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Chi comanda l’Apocalisse

Chi comanda l’Apocalisse
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Come ho detto in uno degli scorsi messaggi: una delle principali fobie di molti, credenti e non, è di finire nelle mani dell’anticristo e passare per la Grande Tribolazione e Armagheddon. Vuoi sapere chi deciderà l’inizio dell’Apocalisse e della Grande Tribolazione? Da chi dipende il periodo più buio della storia? Dal diavolo? Dall’anticristo? E se fosse qualcun altro? Rimani con noi e lo scopriremo insieme.

Tieniti forte, potrebbe essere scioccante, ma in realtà è molto bello scoprire chi comanda l’Apocalisse, perché così saprai in che mani finisce il mondo e perché.

Il libro di Apocalisse dedica i primi 3 capitoli al periodo della grazia, dove la protagonista è la chiesa. L’Apocalisse comincia con Gesù che si presenta e guida l’Apostolo Giovanni nella “rivelazione”, nello “svelare” gli ultimi tempi, questo è il significato della parola greca “Apokalupto”. Nei primi 3 capitoli vediamo 7 chiese dell’Asia minore che rappresentano le diverse tipologie di chiese che esistono e sono sempre esistite in 2.000 anni. Capiamo che la chiesa è stata, ed è tutt’ora, fedele, infedele, risvegliata, assopita, testimone di Cristo, voce del diavolo, costante, incostante, innamorata di Dio o lontana da Lui, etc… Queste 7 tipologie di chiese con i loro “pregi” e “difetti” ci guidano nel fare un’autoanalisi. Ci aiutano a comprendere noi stessi e la nostra fede. Capire quello che succede e dove stiamo andando!

Nel capitolo 4 abbiamo la visione meravigliosa della gloria del trono di Dio e il “rapimento” di Giovanni in cielo nella “porta aperta” per “vedere le cose che devono avvenire” e così inizia la parte più “profetica”.

Poi c’è il capitolo 5 dove vediamo Dio con in mano un libretto scritto dentro e fuori, con le condanne e i giudizi per gli uomini non redenti, condanne da compiersi durante la Grande Tribolazione (libretto da non confondere con il libro della vita dell’Agnello). Il contenuto del libretto è chiuso dai 7 sigilli e strettamente collegato con essi, con le 7 trombe e le 7 coppe. Vediamo per esempio il commento dei 24 anziani tra la 7a tromba e la 1a coppa:

APOCALISSE 11:17-18 «Ti ringraziamo, Signore, Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo grande potere, e hai stabilito il tuo regno. Le nazioni si erano adirate, ma la tua ira è giunta, ed è arrivato il momento di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi, a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra».

– Dio è un tantino ambientalista. Non come i “verdi” che difendono l’ambiente e basta disinteressandosi delle persone, Dio difende tutta la creazione, natura, animali e esseri umani soprattutto. Dirò di più, difende lo scopo per cui li ha creati: vivere in Lui, vivere alla Sua gloria! Infatti nella Bibbia sta scritto che “…la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio” (Romani 8:19)! Hai uno scopo: manifestarti come figlio di Dio! Non vuoi manifestarti come figlio di Dio? Allora stai disattendendo lo scopo della tua vita, e l’aspettativa del mondo intero!!!

Tra l’altro vorrei evidenziare che nel versetto 17 di Apocalisse 11, si sottolinea “ti ringraziamo…. perché hai preso in mano il Tuo potere”. Dio è in controllo. Dio è sovrano. Ma Dio ha “messo in pausa” il Suo vero potere per ora, in attesa del periodo dopo il tempo della grazia, altrimenti avrebbe fatto tante stragi contro la crudeltà umana.

Nel periodo storico che è in arrivo, ed è descritto in Apocalisse nei capitoli dal 6 al 19, Lui riprende in mano il pieno “potere”. Accantonare nel tempo della grazia il proprio potere, non fa perdere a Dio la Sua Onnipotenza. Lui rimane Dio. Lui è Onnipotente ed è Onnisapiente e sa le cose che avvengono alla fine, sin dall’inizio. Inoltre Lui posa il Suo potere e lo riprende poi, proprio come Gesù depose la propria vita, altrimenti non sarebbe potuto morire (Giovanni 10:17-18) Gesù era un immortale.

L’ira di Dio è confermata in molti altri brani sempre di Apocalisse:

APOCALISSE 15:1 Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che recavano sette flagelli, gli ultimi, perché con essi si compie l’ira di Dio.

– Con Apocalisse 15 fino al 19 si “compie”, cioè c’è la conclusione della rabbia di Dio contro la ribellione umana. Si conclude l’ira con gli ultimi sette flagelli. Dio non è “politically correct”, ma è degno di lode e gloria. Chi lo offende e rifiuta il sacrificio di Cristo, merita l’ira di Dio!

– Ma perché viene l’ira di Dio? Non è “buono” Lui da perdonare? In fondo basta che aspetta un attimo e ci comporteremo meglio, no? L’ira di Dio non si sfogherà perché siamo cattivi. Sì lo siamo e meritiamo la condanna, ma un domani Lui si sfogherà solo contro coloro che hanno rifiutato la scappatoia che Lui stesso ha creato: cioè il credere nel Figlio di Dio e vivere per Lui e in Lui:

GIOVANNI 3:36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui»

– L’ira di Dio è la cosa più brutta nella vita. Dio è buono, ma arriverà il giorno che perderà la pazienza e scatenerà l’Apocalisse. In realtà Dio non perde la pazienza, ma ha preventivamente scelto un livello dell’ira. C’è un indicatore dell’ira di Dio. Inoltre Lui è l’unico che in anticipo conosce la data in cui la propria ira raggiungerà il culmine. Che poi volendo sarebbe semplice non far arrabbiare Dio, basterebbe smettere di “credere in noi stessi”, e iniziare a credere nel Figlio di Dio, solo così possiamo avere vita! Non vivere per Gesù, riconoscendo il Suo sacrificio sulla nostra vita, è imperdonabile!

Tornando al libretto che nel capitolo 5 era in mano a Dio, è questo libretto che scatena tutte le condanne dei 7 sigilli, 7 trombe e 7 coppe dell’ira di Dio per coloro che erano nel torto e invece di pentirsi e ricevere il sacrificio e il sangue di Gesù sulla loro vita… invece di riconoscere la gloria di Dio e la Sua opera sulla terra attraverso le conversioni e i miracoli, disdegnano la gloria di Dio e addirittura perseguitano i credenti. Ma nessuno è degno di slegare i sigilli, cioè le chiusure, le cerniere, che impediscono di aprire il libro dell’ira di Dio sui ribelli e Giovanni pianse molto. Nessuno era degno tranne uno:

APOCALISSE 5:5 Ma uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, la radice di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli».

– Per che cosa ha pagato Gesù? Per aprire il libretto dell’ira di Dio sui ribelli! Se non capiamo questo, non capiamo neanche che non siamo qui sulla terra per fare una passeggiata. A me piace tantissimo fare passeggiate, escursioni, andare in montagna, ma qui sulla terra c’è un problema serio: la ribellione dell’uomo contro il Creatore che lo ha fatto! La vita non è facile, ma non ci è data per vivere per noi stessi, per il nostro egoismo, ma per la gloria di Dio! Nel versetto 8 si legge che il fatto che Gesù sia degno di prendere e slegare il libretto dell’ira di Dio, è la gioia e l’adorazione delle 4 creature viventi, dei 24 anziani e l’esaudimento delle preghiere dei veri credenti. Poi:

APOCALISSE 5:9-10 Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».

– Mentre Dio prova rabbia contro la ribellione dell’uomo, Lui prova gioia nel costituire un popolo di persone a Lui fedeli (che ci provano con tutto il cuore), e li costituisce per regnare e svolgere il compito sacerdotale. E la gioia dei credenti, deve essere l’inaugurare il regno politico di Dio sulla terra e la distruzione del regno di ribellione!

APOCALISSE 6:1-2 Poi, quando l’Agnello aprì uno dei sette sigilli, vidi e udii una delle quattro creature viventi, che diceva con voce come di tuono: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli venne fuori da vincitore, e per vincere.

– In questi versetti Gesù è “l’Agnello”, mentre colui che cavalca il cavallo bianco, apparentemente è buono, invece non lo è, e fa parte del quartetto dei cavalieri del male, comunemente chiamato “I 4 cavalieri dell’Apocalisse”. La corona che gli fu data, non sta scritto da chi, ma comunque non è una corona “diadema” (di quelle che appartengono a chi è di stirpe regale, generalmente associata a Gesù), ma una corona di tipo “stefanos” (di quelle associate a qualche eroe terreno, non per forza positivo, ma anche negativo). In questo caso è una rappresentazione dello Spirito dell’anticristo, che ottiene successo creando una falsa pace che crea le condizioni per passare agli altri sigilli. Ma chi slega l’anticristo o il suo spirito?

Gesù “slega” lo Spirito dell’anticristo, consentendo a “l’” anticristo di manifestarsi. L’apostolo Giovanni ci aveva già detto che c’erano già stati tanti anticristi allora.

1 GIOVANNI 2:18 Ragazzi, è l’ultima ora. Come avete udito, l’anticristo deve venire, e di fatto già ora sono sorti molti anticristi. Da ciò conosciamo che è l’ultima ora.

– Sono millenni che è l’ultima ora. Sono millenni che siamo nei tempi della fine. Questo non vuol dire che siamo nella Grande Tribolazione, potrebbero passare anche anni o decenni o secoli o millenni. Ma potrebbero anche passare secondi, decimi di secondo, centesimi di secondo o millesimi.
Sono millenni che ci sono anticristi. Ma solo quando Gesù toglierà il “primo sigillo” cioè il primo legaccio, la prima chiusura, allora verrà fuori “l’” anticristo, quello della fine. Nei millenni, Dio ha permesso l’ascesa di molti anticristi, ma li ha limitati, depotenziati, bloccati. Questi erano voluti dal nemico, ma secondo Dio non era il tempo giusto. Lui un domani sceglierà il giorno e l’uomo, non perché piaccia a Dio, ma perché rientra nei Suoi tempi, come strumento per poter manifestare la propria ira. E sarà un uomo cattivo, ma sarà quello giusto. Solo Gesù avrà l’autorità di consentire la venuta di quest’uomo iniquo, e lo farà per uno scopo ben preciso: dare il via alla battaglia per l’inizio politico del Regno di Dio.

Dopo l’ira di Dio manifestata tramite i sigilli, le trombe e le coppe, ci sarà una prima battaglia per l’inizio del millennio messianico (trattata in Apocalisse 19), e poi una battaglia per la fine del millennio messianico (Apocalisse 20), al cui termine inizia “l’ordine eterno” (trattato nel capitoli 21-22).

Ma non voglio andare troppo avanti ora dando troppe informazioni che non possono essere comprese, ma sarei già contento se fosse stato chiaro con il messaggio di oggi che non serve fare gli Sherlock Holmes alla ricerca dell’anticristo. Che non serve aver paura di questa figura, che in fondo è permessa dal nostro Signore stesso (non desiderata, ma permessa).

Anzi possiamo essere contenti per la venuta di questa figura, che farà ripartire il conto alla rovescia per la piena venuta del Regno di Dio, conto alla rovescia che è fermo per il tempo della grazia.

Come dicevano i primi cristiani, maranthà Gesù ritorna. E’ una gioia la venuta dell’anticristo e della Grande Tribolazione, ovviamente non per la sofferenza e la morte, sia che la passiamo e sia che non la passiamo, ma una gioia perché riparte la clessidra degli ultimi tempi che sancisce l’inizio del nostro Regno, il Regno dove regneremo con Cristo!

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Arruolati sotto il generale Agnello

Arruolati sotto il generale Agnello
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Nella prima parte abbiamo affrontato il perché dell’istituzione del sacrificio degli agnelli. Che non era sufficiente ma in realtà serviva come simbolo fino all’adempimento del suo significato, cioè la venuta di Cristo: il vero Agnello!

-Abbiamo visto un valore passato e molti si fermano a quello: darci la salvezza se crediamo nel Suo sacrificio. Poi in realtà ci sono ben 2 valori futuri dell’essersi sacrificato come Agnello senza macchia: uno dei 2 è scampare il giudizio se lo onoriamo come Dio tanto quanto onoriamo il Padre.

GIOVANNI 5:22-23 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato.

Tanti vedono un Dio cattivo, e un Gesù vittima. Invece Gesù venne di Sua spontanea volontà a sacrificarsi e mostrare “grazia” verso di noi. E se non riceviamo questa grazia, e non ringraziamo per la grazia, passiamo sotto la Sua condanna. Sì, Gesù giudice che condanna chi non lo ringrazia con la propria vita!

APOCALISSE 5:1-14 Vidi nella destra di colui che sedeva sul trono un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette sigilli. E vidi un angelo potente che gridava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i sigilli?» Ma nessuno, né in cielo, né sulla terra, né sotto la terra, poteva aprire il libro, né guardarlo. Io piangevo molto perché non si era trovato nessuno che fosse degno di aprire il libro, e di guardarlo. Ma uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli».
Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra. Egli venne e prese il libro dalla destra di colui che sedeva sul trono.
Quand’ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».
E vidi, e udii voci di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi, e migliaia di migliaia. Essi dicevano a gran voce: «Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode».
E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: «A colui che siede sul trono, e all’Agnello, siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli».
Le quattro creature viventi dicevano: «Amen!»
E gli anziani si prostrarono e adorarono.

-Si creerà una situazione di stallo in cielo, in quanto nessuno sarà degno di aprire il giudizio sui ribelli. Eccetto l’Agnello immolato, Cristo, Lui è l’unico degno di aprire il giudizio dei 7 sigilli.

Quindi il 2° motivo per cui Gesù è diventato Agnello, è per essere degno di aprire la grande Tribolazione contro gli abitanti della terra che lo hanno rigettato e hanno preferito vivere per sé stessi! Coloro che hanno rifiutato i Suoi insegnamenti! Cosa vuol dire credere agli insegnamenti di Gesù? Vuol dire essenzialmente viverli e praticarli, “con” Gesù, quotidianamente. Si parla di relazione personale!

Per affrontare il terzo motivo per cui Cristo è diventato agnello, leggiamo un altro versetto di Apocalisse. Parlando della bestia, in APOCALISSE 13:8 sta scritto: “L’adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato.”

Leggendo questo versetto con attenzione e meditandolo, mi si è aperto un mondo. Spesso si predica sull’importanza che i nostri nomi siano scritti nel libro della vita. E’ importante che si faccia. Ma non ho mai sentito alcuno puntualizzare a chi appartenga questo libro, e come si possa far inserire i nostri nomi all’interno. Si dice di credere in Dio, ma non è quello che dice questo versetto.

Rileggiamolo…

…sì, il libro della vita “dell’Agnello che è stato immolato”. Questo libro parla di Gesù e appartiene a Gesù. Questo vuol dire che è la Sua opera, il Suo “ministero”, non il nostro.

I nostri nomi non devono essere scritti “nel libro della vita” come se questo libro fosse una lista di chi è salvato e chi no.

I nostri nomi devono essere scritti nel “libro della vita dell’Agnello immolato” (Ap 13:8): il libro è la biografia di Gesù, parla di quello che Lui ha fatto in questi millenni sulla terra, e di chi ha lavorato CON Lui. Se tu hai avuto a che fare con Gesù, in modo determinante, fattivo, attivo, proattivo, in modo sufficiente da “meritare” di essere citato grazie a questa collaborazione, allora il tuo nome potrà essere scritto in questo libro della vita dell’Agnello-Gesù Cristo. Non si parla di nostre opere umane, ma di collaborare nel Suo ministero!

Non devo arrabattarmi a fare quello che penso sia giusto, o penso sia la mia chiamata, ma devo chiedere a Cristo il Capo, dove vuole impiegarmi, e ascoltare attentamente la Sua risposta!

Se non hai mai collaborato con Lui, non hai mai agito sotto la Sua diretta supervisione, non hai mai preso comandi direttamente da Lui, allora potrebbe non essere scritto il tuo nome anche se sei credente: infatti il libro non è la “lista dei credenti”, ma il “libro della vita dell’Agnello”. Non è questione di fare buone opere o di credere in Gesù, ma è questione di essere stati arruolati agli ordini dell’Agnello immolato e avere servito sotto di Lui, con Lui come generale!

Ti esorto e mi esorto, a collaborare con l’Agnello. Ad ambire di vedere il tuo nome scritto non “nel libro della vita”, ma “nel libro della vita dell’Agnello immolato”. Essere conosciuti in terra e in cielo, non tanto come salvati, ma come collaboratori di Gesù, che ascoltano e ubbidiscono ai comandi del loro Generale!

CONCLUSIONE. Quindi l’Agnello è morto per:

1-salvarci se applichiamo il Suo sangue sulla nostra vita.

2-essere degno di giudicare i ribelli che non gli ubbidiscono.

3-avere un Suo ministero sulla terra e arruolarci nel Suo esercito, e inserire il nostro nome nel Suo libro della vita, se ubbidiamo ai Suoi comandi.