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I benefici del risveglio spirituale

In questo messaggio approfondiremo l’importanza del risveglio spirituale. Si parla tanto del beneficio del dormire, del beneficio del mangiare bene. In molte chiese si parla frequentemente dell’importanza del risveglio, ma erroneamente si dice che dipende da Dio e non dall’uomo. Invece attraverso i prossimi versetti vedremo che dipende da te. Inoltre viene spiegato che è collegato a persecuzione, devozione, servizio, predicazione del Vangelo, adorazione, e attraverso i prossimi versetti ne capiremo i benefici.

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La PAROLA che ILLUMINA la tua vita

In questo messaggio approfondiremo come portare la luce di Dio nella nostra vita. Io sono Carlo di MdG, e sogno di vedere questo mondo risplendere. Ti invito ad abbandonare le paranoie del “si stava meglio quando si stava peggio”, oppure “c’è un complotto, ci sono i poteri forti, e si andrà sempre peggio!”, perché Dio è più forte e mostrerà la Sua forza quando noi gli ubbidiamo! Voglio responsabilizzarti verso il compito che Dio ti ha dato. E lo possiamo fare capendo cosa Lui ha scritto nella Sua Parola.

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Il risveglio viene

Ci sono molti credenti che vorrebbero vedere Dio operare, vedere preghiere esaudite. Si spera in un risveglio. Si prega per un risveglio. Ma cosa deve accadere affinché ciò avvenga? In questi giorni si parla molto del risveglio di Asbury. Si esalta molto ciò che avviene in luoghi lontani, pronti a fare dei pellegrinaggi verso luoghi sacri, sperando che avvenga in luoghi più vicini, in modo da non fare molti chilometri per il “pellegrinaggio”. Ma cosa dice la Scrittura? Quanto spetta a Dio, e quanto a noi? Vediamolo insieme.

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E’ ora di svegliarsi

Hai mai domande sul fatto se si possa fare qualcosa per migliorare la società moderna, o anche solo la propria vita?

Oggi ho selezionato una responsabilità speciale che spetta a noi, e che cambia la nostra prospettiva presente e futura. Ma non si tratta di opere, bensì di Spirito!

Parleremo di risveglio, e di come questo possa stravolgere le nostre vite. Inoltre vedremo da chi dipende e cosa fare.

Rimani con noi.

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Grande tribolazione Il giorno dell’espiazione

Hai mai sentito parlare di Yom Kippur? E’ una festa biblica molto importante che nasconde dei messaggi soteriologici ed escatologici incredibili! Oggi parleremo di Bibbia, profezie, messaggi nascosti e di leggende ebraiche. Faremo un viaggio in alcuni Yom Kippur del passato, ed in uno del futuro. Un piatto ricco ricco! Rimani con noi.

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Rosh Hashana le trombe e il rapimento

Ogni anno si svolge Rosh Hashana (Capodanno ebraico) tra i mesi di settembre ed ottobre. Nello stesso giorno si svolge anche la festa biblica delle trombe (o del suono della tromba) tanto che possono essere considerate un’unica festa.

Nel video di oggi tratteremo queste due feste e vedremo il messaggio escatologico (legato all’adempimento profetico riguardo gli ultimi tempi) che portano soprattutto riguardo il rapimento della Chiesa.

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Rapimento Pronti per l’imprevedibile

Rapimento Pronti per l’imprevedibile
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Una delle principali fobie di molti, credenti e non, è di finire nelle mani dell’anticristo e passare la Grande Tribolazione e Armagheddon. Vuoi sapere come capire quando iniziano l’Apocalisse e la Grande Tribolazione? Vuoi sapere se è possibile riconoscere l’anticristo in anticipo? Rimani con me e lo scopriremo insieme.

Molti sono spaventati dalla figura chiamata “anticristo” e studiano i personaggi politici contemporanei, le loro azioni, per trovare all’interno del loro nome il numero “666” perché credono di poter riconoscere l’anticristo in questo modo. Alcuni escogitano piani di fuga per allontanarsi da dove l’anticristo avrebbe il controllo per andare in un luogo tranquillo fuori dalla sua portata. Che cosa dice la Bibbia?

MATTEO 24:36 «Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo.

– Ci sono tanti libri profetici nella Bibbia proprio per darci informazioni chiare e dettagliate su molti aspetti legati agli ultimi tempi. Gesù però ha insegnato che non sarebbe stato possibile riconoscere il giorno della fine, per cui cosa dovrebbe farci credere di poter identificare la persona, quando non possiamo riconoscere il giorno? Alcuni dicono che non sta scritto che non avremmo riconosciuto l’anno, ma solo il giorno e l’ora. Capisco, ma comunque non ci sono indicazioni nella Bibbia che avremmo identificato la persona. Si parla del famoso numero “666”, ma nella mia vita ho sentito associarlo e riconoscere questo numero nel nome di decine e decine di politici o persone di potere, la maggior parte delle quali già morte. Dio è specifico, quando diceva che il Messia sarebbe nato a Betlemme, il Messia nacque a Betlemme e i magi d’oriente lo trovarono! (senza contare innumerevoli altre profezie realizzate miracolosamente contro ogni probabilità)

Molti pensano ai cataclismi, ed è ovvio che ci saranno cataclismi, ma ci sono sempre stati. Sì, ce ne saranno sempre di maggiori, ma chi può dire quale sia l’ultimo cataclisma? Chi può dire finché si potrà spingere la distruzione e la malvagità umana? Solo il Padre! Così è scritto. Così ha detto Gesù! Non potremo intuire il giorno e l’ora perché solo il Padre li sa. Questo ci annulla anche la possibilità di poter riconoscere la persona, in quanto se fosse possibile riconoscere la persona, ci prepareremmo all’ultimo e fuggiremmo, ma questo significherebbe che avremmo riconosciuto il “giorno” e “l’ora”. Ciò non è possibile!

Il capitolo seguente di Matteo ci presenta un altro discorso di Gesù dove Lui presenta due sfaccettature diverse della chiesa: i credenti definiti “vergini avvedute” cioè credenti risvegliati, e i credenti definiti “vergini disavvedute” o “stolte” cioè dormienti spiritualmente parlando.

MATTEO 25:2-4 Cinque di loro erano stolte e cinque avvedute; le stolte, nel prendere le loro lampade, non avevano preso con sé dell’olio; mentre le avvedute, insieme con le loro lampade, avevano preso dell’olio nei vasi.

– Tutte e 10 erano spose e “vergini” cioè erano credenti, erano parte della chiesa, ma solo 5 avevano l’olio dello Spirito ed erano risvegliate spiritualmente, le altre 5 no. La verginità è simbolo dell’essere credenti, in Apocalisse spesso si usa parlare delle vesti bianche, che anche è un simbolo di verginità e purezza. Quando si parla di vesti bianche, verginità, purezza, stiamo parlando del corpo di Cristo, la chiesa. Il brano continua con tutte le vergini che si addormentano perché lo sposo tardava (ovviamente tardava da un punto di vista terreno, in quanto nessuno sa l’ora dell’arrivo dello Sposo “neppure il Figlio, ma il Padre solo”, per cui si è impazienti e si crede che l’altra parte stia tardando, ma il Padre dello Sposo sa quando mandare lo Sposo). Il dormire non vuol dire essere spenti spiritualmente, perché le avvedute avevano l’olio (Spirito Santo). Il dormire simboleggia solo il non sapere i tempi del ritorno di Cristo!

Il versetto 6 dice che verso la mezzanotte si levò un “grido” (in altri brani si parla di “trombe”, per esempio Corinzi, Tessalonicesi, Apocalisse 4) e mentre le stolte andavano a cercare olio, arrivò lo Sposo.

MATTEO 25:10 Ma, mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui nella sala delle nozze, e la porta fu chiusa.

– La porta (cioè i cieli) a un certo punto vengono chiusi lasciando fuori quelli che non hanno l’olio (lo Spirito Santo) anche se fanno parte della chiesa, anche se sono credenti. Quelli che non sono risvegliati rimangono indietro! Il brano termina con un esortazione a “vegliare”, cioè essere risvegliati, al lavoro per il Regno di Dio, in preghiera e comunione con il nostro Signore.

MATTEO 25:13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

– Il brano aveva detto già tanto, era già abbastanza chiaro, ma secondo il Signore Gesù serviva una ricapitolazione per evidenziare il messaggio sugli ultimi tempi e come scamparne e non interpretarlo come una favoletta. Come essere presi dallo Sposo? Vegliare perché non sappiamo né il giorno e né l’ora! Infatti per il “rapimento” ogni momento è quello buono. Non ci sono riferimenti biblici che spieghino quali fatti precederanno il “rapimento”. Ci sono invece molti fatti (una quindicina) che anticipano la Grande Tribolazione, più tantissimi altri che spiegano cosa succede nella Grande Tribolazione, quanto dura e cosa succede alla fine. Si può capire la lista di cose che devono accadere prima della battaglia finale di Armaghedon, si può calcolare il periodo dei 7 anni della Tribolazione che inizia con il patto tra l’anticristo e Israele a seguito dell’invasione della Galilea, e molte altre cose, invece dalla Bibbia non si può prevedere la data del “rapimento”. E’ a questo che si riferisce Gesù con “non sapete né il giorno né l’ora”. Solo il capitolo prima, nostro Signore disse:

MATTEO 24:40-41 Allora due saranno nel campo; l’uno sarà preso e l’altro lasciato; due donne macineranno al mulino: l’una sarà presa e l’altra lasciata.

– Parla di qualcosa di imprevedibile e improvviso. Due persone saranno insieme, a un certo punto una sparisce. Quello che colpisce, non è tanto il fatto che una delle due persone sparisca, ma che l’altra venga lasciata! Non sembra solo un riconoscimento a favore di quella che viene presa, ma anche una scelta di lasciare giù quella che non viene presa! Poi Gesù continua e dopo aver nuovamente detto di vegliare nel versetto 42 (stesse parole di 25:13), leggiamo:

MATTEO 24:43-44 Ma sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa. Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà.

– Tu sei un padrone o una padrona di casa e la casa è il tuo fuoco spirituale, il tuo risveglio personale, il tuo rapporto con Dio. Non puoi aspettare che altri si occupino di far avanzare il Regno di Dio, è tuo compito. Non puoi aspettare che altri ti avvisino quando arriva l’Apocalisse, è tuo compito “vegliare”, essere pronto e aspettare la venuta del tuo Signore. Desiderare con passione il tuo Sposo!

Il giorno che mi sono sposato con Sara, me la sono presa comoda: sono arrivato in ritardo al mio matrimonio! Sara da brava sposa è arrivata molto molto più tardi. Il matrimonio era alle 11 e io sono arrivato 15 minuti dopo, con tutti gli invitati che mi chiamavano preoccupati “Carlo dove sei? Ma c’è il matrimonio? La sposa non c’è! Tutto a posto? Stai venendo?”

Sì, era tutto a posto. Io ero a 5 minuti di macchina dalla chiesa del matrimonio. Sara era a 1 minuto a piedi dal luogo del matrimonio, perché lei dormiva negli appartamenti sopra la chiesa, eppure io sono arrivato con 15 minuti di ritardo e Sara mi sembra con 1 ora e un quarto o più. Eppure sapevamo che ci saremmo visti lì, aspettavamo quel momento.

Gesù sta aspettando il momento di incontrarti e tu?

Non pensare al fatto che ci sono guerre e epidemie e che quindi siamo già nei 7 anni della Tribolazione, anche perché allora dov’è il Tempio di Gerusalemme con i sacrifici di animali? Sta scritto che in mezzo alla “settina” (cioè i sette anni della Tribolazione, quindi a 3 anni e mezzo) l’anticristo farà cessare i sacrifici e il devastatore si porrà a sedere nel luogo santo:

DANIELE 9:27a Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore.

– Non siamo nella Grande Tribolazione ora, ma dobbiamo risvegliarci! Sì molte persone muoiono e soffrono, ma non siamo ancora lì, questo però è il tempo buono per prendere l’olio dello Spirito, avere un rapporto diretto con Dio! Consacrati! Ascolta il tuo Padre Celeste!

CONCLUSIONE. Nei prossimi incontri vedremo altri dettagli riguardo l’anticristo e gli ultimi tempi e soprattutto perché non dobbiamo temere.

Ma intanto oggi abbiamo imparato alcune parole chiavi per prepararsi al rapimento e alla Grande Tribolazione: vegliare, essere pronti.

Sarebbe bello poter sapere con esattezza il nome dell’anticristo, il giorno e l’ora dell’inizio della Grande Tribolazione, così potremmo ubriacarci, divertirci e vivere in modo egoistico e dissoluto. Così facendo ci distrarremmo da questo e poi non saremmo pronti per la venuta di Cristo! No, aspetta…quindi se sapessimo riconoscere l’anticristo, ci spegneremmo spiritualmente pensando di poterci attivare improvvisamente appena lo vedremmo e ci intorpidiremmo, di spegneremmo spiritualmente e finiremmo col non essere pronti. E’ un inganno, non possiamo conoscere l’anticristo in anticipo altrimenti ci perderemmo per strada! Paradossalmente “sapere equivale a non sapere”, invece “non sapere i dettagli riguardo al nome e al ruolo dell’anticristo, ci porta a sapere essere pronti spiritualmente”.

Il messaggio di Gesù non è “sapienza” umana, ma risveglio spirituale! Aspettativa verso il regno e la gloria di Dio!

Il Signore ti benedica, ti risvegli e ti guidi!

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STUDIO SULLO SPIRITO SANTO (parte 5) – Le 4 tipologie di lingue spirituali

STUDIO SULLO SPIRITO SANTO (parte 5) – Le 4 tipologie di lingue spirituali
Studi Biblici

 
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Delle 4 tipologie di lingue, 2 sono per il ministero pubblico e 2 per quello privato. Hanno caratteristiche e peculiarità diverse le une dalle altre, per questo le approfondiremo nel dettaglio citando diversi riferimenti biblici per capirle al meglio. Non sono comunque un punto di arrivo nel percorso di fede ma solo di passaggio.

1 – Le lingue pubbliche “straniere” non studiate, che servono per evangelizzare.

1 CORINZI 14:21-22 È scritto nella legge: «Parlerò a questo popolo per mezzo di persone che parlano altre lingue e per mezzo di labbra straniere; e neppure così mi ascolteranno», dice il Signore. Quindi le lingue servono di segno non per i credenti, ma per i non credenti; la profezia, invece, serve di segno non per i non credenti, ma per i credenti.

Il riferimento biblico parla di lingue “straniere”. Paolo non ha coniugato un nuovo termine per spiegare le 4 tipologie di lingue, quindi dobbiamo fare attenzione ogni volta che parla di lingue e capire a quale tipologia si riferisce! In questo riferimento, come in ATTI 2:5-11, si parla del primo tipo di lingue, quello in cui lo Spirito ci guida a parlare una lingua straniera non conosciuta e non studiata (non angelica!), principalmente a scopo evangelistico (come “segno per i non credenti”). Infatti a Pentecoste, i pellegrini ebrei sentivano queste lingue come fossero parlate da madre lingua, e si meravigliavano dicendo “non sono galilei?”, quindi non parlavano le lingue straniere con inflessioni straniere, ma con padronanza madre-lingua, che è solo opera dello Spirito Santo. Inoltre è da notare l’argomento chiaro traducibile letteralmente e non interpretabile, “li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue” (ATTI 2:11), quindi i non credenti hanno parte attiva nelle lingue del primo tipo, essendo loro i primi a tradurre dalle loro lingue natìe, il messaggio che lo Spirito dona e convertendosi o comunque essendo loro per primi interessati a ricevere la spiegazione del Vangelo e poi convertirsi (ATTI 2:37-41)! Dunque lingue straniere conosciute da chi ascolta e non è credente, per catturare la sua attenzione, ma non conosciute da chi parla in queste lingue! Ciò è successo a Pentecoste, ad Azusa street, ma capita anche oggi!

2 – Lingue pubbliche, celesti, per “l’interpretazione”, che servono per edificare i credenti. Notoriamente chiamate anche “dono delle lingue” o “diversità di lingue”.

1 CORINZI 12:10 a un altro, diversità di lingue e a un altro, l’interpretazione delle lingue;

Il “dono delle lingue” è solo per l’interpretazione. Non ha senso parlare in lingue nell’assemblea (occhio che non dice in una riunione di preghiera, ma nell’assemblea) se non c’è nessuno che interpreti quanto detto in lingue!

1 CORINZI 14:28 Se non vi è chi interpreti, tacciano nell’assemblea e parlino a se stessi e a Dio.

Attenzione che a differenza delle “lingue straniere”, il dono delle lingue è per una interpretazione e non una traduzione. Il messaggio delle lingue celesti (cioè la seconda, terza e quarta tipologia) è intraducibile letteralmente in quanto lo Spirito ci spinge a spiegare cose oltre la comprensione e il linguaggio umano. Nel caso del dono di lingue quindi, avviene una “interpretazione” che è un “adattamento” non esattamente letterale al linguaggio terreno per far comprendere il messaggio. Questo dono è inutile senza l’interpretazione, e in tal caso è meglio stare zitti nell’assemblea! Senza l’intepretazione del “dono” la chiesa non può essere edificata, quindi questo dono da solo è inefficace.

1 CORINZI 14:27 Se c’è chi parla in altra lingua, siano due o tre al massimo a farlo, e l’uno dopo l’altro, e qualcuno interpreti.

Il dono delle lingue si manifesta 2 o 3 al massimo, e uno dopo l’altro, non in contemporanea, e verbo all’“imperativo” qualcuno interpreti!

Il dono delle lingue (seconda tipologia di lingue) non è per tutti proprio come non tutti sono apostoli,profeti,insegnanti,etc (1 CORINZI 12:28-30).

RIEPILOGO PRIME DUE MANIFESTAZIONI, quelle pubbliche “straniere” e quelle pubbliche per la chiesa che devono essere interpretate (dono):

1 CORINZI 14:22-23 Quindi le lingue servono di segno non per i credenti, ma per i non credenti; la profezia, invece, serve di segno non per i non credenti, ma per i credenti. Quando dunque tutta la chiesa si riunisce, se tutti parlano in altre lingue ed entrano degli estranei o dei non credenti, non diranno che siete pazzi?

Quelli che non capiscono che in questo versetto si parla di due lingue diverse, vanno in confusione e pensano che la Bibbia si contraddica. Invece bisogna evidenziare al v.22 le lingue “come segno” per evangelizzare (=pubbliche, in lingue terrene, che lo Spirito da quando c’è una persona nativa di quella lingua sconosciuta a chi la parla), mentre al v.23 si parla esplicitamente dell’errore di parlare in lingue celesti senza interpretazione nell’assemblea pubblica della chiesa, soprattutto quando possono esserci dei non credenti, o degli “idiòtes” cioè “ignari, amatori, dilettanti, ignoranti, non istruiti, non dotati” cioè persone che si definiscono cristiane, ma che non hanno alcuna esperienza con il riempimento dello Spirito Santo. Il primo tipo (le lingue “straniere”) avvicina i non credenti, il secondo tipo (il dono delle lingue soprattutto non interpretato o la preghiera in lingue) li fa scappare e credere che siamo pazzi, impedendo la diffusione del Vangelo. Come sempre ci vuole discernimento ed equilibrio. Purtroppo ho incontrato diverse persone scandalizzate e lontane dalla chiesa, perchè spaventate e impaurite dalle lingue nell’adunanza domenicale (ovviamente non erano “lingue straniere” come segno). Ricordiamoci che lo “Spirito dei profeti è sottoposto ai profeti” e quindi chiunque parla da parte di Dio deve saper discernere il momento giusto per comunicare il messaggio!

Poi si può pregare liberamente nella propria cameretta e ci sono incontri di preghiera nelle chiese fra credenti “istruiti”, dove dobbiamo lasciare completo spazio allo Spirito, sottolineo dobbiamo! Paolo fa una chiara distinzione tra lingue private e lingue per il pubblico quando ci sono non credenti e ignoranti. Le manifestazioni devono essere adeguate al contesto!

1 CORINZI 14:39-40 Pertanto, fratelli, desiderate il profetare, e non impedite il parlare in altre lingue; ma ogni cosa sia fatta con dignità e con ordine.

Paolo inventiva il profetizzare il parlare in lingue, ma fa capire che bisogna discernere con “dignità” e “ordine” non come limitazione dello Spirito, ma come rispetto delle persone con cui ci si trova, visto che l’assemblea domenicale si svolge solo 2 ore a settimana, ogni credente ha a disposizione 166 ore a settimana per parlare in lingue, da solo nella propria cameretta, o in incontri di preghiera con i fratelli.

1 CORINZI 14:18-19 Io ringrazio Dio che parlo in altre lingue più di tutti voi; ma nella chiesa preferisco dire cinque parole intelligibili per istruire anche gli altri, che dirne diecimila in altra lingua.

Quindi nell’assemblea o in altre riunioni di chiesa dove si sa che partecipano non credenti, o persone che sono ancora all’inizio della comprensione di Cristo, è meglio dire solo 5 parole nella propria lingua e con la propria intelligenza, che 10.000 in altra lingua=meglio non parlare in lingue se non sai per certo che ci sono tutti credenti intorno a te e che ci sarà sicuramente qualcuno che interpreta! Se intercedi o preghi in lingue, a casa o nelle riunioni di preghiera fra credenti, sei liberissimo, negli incontri pubblici o nell’assemblea domenicale no! Il dono delle lingue serve per l’edificazione dei credenti attraverso la conseguente interpretazione, vi ricordate la pubblicità di Alpitour (No Alpitour? aiaiaiai!)=No interpretazione? Aiaiaiaiai (No lingue)!

3 – Lingue private per la preghiera personale. Private a casa, o in incontri di preghiera tra credenti, per edificazione (costruzione) personale.

1 CORINZI 14:13-15 Perciò, chi parla in altra lingua preghi di poter interpretare; poiché, se prego in altra lingua, prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa. Che dunque? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l’intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con l’intelligenza.

Le lingue pubbliche, come la profezia, servono per comunicare un messaggio di Dio all’uomo, infatti in questo capitolo vediamo che il dono di lingue interpretato è “equiparato” alla profezia, mentre è inutile nell’assemblea senza l’interpretazione. In questi 3 versetti vediamo invece l’utilizzo delle lingue nella preghiera privata e personale, nella “cameretta” o nel “segreto” come dice Gesù. Siamo nel campo dell’edificazione personale. Se vuoi servire Dio allora devi mirare alla benedizione dei fratelli, ma come esseri umani abbiamo anche i nostri bisogni materiali e spirituali, e qui interviene la preghiera personale, in lingue ma anche con l’intelligenza, cioè per me in italiano. Anche il cantare e l’adorare può essere fatto in entrambi i modi, anzi siamo fortemente incoraggiati a pregare e cantare sia con l’intelligenza che con lo Spirito. All’inizio del capitolo Paolo aveva in mente proprio questo quando dice:

1 CORINZI 14:2 Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo capisce, ma in spirito dice cose misteriose.

Quindi eccetto le lingue come segno per evangelizzare (1° tipo), e il dono delle lingue che viene interpretato (2° tipo), le lingue non sono per parlare agli uomini, ma a Dio, quindi vanno usate nella cameretta o in una riunione di preghiera, e non in pubblico! Badate bene che Paolo diceva che lui parlava in lingue più dei credenti di Corinto, questo vuol dire che probabilmente parlava in lingue ore ogni giorno, e per noi non dovrebbe essere diverso, ma ormai siamo chieso-centrici, quindi preghiamo solo quando lo facciamo in chiesa, leggiamo la Bibbia solo quando siamo con la chiesa, e così via, quindi siamo rammolliti e schiacciati da tutte le parti. Ma non è questo il pensiero di Dio, siamo chiamati a vivere nello Spirito anche le altre 166 ore (non solo le 2 ore la settimana che passiamo in chiesa)!

1 CORINZI 14:4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso

Parlare in lingue serve per l’edificazione personale ed è inutile nella chiesa, ma se c’è l’interpretazione, allora il parlare in altra lingua reca il messaggio alla chiesa ugualmente come lo fa la profezia (v.5).

GIUDA 20 Ma voi, carissimi, edificando voi stessi nella vostra santissima fede, pregando mediante lo Spirito Santo,

Ancora una volta, la preghiera nello Spirito, o in lingue, serve per edificarci. Se hai bisogno di edificarti, rafforzarti nella fede, e fortificarti, prega nello Spirito! Dio desidera edificare noi, ma anche edificare i nostri fratelli. Ci vuole il giusto equilibrio perchè a volte abbiamo bisogno noi che la nostra fede venga rafforzata, o di avere potenza, e quindi è meglio pregare nello Spirito nella nostra cameretta, mentre poi quando siamo più forti, possiamo incoraggiare gli altri ed essere strumento di benedizione attraverso i doni spirituali come il dono delle lingue, di interpretazione o altri.

Sia chiaro che può capitare di avere lo Spirito Santo e non poter pregare in lingue, ma potrebbe essere una situazione temporanea di alcuni mesi, io personalmente dal battesimo in acqua al riempimento dello Spirito, ho trascorso 3 mesi di preghiera e desiderio del riempimento, con l’agevolazione del ritiro spirituale dove si pregava diverse ore al giorno insieme ad altre persone affamate dello Spirito. Dove c’è fame dello Spirito, lo Spirito si manifesta ed opera!

Un credente che non è ancora ripieno di Spirito, ha la capacità di esserlo, deve desiderarlo e deve avere l’occasione=deve richiederlo in preghiera, e frequentare una chiesa o un ritiro spirituale, dove si lascia spazio allo Spirito Santo! E’ come quando due persone vanno al fiume a fare il bagno. Uno si immerge e si lascia trasportare, mentre l’altro cerca di camminare nel fiume resistendo alla corrente e facendo fluire il fiume intorno a lui. Chi parla in lingue, o manifesta altri doni spirituali, è qualcuno che si è abbandonato al flusso dello Spirito (e ovviamente deve essere entrato nel fiume, quindi in un “ambiente” adatto). Chi ancora non parla in lingue, forse non ha totalmente arreso la propria vita a Cristo, non si sta lasciando andare nel fiume dello Spirito, o forse non è in un “ambiente” adatto. Approfondiremo meglio più avanti e specialmente di persona, sia chiaro però che il cammino con Dio, è un “cammino”, quindi ci sono sempre passi da fare per sperimentare le benedizioni che il Signore vuole darci (e che non si fermano solo al parlare in lingue)!

4 – Lingue per l’intercessione. Private a casa, o in incontri di preghiera tra credenti, per intercedere nel modo corretto, con le parole precise dello Spirito, che sono migliori di quelle della nostra umana sapienza.

ROMANI 8:26-27 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili; e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.

Lo Spirito ci soccorre nelle nostre debolezze…quali? Peccati? No! “Perché non sappiamo pregare come si conviene”. Lo Spirito ci soccorre con linguaggi nello Spirito, per pregare, e soprattutto intercedere, al posto nostro! La nostra debolezza è non conoscere la volontà di Dio, e soprattutto non conoscere le verità spirituali e i legami spirituali dietro le situazioni. Lo Spirito invece conosce il cuore di Dio e i legami spirituali creati dal nemico, quindi Lui sa come pregare, io no! Quindi lo Spirito, invece che spiegarmi tutti i dettagli, molti dei quali comunque non potrei capirli, direttamente prega Lui al posto mio, nel modo corretto, se io glielo permetto! Lui stesso intercede per me e per te, secondo il volere di Dio (=secondo la volontà di Dio). Chiunque parla in lingue, ha sperimentato almeno una volta cosa vuol dire intercedere per qualcuno, senza sapere per chi! Con lo Spirito Santo è possibile. Però è anche possibile che dopo averlo fatto, possiamo chiedere allo Spirito di rivelarci per chi o per cosa abbiamo pregato, e che lo Spirito ce lo riveli. Potrebbe addirittura essere che intercediamo per qualcuno che nemmeno conosciamo, ma che il Signore potrebbe farci conoscere a breve. L’importante è essere aperti allo Spirito, dargli il nostro tempo, la nostra vita, e la nostra “voce” per pregare!

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Le chiese di Apocalisse

Le chiese di Apocalisse
Studi Biblici

 
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Le chiese presenti nei primi 3 capitoli di Apocalisse sono molto interessanti e ci forniscono molti dettagli per capire l’opera di Gesù quando è venuto, e i Suoi scopi per noi e per questo mondo (Apocalisse 2:18-3:22).

Analizzando le diverse chiese noteremo alcuni dettagli che si ripetono, ma anche dettagli unici di alcune chiese. Focalizzandoci sulle ultime 4 vedremo come i credenti siano chiamati da Gesù a compiere opere, ma di un particolare tipo, e non per ottenere la salvezza che si ottiene per grazia, ma un premio di altro tipo. Capiremo che i credenti devono ravvedersi continuamente ed avere un atteggiamento umile. Non confidare nella religione o nelle proprie azioni e opere, ma accostarsi con amore e speranza al proprio Sposo.
Vedremo anche molti riferimenti ad un rapimento pretribolazionale in solo 1 capitolo e mezzo (senza contare i riferimenti nel resto della Bibbia). Analizzeremo l’apostasia (allontanamento dalla verità che si proclamava, senza possederla necessariamente) e vedremo che i tiepidi nella fede a Cristo, verranno vomitati dalla Sua bocca.

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Il tempo dell’olio

Il tempo dell’olio
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L’escatologia (cioè lo studio degli avvenimenti degli ultimi tempi) non è solo un argomento che affascina alcune persone e che spaventa altre. E’ un argomento molto trattato nella Bibbia, alcuni hanno calcolato circa 1800 volte, il che è molto ma molto più di altri argomenti comunque importanti. Nel messaggio di oggi, leggendo Atti 13:27 e Amos 3:7, capiremo quanto l’escatologia e la profezia siano argomenti che ogni cristiano deve conoscere. In seguito leggendo Ebrei 9:22-28 e Matteo 25:1-13, capiremo che ogni cristiano DEVE essere risvegliato e alla ricerca dello Spirito Santo, in attesa della seconda venuta del Messia, perchè questo è l’unico modo per essere presi il giorno del Rapimento della Chiesa (leggere anche 1 Corinzi 15:51, 1 Tessalonicesi 4:16-17, Ebrei 9:28, Apocalisse 19:1-10), e così evitare la parte peggiore della Grande Tribolazione (Matteo 24:30-31, 2 Tessalonicesi 2:1-12, Zaccaria 12-14, Apocalisse 19:11-21).

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Hai del companatico? Il Grande Mandato – 1a parte

Hai del companatico? Il Grande Mandato – 1a parte
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Leggendo la Bibbia e paragonando la chiesa primitiva con la chiesa attuale, non si può non notare molte differenze. Sembra come che la chiesa attuale abbia bisogno di una scossa, come se vivesse in un torpore da quasi 2000 anni. Alcuni limitano il Grande Mandato a evangelizzare, ci provano, falliscono e smettono.
Attraverso una analisi approfondita di Matteo 28:16-20, Luca 4:38-5:11 e Giovanni 21:1-14, capiremo quanto furono grandiose le due pesche miracolose, cosa significhi veramente essere discepoli e quanto Gesù sia interessato al nostro bene. Vedremo soprattutto quanto sia importante capire che abbiamo bisogno di sentire la voce dello Spirito e farci lavorare da esso, allo stesso modo in cui un principiante con il foglio rosa, deve guidare con un istruttore a fianco o almeno un patentato!

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Fuori dal deserto (i 3 stati del percorso spirituale)

Fuori dal deserto (i 3 stati del percorso spirituale)
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Attraverso il viaggio del popolo di Israele dall’Egitto alla terra promessa, passando attraverso il “deserto” (letteralmente luoghi desolati), vedremo come il Signore ci voglia parlare per farci capire i 3 livelli del percorso spirituale. Vedremo anche che Gesù venendo sulla terra fu 100% Dio e 100% uomo, e in quanto tale e per mostrarci la via da seguire ed essere un esempio per noi, dovette anche Lui passare attraverso questi 3 stati spirituali. Impareremo a conoscere le loro caratteristiche e cosa ci insegnano. Impareremo anche che c’è un modo per velocizzare il processo, ed un modo per rallentarlo. (Esodo 1:8-14, Matteo 3:13-4:2, Deuteronomio 8:2, Romani 8:14, Giosuè 5:6)