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Sei pronto a servire Dio?

Siamo stati creati per uno scopo, ma spesso viviamo la nostra vita cercando di crearcene uno da noi. Invece il Creatore lo conosce perché l’ha stabilito Lui! Conosce lo scopo generale della vita dell’uomo, e lo scopo specifico di ognuno di noi! Nel messaggio di oggi vorrei approfondire il perché siamo stati creati, come scegliere la strada giusta in questo caos, e come giungere a destinazione per lo scopo specifico della nostra vita.

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Maranatha – Aspettare e sperare in Gesù

Maranatha – Aspettare e sperare in Gesù
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Nello scorso messaggio abbiamo approfondito il concetto ebraico espresso dalla parola “Qavàh”= legare insieme o attorcigliare nel senso di raccogliere insieme, e per cui nel linguaggio comune significa torcere, allungare, aspettare, pazientare e soprattutto sperare.

Quando troviamo questo verbo nella Bibbia ebraica, ci fa capire che “aspettare il Signore” o “sperare nel Signore” significa essere legati al Signore, alla Sua azione, ai Suoi tempi, alla Sua volontà, alla Sua bontà e alla Sua saggezza con speranza e fiducia in Lui. Anche se ti senti torcere, allungare, stropicciare, questo è il lavoro necessario affinché possiamo essere legati a Dio. Spesso può non piacerci, spesso potremmo stare male per questo, ma il Signore conosce la strada migliore. Fidati di Lui!

Abbiamo anche visto che il Signore è buono con quelli che sperano in Lui e lo cercano (Lamentazioni 3:24-26). Di conseguenza la Parola sta dichiarando che coloro che non sperano in Dio, che non si legano a Lui e non lo cercano, impediscono a Dio di mostrare la propria bontà verso di loro. Nelle scorse settimane poi abbiamo visto che i farisei impedirono la volontà di Dio per loro, non facendosi battezzare. Tu ed io possiamo limitare la benedizione di Dio e la manifestazione della Sua bontà sulla nostra vita! Do un consiglio a te e a me: evitiamo di limitare la bontà di Dio!

Oggi vedremo il valore eterno dell’aspettare Dio e del fidarsi dei Suoi piani, abbandonandosi tra le Sue braccia.

ATTI 28:23-24 E, avendogli fissato un giorno, vennero a lui nel suo alloggio in gran numero; ed egli dalla mattina alla sera annunciava loro il regno di Dio rendendo testimonianza e cercando di persuaderli per mezzo della legge di Mosè e per mezzo dei profeti, riguardo a Gesù. Alcuni furono persuasi da ciò che egli diceva; altri invece non credettero.

– Un discepolo di Gesù non va mai in pensione (o forse sì, ma lo vedremo più avanti). Un discepolo riesce sempre ad essere testimone della luce, anche quando fisicamente viene messo in carcere, o i problemi della vita cercano di legarlo, lui in realtà non è in carcere e non è legato, perché per il discepolo la condizione fisica non è indice della condizione interiore. Se sei morto a te stesso e alle tue ambizioni e vivi per Cristo, sarai una roccia in ogni situazione! Le circostanze sono delle appendici e dei contorni alla vita spirituale, non il contrario.

Se la tua vita spirituale è moribonda, la tua vita terrena sarà spenta, altalenante e in balia delle situazioni. Se la tua vita spirituale è vibrante, la tua vita terrena andrà bene in ogni situazione! Paolo era stato vittima di un complotto, picchiato e ingiuriato, poi deportato e messo in prigione, e poté essere testimone di Cristo, testimone di “Qavàh” speranza e attesa del Signore! Potè sopportare tutto questo perché aveva una speranza viva, un’attesa incontrollabile!

Poteva benissimo farsi prendere dai lamenti, dalla paura e dall’egoismo, ma non lo fece.

GIOBBE 35:12-14 Là gridano, ma egli non risponde, a motivo della superbia dei malvagi. Certo, Dio non dà ascolto a lamenti vani; l’Onnipotente non ne fa caso; e tu, quando dici che non lo scorgi, la tua causa gli sta davanti; sappilo aspettare!

– “Sappilo aspettare??? Ma tu non sai cosa sto passando….non sai la mia situazione, i miei problemi…”

Se tu dici questo, vuol dire che non sai di non essere tu Dio, ma che Dio solo è Dio! Non sai che Dio tiene nota della tua causa, dei tuoi problemi e soprattutto delle tue richieste!

Invece non tiene conto dei superbi, degli egoisti, di coloro che vivono nella concupiscenza e nell’ambizione. Dio non tiene conto di coloro che fanno lamenti vani “Oh, ho bisogno di questo! Oh, mi manca questo. Oh la mia vita va a rotoli. Oh, va tutto storto!” Ecco, Dio non darà mai retta a queste lagne di persona egoista, superba e arrogante, che non cerca il regno di Dio, ma cerca il proprio regno!

MATTEO 6:33 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più.

– Qual’è la tua priorità quest’oggi? Un posto di lavoro migliore? Una casa più grande? Un conto in banca con più zeri? Sì, sono cose utili, ti capisco, ma sappi che Dio ha stabilito molte regole contro-intuitive, una di queste è che se gli dai le tue preoccupazioni, le cose che ti pesano o che ti stanno a cuore, Lui se ne prende cura, se non gliele dai ma le vuoi gestire tu, allora non se ne prende cura. Lui vuole fare uno scambio divino: se tu ti occupi del Suo Regno, Lui si occuperà del tuo bene e delle tue necessità, se vivi per la giustizia di Dio, Lui si occuperà della tua giustizia! Come dico sempre, non limitare Dio occupandoti dei tuoi interessi, credendo di risolvere da solo o da sola i tuoi bisogni, ma affida tutto a Dio e vivi per il Suo Regno, e Lui ti darà una pace e una gioia indistruttibili! Spera in Dio e aspettaLo, e la tua vita fiorirà!

SALMO 92:13 Quelli che sono piantati nella casa del SIGNORE
fioriranno nei cortili del nostro Dio.

– Dove sei piantato o piantata? Da dove prendi la tua linfa vitale? Da dove prendi la tua speranza: dal lavoro, dagli affari, dai figli, dagli hobbies? Solo se sei piantato e piantata nella casa del SIGNORE, allora fiorirai!

Fiorisci nella casa del tuo Dio! Cerca il Suo Regno. Cammina nello Spirito e vedrai la benedizione di Dio nella tua vita! Perché possa succedere serve una vita consacrata a Dio. Una vita di adorazione a Dio! Paolo visse tutta la sua vita nella speranza della gloria di Dio, non della propria gloria. Paolo aspettava la manifestazione di Dio, sia che fosse libero o in prigione, sia che fosse in salute, o che fosse stato picchiato!

L’attesa del Signore e la speranza in Lui è fondamentale: Gesù torna per chi vive così!

EBREI 9:27-28 Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza.

– Vuoi la salvezza? Aspetta Cristo! Vuoi la liberazione? Aspetta Cristo! Vivi come Paolo, cioè muori a te stesso e alle tue ambizioni, e vivi per il Regno di Dio. Fai come l’autore del Salmo 92, che desiderava essere piantato nella casa del Signore, cioè sperimentare la presenza di Dio costantemente, tutti i giorni, e la tua vita fiorirà!

Tu sei fatto o fatta per fiorire. Questo potrà accadere solo attorcigliandosi e diventando una cosa sola con Dio. Allungandosi e torcendosi per adattarsi a Lui, d’altronde per diventare eterni come Dio, dobbiamo assomigliare a Lui. Per sperimentare la gloria e la meraviglia dobbiamo imparare da Lui.

Ti consiglio di imparare l’attesa del Signore, l’attesa per ora e l’attesa per il ritorno di Cristo. I primi cristiani si salutavano con “Maranathà” cioè “Signore vieni” (1 Corinzi 16:22). La chiesa primitiva potè superare le difficoltà, le persecuzioni e ogni problema facendo come faceva Gesù che aveva gli occhi fissi sul Padre Celeste, come sta scritto su “colui che crea la fede e la rende perfetta”. Che:

EBREI 12:2 Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.

– Gesù e la chiesa primitiva sopportarono l’infamia, la persecuzione, la croce per l’attesa della gloria che era posta davanti. Non vivere per l’immediato, ma vivi per l’eternità. Concentrati sull’eternità, l’eternità di gloria, e aspetta Cristo, la Sua venuta e la Sua liberazione.

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La bussola della lode – Serie Fuori dalla tempesta 3a parte

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Nelle scorse settimane abbiamo affrontato 6 atteggiamenti che vengono dalla Parola di Dio, e vanno applicati dal cristiano per non essere travolto da questa vita. Ti senti come se il mondo ti crollasse addosso e ti manca il respiro? Vuol dire che non stai applicando questi atteggiamenti. Hai pace e gioia anche nelle difficoltà? Allora li stai applicando forse pure senza saperlo.

Per chiarire che non è Dio a volerci fare del male, ma che siamo sottoposti alle situazioni di questo mondo causate dalla ribellione dell’uomo a Dio, e che nonostante questo possiamo avere speranza, fede, gioia, pace, leggiamo un paio di versetti:

ROMANI 15:13 Or il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo.

GEREMIA 29:11 Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il SIGNORE: “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.

-In questi due versetti abbiamo letto di un Dio che si presenta come Dio della speranza, e Dio che pensa continuamente a come dare pace, avvenire e speranza ai Suoi figli, invece di male e scoraggiamento. Dio è per te e non è contro di te, se tu sei Suo figlio.

Serve la potenza dello Spirito Santo, come letto in Romani 15:13. Non si può fare con la tua o con la mia potenza, serve lo Spirito. Quindi, hai un problema? Chiama lo Spirito Santo! Ti manca l’aria? Prega lo Spirito Santo! Non sai dove sbattere la testa e che decisioni prendere? Chiedi allo Spirito Santo, chiamato anche “consolatore” e “avvocato”!

ROMANI 8:31-39 …Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?… non ha risparmiato il proprio Figlio…ci donerà…giustifica…è morto…è risuscitato…intercede per noi….Chi ci separerà dall’amore di Cristo?…«Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno;…siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati…niente potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

-Le cose potrebbero andarti benissimo, di lusso, ma se non vivi consapevolmente e volontariamente questi atteggiamenti insegnati da Gesù e dagli apostoli di cui sto parlando, allora comunque non avrai pace e gioia. Se non capisci che Dio è per te, non avrai pace.

Al contrario: le cose potrebbero andarti male, potresti avere dei lutti come Gesù che ha perso il Suo padre putativo o il Suo caro amico Lazzaro. O essere picchiato e perseguitato come Gesù, ma anche Paolo, Pietro, Giovanni, eppure avere pace, perché la pace e la gioia non dipendono dalle circostanze, o dagli eventi, ma dipendono da una vita coperta dalle ali di Dio. Sai che Dio ha le ali?

SALMO 37:7 Poiché tu sei stato il mio aiuto, io esulto all’ombra delle tue ali.

-Non stare lontano da Dio. Sì, oggi non hai avuto tempo per pregare, allora fallo ora. Non hai avuto tempo per cantare a Dio, fallo ora! Abbiamo bisogno di essere protetti dalle ali di Dio. Il salmista esultava quando era coperto dalle ali di Dio. Dipende da te se oggi ti nascondi sotto le ali di Dio oppure no!

E veniamo al 7° atteggiamento: lodare! Lodare Dio rimette le cose nel giusto ordine! Lodare ci permette di focalizzare la nostra attenzione sull’eternità davanti a noi, e ci dona speranza.

Cos’è la lode? Lodare significa “Riconoscere e dichiarare meritevole di approvazione, elogiare, esaltare Dio per i Suoi atti, l’operato o il comportamento. Più genericamente, parlar bene di Dio.”

ATTI 16:25-34

Paolo e Sila dopo essere stati picchiati ingiustamente. Scherniti, minacciati e rinchiusi in galera, invece di autocommiserarsi o preoccuparsi, pregarono e lodarono! La lode a Dio spezza le catene. Non c’è cosa migliore che passare tempo alla presenza di Dio, lodandolo e adorandolo (porterò un messaggio a parte sull’adorazione). Lodando insieme e pregando insieme si manifesta la presenza di Dio.

Hillel significa “encomiare” e noi lo usiamo per il concetto di “lodare”, ma è la traduzione astratta, che non si accorda con il modo molto pratico ebraico. Deriva da Hallal che significa “risplendere”. Loro guardando la stella polare risplendere e stabile punto di riferimento rispetto alle altre stelle, la usavano come guida per il viaggio. Nel concetto ebraico lodiamo Dio guardando Lui come la nostra “stella polare”, Colui che ci guida, che risplende per mostrarci la direzione.

La lode è fondamentale per il cristiano, in quanto ci fa focalizzare su Dio come nostra Stella polare e non ci fa perdere tra le magagne della vita. Lodare Dio ci fa stare in piedi nella tempesta. Lodare Dio ci permette di essere stabili e irremovibili nelle difficoltà della vita.

Un cristiano che non loda, è un cristiano in balìa dei venti nel mare in tempesta, e non sa dove andare neanche quando il mare è calmo.

Un cristiano che loda ha i punti di riferimento quando si trova in una tempesta. Può attraversare difficoltà, ma sa dove deve “andare”.

CONCLUSIONE. Nelle questioni quotidiane della vita, puoi cercare di andare avanti con le tue forze, ma senza ottenere grande risultato. Dio Onnipotente è anche un Dio vivente. Lodare Dio, cioè encomiarLo per le Sue grandi capacità e la Sua potenza, ci consente di mettere le cose nella giusta prospettiva. Ci permette di evidenziare la piccolezza dei problemi che affrontiamo rispetto alla Sua grandezza. Però la vera lode nasce quando Dio è il nostro “Hallal” cioè risplende su di noi ed è la nostra Stella polare che ci illumina il cammino, quando noi seguiamo le Sue coordinate e direttive per la nostra rotta in questa vita. Solo in questo modo non saremo sballottati qua e là, dispersi. Dio parla, attraverso la Sua Parola e attraverso il Suo Spirito, solo riconoscendo la Sua grandezza, lodandolo e ascoltandolo quotidianamente potremo uscire dal carcere come hanno fatto Sila e Paolo.