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I benefici del risveglio spirituale

In questo messaggio approfondiremo l’importanza del risveglio spirituale. Si parla tanto del beneficio del dormire, del beneficio del mangiare bene. In molte chiese si parla frequentemente dell’importanza del risveglio, ma erroneamente si dice che dipende da Dio e non dall’uomo. Invece attraverso i prossimi versetti vedremo che dipende da te. Inoltre viene spiegato che è collegato a persecuzione, devozione, servizio, predicazione del Vangelo, adorazione, e attraverso i prossimi versetti ne capiremo i benefici.

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Problema identità

Spesso le persone sono confuse su cosa fare della propria vita. Allora vanno a studiare, oppure trovano un lavoro, o hanno un hobby. Queste cose sono utili e fanno bene alla nostra salute emotiva e ci danno benessere, ma spesso in esse noi cerchiamo non solo il benessere, ma altro: la nostra identità!

Puoi avere tutti gli hobby del mondo, il lavoro migliore e la scuola più interessante e piacevole, ma se non hai un’identità, sarai smarrito/a. Parliamone!

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Essere o fare

Essere o fare, questo è il dilemma? Sì, l’originale di Shakespeare era “essere o non essere” e ne abbiamo parlato negli scorsi incontri insieme al “essere o avere” che invito a riascoltare. Oggi continuiamo il viaggio alla scoperta del tuo cuore. Quanto dobbiamo “fare” e cosa dobbiamo “fare” per dare un senso alla nostra vita? Siamo al mondo per fare cosa? Rimani con noi che parliamo proprio di questo.

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L’importanza del frutto

L’importanza del frutto
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Vuoi servire il Signore, Colui che ti ha creato/a? Sai che è il compito più importante? Sai che è un compito che il Signore stesso ti ha dato? Come lo so?

Rimani con noi e vedremo come puoi crescere, maturare e adempiere il compito che Dio ti ha dato. Non si tratta di prendere i voti, ma di adempiere lo scopo per cui sei stato fatto/a. Solo adempiendo lo scopo della nostra vita possiamo avere vera soddisfazione!

La tua vita ha uno scopo: servire Dio. E ciò si manifesta in tanti modi pratici e teorici. Non si tratta di un impegno gravoso, ma del “senso della vita”, della tua vita. La tua vita non ha senso se non servi Dio. La tua vita ha senso quando Lo servi. Non si tratta di religione. Non si tratta di rinchiudersi in un convento. Intanto leggiamo:

ATTI 17:30 Dio dunque, passando sopra i tempi dell’ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano,

– Dio comanda, e può permetterselo perché Lui è Dio, l’unico! E quello che comanda deve essere fatto, è Lui che stabilisce le regole. Lui ha comandato che ci fosse l’ossigeno affinché potessimo respirare e ci fa piacere! Allo stesso modo Lui comanda che tutti si ravvedano e ci farà piacere se ci ravvediamo perché siamo fatti per questo!

Si ravvedano dalle opere morte=dal vivere per sé stessi, e servano Dio!

Non sono chiamati alcuni, ma “comanda agli uomini in ogni luogo che TUTTI si ravvedano”! Dio non sceglie alcuni, poi gli altri peggio per loro. Dio non ha preferenze! Tutti siamo chiamati a ravvederci e servirLo. Non dobbiamo predicare il Vangelo a qualcuno sì e qualcun altro no.

MATTEO 3:8 Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento.

– Dopo aver visto che TUTTI devono ravvedersi, Gesù fa capire che il ravvedimento porta dei frutti. Non è questione di essere bravi la domenica. Non è questione di vestire bene o dare una buona impressione alle persone, ma si tratta di qualcosa di attivo: fare dei frutti! Non puoi essere un credente che non porta frutto, altrimenti vuol dire che non c’è stato ravvedimento, e che non si è credenti!

A volte ci sono delle persone che mi dicono “Ascolta quel predicatore, ha portato una predica stupenda”, “Guarda quel cantante quanti soldi ha donato per beneficenza”, o altre cose. Poi però guardo il frutto di quelle persone e non è frutto di ravvedimento! Non funziona:

MATTEO 7:18-20 Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni. Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. Li riconoscerete dunque dai loro frutti.

– Non dobbiamo metterci a giudicare la vita della gente. Però Gesù ci ha ordinato di non fermarci alle parole delle persone, o alle azioni delle persone, ma analizzare i frutti delle persone, e quando non sono buoni è meglio fuggire! Sono 3 livelli diversi:

– il livello delle parole. C’è un detto che suona così “Le chiacchiere se le porta il vento”. Le parole servono a poco! E di sicuro non dobbiamo “riconoscere” qualcuno solo per quello che dice!

– Il livello delle azioni. E’ un livello più profondo. E’ importante, ma è circoscritto a una o due azioni. Immagina un calciatore che pretendesse miliardi per fare solo un meraviglioso gol nel campionato di calcio, e poi si sedesse sul prato a girarsi i pollici. Immagina il tuo dottore che ti accoglie nello studio con grande cordialità, ti facesse sedere in una bellissima e comodissima poltrona, ma poi non ti curasse! Una azione buona, è limitata.

– Il livello del frutto. Questo livello non riconosce le sole parole, non riconosce solo qualche azione. Qui parliamo di un frutto visibile nella vita di qualcuno, che si concretizza attraverso innumerevoli parole e azioni, il risultato tangibile. Gli alimenti fondamentali per il corpo umano sono verdure e frutta. Entrambi hanno le vitamine. Di tutto il resto possiamo anche fare a meno per qualche giorno, di frutta e verdura no! Così è anche per il frutto del ravvedimento: non è un gesto che possiamo compiere una volta al mese o una volta a settimana, ma tutti i giorni. Legato al frutto del ravvedimento c’è il frutto dello Spirito, infatti possiamo portare frutto solo vivendo nello Spirito!

Ricapitoliamo. Finora abbiamo visto due punti:

1 – Dio comanda prima a ogni uomo sulla faccia della Terra di ravvedersi,

2 – Poi chi è ravveduto porta dei frutti e non si ferma a solo delle parole o delle azioni isolate, ma continue se è un albero vivo (per esempio portare la Buona notizia agli altri, pregare per gli altri o per sé stessi, incoraggiare i fratelli, etc…).

– Mettiamo le cose in ordine. Non devo predicare il Vangelo sperando che le anime si convertano a Dio per farmi un favore. Sono le anime che per il loro bene devono ubbidire a Dio ravvedendosi perché quello è lo scopo della loro vita! Le anime non fanno un favore a me o a Dio se si ravvedono, fanno un favore a sé stesse!

MARCO 16:15 E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura.

– Questo brano è venuto prima di quello di Atti, ma in un certo senso viene dopo, perché qui parla dello strumento per il ravvedimento: i discepoli che vanno. Ma i discepoli non vanno solo perché Gesù aveva voglia di coinvolgerli. I discepoli vanno perché Dio comanda che tutti gli uomini si ravvedano, altrimenti li aspetta una fine pessima. Poi di conseguenza serve qualcuno che vada e Dio ha scelto i “discepoli” (Matetès= gli studenti del Grande Maestro Gesù Cristo).

Sei uno studente di Cristo Gesù? Se non lo sei, Gesù vuole che lo diventi! Forse stai studiando all’università, alle superiori, o fai altre tipologie di studi, ma sappi che prima di quello, Dio vuole arruolarti fra i Suoi “studenti”.

Dirai “Ma Carlo, non dipende da me!”, invece sì:

1 – Se non sei ancora un discepolo allora devi ravvederti,

2 – Se sei già un discepolo allora devi “studiare” e portare frutto ( per esempio andando nel mondo per essere “testimone” della vita in Cristo Gesù!

– Vorrei chiarire che diventare discepolo, cioè studente di Gesù, non significa imparare nozioni teoriche, ma significa fare il percorso che Dio vuole, affinché diventiamo come Gesù! Gesù non teneva lezioni teoriche o dottrinali, ma più che altro era incentrato sulla pratica: guarigioni, ascolto e consulenza, mangiare in compagnia, miracoli, preghiera, cantici, subire persecuzione!

MATTEO 28:18-20 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».

– Come vedi, se sei discepolo/a, studente di Gesù, hai dei compiti. Svolgendo questi compiti Gesù sarà con noi per sempre! Puoi perdere Gesù quando non adempi lo scopo della tua vita. Puoi perdere Gesù quando ti focalizzi su cose per cui non sei stato creato/a. Sei una nuova creatura.

– Fra questi compiti c’è il preparare le persone e addestrarle a compiere guarigioni, ascoltare le persone, consolare, mangiare con le persone, fare miracoli, pregare, adorare Dio e subire la persecuzione!

– Nel prossimo messaggio vedremo come la vita senza Dio sia difficile e impossibile. Mentre la vita con Dio, al Suo servizio, sia difficile ma possibile!

– Inoltre sei benvenuto o benvenuta se vuoi partecipare in diretta agli incontri via zoom. Basta che ti iscrivi sul sito internet messaggeridellagrazia.it lasciandoci il tuo numero di telefono e verrai aggiornato con gli eventi organizzati

– Il Signore ti fortifichi in questa nuova settimana

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Gli Azzimi del discepolo

Gli Azzimi del discepolo
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Hai mai sentito parlare della Festa degli Azzimi? Sai che Dio l’ha istituita affinché tu ed io capissimo qualcosa? Sai che quando Dio parla o istituisce delle feste, non lo fa perché si sbaglia, o per dare inutili rituali, ma è per dirci qualcosa di importante? Se Dio ti parla, faresti bene a fare molta attenzione a ciò che dice. Per esempio la festa degli Azzimi è un modo di Dio per parlarti!

Non sto parlando di festeggiare una festa, ma sto parlando riguardo al capire un messaggio!

Abbiamo cominciato a trattare le feste bibliche. Come dicevo: non perché dobbiamo rispettarle, in quanto rispettarle o non rispettarle non cambia nulla per la nostra salvezza, ma le trattiamo perché ci aiutano a capire il cuore di Dio, la Sua volontà per la nostra vita, i Suoi piani per la salvezza dell’uomo e i Suoi piani riguardo gli ultimi tempi.

Riassumo molto brevemente come Pasqua ci abbia mostrato il sacrificio di Gesù, che ha sparso il Suo sangue per far uscire dal regno di Egitto coloro che credono, cioè dalle tenebre. Per cui legalmente parlando, un credente non è più sotto il regno delle tenebre. Pasqua non è un giorno, ma è una persona! Se te lo sei perso, ti invito a cliccare sulla scheda qui in alto a destra, oppure nel link che ho messo in descrizione.

– Azzimi è il passo seguente e simboleggia Cristo consacrato al Padre, e anche noi credenti consacrati, santificati e nel discepolato dopo aver capito e ricevuto il sacrificio di Cristo nella nostra vita. Nel nostro percorso dobbiamo manifestare l’assenza del lievito del peccato (del fallire il bersaglio della nostra vita, in ogni senso), assenza anche di malvagità e malizia, e invece presenza della nostra consacrazione, della sincerità e verità, per assomigliare al nostro Messia ed essere Suoi discepoli.

1 CORINZI 5:6-8 Il vostro vanto non è una buona cosa. Non sapete che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta? Purificatevi del vecchio lievito per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. Celebriamo dunque la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.

– Qui l’Apostolo Paolo ci invita ad evitare il lievito, che qui identifica come malizia e malvagità! Non è una lista esaustiva, ma è una macrocategoria: in un certo senso tutto il peccato, tutta la disubbidienza a Dio e tutto il nostro egoismo, rientrano nella malvagità, e nella malizia.

– Ma quando capisci che Cristo ha lasciato tutto per amore tuo, se lo capisci veramente, allora la tua vita non può più essere la stessa! Se capisci che la Pasqua è stata immolata per darti una vita e una speranza eterne, allora un torto o uno svantaggio terreno non è più la fine del mondo e vivi in nome di Dio, al modo di Dio!

Dobbiamo lasciare una cosa (il lievito di malizia e malvagità) e prenderne un’altra (azzimi di sincerità e verità).

E’ questo il modo di celebrare Cristo nostra Pasqua! Proprio come Cristo era “azzimo”, anche noi possiamo essere “azzimi” a Dio!

1 CORINZI 15:22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati;

– Quando capisci che tutto il meglio che questo mondo può dare, è comunque morte perché questo mondo giace sotto la morte in Adamo, allora è meglio ricevere Cristo e vivere per Lui, perché così riceverai vita! Quindi se sei in Cristo vivi veramente, ma non la vecchia vita, una nuova vita da discepolo o discepola di Gesù!

LEVITICO 23:6-8 il quindicesimo giorno dello stesso mese sarà la festa dei Pani azzimi in onore del SIGNORE; per sette giorni mangerete pane senza lievito. Il primo giorno avrete una santa convocazione; non farete in esso nessun lavoro ordinario; per sette giorni offrirete al SIGNORE dei sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno si avrà una santa convocazione, non farete nessun lavoro ordinario”».

– In Cristo entri nell’era degli Azzimi: una festa degli Azzimi perpetua. Israele festeggiava una settimana all’anno, noi celebriamo ogni giorno della nostra vita “in onore del Signore”! In 1 Corinzi diceva di celebrare Cristo nostra Pasqua con gli Azzimi della sincerità e della verità, Cristo lo dobbiamo celebrare ogni giorno, ma non con dei pani o dei rituali, ma con la nostra vita! Una vita risplendente in Lui! Una vita di celebrazione! Cristo ha dato tutto per te (cioè l’immenso tesoro della grazia), adesso sta a te dare tutto per Lui!

Non fare nella tua vita alcun lavoro ordinario! Ciò non vuol dire che non devi lavorare, ma vuol dire che il tuo cuore non è incentrato nelle cose di questa vita. E’ come se fossimo in una celebrazione a Dio perpetua! Una Pasqua e Azzimi perenne e perpetua! Hai bisogno che Dio ti protegga e ti benedica ogni giorno? Sei anche chiamato a celebrare Cristo nostra Pasqua con una vita “Azzima”, in sincerità e verità!

La sincerità e la verità non sono frutto dello sforzo umano, ma frutto di una vita carnale “defunta”! Un morto lo puoi offendere, ma non reagisce! Un discepolo lo puoi offendere ma non reagisce!

Questa settimana mia moglie mi ha detto una cosa, e io mi sono offeso, ho avuto un atteggiamento carnale. Se fossi morto in Cristo, non avrei potuto offendermi perché un morto non si offende. Dobbiamo ricordarci di gettare il lievito!

DEUTERONOMIO 16:16 Tre volte all’anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al SIGNORE tuo Dio, nel luogo che questi avrà scelto: nella festa dei Pani azzimi, nella festa delle Settimane e nella festa delle Capanne; e nessuno si presenterà davanti al SIGNORE a mani vuote.

– I maschi andavano in rappresentanza di tutta la famiglia. Non era maschilismo, ma in molte famiglie c’erano bambini piccoli, o c’erano i lavori nei campi e altre cose da fare, per cui non si poteva mandare tutto in rovina. Anche oggi non possiamo mandare in rovina le nostre famiglia non lavorando e non pagando le spese, gli affitti e il cibo, eppure rimane il fatto del dover celebrare queste 3 feste.

Come abbiamo detto prima, Azzimi simboleggia l’essere morti in Cristo e viventi di una nuova vita da discepoli di Gesù che operano in Cristo ubbidendo ai 3 “Imperativi” di Gesù: ama il tuo Dio, ama il tuo prossimo, vai in tutto il mondo a predicare il Vangelo.

Vi anticipo brevemente che la festa delle Settimane simboleggia la Pentecoste e la nuova vita nello Spirito, che ci guida giorno dopo giorno.

Mentre Capanne simboleggia la presenza di Dio con noi, che vive nella nostra stessa tenda, ora, e nell’eternità in cielo.

Queste 3 feste sono attuali ora, sono per te ora.

Sei chiamato o chiamata ad essere un discepolo attivo che serve Dio non presentandosi a mani vuote ma con gli azzimi della sincerità e della verità.

Sei chiamato o chiamata a vivere una nuova vita nello Spirito. Ad ascoltare quello che il Signore dice e non presentarti con le mani dello Spirito vuote.

Inoltre sei chiamato o chiamata a vivere la tua vita con Dio nella stessa tenda: Dio è sempre al tuo fianco! Non sei solo o sola! Si puoi subire torti, danni e ogni sorta di malvagità. Ma non sei solo o sola. Cerca la presenza di Dio nella tua vita sempre! Lui è fuori dalla tua tenda e aspetta che lo inviti nelle questioni della vita, per benedirti, fortificarti e incoraggiarti. Dio è qui, qui con te!

CONCLUSIONE. Prossimamente vedremo i dettagli di queste due feste e di altre che ci aiutano a comprendere il piano di Dio per la storia, per l’umanità, ma anche per te specificatamente!

Però prima di chiudere vorrei riassumerti il messaggio degli Azzimi: una nuova vita consacrata a Cristo. Vita di una persona che è morta con Cristo, ed è viva in Lui in un percorso di discepolato. Qualcuno che è trasformato in modo soprannaturale a immagine di Cristo. Qualcuno che ha compreso che non serve a niente vivere egoisticamente per sé stessi. Che non serve mirare al proprio successo, ma che è meglio puntare alla gloria di Dio per vivere qui una vita al Suo servizio. Come dico tante volte: non serve il “titolo” per servire Dio. Se sei veramente un ministro, avrai il cuore di servitore o servitrice di Dio.

Il Signore ti guidi in una vita nuova di crescita, di discepolato, di sincerità e di verità!