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COME entrare nel luogo santissimo e SPERIMENTARE IL SOPRANNATURALE

Abbiamo affrontato il tema della potenza del luogo santissimo, che ci consente di sperimentare miracoli, liberazione e guarigione quando noi siamo alla presenza di Dio. Ma cosa dobbiamo fare per essere alla presenza di Dio? Non è già dovunque la presenza di Dio? Rimani con noi e rispondiamo

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La POTENZA del luogo santissimo

Stona vedere nella Bibbia accadere molti miracoli e opere potenti, mentre nella nostra vita quotidiana non ce ne sono molti. Molti dicono che il tempo dei miracoli sia finito. Io penso invece che tutto ciò dipenda dallo sperimentare veramente la presenza di Dio in modo tangibile o meno. Attraverso alcuni brani biblici dimostrerò che i miracoli avvenivano quando i credenti si umiliavano di fronte alla presenza di Dio, e che possono avvenire ancora oggi.

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Pronto soccorso in arrivo

“Sto pregando ma non succede niente!” Se è questo che stai pensando il messaggio di oggi ti riguarda! Attraverso l’esperienza mia e di profeti e apostoli, vedremo che a volte è necessario attendere per vedere l’esaudimento delle preghiere, quanto si deve attendere, se le preghiere sono ascoltate da Dio e cosa dobbiamo fare nel tempo dell’attesa.

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L’importanza del frutto

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Vuoi servire il Signore, Colui che ti ha creato/a? Sai che è il compito più importante? Sai che è un compito che il Signore stesso ti ha dato? Come lo so?

Rimani con noi e vedremo come puoi crescere, maturare e adempiere il compito che Dio ti ha dato. Non si tratta di prendere i voti, ma di adempiere lo scopo per cui sei stato fatto/a. Solo adempiendo lo scopo della nostra vita possiamo avere vera soddisfazione!

La tua vita ha uno scopo: servire Dio. E ciò si manifesta in tanti modi pratici e teorici. Non si tratta di un impegno gravoso, ma del “senso della vita”, della tua vita. La tua vita non ha senso se non servi Dio. La tua vita ha senso quando Lo servi. Non si tratta di religione. Non si tratta di rinchiudersi in un convento. Intanto leggiamo:

ATTI 17:30 Dio dunque, passando sopra i tempi dell’ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano,

– Dio comanda, e può permetterselo perché Lui è Dio, l’unico! E quello che comanda deve essere fatto, è Lui che stabilisce le regole. Lui ha comandato che ci fosse l’ossigeno affinché potessimo respirare e ci fa piacere! Allo stesso modo Lui comanda che tutti si ravvedano e ci farà piacere se ci ravvediamo perché siamo fatti per questo!

Si ravvedano dalle opere morte=dal vivere per sé stessi, e servano Dio!

Non sono chiamati alcuni, ma “comanda agli uomini in ogni luogo che TUTTI si ravvedano”! Dio non sceglie alcuni, poi gli altri peggio per loro. Dio non ha preferenze! Tutti siamo chiamati a ravvederci e servirLo. Non dobbiamo predicare il Vangelo a qualcuno sì e qualcun altro no.

MATTEO 3:8 Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento.

– Dopo aver visto che TUTTI devono ravvedersi, Gesù fa capire che il ravvedimento porta dei frutti. Non è questione di essere bravi la domenica. Non è questione di vestire bene o dare una buona impressione alle persone, ma si tratta di qualcosa di attivo: fare dei frutti! Non puoi essere un credente che non porta frutto, altrimenti vuol dire che non c’è stato ravvedimento, e che non si è credenti!

A volte ci sono delle persone che mi dicono “Ascolta quel predicatore, ha portato una predica stupenda”, “Guarda quel cantante quanti soldi ha donato per beneficenza”, o altre cose. Poi però guardo il frutto di quelle persone e non è frutto di ravvedimento! Non funziona:

MATTEO 7:18-20 Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni. Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. Li riconoscerete dunque dai loro frutti.

– Non dobbiamo metterci a giudicare la vita della gente. Però Gesù ci ha ordinato di non fermarci alle parole delle persone, o alle azioni delle persone, ma analizzare i frutti delle persone, e quando non sono buoni è meglio fuggire! Sono 3 livelli diversi:

– il livello delle parole. C’è un detto che suona così “Le chiacchiere se le porta il vento”. Le parole servono a poco! E di sicuro non dobbiamo “riconoscere” qualcuno solo per quello che dice!

– Il livello delle azioni. E’ un livello più profondo. E’ importante, ma è circoscritto a una o due azioni. Immagina un calciatore che pretendesse miliardi per fare solo un meraviglioso gol nel campionato di calcio, e poi si sedesse sul prato a girarsi i pollici. Immagina il tuo dottore che ti accoglie nello studio con grande cordialità, ti facesse sedere in una bellissima e comodissima poltrona, ma poi non ti curasse! Una azione buona, è limitata.

– Il livello del frutto. Questo livello non riconosce le sole parole, non riconosce solo qualche azione. Qui parliamo di un frutto visibile nella vita di qualcuno, che si concretizza attraverso innumerevoli parole e azioni, il risultato tangibile. Gli alimenti fondamentali per il corpo umano sono verdure e frutta. Entrambi hanno le vitamine. Di tutto il resto possiamo anche fare a meno per qualche giorno, di frutta e verdura no! Così è anche per il frutto del ravvedimento: non è un gesto che possiamo compiere una volta al mese o una volta a settimana, ma tutti i giorni. Legato al frutto del ravvedimento c’è il frutto dello Spirito, infatti possiamo portare frutto solo vivendo nello Spirito!

Ricapitoliamo. Finora abbiamo visto due punti:

1 – Dio comanda prima a ogni uomo sulla faccia della Terra di ravvedersi,

2 – Poi chi è ravveduto porta dei frutti e non si ferma a solo delle parole o delle azioni isolate, ma continue se è un albero vivo (per esempio portare la Buona notizia agli altri, pregare per gli altri o per sé stessi, incoraggiare i fratelli, etc…).

– Mettiamo le cose in ordine. Non devo predicare il Vangelo sperando che le anime si convertano a Dio per farmi un favore. Sono le anime che per il loro bene devono ubbidire a Dio ravvedendosi perché quello è lo scopo della loro vita! Le anime non fanno un favore a me o a Dio se si ravvedono, fanno un favore a sé stesse!

MARCO 16:15 E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura.

– Questo brano è venuto prima di quello di Atti, ma in un certo senso viene dopo, perché qui parla dello strumento per il ravvedimento: i discepoli che vanno. Ma i discepoli non vanno solo perché Gesù aveva voglia di coinvolgerli. I discepoli vanno perché Dio comanda che tutti gli uomini si ravvedano, altrimenti li aspetta una fine pessima. Poi di conseguenza serve qualcuno che vada e Dio ha scelto i “discepoli” (Matetès= gli studenti del Grande Maestro Gesù Cristo).

Sei uno studente di Cristo Gesù? Se non lo sei, Gesù vuole che lo diventi! Forse stai studiando all’università, alle superiori, o fai altre tipologie di studi, ma sappi che prima di quello, Dio vuole arruolarti fra i Suoi “studenti”.

Dirai “Ma Carlo, non dipende da me!”, invece sì:

1 – Se non sei ancora un discepolo allora devi ravvederti,

2 – Se sei già un discepolo allora devi “studiare” e portare frutto ( per esempio andando nel mondo per essere “testimone” della vita in Cristo Gesù!

– Vorrei chiarire che diventare discepolo, cioè studente di Gesù, non significa imparare nozioni teoriche, ma significa fare il percorso che Dio vuole, affinché diventiamo come Gesù! Gesù non teneva lezioni teoriche o dottrinali, ma più che altro era incentrato sulla pratica: guarigioni, ascolto e consulenza, mangiare in compagnia, miracoli, preghiera, cantici, subire persecuzione!

MATTEO 28:18-20 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».

– Come vedi, se sei discepolo/a, studente di Gesù, hai dei compiti. Svolgendo questi compiti Gesù sarà con noi per sempre! Puoi perdere Gesù quando non adempi lo scopo della tua vita. Puoi perdere Gesù quando ti focalizzi su cose per cui non sei stato creato/a. Sei una nuova creatura.

– Fra questi compiti c’è il preparare le persone e addestrarle a compiere guarigioni, ascoltare le persone, consolare, mangiare con le persone, fare miracoli, pregare, adorare Dio e subire la persecuzione!

– Nel prossimo messaggio vedremo come la vita senza Dio sia difficile e impossibile. Mentre la vita con Dio, al Suo servizio, sia difficile ma possibile!

– Inoltre sei benvenuto o benvenuta se vuoi partecipare in diretta agli incontri via zoom. Basta che ti iscrivi sul sito internet messaggeridellagrazia.it lasciandoci il tuo numero di telefono e verrai aggiornato con gli eventi organizzati

– Il Signore ti fortifichi in questa nuova settimana

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Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 6:16-6:71

Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 6:16-6:71
Studi Biblici

 
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Serie Didachè (insegnamento biblico tramite la lettura condivisa della Bibbia, dove insieme possiamo meditare, commentare e testimoniare i benefici della Parola di Dio). Oggi approfondiamo insieme il Vangelo di Giovanni, capitoli 6:16-6:71.

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Didachè – Vangelo di Giovanni, cap. 5:31-6:15

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Camminare secondo lo Spirito

Camminare secondo lo Spirito
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Dio non ha bisogno di consigli, né di aiuto, ma è alla ricerca di collaboratori, infatti ci chiama ad andare in tutto il mondo a predicare la Buona notizia del Regno di Dio. Dall’episodio della risurrezione di Lazzaro (Giovanni 11:1-46) possiamo imparare molte cose.

– Per esempio vediamo come Gesù sapesse benissimo come sarebbe andata a finire la storia, ancor prima del doverlo risuscitare, ed ancora prima che morisse, senza sapere quanto grave fosse la sua malattia (v.4, 11, 13, 14). La tua vita non deve essere in balìa degli eventi terreni, ma al sicuro fra le mani di Dio e in mezzo agli eventi spirituali.
Non ci vuole coraggio per dire a un morto di venire da te, neanche il pensiero positivo, o una forte speranza, ma ci vuole la certezza della rivelazione che viene da Dio, altrimenti non succede niente.
– Inoltre troviamo la profonda umanità e carnalità degli esseri umani che non aprono le orecchie alla rivelazione dello Spirito (i giudei, Marta e Maria, ma anche gli stessi discepoli). Questa umanità e carnalità, non permette di vedere l’opera di Dio davanti i propri occhi, e vediamo che Gesù piange e freme per questo. Dio soffre quando le persone non lo ascoltano. Gesù piange quando la gente, soprattutto quelli che si definiscono cristiani, non ode la voce dello Spirito (v.33-38). Ci vuole più discernimento spirituale!
Leggendo Galati 5:16 e Giacomo 4:8, vedremo come sia fondamentale per i cristiani camminare secondo lo Spirito. Che Gesù non faceva miracoli e guarigioni per via del coraggio, ma perché era vicino a Dio il Padre e perché camminava nello Spirito Santo, ascoltando attentamente la rivelazione dello Spirito e i tempi dello Spirito.
Leggendo Apocalisse 3:20 vedremo come sia importante passare tempo in preghiera, ma non solo a parlare o a fare richieste, ma per avere comunione con Gesù, trascorrere del tempo con Lui. Lui vuole svelarci i Suoi piani quando siamo in intimità con Lui. Lui vuole darci pace e gioia quando siamo con Lui.
Concluderemo con Amos 3:7, facendo un’analisi dettagliata in lingua ebraica, e vedremo come il Signore non faccia nulla senza rivelare i Suoi piani a coloro che sono desiderosi di avere comunione con Lui. Infatti questo versetto si potrebbe anche tradurre “Dio agisce solo dopo aver chiarificato i Suoi piani segreti, a coloro che hanno un rapporto intimo e personale con Lui, e sono Suoi portavoci in questo mondo”. Invece si rattrista quando nessuno cerca il Suo cuore e la Sua volontà.
– Infine vediamo che a noi spetta il naturale (slegare il “Lazzaro” risuscitato o rotolare la pietra dal sepolcro) mentre il soprannaturale lo fa Dio (il miracolo della risurrezione).
Dobbiamo però imparare 4 punti: essere possibilisti riguardo l’opera di Dio, sapere che abbiamo un Dio grande, imparare ad ascoltare la Sua voce e, in base a quello che ci dice, agire. Imparare ad abbandonare la nostra carnalità e vivere nello spirituale!
I farisei conoscevano la Bibbia, ma non bastava. Marta, Maria e i discepoli, conoscevano la Bibbia e avevano un rapporto personale con Gesù, ma neanche questo bastava. Dobbiamo conoscere la Bibbia, avere un rapporto personale con Gesù, e in più ascoltare attentamente la voce di Dio, mentre camminiamo nello Spirito. Solo in questo modo gli eventi terreni non solo non ci sorprenderanno, ma saremo noi a sorprendere loro!

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La strada del Padre

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27/12/20 – Oggi, leggendo Isaia 55:8-9 vedremo che le vie di Dio sono più alte delle nostre, e i Suoi pensieri più alti dei nostri pensieri. Per capire la volontà di Dio dobbiamo abbandonare la nostra mentalità umana, non solo peccaminosa ma anche “terrena”, e prendere la mentalità dello Spirito. Dobbiamo essere sensibili e sentire quello che il Padre dice e vedere ciò che il Padre fa. Gesù conferma questo in Giovanni 7:6 e 8:25-26. Non faceva o diceva ciò che è giusto, non condivideva il messaggio del Padre, ma diceva “le cose che ho udito” e faceva solo ciò che vedeva fare al Padre. Leggendo 2 Re 6:8-23 vedremo come Dio possa rivelare cose segrete e profonde, con un valore eterno, oltre che specifico per la nostra salvezza. In Ebrei 11:1 vedremo che fede non è credere solo che Dio esista, ma una trasformazione e un cambiamento interiore profondo, che può essere compreso meglio analizzando il versetto nel testo originale.

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Cosa fa il Padre? (parte 2)

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Abbiamo già visto che Gesù quando era sulla terra aveva dei limiti: non poteva sapere il giorno o l’ora del Suo ritorno, non potè compiere miracoli finché non ricevette lo Spirito Santo, non poteva guarire chi non veniva a Lui, come a Nazaret, etc..)
Fu 100% uomo e 100% Dio, eppure diventando uomo limitò alcuni dei Suoi poteri e cominciò a fare miracoli solo dopo il battesimo nello Spirito. Gli stessi miracoli e guarigioni, li faceva solo dopo aver pregato. La caratteristica però, è che non pregava mai per dei miracoli, ma pregava per essere in comunione con il Padre e farsi dare indicazioni sulla Sua volontà. Caratteristica importante per noi è l’imparare ad ascoltare la voce di Dio. Tramite 1 Samuele 3, vedremo come il profeta Samuele imparò sin da bambino ad ascoltare la voce e la volontà di Dio.
In Giovanni 6 vedremo che prima della moltiplicazione Gesù salì sul “monte” a pregare. Poi scendendo si trovò la situazione di una folla affamata, senza che ci fosse abbastanza cibo o soldi per comprarlo, ma Lui “ben sapeva cosa avrebbe fatto”. Gesù camminava nel livello della gloria, in comunione costante con il Padre. Faceva “solo quello che vede fare al Padre”, e per questo non poteva venire sorpreso dalle difficoltà. La rivelazione di Dio viene solo da una vita di preghiera e di ascolto di Dio, non da una preghiera saltuaria e interessata ad un problema contingente.

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Cosa fa il Padre?

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Gesù quando era sulla terra aveva dei limiti: non poteva sapere il giorno o l’ora del Suo ritorno, non potè compiere miracoli finché non ricevette lo Spirito Santo, non poteva guarire chi non veniva a Lui, come a Nazaret, etc..)
Analizzando Giovanni 1:29-34 vedremo che Gesù dovette ricevere lo Spirito Santo e una volta ricevuto cambiò tutto. Suo cugino Giovanni Battista disse di non conoscerlo, in quanto lo vide come chi Lui era veramente il “Figlio di Dio”. 2 Corinzi 5:16 ci insegna a conoscere Gesù non più da un punto di vista umano ma divino e Giovanni Battista capì questo perchè si attenne alle istruzioni che ricevette dal Padre celeste. Anche Gesù agiva in base a ciò che udiva dal Padre, e a ciò che vedeva dal Padre. Da vero figlio, secondo la cultura ebraica, Lui si impegnava per portare avanti “l’azienda” del Padre (Giovanni 5:17-20). Dichiarava che da se stesso Lui non poteva fare niente se non la vedeva fare al Padre. In questo è di grande esempio per noi che abbiamo dimenticato di tenere gli occhi fissi sul Padre, e di fare ciò che Lui ci dice di fare. Solo in questo modo quando il Padre vorrà compiere meraviglie, noi ne saremo parte. Come quando Gesù diceva “seguimi” anche noi dobbiamo ricalcare le Sue impronte e imparare ad essere attenti alle opere del Padre e alle Sue azioni e non andare avanti per conto nostro.

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I 5 livelli di espansione DELUXE. Il Grande Mandato – 4a parte

I 5 livelli di espansione DELUXE. Il Grande Mandato – 4a parte
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Nella quarta parte di oggi, affronteremo Atti 1:8. Molti oggi dicono, anche dai pulpiti, che le manifestazioni e i miracoli dello Spirito Santo sono cessati. A partire da questo brano biblico spiegheremo che questo modo di credere è sbagliato, in quanto Gesù ha mandato lo Spirito Santo sulla terra affinché i credenti potessero testimoniare con potenza fino a raggiungere le estremità della terra. Ciò vuol dire che le manifestazioni e i miracoli dello Spirito Santo non smetteranno fino ad allora. Inoltre vedremo che ci sono 5 livelli di espansione: Discepolato personale, cellula, chiesa, folla, popoli. Analizzeremo le differenze tra i 5 livelli e perché è importante conoscerli.

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Hai del companatico? Il Grande Mandato – 1a parte

Hai del companatico? Il Grande Mandato – 1a parte
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Leggendo la Bibbia e paragonando la chiesa primitiva con la chiesa attuale, non si può non notare molte differenze. Sembra come che la chiesa attuale abbia bisogno di una scossa, come se vivesse in un torpore da quasi 2000 anni. Alcuni limitano il Grande Mandato a evangelizzare, ci provano, falliscono e smettono.
Attraverso una analisi approfondita di Matteo 28:16-20, Luca 4:38-5:11 e Giovanni 21:1-14, capiremo quanto furono grandiose le due pesche miracolose, cosa significhi veramente essere discepoli e quanto Gesù sia interessato al nostro bene. Vedremo soprattutto quanto sia importante capire che abbiamo bisogno di sentire la voce dello Spirito e farci lavorare da esso, allo stesso modo in cui un principiante con il foglio rosa, deve guidare con un istruttore a fianco o almeno un patentato!

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L’unzione di Gesù, e la nostra

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Portando i discepoli nei pressi di un tempio pagano dove si adoravano due falsi dei dalle sembianze umane, Gesù viene riconosciuto come vero Dio che si è fatto uomo (Marco 8:27-30). Tutto ciò era inconcepibile dalla cultura ebraica, che attendeva un Messia politico, non sapendo distinguere che le profezie dell’Antico Testamento riguardavano due differenti venute del Messia, in due epoche differenti. Analizzando la procedura di consacrazione attraverso l’olio, vedremo come però diversi ebrei, a quel tempo come anche oggi, riconobbero il Messia (Matteo 26:6-16). Quello che analizzeremo svergogna e smaschera le potenze del male, che non possono vincere contro la potenza di Dio, ma anzi, addirittura involontariamente finiscono con l’aiutarla.
L’unzione che era su Gesù e sugli apostoli, è anche su i veri credenti che ricercano la guida dello Spirito Santo. Questi possono avere la certezza che le potenze del male non potranno impedire la benedizione di Dio sulla loro vita.

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Fede che muove le montagne 2a parte

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Nel messaggio di oggi capiremo che la grazia di Dio offre, la fede riceve. La grazia dona, la fede prende! Bisogna però chiedere all’interno della volontà di Dio e senza dubitare. In questo caso la fede diventa un vero e proprio “titolo di proprietà” e se siamo costanti possiamo chiedere ed ottenere fino allo “spostamento delle montagne” avendo il 100% di esaudimento. Capiremo che non ci può fermare l’incredulità degli altri nè la potenza delle tenebre, ma solo la nostra incredulità e la nostra incostanza. L’importante è pregare (cioè parlare con Dio e ascoltarLo) e avremo idee chiare su cosa fare, dove andare e cosa chiedere, e potremo vedere la potenza di Dio all’opera. I brani di riferimento oltre a quelli della registrazione precedente, sono Marco 5:35-37, Matteo 21:18-22, 13:53-58, Marco 9:14-29, Matteo 20:32.

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Fede che muove le montagne 1a parte

Fede che muove le montagne 1a parte
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La parola “fede” al giorno d’oggi ha perso molto del suo vero significato. Pensiamo che consista nel credere se esista o no un Dio, mentre invece ha delle implicazioni pratiche fondamentali che necessitano di essere applicate. Fede significa “Credenza piena e fiduciosa che procede da intima convinzione o si fonda sull’autorità altrui”.
Leggendo Giacomo 1:5-8, 1 Giovanni 5:14-15, Daniele 10:12-13 ed Ebrei 11:1 capiremo che la vera fede chiede, con assoluta certezza di ottenere, quello che è nella volontà di Dio, in quanto essa stessa è il “titolo di proprietà” delle cose richieste, che possono arrivare immediatamente o (come successe al profeta Daniele), in un tempo posticipato a causa della battaglia spirituale che cerca di frenare l’esaudimento della richiesta.

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Il tocco di Gesù oggi

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Gesù oggi può operare come faceva 2000 anni fa oppure no? Di più, come, oppure di meno?
Leggendo Matteo 9:18-26, Giovanni 14:16, 16:7-8, 14:12, Atti 1:8 capiremo che Gesù mandò lo Spirito Santo per stare sempre con noi come se ci fosse Gesù stesso e che questo ha delle implicazioni reali e potenti nella vita del cristiano.