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Raggiungi l’obiettivo della gloria che è oltre la tempesta

Dopo aver visto che per scegliere l’obiettivo è utile stare in silenzio davanti al Signore, e che serve costanza per portarli avanti prima di vedere il risultato, oggi approfondiremo come raggiungerli anche quando siamo nella tempesta.

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La speranza e la pace

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Chi è la speranza? Come possiamo lavorare insieme alla speranza? Cosa riceviamo quando lavoriamo con lei?

Queste sono alcuni dei punti che affronteremo oggi in questo tempo insieme.

Lunedì mattina stavo dormendo, erano ancora le 6, mi sono svegliata improvvisamente e dentro di me ho iniziato a ripassare tutto quello che Carlo ha detto sulla speranza e voglio farlo brevemente insieme a voi.

Nelle scorse settimane abbiamo detto che non possiamo vivere senza speranza. Le cose intorno a noi possono andare male ma Dio ha un piano per la nostra vita: pensieri di pace e non di male per darci un avvenire e una speranza.

Sperare non è sperare che vada bene, tirando a sorte, ma in ebraico esprime il concetto di rimanere attaccati ad una corda, la tikvà, in attesa di arrivare ad un obiettivo: la speranza in Dio è una corda che ci è stata messa a disposizione alla quale possiamo aggrapparci e che ci tira fuori dalla situazioni nelle quali siamo in difficoltà. Il Dio della speranza è con te e con me e ci può sostenere.
Carlo ha anche parlato di alcuni punti fondamentali per riuscire a vivere con la speranza.
Per rinsaldare la nostra speranza abbiamo bisogno di

1) leggere testimonianze dalla bibbia e ascoltare le testimonianze dei fratelli

2) non rimanere apatici, ma agire ascoltando la voce di Dio

3) nonostante le afflizioni, essere pazienti e perseveranti nel praticare la giustizia di Dio, per poter mietere a suo tempo

4) rivestirci del mantello della lode, rimanere gioiosi e non avere uno spirito abbattuto e riuscire a lodare Dio in ogni tempo.

Questi quattro elementi li ritroviamo insieme nel capitolo 15 ai Romani

Ritornando al mio risveglio di lunedì mattina, mi sono dovuta alzare e prendere la Bibbia. Il breve passo che lo Spirito Santo ha portato alla mia mente è l’incipit della prima lettera di Paolo a Timoteo.

1Tm 1:1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per ordine di Dio, nostro Salvatore, e di Cristo Gesù, nostra speranza

CRISTO NOSTRA SPERANZA.

Rm 5:1-5 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l’esperienza speranza. Or la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato…

Dobbiamo mantenerci attaccati alla speranza. Dio ci ha mandato dal cielo una CORDA, che è CRISTO, la nostra speranza. Se ci teniamo stretti a Cristo, non solo riceviamo consolazione dalla parola (che è Cristo stesso), impariamo la pazienza e la perseveranza (perché dobbiamo imparare ad essere costanti nel rimanere aggrappati alla corda), acquisiamo esperienza nel camminare nelle vie di Dio,inoltre nel rimanere aggrappati alla corda che è Cristo, veniamo riempiti di gioia e pace per ABBONDARE in CRISTO grazie alla potenza dello Spirito Santo e comprendiamo quanto sia importante l’essere giustificati da Cristo, sorretti, per poter raggiungere la presenza di Dio.

LA SPERANZA – CRISTO- NON DELUDE PERCHE’ L’AMORE DI DIO E’ stato SPARSO NEI NOSTRI CUORI.
Cristo che non solo ci avvolge, ma abita in noi, per mezzo dello Spirito Santo, come segno tangibile dell’amore di Dio. Che Speranza! Che GIOIA!

In casa abbiamo messo una barra di ferro orizzontale alla quale abbiamo appeso delle corde nautiche che tengono fino a 200 kg e sorreggono l’altalena di nostra figlia e diversi altri attrezzi. Irene può essere sicura che quella corda non si spezzerà, e non la farà cadere. E man mano che prende confidenza con se stessa e la corda si fida sempre più a fare cose più difficili, ad andare più veloce…il Suo corpo sviluppa man mano i muscoli necessari per essere più agile, più intrepida, più sicura. Se prima si aggrappava all’anello e rimaneva appesa come fosse un salamino, è in grado di tirare su il peso del suo intero corpo e stare verticale a testa in già reggendosi solo con le mani, sui quali a 65 anni ha già dei bei calli a forza di fare esercizio… e in lei si iniziano a vedere i tratti della bellezza artistica quando fa esercizio…

Vi parlo anche di un’altra persona che conosciamo molto bene che ha fatto per un periodo Tessuti aerei, quella disciplina che esercita il corpo ad annodarsi e a fare presa su dei drappi di stoffa, si vedono spesso nei circhi… con uno sforzo misurato, il corpo impara a rimanere sospeso, ad arrampicarsi e arrotolarsi rimanendo sorretto e stretto senza cadere…

Ora voglio darvi un’altra immagine. Pensiamo di essere sulla parete rocciosa della vita. Sì la vita può essere difficile, lo è. E sotto c’è il baratro. La disperazione, la depressione, lo scoraggiamento, la morte. Noi dobbiamo raggiungere la vetta ma siamo troppo stanchi. Qualcuno, Dio ci butta una corda. E questa corda è Cristo.

Il primo sforzo è prenderla fidandosi che la corda sosterrà il nostro peso. Comprendere il perché abbiamo bisogno di Gesù e accettarlo come nostra salvezza è il primo passo.

Il secondo passo è imparare ad usare la corda. A quella corda voglio essere sicura di tenermi ben stretto e saldo. Man mano che impariamo a fare i nodi giusti, a usarla per sorreggerci e per arrivare più in alto, la corda diventa qualcosa della quale non faremmo più a meno. Il nostro corpo inizia a prendere confidenza, sviluppa i muscoli necessari per rimanere aggrappato e maturare in bellezza e grazia. Lo stesso è con Cristo. Dobbiamo capire come “usare” Cristo nella vita di tutti i giorni, lui che è la parola fatta carne. Lui ha detto che possiamo stare saldi in lui, che chi avrebbe creduto in lui non sarebbe stato scosso né abbattuto. Man mano che lo conosciamo riceviamo pace, perché impariamo che possiamo fidarci.

2P 1:2 grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, il nostro Signore

E’ in questa posizione che cresce in me la fiducia… non ho bisogno di temere. Non ho bisogno di essere preoccupato. Non ho bisogno di avere uno spirito altalenante, un giorno su, un giorno giù… di farmi condizionare dalle situazioni, dai miei sentimenti, ma posso essere stabile, costante, avere quella pace e quella gioia vera, che non dipendono dalle situazioni, ma dalla fiducia in Dio.

Is 26:3 A colui che è fermo nei suoi sentimenti

tu conservi la pace, la pace,

perché in te confida.

Sembra che il focus di questa predica sia l’uomo con le sue difficoltà e con i suoi bisogni. Ma non è così.

La corda, la speranza, che è Cristo, è il fulcro di ogni cosa. Senza la corda non puoi avere pace. Perché Cristo è il re della pace e della giustizia

Eb 7:2 Egli è anzitutto, traducendo il suo nome, Re di giustizia; e poi anche re di Salem, vale a dire Re di pace

SPERANZA. PACE.

Riprendiamo il primo versetto che Carlo ha citato nella serie sulla speranza,

Geremia 29:11 Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il SIGNORE: “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.

Se qui sostituiamo a speranza CRISTO, capiamo che il PIANO che Dio ha in mente per noi, sono pensieri di pace (chi è il re della pace, Re di Salem, o Shalom) per darvi un futuro in CRISTO.


Sapete, diversi mesi fa parlavo con Irene… non è sempre semplice far capire le cose di Dio ai bambini. Ad un certo punto parlavamo del fatto che dobbiamo capire cosa è buono e cosa non lo è, cosa piace a Dio, e cosa no…

“bisogna imparare a capire la volontà di Dio per la nostra vita, Irene…”

Lei con due occhietti furbi e con l’ingenuità che una bambina di 5 anni può avere su degli argomenti simili mi risponde:

“Gesù?”

La sua risposta mi ha completamente spiazzato.

Con una parola aveva racchiuso tutta la teologia espressa in migliaia di pagine, in migliaia di anni.
La volontà di Dio per ciascuno di noi, sin da prima della fondazione del mondo, è Cristo. É lui la corda che Dio ci ha teso. Ed è una corda che dura per l’eternità.

Sei pronto a prenderla? Sei pronto a tenerti stretto all’unica cosa che conti davvero? Sei pronto a farti trasformare l’esistenza da colui che non solo vuole tirarti fuori dal disastro della tua vita, ma è pronto a vivere dentro di te, guidarti, donarti pace, speranza, gioia, fiducia, donarti un futuro, darti vita?

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La speranza e le sue regole

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– In questo mondo senza speranza, la speranza non c’è perché non si seguono le sue regole. Oggi ci focalizzeremo in particolare su 2 regole che si aggiungono alle 2 regole di cui ho parlato negli scorsi messaggi.

– Ci sono alcuni elementi che sono fondamentali per avere speranza per il futuro, per essere forti in qualsiasi tribolazione. Negli scorsi messaggi abbiamo parlato del valore della testimonianza e dell’agire. Ti consiglio di riascoltarli per capire cosa significano. Oggi parliamo di altri due aspetti:

GALATI 6:9 Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo.

– Se fai del male scoraggiati! Ovviamente sto scherzando, non fare mai del male a nessuno per nulla al mondo, qualsiasi cosa subirai, nostro Signore ci guida a porgere l’altra guancia, a fare del bene a chi ci fa del male, a parlare bene di chi parla male di noi, a offrire da bere e da mangiare ai nostri nemici (che si comportano da nemici, non che noi reputiamo nemici, perché dobbiamo non reputare nemico nessuno).

Invece fai del bene! Fai del bene e anche se non vedi il risultato, insisti, vai avanti! Sono 10 anni che fai del bene, fallo per 20 anni. Sono 20 anni, allora fallo per 40 anni o 80 anni! Non scoraggiarti di fare del bene!

– Non finisce qui il versetto. C’è un perché. Non siamo in diritto di pretendere i perché di Dio, dovremmo agire solo perché Lui è sapienza e quando dice una cosa, dovremmo attenerci a quella anche se non la capiamo….ma qui Dio ce la spiega: se non ci stanchiamo, se perseveriamo, allora mieteremo!

– Hai servito il Signore e non hai visto risultato? Forse ti eri stancato o stancata di servirLo! Hai fatto del bene e ti si è ritorto contro del male e ora sei ferito o ferita? Forse ciò è successo perché ti sei scoraggiato o scoraggiata, perché non sei stato o stata persistente nel fare del bene.

REGOLA 1 di oggi: SE NON PERSEVERI NEL FARE IL BENE CHE DIO VUOLE TU FACCIA, NON RACCOGLIERAI LA BENEDIZIONE E IL MIRACOLO DI DIO!!!

Ho visto spesso persone aspettare gli altri per fare. Ho visto spesso (e anche io ho commesso questo errore) il dover aspettare l’ufficializzazione di un responsabile, di un capo, di un pastore, di un anziano, di qualche autorità di qualsiasi genere per poter fare. Se non arrivava, allora subentrava lo scoraggiamento. NON TI SCORAGGIARE DI FARE IL BENE, PERCHE’ SOLO COSI’ MIETERAI!!! Fai il bene anche se non hai un capo che ti investe di questo compito!

Vi racconto un esempio di perseveranza: Pavarotti nacque a Modena nel 1935. Il padre era un fornaio nella arma dei carabinieri e si dilettava a cantare a livello amatoriale e trasmise al figlio la passione per la musica operistica. Il giovane Pavarotti evitò subito la carriera musicale e non fece il conservatorio. Per un lungo periodo si dedicò invece allo studio per diventare docente di educazione fisica e poi maestro di scuola elementare.

Un giorno andò da suo padre e gli chiese: “ Padre, cosa devo fare della mia vita? Devo cantare o diventare un insegnante?” E il padre gli disse: “Sai, nella vita ci sono sempre due sedie, e devi sceglierne una. Se proverai a sceglierle entrambe, tu cadrai in mezzo, invece devi sceglierne una!” Così Pavarotti decise di scegliere una sedia, quella del canto, e fu perseverante in questo! Ma dal momento della decisione, lui passò 7 anni di studio totale della musica con perseveranza prima di poter ottenere il primo piccolo successo…e da lì altri 7 anni prima di finire a cantare al Metropolitan di New York. 14 anni prima di riuscire!!! 14 anni dalla scelta della sedia!!!

– Spesso vediamo persone che hanno raggiunto un risultato e pensiamo che siano quasi nate in quel modo, invece spesso c’è un lunghissimo percorso di fatica, costanza e perseveranza prima che queste persone come Pavarotti, ottengano il successo, il risultato delle loro fatiche!

Stesso discorso è stato valido per missionari come Carey, Taylor, Fraser e altri. Passarono anni di perseveranza nello studio della lingua dei popoli che volevano raggiungere con il Vangelo, senza vedere anime convertirsi. Ma loro erano determinati ad andare avanti, poi ad un certo punto la perseveranza viene premiata. Ad un certo punto, continuando a non stancarsi di fare il bene, hanno mietuto il raccolto e migliaia di anime si sono convertite. Ripeto la REGOLA 1 di oggi: SE NON PERSEVERI NEL FARE IL BENE CHE DIO VUOLE TU FACCIA, NON RACCOGLIERAI LA BENEDIZIONE E IL MIRACOLO DI DIO!!!

MATTEO 18:18 Io vi dico in verità che tutte le cose che legherete sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che scioglierete sulla terra, saranno sciolte nel cielo.

– Agisci in base alla fede. Agisci in base alla volontà di Dio. Persevera nei piani di Dio e vedrai la benedizione. Insisti, perché dopo che avrai slegato sulla terra, Dio slegherà nel cielo. Potrebbe non essere domani, potrebbe non essere dopodomani, ma se tu sleghi in terra, Dio slegherà nei cieli! Persevera perché la regola di Dio è che Lui benedice solo quando noi perseveriamo! Lui permette la mietitura solo se investiamo tutto noi stessi nel Suo Regno! Lui moltiplica la tua vita, solo se scegli la sedia giusta, un unica sedia, e non sei sballottato qua e là da due o più sedie, perché in tal caso finirai per terra!

– Sai che solo con la perseveranza le lumache sono potute entrare nell’arca. Chissà quanta strada hanno fatto strisciando e strisciando e strisciando! Ma sono entrate, nell’ascoltare la “testimonianza” di Dio, nell’agire secondo l’opzione che Dio gli aveva messo davanti e per la loro perseveranza nell’ubbidire a Dio e nell’andare avanti!

– C’è un altro aspetto fondamentale per vedere la benedizione di Dio, per poter vivere con la speranza nella provvidenza di Dio anche se le cose attorno a noi vanno male:

SALMO 100:4 Entrate nelle sue porte con ringraziamento, nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome.

– Tu forse hai fatto il primo passo di cui ho parlato nei messaggi scorsi: hai ascoltato testimonianze di fede, letto continuamente la Bibbia, passato tempo in comunione con i fratelli per essere edificato o edificata.

– Forse hai fatto il secondo passo: hai agito, hai scelto fra le opzioni che avevi davanti, non rimanendo con le mani in mano. Hai cercato la voce di Dio, l’hai ascoltata e hai agito di conseguenza. Inoltre partecipi a incontri di cellula dove puoi crescere, edificarti, portare i tuoi pesi e condividerli con altri che pregano con te.

– Hai fatto anche il terzo passo: stai perseverando nella prova da anni, insisti contro i venti contrari, ma hai trovato la tua sedia e persisti in quella.

– Allora ti manca il quarto passo: ringraziare Dio anche se vedi ben poco di cui ringraziare. Entrare nella presenza di Dio con la lode e il ringraziamento, celebrando e benedicendo il Suo nome! Dio benedice chi persevera nel portare avanti la propria sedia, il proprio ministero, il proprio compito, le proprie responsabilità, e non può benedire chi invece non fa queste cose. Ma Dio ti chiama e mi chiama anche a ringraziarlo, lodarlo, celebrarlo e benedirlo!

ISAIA 64:5a Tu vai incontro a chi gode nel praticare la giustizia,
a chi, camminando nelle tue vie, si ricorda di te;

– Letteralmente dall’ebraico “Tu raggiungi/incontri colui che gioisce e pratica la giustizia. Incontri colui che camminando nelle Tue vie si ricorda di Te…” Quando tu lodi Dio e ti prostri davanti a Lui con ringraziamento, la Sua presenza arriva e le tenebre scappano, ma non quando lo fai nella tristezza o nell’angoscia, ma solo quando lo fai nella gioia!!!

Se tieni la tua tristezza, Dio viene lo stesso, ma con la tua tristezza stai costruendo il muro dell’incredulità che ti impedisce di ricevere la Sua benedizione e liberazione!

2a REGOLA DI OGGI: INCONTRI LA BENEDIZIONE DI DIO SOLO QUANDO GIOISCI E PRATICHI LA SUA GIUSTIZIA!!!

– Ho visto molte persone risolvere i loro problemi o addirittura guarire, alla presenza di Dio. Lodandolo, adorandolo e gioendo in Lui. Purtroppo alcuni di loro poi hanno smesso di lodarlo e adorarlo, e hanno riperso la pace, la gioia, la vittoria. Se ti deprimi, allontani la benedizione di Dio dalla tua vita. Prima ricevi la Sua consolazione e la Sua gioia, e poi arriva la Sua benedizione. Non puoi dire che hai bisogno di Dio se poi ti piangi addosso, perché Gli impedisci di benedirti! Lui vuole raggiungerti e può accadere se lo celebri con tutto il cuore!

– Secondo quanto è scritto in ISAIA 61:3, Gesù è venuto per darci un “mantello di lode invece di uno spirito abbattuto”

Sai cosa devi fare? Devi cambiare il tuo abbigliamento: butta il tuo spirito abbattuto, e prendi il mantello della lode! Se mantieni lo spirito abbattuto, stai inconsapevolmente rifiutando Gesù nella tua vita….come può darti pace Gesù se lo rifiuti, se non gli credi???

Lui non vuole perderti, ma se trattieni lo spirito abbattuto, vai contro Gesù, non farlo, butta lo spirito abbattuto e ricevi il mantello della lode e della gioia!

Indossa il mantello della lode e vedrai la potenza di Dio!

Ricordati le due regole di oggi: persevera senza stancarti nel seminare la parola di Dio e gesti di bontà, ma fallo con gioia e ringraziamento a Dio!

Non te la senti perché sei depresso o depressa? Allora sbrigati ad accettare la consolazione di Dio e la Sua gioia, perché prima lo fai, e prima riceverai anche la Sua benedizione e la Sua pace!

Ricevi Gesù: getta lo spirito abbattuto e ricevi il mantello della lode che viene solo avendo comunione con Gesù, solo in questo modo raccoglierai il frutto delle tue fatiche, agendo con perseveranza e gioia nella lode!