In qualsiasi situazione! Facile? No! Significa rifiutare le logiche della mia intelligenza umana e affidarmi fra le braccia amorevoli di Dio!

SALMO 37:5 Riponi la tua sorte nel SIGNORE;
confida in lui, ed egli agirà.

– Questo versetto spiega un meccanismo strano, ma molto interessante: se confidi in Dio, Lui agisce, se non confidi in Dio, Lui non agisce! Se metti la tua “sorte”, la tua vita, nelle mani di Dio, Lui agisce, se non la metti nelle mani di Dio, Lui non agirà, allora sarai convinto o convinta di controllare la tua vita, finché non ti accorgerai di essere in balìa dei venti e delle tempeste! Allora che cosa è meglio?

Meglio fidarsi di Dio. Ancora di più: confidare. Dal vocabolario ho letto che confidare significa “Affidare, consegnare con fiducia”. Credere in Dio e affidare la propria vita significa consegnare al Signore la propria vita senza riprendersela! Capisci quanto è chiaro e forte questo messaggio? Capisci che la vittoria sui problemi non è tanto la risoluzione dei problemi stessi, ma il fatto che se ne preoccupa Dio al posto mio. Dio sta dicendo “Non ti scervellare per i tuoi problemi! Lascia che mi ci scervelli io mentre tu sei immaginariamente sdraiato su un amaca su una spiaggia alle Maldive!”

CONCLUSIONE. Vorrei chiudere il messaggio invitandoti a rileggere il capitolo 4 di Filippesi, e lasciandoti riflettere sui 5 imperativi per avere la pace di Dio (e altre cose di cui parla)! Sono la strada per vincere il turbamento. Avendo fede nel Padre e nel Figlio vinciamo il turbamento, e ciò si applica rallegrandoci, essendo mansueti, abbandonando l’ansia a Dio senza riprendersela, pregando e ringraziandoLo ogni giorno per ogni cosa. E’ questa la strada per la pace soprannaturale di Dio: abbandonare le nostre preoccupazioni nelle mani di Dio e sdraiarsi “sull’amaca che batte il turbamento”.

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Santo o consacrato

Santo o consacrato
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Chi sono i santi? Persone buone del passato? Persone riconosciute dalla religione? Persone che avevano un rapporto speciale con Dio?

Oggi facciamo un approfondimento del significato della parola “santo”, del cosa significa essere consacrati, perché sia rilevante per te, e capiremo cosa Dio si attende da me e da te.

Oggi parliamo di consacrazione e del sostantivo “santo”: chi è costui? Il termine italiano deriva dal lat. sanctus, part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire.

Nelle nostre Bibbie italiane troviamo questo termine, ma è una italianizzazione del termine latino, che non esprime fedelmente il concetto ebraico o greco che è nel testo originale che non è latino. Ricordo sempre “Bibbia tradotta Bibbia tradita”.

Quando parlo di testo originale in ebraico (la lingua in cui è scritto l’antico testamento) intendo il sostantivo “kadòsh”, l’aggettivo “kòdesh” e il verbo “qadash” che derivano tutti dalla radice qof-dalet-shin che esprime il concetto del consacrare o consacrarsi a qualcuno o qualcosa. Per farti capire, è la stessa radice che si usa nelle parole “kedesh” e “kedashah” per parlare degli uomini e delle donne che si consacravano agli dei nella cosiddetta “prostituzione sacra”: erano persone che in onore degli dei consacravano la loro vita e praticavano cose sconvenienti, equivalenti alla prostituzione. Per cui i concetti di santità e santificazione, non sono qualcosa che origina nella fede cristiana per indicare una morale cristiana e una perfezione in antitesi al peccato, ma esistono da sempre e significano “essere appartati per un compito speciale”. Anche se non riesci a pensare a te come “santo”, devi comprendere che questa è la tua chiamata: consacrazione, messi da parte per servire Dio ed essere Suoi rappresentanti!

Sono questi i termini scritti nel testo biblico e che Dio ha utilizzato quando parlava con il Suo popolo, con i discepoli, con i profeti. Usare qualsiasi altro termine tradotto da lingue altre come il latino o l’italiano, finisce per tradire il messaggio di Dio. Magari ci dirà cosa intende la religione o cosa intende l’uomo, ma non cosa intende Dio. Io invece voglio sapere proprio esattamente quello che vuol dirmi Dio. E tu? Preferisci capire quello che pensa la religione fatta dall’uomo, o quello che ha stabilito Colui che ci ha fatti? Dico sempre “Gesù è relazione, non religione!”

Dio parlando al popolo di Israele per spiegare la consacrazione, dice:

ESODO 19:5-6 Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa”. Queste sono le parole che dirai ai figli d’Israele».

– Questo brano descrive il patto fatto tra Dio e il popolo di Israele.

Il termine ebraico tradotto con “santa” nella parte che dice “e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa” è “Kadòsh”. Sacerdote e santo, vogliono esprimere la chiamata al popolo di Dio di essere Suoi intermediari nel mondo. Se vuoi essere parte del popolo di Dio, devi essere Suo intermediario nel mondo (cioè ascoltare la voce e il messaggio di Dio e portarlo al mondo). Se hai bisogno di altri intermediari per ascoltare Dio (sacerdoti, papi, pastori, profeti) allora non fai parte del Suo popolo. Se non vuoi fare da intermediario tra Dio e il mondo, allora non fai parte del popolo di Dio. Attenzione che questo punto è molto importante: tutti credono di essere figli di Dio e di far parte del popolo di Dio, ma solo consacrandosi a Dio e portando il Suo Regno nel mondo, allora si diventa parte del popolo di Dio!

LEVITICO 19:2 «Parla a tutta la comunità dei figli d’Israele, e di’ loro:
“Siate santi, perché io, il SIGNORE vostro Dio, sono santo.

– Siate santi perché io sono santo. Se vuoi interfacciarti con Dio, devi consacrarti a Lui al Suo stesso livello. Non perderti nelle distrazioni di questo mondo.

Lui non lo chiede solo ad alcuni e per giunta morti, ma vuole che tutti quelli del Suo popolo, vivi, siano santi=consacrati a Lui. Non si parla di morti, perché se erano credenti, erano già consacrati a Dio e adesso ormai sono nell’altro mondo. Tu, vivente, consacrati a Dio per entrare a far parte del Suo popolo. Non devi diventare un religioso, proprio come non tutto il popolo di Israele era composto da “chierici”.

ROMANI 1:7 a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo.

– L’apostolo Paolo non aveva perso la tramontana: non scriveva a persone defunte, invece scriveva le lettere a persone vive, attive nella chiesa locale, consacrate a Dio, sconosciute di cui non sappiamo il nome e di certo non sono nel nostro calendario. E’ il progetto di Dio che tu sia santo, cioè appartato e consacrato per diffondere il Suo Regno e la Sua gloria nel mondo. C’è un servizio a Dio che si esplica nella Chiesa locale e nella Chiesa universale, attraverso persone consacrate che vogliono ascoltare la voce di Dio e attenersi al Suo patto. Che vogliono vivere e diffondere il messaggio di Dio. Vuoi farne parte?

EFESINI 1:4 In lui ci ha eletti prima della formazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui,

– La “santità”- “consacrazione” si manifesta in un aspetto fisico di morale e purezza, ma anche nel più dimenticato aspetto spirituale. Questo è uno dei tanti versetti interpretati in maniera univoca come se dovessimo solo stare attenti a quello che facciamo: fare attenzione a non peccare. Ma noi siamo fatti di corpo, anima e spirito. Quindi non leggerlo con il vecchio concetto legalistico come se questo versetto stia parlando solo al corpo. O solo parlando di cosa non fare. In realtà questo versetto parla al tuo corpo di “cosa fare” e anche alla tua anima e al tuo spirito!

2 CORINZI 7:1 Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.

– Attenzione alla contaminazione nella carne, ma allo stesso modo attenzione alla contaminazione nello spirito. Quindi la “santificazione” riguarda tutto il popolo di Dio.

Vuoi il cielo? Vuoi la benedizione qui sulla terra? La santificazione / consacrazione riguarda te, e non solo nella carne, ma anche nello spirito. L’una non esclude l’altra, anzi, l’una non può stare senza l’altra!

– Come interpretava l’apostolo Paolo questo compito di consacrazione?

GALATI 2:20 Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.

– Lui aveva compreso chi era che lo aveva fatto, e per quale scopo lo aveva fatto. Tu lo hai compreso? Se lo comprendi, capisci anche che il tuo compito non è essere un cristiano della domenica, oppure un cristiano religioso, ma che è essere appartati a Dio per un compito speciale!

– Spesso si pensa che solo le persone con un titolo possano svolgere compiti speciali, ma non è così. Tutti i cristiani sono chiamati a svolgere un compito speciale per il loro Signore!

EBREI 12:14 Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore;

– Se non ti santifichi/consacri a Dio, non lo vedrai! Non ci sono scappatoie! La santificazione/consacrazione è un argomento vitale che io e te siamo chiamati a vivere e perseguire. Non è qualcosa che possiamo ottenere con le nostre forze umane e carnali, ma lavorando e vivendo nello Spirito. Abbiamo bisogno di risvegliarci spiritualmente, di lavorare per la nostra crescita spirituale. Di disporci al 100%…al 200%.

CONCLUSIONE. Abbiamo visto che la religione punta all’esaltazione di pochi uomini e donne perfette. Dio invece punta alla consacrazione a Lui di un popolo fatto di gente con difetti, che viene perfezionata e potenziata corpo, anima e spirito, gente appartata per un compito speciale. Capisci benissimo che è meglio seguire Dio ed entrare a far parte del Suo popolo, che seguire una religione umana che non serve a niente.

Hai una speranza enorme ad entrare a far parte del Popolo di Dio. Hai delle grandi benedizioni che ti aspettano ed un compito speciale SE ascolti la voce di Dio e ti attieni al Suo patto, consacrandoti a Lui!

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Il segreto delle Primizie

Il segreto delle Primizie
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La festa biblica “delle Primizie” si svolge la domenica seguente alla Pasqua. Pasqua non può mai svolgersi di domenica, la domenica è uno dei giorni vietati, mentre invece può svolgersi il lunedì, il mercoledì, il giovedì o il sabato. Mentre Primizie si svolge il “primo giorno della settimana” cioè la domenica, infatti Gesù è risorto a Primizie e ci vuole comunicare due messaggi importanti.

Ma prima di procedere, come origina la festa delle Primizie? Non lo leggiamo ora, ma metterò i riferimenti biblici come commento al video su Youtube. Inoltre se le hai perse, metto i link alle prime due feste bibliche Pasqua e Azzimi nelle schede in alto a destra e nella descrizione al video. Ora faccio un riassunto veloce. Nell’Antico Testamento Dio stabilì che il popolo di Israele, quando sarebbe entrato nella Terra Promessa, ogni anno avrebbe sacrificato i primi frutti del raccolto per dedicarli a Lui come riconoscimento. Quella era la Sua parte che era da “sacrificare” e presentare al tempio la domenica seguente a Pasqua (ma in realtà il messaggio centrale era un altro e si capisce in Gesù).

La religione di Stato ci dice che Cristo è risorto la domenica di Pasqua, mentre invece Cristo è morto a Pasqua in settimana (perché Pasqua non può svolgersi di domenica), ed è risorto la domenica delle “Primizie”!

Il messaggio di Pasqua è la liberazione del cristiano dal regno delle tenebre grazie al sangue di Cristo versato sulla croce, mentre Primizie ci comunica il messaggio di vita in Dio. Attenzione, ci sono almeno 2 messaggi di vita:

1 CORINZI 15:20-23 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta;

– L’apostolo Paolo spiega la festa delle Primizie ai Corinzi. Non è un impazzito, non è diventato un religioso che bada alla liturgia, ma va al cuore del messaggio della festa che Dio ha istituito per farci capire qualcosa. E Paolo attraverso la festa delle Primizie ci spiega che per mezzo di un uomo è venuta la morte (e quest’uomo era Adamo). E che solo un altro “uomo” poteva sconfiggere la morte e dare la risurrezione, ma non esisteva un uomo in grado di compiere questo. Allora Dio si è fatto uomo, per conquistare questa vittoria: risorgere e donare vita.

Cristo Primizia che risorge a Primizie è Colui che apre la strada per la risurrezione di tutti coloro che credono in Lui!

Desidero ricapitolare il messaggio delle prime 3 feste:

– Cristo è morto a Pasqua, e col Suo sangue ci ha liberati dal regno delle tenebre, dal diritto legale che la morte e la condanna avevano su di noi. Credere in Cristo, nel Suo sacrificio, nel Suo sangue, nei Suoi meriti (e non nei nostri, visto che non ne abbiamo) ci libera dall’ira a venire, ci libera dalla condanna eterna per il peccato e la disubbidienza.

– Poi arriva Azzimi, dove viviamo una vita di discepolato, una nuova vita “dietro” al Maestro. Gesù diceva sempre ai discepoli “vai avanti”, “vai per la tua strada”, “fai la tua vita”, “ricerca la tua felicità”? No, Gesù diceva “seguimi”, “prendi la tua croce e vieni dietro a me”, “rinnega te stesso” e Paolo diceva “non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”. Per essere discepolo devi seguire Gesù. Per essere liberato dalla mondanità e dal potere delle tenebre devi seguire Gesù. Abbandonare la “vecchia pasta”, la “vecchia vita”, il “vecchio uomo” con i suoi ragionamenti e le sue passioni, per seguire Gesù, prendere i Suoi pensieri, e ricercare la Sua volontà sulla tua vita e sulla Terra.

– Arriviamo a Primizie, la Risurrezione di Cristo, dove Lui vince la morte e la vince per tutto ciò che significa! Non puoi avere vita se ti fermi solo alla morte di Gesù. Non ti serve a niente un Cristo crocifisso. Puoi appenderlo nelle chiese, nelle case, negli uffici comunali, ma la croce è vuota perché Cristo ha vinto, è risorto, vive e non è più in croce. La tomba è vuota perché Cristo ha vinto! Cristo ha vinto per dare vita a tutti coloro che credono in Lui!

GIOVANNI 14:6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

– 1a vita che puoi ricevere: Cristo è risuscitato per dare la salvezza che produce la vita eterna! Si può andare al Padre Celeste solo attraverso Gesù, non ci sono altre strade! E’ la risurrezione di Cristo che ci produce l’ingresso nei cieli. Ma i benefici di Primizie e della risurrezione di Gesù non si fermano qui, c’è dell’altro.

LUCA 18:29-30 Ed egli disse loro: «Vi dico in verità che non c’è nessuno che abbia lasciato casa, o moglie, o fratelli, o genitori, o figli per amor del regno di Dio, il quale non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e nell’età futura la vita eterna».

– 2a vita che puoi ricevere: una vita benedetta e abbondante nel tempo presente. Non devi creare odio e guerre, anche perché se sei credente veramente, vedrai che le guerre contro di te verranno lo stesso. Se sei veramente credente, alcune persone ti lasceranno, e addirittura ti tradiranno. Tu non tradire, piuttosto subisci il tradimento. Non fare del male, piuttosto subisci il male e rimettiti nelle mani del Signore, perché Lui ti darà una nuova famiglia se tu semini amore. Ti darà una nuova speranza se semini pace intorno a te. Anche quando tutti ti abbandoneranno, Lui non ti abbandonerà, ed ha scelto di benedire chi perde tutto per il Suo nome, dandogli case, mogli, fratelli, genitori, figli, “molte volte tanto in questo tempo”. Vedrai la Sua benedizione in questo tempo!

GIOVANNI 10:10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

– Gesù non dona vita abbondante a chi è “discepolo di sé stesso”, o a chi fa “propri discepoli”. Gesù non dona vita a chi ricerca i propri interessi. Gesù invece dona vita a chi lo segue, si attiene ai Suoi insegnamenti, vive per Lui. E a questo genere di “veri discepoli” Lui dona una vita, ma non una vita qualsiasi, ma una vita abbondante!

CONCLUSIONE. Gesù ha vinto la morte. Gesù è la vita, per cui può dare vita! Non vivere per te stesso. Non scegliere che strada far prendere alla tua vita, ma rimettiti nelle mani del Signore.

Prega per ogni decisione che devi prendere, anche le più piccole. Fallo operare e ricerca la Sua volontà. Questo è il modo per avere vita abbondante.

Spero che non ti offendi se ti dico che non sai cosa è meglio per la tua vita.

Non sai come avere una vita abbondante! Solo uno che è morto ed è risorto, può sapere cosa significhi vita abbondante, e questo qualcuno è Gesù! E come abbiamo visto, vivendo da veri discepoli di Gesù c’è vita eterna per il tuo futuro nel cielo, ma c’è anche una vita abbondante qui. Portare la propria croce non significa vivere il tempo presente nella sofferenza, ma significa ogni giorno lottare nell’esercito del Signore e patire le persecuzioni dei “veri cristiani”, che vengono identificati e odiati come il loro Maestro!

Il “segreto delle Primizie” è che nonostante le persecuzioni e l’odio che riceviamo, noi possiamo amare, benedire, e vivere la vita e la benedizione abbondante che Gesù prevede per noi. Tutto ciò per i meriti della Risurrezione di Gesù.

Vorrei pregassimo insieme ringraziando Dio per la vita che abbiamo in Lui!

– Grazie Signore per aver sacrificato Tuo figlio Gesù sulla croce per salvare dalla perdizione eterna la tua creatura che crede in Te. Grazie perché Gesù sulla croce ha vinto la morte e ci ha liberati dal peso del peccato. Grazie perché Gesù è risorto e vive alla Tua presenza, ed in tutti coloro che credono nella Sua opera salvifica.

Grazie perché Lui è l’adempimento della festa delle Primizie, Lui è la primizia della Risurrezione.

Grazie perché in Lui otteniamo anche una vita abbondante ora nel tempo presente. Grazie per le benedizioni copiose che sono davanti a noi quando ti seguiamo con tutto noi stessi, perseguendo il messaggio di amore che tu ci insegni. Rimani con noi in questa settimana e illumina le nostre vite, nel nome di Gesù. Amen

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Gli Azzimi del discepolo

Gli Azzimi del discepolo
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Hai mai sentito parlare della Festa degli Azzimi? Sai che Dio l’ha istituita affinché tu ed io capissimo qualcosa? Sai che quando Dio parla o istituisce delle feste, non lo fa perché si sbaglia, o per dare inutili rituali, ma è per dirci qualcosa di importante? Se Dio ti parla, faresti bene a fare molta attenzione a ciò che dice. Per esempio la festa degli Azzimi è un modo di Dio per parlarti!

Non sto parlando di festeggiare una festa, ma sto parlando riguardo al capire un messaggio!

Abbiamo cominciato a trattare le feste bibliche. Come dicevo: non perché dobbiamo rispettarle, in quanto rispettarle o non rispettarle non cambia nulla per la nostra salvezza, ma le trattiamo perché ci aiutano a capire il cuore di Dio, la Sua volontà per la nostra vita, i Suoi piani per la salvezza dell’uomo e i Suoi piani riguardo gli ultimi tempi.

Riassumo molto brevemente come Pasqua ci abbia mostrato il sacrificio di Gesù, che ha sparso il Suo sangue per far uscire dal regno di Egitto coloro che credono, cioè dalle tenebre. Per cui legalmente parlando, un credente non è più sotto il regno delle tenebre. Pasqua non è un giorno, ma è una persona! Se te lo sei perso, ti invito a cliccare sulla scheda qui in alto a destra, oppure nel link che ho messo in descrizione.

– Azzimi è il passo seguente e simboleggia Cristo consacrato al Padre, e anche noi credenti consacrati, santificati e nel discepolato dopo aver capito e ricevuto il sacrificio di Cristo nella nostra vita. Nel nostro percorso dobbiamo manifestare l’assenza del lievito del peccato (del fallire il bersaglio della nostra vita, in ogni senso), assenza anche di malvagità e malizia, e invece presenza della nostra consacrazione, della sincerità e verità, per assomigliare al nostro Messia ed essere Suoi discepoli.

1 CORINZI 5:6-8 Il vostro vanto non è una buona cosa. Non sapete che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta? Purificatevi del vecchio lievito per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. Celebriamo dunque la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.

– Qui l’Apostolo Paolo ci invita ad evitare il lievito, che qui identifica come malizia e malvagità! Non è una lista esaustiva, ma è una macrocategoria: in un certo senso tutto il peccato, tutta la disubbidienza a Dio e tutto il nostro egoismo, rientrano nella malvagità, e nella malizia.

– Ma quando capisci che Cristo ha lasciato tutto per amore tuo, se lo capisci veramente, allora la tua vita non può più essere la stessa! Se capisci che la Pasqua è stata immolata per darti una vita e una speranza eterne, allora un torto o uno svantaggio terreno non è più la fine del mondo e vivi in nome di Dio, al modo di Dio!

Dobbiamo lasciare una cosa (il lievito di malizia e malvagità) e prenderne un’altra (azzimi di sincerità e verità).

E’ questo il modo di celebrare Cristo nostra Pasqua! Proprio come Cristo era “azzimo”, anche noi possiamo essere “azzimi” a Dio!

1 CORINZI 15:22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati;

– Quando capisci che tutto il meglio che questo mondo può dare, è comunque morte perché questo mondo giace sotto la morte in Adamo, allora è meglio ricevere Cristo e vivere per Lui, perché così riceverai vita! Quindi se sei in Cristo vivi veramente, ma non la vecchia vita, una nuova vita da discepolo o discepola di Gesù!

LEVITICO 23:6-8 il quindicesimo giorno dello stesso mese sarà la festa dei Pani azzimi in onore del SIGNORE; per sette giorni mangerete pane senza lievito. Il primo giorno avrete una santa convocazione; non farete in esso nessun lavoro ordinario; per sette giorni offrirete al SIGNORE dei sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno si avrà una santa convocazione, non farete nessun lavoro ordinario”».

– In Cristo entri nell’era degli Azzimi: una festa degli Azzimi perpetua. Israele festeggiava una settimana all’anno, noi celebriamo ogni giorno della nostra vita “in onore del Signore”! In 1 Corinzi diceva di celebrare Cristo nostra Pasqua con gli Azzimi della sincerità e della verità, Cristo lo dobbiamo celebrare ogni giorno, ma non con dei pani o dei rituali, ma con la nostra vita! Una vita risplendente in Lui! Una vita di celebrazione! Cristo ha dato tutto per te (cioè l’immenso tesoro della grazia), adesso sta a te dare tutto per Lui!

Non fare nella tua vita alcun lavoro ordinario! Ciò non vuol dire che non devi lavorare, ma vuol dire che il tuo cuore non è incentrato nelle cose di questa vita. E’ come se fossimo in una celebrazione a Dio perpetua! Una Pasqua e Azzimi perenne e perpetua! Hai bisogno che Dio ti protegga e ti benedica ogni giorno? Sei anche chiamato a celebrare Cristo nostra Pasqua con una vita “Azzima”, in sincerità e verità!

La sincerità e la verità non sono frutto dello sforzo umano, ma frutto di una vita carnale “defunta”! Un morto lo puoi offendere, ma non reagisce! Un discepolo lo puoi offendere ma non reagisce!

Questa settimana mia moglie mi ha detto una cosa, e io mi sono offeso, ho avuto un atteggiamento carnale. Se fossi morto in Cristo, non avrei potuto offendermi perché un morto non si offende. Dobbiamo ricordarci di gettare il lievito!

DEUTERONOMIO 16:16 Tre volte all’anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al SIGNORE tuo Dio, nel luogo che questi avrà scelto: nella festa dei Pani azzimi, nella festa delle Settimane e nella festa delle Capanne; e nessuno si presenterà davanti al SIGNORE a mani vuote.

– I maschi andavano in rappresentanza di tutta la famiglia. Non era maschilismo, ma in molte famiglie c’erano bambini piccoli, o c’erano i lavori nei campi e altre cose da fare, per cui non si poteva mandare tutto in rovina. Anche oggi non possiamo mandare in rovina le nostre famiglia non lavorando e non pagando le spese, gli affitti e il cibo, eppure rimane il fatto del dover celebrare queste 3 feste.

Come abbiamo detto prima, Azzimi simboleggia l’essere morti in Cristo e viventi di una nuova vita da discepoli di Gesù che operano in Cristo ubbidendo ai 3 “Imperativi” di Gesù: ama il tuo Dio, ama il tuo prossimo, vai in tutto il mondo a predicare il Vangelo.

Vi anticipo brevemente che la festa delle Settimane simboleggia la Pentecoste e la nuova vita nello Spirito, che ci guida giorno dopo giorno.

Mentre Capanne simboleggia la presenza di Dio con noi, che vive nella nostra stessa tenda, ora, e nell’eternità in cielo.

Queste 3 feste sono attuali ora, sono per te ora.

Sei chiamato o chiamata ad essere un discepolo attivo che serve Dio non presentandosi a mani vuote ma con gli azzimi della sincerità e della verità.

Sei chiamato o chiamata a vivere una nuova vita nello Spirito. Ad ascoltare quello che il Signore dice e non presentarti con le mani dello Spirito vuote.

Inoltre sei chiamato o chiamata a vivere la tua vita con Dio nella stessa tenda: Dio è sempre al tuo fianco! Non sei solo o sola! Si puoi subire torti, danni e ogni sorta di malvagità. Ma non sei solo o sola. Cerca la presenza di Dio nella tua vita sempre! Lui è fuori dalla tua tenda e aspetta che lo inviti nelle questioni della vita, per benedirti, fortificarti e incoraggiarti. Dio è qui, qui con te!

CONCLUSIONE. Prossimamente vedremo i dettagli di queste due feste e di altre che ci aiutano a comprendere il piano di Dio per la storia, per l’umanità, ma anche per te specificatamente!

Però prima di chiudere vorrei riassumerti il messaggio degli Azzimi: una nuova vita consacrata a Cristo. Vita di una persona che è morta con Cristo, ed è viva in Lui in un percorso di discepolato. Qualcuno che è trasformato in modo soprannaturale a immagine di Cristo. Qualcuno che ha compreso che non serve a niente vivere egoisticamente per sé stessi. Che non serve mirare al proprio successo, ma che è meglio puntare alla gloria di Dio per vivere qui una vita al Suo servizio. Come dico tante volte: non serve il “titolo” per servire Dio. Se sei veramente un ministro, avrai il cuore di servitore o servitrice di Dio.

Il Signore ti guidi in una vita nuova di crescita, di discepolato, di sincerità e di verità!

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Pasqua di Liberazione

Pasqua di Liberazione
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Oggi parleremo del significato delle feste bibliche, concentrandoci sulla Pasqua. Pasqua guarda all’uscita del popolo di Israele dall’Egitto, ma anche all’uscita dei credenti dal regno delle tenebre.

Gesù infatti venne crocifisso a Pasqua. “Ma come? La religione mi ha insegnato che il giorno di Pasqua è la domenica in cui Gesù è risorto!” Ehm…le cose non stanno proprio così visto che la pasqua ebraica non può mai capitare di domenica ma solo di lunedì, mercoledì, venerdì o sabato (non la domenica che è uno dei giorni vietati) e semmai è la festa delle Primizie (che si svolge appunto la domenica seguente alla Pasqua) che è collegata con la risurrezione di Gesù, quindi tralasciamo quello che dice la religione, rimani con me e vediamo cosa dice Dio riguardo il messaggio delle feste bibliche, oggi in particolare affrontiamo il messaggio della Pasqua e della collegata festa degli azzimi!

Oggi approfondiamo le feste bibliche e vedremo che non sono dei semplici rituali religiosi. Esse erano principalmente ombre, immagini, raffigurazioni, e attraverso di esse Dio ha voluto profetizzare, rivelare, eventi futuri legati al piano soteriologico (cioè di salvezza e redenzione) ed escatologico (legato agli ultimi tempi, dalla parola greca Eskatos = ultimo). Sono state istituite 1.400 anni prima di Cristo e alcune di queste profezie si sono già compiute con la prima venuta di Cristo nel giorno esatto della festa, mentre altre indicano la seconda venuta, il regno millenniale e l’ordine eterno (presumibilmente anche queste si adempiranno nel giorno esatto). Le feste bibliche quindi ci spiegano la salvezza e la fine dei tempi!

– Cosa intende Dio per feste?

LEVITICO 23:2 «Parla ai figli d’Israele e di’ loro: “Ecco le solennità del SIGNORE, che voi celebrerete come sante convocazioni. Le mie solennità sono queste.

– Il termine per solennità/festa è Mo’ed e letteralmente significa “appuntamento”. E’ un termine che deriva da una radice che esprime il concetto di “scopo”, “obiettivo”. Ciò significa che il messaggio delle feste bibliche è avere un appuntamento con Dio dove poter parlare con Lui e capire i Suoi obiettivi.

– Come vedremo in Col. 2, sono un ombra, cioè comunicano un messaggio che si concretizza e si capisce più avanti.

COLOSSESI 2:16-17 Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, a noviluni, a sabati, che sono l’ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo.

– Qui sta dicendo che se rispetti feste e cibi, oppure se non li rispetti, non cambia niente per quanto riguarda la tua salvezza. Chi rispetta le feste e i cibi è salvato solo grazie al sacrificio di Cristo. Chi NON rispetta feste e cibi è salvato solo grazie al sacrificio di Cristo. Quindi le feste o il non festeggiare le feste, non serve per la salvezza. Allora a cosa servono le feste e i cibi? Servono a spiegare il “corpo” cioè la sostanza, il messaggio, che è di Cristo.

Letteralmente dal testo originale è scritto “…sono semplicemente un ombra di ciò che DEVE venire, ma la SOSTANZA è di Cristo”. Le feste servivano a preannunciare eventi futuri, la cui sostanza riguarda Cristo. Non erano banali festicciole religiose, ma informazioni che preannunciavano il futuro dell’umanità e a ricordarci di Dio. Di conoscerLo e vivere con Lui dedicando anche del tempo esclusivo con Lui. Molto forte è il messaggio di conoscerLo: Dio rivela sé stesso e i Suoi piani tramite i dettagli delle feste.

1 CORINZI 5:6-8 Il vostro vanto non è una buona cosa. Non sapete che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta? Purificatevi del vecchio lievito per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. Celebriamo dunque la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.

– Siamo in questo mondo per celebrare una Pasqua, cioè Cristo. Lui è stato immolato per noi e noi dobbiamo celebrare la nostra Pasqua usando una nuova pasta senza lievito. Dobbiamo festeggiare non con vecchio lievito (malizia, malvagità) ma con azzimi (sincerità e verità).

– I veri credenti celebrano ogni giorno e incessantemente la nuova Pasqua: Gesù Cristo. Come i giudei celebravano la pasqua con pani azzimi, allora stesso modo i credenti celebrano la loro Pasqua eterna con una vita priva di lievito.

– Adesso approfondiamo il significato della Pasqua. Il termine ebraico per pasqua è Pesach e significa “passare oltre” e ci ricorda il periodo in cui il popolo di Israele era schiavo in Egitto. All’ultima piaga (la strage dei primogeniti) chi metteva il sangue di un agnello senza difetto sullo stipite della porta, vedeva la salvezza: l’angelo della morte sarebbe “passato oltre” la porta di casa senza entrare e quindi senza uccidere il primogenito. Quel giorno è commemorato ogni anno con la festa di Pesach.

Pasqua quindi ricorda il male dell’uomo che merita di pagare i propri sbagli con la morte e il giudizio, e ci introduce la necessità del pentimento, di riconoscere il proprio bisogno di Dio. Hai bisogno di Dio? Certo che ne hai! Tutti ne abbiamo, anche se spesso cerchiamo di negarlo! E Dio è venuto a me e a te nelle vesti di Gesù il Messia, la nostra Pasqua, il liberatore, proprio per pagare con la propria vita e il proprio sangue il prezzo della nostra condanna e dei nostri errori spargendo il Suo sangue sugli stipiti della nostra vita. Serve solo una piccola cosa, porre tutta la nostra vita e tutta la nostra fede in quel sangue versato sulla croce e applicarlo sulle “porte” dei nostri cuori. Se metti il sangue di Gesù sulla tua porta, sulla tua vita, sulla tua famiglia, allora ti stai identificando come Suo popolo, come Suo discepolo e stai applicando i benefici del sacrificio di Cristo sulla tua vita. Gesù è venuto per niente di meno di questo: prendere le nostre vite e inglobarci nella Sua “famiglia” insieme con il Padre e con lo Spirito Santo.

Ma cosa ha fatto Gesù? Lo dice Lui stesso proclamando di aver adempiuto la seguente profezia:

LUCA 4:8 «Lo Spirito del Signore è sopra di me,
perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri;
mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri
e il ricupero della vista ai ciechi;
per rimettere in libertà gli oppressi,

– Vediamo che la Sua venuta ha avuto lo scopo di adempiere la Pasqua nella vita di coloro che credono liberandoli! Si spesso le persone finiscono nelle tenebre, ma Gesù ci chiama a libertà se lo seguiamo. Fra le altre cose Lui annuncia la liberazione dei prigionieri e rimette in libertà gli oppressi.

CONCLUSIONE. Il messaggio della Pasqua è un messaggio di liberazione: liberazione dal regno delle tenebre per coloro che credono in Gesù. Se ti senti intrappolato o intrappolata, forse sei ancora sotto il regno delle tenebre. Forse dici “Ma io sono già cristiano”, ma se sei nel regno delle tenebre vuol dire che hai fatto una decisione mentale per il cristianesimo, ma non hai fatto il passo del pentimento e del ricevere la vita per i meriti di Cristo sulla croce.

Ti invito a ripetere la seguente preghiera con me, sia che sei un incredulo, e sia che sei un credente.

– Padre Celeste, vengo davanti a te per chiederti di tirarmi fuori dal regno delle tenebre. Riconosco il mio bisogno quotidiano della tua vita, della tua liberazione e del tuo Spirito. Vieni in me, nella mia vita, nella mia casa e sui miei cari. Applico la Pasqua sulla mia vita, il sangue dell’Agnello puro, perfetto e senza macchia: Gesù Cristo che mi libera dall’ira a venire e mi libera dal Regno delle tenebre. Rimani con me sempre, ti dono la mia vita! Amen

– Alleluia, proclamo libertà sulla tua vita.

Se hai fatto questa preghiera ti invito a farcelo sapere, commentando il video su youtube e contattandoci tramite i contatti che trovi sul sito internet, avremmo piacere di conoscerti, di pregare per te, di consigliarti, di accompagnarti in un incontro personale con Gesù, e di farti un dono.

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I ruoli secondo Dio

I ruoli secondo Dio
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Cos’è importante nella vita e cosa non lo è? Per quale motivo sono nel mondo?

Oggi parleremo dei ruoli, perché se non lo sai ognuno di noi ha dei ruoli, e se ti interessa questo argomento ti invito a rimanere con me.

Cosa ci sto a fare in questo mondo? Chi non si è mai posto questa domanda! Se poi uno è credente, allora la domanda diventa: qual è la volontà di Dio per la mia vita?

Purtroppo la religione non aiuta le persone a trovare la risposta personale a queste domande, per cui spesso le persone sono sballottate qua e là e si trovano una risposta, che a volte è giusta, ma spesso no.

– Se sei interessato a comprendere cosa ci stai a fare in questo mondo e quale sia la volontà di Dio per te, segui questo discorso sui ruoli secondo Dio!

Spesso si pensa che servire Dio sia avere una responsabilità nella chiesa, quindi possa essere il diventare pastore, profeta o profetessa, apostolo, dottore o monitrice o anziano o anziana o diacono o diacona. Queste sono responsabilità, compiti ruoli, non è detto però che siano secondo il piano di Dio per la vita tua!

Ho portato due messaggi sui ministeri e metto il link qui in alto a destra nelle schede e in basso nella descrizione al video su youtube nel caso volessi vederli, ma vorrei prima che capissi il messaggio che sto portando ora!

In futuro farò anche una serie sui “doni spirituali”, ma comunque è necessario avere ben chiaro il concetto che Dio ha dei ruoli e la Sua volontà sulla tua vita.

LUCA 19:37-40 Quando fu vicino alla città, alla discesa del monte degli Ulivi, tutta la folla dei discepoli, con gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano viste, dicendo: «Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi!»
Alcuni farisei, tra la folla, gli dissero: «Maestro, sgrida i tuoi discepoli!» Ma egli rispose: «Vi dico che se costoro tacciono, le pietre grideranno».

– La folla acclama giustamente Gesù, è fa dichiarazioni molto forti, che se non fossero fatte a Gesù, ma a esseri umani o a statue, sarebbero bestemmie. Invece giustamente fanno queste dichiarazioni verso Gesù! La religione però ti distrarrà sempre da Gesù. Metterà sempre intermediari, mediatori, sacerdoti, padri spirituali, etc… Nota che cosa dichiara Gesù: non dice solo che è giusto lodarlo e riceverlo nella propria vita, ma che Dio è così degno di gloria, che se non lo innalza l’uomo distraendosi con statue, dogmi, precetti religiosi e altra roba, allora Dio farà gridare le pietre!

VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! Gesù sta parlando della vergogna dell’uomo che viene scalzato nel proprio ruolo, dalle pietre. Badate bene che lì c’erano fior fiore di teologi, di religiosi, di sacerdoti, di profeti…VERGOGNA!!! Il vero “ruolo secondo Dio” non è una posizione di autorità religiosa, ma è una posizione spirituale davanti a Dio: la posizione di chi rende gloria a Dio e fa tutto per Lui!

Cosa sei disposto o disposta a fare per il Signore?

C’è un brano nei Vangeli dove una donna peccatrice che entra in casa di Simone il fariseo quando c’era Gesù, e rompe il suo vaso di alabastro con tutto il preziosissimo olio che c’era dentro, per usarlo come adorazione verso Gesù invece di darlo ai poveri. Quella donna ha fatto un gesto incredibile che è ricordato nella storia!

Poi Gesù parlando a Simone il fariseo, gli spiega quello che è successo:

LUCA 7:45-48 Tu non mi hai dato un bacio; ma lei, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. Tu non mi hai versato l’olio sul capo; ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Perciò, io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama». Poi disse alla donna: «I tuoi peccati sono perdonati».

– Quando non sei consapevole della tua situazione spirituale, non sai apprezzare quello che ha fatto Gesù e non puoi capire il piano di Dio per la tua vita! Invece la donna vide il perdono dei propri peccati perché comprese la propria situazione davanti a Dio, e comprese il proprio bisogno di amore, e comprese quanto Dio è degno di tutto il nostro amore. Questo apre la benedizione di Dio sulla vita. Questo da un senso alla propria vita! La donna seppe “vedere” Dio e “servire” Dio, per questo è ricordata come grande esempio della storia! Ma a volte non sappiamo dare il giusto valore a Dio, e questo può succedere anche se abbiamo responsabilità spirituali o titoli religiosi, come per esempio il profeta Balaam:

NUMERI 22:27-30 L’asina vide l’angelo del SIGNORE e si sdraiò sotto Balaam; l’ira di Balaam si accese ed egli percosse l’asina con un bastone.
Allora il SIGNORE aprì la bocca dell’asina, che disse a Balaam: «Che cosa ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?» Balaam rispose all’asina: «Perché ti sei fatta beffe di me. Ah, se avessi una spada in mano, ti ammazzerei all’istante!» L’asina disse a Balaam: «Non sono forse la tua asina che hai sempre cavalcato fino ad oggi? Sono forse solita farti così?» Ed egli rispose: «No».

– Questo brano è bellissimo: ci mostra un profeta di nome Balaam che non ascolta Dio, non vede l’angelo del SIGNORE, e fa cose stupide. E ci mostra un’asina che riconosce l’angelo del SIGNORE e……parla!!!

Non so quanti asini hai visto parlare in vita tua, io non ne ho mai visti (sì, lo so che ci sono i politici, ma loro non contano, perché in realtà sono esseri umani!). Già il fatto che un asino ti parli, dovrebbe metterti sull’attenti e invece Balaam ci litiga!

Dio può servirsi delle pietre, e Dio può servirsi anche degli asini, l’importante è essere sensibili alla voce di Dio, alla visione di Dio e alla Sua rivelazione!

A che serve essere un pastore o un profeta se poi si rischia di far arrabbiare Dio stesso e morire per mano Sua???
NUMERI 22:31-33 Allora il SIGNORE aprì gli occhi a Balaam ed egli vide l’angelo del SIGNORE che stava sulla strada, con la sua spada sguainata. Balaam s’inchinò e si prostrò con la faccia a terra. L’angelo del SIGNORE gli disse: «Perché hai percosso già tre volte la tua asina? Ecco, io sono uscito per fermarti, perché la via che percorri è contraria al mio volere. L’asina mi ha visto e per tre volte ha deviato davanti a me. Se non avesse deviato davanti a me, io ti avrei ucciso all’istante, ma lei l’avrei lasciata in vita!»

– Un asino può ubbidire a Dio più di un profeta! Un asino può avere un ruolo spirituale più alto di un profeta! A che serve essere profeta o avere altre responsabilità se poi si va contro Dio stesso?

Dio non lascerà impunito nessuno che va contro di Lui e non lo ascolta, non importa che ruolo svolga o che titolo abbia! Se sei un credente, ti scongiuro: ascolta la voce di Dio! Se sei un pastore o un profeta, ti scongiuro lo stesso: ascolta la voce di Dio!

Spesso si finisce con l’esaltare un ruolo, un ministero, o si ambisce a diventare un ministro o un responsabile. Invece come abbiamo visto, serve avere visione di Dio e attenersi alla Sua volontà.

Cosa c’è di più umile, spregevole e sporco di uno zerbino? Eppure è meglio essere uno zerbino al centro della volontà di Dio, che un profeta sordo alla voce di Dio! E’ meglio essere una pietra che grida la gloria di Dio, invece che degli esseri umani che non lo fanno e vengono svergognati e umiliati dalle pietre che lo fanno! E’ meglio essere un’asina che discerne l’angelo del SIGNORE, invece che un profeta che si mette a litigare con l’asina!

Qual’è il ruolo più importante nella vita? Essere al centro della volontà di Dio!

Qual’è il ministero più importante? Fare qualsiasi cosa Dio voglia, stando all’ascolto della Sua voce!

Quando ami qualcuno, sei disposto a sacrificare i tuoi piani e le tue ambizioni pur di stare con quel qualcuno! Quando sono arrivato a Como, io venivo da Roma e avevo piani di andare all’estero, avevo dei progetti anche spirituali, ma poi incontrando quella che è diventata mia moglie, ho dovuto modificare drasticamente i miei progetti. Ho dovuto abbandonare i miei piani, ed ho imparato ad ascoltare quelli di Dio!

Oggi ci sono troppi credenti che vogliono ambire al ruolo, ma senza amare il Dio del ruolo.

Ci sono troppe persone che vogliono comprendere lo scopo della loro vita, senza amare Gesù che è la via, la verità e la vita!

Quindi le domande “Qual’è la volontà di Dio per me?” o “Quali sono i ruoli secondo Dio?” sono domande mal poste. Dovremmo parlare a Dio direttamente e chiedere “Signore cosa vuoi che faccio oggi? Con chi vuoi che parlo? Cosa vuoi che dico? Come posso mostrare quanto ti amo e che sono disposto a diventare un senzatetto o essere perseguitato, se questo può servire a mostrare il mio amore per Te?”

Ti voglio invitare a prenderla come abitudine, una santa abitudine: chiedere al Signore, anche tutti i giorni, anche più volte al giorno cosa voglia che tu faccia. Non pensare che l’avere un titolo, un ministero, una chiamata ben chiara, possa esimerti dal fare altro che quello.

Dio può chiamarti ora ad ascoltare un “asino” o a imparare da una “pietra”, o immedesimarti in uno “zerbino”, se e solo se, questa è la volontà di Dio.

Quindi abbiamo parlato di 3 passi. 1-amare Dio, 2-pregare, cioè parlare con Dio quotidianamente, 3-ascoltare la voce di Dio

– Preghiamo ora. Voglio pregare per te che stai ascoltando!

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Punti deboli e punti forti

Punti deboli e punti forti
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Tutti abbiamo dei punti deboli. Ma se io ti dicessi che possono essere i tuoi punti forti?

Conosco una storia e non so se sia vera, di un ragazzo che voleva diventare un campione di Judo. Purtroppo un giorno perse il braccio sinistro, ed era depresso e demoralizzato perché non poteva più diventare un campione di Judo. Senza un braccio come avrebbe mai potuto vincere???

Andò in televisione e questo gli permise di incontrare il migliore degli istruttori di judo. Questi si offrì di diventare il suo insegnante e gli disse che se avesse ascoltato i suoi insegnamenti, sarebbe diventato un campione. Lo guidò nella preparazione, insegnandogli solo una manovra nei successivi 3 anni. Alla fine dei 3 anni l’istruttore disse che era pronto, era il momento di andare ai campionati. Il ragazzo vinse ogni incontro e divenne un campione. Alla fine il ragazzo chiese al suo istruttore come fu possibile e come faceva ad essere certo che avrebbe vinto. L’istruttore gli spiegò che la mossa che gli aveva insegnato in 3 anni era la più difficile del judo ed era battibile solo in un modo: che l’attaccato potesse afferrare il braccio sinistro dell’attaccante, proprio quel braccio che lui non aveva!

– Questa storia mi ricorda il versetto di:

ROMANI 8:28 Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.

– Spesso quello che tu vedi come un punto debole, come una situazione negativa o una perdita, può essere un punto di forza se usato nel modo giusto e non nel modo sbagliato!

Questo versetto dice “sappiamo”….se sei credente sai che Dio è potente, sai che Lui opera, e che solo Lui è in grado! Se sei un credente sai che Dio può ogni cosa e tu non puoi niente, quindi è inutile preoccuparsi! Sai che Dio ti ama e quindi è meglio stare in pace tra le Sue braccia, che nello stress fra le nostre preoccupazioni!

Poi dice “sappiamo che tutte le cose”, non alcune. Non solo alcune cose cooperano al tuo bene, mentre altre cose no perché sono sfuggite al controllo di Dio, no, “tutte” le cose cooperano al tuo bene se ami Dio!

Tutto coopererà in qualche modo misterioso, al tuo bene e non al tuo male, anche se apparentemente non vedi via di uscita o speranza. Dio non sbaglia e se dice che Lui ha il potere di rivoltare in bene ogni cosa che ci capita, dobbiamo solo imparare a fidarci dell’istruttore!

E’ proprio così nella vita di tutti i giorni: se ci fidiamo di quello che abbiamo o di quello che sappiamo fare, potremmo un giorno accorgerci che in realtà non possediamo quella capacità (come il ragazzo che ha perso il braccio sinistro), oppure potremmo vedere altri più bravi di noi e scoraggiarci, oppure potremmo accorgerci che per quanto bravi, non è sufficiente per affrontare le tempeste della vita.

– Oggi voglio proprio focalizzare la tua attenzione sulle tue debolezze e sulle cose che non sai fare, ma affinché le guardi in un modo diverso.

– Sai, io sin da quando ero piccolo non sono mai stato un chiacchierone, e quelle poche volte che parlavo dicevo sempre qualcosa di corretto o di saggio, per cui mi ero fatto una nomea di “genio”. Tutti gli adulti intorno a me da quando avevo 5 anni, a 10 anni, a 15 anni, mi dicevano continuamente che ero un genio, che non serviva che mi sforzassi o studiassi perché io le cose le sapevo e basta, che io ottenevo le cose senza sforzo….finché non sono diventato adulto ed ho fatto un “bagno di realtà”, capendo che sì magari ero intelligente o portato per alcune cose, ma che nessuno sa fare tutto e che anche quando conosci la tua materia, anche lì possono sfuggirti delle informazioni. Inoltre ho scoperto che c’erano cose impossibili che non puoi risolvere.

L’apostolo Paolo ne era consapevole:

FILIPPESI 4:11-13 io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. So vivere nella povertà e anche nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell’abbondanza e nell’indigenza. Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica.

– Questo è uno dei brani biblici più fraintesi e abusati! Ci sono persone che si dicono credenti, ma vivono in modo arrogante perché tanto dicono che possono fare tutto quello che vogliono, e possono ottenere tutto quello che vogliono, ma non dice questo questo brano. Paolo invece fa capire che ha vissuto da ricco e da povero, ha imparato ad avere cibo in abbondanza e il “frigorifero vuoto” e il “conto in banca” a zero, ma essere contento lo stesso, perché lui era contento di qualsiasi stato si trovasse, perché era contento di Cristo in Lui! Lui poteva sopportare qualsiasi situazione e qualsiasi problema, perché la cosa più importante era Cristo! Paolo poteva resistere ad ogni cosa IN Cristo!

– Mi ritrovo molto nell’apostolo Paolo: uno che aveva capacità, ha avuto tanto dalla vita, ma che quello che contava non era ciò che sapeva, o quello che aveva, ma chi era in Cristo. Non guardare i tuoi punti forti, e non guardare nemmeno i tuoi punti deboli, vivi in Cristo!

– Come il ragazzo che non aveva un braccio, capisci che proprio il fatto che ti manca qualcosa, ti fa concentrare su ciò che conta, ti fa capire che il cooperare per il tuo bene non dipende dalle tue capacità, ma dal “Dio delle capacità”. Sapere che noi siamo deboli, ci consente di arrenderci a Colui che è Forte!

2 CORINZI 12:10 Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché quando sono debole, allora sono forte.

– Paolo diceva “quando sono perseguitato allora sono forte”, “quando non sono capace allora sono forte”, “quando mi offendono allora sono forte”, perché ogni volta che succedevano queste cose, lui poteva focalizzarsi sulla forza di Cristo e non sulla propria. Sulla forza del Forte, e non sulla forza del “debole”!

– Finora abbiamo visto la nostra debolezza nelle questioni della vita. Gesù ha spostato la nostra attenzione anche su un’altra nostra debolezza:

MATTEO 5:3 Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.

– Cioè beati coloro che sanno di essere poveri spiritualmente, beati coloro che forse hanno dei punti forti ma sanno anche che sono insufficienti nello spirito. Beati coloro che sono consapevoli dei propri punti deboli e si appoggiano allo Spirito Santo. Solo se ricevi lo Spirito Santo e lo ascolti, solo allora potrai prendere la strada giusta.

Lo Spirito Santo non segue te, sta a te a seguire lo Spirito Santo! Ovvio che se sei un credente e hai ricevuto lo Spirito Santo, allora lo Spirito Santo non ti abbandonerà, ma un altro insegnamento di Gesù è:

GIOVANNI 15:4-5 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla.

– Non te ne andare dove ti pare! Non contare sui tuoi punti forti! Non piangere dei tuoi punti deboli! Usa queste consapevolezze per capire che nonostante tutto, hai vita solo se dimori nella vite!

Si, puoi avere capacità incredibili, ma se vuoi portare il “frutto della vita” devi rimanere nella vite “Gesù”, quindi metti da parte i tuoi punti forti e fai scorrere lo Spirito Santo in te!

Puoi vivere nel caos e credere di non saper fare niente, allora ricevi Cristo e il Suo Spirito, perché solo così potrai portare frutto.

Voglio chiudere con due appelli: hai del talento, delle capacità? Sappi che non potrai mai portare il “frutto di vita” se ti basi sul tuo talento. Cerca piuttosto di riconoscerti povero in spirito e bisognoso di ricevere la “Mano di Dio” sulla tua vita!

Invece a te che ti senti debole, sconfitto e incapace. Che conosci bene i tuoi punti deboli, e ci ricaschi ogni volta! Chiedi allo Spirito di trasformarti, di darti vita e di fluire attraverso di te!

Quando siamo consapevoli di essere “poveri” e “deboli”, siamo a un passo dal ricevere la potenza di Dio nella nostra vita, perché riconoscendoci poveri di Spirito, Dio si compiace di darci lo Spirito copiosamente.

Prega ora di ricevere lo Spirito! Prega ora di ricevere vita!

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La speranza e le sue regole

La speranza e le sue regole
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– In questo mondo senza speranza, la speranza non c’è perché non si seguono le sue regole. Oggi ci focalizzeremo in particolare su 2 regole che si aggiungono alle 2 regole di cui ho parlato negli scorsi messaggi.

– Ci sono alcuni elementi che sono fondamentali per avere speranza per il futuro, per essere forti in qualsiasi tribolazione. Negli scorsi messaggi abbiamo parlato del valore della testimonianza e dell’agire. Ti consiglio di riascoltarli per capire cosa significano. Oggi parliamo di altri due aspetti:

GALATI 6:9 Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo.

– Se fai del male scoraggiati! Ovviamente sto scherzando, non fare mai del male a nessuno per nulla al mondo, qualsiasi cosa subirai, nostro Signore ci guida a porgere l’altra guancia, a fare del bene a chi ci fa del male, a parlare bene di chi parla male di noi, a offrire da bere e da mangiare ai nostri nemici (che si comportano da nemici, non che noi reputiamo nemici, perché dobbiamo non reputare nemico nessuno).

Invece fai del bene! Fai del bene e anche se non vedi il risultato, insisti, vai avanti! Sono 10 anni che fai del bene, fallo per 20 anni. Sono 20 anni, allora fallo per 40 anni o 80 anni! Non scoraggiarti di fare del bene!

– Non finisce qui il versetto. C’è un perché. Non siamo in diritto di pretendere i perché di Dio, dovremmo agire solo perché Lui è sapienza e quando dice una cosa, dovremmo attenerci a quella anche se non la capiamo….ma qui Dio ce la spiega: se non ci stanchiamo, se perseveriamo, allora mieteremo!

– Hai servito il Signore e non hai visto risultato? Forse ti eri stancato o stancata di servirLo! Hai fatto del bene e ti si è ritorto contro del male e ora sei ferito o ferita? Forse ciò è successo perché ti sei scoraggiato o scoraggiata, perché non sei stato o stata persistente nel fare del bene.

REGOLA 1 di oggi: SE NON PERSEVERI NEL FARE IL BENE CHE DIO VUOLE TU FACCIA, NON RACCOGLIERAI LA BENEDIZIONE E IL MIRACOLO DI DIO!!!

Ho visto spesso persone aspettare gli altri per fare. Ho visto spesso (e anche io ho commesso questo errore) il dover aspettare l’ufficializzazione di un responsabile, di un capo, di un pastore, di un anziano, di qualche autorità di qualsiasi genere per poter fare. Se non arrivava, allora subentrava lo scoraggiamento. NON TI SCORAGGIARE DI FARE IL BENE, PERCHE’ SOLO COSI’ MIETERAI!!! Fai il bene anche se non hai un capo che ti investe di questo compito!

Vi racconto un esempio di perseveranza: Pavarotti nacque a Modena nel 1935. Il padre era un fornaio nella arma dei carabinieri e si dilettava a cantare a livello amatoriale e trasmise al figlio la passione per la musica operistica. Il giovane Pavarotti evitò subito la carriera musicale e non fece il conservatorio. Per un lungo periodo si dedicò invece allo studio per diventare docente di educazione fisica e poi maestro di scuola elementare.

Un giorno andò da suo padre e gli chiese: “ Padre, cosa devo fare della mia vita? Devo cantare o diventare un insegnante?” E il padre gli disse: “Sai, nella vita ci sono sempre due sedie, e devi sceglierne una. Se proverai a sceglierle entrambe, tu cadrai in mezzo, invece devi sceglierne una!” Così Pavarotti decise di scegliere una sedia, quella del canto, e fu perseverante in questo! Ma dal momento della decisione, lui passò 7 anni di studio totale della musica con perseveranza prima di poter ottenere il primo piccolo successo…e da lì altri 7 anni prima di finire a cantare al Metropolitan di New York. 14 anni prima di riuscire!!! 14 anni dalla scelta della sedia!!!

– Spesso vediamo persone che hanno raggiunto un risultato e pensiamo che siano quasi nate in quel modo, invece spesso c’è un lunghissimo percorso di fatica, costanza e perseveranza prima che queste persone come Pavarotti, ottengano il successo, il risultato delle loro fatiche!

Stesso discorso è stato valido per missionari come Carey, Taylor, Fraser e altri. Passarono anni di perseveranza nello studio della lingua dei popoli che volevano raggiungere con il Vangelo, senza vedere anime convertirsi. Ma loro erano determinati ad andare avanti, poi ad un certo punto la perseveranza viene premiata. Ad un certo punto, continuando a non stancarsi di fare il bene, hanno mietuto il raccolto e migliaia di anime si sono convertite. Ripeto la REGOLA 1 di oggi: SE NON PERSEVERI NEL FARE IL BENE CHE DIO VUOLE TU FACCIA, NON RACCOGLIERAI LA BENEDIZIONE E IL MIRACOLO DI DIO!!!

MATTEO 18:18 Io vi dico in verità che tutte le cose che legherete sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che scioglierete sulla terra, saranno sciolte nel cielo.

– Agisci in base alla fede. Agisci in base alla volontà di Dio. Persevera nei piani di Dio e vedrai la benedizione. Insisti, perché dopo che avrai slegato sulla terra, Dio slegherà nel cielo. Potrebbe non essere domani, potrebbe non essere dopodomani, ma se tu sleghi in terra, Dio slegherà nei cieli! Persevera perché la regola di Dio è che Lui benedice solo quando noi perseveriamo! Lui permette la mietitura solo se investiamo tutto noi stessi nel Suo Regno! Lui moltiplica la tua vita, solo se scegli la sedia giusta, un unica sedia, e non sei sballottato qua e là da due o più sedie, perché in tal caso finirai per terra!

– Sai che solo con la perseveranza le lumache sono potute entrare nell’arca. Chissà quanta strada hanno fatto strisciando e strisciando e strisciando! Ma sono entrate, nell’ascoltare la “testimonianza” di Dio, nell’agire secondo l’opzione che Dio gli aveva messo davanti e per la loro perseveranza nell’ubbidire a Dio e nell’andare avanti!

– C’è un altro aspetto fondamentale per vedere la benedizione di Dio, per poter vivere con la speranza nella provvidenza di Dio anche se le cose attorno a noi vanno male:

SALMO 100:4 Entrate nelle sue porte con ringraziamento, nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome.

– Tu forse hai fatto il primo passo di cui ho parlato nei messaggi scorsi: hai ascoltato testimonianze di fede, letto continuamente la Bibbia, passato tempo in comunione con i fratelli per essere edificato o edificata.

– Forse hai fatto il secondo passo: hai agito, hai scelto fra le opzioni che avevi davanti, non rimanendo con le mani in mano. Hai cercato la voce di Dio, l’hai ascoltata e hai agito di conseguenza. Inoltre partecipi a incontri di cellula dove puoi crescere, edificarti, portare i tuoi pesi e condividerli con altri che pregano con te.

– Hai fatto anche il terzo passo: stai perseverando nella prova da anni, insisti contro i venti contrari, ma hai trovato la tua sedia e persisti in quella.

– Allora ti manca il quarto passo: ringraziare Dio anche se vedi ben poco di cui ringraziare. Entrare nella presenza di Dio con la lode e il ringraziamento, celebrando e benedicendo il Suo nome! Dio benedice chi persevera nel portare avanti la propria sedia, il proprio ministero, il proprio compito, le proprie responsabilità, e non può benedire chi invece non fa queste cose. Ma Dio ti chiama e mi chiama anche a ringraziarlo, lodarlo, celebrarlo e benedirlo!

ISAIA 64:5a Tu vai incontro a chi gode nel praticare la giustizia,
a chi, camminando nelle tue vie, si ricorda di te;

– Letteralmente dall’ebraico “Tu raggiungi/incontri colui che gioisce e pratica la giustizia. Incontri colui che camminando nelle Tue vie si ricorda di Te…” Quando tu lodi Dio e ti prostri davanti a Lui con ringraziamento, la Sua presenza arriva e le tenebre scappano, ma non quando lo fai nella tristezza o nell’angoscia, ma solo quando lo fai nella gioia!!!

Se tieni la tua tristezza, Dio viene lo stesso, ma con la tua tristezza stai costruendo il muro dell’incredulità che ti impedisce di ricevere la Sua benedizione e liberazione!

2a REGOLA DI OGGI: INCONTRI LA BENEDIZIONE DI DIO SOLO QUANDO GIOISCI E PRATICHI LA SUA GIUSTIZIA!!!

– Ho visto molte persone risolvere i loro problemi o addirittura guarire, alla presenza di Dio. Lodandolo, adorandolo e gioendo in Lui. Purtroppo alcuni di loro poi hanno smesso di lodarlo e adorarlo, e hanno riperso la pace, la gioia, la vittoria. Se ti deprimi, allontani la benedizione di Dio dalla tua vita. Prima ricevi la Sua consolazione e la Sua gioia, e poi arriva la Sua benedizione. Non puoi dire che hai bisogno di Dio se poi ti piangi addosso, perché Gli impedisci di benedirti! Lui vuole raggiungerti e può accadere se lo celebri con tutto il cuore!

– Secondo quanto è scritto in ISAIA 61:3, Gesù è venuto per darci un “mantello di lode invece di uno spirito abbattuto”

Sai cosa devi fare? Devi cambiare il tuo abbigliamento: butta il tuo spirito abbattuto, e prendi il mantello della lode! Se mantieni lo spirito abbattuto, stai inconsapevolmente rifiutando Gesù nella tua vita….come può darti pace Gesù se lo rifiuti, se non gli credi???

Lui non vuole perderti, ma se trattieni lo spirito abbattuto, vai contro Gesù, non farlo, butta lo spirito abbattuto e ricevi il mantello della lode e della gioia!

Indossa il mantello della lode e vedrai la potenza di Dio!

Ricordati le due regole di oggi: persevera senza stancarti nel seminare la parola di Dio e gesti di bontà, ma fallo con gioia e ringraziamento a Dio!

Non te la senti perché sei depresso o depressa? Allora sbrigati ad accettare la consolazione di Dio e la Sua gioia, perché prima lo fai, e prima riceverai anche la Sua benedizione e la Sua pace!

Ricevi Gesù: getta lo spirito abbattuto e ricevi il mantello della lode che viene solo avendo comunione con Gesù, solo in questo modo raccoglierai il frutto delle tue fatiche, agendo con perseveranza e gioia nella lode!

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La corda della speranza

La corda della speranza
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Siamo in un periodo di eccessivo allarmismo. Addirittura quando arriva un po’ di pioggia parte “l’allarme meteo” che può essere giallo, rosso o di altri colori! Viviamo in una società con un eccesso di informazione, tramite giornali, TG, FB, etc…

E non sappiamo più distinguere cosa sia veramente grave, e cosa no. Tutto ciò crea una continua fonte di stress e confusione. Sempre più gente è disperata, ma c’è un modo per rovesciare la disperazione? C’è un modo per avere speranza? Rimani con noi e lo scopriremo.

GEREMIA 29:11 Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il SIGNORE: “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.

– La Bibbia parla continuamente dei problemi e delle difficoltà della vita quotidiana, mostrandoci eroi che vengono uccisi ingiustamente, che subiscono ingiustizie…ma invece che disperarsi, sono gioiosi ed esortano i loro contemporanei ma anche noi, a gioire a nostra volta.

Questo brano in particolare è stato scritto e profetizzato quando il popolo di Israele era vessato, perseguitato e in prigionia a Babilonia. Cosa c’è peggio di stare a Babilonia? Forse sei a “Babilonia” in questo momento, ma c’è una via di uscita!!!

Il SIGNORE tranquillizza il popolo di Israele dicendo di avere un piano, anche quando non c’è più speranza! Questo versetto mi piace tantissimo! Ti dice: “Sì le cose apparentemente vanno male intorno a te, ma io ho già un piano per tirarti fuori!” Ma non solo tirarti fuori, darti un futuro e una speranza viva!!!

Il termine ebraico TIKVAH che è qui nel testo originale significa letteralmente “corda, cavo”, per cui la traduzione esatta è “aspettare e rimanere fermi in anticipazione e aspettazione”.

Nel concetto biblico, sperare non è “speriamo che vada bene”, ma è un’attesa fiduciosa, mentre si è attaccati a una “corda” in attesa di arrivare all’obiettivo. E’ proprio questa la speranza che ci vuole dare Dio: una speranza certa che non concretizza il risultato ora solo perché ci vuole tempo, ma arriva!

Mi viene da pensare all’arrampicata. Non ho mai fatto “arrampicata” ma so che quando si va in montagna sulle pareti rocciose, normalmente si è “in cordata” cioè collegati tramite corde, di modo che quando uno sbaglia o scivola, è sostenuto dai compagni. Addirittura quando uno si fa male, sviene, o non ha più forze per continuare la parete rocciosa, si possono fare dei nodi e dei collegamenti speciali attraverso cui la persona esausta può essere salvata e tirata su dai compagni che sono a monte attraverso la corda che è legata nell’imbrago. Forse anche tu ti senti esausto o esausta. Forse sei appesantito dai problemi. Forse sei disperato o disperata perché non vedi la soluzione. Sciogliere la corda della speranza di Gesù non ti aiuterà, anzi ti farà precipitare. Non slegarti dalla TIKVAH di Gesù, al contrario: concentrati sulla Sua speranza, è l’unica tua sicurezza! E’ l’unica tua salvezza!

Questo brano fa il paio con altri 2 versetti che si trovano 2 capitoli dopo:

GEREMIA 31:16-17 Così parla il SIGNORE: «Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime; poiché l’opera tua sarà ricompensata», dice il SIGNORE; «essi ritorneranno dal paese del nemico; c’è speranza per il tuo avvenire», dice il SIGNORE; «i tuoi figli ritorneranno entro le loro frontiere.

– Non è tutto perduto. Non ti fissare sugli ostacoli umani. Sugli ostacoli terreni.

Ci sono almeno 2 punti da sviluppare per non morire di disperazione!

Ci soffermeremo sul primo punto che è il sentire testimonianze che edificano, comprendere il valore della testimonianza. L’importanza di circondarsi di fratelli che fanno un percorso spirituale. Gente che ha fede in Dio e ha testimonianze da condividere. Anche leggere buoni libri cristiani. Soprattutto leggere la Bibbia che ha tante storie di vita vissuta che edificano!

Sai? Proprio come la fede viene dall’udire, anche la speranza viene dall’udire. La fede e la speranza sono strettamente collegate, se non hai fede in Dio, se non fai un percorso con Lui, non lo ascolti, non avrai nemmeno speranza!

– Al diavolo piace che tu sia isolato o isolata, affinché tu non senta altre testimonianze di persone che passano le tue stesse situazioni e le superano.

Lui dirà, non c’è speranza per te, non c’è futuro per te. Tutti i giorni, più volte al giorno ti dirà che non hai alcuna via di uscita! Sappi però che lui si chiama “Padre della menzogna” e io fossi in te non crederei al padre della menzogna! Invece crederei a Dio, che ci ha creati, ci ha amati e sa come siamo fatti!

TESTIMONIANZA C’è stato un periodo dove mia moglie era senza speranza. Lei è sempre stata molto gioiosa, allegra, spensierata, ma ha passato un duro periodo dove persone che lei considerava come la propria famiglia, si erano scagliate contro di lei. La delusione e la maldicenza possono far soffrire molto. Quello è stato un periodo buio che le aveva tolto la gioia. Aveva tutti i sintomi della depressione. Posso parlarne liberamente perché anche lei lo fa per prima, visto che lo ha superato, ma non se ne è liberata per il tempo. Sì il tempo aiuta a volte, ma ci sono persone che non ne escono lo stesso dal problema, anzi peggiorano. Serve il potere di Dio. Serve la speranza che fluisce dallo Spirito Santo. Serve la testimonianza della fede di uomini e donne di Dio. Ora io e lei possiamo essere testimoni che hanno speranza in Dio, anche quando persone cui vuoi bene ti tradiscono. Anche quando arriva la disoccupazione o i problemi finanziari, o quando perdi i tuoi cari. Abbiamo imparato che la speranza non viene dalle circostanze, ma da Dio!

E viene dall’udire altre testimonianze di speranza, attraverso la Bibbia, libri, o i fratelli e le sorelle in Cristo!

ROMANI 15:4 Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché, mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza.

– Ci sono persone che dicono che non dobbiamo più leggere l’Antico Testamento perché non siamo più sotto la legge e quindi si fermano solo al Nuovo. Ma la speranza viene a noi attraverso la Parola di Dio: tutta! In realtà quando Paolo ha scritto questo brano, la Bibbia era composta solo dall’Antico Testamento, per cui lui sta dicendo che proprio l’AT è stato scritto affinché tu possa conservare la speranza, la TIKVAH di Gesù. Tutto ciò che è scritto nella Bibbia serve per? Consolazione, pazienza e speranza!

Se sei stressato, non hai letto la Bibbia abbastanza. Se hai paura degli ultimi tempi, allora non hai letto la Bibbia abbastanza. Se sei spaventato o spaventata, devi leggere la Bibbia (e altri libri cristiani, e ascoltare testimonianze dei fratelli)!

Se non hai speranza, non stai dimorando in Gesù e nella Sua Parola. Ho predicato recentemente sul dimorare, nel messaggio “Certificati di residenza spirituale”, ti invito a riascoltarlo qui su Youtube, comunque dicevo che la Bibbia ci esorta a “dimorare in Gesù”. E’ Gesù stesso che ce lo consiglia, e dimorare in Gesù vuol dire abitare e vivere in Lui proprio come il tralcio rimane attaccato alla vite. E’ la vite che da la linfa vitale affinché il tralcio possa portare frutto, così noi se non viviamo in Gesù e nello Spirito Santo non abbiamo senso, non portiamo frutto, non siamo benedetti e possiamo diventare disperati!

DISPERATO=aggettivo che deriva dal participio passato di “disperare”. Se sei disperato o disperata, vuol dire che stai vivendo nel passato, non nel presente e non stai guardando il futuro di figlio di Dio! Non vivere nel passato, Gesù ha vinto il tuo passato per darti una corda: una speranza soprannaturale!

So che le questioni della vita possono essere difficili, possono travolgerci, destabilizzarci, ma ciò accade quando la nostra vita non è piantata in Gesù. Infatti Lui ha fatto di tutto e scritto di tutto, affinché tu ed io avessimo speranza! La Bibbia parlando di Abraamo dice:

ROMANI 4:17-18 Egli è padre di noi tutti (com’è scritto: «Io ti ho costituito padre di molte nazioni») davanti a colui nel quale credette, Dio, che fa rivivere i morti e chiama all’esistenza le cose che non sono. Egli, sperando contro speranza, credette, per diventare padre di molte nazioni, secondo quello che gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza».

– Ci sono due tipologie di speranza, non una! Quella terrena che non è vera speranza e travisa il significato stesso di speranza, e quella del cielo! Se vuoi resistere nella vita devi avere la speranza celeste contro quella terrena. Devi ricercare la speranza viva contro quella morta! Abraamo sperava contro la speranza terrena.

Alcune versioni dicono che Abrahamo considerava sé stesso come morto, un’altra traduce “con un piede nella fossa”. Aveva 100 anni e non aveva figli, cosa poteva sperare Abraamo???

Ma Dio fece delle promesse ad Abrahamo e la speranza di Abrahamo era ancorata nelle promesse di Dio, era legato alla corda della speranza divina. Anche se la speranza umana veniva meno, sapere ciò che Dio gli aveva promesso aveva più valore della propria percezione dei problemi della vita.

Forse anche tu ti vedi con un piede nella fossa? Stai ascoltando le promesse di Dio? Ci ho fatto una serie che puoi seguire sul canale Youtube di Messaggeri della grazia: ci sono tante promesse di benedizione!!

CONCLUSIONE. Ma vorrei concludere dicendo: tu hai un futuro, hai una speranza, Dio ti ama e sarà con te in ogni situazione!

Non si è dimenticato di te. Semmai potresti essere tu ad aver dimenticato di porgere orecchio a ciò che Lui ha da dirti.

Potresti ignorare la Sua corda della speranza. Non lo fare, anzi legatela all’imbrago e fatti tirare su. Lui vuole aiutarti.

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Senza paura

Senza paura
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Cos’è la paura? Quanto impatto ha nella vita delle persone? Da dove nasce la paura? E’ possibile controllarla? Come?
Tranquilli oggi non faremo una lezione di psicologia, bensì scopriremo insieme cosa ci dice la Bibbia su questo argomento e scopriremo che è possibile vivere una vita senza paura.

Lasciatemi fare un preambolo. Oramai 3 anni fa portai l’unico sermone che il Signore mi diede fino ad oggi. Arrivò come una fiumana alle 2 di notte ed era sulla discesa dello Spirito Santo. E Biblicamente, la discesa dello Spirito Santo è sempre accompagnata da una successiva testimonianza evangelistica con anime che si convertono a Dio, come se ci volesse un fuoco ulteriore per essere in grado di dire con convinzione quello che i credenti sono chiamati a dire al mondo. Se volete poi lascio in descrizione i versetti che avevo citato in quel messaggio così potete andare a controllare quello che vi dico.

L’altra sera ero nel letto e il Signore mi ha iniziato a parlare sul tema della paura, un’altra fiumana di informazioni che mi si sono stampate nella mente in meno di un’ora.
Effettivamente è un tema scottante. Non passa settimana che non venga a conoscenza di situazioni in cui le persone hanno sperimentato un senso di paura, di panico, di terrore… Diciamo che la situazione pandemica nella quale ci troviamo non ha certo reso le cose semplici per le persone… Ma già anni fa il tema della paura era un problema crescente.


E vi confesso che fino a pochi anni fa io stessa avevo una paura che mi limitava non poco nel crescere spiritualmente, e ve ne parlerò fra poco. Nella mia vita non ho mai avuto grandi paure a parte quella del giudizio degli altri, specialmente dei professori. Durante il periodo scolastico questo mi faceva andare letteralmente andare in tilt, tant’è che dimenticavo le cose che studiavo e tranquillamente riuscivo a fare scena semi muta alle interrogazioni. Ma quando Cristo è veramente entrato nella mia vita trasformandomi con il suo Spirito Santo questa situazione si è risolta istantaneamente e ringrazio Dio di avermi liberato.

Dicevo, anche dopo questa esperienza con Dio di trasformazione, mi era rimasta una forma di “paura”, che da cristiana, battezzata in acqua e in Spirito, era alquanto assurda: avevo paura di leggere l’apocalisse. Posso candidamente confessarlo, per i primi anni della mia vita da credente ho provato diverse volte a leggerla, ma un senso di repulsione mi allontanava da quella parte importantissima della Bibbia… non solo, provavo un certo fastidio quando alcune sorelle in passato con lo sguardo tutto raggiante mi dicevano “Maranathà, il Signore Gesù ritorna!”, non riuscivo proprio a capire… Poi con gli anni, alcuni sogni che mi hanno ribaltato – spiritualmente parlando- e con l’arrivo di Carlo nella mia vita – e anche quello è stato un bel ribaltone, sembra ieri che è arrivato da Roma ma ci conosciamo oramai da 16 anni- lui mi ha accompagnato nella lettura dell’apocalisse insieme ai giovani della chiesa anni fa…dicevo, così questa paura è stata tramutata in gioia. Gioia di leggerla, gioia di capirla… ma come, direte, GIOIA? Non dovrebbe spaventarci quello che arriverà visto che sarà costellato di eventi catastrofici? Alcuni hanno addirittura fame di scoprirne i dettagli, di capirne le implicazioni, intuirne i personaggi… non è tanto il mio caso, forse perché in realtà dentro di me è ben sedimentato il fatto che posso fidarmi di Dio e del suo tempismo perfetto. So che quando Cristo si farà avanti e scioglierà i sigilli che daranno il via all’”apocalisse” sarà fatto tutto nel suo piano perfetto, già stabilito sin dalla fondazione del mondo.

E l’altra sera mentre il Signore mi parlava della paura mi veniva in mente la parola inglese BOLDNESS contrapposto alla paura, che in italiano si può tradurre con Audacia, l’essere ardito, quasi sfrontato. Ah, potremmo davvero passare per sfrontati, rispetto alla paura che si respirerà in quei giorni di cui parla l’apocalisse. Già, perché l’apocalisse racconta di sette anni in cui l’ira di Dio si riverserà sulla terra. Eppure, Dio ci chiama ad essere audaci e a non averne paura.
Come è possibile tutto questo?

APOCALISSE 2:10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita.

Ad una chiesa, quella di Smirne, l’angelo manda in avvertimento che accadranno cose difficili da sopportare. Ma che NON DOBBIAMO TEMERE. E mi torna il concetto di BOLDNESS. Sii audace, coraggioso, fino alla morte – forte, non è vero?.

1 PIETRO 3:14 Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi!
Non vi sgomenti la paura che incutono e non vi agitate;

questo verso di Pietro rincara la dose. Soffriremo, siatene certi, e anche ingiustamente. Già oggi accade, senza voler scomodare i tempi apocalittici. Già oggi veniamo posti davanti a situazioni che ci incutono timore e che ci fanno agitare. Ma c’è un NON grande come Dio stesso davanti.
In quel NON è racchiusa tutta la potenza dello Spirito Santo che farà da scudo per la nostra anima e la terrà al sicuro fra le braccia del padre.
Siamo umani, Pietro e Paolo lo sapevano bene.

Anche Gesù lo sapeva…

MATTEO 14:27 «Coraggio, sono io; non abbiate paura!»

In occasione della sua “passeggiata” sulle acque Gesù si vide costretto a tranquillizzare i suoi che vedendolo camminare liberamente si spaventano…
-piccolo inciso… quanto ci spaventa il miracoloso che risiede in Cristo e la potenza che risiede in Dio? Abbiamo paura di spingerci in quel campo? Apro e chiudo parentesi –
Dicevo, Gesù, Paolo e Pietro ci devono ricordare che NON abbiamo bisogno di avere paura.
Ma perché?


Facciamo un salto carpiato indietro e arriviamo a Genesi- si perché genesi e apocalisse sono piene di parallelismi.
La prima volta che l’uomo provò il sentimento della paura fu dopo aver mangiato dell’albero della conoscenza del bene e del male, ovvero dopo aver disobbedito. La paura non faceva parte del tempo dell’eden. Ha iniziato a comparire nel mondo dopo il momento della caduta, ovvero dopo che la comunione perfetta che Dio aveva con l’uomo si era interrotta. E da quel momento in avanti ha continuato ad imperversare nei cuori di tutti gli uomini e a influenzarne le azioni.

Ne siamo soggetti oggi? Tu ed io, siamo soggetti alla paura? Sì? Allora dobbiamo parlare di questo che è davvero un problema.

2 TIMOTEO 1:7 Dio infatti non ci ha dato uno spirito di paura, ma di forza, di amore e di disciplina.

In DIO non risiede PAURA e la paura non può venire da lui. Allora, perché continuiamo a caderci se siamo “seduti” in Cristo? Forse perché razionalmente non riusciamo a rinchiudere quel sentimento così ingombrante, così pervasivo… pensiamo faccia parte di noi e lo accogliamo, d’altronde Dio ci ha fatti così, no? L’idea che il lavoro di tenere a bada la paura sia da delegare alla nostra parte razionale è una pura illusione.
La paura ci mette nella condizione anche di essere incostanti a dire di questo versetto. Ed è anche molto interessante che Paolo qui contrapponga la Paura all’amore. Credo si spieghi meglio con la riflessione che andremo a fare sul prossimo versetto.

GALATI 5:22 Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo;

Una persona che prova costantemente paura sarà in grado di amare? Di avere quello slancio naturale nei confronti degli altri? di gioire (la Bibbia altrove dice che siamo chiamati a gioire in ogni tempo)? di avere autocontrollo – pensate alle crisi di panico… perdi completamente il controllo di te, ti assale un senso di pericolo, il fiato si accorcia senza apparente motivo, inizi ad ansimare – abbiamo autocontrollo in quei momenti? Se coviamo la paura saremo in grado di avere pace, di essere fedeli (o disciplinato, costanti a dire del versetto precedente)… capite come è subdola la paura? Ma andiamo oltre, che influenze hanno sulle persone intorno a noi le nostre paure?
La paura rode dentro, nell’anima. Ed è capace di far marcire il frutto dello Spirito se gli diamo spazio…ma è capace di influenzare le nostre scelte, le nostre decisioni, e la vita delle persone intorno a noi.
Mi ha colpito recentemente parlare con una giovane mamma credente che senza nemmeno rendersene conto ha ammesso candidamente che per paura di creare in suo figlio una facciata cristiana, non gli stava insegnando niente su Dio rimandando l’argomento a quando sarebbe stato in grado di decidere. Quando la Bibbia si raccomanda di insegnare ai piccoli il timore dell’eterno in modo che quando saranno grandi non se ne allontaneranno… capite quanto la paura distorca la visione delle cose e ci porti a fare in “buona fede” l’esatto contrario di quello Dio ci suggerisce di fare?

La questione non è razionale, bensì è spirituale e affonda le sue radici in eden.

GENESI 3:10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto».

In eden con la caduta dell’uomo è stato inaugurato il tempo della paura che ha regnato indisturbata per millenni spingendo l’uomo ad esserne succube e a muoversi secondo quello che la paura ha dettato e detta ancora oggi. Ma con la discesa dello Spirito Santo il dominio della paura è stato interrotto nella vita di coloro che ricevono lo Spirito Santo come loro guida, ricevono Cristo come loro salvatore e Signore e riconoscono Dio come L’unico degno di lode e adorazione, alleluia!

Lo spirito Santo è in grado di ristabilire quella connessione con Dio ad un livello che possiamo sopportare qui sulla terra e fuori dall’eden, infatti c’è scritto che nessuno può vedere Dio e vivere, ma in eden succedeva esattamente questo. Ma lo Spirito che vive ed abita in noi ci permette di farcelo “vedere”, sentire, capire, farci ABITARE in Dio, di essere “seduti alla destra di Cristo nei luoghi celesti” già da ora.

Dio ci ha fornito una arma letale per la paura: lo Spirito Santo.

La paura non può avere spazio in un cuore ripieno dello Spirito Santo.

E rieccheggiano le parole del primo capitolo di Giosuè 1:9

Non te l’ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il SIGNORE, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai.

Nell’antico testamento come nel nuovo, arrivando in Apocalisse, il Signore comanda a me e a te di non avere paura e di essere coraggioso. Perché?
PERCHE’ LUI HA PROMESSO DI ESSERE CON NOI, e lo ha fatto mandando lo Spirito Santo. Lui è preposto a abitare in noi, ad accompagnarci, a consolarci, a ricordarci la Parola, a innalzare attraverso di noi il Signore, a lodarlo a glorificarlo, e tutto questo produce in noi un cuore gioioso che non si preoccupa più, ma che in piena fiducia si occupa di quello che il Signore mette quotidianamente davanti da fare e che con Audacia svolge il suo compito in pienezza di vita.

Vorrei invitarti a prendere del tempo ora per riflettere insieme. Chiediamo allo Spirito Santo quali aree della tua, della mia vita, sono ancora soggette alla paura. Riconoscerle alla luce della Parola di Dio è il primo passo.
Il secondo passo è chiedere allo Spirito Santo di riempirci di lui, di una misura tale che la paura non possa più avere spazio nella nostra vita. Iniziamo a non chiamarle più le “nostre” paure, non culliamole, non diciamo siamo fatti così, non permettiamo alla paura di mettere radici nella nostra vita, nella nostra mente e nel nostro cuore, nelle nostre famiglie… La paura ci deruba di quella vita abbondante, di quella misura pigiata, scossa e traboccante che il Signore ci vuole dare della sua presenza, del suo amore, della sua pace, della sua benedizione…
Rinuncia alla paura, dai spazio all’audacia dello Spirito Santo nella tua vita.
Non voglio concludere alla classica maniera con un “Dio ti benedica”. Voglio ringraziare una cara sorella per aver rinforzato nella mia vita il concetto della costanza di Dio con la frase “il Signore ti benedice!” Stanne certo, è al tuo fianco, ha promesso di essere al tuo fianco sempre, in ogni cosa che hai affrontato, stai affrontando e che affronterai. Lui è il Signore dell’eternità.

Amen.