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I benefici del risveglio spirituale

In questo messaggio approfondiremo l’importanza del risveglio spirituale. Si parla tanto del beneficio del dormire, del beneficio del mangiare bene. In molte chiese si parla frequentemente dell’importanza del risveglio, ma erroneamente si dice che dipende da Dio e non dall’uomo. Invece attraverso i prossimi versetti vedremo che dipende da te. Inoltre viene spiegato che è collegato a persecuzione, devozione, servizio, predicazione del Vangelo, adorazione, e attraverso i prossimi versetti ne capiremo i benefici.

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Raggiungi l’obiettivo della gloria che è oltre la tempesta

Dopo aver visto che per scegliere l’obiettivo è utile stare in silenzio davanti al Signore, e che serve costanza per portarli avanti prima di vedere il risultato, oggi approfondiremo come raggiungerli anche quando siamo nella tempesta.

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La strada verso l’obiettivo – Applicare la costanza

Vuoi capire come avere successo nella vita? Parlo del successo inteso come riuscire nei nostri sforzi (e non in senso negativo come “diventare popolari”). Nei prossimi minuti ti indicherò alcuni passi nel viaggio per raggiungere l’obiettivo. Comprenderai che siamo falliti in partenza, ma tutti possiamo riuscire nella vita e avere successo nelle nostre attività.

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Camminare in mezzo al fuoco di Dio

Hai mai sentito parlare del fuoco di Dio? Spesso si parla del grande amore di Dio, ed è un tema fondamentale, ma non dobbiamo dimenticarci del fuoco (Abramo, Mosè, i sacrifici, Pentecoste, Elia). Nei prossimi minuti vedremo esempi del fuoco di Dio (non solo di Dio Padre ma soprattutto di Gesù) e perché è rilevante per te.

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No alla paura, sì alla grazia

Hai presente quando da bambino l’avevi combinata grossa, ma davvero grossa, e sapevi che andava a finire male? Non so se a te è mai successo ma a me sì, e per questo posso capire la Grazia di Dio. Tra poco vorrei raccontarti due storie molto emblematiche, però tieni presente che la grazia è molto, ma veramente molto di più di questo. Rimani con noi e la approfondiamo insieme.

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Gesù speranza del mondo

In un mondo perennemente in guerra, dove ogni giorno sappiamo di tanta gente che soffre e muore, oppure perde tutto, c’è solo una speranza. Una speranza che dura sopra ogni difficoltà. Rimani con noi.

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La RIVELAZIONE di Dio

Se Gesù era uno, perché ci sono tante religioni e denominazioni? Non dovremmo essere tutti fratelli e andare d’accordo? Abbiamo solo una Bibbia, eppure siamo sempre divisi, perché? E perché c’è tanta confusione? Rimani con noi e scopriamolo insieme!

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Essere o non essere

Essere o non essere
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Essere o non essere, questo è il dilemma. No, non parliamo di Shakespeare oggi, anche se lui fu una persona molto arguta e intelligente, un grande letterato. Non parliamo nemmeno di grammatica, per quanto scopro ogni giorno essere sempre più utile. Però questa frase ci fornisce il “la” per una riflessione molto importante sul valore della vita. Rimani con noi ascoltando il podcast, oppure guardando il video su Youtube.

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La corsa della vita

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La vita è una corsa. Si da il via con la nascita e si raggiunge il traguardo in cielo. Alcuni però non lo sanno e non corrono, oppure corrono nella direzione sbagliata! La fede cristiana ci indirizza nella strada giusta, quando è vera fede nelle vere parole di Dio e non fede nelle parole degli uomini o nelle religioni degli uomini. Oggi parliamo della corsa della vita.

Nell’introduzione ho detto “vita cristiana”, ma cosa vuol dire “vita cristiana” e soprattutto cosa vuol dire essere cristiani? Una volta feci un discorso ad una persona a me molto vicina dicendole che lei era una persona religiosa, mentre essere cristiani significava conoscere personalmente Gesù e anche molto altro, al che quella persona mi ha detto “E che so cane io?”. No, non sei “cane”, sei un essere umano come altri 8 miliardi sulla faccia della terra. Cristiano invece non è sinonimo di “essere umano” ma vuol dire ben altro!

Allora cosa vuol dire essere cristiani?

Essere persone amorevoli? Sicuramente sì, ma anche molto altro.

In un brano biblico, Paolo dopo aver detto di reputare la conoscenza terrena e soprattutto la conoscenza religiosa come tanta spazzatura, prosegue il suo discorso:

FILIPPESI 3:10-11 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti.

– Conoscere Cristo, Conoscere la potenza, la sofferenza e assomigliare a Gesù per il resto della propria vita. Forse ti saresti aspettato la bontà, l’amore, lo sfamare i poveri o accettare tutte le persone: omosessuali, carcerati, persone di differenti etnie e culture o partiti politici. Gesù non era inclusivo, anzi era molto selettivo, scelse solo 12 tra i tanti discepoli, e non perché erano belli, o bravi, o capaci! E’ questione di obiettivo e di desiderio di assomigliare a Gesù! Ciò è possibile solo se la “corsa” che facciamo (cioè l’aspirazione e l’obiettivo della nostra vita) è “conoscere Gesù”! Non si tratta di religione, o di studio cerebrale, ma di un incontro personale con Dio, dell’ascoltare la Sua voce!

– E la potenza? Non una potenza di parola, o di autorità, ma potenza di risurrezione. Pensa ai livelli di potenza che esistono, c’è quella della parola, poi quella del sollevare pesi, poi più alta è quella del fare miracoli e guarigioni, poi quella del portare in vita i morti! L’apostolo Paolo desiderava quella di risurrezione, la più alta in assoluto. Un cristiano dovrebbe aspirare niente di meno che a quella. Non siamo qui per vegetare, ma per “conoscere Cristo, la potenza della Sua risurrezione”!

– C’è dell’altro, meno piacevole, la sofferenza. Come Cristo soffrì, anche noi non possiamo conoscere Gesù e la potenza della risurrezione, se non capiamo anche la necessità di passare per la Sua stessa sofferenza. Gesù è stato perseguitato ingiustamente, offeso ingiustamente, preso in giro ingiustamente. Pensi di aver subito delle ingiustizie? Gesù ne ha subite molte ma molte ma molte di più! Se vuoi essere cristiano, devi ambire alle stesse sofferenze di Cristo! Non è popolare! Nella maggioranza delle chiese evangeliche non si vuole sentir parlare di sofferenza, eppure un vero cristiano affronta la sofferenza e la supera confidando in Dio. Un vero cristiano anche se non supera la sofferenza, impara a fidarsi dei piani e dei tempi di Dio. “Carlo, quindi stai dicendo che se arriva la malattia devo tenermela? Se subisco mobbing al lavoro o maltrattamenti nella vita, devo sopportare?” No! Non sto dicendo questo, sto dicendo che prima preghi Dio, ascolti la Sua voce, stai attento/a alla Sua rivelazione sulle situazioni, e poi potresti imporre le mani sulle persone, anche sugli infermi se necessario, per “conoscere la potenza della Sua risurrezione”. Se poi Dio non opera (ma solo dopo che hai imposto le mani e pregato con fede, e ricevuto una risposta negativa da Dio), allora vivi la comunione delle Sue sofferenze. Non c’è solo la sofferenza, c’è anche la potenza di risurrezione. Non c’è solo la potenza di risurrezione, c’è anche la sofferenza, e non sta a me o a te decidere l’una o l’altra! Abbiamo bisogno di rivelazione, e la rivelazione si ottiene con la preghiera, con l’imposizione delle mani, con la ricerca delle vie dello Spirito!

– Questo è il percorso che siamo chiamati a percorrere fino alla fine della nostra vita, “essere conformi a Lui nella Sua morte”! Resisti. Sii costante nella potenza e nella sofferenza! Sii stabile e irremovibile nella potenza e nella sofferenza! Fino alla fine!!!
FILIPPESI 3:12-14 Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù.

– Paolo dichiara che non aveva ottenuto la potenza della risurrezione (anche se aveva risuscitato qualcuno) e non aveva raggiunto la comunione delle sofferenze di Cristo (anche se era stato condannato a morte, lapidato, incarcerato ingiustamente e picchiato più volte) ma non lo poneva come un limite, anzi come obiettivo per crescere in Cristo Gesù. Non importa da dove parti, fai un passo avanti e sarai più vicino al traguardo di quando sei partito. Non importa quali capacità o incapacità hai, fai un passo avanti e sarai più vicino/a a Cristo, alla Sua potenza e alle Sue sofferenze, di ieri!

– Come faceva Paolo, dimenticava le cose che stavano dietro e si protendeva verso quelle che stanno davanti (potenza e sofferenza). Ma non lo faceva in modo incerto. Non lo faceva alcuni giorni a settimana che erano più santi come la domenica, e altri no. Anzi diceva “corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù”.

Stai correndo? Ti stai protendendo? O forse sei rivolto verso dietro come la moglie di Lot? Paolo guardava avanti e visse e sperimentò la gloria di Dio. La moglie di Lot guardava indietro e divenne una statua di sale!

I corridori, disciplinano la loro vita (il loro tempo, il loro cibo) tutto attorno all’allenamento, al fine di essere pronti per la gara.

Hai una missione, addestrarti e prepararti per la grande gara della vita. E ciò si fa con un sano equilibrio tra potenza di risurrezione, e comunione con le sofferenze di Cristo!

Voglio concludere proprio con questa immagine della corsa. Il corridore ha bisogno di allenarsi, di nutrirsi in modo equilibrato, di dedicarsi all’obiettivo. Come cibo ti invito a nutrirti del cibo della Parola di Dio e non dei telegiornali, dei canali complottisti, della politica o dell’ideologia, ma solo della Parola di Dio. Come bevanda ti invito a bere la vita dello Spirito, senza altre aggiunte che avvelenano la vita! Inoltre focalizza la tua mente non sulle guerre, le epidemie, la corruzione, ma sulla meditazione della gloria di Dio e dell’amore e dell’accoglienza verso il prossimo.

La vita è una corsa, ma il traguardo lo raggiungiamo solo vivendo con Dio ogni giorno!

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Sono perfetto

Sono perfetto
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“Sono sbagliata”, questo ha detto mia figlia un giorno dopo che l’avevamo ripresa per qualche dispetto o qualche errore commesso. Poteva “essere sbagliata”? Ovviamente no!

Ti domando “Sono sbagliato”? Ti domando “Sei sbagliato/a”? Quante volte abbiamo pensato questo? Mia figlia pensava questo, semplicemente viveva nel suo mondo e non ascoltava quello che le chiedevamo. Faceva e fa fatica a concentrarsi, non lo fa a posta e noi non gliene facciamo una colpa, è piccola! Ma è sbagliata o commette sbagli? Ovviamente commette sbagli, di solito perché è distratta o si concentra su altre cose nei momenti meno indicati, ma tutti commettiamo errori probabilmente perché spesso ci concentriamo sulle cose sbagliate!

O se non hai mai pensato di “essere sbagliato”, potresti aver detto “Sono fatto/a così”! “Mi devono accettare così”! Quanto è bello deresponsabilizzarsi e vivere in modo egoistico perché “tanto siamo fatti così” e gli altri devono accettarci, ma deve veramente andare così!

Il racconto di Adamo ed Eva ci aiuta a cominciare ad inquadrare la situazione, e sta scritto che dopo la creazione dell’uomo:

GENESI 1:31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno.

– Dio ci ha creati, e dopo averci fatti ha detto che era molto soddisfatto. E’ tanta roba rendere Dio soddisfatto, non credi? Dio è perfetto quindi ha standard elevati. E comunque quando fa le cose le fa bene!

– BAM! L’uomo è caduto. Sì sì, lo so. Certo Dio non è stato soddisfatto di questo, ma nonostante ciò non siamo sbagliati, “abbiamo” sbagliato! La storia di Adamo ed Eva ci spiega cosa succede quando non crediamo a Dio ma diamo retta a noi stessi, a un serpente (come Eva), a chiunque fuorché Dio: un grande errore. Nessuno è degno di fiducia come Dio.

1 CORINZI 15:21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti.

– Nascendo in Adamo nasciamo già morti, ricevendo Gesù riceviamo vita. La caduta non ci rende sbagliati ma solamente porta alla luce gli errori che compiamo. Con la caduta quando sbagliamo, spesso finiamo col pagare i nostri errori con gli interessi! Ma puoi ricevere vita in Cristo Gesù, e puoi diventare “perfetto/a”! Adesso mi dirai “Carlo ma sei impazzito, nessuno è perfetto, solo Dio”!

MATTEO 5:48 Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste.

– Uno degli insegnamenti meno conosciuti di Gesù: la perfezione! Credo di non aver mai sentito nessuno predicare su questo! Eppure è chiarissimo, siamo chiamati ad essere perfetti! Non nel fatto che non sbagliamo mai, perché finché saremo nella carne non potremo mai smettere di sbagliare. Ti do i compiti a casa, ti invito a leggere questo brano con calma dal versetto 38 e leggerai che Gesù intende la perfezione come amare i propri nemici, non rispondere con il male ma anzi col bene sempre, dare i propri soldi a chi te li chiede, pregare per quelli che ci perseguitano e altri atteggiamenti collegati all’amore!

La vita in Cristo è amare tutti e volere il bene di tutti indistintamente, soprattutto di coloro che ci fanno del male.

La perfezione secondo Cristo è amare il prossimo anche quando ci ferisce, amare proprio come fa Dio Padre!

– Adesso vorrei darti 5 chiavi fondamentali per la tua vita per essere forte e perfetto!

2 CORINZI 13:11 Del resto, fratelli, rallegratevi, ricercate la perfezione, siate consolati, abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e il Dio d’amore e di pace sarà con voi.

1) Rallegrati! Se non ne vedi motivo, vuol dire che non stai guardando Cristo e non lo stai ricevendo, quindi ricevilo e rallegrati! Forse sei malato, hai delle ferite, hai perso qualcosa di importante. Non guardare queste cose ma fissa lo sguardo su Gesù. Allo zoppo davanti la porta Bella, Pietro e Giovanni dissero “Guardaci….oro e argento non abbiamo…”.

Chi o cosa stai guardando oggi? Forse guardi la tua malattia, i tuoi problemi, la tua vergogna, guardi la fattura troppo cara da pagare…guarda Gesù e rallegrati!

2) Cerca la perfezione. Non quella umana, con i tuoi sforzi, ma sii perfetto come è perfetto il Padre. Ciò si realizza solo passando il tempo non solo in buona compagnia, ma con gente perfetta: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo! E imparando da loro ad amare gli altri! Per cui cerca Dio e il Suo amore, cerca di poter manifestarlo!

3) Sii consolato/a. Forse stai piangendo perché la vita è dura, perché hai una malattia oppure hai perso qualche persona cara. Sii consolato/a, il Dio d’amore e di pace sarà con te se guardi alla Sua sofferenza sulla croce, e capisci che è l’unica fonte di consolazione!

4) Medesimo sentimento=Trova una famiglia di fede col quale fare un percorso spirituale. E’ importante andare in chiesa, ma scaldare una sedia non ci rende parte di una famiglia spirituale, non ci fa avere un “medesimo sentimento”. Ci vuole di più: pregare per gli altri, abbracciare gli altri, chiedere come stanno, condividere il Vangelo con non-credenti, seguire un percorso di crescita e discepolato, solo così puoi avere un “medesimo sentimento” con altri fratelli seguaci di Cristo. Se non fai parte di una cellula, ti invito a cercarne una e diventarne parte. Come Messaggeri della grazia vogliamo organizzarne e nel caso non si possa per la distanza, si può fare online, l’importante non è “andare” in chiesa, ma “essere” chiesa di un medesimo sentimento!

5) Vivi in pace. Se non doni pace, non riposi nella pace, e non adori il Dio della pace, non riceverai pace. Vivi in pace, credi nel Dio della pace e il Dio d’amore e di pace sarà con te! Sì le cose possono andare molto male, ma nonostante tutto vivi in pace. Le cose dipendono per il 20% da come ti capitano, per l’80% da come le prendi tu! Vivi in pace e con il Dio della pace!

Voglio chiudere con un versetto stupendo:

SALMO 139:14 Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo.
Meravigliose sono le tue opere,
e l’anima mia lo sa molto bene.

– Ti piace l’idea che Dio ti trovi stupendo? Clicca il tasto mi piace affinché tante altre persone possano saperlo!

– Chiunque tu sia, prego che tu possa conoscere Dio profondamente, conoscere le Sue opere “meravigliose”. Dio è potente ed opera anche oggi, puoi sperimentarlo personalmente basta che ti affidi a Lui!

– Ricorda che non sei sbagliato/a, sei in un percorso di perfezionamento nell’amore. Sì, hai commesso tanti sbagli come anche io, ma basta pentirsi e tornare a Dio, più passi tempo con Lui e più sei “stupendo/a”, “molto buono/a”!

Non pretendere di essere accettato così come sei, in quanto il cammino di perfezione è l’accettare gli altri, non il pretendere di essere accettati!

E’ l’amare gli altri, non il pretendere di essere amati!

Il modo per essere perfetti è assomigliare a Dio nell’amore, nella comprensione e crescere nelle Sue vie giorno dopo giorno, imparando le 5 chiavi fondamentali di cui ho parlato prima, e vivendo in comunione con il Signore ogni giorno! Lui non pretende di essere accettato, ma desidera accettare e amare chiunque.