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Prima dell’apocalisse – Gli eventi che precedono la Tribolazione – parte 4

Prima dell’apocalisse – Gli eventi che precedono la Tribolazione – parte 4
Studi Biblici

 
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In questo studio affronteremo 2 degli eventi pretribolazionali che non sono databili o inseribili in una cronologia chiara: la venuta del Profeta Elia e la ricostruzione del tempio di Gerusalemme.
Molti confondono Giovanni Battista con l’Elia profetizzato che avrebbe spianato la strada al Messia. In realtà vedremo attraverso Isaia 40:3-5, Matteo 3:1-6, Giovanni 1:19-23 e anche altri, che Giovanni Battista aveva lo spirito di Elia, ma non lo era,

era il precursore profetizzato in Malachia 3:1, mentre altro compito è quello del profeta Elia che deve venire prima del grande e terribile giorno del Signore (definizione che indica sempre la Grande Tribolazione) profetizzato da Malachia 4:5-6.
Vedremo anche differenti brani che parlano in modo chiaro di un tempio ricostruito a Gerusalemme, dove vengono ripresi i sacrifici e le offerte, ma un tempio non voluto da Dio, e che sarà parte di un movimento religioso “non in fede” (Daniele 9:27, Matteo 24:15, 2 Tessalonicesi 2:3-4, Apocalisse 11:1-2 e Isaia 66:1-6).
Questi due segni possono sembrare incredibili e impossibili, ma se il Signore ce li ha profetizzati, accadranno sicuramente, e attraverso questo studio, ne analizzeremo l’aspetto pratico, per quelle informazioni che possiamo sapere tramite la Bibbia.

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Cosa fa il Padre?

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Gesù quando era sulla terra aveva dei limiti: non poteva sapere il giorno o l’ora del Suo ritorno, non potè compiere miracoli finché non ricevette lo Spirito Santo, non poteva guarire chi non veniva a Lui, come a Nazaret, etc..)
Analizzando Giovanni 1:29-34 vedremo che Gesù dovette ricevere lo Spirito Santo e una volta ricevuto cambiò tutto. Suo cugino Giovanni Battista disse di non conoscerlo, in quanto lo vide come chi Lui era veramente il “Figlio di Dio”. 2 Corinzi 5:16 ci insegna a conoscere Gesù non più da un punto di vista umano ma divino e Giovanni Battista capì questo perchè si attenne alle istruzioni che ricevette dal Padre celeste. Anche Gesù agiva in base a ciò che udiva dal Padre, e a ciò che vedeva dal Padre. Da vero figlio, secondo la cultura ebraica, Lui si impegnava per portare avanti “l’azienda” del Padre (Giovanni 5:17-20). Dichiarava che da se stesso Lui non poteva fare niente se non la vedeva fare al Padre. In questo è di grande esempio per noi che abbiamo dimenticato di tenere gli occhi fissi sul Padre, e di fare ciò che Lui ci dice di fare. Solo in questo modo quando il Padre vorrà compiere meraviglie, noi ne saremo parte. Come quando Gesù diceva “seguimi” anche noi dobbiamo ricalcare le Sue impronte e imparare ad essere attenti alle opere del Padre e alle Sue azioni e non andare avanti per conto nostro.