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Gesù vive – servizio di battesimo

Gesù vive! Con il messaggio di oggi voglio mostrarti cosa significa e quali sono le implicazioni del fatto che Gesù vive, partendo e finendo con il battesimo, italianizzazione della parola greca Baptismos che significa immersione.

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Capire la Parola di Dio

In questo messaggio voglio spiegarti i punti essenziali per capire la Parola di Dio. Per capire ciò che Dio vuole dirti, affinché la tua vita venga trasformata e orientata verso lo scopo che Lui ha per te. Nel dettaglio tratteremo 5 punti molto importanti, e sorprendenti, per comprendere il Suo messaggio.

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Il significato segreto di Shalom

Cosa significano le parole Shalom, Peace, Paz, Mir, Paix? Indovinato, significano Pace. Anzi no, sbagliato, c’è un intruso, ed è la parola Shalom. Continua a seguire se vuoi fare un viaggio alla scoperta del significato segreto della parola ebraica Shalom e di quanto questo sia importante per comprendere la nostra vita e ottenere benedizioni.

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Gesù è Dio?

Spesso sentiamo associare l’appellativo “Dio” a qualche essere umano o a dei “supereroi”. Eppure essere Dio vuol dire essere soprannaturale, superpotente, immortale, e molto altro. Nel video di oggi vedremo proprio le 7 qualità necessarie per poter essere identificati come “Dio” e se Gesù le possiede! Prova anche tu ad analizzare se il tuo “dio” le ha!

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Sukkot La festa delle capanne e il tempo della gioia

Quanto sarebbe bello se Gesù potesse essere qui oggi, non è vero? Immagina i miracoli, la gloria, le persone che vengono toccate da Lui! La società moderna ha bisogno di Gesù come non mai.

Anche io, e anche tu, personalmente abbiamo bisogno di Gesù.

C’è una festa biblica che spiega e anticipa il giorno in cui staremo con Lui, proprio come 2.000 anni fa…anzi, meglio, molto meglio!

Rimani con noi!

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Indistruttibili

Fatti seriamente questa domanda: sei distruttibile o indistruttibile?

Se siamo sinceri, dobbiamo ammettere che spesso le cose che ci capitano mostrano la nostra vulnerabilità. Eppure ci sono persone che sembrano indistruttibili. Ne ho conosciute diverse, sia personaggi storici come Gesù (cui è capitato ciò che non è capitato a nessun altro), ma anche tanti altri esempi di vita che ho incontrato lungo il mio percorso.

Oggi analizziamo cosa motivava e fortificava alcune persone, contro ogni insidia.

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Redenzione che ricostruisce

Hai bisogno di essere ricostruito/a? Hai qualcosa che ti abbatte? Oggi ho qualcosa per te! Non sarà una parola magica, non sarà un trucco segreto, ma vorrei farti cambiare modo di vedere. Vorrei mostrarti qualcosa che forse non hai mai capito.
Persino gruppi musicali famosi come i Maneskin parlano di redenzione, ma vediamo cosa significa, perché è importante e come si ottiene…

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Combattere le preoccupazioni da un’amaca

Combattere le preoccupazioni da un’amaca
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Viviamo in un periodo di guerre, pandemie, instabilità politica e finanziaria. Negli ultimi decenni è stata scoperta la depressione e la rivolta sociale. A questo si è aggiunto il turbamento per gli ultimi fatti che fanno sembrare minuscoli i problemi passati. Sai che c’è una strada per battere il turbamento? La affrontiamo ora.

So che la vita è difficile. Ci sono molte cose tristi che possono accadere, come perdere i propri cari, perdere il lavoro, avere problemi finanziari o di salute. Forse stai attraversando queste situazioni proprio ora. Sono passato anche io per alcune di queste situazioni e posso dirti che c’è un’aiuto!

Ci sono guerre e problemi di ogni genere che ci impediscono di pianificare il nostro futuro, eppure c’è un modo per placare il turbamento e vivere nonostante questi problemi.

GIOVANNI 14:1 Disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.

– Se sei turbato, la via d’uscita è avere fede in Dio Padre e in Suo Figlio! Se invece non hai fede in Dio, allora sarai turbato!

Non voglio offenderti, voglio indicarti la strada per non essere più turbato o turbata dagli sconvolgimenti, dalle guerre, dalle truffe, dagli omicidi, dalla corruzione! Il mondo è sempre andato storto!

Hai mai sentito il modo di dire “Si stava meglio quando si stava peggio!”? Analizziamolo.

Forse eri giovane negli anni 90? Allora potresti non ricordarti il massacro in Ruanda, le guerre in Slovenia, Croazia, Bosnia, Kosovo (tutti paesi a noi confinanti o molto vicini), gli attentati di Falcone e Borsellino, le bombe a Roma e Firenze.

Eri giovane negli anni 70-80? Allora forse non ti ricordi o eri troppo piccolo o piccola per capire la guerra fredda, le Brigate rosse, la Strage alla stazione di Bologna, la strage di Ustica, il disastro di Chernobyl, l’alluvione in Valtellina, la banda della Magliana, la banda della Uno bianca, le bestie di satana nel Varesotto, gli attentati di mafia e l’anonima sequestri.

Eri giovane negli anni 50-60? Allora forse non ti ricordi Praga, la guerra d’Algeria, dei Sei giorni e d’Egitto, o la strage del Vajont, di Marcinelle, l’alluvione di Firenze, il disastro di Seveso. E poi sei troppo giovane per ricordare le Guerre mondiali, l’atomica su Hiroshima, la spagnola, il fascismo, il nazismo, Napoleone, Stalin, Hitler, le Guerre d’Indipendenza.

Si dice “Si stava meglio quando si stava peggio”, non perché si stesse veramente meglio, ma solo perché eravamo ignoranti e non capivamo la sofferenza degli altri, o eravamo troppo ingenui perché piccoli, ma in realtà non si stava meglio, si stava “ignoranti”!

Quindi in realtà la condizione migliore è quella dell’ignoranza concentrandosi su altro! Tornare al passato non cambierebbe i problemi dell’umanità, perché problemi ci sono sempre stati, semplicemente dicendo così stiamo cercando di ignorare i problemi passati concentrandoci su quelli attuali! Ma c’erano quelli e ci sono questi! Sulla Terra ci saranno sempre problemi (Gesù è stato il primo a dircelo)!

GIOVANNI 16:33 Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo».

– Avremo tribolazione, eppure Gesù è venuto per liberarti dal turbamento dandoti pace. E’ venuto per liberarti dalle ansie e dalle preoccupazioni, ma non dai problemi (ovviamente a volte sì, quindi non disperare)! Se invece te le tieni, vuol dire che non hai fede in Dio, ma fede nei problemi. Scegli ora cosa vuoi per la tua vita: la fede in Dio o il turbamento. Non puoi tenere tutti e due. Dipende da te cosa scegliere.

“Ma Carlo, ci sono delle persone che mi stanno rovinando finanziariamente!”, “Ci sono i miei familiari che mi feriscono ogni giorno”, “Ci sono dei parenti o conoscenti che mi stanno diffamando”, “Ci sono le guerre”, etc…etc…

Sì, ci sono mille giuste motivazioni per essere turbati carnalmente, ma in realtà non avendo fede in Gesù non puoi ricevere pace in Lui.

– Lui ha messo un presupposto per togliere il turbamento. No, non è la pace nel mondo. Non sono dei politici onesti. Non sono i coniugi fedeli, i figli rispettosi. Non è un buon lavoro, un buono stipendio o il non avere debiti. Non ha a che vedere con situazioni esterne. L’unico modo per non avere turbamento è fidarsi di Gesù in ogni situazione. Ti sembra poco? Se ti sembra poco, allora non hai capito cosa significa avere fede in Gesù!

Ci sono stati cristiani nella storia che hanno subito ingiustizie che noi non possiamo immaginare, eppure soffrivano ma non erano turbati!

Ci sono cristiani ora che subiscono persecuzioni, violenze di ogni genere, discriminazioni e omicidi, ma non subiscono turbamento, oppure lo abbandonano il prima possibile.

Il turbamento succede perché poni o ponevi la fede in altro fuorché Gesù! Quando hai altro, e quello che hai ti fa credere di essere qualcosa di stabile, allora pensi che vada tutto bene. E così sarà finché non scoprirai che si tratta di fondamenta umane che non possono durare.

FILIPPESI 4:4-7 Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.
La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

– Gesù non da consigli. Siamo abituati ad avere consulenti per ogni cosa: matrimoniali, ristrutturazioni edilizie, finanziari, etc… Non fare questo sbaglio: Gesù non è un consulente! Quando Lui parla non da consigli che puoi scegliere di ascoltare o no. Lui ci ha creati, sa come siamo fatti ed è la Verità! Quando dice qualcosa devi attenertici strettamente, altrimenti si concretizzerà il peggio per te! Non piangere per i tuoi problemi se non dai retta a Gesù, perché te la sei cercata! Mi spiace se ti sto offendendo, Gesù sa offendere in modo più amorevole di me, Lui si limita a comandare “Non turbarti! Fidati di Me!”. Ripeto, non è un consiglio. Non cullare il tuo turbamento tutto il giorno, intervallandolo con alcuni rapidi e bei versetti biblici, per poi ricullare il turbamento. Culla le parole di Gesù per tutto il giorno, così quando arriverà il turbamento, potrai rispedirlo al mittente!

– Ma analizziamo questi versetti bellissimi che Gesù ha ispirato all’apostolo Paolo. Gioire! Essere mansueti! Abbandonare l’ansia! Pregare! Ringraziare anche quando abbiamo dei problemi!

= agendo in questo modo si ottiene la pace di Dio che supera ogni intelligenza! E’ incredibile. Ci sono 5 imperativi cui dobbiamo ubbidire assolutamente, che ci consentono di ottenere la pace soprannaturale di Dio! In ogni momento! In qualsiasi situazione! Facile? No! Significa rifiutare le logiche della mia intelligenza umana e affidarmi fra le braccia amorevoli di Dio!

SALMO 37:5 Riponi la tua sorte nel SIGNORE;
confida in lui, ed egli agirà.

– Questo versetto spiega un meccanismo strano, ma molto interessante: se confidi in Dio, Lui agisce, se non confidi in Dio, Lui non agisce! Se metti la tua “sorte”, la tua vita, nelle mani di Dio, Lui agisce, se non la metti nelle mani di Dio, Lui non agirà, allora sarai convinto o convinta di controllare la tua vita, finché non ti accorgerai di essere in balìa dei venti e delle tempeste! Allora che cosa è meglio?

Meglio fidarsi di Dio. Ancora di più: confidare. Dal vocabolario ho letto che confidare significa “Affidare, consegnare con fiducia”. Credere in Dio e affidare la propria vita significa consegnare al Signore la propria vita senza riprendersela! Capisci quanto è chiaro e forte questo messaggio? Capisci che la vittoria sui problemi non è tanto la risoluzione dei problemi stessi, ma il fatto che se ne preoccupa Dio al posto mio. Dio sta dicendo “Non ti scervellare per i tuoi problemi! Lascia che mi ci scervelli io mentre tu sei immaginariamente sdraiato su un amaca su una spiaggia alle Maldive!”

CONCLUSIONE. Vorrei chiudere il messaggio invitandoti a rileggere il capitolo 4 di Filippesi, e lasciandoti riflettere sui 5 imperativi per avere la pace di Dio (e altre cose di cui parla)! Sono la strada per vincere il turbamento. Avendo fede nel Padre e nel Figlio vinciamo il turbamento, e ciò si applica rallegrandoci, essendo mansueti, abbandonando l’ansia a Dio senza riprendersela, pregando e ringraziandoLo ogni giorno per ogni cosa. E’ questa la strada per la pace soprannaturale di Dio: abbandonare le nostre preoccupazioni nelle mani di Dio e sdraiarsi “sull’amaca che batte il turbamento”.

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Senza paura

Senza paura
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Cos’è la paura? Quanto impatto ha nella vita delle persone? Da dove nasce la paura? E’ possibile controllarla? Come?
Tranquilli oggi non faremo una lezione di psicologia, bensì scopriremo insieme cosa ci dice la Bibbia su questo argomento e scopriremo che è possibile vivere una vita senza paura.

Lasciatemi fare un preambolo. Oramai 3 anni fa portai l’unico sermone che il Signore mi diede fino ad oggi. Arrivò come una fiumana alle 2 di notte ed era sulla discesa dello Spirito Santo. E Biblicamente, la discesa dello Spirito Santo è sempre accompagnata da una successiva testimonianza evangelistica con anime che si convertono a Dio, come se ci volesse un fuoco ulteriore per essere in grado di dire con convinzione quello che i credenti sono chiamati a dire al mondo. Se volete poi lascio in descrizione i versetti che avevo citato in quel messaggio così potete andare a controllare quello che vi dico.

L’altra sera ero nel letto e il Signore mi ha iniziato a parlare sul tema della paura, un’altra fiumana di informazioni che mi si sono stampate nella mente in meno di un’ora.
Effettivamente è un tema scottante. Non passa settimana che non venga a conoscenza di situazioni in cui le persone hanno sperimentato un senso di paura, di panico, di terrore… Diciamo che la situazione pandemica nella quale ci troviamo non ha certo reso le cose semplici per le persone… Ma già anni fa il tema della paura era un problema crescente.


E vi confesso che fino a pochi anni fa io stessa avevo una paura che mi limitava non poco nel crescere spiritualmente, e ve ne parlerò fra poco. Nella mia vita non ho mai avuto grandi paure a parte quella del giudizio degli altri, specialmente dei professori. Durante il periodo scolastico questo mi faceva andare letteralmente andare in tilt, tant’è che dimenticavo le cose che studiavo e tranquillamente riuscivo a fare scena semi muta alle interrogazioni. Ma quando Cristo è veramente entrato nella mia vita trasformandomi con il suo Spirito Santo questa situazione si è risolta istantaneamente e ringrazio Dio di avermi liberato.

Dicevo, anche dopo questa esperienza con Dio di trasformazione, mi era rimasta una forma di “paura”, che da cristiana, battezzata in acqua e in Spirito, era alquanto assurda: avevo paura di leggere l’apocalisse. Posso candidamente confessarlo, per i primi anni della mia vita da credente ho provato diverse volte a leggerla, ma un senso di repulsione mi allontanava da quella parte importantissima della Bibbia… non solo, provavo un certo fastidio quando alcune sorelle in passato con lo sguardo tutto raggiante mi dicevano “Maranathà, il Signore Gesù ritorna!”, non riuscivo proprio a capire… Poi con gli anni, alcuni sogni che mi hanno ribaltato – spiritualmente parlando- e con l’arrivo di Carlo nella mia vita – e anche quello è stato un bel ribaltone, sembra ieri che è arrivato da Roma ma ci conosciamo oramai da 16 anni- lui mi ha accompagnato nella lettura dell’apocalisse insieme ai giovani della chiesa anni fa…dicevo, così questa paura è stata tramutata in gioia. Gioia di leggerla, gioia di capirla… ma come, direte, GIOIA? Non dovrebbe spaventarci quello che arriverà visto che sarà costellato di eventi catastrofici? Alcuni hanno addirittura fame di scoprirne i dettagli, di capirne le implicazioni, intuirne i personaggi… non è tanto il mio caso, forse perché in realtà dentro di me è ben sedimentato il fatto che posso fidarmi di Dio e del suo tempismo perfetto. So che quando Cristo si farà avanti e scioglierà i sigilli che daranno il via all’”apocalisse” sarà fatto tutto nel suo piano perfetto, già stabilito sin dalla fondazione del mondo.

E l’altra sera mentre il Signore mi parlava della paura mi veniva in mente la parola inglese BOLDNESS contrapposto alla paura, che in italiano si può tradurre con Audacia, l’essere ardito, quasi sfrontato. Ah, potremmo davvero passare per sfrontati, rispetto alla paura che si respirerà in quei giorni di cui parla l’apocalisse. Già, perché l’apocalisse racconta di sette anni in cui l’ira di Dio si riverserà sulla terra. Eppure, Dio ci chiama ad essere audaci e a non averne paura.
Come è possibile tutto questo?

APOCALISSE 2:10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita.

Ad una chiesa, quella di Smirne, l’angelo manda in avvertimento che accadranno cose difficili da sopportare. Ma che NON DOBBIAMO TEMERE. E mi torna il concetto di BOLDNESS. Sii audace, coraggioso, fino alla morte – forte, non è vero?.

1 PIETRO 3:14 Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi!
Non vi sgomenti la paura che incutono e non vi agitate;

questo verso di Pietro rincara la dose. Soffriremo, siatene certi, e anche ingiustamente. Già oggi accade, senza voler scomodare i tempi apocalittici. Già oggi veniamo posti davanti a situazioni che ci incutono timore e che ci fanno agitare. Ma c’è un NON grande come Dio stesso davanti.
In quel NON è racchiusa tutta la potenza dello Spirito Santo che farà da scudo per la nostra anima e la terrà al sicuro fra le braccia del padre.
Siamo umani, Pietro e Paolo lo sapevano bene.

Anche Gesù lo sapeva…

MATTEO 14:27 «Coraggio, sono io; non abbiate paura!»

In occasione della sua “passeggiata” sulle acque Gesù si vide costretto a tranquillizzare i suoi che vedendolo camminare liberamente si spaventano…
-piccolo inciso… quanto ci spaventa il miracoloso che risiede in Cristo e la potenza che risiede in Dio? Abbiamo paura di spingerci in quel campo? Apro e chiudo parentesi –
Dicevo, Gesù, Paolo e Pietro ci devono ricordare che NON abbiamo bisogno di avere paura.
Ma perché?


Facciamo un salto carpiato indietro e arriviamo a Genesi- si perché genesi e apocalisse sono piene di parallelismi.
La prima volta che l’uomo provò il sentimento della paura fu dopo aver mangiato dell’albero della conoscenza del bene e del male, ovvero dopo aver disobbedito. La paura non faceva parte del tempo dell’eden. Ha iniziato a comparire nel mondo dopo il momento della caduta, ovvero dopo che la comunione perfetta che Dio aveva con l’uomo si era interrotta. E da quel momento in avanti ha continuato ad imperversare nei cuori di tutti gli uomini e a influenzarne le azioni.

Ne siamo soggetti oggi? Tu ed io, siamo soggetti alla paura? Sì? Allora dobbiamo parlare di questo che è davvero un problema.

2 TIMOTEO 1:7 Dio infatti non ci ha dato uno spirito di paura, ma di forza, di amore e di disciplina.

In DIO non risiede PAURA e la paura non può venire da lui. Allora, perché continuiamo a caderci se siamo “seduti” in Cristo? Forse perché razionalmente non riusciamo a rinchiudere quel sentimento così ingombrante, così pervasivo… pensiamo faccia parte di noi e lo accogliamo, d’altronde Dio ci ha fatti così, no? L’idea che il lavoro di tenere a bada la paura sia da delegare alla nostra parte razionale è una pura illusione.
La paura ci mette nella condizione anche di essere incostanti a dire di questo versetto. Ed è anche molto interessante che Paolo qui contrapponga la Paura all’amore. Credo si spieghi meglio con la riflessione che andremo a fare sul prossimo versetto.

GALATI 5:22 Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo;

Una persona che prova costantemente paura sarà in grado di amare? Di avere quello slancio naturale nei confronti degli altri? di gioire (la Bibbia altrove dice che siamo chiamati a gioire in ogni tempo)? di avere autocontrollo – pensate alle crisi di panico… perdi completamente il controllo di te, ti assale un senso di pericolo, il fiato si accorcia senza apparente motivo, inizi ad ansimare – abbiamo autocontrollo in quei momenti? Se coviamo la paura saremo in grado di avere pace, di essere fedeli (o disciplinato, costanti a dire del versetto precedente)… capite come è subdola la paura? Ma andiamo oltre, che influenze hanno sulle persone intorno a noi le nostre paure?
La paura rode dentro, nell’anima. Ed è capace di far marcire il frutto dello Spirito se gli diamo spazio…ma è capace di influenzare le nostre scelte, le nostre decisioni, e la vita delle persone intorno a noi.
Mi ha colpito recentemente parlare con una giovane mamma credente che senza nemmeno rendersene conto ha ammesso candidamente che per paura di creare in suo figlio una facciata cristiana, non gli stava insegnando niente su Dio rimandando l’argomento a quando sarebbe stato in grado di decidere. Quando la Bibbia si raccomanda di insegnare ai piccoli il timore dell’eterno in modo che quando saranno grandi non se ne allontaneranno… capite quanto la paura distorca la visione delle cose e ci porti a fare in “buona fede” l’esatto contrario di quello Dio ci suggerisce di fare?

La questione non è razionale, bensì è spirituale e affonda le sue radici in eden.

GENESI 3:10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto».

In eden con la caduta dell’uomo è stato inaugurato il tempo della paura che ha regnato indisturbata per millenni spingendo l’uomo ad esserne succube e a muoversi secondo quello che la paura ha dettato e detta ancora oggi. Ma con la discesa dello Spirito Santo il dominio della paura è stato interrotto nella vita di coloro che ricevono lo Spirito Santo come loro guida, ricevono Cristo come loro salvatore e Signore e riconoscono Dio come L’unico degno di lode e adorazione, alleluia!

Lo spirito Santo è in grado di ristabilire quella connessione con Dio ad un livello che possiamo sopportare qui sulla terra e fuori dall’eden, infatti c’è scritto che nessuno può vedere Dio e vivere, ma in eden succedeva esattamente questo. Ma lo Spirito che vive ed abita in noi ci permette di farcelo “vedere”, sentire, capire, farci ABITARE in Dio, di essere “seduti alla destra di Cristo nei luoghi celesti” già da ora.

Dio ci ha fornito una arma letale per la paura: lo Spirito Santo.

La paura non può avere spazio in un cuore ripieno dello Spirito Santo.

E rieccheggiano le parole del primo capitolo di Giosuè 1:9

Non te l’ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il SIGNORE, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai.

Nell’antico testamento come nel nuovo, arrivando in Apocalisse, il Signore comanda a me e a te di non avere paura e di essere coraggioso. Perché?
PERCHE’ LUI HA PROMESSO DI ESSERE CON NOI, e lo ha fatto mandando lo Spirito Santo. Lui è preposto a abitare in noi, ad accompagnarci, a consolarci, a ricordarci la Parola, a innalzare attraverso di noi il Signore, a lodarlo a glorificarlo, e tutto questo produce in noi un cuore gioioso che non si preoccupa più, ma che in piena fiducia si occupa di quello che il Signore mette quotidianamente davanti da fare e che con Audacia svolge il suo compito in pienezza di vita.

Vorrei invitarti a prendere del tempo ora per riflettere insieme. Chiediamo allo Spirito Santo quali aree della tua, della mia vita, sono ancora soggette alla paura. Riconoscerle alla luce della Parola di Dio è il primo passo.
Il secondo passo è chiedere allo Spirito Santo di riempirci di lui, di una misura tale che la paura non possa più avere spazio nella nostra vita. Iniziamo a non chiamarle più le “nostre” paure, non culliamole, non diciamo siamo fatti così, non permettiamo alla paura di mettere radici nella nostra vita, nella nostra mente e nel nostro cuore, nelle nostre famiglie… La paura ci deruba di quella vita abbondante, di quella misura pigiata, scossa e traboccante che il Signore ci vuole dare della sua presenza, del suo amore, della sua pace, della sua benedizione…
Rinuncia alla paura, dai spazio all’audacia dello Spirito Santo nella tua vita.
Non voglio concludere alla classica maniera con un “Dio ti benedica”. Voglio ringraziare una cara sorella per aver rinforzato nella mia vita il concetto della costanza di Dio con la frase “il Signore ti benedice!” Stanne certo, è al tuo fianco, ha promesso di essere al tuo fianco sempre, in ogni cosa che hai affrontato, stai affrontando e che affronterai. Lui è il Signore dell’eternità.

Amen.

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Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 6:16-6:71

Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 6:16-6:71
Studi Biblici

 
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Serie Didachè (insegnamento biblico tramite la lettura condivisa della Bibbia, dove insieme possiamo meditare, commentare e testimoniare i benefici della Parola di Dio). Oggi approfondiamo insieme il Vangelo di Giovanni, capitoli 6:16-6:71.

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Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 5:31-6:15

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Serie Didachè (insegnamento biblico tramite la lettura condivisa della Bibbia, dove insieme possiamo meditare, commentare e testimoniare i benefici della Parola di Dio). Oggi approfondiamo insieme il Vangelo di Giovanni, capitoli 5:31-6:15.

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La Venezia che non ti aspetti.

Quanti di voi hanno vissuto la meraviglia di vedere questa stupenda città con i propri occhi?
Noi abbiamo avuto questo onore oramai 8 anni fa. Ma i ricordi di quel viaggio sono vividissimi.
Quell’odore di mare e umidità che ti permea le ossa, le stupende ville che si specchiano in tutta la loro maestosità su quegli stretti canali in un gioco di riflessi e colori, piazza San Marco, i ponticelli, le chiesette nascoste, i dettagli, le pantegane (sì anche quelle), i colori di Burano…
C’è uno strano senso di libertà nel viaggiare, specialmente se è un momento di spensieratezza da condividere con la persona che ami, come se alcune cose potessero rimanere indietro.

In realtà niente rimane indietro. Dio ha promesso di essere al nostro fianco sempre. E man mano che vivo, questa realtà è sempre più concreta. Forse prima non ci fai caso, pensi sia il “caso”, ma dietro a quello che comunemente si chiama “caso” c’è la mano di Dio all’opera.

Stavamo aspettando il traghetto per andare a visitare l’isola di Burano. Ne avevo sentito parlare molte volte, avevo visto immagini che la ritraevano ma non avevo idea di cosa mi aspettasse, e nè avevo idea di cosa Dio avesse in piano per me.


Salimmo sul traghetto. Mi voltai. E vidi un enorme palo al quale era ancorato il traghetto, e su questo palo erano conficcati dei chiodi enormi, arrugginiti, belli sporgenti, quanto bastava per permettere alla corda che ci teneva ancorati a lui di non finire in acqua.
Fu come un flashback che mi ha riportato alla crocifissione di Cristo. Quei chiodi ebbero per i minuti successivi tutta la mia attenzione. Il mio cuore e il mio stomaco si contorcevano all’idea che chiodi simili erano stati conficcati nelle mani e nei piedi di Cristo.

Mi arrabbiai con Dio.
Quante volte lo facciamo, lo faccio… recalcitro quando Lui vuole insegnarmi qualcosa che lì per lì fa male, ma poi porta verità e maturità nella nostra vita. E la verità della croce porta con sé un messaggio importantissimo.
Non capivo quale motivo avesse per “invadere” il “mio” spazio, la “mia” vacanza, i “miei” sentimenti di gioia e allegrezza con un messaggio così crudo e forte. Perché proprio ora?
Nonostante i miei 12 anni dal battesimo forse dovevo interiorizzare ancora meglio qualcosa. E quel “qualcosa” ora lo chiamo “la forza della Croce”.
La crocifissione è sicuramente una delle torture più atroci che esistano. Non puoi alleggerire il peso sulle mani puntando sui piedi perché significherebbe fare pressione lì dove punta il chiodo sui piedi, e non puoi alleggerire la pressione sui piedi perché significherebbe aumentare la pressione sui chiodi che sorreggono le mani. Aggiungiamo a questo le torture delle frustate, la corona di spine, il costato trafitto…

E tutto questo… per me?
Una ragazza ingrata che in quel momento non voleva intrusi nella sua vacanza?
Carlo vide il mio viso… capì subito che dentro di me stava succedendo qualcosa.
“Cosa succede?” mi chiese.
Io, superba, ingrata, vergognosa “Niente”.
“Che c’è?” mi richiese più dolcemente.
In mezzo a tutta quella gente non volevo parlare di quello che stavo provando.
Accennai un “Quel palo… quei chiodi… mi ricordano…la…”
“La Crocifissione di Gesù… Dillo, non esitare…” disse lui con quella sua semplicità disarmante. Io non avevo il coraggio di dire quelle parole. Non lì, non in quel momento. Le disse lui per me.
Mi voltai, guardai il mare, e lasciai che la brezza portasse via le lacrime ingiuste che rigavano il mio viso.

Mi stavo vergognando di Cristo.
Mi sentii come se lo stessi tradendo.
Sara. Avresti dovuto esserci tu su quella Croce. Era la tua carne quella che doveva essere forata, non la sua. Eppure lui era lì appeso. Per te. Perché Dio ha scelto di amarti quando ancora non lo conoscevi dandoti una via al suo cuore. La grazia, non ricordi? Gesù al posto tuo.

La grazia.
Quella alla quale mi appellai immediatamente per “rimediare” a quanto avevo fatto… o meglio, NON avevo fatto, ovvero essere testimone in ogni momento del suo amore e della sua grazia.
Quella alla quale mi appello tutti i giorni per “rimediare” alle miliardi di cose che sbaglio e che voglio migliorare di me.
Già, “rimediare” l’ho messo volutamente tra virgolette ben due volte. Sì, perché l’unico suggerimento che Cristo dà al peccatore è “Và, e non peccare più”: non indugiare nell’errore, correggiti, non perché da solo puoi dimostrargli quanto vali, ma perché, reso libero dall’amore di Cristo per te dal dover dimostrare chissà cosa, tu possa nella libertà cambiare per amore di Cristo.
E per amore di Cristo poi sei disposto a fare cose che prima non avresti mai fatto. La croce ci potenzia. Ecco perché la chiamo “la forza della Croce”.

E io dovevo andare a Venezia per capirlo.

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Sperimentare la pace di Dio in tempi di ansia

Sperimentare la pace di Dio in tempi di ansia
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Si può ricevere pace nella malattia o nella difficoltà? Chi può ricevere pace? Come si può ricevere pace?
Isaia 53:4-5 è una profezia riguardo lo scopo della venuta di Gesù e delle Sue sofferenze con 500 anni di anticipo.

In questo brano leggiamo che Gesù ha pagato un prezzo carissimo, con le umiliazioni e con la propria vita, per darci pace. E’ stato coronato di spine affinché noi fossimo coronati di pace. Il versetto 1 del capitolo ci fa capire chi può sperimentare la pace e la potenza di Dio, cioè chi crede al messaggio di Dio!
La grazia offre, la fede riceve!
Vedremo poi che abbiamo bisogno di capire che la pace e la volontà di Dio per noi, proprio perché il prezzo è già pagato.
La pace possiede una sua potenza che è divisa in 3 parti: custodisce e protegge come una sentinella, guida e dona. In Filippesi 4:6-7 leggiamo che dobbiamo abbandonare l’ansia, questo è il primo passo, poi dobbiamo presentare a Dio le nostre richieste, passare tempo nella lode, nell’adorazione e nel ringraziamento, e solo così la pace potrà “custodire” i nostri cuori. E’ soprannaturale, ma è preceduto da alcune nostre azioni naturali.
In Colossesi 3:15 leggiamo anche che la pace deve regnare sui nostri pensieri e sulle nostre volontà. Il termine originale di regnare è agire da arbitro. Cristo vuole guidare le nostre menti, vuole che la Sua pace regni sulle nostre, e questo è nel nostro interesse. Non puoi avere pace se non ricevi Cristo, non puoi nemmeno ricevere Cristo senza ricevere la Sua pace, perché lei deve regnare sulla nostra vita.
Inoltre Gesù, e la Sua pace, dona salute, riposo e lunga vita, come leggiamo in Proverbi 14:30, Salmo 4:8 e Matteo 11:28.
Ma come si ottiene praticamente la pace nelle difficoltà? Nel Salmo 34:14 leggiamo che la pace va cercata. E così leggiamo anche in Romani 14:19, in 2 Timoteo 2, Ebrei 12 e 1 Pietro 3.
Allora la domanda è: come si ricerca la pace? Ci sono due azioni che dobbiamo svolgere. La prima è cibarci costantemente delle Sacre Scritture, “Grande pace hanno quelli” che amano le Scritture (Salmo 119:165, leggere anche Proverbi 3:1-2, 2 Pietro 1:2, Romani 15:13 e Ebrei 4:3). Abbiamo bisogno di meditare le Scritture, senza fretta, senza distrazioni, e la pace e la gioia saranno moltiplicate. Questo perché Gesù vuole darci vita. Infine ritornando a Filippesi 4:6 vediamo quanto è importante passare del tempo in comunione diretta con Dio, in preghiera. Potremmo riassumerlo con: non siate ansiosi di nulla, pregate per tutto!
Per concludere, la pace è la volontà di Dio per la tua vita, c’è una parte che spetta a noi, e una parte che spetta a Dio.

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Aria di casa

Avevo appena preso Irene dall’asilo e stavamo ritornando nel nostro comune.
Sulla strada del rientro ho proprio avvertito quella bella sensazione di essere vicina a casa, in un luogo che conosco bene, del quale conosco ogni buco sulla strada, ogni albero, nel quale mi so districare con dimestichezza…
E ragionando ancora ho pensato che in realtà c’è voluto del tempo prima che dentro di me potessero stratificarsi immagini, dettagli, profumi, luci, che mi facessero riconoscere questo piccolo paese come “casa” e a farmi sentire parte, dimorante, residente…
Anche per sentirsi a casa nel nostro condominio c’è voluto del tempo: tempo per conoscere i vicini, la struttura, la storia, ogni singola crepa…
Idem per il nostro appartamento. Oggi il nostro muratore mi faceva notare che sono un caso anomalo di “cliente consapevole” dei dettagli del proprio appartamento, tanto da sapere anche la situazione delle scatolette di ispezione elettriche (è vero, ho un debole per i cavi, elettrici o audio che siano).
Quella che comunemente viene chiamata “aria di casa” viene distintamente avvertita anche da Irene sin da quando era piccina: puntualmente quando siamo in macchina è in grado di addormentarsi a due kilometri da casa, e questa cosa è successa decine e decine di volte. E’ come se anche lei riconoscesse la strada, capisse che a casa ci si può rilassare, e… Ronf!

E poi ho pensato a noi cristiani, cittadini già da ora di un regno fisico che non c’è e che non sappiamo ancora come sia, ma del quale Dio ha voluto darci diverse informazioni, sottolineando che sarà perfetto e con Cristo come capo.
Pensavo che le informazioni in merito al regno di Dio possiamo viverle sulla nostra pelle già oggi perché il regno di Dio fisico è preceduto dal regno Spirituale nel quale già stiamo vivendo. E le conoscenze su questo regno spirituale non si acquisiscono studiando, ma solo “DIMORANDO” in Dio e permettendo alla sua Parola (Cristo) di dimorare in noi attraverso lo Spirito Santo.
E pensavo alla via che conduce a quel regno. Sia che si tratti del rapimento, sia che si tratti del dover attraversare la morte, ora che comprendo ancora più a fondo che dall’altra parte c’è il mio Sposo che è Cristo, tutto assume un sapore diverso.
Non c’è l’incertezza eterna, ma c’è la certezza di una luce eterna che scalderà i nostri cuori per sempre.
Non c’è il terrore di come sarà di là, ma c’è la sicurezza di arrivare a casa.
La morte, la fine, non è casa nostra.
La vita eterna nell’amore di Colui che ci ha amati fin dalla fondazione del mondo. Quella è casa nostra.

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I violenti che piacciono a Dio

I violenti che piacciono a Dio
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Tra le caratteristiche di ogni regno, c’è quella del possedere un esercito. Anche nel Regno di Dio c’è un esercito (anzi più di uno) e coloro che credono in Dio ne fanno parte. Come vedremo in Isaia 9:5-6 Gesù è venuto per governare, diventare Re e dare un incremento all’impero. In questo brano ci sono delle qualifiche meravigliose di Gesù che ci permettono di conoscerlo meglio, come Consigliere (o consigliante), miracoloso, meraviglioso, Dio potente, Padre eterno, governatore e legislatore sulla pace e sulla pienezza della rivelazione di Dio. L’Eterno degli eserciti ci ha arruolati per essere parte di questa espansione del Regno di Dio. Passando a 1 Pietro 2:9 vedremo le qualifiche della Chiesa di Cristo: persone scelte, sacerdoti di alto rango, santi e consacrati a Dio e al Suo Regno, acquistati con il prezioso sangue di Cristo per vivere per Lui e proclamare i pregi e le virtù di Dio. Aggiungendo anche Matteo 11:12 vedremo che a Dio non piace la violenza fisica, ma c’è una forza e una violenza spirituale che è necessaria per contrastare il regno delle tenebre e vincere contro questi attacchi. Infatti proprio essendo parte dell’esercito di Dio, abbiamo delle missioni da svolgere per la Sua gloria come compito dovuto dai nostri ruoli in Dio.

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La strada del Padre

La strada del Padre
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27/12/20 – Oggi, leggendo Isaia 55:8-9 vedremo che le vie di Dio sono più alte delle nostre, e i Suoi pensieri più alti dei nostri pensieri. Per capire la volontà di Dio dobbiamo abbandonare la nostra mentalità umana, non solo peccaminosa ma anche “terrena”, e prendere la mentalità dello Spirito. Dobbiamo essere sensibili e sentire quello che il Padre dice e vedere ciò che il Padre fa. Gesù conferma questo in Giovanni 7:6 e 8:25-26. Non faceva o diceva ciò che è giusto, non condivideva il messaggio del Padre, ma diceva “le cose che ho udito” e faceva solo ciò che vedeva fare al Padre. Leggendo 2 Re 6:8-23 vedremo come Dio possa rivelare cose segrete e profonde, con un valore eterno, oltre che specifico per la nostra salvezza. In Ebrei 11:1 vedremo che fede non è credere solo che Dio esista, ma una trasformazione e un cambiamento interiore profondo, che può essere compreso meglio analizzando il versetto nel testo originale.

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Cosa fa il Padre? (parte 2)

Cosa fa il Padre? (parte 2)
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Abbiamo già visto che Gesù quando era sulla terra aveva dei limiti: non poteva sapere il giorno o l’ora del Suo ritorno, non potè compiere miracoli finché non ricevette lo Spirito Santo, non poteva guarire chi non veniva a Lui, come a Nazaret, etc..)
Fu 100% uomo e 100% Dio, eppure diventando uomo limitò alcuni dei Suoi poteri e cominciò a fare miracoli solo dopo il battesimo nello Spirito. Gli stessi miracoli e guarigioni, li faceva solo dopo aver pregato. La caratteristica però, è che non pregava mai per dei miracoli, ma pregava per essere in comunione con il Padre e farsi dare indicazioni sulla Sua volontà. Caratteristica importante per noi è l’imparare ad ascoltare la voce di Dio. Tramite 1 Samuele 3, vedremo come il profeta Samuele imparò sin da bambino ad ascoltare la voce e la volontà di Dio.
In Giovanni 6 vedremo che prima della moltiplicazione Gesù salì sul “monte” a pregare. Poi scendendo si trovò la situazione di una folla affamata, senza che ci fosse abbastanza cibo o soldi per comprarlo, ma Lui “ben sapeva cosa avrebbe fatto”. Gesù camminava nel livello della gloria, in comunione costante con il Padre. Faceva “solo quello che vede fare al Padre”, e per questo non poteva venire sorpreso dalle difficoltà. La rivelazione di Dio viene solo da una vita di preghiera e di ascolto di Dio, non da una preghiera saltuaria e interessata ad un problema contingente.

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Chi è Gesù?

Chi è Gesù?
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Tutti quanti pensiamo di conoscere Gesù. Chi più chi meno, lo conosciamo come Salvatore, Messia, Redentore, Re, Profeta, etc… Eppure tutti questi, sono solo alcuni dei Suoi titoli, e tendono a darci di Lui un immagine che parte 2000 anni fa, mentre invece Lui era presente prima della fondazione del mondo (1 Pietro 1:19-20). Leggendo Giovanni 1:1-5 e Apocalisse 19:13 vedremo che un nome che definisce Gesù come “voce” di Dio è “Parola di Dio”. Anche Luca 9:35 conferma che siamo chiamati ad ascoltare la “voce” di Dio che ci comunica il pensiero e la volontà di Dio. Colossesi 1:15-16 ci mostra che ogni cosa è stata creata in Gesù, per mezzo di Lui e in vista di Lui. Capiremo l’unità con il Padre anche tramite Isaia 9:5-6, e concluderemo vedendo come Gesù operi anche oggi, facendo opere maggiori di 2000 anni fa tramite i credenti (Giovanni 14:12-14).

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Hai del companatico? Il Grande Mandato – 1a parte

Hai del companatico? Il Grande Mandato – 1a parte
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Leggendo la Bibbia e paragonando la chiesa primitiva con la chiesa attuale, non si può non notare molte differenze. Sembra come che la chiesa attuale abbia bisogno di una scossa, come se vivesse in un torpore da quasi 2000 anni. Alcuni limitano il Grande Mandato a evangelizzare, ci provano, falliscono e smettono.
Attraverso una analisi approfondita di Matteo 28:16-20, Luca 4:38-5:11 e Giovanni 21:1-14, capiremo quanto furono grandiose le due pesche miracolose, cosa significhi veramente essere discepoli e quanto Gesù sia interessato al nostro bene. Vedremo soprattutto quanto sia importante capire che abbiamo bisogno di sentire la voce dello Spirito e farci lavorare da esso, allo stesso modo in cui un principiante con il foglio rosa, deve guidare con un istruttore a fianco o almeno un patentato!

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Fuori dal deserto (i 3 stati del percorso spirituale)

Fuori dal deserto (i 3 stati del percorso spirituale)
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Attraverso il viaggio del popolo di Israele dall’Egitto alla terra promessa, passando attraverso il “deserto” (letteralmente luoghi desolati), vedremo come il Signore ci voglia parlare per farci capire i 3 livelli del percorso spirituale. Vedremo anche che Gesù venendo sulla terra fu 100% Dio e 100% uomo, e in quanto tale e per mostrarci la via da seguire ed essere un esempio per noi, dovette anche Lui passare attraverso questi 3 stati spirituali. Impareremo a conoscere le loro caratteristiche e cosa ci insegnano. Impareremo anche che c’è un modo per velocizzare il processo, ed un modo per rallentarlo. (Esodo 1:8-14, Matteo 3:13-4:2, Deuteronomio 8:2, Romani 8:14, Giosuè 5:6)

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Perdono e grazia

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Matteo 18:21-35 parla del perdono, ma ad un lettore attento non sfuggono i potenti insegnamenti legati alla “grazia” di Dio. Parlando del “debito salato” che il servitore, in rappresentanza di ogni essere umano, ha con il “re” capiremo quanto è buono Dio, ma anche quanto è stupenda questa grazia. Paragonando questo brano con quello di Efesini 2:1-10, approfondiremo che rapporto c’è tra grazia, fede e opere. Capiremo cosa insegna la religione umana, cosa insegna Dio nella Sua Parola e qual’è il prezzo pagato da Gesù sulla croce. Un prezzo così alto che nessuna azione umana potrà ripagare, ma in quanto riscattati, non viviamo più per noi stessi, ma per compiere le “buone opere che Dio ha preparato”.

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Il tocco di Gesù oggi

Il tocco di Gesù oggi
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Gesù oggi può operare come faceva 2000 anni fa oppure no? Di più, come, oppure di meno?
Leggendo Matteo 9:18-26, Giovanni 14:16, 16:7-8, 14:12, Atti 1:8 capiremo che Gesù mandò lo Spirito Santo per stare sempre con noi come se ci fosse Gesù stesso e che questo ha delle implicazioni reali e potenti nella vita del cristiano.