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E’ ora di ascoltare la voce di Dio

E’ ora di fare seriamente con Dio! Purtroppo ci si dimentica spesso che abbiamo bisogno della potenza soprannaturale di Dio nella nostra vita e di adempiere la Sua chiamata, i Suoi piani.

Inoltre spesso sopravvalutiamo la nostra percezione e il nostro discernimento. Oggi vediamo perché e come ascoltare la voce di Dio.

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Camminare secondo lo Spirito

Camminare secondo lo Spirito
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Dio non ha bisogno di consigli, né di aiuto, ma è alla ricerca di collaboratori, infatti ci chiama ad andare in tutto il mondo a predicare la Buona notizia del Regno di Dio. Dall’episodio della risurrezione di Lazzaro (Giovanni 11:1-46) possiamo imparare molte cose.

– Per esempio vediamo come Gesù sapesse benissimo come sarebbe andata a finire la storia, ancor prima del doverlo risuscitare, ed ancora prima che morisse, senza sapere quanto grave fosse la sua malattia (v.4, 11, 13, 14). La tua vita non deve essere in balìa degli eventi terreni, ma al sicuro fra le mani di Dio e in mezzo agli eventi spirituali.
Non ci vuole coraggio per dire a un morto di venire da te, neanche il pensiero positivo, o una forte speranza, ma ci vuole la certezza della rivelazione che viene da Dio, altrimenti non succede niente.
– Inoltre troviamo la profonda umanità e carnalità degli esseri umani che non aprono le orecchie alla rivelazione dello Spirito (i giudei, Marta e Maria, ma anche gli stessi discepoli). Questa umanità e carnalità, non permette di vedere l’opera di Dio davanti i propri occhi, e vediamo che Gesù piange e freme per questo. Dio soffre quando le persone non lo ascoltano. Gesù piange quando la gente, soprattutto quelli che si definiscono cristiani, non ode la voce dello Spirito (v.33-38). Ci vuole più discernimento spirituale!
Leggendo Galati 5:16 e Giacomo 4:8, vedremo come sia fondamentale per i cristiani camminare secondo lo Spirito. Che Gesù non faceva miracoli e guarigioni per via del coraggio, ma perché era vicino a Dio il Padre e perché camminava nello Spirito Santo, ascoltando attentamente la rivelazione dello Spirito e i tempi dello Spirito.
Leggendo Apocalisse 3:20 vedremo come sia importante passare tempo in preghiera, ma non solo a parlare o a fare richieste, ma per avere comunione con Gesù, trascorrere del tempo con Lui. Lui vuole svelarci i Suoi piani quando siamo in intimità con Lui. Lui vuole darci pace e gioia quando siamo con Lui.
Concluderemo con Amos 3:7, facendo un’analisi dettagliata in lingua ebraica, e vedremo come il Signore non faccia nulla senza rivelare i Suoi piani a coloro che sono desiderosi di avere comunione con Lui. Infatti questo versetto si potrebbe anche tradurre “Dio agisce solo dopo aver chiarificato i Suoi piani segreti, a coloro che hanno un rapporto intimo e personale con Lui, e sono Suoi portavoci in questo mondo”. Invece si rattrista quando nessuno cerca il Suo cuore e la Sua volontà.
– Infine vediamo che a noi spetta il naturale (slegare il “Lazzaro” risuscitato o rotolare la pietra dal sepolcro) mentre il soprannaturale lo fa Dio (il miracolo della risurrezione).
Dobbiamo però imparare 4 punti: essere possibilisti riguardo l’opera di Dio, sapere che abbiamo un Dio grande, imparare ad ascoltare la Sua voce e, in base a quello che ci dice, agire. Imparare ad abbandonare la nostra carnalità e vivere nello spirituale!
I farisei conoscevano la Bibbia, ma non bastava. Marta, Maria e i discepoli, conoscevano la Bibbia e avevano un rapporto personale con Gesù, ma neanche questo bastava. Dobbiamo conoscere la Bibbia, avere un rapporto personale con Gesù, e in più ascoltare attentamente la voce di Dio, mentre camminiamo nello Spirito. Solo in questo modo gli eventi terreni non solo non ci sorprenderanno, ma saremo noi a sorprendere loro!

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La debolezza che precede la gloria di Dio

La debolezza che precede la gloria di Dio
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Spesso ci sentiamo di non riuscire ad ottenere risultati con i nostri sforzi. A volte è veramente così e possono esserci effettivamente delle opposizioni spirituali (anche se non sempre). Dio ha parlato di benedirci e guidarci, ma spesso non vediamo dei risultati nonostante la fatica, l’impegno e le capacità umane.
Leggiamo in Giacomo 4:13-17 che a volte il nostro modo di fare è arrogante nei confronti del Signore. L’atteggiamento qui descritto, viene criticato aspramente dalla Parola di Dio. A prima lettura potrebbe essere esagerato, ma in realtà qui sta parlando della differenza tra l’essere dei veri e dei falsi discepoli. Delle persone che ascoltano la voce di Dio e danno priorità ai Suoi piani, oppure ai nostri. Qui viene definito peccato, cioè fallire il bersaglio, rifiutarsi di seguire la volontà di Dio o di sottomettersi a Dio (v.7).
Collegando questo brano con Geremia 17:9, Proverbi 19:21 e 3:5, vedremo che non dobbiamo seguire i nostri cuori (secondo la cultura ebraica il cuore è la sede dei ragionamenti, pensieri e volontà), perchè sono malvagi, che i piani e le strategie fatti dalla nostra intelligenza non resistono, mentre invece quelli di Dio sì, e non possiamo appoggiarci sulle nostre capacità, intuizioni o intelligenza, ma dobbiamo appoggiarci e fidarci del Signore e del Suo discernimento. Cristo è la roccia su cui dobbiamo “costruire”.
In 1 Corinzi 1:17-31 vediamo che tutto ruota attorno a Cristo, e che Dio ha scelto le cose pazze, le cose ignobili e cose che non sono, per svergognare la falsa intelligenza umana. Anche se l’apostolo Paolo aveva molto di cui vantarsi come intelligenza, preparazione, spiritualità e capacità, lui reputò queste cose come spazzatura e come debolezza, ricevendo dal Signore la dichiarazione che Lui mostra la Sua potenza solo tramite la debolezza umana (2 Corinzi 12:9-10). Quando noi non contiamo su noi stessi, sulle nostre capacità, i nostri successi o la nostra intelligenza, allora possiamo riuscire perchè a Dio piace mostrarsi senza dividere la propria gloria con l’essere umano.
L’umiltà è molto importante davanti a Dio, e precede la gloria in quanto lascia spazio al Dio Onnipotente di operare in modo indiscusso.
Possiamo proprio dire che il riconoscimento della nostra debolezza, è la scintilla che accende la potenza di Dio!