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Sukkot La festa delle capanne e il tempo della gioia

Quanto sarebbe bello se Gesù potesse essere qui oggi, non è vero? Immagina i miracoli, la gloria, le persone che vengono toccate da Lui! La società moderna ha bisogno di Gesù come non mai.

Anche io, e anche tu, personalmente abbiamo bisogno di Gesù.

C’è una festa biblica che spiega e anticipa il giorno in cui staremo con Lui, proprio come 2.000 anni fa…anzi, meglio, molto meglio!

Rimani con noi!

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Grande tribolazione Il giorno dell’espiazione

Hai mai sentito parlare di Yom Kippur? E’ una festa biblica molto importante che nasconde dei messaggi soteriologici ed escatologici incredibili! Oggi parleremo di Bibbia, profezie, messaggi nascosti e di leggende ebraiche. Faremo un viaggio in alcuni Yom Kippur del passato, ed in uno del futuro. Un piatto ricco ricco! Rimani con noi.

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Rosh Hashana le trombe e il rapimento

Ogni anno si svolge Rosh Hashana (Capodanno ebraico) tra i mesi di settembre ed ottobre. Nello stesso giorno si svolge anche la festa biblica delle trombe (o del suono della tromba) tanto che possono essere considerate un’unica festa.

Nel video di oggi tratteremo queste due feste e vedremo il messaggio escatologico (legato all’adempimento profetico riguardo gli ultimi tempi) che portano soprattutto riguardo il rapimento della Chiesa.

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Il senso della Pentecoste

Il senso della Pentecoste
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Cos’hanno in comune la Pentecoste, lo Spirito Santo, e Shavuot (la festa ebraica delle Settimane)?

Vuoi capire la potenza di Dio? Allora rimani con noi ed approfondiamo insieme il messaggio della Pentecoste secondo Gesù, già prima della Pentecoste stessa!

– Come ho detto in uno degli incontri precedenti, noi le chiamiamo “Feste ebraiche” o “Feste Bibliche”, ma in realtà nel testo originale il termine ebraico è Mo’adim che significa “appuntamenti”.

– Queste feste bibliche si sono adempiute nella storia applicando il messaggio che includevano, esattamente nel giorno della festa (in realtà si sono adempiute solo le prime 4 feste, quelle “della primavera”, mancano quelle “dell’autunno”). Effettivamente Dio si è incontrato con l’uomo attraverso l’adempimento di queste feste:

– Cristo è morto a Pasqua, e col Suo sangue ci ha liberati dal regno delle tenebre, dal diritto legale che la morte e la condanna avevano su di noi. Il termine corretto è Redenzione! Redenzione vuol dire recuperare ciò che era stato perduto in Eden. Restituito un rapporto diretto con Dio dove possiamo parlare direttamente con Lui.

– Poi arriva Azzimi, dove viviamo una vita di discepolato, una nuova vita “dietro” al Maestro. Gesù diceva sempre ai discepoli “vai avanti”, “vai per la tua strada”, “fai la tua vita”, “ricerca la tua felicità”? No, Gesù diceva “seguimi”, “prendi la tua croce e vieni dietro a me”, “rinnega te stesso” e Paolo diceva “non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”. Per essere discepolo devi seguire Gesù. Per essere liberato dalla mondanità e dal potere delle tenebre devi seguire Gesù.

– Arriviamo a Primizie, la Risurrezione di Cristo, dove Lui vince la morte e la vince per tutto ciò che significa! Non puoi avere vita se ti fermi solo alla morte di Gesù (che comunque da “Redenzione”, ma si completa con la vita che Gesù ha conquistato per chi crede con la Risurrezione a Primizie). Cristo ha vinto per dare vita a tutti coloro che credono in Lui!

– Se hai perso i video relativi alle 3 precedenti feste (Pasqua, Azzimi, Primizie), metto i link nelle schede in alto a destra e in descrizione.

– Poi viene Pentecoste. Festa presente già nell’Antico Testamento con il nome di Shavuot (=Settimane) o Mietitura e ricorre 50 giorni dopo Pasqua/Primizie.

ATTI 2:1-4 Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

– Quello che di solito non viene enfatizzato abbastanza da questo brano è il suono di vento impetuoso. E’ una forte manifestazione di potenza. I cantici di chiesa parlano di una Pentecoste “romantica”. “Che bello che è sceso lo Spirito Santo”, ma non ci spiegano che i discepoli erano in preghiera da 10 giorni nell’alto solaio. Digiunavano e pregavano, e si è manifestata la “potenza” attraverso una tempesta!

Questa potenza ricorda quella di un’altra Pentecoste: la prima!

ESODO 20:18 Or tutto il popolo udiva i tuoni (le voci), il suono della tromba e vedeva i lampi e il monte fumante. A tal vista, tremava e stava lontano.

– Gli ebrei ci dicono che alla prima Shavuot, cioè Pentecoste, Dio diede le tavole della Legge: la Torah. Anche lì c’era un vento impetuoso, fulmini e fenomeni sorprendenti! Non c’è l’idea romantica, ma c’è l’idea della potenza di Dio. Dio è potente! Dio è soprannaturale!

Noi scriviamo sui fogli, ma Dio incide le pietre! Dio apre il mare con il Suo potere. Dio fa sopravvivere un popolo disarmato che è attaccato da un esercito! Quanto più potrà guarirti, liberarti e operare nella tua vita!!!

– Il problema è che noi come anche il popolo di Israele, veniamo “dall’Egitto”. In Egitto eravamo schiavi del peccato, e soprattutto della mentalità carnale, e anche se arrivi nella Terra Promessa, fai comunque fatica a liberarti da quella mentalità, perché è parte di te. Allora vogliamo essere dei bravi cristiani per meritarci la salvezza. Vogliamo sforzarci di non peccare. Cerchiamo di mostrare i nostri pregi. Ci sforziamo di dare un’apparenza religiosa. Fondiamo anche una chiesa “biblica” ma non ascoltiamo la voce dello Spirito Santo. Siamo brave persone ma non crediamo alla potenza di Dio. Non funziona! Questa è la mentalità di schiavo, che appartiene ancora all’Egitto! Questo accade quando abbiamo ancora l’Egitto dentro di noi! Invece la Pentecoste viene per rompere questa proprietà della carnalità, per farci appartenere allo Spirito Santo!

Spero a questo punto sia chiaro che un 1° messaggio di Dio tramite la Pentecoste-Shavuot è che Lui è potente (questo abbiamo visto in entrambe le Pentecosti, sia quella sul Sinai che quella a Sion).

– Hai sperimentato la potenza di Dio nella tua vita? Scrivi la tua testimonianza nei messaggi sotto al video se guardi da Youtube o Facebook.

Se non l’hai sperimentata, è il momento di chiedere al Signore di operare nella tua vita!

ATTI 2:4 Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

– 2° messaggio di Dio tramite la Pentecoste-Shavuot è che Lui parla! E solo quello che dice Lui si adempie. Solo quello che dice Lui cambia le situazioni! La Sua Parola è fondamentale!

I discepoli non pregavano secondo la loro intelligenza. I discepoli non operavano secondo le loro capacità, ma “ cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi”.

Dipendere dallo Spirito! Ho bisogno di questo! Hai bisogno di questo!

Anche ora Dio sta parlando, stai ascoltando?

– 3° messaggio di Pentecoste. Dio ha autorità sulla nostra vita e sul mondo intero, per cui dobbiamo sottometterci alla Sua potenza e alle Sue parole!

Lo vediamo in seguito alla disubbidienza del popolo di Israele e alla costruzione del vitello d’oro poche ore o giorni dopo i dieci comandamenti.

ESODO 32:27-28 Ed egli disse loro: «Così dice il SIGNORE, il Dio d’Israele: “Ognuno di voi si metta la spada al fianco; percorrete l’accampamento da una porta all’altra di esso, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l’amico, ciascuno il vicino!”» I figli di Levi eseguirono l’ordine di Mosè, e in quel giorno caddero circa tremila uomini.

– Qui vediamo che Dio ha autorità. Ci vuole serietà con Dio! Eravamo a Pentecoste sul Sinai, e non puoi infrangere il messaggio di Pentecoste e sopravvivere! Sì, può sembrarti forte che Dio richieda la vita di qualcuno, ma Lui è l’unico che ne ha piena autorità! Quando lo fa è sempre nel giusto! Dobbiamo temere Dio! RenderGli l’onore e la gloria dovuta al Suo Nome! 3.000 uomini disubbidirono a Dio e al Suo messaggio di Pentecoste rifiutando la Sua autorità, ma Dio recupera ciò che l’uomo distrugge!!! (lo vediamo nel prossimo punto)

– 4° messaggio di Pentecoste. Dio vuole raccogliere e moltiplicare, non vuole uccidere o distruggere! Per cui se ricerchiamo la Sua potenza, se ascoltiamo le Sue Parole e ci sottomettiamo alla Sua autorità, allora vedremo e parteciperemo alla più importante Raccolta della storia!

ATTI 2:37-42 Udite queste cose, essi furono compunti nel cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Fratelli, che dobbiamo fare?»
E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà». E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: «Salvatevi da questa perversa generazione».
Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone.
Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.

– Dio può togliere la vita a 3.000 uomini che disubbidiscono, ma può dare la vita a 3.000 uomini che gli ubbidiscono. Dio può salvare e guarire 3.000 uomini in un giorno! Anche di più! La vera vita è seguire Dio. Dio può dare vita, credi in Lui! Spera in Lui! Vuoi prendere parte alla Sua raccolta?

CONCLUSIONE. Dio vuole incontrarsi con te, vuole un appuntamento (questo è il significato di Mo’ed, che noi traduciamo scorrettamente con feste, convocazioni).

Se ancora non credi ti invito a fare il passo più importante della vita, ricevere la redenzione di Gesù. Così ottieni salvezza, liberazione e speranza!

Se invece sei già un credente, ti invito a progredire nel tuo cammino, ci sono altri appuntamenti fondamentali per la tua vita! Devi servire Dio (1)ricercando la Sua potenza, (2)ascoltando le Sue parole, (3)sottomettendoti alla Sua autorità e i Suoi piani per la tua vita e per il mondo intero, e (4)partecipando alla Raccolta.

Prego che tu possa ricevere rivelazione della volontà di Dio e dei Suoi piani per la tua vita. Inoltre che tu possa sperimentare la Sua Potenza, ascoltare la Sua voce, riconoscere la Sua autorità e sperimentare la Sua raccolta!

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Il segreto delle Primizie

Il segreto delle Primizie
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La festa biblica “delle Primizie” si svolge la domenica seguente alla Pasqua. Pasqua non può mai svolgersi di domenica, la domenica è uno dei giorni vietati, mentre invece può svolgersi il lunedì, il mercoledì, il giovedì o il sabato. Mentre Primizie si svolge il “primo giorno della settimana” cioè la domenica, infatti Gesù è risorto a Primizie e ci vuole comunicare due messaggi importanti.

Ma prima di procedere, come origina la festa delle Primizie? Non lo leggiamo ora, ma metterò i riferimenti biblici come commento al video su Youtube. Inoltre se le hai perse, metto i link alle prime due feste bibliche Pasqua e Azzimi nelle schede in alto a destra e nella descrizione al video. Ora faccio un riassunto veloce. Nell’Antico Testamento Dio stabilì che il popolo di Israele, quando sarebbe entrato nella Terra Promessa, ogni anno avrebbe sacrificato i primi frutti del raccolto per dedicarli a Lui come riconoscimento. Quella era la Sua parte che era da “sacrificare” e presentare al tempio la domenica seguente a Pasqua (ma in realtà il messaggio centrale era un altro e si capisce in Gesù).

La religione di Stato ci dice che Cristo è risorto la domenica di Pasqua, mentre invece Cristo è morto a Pasqua in settimana (perché Pasqua non può svolgersi di domenica), ed è risorto la domenica delle “Primizie”!

Il messaggio di Pasqua è la liberazione del cristiano dal regno delle tenebre grazie al sangue di Cristo versato sulla croce, mentre Primizie ci comunica il messaggio di vita in Dio. Attenzione, ci sono almeno 2 messaggi di vita:

1 CORINZI 15:20-23 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta;

– L’apostolo Paolo spiega la festa delle Primizie ai Corinzi. Non è un impazzito, non è diventato un religioso che bada alla liturgia, ma va al cuore del messaggio della festa che Dio ha istituito per farci capire qualcosa. E Paolo attraverso la festa delle Primizie ci spiega che per mezzo di un uomo è venuta la morte (e quest’uomo era Adamo). E che solo un altro “uomo” poteva sconfiggere la morte e dare la risurrezione, ma non esisteva un uomo in grado di compiere questo. Allora Dio si è fatto uomo, per conquistare questa vittoria: risorgere e donare vita.

Cristo Primizia che risorge a Primizie è Colui che apre la strada per la risurrezione di tutti coloro che credono in Lui!

Desidero ricapitolare il messaggio delle prime 3 feste:

– Cristo è morto a Pasqua, e col Suo sangue ci ha liberati dal regno delle tenebre, dal diritto legale che la morte e la condanna avevano su di noi. Credere in Cristo, nel Suo sacrificio, nel Suo sangue, nei Suoi meriti (e non nei nostri, visto che non ne abbiamo) ci libera dall’ira a venire, ci libera dalla condanna eterna per il peccato e la disubbidienza.

– Poi arriva Azzimi, dove viviamo una vita di discepolato, una nuova vita “dietro” al Maestro. Gesù diceva sempre ai discepoli “vai avanti”, “vai per la tua strada”, “fai la tua vita”, “ricerca la tua felicità”? No, Gesù diceva “seguimi”, “prendi la tua croce e vieni dietro a me”, “rinnega te stesso” e Paolo diceva “non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”. Per essere discepolo devi seguire Gesù. Per essere liberato dalla mondanità e dal potere delle tenebre devi seguire Gesù. Abbandonare la “vecchia pasta”, la “vecchia vita”, il “vecchio uomo” con i suoi ragionamenti e le sue passioni, per seguire Gesù, prendere i Suoi pensieri, e ricercare la Sua volontà sulla tua vita e sulla Terra.

– Arriviamo a Primizie, la Risurrezione di Cristo, dove Lui vince la morte e la vince per tutto ciò che significa! Non puoi avere vita se ti fermi solo alla morte di Gesù. Non ti serve a niente un Cristo crocifisso. Puoi appenderlo nelle chiese, nelle case, negli uffici comunali, ma la croce è vuota perché Cristo ha vinto, è risorto, vive e non è più in croce. La tomba è vuota perché Cristo ha vinto! Cristo ha vinto per dare vita a tutti coloro che credono in Lui!

GIOVANNI 14:6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

– 1a vita che puoi ricevere: Cristo è risuscitato per dare la salvezza che produce la vita eterna! Si può andare al Padre Celeste solo attraverso Gesù, non ci sono altre strade! E’ la risurrezione di Cristo che ci produce l’ingresso nei cieli. Ma i benefici di Primizie e della risurrezione di Gesù non si fermano qui, c’è dell’altro.

LUCA 18:29-30 Ed egli disse loro: «Vi dico in verità che non c’è nessuno che abbia lasciato casa, o moglie, o fratelli, o genitori, o figli per amor del regno di Dio, il quale non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e nell’età futura la vita eterna».

– 2a vita che puoi ricevere: una vita benedetta e abbondante nel tempo presente. Non devi creare odio e guerre, anche perché se sei credente veramente, vedrai che le guerre contro di te verranno lo stesso. Se sei veramente credente, alcune persone ti lasceranno, e addirittura ti tradiranno. Tu non tradire, piuttosto subisci il tradimento. Non fare del male, piuttosto subisci il male e rimettiti nelle mani del Signore, perché Lui ti darà una nuova famiglia se tu semini amore. Ti darà una nuova speranza se semini pace intorno a te. Anche quando tutti ti abbandoneranno, Lui non ti abbandonerà, ed ha scelto di benedire chi perde tutto per il Suo nome, dandogli case, mogli, fratelli, genitori, figli, “molte volte tanto in questo tempo”. Vedrai la Sua benedizione in questo tempo!

GIOVANNI 10:10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

– Gesù non dona vita abbondante a chi è “discepolo di sé stesso”, o a chi fa “propri discepoli”. Gesù non dona vita a chi ricerca i propri interessi. Gesù invece dona vita a chi lo segue, si attiene ai Suoi insegnamenti, vive per Lui. E a questo genere di “veri discepoli” Lui dona una vita, ma non una vita qualsiasi, ma una vita abbondante!

CONCLUSIONE. Gesù ha vinto la morte. Gesù è la vita, per cui può dare vita! Non vivere per te stesso. Non scegliere che strada far prendere alla tua vita, ma rimettiti nelle mani del Signore.

Prega per ogni decisione che devi prendere, anche le più piccole. Fallo operare e ricerca la Sua volontà. Questo è il modo per avere vita abbondante.

Spero che non ti offendi se ti dico che non sai cosa è meglio per la tua vita.

Non sai come avere una vita abbondante! Solo uno che è morto ed è risorto, può sapere cosa significhi vita abbondante, e questo qualcuno è Gesù! E come abbiamo visto, vivendo da veri discepoli di Gesù c’è vita eterna per il tuo futuro nel cielo, ma c’è anche una vita abbondante qui. Portare la propria croce non significa vivere il tempo presente nella sofferenza, ma significa ogni giorno lottare nell’esercito del Signore e patire le persecuzioni dei “veri cristiani”, che vengono identificati e odiati come il loro Maestro!

Il “segreto delle Primizie” è che nonostante le persecuzioni e l’odio che riceviamo, noi possiamo amare, benedire, e vivere la vita e la benedizione abbondante che Gesù prevede per noi. Tutto ciò per i meriti della Risurrezione di Gesù.

Vorrei pregassimo insieme ringraziando Dio per la vita che abbiamo in Lui!

– Grazie Signore per aver sacrificato Tuo figlio Gesù sulla croce per salvare dalla perdizione eterna la tua creatura che crede in Te. Grazie perché Gesù sulla croce ha vinto la morte e ci ha liberati dal peso del peccato. Grazie perché Gesù è risorto e vive alla Tua presenza, ed in tutti coloro che credono nella Sua opera salvifica.

Grazie perché Lui è l’adempimento della festa delle Primizie, Lui è la primizia della Risurrezione.

Grazie perché in Lui otteniamo anche una vita abbondante ora nel tempo presente. Grazie per le benedizioni copiose che sono davanti a noi quando ti seguiamo con tutto noi stessi, perseguendo il messaggio di amore che tu ci insegni. Rimani con noi in questa settimana e illumina le nostre vite, nel nome di Gesù. Amen

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Pasqua di Liberazione

Pasqua di Liberazione
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Oggi parleremo del significato delle feste bibliche, concentrandoci sulla Pasqua. Pasqua guarda all’uscita del popolo di Israele dall’Egitto, ma anche all’uscita dei credenti dal regno delle tenebre.

Gesù infatti venne crocifisso a Pasqua. “Ma come? La religione mi ha insegnato che il giorno di Pasqua è la domenica in cui Gesù è risorto!” Ehm…le cose non stanno proprio così visto che la pasqua ebraica non può mai capitare di domenica ma solo di lunedì, mercoledì, venerdì o sabato (non la domenica che è uno dei giorni vietati) e semmai è la festa delle Primizie (che si svolge appunto la domenica seguente alla Pasqua) che è collegata con la risurrezione di Gesù, quindi tralasciamo quello che dice la religione, rimani con me e vediamo cosa dice Dio riguardo il messaggio delle feste bibliche, oggi in particolare affrontiamo il messaggio della Pasqua e della collegata festa degli azzimi!

Oggi approfondiamo le feste bibliche e vedremo che non sono dei semplici rituali religiosi. Esse erano principalmente ombre, immagini, raffigurazioni, e attraverso di esse Dio ha voluto profetizzare, rivelare, eventi futuri legati al piano soteriologico (cioè di salvezza e redenzione) ed escatologico (legato agli ultimi tempi, dalla parola greca Eskatos = ultimo). Sono state istituite 1.400 anni prima di Cristo e alcune di queste profezie si sono già compiute con la prima venuta di Cristo nel giorno esatto della festa, mentre altre indicano la seconda venuta, il regno millenniale e l’ordine eterno (presumibilmente anche queste si adempiranno nel giorno esatto). Le feste bibliche quindi ci spiegano la salvezza e la fine dei tempi!

– Cosa intende Dio per feste?

LEVITICO 23:2 «Parla ai figli d’Israele e di’ loro: “Ecco le solennità del SIGNORE, che voi celebrerete come sante convocazioni. Le mie solennità sono queste.

– Il termine per solennità/festa è Mo’ed e letteralmente significa “appuntamento”. E’ un termine che deriva da una radice che esprime il concetto di “scopo”, “obiettivo”. Ciò significa che il messaggio delle feste bibliche è avere un appuntamento con Dio dove poter parlare con Lui e capire i Suoi obiettivi.

– Come vedremo in Col. 2, sono un ombra, cioè comunicano un messaggio che si concretizza e si capisce più avanti.

COLOSSESI 2:16-17 Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, a noviluni, a sabati, che sono l’ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo.

– Qui sta dicendo che se rispetti feste e cibi, oppure se non li rispetti, non cambia niente per quanto riguarda la tua salvezza. Chi rispetta le feste e i cibi è salvato solo grazie al sacrificio di Cristo. Chi NON rispetta feste e cibi è salvato solo grazie al sacrificio di Cristo. Quindi le feste o il non festeggiare le feste, non serve per la salvezza. Allora a cosa servono le feste e i cibi? Servono a spiegare il “corpo” cioè la sostanza, il messaggio, che è di Cristo.

Letteralmente dal testo originale è scritto “…sono semplicemente un ombra di ciò che DEVE venire, ma la SOSTANZA è di Cristo”. Le feste servivano a preannunciare eventi futuri, la cui sostanza riguarda Cristo. Non erano banali festicciole religiose, ma informazioni che preannunciavano il futuro dell’umanità e a ricordarci di Dio. Di conoscerLo e vivere con Lui dedicando anche del tempo esclusivo con Lui. Molto forte è il messaggio di conoscerLo: Dio rivela sé stesso e i Suoi piani tramite i dettagli delle feste.

1 CORINZI 5:6-8 Il vostro vanto non è una buona cosa. Non sapete che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta? Purificatevi del vecchio lievito per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. Celebriamo dunque la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.

– Siamo in questo mondo per celebrare una Pasqua, cioè Cristo. Lui è stato immolato per noi e noi dobbiamo celebrare la nostra Pasqua usando una nuova pasta senza lievito. Dobbiamo festeggiare non con vecchio lievito (malizia, malvagità) ma con azzimi (sincerità e verità).

– I veri credenti celebrano ogni giorno e incessantemente la nuova Pasqua: Gesù Cristo. Come i giudei celebravano la pasqua con pani azzimi, allora stesso modo i credenti celebrano la loro Pasqua eterna con una vita priva di lievito.

– Adesso approfondiamo il significato della Pasqua. Il termine ebraico per pasqua è Pesach e significa “passare oltre” e ci ricorda il periodo in cui il popolo di Israele era schiavo in Egitto. All’ultima piaga (la strage dei primogeniti) chi metteva il sangue di un agnello senza difetto sullo stipite della porta, vedeva la salvezza: l’angelo della morte sarebbe “passato oltre” la porta di casa senza entrare e quindi senza uccidere il primogenito. Quel giorno è commemorato ogni anno con la festa di Pesach.

Pasqua quindi ricorda il male dell’uomo che merita di pagare i propri sbagli con la morte e il giudizio, e ci introduce la necessità del pentimento, di riconoscere il proprio bisogno di Dio. Hai bisogno di Dio? Certo che ne hai! Tutti ne abbiamo, anche se spesso cerchiamo di negarlo! E Dio è venuto a me e a te nelle vesti di Gesù il Messia, la nostra Pasqua, il liberatore, proprio per pagare con la propria vita e il proprio sangue il prezzo della nostra condanna e dei nostri errori spargendo il Suo sangue sugli stipiti della nostra vita. Serve solo una piccola cosa, porre tutta la nostra vita e tutta la nostra fede in quel sangue versato sulla croce e applicarlo sulle “porte” dei nostri cuori. Se metti il sangue di Gesù sulla tua porta, sulla tua vita, sulla tua famiglia, allora ti stai identificando come Suo popolo, come Suo discepolo e stai applicando i benefici del sacrificio di Cristo sulla tua vita. Gesù è venuto per niente di meno di questo: prendere le nostre vite e inglobarci nella Sua “famiglia” insieme con il Padre e con lo Spirito Santo.

Ma cosa ha fatto Gesù? Lo dice Lui stesso proclamando di aver adempiuto la seguente profezia:

LUCA 4:8 «Lo Spirito del Signore è sopra di me,
perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri;
mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri
e il ricupero della vista ai ciechi;
per rimettere in libertà gli oppressi,

– Vediamo che la Sua venuta ha avuto lo scopo di adempiere la Pasqua nella vita di coloro che credono liberandoli! Si spesso le persone finiscono nelle tenebre, ma Gesù ci chiama a libertà se lo seguiamo. Fra le altre cose Lui annuncia la liberazione dei prigionieri e rimette in libertà gli oppressi.

CONCLUSIONE. Il messaggio della Pasqua è un messaggio di liberazione: liberazione dal regno delle tenebre per coloro che credono in Gesù. Se ti senti intrappolato o intrappolata, forse sei ancora sotto il regno delle tenebre. Forse dici “Ma io sono già cristiano”, ma se sei nel regno delle tenebre vuol dire che hai fatto una decisione mentale per il cristianesimo, ma non hai fatto il passo del pentimento e del ricevere la vita per i meriti di Cristo sulla croce.

Ti invito a ripetere la seguente preghiera con me, sia che sei un incredulo, e sia che sei un credente.

– Padre Celeste, vengo davanti a te per chiederti di tirarmi fuori dal regno delle tenebre. Riconosco il mio bisogno quotidiano della tua vita, della tua liberazione e del tuo Spirito. Vieni in me, nella mia vita, nella mia casa e sui miei cari. Applico la Pasqua sulla mia vita, il sangue dell’Agnello puro, perfetto e senza macchia: Gesù Cristo che mi libera dall’ira a venire e mi libera dal Regno delle tenebre. Rimani con me sempre, ti dono la mia vita! Amen

– Alleluia, proclamo libertà sulla tua vita.

Se hai fatto questa preghiera ti invito a farcelo sapere, commentando il video su youtube e contattandoci tramite i contatti che trovi sul sito internet, avremmo piacere di conoscerti, di pregare per te, di consigliarti, di accompagnarti in un incontro personale con Gesù, e di farti un dono.

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Hanukkah – La dedicazione a Dio

Hanukkah – La dedicazione a Dio
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Sei curioso o curiosa di sapere se Gesù festeggiava, se rispettava feste ebraiche o cristiane e se Lui desideri che tu impari alcune cose attraverso la conoscenza di queste feste? Conoscere le figure che trasmettono, alcuni messaggi che sono nascosti dietro queste feste ebraiche?

Rimani con noi che oggi vedremo una festa molto interessante nata in seguito ad una guerra di sopravvivenza che il popolo di Israele combattè contro i Greci Seleucidi (che già così suonano male!)

Siamo circa 160 anni prima di Gesù e i Seleucidi volevano abolire gli usi e i costumi del popolo eletto da Dio, con lo scopo di inglobarli o sterminarli completamente (in realtà solo il loro capo Antioco Epifane IV). Pertanto i Giudei, guidati da una famiglia in particolare di nome Maccabei, ottenerono la liberazione. I Seleucidi però avevano dissacrato il tempio di Gerusalemme e così i Maccabei lo fecero riconsacrare, ma ciò non fu semplice in quanto bisognava attenersi a dei rituali particolari e uno di questi richiedeva che fosse ininterrottamente acceso il fuoco delle candele del candelabro nel tempio, in onore di Dio. Il primo giorno della riconsacrazione del tempio, il 25 del mese di Kislev, avevano solo olio per fare il fuoco per quel giorno, mentre per creare altro olio secondo le richieste di Dio servivano 8 giorni. Per miracolo il poco olio che bastava solo per un giorno, durò 8 giorni, consentendo ai sacerdoti di avere abbastanza tempo per iniziare la produzione e farne dell’altro per i giorni seguenti e averne di scorta.

La famosa festa di Hanukkah è appunto la festa che ricorda questo miracolo e la “ridedicazione” del tempio di Gerusalemme circa 160 anni prima di Cristo. Hanukkah viene spesso chiamata in italiano e in inglese “festa delle luci” perché è molto incentrata sulla luce, sul candelabro, etc… ma in realtà Hanukkah vuole dire “dedicazione”. Durante questa festa gioiosa di 8 giorni che si svolge di solito tra fine novembre e fine dicembre, la caratteristica distintiva è l’utilizzo del candelabro chiamato Hanukkià, che è a 8 bracci con una candela sopra ogni braccio, e durante ognuno dei giorni della festa si accende una nuova candela fino a completare l’accensione dell’8a candela nell’ottavo giorno.

Per lungo tempo ho disprezzato la festa di Hanukkah, come anche la festa di Purim, in quanto non rientrava tra le feste esplicitamente richieste da Dio nella Bibbia, eppure oggi vedremo alcune cose molto interessanti! Cominciamo con:

1 CORINZI 3:16-17 Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi.

– La santità è molto importante, ma l’idea religiosa che ne abbiamo oggi è di qualcuno perfetto che non commette mai peccato. Qualcuno da venerare al posto di glorificare Dio. In realtà il termine santo non esprime la perfezione o l’assenza totale di peccato in quanto secondo quanto scritto dall’apostolo Paolo in

ROMANI 3:23 “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”, quindi anche i “santi”.

Allora cosa vuol dire il concetto di “santità” visto che non indica qualcuno che non pecca mai e non indica qualcuno che è perfetto e che ci mette in collegamento con Dio? “Santo” esprime soprattutto il concetto di qualcuno che è consacrato e dedicato a Dio, qualcuno che ha compreso la chiamata di Dio sulla propria vita. Santo è qualcuno che non segue più ciò che è popolare nella società contemporanea, ma “popolare biblicamente” parlando, cioè seguire la volontà e i piani di Dio!

Da questo punto di visto siamo tutti chiamati ad essere santi, cioè consacrati, per la diffusione del Regno di Dio nel mondo! Noi credenti in Gesù siamo il tempio di Dio, santo (consacrato) solo a Dio, per la Sua gloria!

– Ora vedremo un Hanukkah molto speciale!

GIOVANNI 10:22-30 In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno, e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco, ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno».
– A questo punto i religiosi volevano lapidarLo o farLo arrestare perché loro vedevano Gesù solo da un punto di vista umano e per loro il Suo dichiararsi Dio era per loro una bestemmia gravissima, contando che migliaia di altri ebrei credevano in Lui!

– Ciò su cui voglio puntare l’attenzione è il fervore di Gesù nell’identificarsi con il Padre Celeste, e il Suo impegno nell’essere disposto a rischiare la vita pur di lavorare nell’azienda del Padre! Infatti dice “le opere (lavori) che faccio nel nome (cioè in nome e per conto del Padre Mio, in Sua rappresentanza) sono quelle che testimoniano di Me”. Nella cultura ebraica i figli lavoravano nell’azienda del padre già dal Bar Mitsvah, quindi dall’età di 12-13 anni, e Gesù già dall’età di 12 anni aveva fatto capire di dover svolgere il “lavoro di Dio”! In questo discorso Gesù rende chiaro di essere erede di Dio in modo speciale, uno con il Padre (cioè della stessa sostanza divina)!

Gesù afferma quindi che il fatto che lavora nell’azienda “Regno di Dio” che appartiene a Suo Padre, lo qualifica come Dio. Gesù ha vissuto e fatto continuamente dichiarazioni riguardo la propria identità con Dio Padre.

– In questo brano di Giovanni sta scritto che durante la festa della Dedicazione del tempio a Dio, Gesù era veramente dedicato a Dio Padre.

Era così dedicato da fare solo le opere del Padre, che piacciono al Padre e volute dal Padre.

Era così dedicato che era un tutt’uno con il Padre.

La vera Hanukkah, cioè la vera festa di Dedicazione, è Gesù in persona!

Lui ha vissuto sulla terra la sofferenza, l’offesa, la tortura e la morte, per la Sua Dedicazione al Padre Celeste!

– E sai una cosa? Hanukkah è valido anche per te. Oggi, domani, tutti i giorni! Abbiamo letto in 1 Corinzi “Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?”

Tu sei il tempio di Dio, cioè appartieni a Dio.

Lo Spirito di Dio non è da qualche parte misteriosa, ma abita in te!

Se hai bisogno di potenza oggi, chiedi allo Spirito di Dio, ma non andare chissà dove, perché è in te!

– Inoltre avevamo letto “Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi.” In altre parole “tu sei prezioso o preziosa agli occhi Suoi. Se qualcuno ti guasta (puoi essere tu, ma anche se sono altri) quel qualcuno verrà guastato da Dio!

– E poi il tempio di Dio è santo, cioè consacrato, dedicato, e viene ribadito che questo tempio “siete voi”, sei tu!

RICAPITOLANDO. Dio ha tanti templi, ma non sono fatti di pietre o mattoni, ma di carne, cioè sono coloro che credono in Lui! Questi templi sono preziosi, amati e svolgono una funzione molto importante: glorificare, innalzare ed esaltare Dio.

Per fare questo siamo chiamati a dedicarci, consacrarci completamente a Dio.

Essere un Hanukkah (Dedicazione) continua a Dio, avendo come esempio di Dedicazione Gesù Cristo, il quale non visse per la propria gloria, ma per quella di Colui che lo ha mandato! Gesù lavorò nell’azienda del Padre (Regno di Dio) senza prendere meriti o profitti, e disprezzò l’infamia (cioè sminuì l’infamia e la vergogna, dando invece valore alla gloria nei cieli).

Che grande esempio da seguire nella nostra consacrazione e dedicazione giornaliera, la nostra Hanukkah come tempio di Dio!

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La Pasqua e lo scambio degli agnelli

La Pasqua e lo scambio degli agnelli
Culti

 
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Nella cultura cristiana si crede che il messaggio di Pasqua sia legato alla risurrezione, mentre in realtà è più collegato al sacrificio, alla salvezza e liberazione, a determinate condizioni (mentre invece la festa degli azzimi e la festa delle primizie sono più collegate alla risurrezione).

Quando parlo di sacrificio, non intendo che siamo chiamati a compiere chissà quali opere, ma a comprendere dei punti importanti, e cambiare vita. Facciamo un viaggio nel tempo e andiamo nell’Egitto di circa 3.500 anni fa. Dio parlava ma nessuno voleva ascoltare, anzi preferivano ignorare l’unico vero Dio, per prostrarsi di fronte a delle statue. Dio non sopporta essere sminuito e svalutato in confronto a delle sculture di pietra. Un uomo particolarmente testardo e pronto a tutto, di nome Mosè, incontra Dio e può cominciare il piano di salvezza di un popolo dalla schiavitù, e potenzialmente dell’umanità.

Attraverso 9 piaghe la situazione non cambia, ma con la 10a (la morte dei primogeniti, che non avevano il sangue dell’agnello sugli stipiti e sull’architrave della propria porta) cambia tutto. Ovviamente era tutto indirizzato per la salvezza del popolo eletto, ma chiunque avesse compreso il messaggio della piaga e agito di conseguenza, sarebbe scampato alla strage, ebreo o gentile che fosse. Ma prima dell’attuazione della 10a piaga, parte la spiegazione della Pasqua.

Ora leggiamo ESODO 12:3-13

-Il 10° giorno veniva preso un agnello. Stava con la famiglia 4 giorni, i bambini sicuramente gli avrebbero dato un nome e avrebbero giocato con lui. Il 14° giorno del mese, quindi dopo 4 giorni, l’agnello sarebbe stato ucciso, immaginatevi la reazione dei bambini. Immaginatevi il messaggio che arriva riguardo la serietà con Dio e la gravità dell’essere lontani da Lui per pensare ai propri interessi.

-L’agnello doveva essere sufficiente per far mangiare tutti, senza che ne avanzasse. Quindi richiama a una rapporto personale, una porzione per ognuno della casa nessuno escluso.

-Il sangue di quell’agnello conosciuto, veniva visto dai bambini ogni giorno, in quanto bastava guardare la porta di casa macchiata da quel sangue forse per sempre.

-Pasqua deriva dal verbo ebraico pasach, che significa passare oltre, nel senso di risparmiare, proteggere, salvare. Tutto il popolo viveva capendo la necessità di un sacrificio di sangue, che servisse affinché il giudizio passasse oltre loro e fossero risparmiati.

ISAIA 53:3-7 Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato!
Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l’agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca.

-In questo brano vediamo l’adempimento di Esodo 12 che era stato scritto 1400 anni prima di Cristo. Mentre Isaia è stato scritto “solo” 700 anni prima di Cristo. Il piano di Dio per la salvezza dell’uomo in Cristo, spiegato secoli prima della Sua venuta! Noi eravamo pecore che seguivano la propria via, e Lui Dio. Così Lui si è fatto pecora, agnello sacrificale, affinché noi potessimo essere salvati e liberati! Questo è lo scambio di agnelli. Otteniamo pace perché l’Agnello perfetto si è sostituito a degli agnelli imperfetti. Grazie a Gesù non serve più sacrificare gli agnellini!

GIOVANNI 1:29-30 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! Questi è colui del quale dicevo: “Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché egli era prima di me”.

-In Esodo 12 abbiamo visto un rapporto diretto e personale con l’agnello sacrificale che stava 4 giorni con la famiglia e simboleggia Cristo Gesù. Con Lui dobbiamo avere un rapporto da “coinquilini” (dopo essere sacrificato doveva essere sufficiente per tutti i membri della famiglia nessuno escluso, e non doveva avanzare niente, per cui vediamo l’applicazione personale per ognuno di noi). Non puoi appoggiarti su opere o su meriti, ma solo sul sacrificio dell’Agnello puro, perfetto e senza macchia, applicando il Suo sangue sulla tua vita personalmente.

-Ricevendo la Pasqua di Gesù, cioè il Suo sangue come protezione sulla nostra vita, noi siamo risparmiati, protetti e salvati.

-Non devi per forza essere ebreo, ma devi per forza mettere il sangue dell’Agnello perfetto a protezione della tua casa. Il Signore non chiedeva l’etnia e poi se ebrei lasciava vivere, se egiziani uccideva i primogeniti. Cercava il sangue sulla porta, se c’era risparmiava gli abitanti della casa, se non c’era allora non risparmiava. Non ci sono scuse per non andare a Gesù, “mio padre è credente…mia madre…mia zia…sono una brava persona”, bisogna ricevere il sangue di Gesù sulla propria vita.

I figli e tutta la famiglia, non erano più bravi di chi stava fuori, ma erano più ubbidienti rimanendo in casa tutta la notte, al di qua della porta bagnata dal sangue dell’agnello. Un versetto dice “ubbidire è meglio del sacrificio”, vuol dire che il sacrificio dell’agnello non serviva a niente, ma l’ubbidienza collegata all’atto era necessaria. Siamo chiamati ad ascoltare la voce di Dio e ubbidirGli!

-Il bagnare la porta col sangue crea la forma della croce di Gesù.

L’angelo passando, vedeva la croce bagnata dal sangue e considerava già effettuato il sacrificio di Cristo su quella famiglia con secoli di anticipo. Sta scritto che il sangue degli agnelli non può salvare, ma quello era un anticipo di ciò che sarebbe accaduto in seguito, e per il Signore non esiste passato e futuro ma Lui vive sempre al presente, quindi un atto che per noi è passato o futuro, per Lui ha valore attuale. Se tu ti convertirai tra 50 anni, per Lui sei già Suo figlio in quanto Lui conosce la fine sin dall’inizio! Già prima della fondazione del mondo Lui sapeva chi l’avrebbe ricevuto e chi no, di conseguenza chi avrebbe adottato come figlio e chi no, chi scrivere nel libro della vita dell’Agnello, e chi no! Dio ama tutti indiscriminatamente, ma ha un amore più alto verso i Suoi figli, che vede attraverso il sangue del Figlio perché abbiamo sulla nostra “porta” il Suo sangue! Sta scritto “Se uno è in Cristo, egli è una nuova creatura”. La prossima settimana affronteremo due implicazioni dell’Agnello immolato!

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Segui la luce – Da Hanukkah a Cristo

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Studi Biblici

 
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Il Signore ha istituito alcune feste, ed è interessante approfondirle perchè ognuna di queste è molto utile per capire aspetti di Gesù, o riguardo gli ultimi tempi. Ci sono pure due feste ebraiche non istituite direttamente dal Signore, ma che comunque possono comunicarci insegnamenti biblici. Una di queste è Hanukkah, una festa celebrata da Gesù stesso, e che analizzandola, ci mostrerà come possiamo essere dei veri cristiani. Attraverso Giovanni 10:22-38, 8:12 e Matteo 5:14-16, capiremo che dobbiamo imitare ogni cosa da Gesù, ascoltare la Sua voce, avere un rapporto intimo con Lui e seguire le Sue orme. Vedremo che Gesù era veramente Figlio di Dio il Padre, e in quanto ciò, poteva fare le opere del Padre, e noi stessi siamo stati adottati per lavorare “nell’azienda del Padre” e compiere le opere del Padre. Solo così potremo essere la luce del mondo, come Gesù vuole e dichiara. Siamo credibili come figli di Dio, solo se facciamo le opere di Dio, consacriamo il nostro “tempio”, e illuminiamo questo mondo di tenebre.