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Hai vinto! Le basi bibliche che decretano chi vince e chi no

HAI VINTO! Non voglio essere semplicistico. Non voglio sminuire le difficoltà che stai attraversando, ma hai vinto! Tu dirai che le cose intorno a te vanno male. Forse sei malato, oppure ci sono persone che ti creano problemi, ma ti garantisco che hai la vittoria in pugno! Nei prossimi minuti voglio darti le motivazioni per cui hai la vittoria in pugno, e dirti che la sconfitta la puoi scegliere solo tu, ma non ti conviene! Sai, quando avevo dieci anni, vivevo con mia madre. Lei e mio padre erano separati. Lui viveva per conto suo e arrivava appena a fine mese perché non aveva un lavoro stabile. Lei aveva un handicap fisico e non era autosufficiente. A me e lei ci aiutava mia zia, perché da soli non potevamo farcela. Ma almeno avevamo un tetto….finché non abbiamo ricevuto uno sfratto esecutivo! TUTTO STORTO! Eppure confidavamo in Dio. Una cosa ho imparato in quel periodo, non farsi definire dalle circostanze, ma essere noi a definire le circostanze per mezzo della fede! Il Signore ci ha protetti e sostenuti e sono ancora qua grazie a Lui! Ho vinto grazie a Lui! Ho vinto grazie la fede in Lui! Ora vediamo le basi per vincere nella vita

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Il significato segreto di Shalom

Cosa significano le parole Shalom, Peace, Paz, Mir, Paix? Indovinato, significano Pace. Anzi no, sbagliato, c’è un intruso, ed è la parola Shalom. Continua a seguire se vuoi fare un viaggio alla scoperta del significato segreto della parola ebraica Shalom e di quanto questo sia importante per comprendere la nostra vita e ottenere benedizioni.

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Esercitare le orecchie dello SPIRITO

E’ possibile ascoltare Dio che ci parla, e conoscere la Sua volontà e i Suoi piani. Per farlo dobbiamo utilizzare le orecchie dello SPIRITO. Nel video di oggi approfondiremo alcuni aspetti per imparare ad ascoltare Dio.

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Orecchie dell’anima e orecchie dello Spirito

La tua vita è importante! Ma perché? Lo sai? Ho fatto molti video dove tratto lo scopo del nostro essere sulla Terra e in questo video ne linko un paio, ma nel video di oggi voglio aggiungere altri due aspetti per me importanti, voglio affrontare la gestione dell’anima e dello Spirito.

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Zero compromessi

La vita a volte può essere dura. Le cose a volte vanno male. In quei casi accetti dei compromessi? Metti sotto lo zerbino la tua fede? E se io ti dicessi che hai fatto male? Anzi, attraverso Rut, te lo dimostro, rimani con noi.

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Arrenditi il SIGNORE RITORNA

Qualcuno ti ha fatto del male? A chiunque chiedi, ti direbbe di vendicarti, oppure di far valere i tuoi diritti, ma è vicino un evento così importante, da rendere secondario ogni diritto!
Vediamolo insieme.

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No all’ANSIA, sì alla PREGHIERA

Hai delle preoccupazioni? Soldi, salute, casa, figli? Ti capisco, è normale averle, è umano (ma non è utile). Oggi vorrei accompagnarti in un viaggio alla scoperta dell’inutilità dell’ansia e del potere della preghiera (e di quale preghiera). Rimani con noi.

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Bagno di BENEDIZIONI

Nel video precedente abbiamo affrontato come battere la maledizione. Una persona ha commentato “Ci sei andato pesante”. Ora vediamo invece come fare un bagno di benedizioni. Sì, ci sono alcune azioni da compiere e alcune cose da dire, quindi mettiti comodo e rimani con noi.

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Perché il dolore?

Quanto sarebbe bello se tutto andasse bene, vero? Se tutti andassimo d’amore e d’accordo!

Ho sentito genitori promettere ai loro figli che sarebbero stati sempre con loro! Non si potrà stare qui per sempre.

Inoltre ho sentito genitori augurare ai propri figli felicità per sempre. In questo ci sono di aiuto tutti i film romantici di hollywood che concludono con “E vissero per sempre felici e contenti”. Non so se hai mai visto Alla ricerca di Nemo. Il pesciolino Marlin che era il padre di Nemo, gli aveva promesso al figlio che lo avrebbe sempre protetto e non gli avrebbe mai fatto succedere niente, al che la pesciolina Dori dice: “Che promessa bislacca! Per non succedergli niente dovrebbe non fare mai niente!”

No, non si vivrà sempre felici! Almeno non qui su questa Terra!

L’unico modo per essere felici e contenti è una bella paresi facciale, dove rimaniamo bloccati sempre con il sorriso, ma la vita in realtà non potrà mai andare sempre bene.

E sai una cosa, è meglio così, perché ci sono delle benedizioni e delle gioie, che si possono avere solo attraverso il dolore e la prova!

Vediamo insieme cosa ci ha detto Dio!

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Le tre dimensioni dell’amore

Che bello l’amore, tutti ne parlano: nei film, nei libri, nelle canzoni, nelle chiese. Di solito però viene idealizzato e non viene applicato. Spesso è egoismo e non vero amore. Oggi attraverso alcuni insegnamenti di Gesù e di Paolo, capiremo meglio l’amore, come viverlo e cosa aspettarci.

Io sono perfetto per questo messaggio, perché sono la persona meno amorevole del mondo, ma per la grazia di Dio, non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me. E può vivere anche in te.

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Il tuo ruolo nel miracolo

Spesso siamo desiderosi di vedere miracoli. A volte siamo proprio nel bisogno urgente che accada qualcosa, ma i miracoli non avvengono. Ci sono dei requisiti che vanno soddisfatti?

Potresti dire “Ma no! Dipende da Dio e non da me!”, invece non funziona proprio così: è Dio che stabilisce le regole! E’ Lui che assegna i compiti! Se Lui ha deciso di agire seguendo determinate regole fatte da Lui, allora per il nostro bene abbiamo bisogno di sintonizzarci sulle Sue “frequenze”!

E se ha deciso che anche noi dobbiamo svolgere delle azioni, allora faremmo bene a sentire la Sua voce per capire di quali azioni si tratta, e agire.

Rimani con noi e vediamo insieme alcune azioni che Gesù ha fatto svolgere e cosa possiamo impararne.

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E’ ora di svegliarsi

Hai mai domande sul fatto se si possa fare qualcosa per migliorare la società moderna, o anche solo la propria vita?

Oggi ho selezionato una responsabilità speciale che spetta a noi, e che cambia la nostra prospettiva presente e futura. Ma non si tratta di opere, bensì di Spirito!

Parleremo di risveglio, e di come questo possa stravolgere le nostre vite. Inoltre vedremo da chi dipende e cosa fare.

Rimani con noi.

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Indistruttibili

Fatti seriamente questa domanda: sei distruttibile o indistruttibile?

Se siamo sinceri, dobbiamo ammettere che spesso le cose che ci capitano mostrano la nostra vulnerabilità. Eppure ci sono persone che sembrano indistruttibili. Ne ho conosciute diverse, sia personaggi storici come Gesù (cui è capitato ciò che non è capitato a nessun altro), ma anche tanti altri esempi di vita che ho incontrato lungo il mio percorso.

Oggi analizziamo cosa motivava e fortificava alcune persone, contro ogni insidia.

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Preghiera, intercessione e…pietà?

Cosa c’entra la pietà? Non sono già importanti la preghiera e l’intercessione (che tra l’altro sono già due cose che non piacciono)? Oggi scopriamo cosa significa pietà, perché è importante e in che modo può cambiare la tua vita. Seguici tramite il video Youtube. E valuta se iscriverti per rimanere aggiornato sui prossimi video.

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Cosa ci fai qui?

Cosa ci fai qui? Come mai sei sulla Terra? Ma soprattutto: come mai ti trovi in questa situazione? Una cosa del genere domandò Dio ad un profeta, e il profeta non sapeva cosa rispondere!!!

Rimani con noi e vediamo di prepararci meglio del più grande profeta della storia, per affrontare ogni difficoltà della vita!

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Più pesi più gloria

Più pesi più gloria
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Senti dei pesi nella vita quotidiana? Hanno senso i pesi? Sappi che puoi andare avanti nonostante questi pesi e sperimentare il livello della gloria! Oggi facciamo conoscenza con la tenacia del profeta Eliseo e il suo incontro con la gloria. Sicuramente potrà esserti di ispirazione!

Recentemente abbiamo parlato dello scopo della vita: ravvedersi e diventare testimoni di Cristo! Ti invito ad andare a riguardarlo attraverso il link nelle schede qui in alto a destra o in descrizione, il messaggio si intitola “L’importanza del frutto”.

Oggi parliamo della maturità, e della possibilità che hai attraverso di essa per superare le difficoltà.

Hai delle difficoltà? Hai degli ostacoli? Possono essere rimossi ma ci sono tre chiavi per farlo!

La 1a chiave per poter superare le difficoltà e sperimentare la gloria è la maturità! I problemi di solito non si dissolvono da soli. Il profeta Eliseo capì che lo scopo della vita era servire Dio, e nessun muro poteva fermarlo dal vivere per questo scopo. Tu hai capito lo scopo della tua vita? Sicuramente include un passo di maturità.

Per farti capire quanto questo passo di maturità dipenda da te affrontiamo proprio la storia di Elia ed Eliseo, partendo da Deuteronomio per capire il concetto di “parte doppia”.

DEUTERONOMIO 21:17 riconoscerà come primogenito il figlio dell’odiata, dandogli una parte doppia di tutto quello che possiede; poiché egli è la primizia del suo vigore e a lui appartiene il diritto di primogenitura.

– Dio aveva stabilito che i primogeniti (i primi figli) dovessero ereditare una parte doppia dell’eredità del padre quando questi sarebbe morto, mentre gli altri fratelli una parte singola e non doppia come il primogenito. In pratica se aveva 3 figli, bisognava dividere per 4, dando a tutti una parte, tranne al primogenito cui ne spettavano 2.

Inoltre aveva stabilito che quando l’uomo era poligamo, non doveva avere preferenze tra i figli della moglie preferita a danno dei figli della moglie o delle mogli disprezzate. Chiunque fosse stato il “primogenito”, avrebbe comunque avuto diritto a una parte “doppia” dell’eredità! Il primogenito era colui che aveva per più tempo aiutato il padre nel lavoro e nella gestione familiare. La regola secondo Dio è “Più pesi, più gloria”! Se tu nella vita hai più responsabilità e passi per più difficoltà, non piangerti addosso ma anzi guarda con aspettativa la gloria che riceverai! Vediamo ora Eliseo ed Elia:

2 RE 2:9 Elia disse a Eliseo: «Chiedi quello che vuoi che io faccia per te, prima che io ti sia tolto». Eliseo rispose: «Ti prego, mi sia data una parte doppia del tuo spirito!»

– Quì il profeta Elia comunica al servitore Eliseo che sta per essere rapito in cielo, ed Eliseo fa una scelta importante: prendere più pesi, più responsabilità, perché capisce lo scopo della vita! Lui sceglie la parte doppia dell’unzione, che non vuol dire il “doppio” dell’unzione di Elia, ma diventare “primogenito profetico” di Elia, “successore”. La “parte doppia” come abbiamo visto in Deuteronomio, la ereditavano i primogeniti, gli eredi, coloro che portavano avanti gli affari di famiglia. Eliseo in sostanza stava dicendo di sentire la chiamata di Dio a servirlo al posto di Elia (visto che Elia stava per venir rapito in cielo). In realtà 10 anni prima Dio aveva proprio stabilito questo, infatti leggiamo:

1 RE 19:15-16 ungerai Azael come re di Siria; ungerai pure Ieu, figlio di Nimsci, come re d’Israele, e ungerai Eliseo, figlio di Safat da Abel-Meola, come profeta, al tuo posto.

– Questo brano tratta la volontà di Dio, che Lui aveva comunicato ad Elia 10 anni prima. Dio aveva parlato, ma Elia aveva dimenticato, oppure era insicuro/indeciso. Eliseo però era stato deciso: per 10 anni aveva servito il Profeta Elia! Per 10 anni aveva faticato, rischiato la vita, si era sporcato le mani, e non aveva cambiato idea! Dopo 10 anni di servizio, il momento era arrivato, e lui persiste nel perseguire lo scopo della vita: servire Dio!

La 2a chiave per superare le difficoltà e ottenere più gloria è la costanza! Dio ha un piano per la tua vita come ce l’aveva per Eliseo, ma tu devi persistere come Eliseo nell’ascoltare la voce di Dio, persistere nel camminare nella Sua volontà. Insistere contro ogni avversità e vedrai l’adempimento sulla tua vita. Adesso andiamo a vedere la risposta di Elia ad Eliseo prima del rapimento:

2 RE 2:10 Elia disse: «Tu domandi una cosa difficile; tuttavia, se mi vedi quando io ti sarò rapito, ti sarà dato quello che chiedi; ma, se non mi vedi, non ti sarà dato».

– Tu pensa: il tuo leader spirituale/religioso, riceve 3 compiti da Dio e in 10 anni non porta a compimento nessuno dei 3! Ti suona familiare? Hai mai avuto responsabili spirituali che non ascoltano la voce di Dio? O se l’ascoltano, poi non mettono in pratica? Alzi la mano a chi è successo! A me è capitato!

Ma sai una cosa: non importa! Non dipende da Elia, ma dipende da Eliseo stesso, se guarda verso l’alto quando Elia viene rapito, se non si fa distrarre dagli altri “profeti” nei versetti precedenti, se non si lascia guidare dal suo leader spirituale/carnale, ma dal Vero Leader spirituale (Colui che crea la fede e la rende perfetta). Non dipende dal leader spirituale, dal responsabile, ma dipende da te se vuoi maturare nelle vie di Dio, se perseveri e se tieni gli occhi fissi su Gesù! Non devi ubbidire al tuo leader solo se non sbaglia mai, ma anche quando sbaglia, perché la ribellione non ti porta nessun vantaggio! Ma soprattutto devi ubbidire alla voce di Dio, anche quando il “profeta” o leader si perde per strada e non ubbidisce a Dio.

– Sai che uomo e donna matura, resistente alle intemperie, agli attacchi, ai muri spirituali, si diventa solo guardando a Gesù e maturando nelle Sue vie. Ricorda: più pesi, più gloria!

– Eliseo voleva essere “primogenito profetico” di Elia. Era difficile, ma alzando gli occhi al cielo è possibile!

Tu sei chiamato a ravvederti, è difficile, ma alzando gli occhi al cielo è possibile.

Tu sei chiamato/a ad andare nel mondo a portare la Buona Novella, è difficile, ma alzando gli occhi al cielo è possibile.

Tu puoi superare le difficoltà, la malattia, i problemi finanziari, e mantenere la pace, è difficile, ma se mantieni il tuo sguardo su Dio è possibile!

Una volta Billy Graham disse: “Se teniamo gli occhi su noi stessi, sui nostri problemi e sul nostro dolore, non possiamo alzarli verso l’alto. Un bambino alza lo sguardo quando cammina con suo padre, e lo stesso dovrebbe valere per il cristiano.”

Ricapitoliamo: se la 1a chiave per vivere nella gloria era lo scegliere di maturare, la 2a è il non farsi spaventare dalle difficoltà o dalle responsabilità ma anzi persistere nelle vie di Dio in ogni situazione, la 3a chiave per vivere nella gloria è tenere lo sguardo al cielo e le orecchie ben aperte!

Eliseo fu perseverante nella propria crescita. Fu costante nella ricerca della maturità spirituale. Inoltre seppe guardare il cielo, tenere lo sguardo sul Creatore quando era ancora un “discepolo”, un “servitore”, questo lo rese pronto a diventare “profeta”!

Cammina con il tuo Padre Celeste. Hai problemi? Alza lo sguardo! Non hai problemi, alza comunque lo sguardo verso di Lui, perché è questo il senso della vita! Perché vivendo in questo modo sarai protetto dalle avversità.

E ricorda, più pesi, più gloria!

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La corsa della vita

La corsa della vita
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La vita è una corsa. Si da il via con la nascita e si raggiunge il traguardo in cielo. Alcuni però non lo sanno e non corrono, oppure corrono nella direzione sbagliata! La fede cristiana ci indirizza nella strada giusta, quando è vera fede nelle vere parole di Dio e non fede nelle parole degli uomini o nelle religioni degli uomini. Oggi parliamo della corsa della vita.

Nell’introduzione ho detto “vita cristiana”, ma cosa vuol dire “vita cristiana” e soprattutto cosa vuol dire essere cristiani? Una volta feci un discorso ad una persona a me molto vicina dicendole che lei era una persona religiosa, mentre essere cristiani significava conoscere personalmente Gesù e anche molto altro, al che quella persona mi ha detto “E che so cane io?”. No, non sei “cane”, sei un essere umano come altri 8 miliardi sulla faccia della terra. Cristiano invece non è sinonimo di “essere umano” ma vuol dire ben altro!

Allora cosa vuol dire essere cristiani?

Essere persone amorevoli? Sicuramente sì, ma anche molto altro.

In un brano biblico, Paolo dopo aver detto di reputare la conoscenza terrena e soprattutto la conoscenza religiosa come tanta spazzatura, prosegue il suo discorso:

FILIPPESI 3:10-11 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti.

– Conoscere Cristo, Conoscere la potenza, la sofferenza e assomigliare a Gesù per il resto della propria vita. Forse ti saresti aspettato la bontà, l’amore, lo sfamare i poveri o accettare tutte le persone: omosessuali, carcerati, persone di differenti etnie e culture o partiti politici. Gesù non era inclusivo, anzi era molto selettivo, scelse solo 12 tra i tanti discepoli, e non perché erano belli, o bravi, o capaci! E’ questione di obiettivo e di desiderio di assomigliare a Gesù! Ciò è possibile solo se la “corsa” che facciamo (cioè l’aspirazione e l’obiettivo della nostra vita) è “conoscere Gesù”! Non si tratta di religione, o di studio cerebrale, ma di un incontro personale con Dio, dell’ascoltare la Sua voce!

– E la potenza? Non una potenza di parola, o di autorità, ma potenza di risurrezione. Pensa ai livelli di potenza che esistono, c’è quella della parola, poi quella del sollevare pesi, poi più alta è quella del fare miracoli e guarigioni, poi quella del portare in vita i morti! L’apostolo Paolo desiderava quella di risurrezione, la più alta in assoluto. Un cristiano dovrebbe aspirare niente di meno che a quella. Non siamo qui per vegetare, ma per “conoscere Cristo, la potenza della Sua risurrezione”!

– C’è dell’altro, meno piacevole, la sofferenza. Come Cristo soffrì, anche noi non possiamo conoscere Gesù e la potenza della risurrezione, se non capiamo anche la necessità di passare per la Sua stessa sofferenza. Gesù è stato perseguitato ingiustamente, offeso ingiustamente, preso in giro ingiustamente. Pensi di aver subito delle ingiustizie? Gesù ne ha subite molte ma molte ma molte di più! Se vuoi essere cristiano, devi ambire alle stesse sofferenze di Cristo! Non è popolare! Nella maggioranza delle chiese evangeliche non si vuole sentir parlare di sofferenza, eppure un vero cristiano affronta la sofferenza e la supera confidando in Dio. Un vero cristiano anche se non supera la sofferenza, impara a fidarsi dei piani e dei tempi di Dio. “Carlo, quindi stai dicendo che se arriva la malattia devo tenermela? Se subisco mobbing al lavoro o maltrattamenti nella vita, devo sopportare?” No! Non sto dicendo questo, sto dicendo che prima preghi Dio, ascolti la Sua voce, stai attento/a alla Sua rivelazione sulle situazioni, e poi potresti imporre le mani sulle persone, anche sugli infermi se necessario, per “conoscere la potenza della Sua risurrezione”. Se poi Dio non opera (ma solo dopo che hai imposto le mani e pregato con fede, e ricevuto una risposta negativa da Dio), allora vivi la comunione delle Sue sofferenze. Non c’è solo la sofferenza, c’è anche la potenza di risurrezione. Non c’è solo la potenza di risurrezione, c’è anche la sofferenza, e non sta a me o a te decidere l’una o l’altra! Abbiamo bisogno di rivelazione, e la rivelazione si ottiene con la preghiera, con l’imposizione delle mani, con la ricerca delle vie dello Spirito!

– Questo è il percorso che siamo chiamati a percorrere fino alla fine della nostra vita, “essere conformi a Lui nella Sua morte”! Resisti. Sii costante nella potenza e nella sofferenza! Sii stabile e irremovibile nella potenza e nella sofferenza! Fino alla fine!!!
FILIPPESI 3:12-14 Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù.

– Paolo dichiara che non aveva ottenuto la potenza della risurrezione (anche se aveva risuscitato qualcuno) e non aveva raggiunto la comunione delle sofferenze di Cristo (anche se era stato condannato a morte, lapidato, incarcerato ingiustamente e picchiato più volte) ma non lo poneva come un limite, anzi come obiettivo per crescere in Cristo Gesù. Non importa da dove parti, fai un passo avanti e sarai più vicino al traguardo di quando sei partito. Non importa quali capacità o incapacità hai, fai un passo avanti e sarai più vicino/a a Cristo, alla Sua potenza e alle Sue sofferenze, di ieri!

– Come faceva Paolo, dimenticava le cose che stavano dietro e si protendeva verso quelle che stanno davanti (potenza e sofferenza). Ma non lo faceva in modo incerto. Non lo faceva alcuni giorni a settimana che erano più santi come la domenica, e altri no. Anzi diceva “corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù”.

Stai correndo? Ti stai protendendo? O forse sei rivolto verso dietro come la moglie di Lot? Paolo guardava avanti e visse e sperimentò la gloria di Dio. La moglie di Lot guardava indietro e divenne una statua di sale!

I corridori, disciplinano la loro vita (il loro tempo, il loro cibo) tutto attorno all’allenamento, al fine di essere pronti per la gara.

Hai una missione, addestrarti e prepararti per la grande gara della vita. E ciò si fa con un sano equilibrio tra potenza di risurrezione, e comunione con le sofferenze di Cristo!

Voglio concludere proprio con questa immagine della corsa. Il corridore ha bisogno di allenarsi, di nutrirsi in modo equilibrato, di dedicarsi all’obiettivo. Come cibo ti invito a nutrirti del cibo della Parola di Dio e non dei telegiornali, dei canali complottisti, della politica o dell’ideologia, ma solo della Parola di Dio. Come bevanda ti invito a bere la vita dello Spirito, senza altre aggiunte che avvelenano la vita! Inoltre focalizza la tua mente non sulle guerre, le epidemie, la corruzione, ma sulla meditazione della gloria di Dio e dell’amore e dell’accoglienza verso il prossimo.

La vita è una corsa, ma il traguardo lo raggiungiamo solo vivendo con Dio ogni giorno!

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Sono perfetto

Sono perfetto
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“Sono sbagliata”, questo ha detto mia figlia un giorno dopo che l’avevamo ripresa per qualche dispetto o qualche errore commesso. Poteva “essere sbagliata”? Ovviamente no!

Ti domando “Sono sbagliato”? Ti domando “Sei sbagliato/a”? Quante volte abbiamo pensato questo? Mia figlia pensava questo, semplicemente viveva nel suo mondo e non ascoltava quello che le chiedevamo. Faceva e fa fatica a concentrarsi, non lo fa a posta e noi non gliene facciamo una colpa, è piccola! Ma è sbagliata o commette sbagli? Ovviamente commette sbagli, di solito perché è distratta o si concentra su altre cose nei momenti meno indicati, ma tutti commettiamo errori probabilmente perché spesso ci concentriamo sulle cose sbagliate!

O se non hai mai pensato di “essere sbagliato”, potresti aver detto “Sono fatto/a così”! “Mi devono accettare così”! Quanto è bello deresponsabilizzarsi e vivere in modo egoistico perché “tanto siamo fatti così” e gli altri devono accettarci, ma deve veramente andare così!

Il racconto di Adamo ed Eva ci aiuta a cominciare ad inquadrare la situazione, e sta scritto che dopo la creazione dell’uomo:

GENESI 1:31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno.

– Dio ci ha creati, e dopo averci fatti ha detto che era molto soddisfatto. E’ tanta roba rendere Dio soddisfatto, non credi? Dio è perfetto quindi ha standard elevati. E comunque quando fa le cose le fa bene!

– BAM! L’uomo è caduto. Sì sì, lo so. Certo Dio non è stato soddisfatto di questo, ma nonostante ciò non siamo sbagliati, “abbiamo” sbagliato! La storia di Adamo ed Eva ci spiega cosa succede quando non crediamo a Dio ma diamo retta a noi stessi, a un serpente (come Eva), a chiunque fuorché Dio: un grande errore. Nessuno è degno di fiducia come Dio.

1 CORINZI 15:21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti.

– Nascendo in Adamo nasciamo già morti, ricevendo Gesù riceviamo vita. La caduta non ci rende sbagliati ma solamente porta alla luce gli errori che compiamo. Con la caduta quando sbagliamo, spesso finiamo col pagare i nostri errori con gli interessi! Ma puoi ricevere vita in Cristo Gesù, e puoi diventare “perfetto/a”! Adesso mi dirai “Carlo ma sei impazzito, nessuno è perfetto, solo Dio”!

MATTEO 5:48 Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste.

– Uno degli insegnamenti meno conosciuti di Gesù: la perfezione! Credo di non aver mai sentito nessuno predicare su questo! Eppure è chiarissimo, siamo chiamati ad essere perfetti! Non nel fatto che non sbagliamo mai, perché finché saremo nella carne non potremo mai smettere di sbagliare. Ti do i compiti a casa, ti invito a leggere questo brano con calma dal versetto 38 e leggerai che Gesù intende la perfezione come amare i propri nemici, non rispondere con il male ma anzi col bene sempre, dare i propri soldi a chi te li chiede, pregare per quelli che ci perseguitano e altri atteggiamenti collegati all’amore!

La vita in Cristo è amare tutti e volere il bene di tutti indistintamente, soprattutto di coloro che ci fanno del male.

La perfezione secondo Cristo è amare il prossimo anche quando ci ferisce, amare proprio come fa Dio Padre!

– Adesso vorrei darti 5 chiavi fondamentali per la tua vita per essere forte e perfetto!

2 CORINZI 13:11 Del resto, fratelli, rallegratevi, ricercate la perfezione, siate consolati, abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e il Dio d’amore e di pace sarà con voi.

1) Rallegrati! Se non ne vedi motivo, vuol dire che non stai guardando Cristo e non lo stai ricevendo, quindi ricevilo e rallegrati! Forse sei malato, hai delle ferite, hai perso qualcosa di importante. Non guardare queste cose ma fissa lo sguardo su Gesù. Allo zoppo davanti la porta Bella, Pietro e Giovanni dissero “Guardaci….oro e argento non abbiamo…”.

Chi o cosa stai guardando oggi? Forse guardi la tua malattia, i tuoi problemi, la tua vergogna, guardi la fattura troppo cara da pagare…guarda Gesù e rallegrati!

2) Cerca la perfezione. Non quella umana, con i tuoi sforzi, ma sii perfetto come è perfetto il Padre. Ciò si realizza solo passando il tempo non solo in buona compagnia, ma con gente perfetta: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo! E imparando da loro ad amare gli altri! Per cui cerca Dio e il Suo amore, cerca di poter manifestarlo!

3) Sii consolato/a. Forse stai piangendo perché la vita è dura, perché hai una malattia oppure hai perso qualche persona cara. Sii consolato/a, il Dio d’amore e di pace sarà con te se guardi alla Sua sofferenza sulla croce, e capisci che è l’unica fonte di consolazione!

4) Medesimo sentimento=Trova una famiglia di fede col quale fare un percorso spirituale. E’ importante andare in chiesa, ma scaldare una sedia non ci rende parte di una famiglia spirituale, non ci fa avere un “medesimo sentimento”. Ci vuole di più: pregare per gli altri, abbracciare gli altri, chiedere come stanno, condividere il Vangelo con non-credenti, seguire un percorso di crescita e discepolato, solo così puoi avere un “medesimo sentimento” con altri fratelli seguaci di Cristo. Se non fai parte di una cellula, ti invito a cercarne una e diventarne parte. Come Messaggeri della grazia vogliamo organizzarne e nel caso non si possa per la distanza, si può fare online, l’importante non è “andare” in chiesa, ma “essere” chiesa di un medesimo sentimento!

5) Vivi in pace. Se non doni pace, non riposi nella pace, e non adori il Dio della pace, non riceverai pace. Vivi in pace, credi nel Dio della pace e il Dio d’amore e di pace sarà con te! Sì le cose possono andare molto male, ma nonostante tutto vivi in pace. Le cose dipendono per il 20% da come ti capitano, per l’80% da come le prendi tu! Vivi in pace e con il Dio della pace!

Voglio chiudere con un versetto stupendo:

SALMO 139:14 Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo.
Meravigliose sono le tue opere,
e l’anima mia lo sa molto bene.

– Ti piace l’idea che Dio ti trovi stupendo? Clicca il tasto mi piace affinché tante altre persone possano saperlo!

– Chiunque tu sia, prego che tu possa conoscere Dio profondamente, conoscere le Sue opere “meravigliose”. Dio è potente ed opera anche oggi, puoi sperimentarlo personalmente basta che ti affidi a Lui!

– Ricorda che non sei sbagliato/a, sei in un percorso di perfezionamento nell’amore. Sì, hai commesso tanti sbagli come anche io, ma basta pentirsi e tornare a Dio, più passi tempo con Lui e più sei “stupendo/a”, “molto buono/a”!

Non pretendere di essere accettato così come sei, in quanto il cammino di perfezione è l’accettare gli altri, non il pretendere di essere accettati!

E’ l’amare gli altri, non il pretendere di essere amati!

Il modo per essere perfetti è assomigliare a Dio nell’amore, nella comprensione e crescere nelle Sue vie giorno dopo giorno, imparando le 5 chiavi fondamentali di cui ho parlato prima, e vivendo in comunione con il Signore ogni giorno! Lui non pretende di essere accettato, ma desidera accettare e amare chiunque.

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Creato con uno scopo

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La scorsa settimana abbiamo visto che non abbiamo valore intrinseco per i materiali di cui siamo composti, perché ciò di cui siamo fatti, se fosse venduto al mercato, verrebbe pagato quanto qualche chilo di patate.

Abbiamo un valore non calcolabile in quanto esseri con una testa (che spesso non usiamo) e con delle capacità (anche se spesso ci limitiamo, e smettiamo di imparare appena sono finite le scuole, o smettiamo di lavorare appena andiamo in pensione). Invece non finisce tutto lì. Per esempio il nonno di Sara era una di quelle persone che forse lavorò di più quando andò in pensione, perché faceva lavori di bricolage, collezione francobolli, trenini, costruzione plastici, e mille altre cose.

Dio ci ha creati per qualche cosa di glorioso. Per sperimentare la Sua presenza. Per manifestare la Sua gloria in questo mondo. Comunque ci ha creati per far fruttificare qualcosa che sia duraturo.

Mi viene da pensare a Davide, che prima di diventare re, veniva continuamente perseguitato da re Saul con continui tentativi di farlo fuori, perché lo vedeva come un pericolo per il proprio trono e la propria autorità. Davide ebbe l’occasione di liberarsi umanamente dei propri problemi facendo fuori Saul, ma aveva uno scopo che andava perseguito secondo le vie di Dio e non dell’uomo. Leggiamo:

1 SAMUELE 26:23 Il SIGNORE retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; poiché il SIGNORE ti aveva dato oggi nelle mie mani e io non ho voluto mettere le mani addosso all’unto del SIGNORE.

– Re Saul era stato rigettato dal Signore per la sua cattiveria e carnalità, ma giustamente Davide si guardò dal cogliere le occasioni che ebbe per liberarsi di lui. Lo considerava “l’unto del Signore” perché in origine era stato scelto da Dio, e Davide continuava ad avere rispetto per Saul.

Umanamente aveva tutto il diritto di vendicarsi, di proteggere la propria vita da chi lo perseguitava ingiustamente. Eppure lui era un uomo secondo il cuore di Dio, e cercava di rispettare tutti, anche chi lo voleva uccidere. Davide perseguiva una giustizia, che non era la sua, ma di Dio, ed era fedele a Dio.

Aveva una chiamata da parte di Dio, aveva un ministero, ma aspettava i tempi di Dio e la giustizia di Dio, consapevole che se Dio chiama qualcuno a servirLo, mette anche le condizioni per l’adempimento. Bisogna impegnarsi e rispettare la volontà di Dio e vivere per questo, ma nei tempi di Dio e con la giustizia di Dio!

APOCALISSE 2:10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita.

– Dio ti ha messo un obiettivo davanti, un ministero (diakonia = servizio). Non sei qui per fare gli affari tuoi, per seguire i tuoi interessi, ma Dio ti ha creato per uno scopo, per un servizio, un ministero! Sei chiamato/chiamata ad essere fedele a quel servizio, fino alla morte e fedele a Dio fino alla morte! Solo così otterrai la corona della vita (corona Stephanos). Non temere quello che dovrai soffrire. Soffrirai, ma sii forte! Il diavolo potrebbe metterti in prigione per un tempo limitato, ma non temere, confida in Dio, e ricevi la libertà che Dio ti vuol dare! Rimani attaccato al compito che Lui ti ha dato, costi quel che costi!

MATTEO 3:10 Ormai la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco.

– Che brutto brano: l’albero che non porta frutto viene tagliato e gettato nel fuoco!!! In realtà non è brutto, ma esemplifica cosa siamo e che ci stiamo a fare: siamo un albero e dobbiamo portare frutto! Non vivere nella bambagia, non vivere nell’ignavia, hai uno scopo solo, portare frutto, che si può concretizzare in diversi modi specifici a seconda della persona.

La tua vita diventa abbondante se porti il frutto per cui Dio ti ha creato, diventa sterile se non porti il frutto per cui Dio ti ha creato!

Analizziamo il popolo di Israele. Dio lo aveva designato per un compito specifico:

ESODO 19:5-6 Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa”.

– In questo brano abbiamo visto Dio che assegna al Suo popolo Israele, un compito molto importante, essere sacerdote su questa terra. Ma bisogna ubbidire alla Sua voce ed essere fedeli al patto. Il popolo di Israele ha preferito svolgere il ruolo di sacerdote trascurando l’ascolto della voce di Dio e si è perso Dio stesso. Non puoi prendere solo una parte dell’accordo e trascurare l’altra parte!

Israele ha preso seriamente il compito di essere sacerdote e una nazione consacrata, ma purtroppo consacrati alla propria religiosità, e ai propri dogmi umani, alle aggiunte che hanno fatto alla Bibbia (vedi Talmud). Non ci devono essere aggiunte davanti a Dio, ma solo santità (cioè consacrazione) e sacerdozio (cioé svolgere il compito di avvicinare le persone a Dio tramite l’ascolto della Sua voce)!

Più o meno 2.000 anni fa, Israele ha preso una via traversa, che lo ha portato ad allontanarsi dal compito che Dio gli aveva assegnato (un allontanamento che sarà comunque limitato nel tempo), ma Dio non è stato preso alla sprovvista, aveva già da millenni un piano! Israele doveva essere un regno di sacerdoti, ma è sfuggito al compito, e Gesù ha girato momentaneamente questo scopo ai gentili: essere un regno di sacerdoti!

MATTEO 6:33-34 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.

-Abbiamo letto la scorsa settimana in Romani 14:17, che il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Non perché si è credenti, o perché si prega, ma perché si vive nello Spirito Santo quotidianamente.

Gesù ci invita a impegnarci di più per vivere nello Spirito Santo, che per mangiare. Gesù ci pone l’obiettivo di cercare il Regno di Dio, cioè la Sua gloria e la Sua presenza, più che di sistemare le cose che abbiamo da fare e che ci stressano. Anzi, l’ansia e lo stress sono proprio da abbandonare a sé stessi, alla solitudine! L’ansia e lo stress sono tuoi nemici, mentre il Regno di Dio è tuo amico. La nostra preoccupazione principale deve essere il vivere nello Spirito!

MATTEO 11:12 Dai giorni di Giovanni il battista fino a ora, il regno dei cieli è preso a forza e i violenti se ne impadroniscono.

– Addirittura il regno di Dio viene preso con la forza e solo chi è violento se ne impadronisce. Non è per le femminucce che si lasciano vincere dalla carnalità, dallo stato naturale delle cose, ma per quelli che combattono “nello Spirito Santo”! Gesù ti consiglia di cercarlo per il tuo bene, ma non in modo semplice e pacato, ma con grinta e determinazione.

LUCA 9:1-2 Gesù, convocati i dodici, diede loro l’autorità su tutti i demòni e il potere di guarire le malattie. Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire i malati.

– Se Gesù da autorità sui demoni, allora puoi cacciare demoni. Se da autorità sulle malattie, allora puoi guarire le persone. I 12 a quel tempo erano “apostoli”, ma se leggete il capitolo 10 vedrete che la stessa autorità l’ebbero anche i 70 discepoli, per cui siamo esortati a diventare veri discepoli per poter resistere alle battaglie spirituali che ci si presentano ogni giorno.

Ma c’è un comune denominatore, sempre valido: il progredire nei diversi passi del percorso cristiano.

CERCARE IL REGNO DI DIO (più di ogni altra cosa terrena)

RICEVERE LA PIENEZZA DELLO SPIRITO SANTO

VIVERE GIORNALMENTE NELLO SPIRITO SANTO (manifestando giustizia, pace e gioia nello Spirito)

Poi in Luca 9 abbiamo visto il compito di ANNUNCIARE IL REGNO DI DIO (=espandere il Regno)

CONCLUSIONE. Tu sei un albero da frutto: sei stato creato per portare del frutto e se non lo porti starai male e non adempirai lo scopo per cui Dio ti ha creato!

Adempiendo lo scopo di Dio per la tua vita, potrai creare quel circolo virtuoso che ti permetterà di sperimentare sempre più benedizioni. Il Signore è con te e vuole portarti al prossimo livello, cresci in Lui.

Ti esorto a cercare il Regno di Dio sopra ogni altra cosa, a ricevere la pienezza dello Spirito Santo, a vivere giornalmente nello Spirito Santo mentre sei in famiglia, al lavoro o con gli amici, e ad annunciare quello che lo Spirito Santo ti dona.