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La PAROLA che ILLUMINA la tua vita

In questo messaggio approfondiremo come portare la luce di Dio nella nostra vita. Io sono Carlo di MdG, e sogno di vedere questo mondo risplendere. Ti invito ad abbandonare le paranoie del “si stava meglio quando si stava peggio”, oppure “c’è un complotto, ci sono i poteri forti, e si andrà sempre peggio!”, perché Dio è più forte e mostrerà la Sua forza quando noi gli ubbidiamo! Voglio responsabilizzarti verso il compito che Dio ti ha dato. E lo possiamo fare capendo cosa Lui ha scritto nella Sua Parola.

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Chi comanda l’Apocalisse

Chi comanda l’Apocalisse
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Come ho detto in uno degli scorsi messaggi: una delle principali fobie di molti, credenti e non, è di finire nelle mani dell’anticristo e passare per la Grande Tribolazione e Armagheddon. Vuoi sapere chi deciderà l’inizio dell’Apocalisse e della Grande Tribolazione? Da chi dipende il periodo più buio della storia? Dal diavolo? Dall’anticristo? E se fosse qualcun altro? Rimani con noi e lo scopriremo insieme.

Tieniti forte, potrebbe essere scioccante, ma in realtà è molto bello scoprire chi comanda l’Apocalisse, perché così saprai in che mani finisce il mondo e perché.

Il libro di Apocalisse dedica i primi 3 capitoli al periodo della grazia, dove la protagonista è la chiesa. L’Apocalisse comincia con Gesù che si presenta e guida l’Apostolo Giovanni nella “rivelazione”, nello “svelare” gli ultimi tempi, questo è il significato della parola greca “Apokalupto”. Nei primi 3 capitoli vediamo 7 chiese dell’Asia minore che rappresentano le diverse tipologie di chiese che esistono e sono sempre esistite in 2.000 anni. Capiamo che la chiesa è stata, ed è tutt’ora, fedele, infedele, risvegliata, assopita, testimone di Cristo, voce del diavolo, costante, incostante, innamorata di Dio o lontana da Lui, etc… Queste 7 tipologie di chiese con i loro “pregi” e “difetti” ci guidano nel fare un’autoanalisi. Ci aiutano a comprendere noi stessi e la nostra fede. Capire quello che succede e dove stiamo andando!

Nel capitolo 4 abbiamo la visione meravigliosa della gloria del trono di Dio e il “rapimento” di Giovanni in cielo nella “porta aperta” per “vedere le cose che devono avvenire” e così inizia la parte più “profetica”.

Poi c’è il capitolo 5 dove vediamo Dio con in mano un libretto scritto dentro e fuori, con le condanne e i giudizi per gli uomini non redenti, condanne da compiersi durante la Grande Tribolazione (libretto da non confondere con il libro della vita dell’Agnello). Il contenuto del libretto è chiuso dai 7 sigilli e strettamente collegato con essi, con le 7 trombe e le 7 coppe. Vediamo per esempio il commento dei 24 anziani tra la 7a tromba e la 1a coppa:

APOCALISSE 11:17-18 «Ti ringraziamo, Signore, Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo grande potere, e hai stabilito il tuo regno. Le nazioni si erano adirate, ma la tua ira è giunta, ed è arrivato il momento di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi, a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra».

– Dio è un tantino ambientalista. Non come i “verdi” che difendono l’ambiente e basta disinteressandosi delle persone, Dio difende tutta la creazione, natura, animali e esseri umani soprattutto. Dirò di più, difende lo scopo per cui li ha creati: vivere in Lui, vivere alla Sua gloria! Infatti nella Bibbia sta scritto che “…la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio” (Romani 8:19)! Hai uno scopo: manifestarti come figlio di Dio! Non vuoi manifestarti come figlio di Dio? Allora stai disattendendo lo scopo della tua vita, e l’aspettativa del mondo intero!!!

Tra l’altro vorrei evidenziare che nel versetto 17 di Apocalisse 11, si sottolinea “ti ringraziamo…. perché hai preso in mano il Tuo potere”. Dio è in controllo. Dio è sovrano. Ma Dio ha “messo in pausa” il Suo vero potere per ora, in attesa del periodo dopo il tempo della grazia, altrimenti avrebbe fatto tante stragi contro la crudeltà umana.

Nel periodo storico che è in arrivo, ed è descritto in Apocalisse nei capitoli dal 6 al 19, Lui riprende in mano il pieno “potere”. Accantonare nel tempo della grazia il proprio potere, non fa perdere a Dio la Sua Onnipotenza. Lui rimane Dio. Lui è Onnipotente ed è Onnisapiente e sa le cose che avvengono alla fine, sin dall’inizio. Inoltre Lui posa il Suo potere e lo riprende poi, proprio come Gesù depose la propria vita, altrimenti non sarebbe potuto morire (Giovanni 10:17-18) Gesù era un immortale.

L’ira di Dio è confermata in molti altri brani sempre di Apocalisse:

APOCALISSE 15:1 Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che recavano sette flagelli, gli ultimi, perché con essi si compie l’ira di Dio.

– Con Apocalisse 15 fino al 19 si “compie”, cioè c’è la conclusione della rabbia di Dio contro la ribellione umana. Si conclude l’ira con gli ultimi sette flagelli. Dio non è “politically correct”, ma è degno di lode e gloria. Chi lo offende e rifiuta il sacrificio di Cristo, merita l’ira di Dio!

– Ma perché viene l’ira di Dio? Non è “buono” Lui da perdonare? In fondo basta che aspetta un attimo e ci comporteremo meglio, no? L’ira di Dio non si sfogherà perché siamo cattivi. Sì lo siamo e meritiamo la condanna, ma un domani Lui si sfogherà solo contro coloro che hanno rifiutato la scappatoia che Lui stesso ha creato: cioè il credere nel Figlio di Dio e vivere per Lui e in Lui:

GIOVANNI 3:36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui»

– L’ira di Dio è la cosa più brutta nella vita. Dio è buono, ma arriverà il giorno che perderà la pazienza e scatenerà l’Apocalisse. In realtà Dio non perde la pazienza, ma ha preventivamente scelto un livello dell’ira. C’è un indicatore dell’ira di Dio. Inoltre Lui è l’unico che in anticipo conosce la data in cui la propria ira raggiungerà il culmine. Che poi volendo sarebbe semplice non far arrabbiare Dio, basterebbe smettere di “credere in noi stessi”, e iniziare a credere nel Figlio di Dio, solo così possiamo avere vita! Non vivere per Gesù, riconoscendo il Suo sacrificio sulla nostra vita, è imperdonabile!

Tornando al libretto che nel capitolo 5 era in mano a Dio, è questo libretto che scatena tutte le condanne dei 7 sigilli, 7 trombe e 7 coppe dell’ira di Dio per coloro che erano nel torto e invece di pentirsi e ricevere il sacrificio e il sangue di Gesù sulla loro vita… invece di riconoscere la gloria di Dio e la Sua opera sulla terra attraverso le conversioni e i miracoli, disdegnano la gloria di Dio e addirittura perseguitano i credenti. Ma nessuno è degno di slegare i sigilli, cioè le chiusure, le cerniere, che impediscono di aprire il libro dell’ira di Dio sui ribelli e Giovanni pianse molto. Nessuno era degno tranne uno:

APOCALISSE 5:5 Ma uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, la radice di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli».

– Per che cosa ha pagato Gesù? Per aprire il libretto dell’ira di Dio sui ribelli! Se non capiamo questo, non capiamo neanche che non siamo qui sulla terra per fare una passeggiata. A me piace tantissimo fare passeggiate, escursioni, andare in montagna, ma qui sulla terra c’è un problema serio: la ribellione dell’uomo contro il Creatore che lo ha fatto! La vita non è facile, ma non ci è data per vivere per noi stessi, per il nostro egoismo, ma per la gloria di Dio! Nel versetto 8 si legge che il fatto che Gesù sia degno di prendere e slegare il libretto dell’ira di Dio, è la gioia e l’adorazione delle 4 creature viventi, dei 24 anziani e l’esaudimento delle preghiere dei veri credenti. Poi:

APOCALISSE 5:9-10 Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».

– Mentre Dio prova rabbia contro la ribellione dell’uomo, Lui prova gioia nel costituire un popolo di persone a Lui fedeli (che ci provano con tutto il cuore), e li costituisce per regnare e svolgere il compito sacerdotale. E la gioia dei credenti, deve essere l’inaugurare il regno politico di Dio sulla terra e la distruzione del regno di ribellione!

APOCALISSE 6:1-2 Poi, quando l’Agnello aprì uno dei sette sigilli, vidi e udii una delle quattro creature viventi, che diceva con voce come di tuono: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli venne fuori da vincitore, e per vincere.

– In questi versetti Gesù è “l’Agnello”, mentre colui che cavalca il cavallo bianco, apparentemente è buono, invece non lo è, e fa parte del quartetto dei cavalieri del male, comunemente chiamato “I 4 cavalieri dell’Apocalisse”. La corona che gli fu data, non sta scritto da chi, ma comunque non è una corona “diadema” (di quelle che appartengono a chi è di stirpe regale, generalmente associata a Gesù), ma una corona di tipo “stefanos” (di quelle associate a qualche eroe terreno, non per forza positivo, ma anche negativo). In questo caso è una rappresentazione dello Spirito dell’anticristo, che ottiene successo creando una falsa pace che crea le condizioni per passare agli altri sigilli. Ma chi slega l’anticristo o il suo spirito?

Gesù “slega” lo Spirito dell’anticristo, consentendo a “l’” anticristo di manifestarsi. L’apostolo Giovanni ci aveva già detto che c’erano già stati tanti anticristi allora.

1 GIOVANNI 2:18 Ragazzi, è l’ultima ora. Come avete udito, l’anticristo deve venire, e di fatto già ora sono sorti molti anticristi. Da ciò conosciamo che è l’ultima ora.

– Sono millenni che è l’ultima ora. Sono millenni che siamo nei tempi della fine. Questo non vuol dire che siamo nella Grande Tribolazione, potrebbero passare anche anni o decenni o secoli o millenni. Ma potrebbero anche passare secondi, decimi di secondo, centesimi di secondo o millesimi.
Sono millenni che ci sono anticristi. Ma solo quando Gesù toglierà il “primo sigillo” cioè il primo legaccio, la prima chiusura, allora verrà fuori “l’” anticristo, quello della fine. Nei millenni, Dio ha permesso l’ascesa di molti anticristi, ma li ha limitati, depotenziati, bloccati. Questi erano voluti dal nemico, ma secondo Dio non era il tempo giusto. Lui un domani sceglierà il giorno e l’uomo, non perché piaccia a Dio, ma perché rientra nei Suoi tempi, come strumento per poter manifestare la propria ira. E sarà un uomo cattivo, ma sarà quello giusto. Solo Gesù avrà l’autorità di consentire la venuta di quest’uomo iniquo, e lo farà per uno scopo ben preciso: dare il via alla battaglia per l’inizio politico del Regno di Dio.

Dopo l’ira di Dio manifestata tramite i sigilli, le trombe e le coppe, ci sarà una prima battaglia per l’inizio del millennio messianico (trattata in Apocalisse 19), e poi una battaglia per la fine del millennio messianico (Apocalisse 20), al cui termine inizia “l’ordine eterno” (trattato nel capitoli 21-22).

Ma non voglio andare troppo avanti ora dando troppe informazioni che non possono essere comprese, ma sarei già contento se fosse stato chiaro con il messaggio di oggi che non serve fare gli Sherlock Holmes alla ricerca dell’anticristo. Che non serve aver paura di questa figura, che in fondo è permessa dal nostro Signore stesso (non desiderata, ma permessa).

Anzi possiamo essere contenti per la venuta di questa figura, che farà ripartire il conto alla rovescia per la piena venuta del Regno di Dio, conto alla rovescia che è fermo per il tempo della grazia.

Come dicevano i primi cristiani, maranthà Gesù ritorna. E’ una gioia la venuta dell’anticristo e della Grande Tribolazione, ovviamente non per la sofferenza e la morte, sia che la passiamo e sia che non la passiamo, ma una gioia perché riparte la clessidra degli ultimi tempi che sancisce l’inizio del nostro Regno, il Regno dove regneremo con Cristo!

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Camminare secondo lo Spirito

Camminare secondo lo Spirito
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Dio non ha bisogno di consigli, né di aiuto, ma è alla ricerca di collaboratori, infatti ci chiama ad andare in tutto il mondo a predicare la Buona notizia del Regno di Dio. Dall’episodio della risurrezione di Lazzaro (Giovanni 11:1-46) possiamo imparare molte cose.

– Per esempio vediamo come Gesù sapesse benissimo come sarebbe andata a finire la storia, ancor prima del doverlo risuscitare, ed ancora prima che morisse, senza sapere quanto grave fosse la sua malattia (v.4, 11, 13, 14). La tua vita non deve essere in balìa degli eventi terreni, ma al sicuro fra le mani di Dio e in mezzo agli eventi spirituali.
Non ci vuole coraggio per dire a un morto di venire da te, neanche il pensiero positivo, o una forte speranza, ma ci vuole la certezza della rivelazione che viene da Dio, altrimenti non succede niente.
– Inoltre troviamo la profonda umanità e carnalità degli esseri umani che non aprono le orecchie alla rivelazione dello Spirito (i giudei, Marta e Maria, ma anche gli stessi discepoli). Questa umanità e carnalità, non permette di vedere l’opera di Dio davanti i propri occhi, e vediamo che Gesù piange e freme per questo. Dio soffre quando le persone non lo ascoltano. Gesù piange quando la gente, soprattutto quelli che si definiscono cristiani, non ode la voce dello Spirito (v.33-38). Ci vuole più discernimento spirituale!
Leggendo Galati 5:16 e Giacomo 4:8, vedremo come sia fondamentale per i cristiani camminare secondo lo Spirito. Che Gesù non faceva miracoli e guarigioni per via del coraggio, ma perché era vicino a Dio il Padre e perché camminava nello Spirito Santo, ascoltando attentamente la rivelazione dello Spirito e i tempi dello Spirito.
Leggendo Apocalisse 3:20 vedremo come sia importante passare tempo in preghiera, ma non solo a parlare o a fare richieste, ma per avere comunione con Gesù, trascorrere del tempo con Lui. Lui vuole svelarci i Suoi piani quando siamo in intimità con Lui. Lui vuole darci pace e gioia quando siamo con Lui.
Concluderemo con Amos 3:7, facendo un’analisi dettagliata in lingua ebraica, e vedremo come il Signore non faccia nulla senza rivelare i Suoi piani a coloro che sono desiderosi di avere comunione con Lui. Infatti questo versetto si potrebbe anche tradurre “Dio agisce solo dopo aver chiarificato i Suoi piani segreti, a coloro che hanno un rapporto intimo e personale con Lui, e sono Suoi portavoci in questo mondo”. Invece si rattrista quando nessuno cerca il Suo cuore e la Sua volontà.
– Infine vediamo che a noi spetta il naturale (slegare il “Lazzaro” risuscitato o rotolare la pietra dal sepolcro) mentre il soprannaturale lo fa Dio (il miracolo della risurrezione).
Dobbiamo però imparare 4 punti: essere possibilisti riguardo l’opera di Dio, sapere che abbiamo un Dio grande, imparare ad ascoltare la Sua voce e, in base a quello che ci dice, agire. Imparare ad abbandonare la nostra carnalità e vivere nello spirituale!
I farisei conoscevano la Bibbia, ma non bastava. Marta, Maria e i discepoli, conoscevano la Bibbia e avevano un rapporto personale con Gesù, ma neanche questo bastava. Dobbiamo conoscere la Bibbia, avere un rapporto personale con Gesù, e in più ascoltare attentamente la voce di Dio, mentre camminiamo nello Spirito. Solo in questo modo gli eventi terreni non solo non ci sorprenderanno, ma saremo noi a sorprendere loro!

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Cosa fa il Padre? (parte 2)

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Abbiamo già visto che Gesù quando era sulla terra aveva dei limiti: non poteva sapere il giorno o l’ora del Suo ritorno, non potè compiere miracoli finché non ricevette lo Spirito Santo, non poteva guarire chi non veniva a Lui, come a Nazaret, etc..)
Fu 100% uomo e 100% Dio, eppure diventando uomo limitò alcuni dei Suoi poteri e cominciò a fare miracoli solo dopo il battesimo nello Spirito. Gli stessi miracoli e guarigioni, li faceva solo dopo aver pregato. La caratteristica però, è che non pregava mai per dei miracoli, ma pregava per essere in comunione con il Padre e farsi dare indicazioni sulla Sua volontà. Caratteristica importante per noi è l’imparare ad ascoltare la voce di Dio. Tramite 1 Samuele 3, vedremo come il profeta Samuele imparò sin da bambino ad ascoltare la voce e la volontà di Dio.
In Giovanni 6 vedremo che prima della moltiplicazione Gesù salì sul “monte” a pregare. Poi scendendo si trovò la situazione di una folla affamata, senza che ci fosse abbastanza cibo o soldi per comprarlo, ma Lui “ben sapeva cosa avrebbe fatto”. Gesù camminava nel livello della gloria, in comunione costante con il Padre. Faceva “solo quello che vede fare al Padre”, e per questo non poteva venire sorpreso dalle difficoltà. La rivelazione di Dio viene solo da una vita di preghiera e di ascolto di Dio, non da una preghiera saltuaria e interessata ad un problema contingente.

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Il cuore secondo Dio

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C’è un differente modo di vedere le cose tra l’uomo e Dio e l’uomo non potrà mai avere una conoscenza totale, delle situazioni e delle persone qui sulla terra, a causa dei propri limiti. Può venire in aiuto l’ascoltare la voce di Dio e le Sue rivelazioni. Leggendo 1 Samuele 16:7 vedremo come il profeta Samuele fu dissuaso da Dio dal giudicare e scegliere il re da ungere in base all’apparenza (classico errore umano), ma di ascoltare la Sua voce. Dio non gli disse di giudicare in base al cuore, perché l’uomo non può farlo. Leggendo Proverbi 3:5 vedremo che dobbiamo fidarci di ciò che dice la Bibbia e di ciò che dice la voce di Dio, non delle nostre impressioni o della nostra intelligenza. Tramite Marco 12:30 capiremo com’è un cuore integro verso Dio. Poi approfondiremo il concetto ebraico di cuore, che era reputato la sede della mente, dei pensieri, della volontà e delle intenzioni, e che Dio, come perfetto orologiaio che conosce noi suoi orologi, vuole l’autorità sul nostro cuore. Concluderemo con 2 Cronache 16:1-9, analizzando l’errore del re Asa di confidare nei soldi e negli eserciti invece che in Dio. E vedremo che Dio è invece alla ricerca di chi voglia offrire il cuore e la propria vita a Lui, per spiegare la Sua forza in favore di essi. Se hai il cuore integro davanti a Lui, stai sicuro che Lui ti cerca e ti trova per benedirti. Ti trova per stendere la Sua potente mano in tuo favore!

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Gli ultimi tempi – Il rapimento 2a parte

Gli ultimi tempi – Il rapimento 2a parte
Studi Biblici

 
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Abbiamo visto nello Studio precedente che la Sposa, cioè la Chiesa, non attende la fine del mondo, ma attende una persona, il Suo Sposo.
Il libro di Apocalisse conferma questo, infatti facendo una panoramica, vediamo che la Chiesa è presente nei primi 3 capitoli, poi con il nome di “Sposa” è presente dal capitolo 19 al 22. Ma non dice niente nei capitoli in mezzo che parlano della Grande Tribolazione (dal 4 al 18) se non della presenza di una folla che viene dalla tribolazione, credenti che non erano “Chiesa” al momento del Rapimento e che probabilmente si convertiranno durante la Tribolazione. La Chiesa, nel Rapimento, andrà ad incontrare il Signore Gesù nell’aria (1 Tessalonicesi 4:13-18), mentre la Tribolazione verrà “come un laccio su tutti quelli che abitano la terra” e solo pregando e vegliando saremo “ritenuti degni di scampare a quelle cose” (Luca 21:34-37). Il Rapimento non si può prevedere, bisogna vegliare e prepararsi in anticipo (Matteo 24:36, 1 Corinzi 15:52), è chiaro però che il Signore preserverà la Sua Sposa “fuori dall’ora della prova che sta arrivando…” (Apocalisse 3:10).

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Fuori dal deserto (i 3 stati del percorso spirituale)

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Attraverso il viaggio del popolo di Israele dall’Egitto alla terra promessa, passando attraverso il “deserto” (letteralmente luoghi desolati), vedremo come il Signore ci voglia parlare per farci capire i 3 livelli del percorso spirituale. Vedremo anche che Gesù venendo sulla terra fu 100% Dio e 100% uomo, e in quanto tale e per mostrarci la via da seguire ed essere un esempio per noi, dovette anche Lui passare attraverso questi 3 stati spirituali. Impareremo a conoscere le loro caratteristiche e cosa ci insegnano. Impareremo anche che c’è un modo per velocizzare il processo, ed un modo per rallentarlo. (Esodo 1:8-14, Matteo 3:13-4:2, Deuteronomio 8:2, Romani 8:14, Giosuè 5:6)