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Santo o consacrato

Santo o consacrato
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Chi sono i santi? Persone buone del passato? Persone riconosciute dalla religione? Persone che avevano un rapporto speciale con Dio?

Oggi facciamo un approfondimento del significato della parola “santo”, del cosa significa essere consacrati, perché sia rilevante per te, e capiremo cosa Dio si attende da me e da te.

Oggi parliamo di consacrazione e del sostantivo “santo”: chi è costui? Il termine italiano deriva dal lat. sanctus, part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire.

Nelle nostre Bibbie italiane troviamo questo termine, ma è una italianizzazione del termine latino, che non esprime fedelmente il concetto ebraico o greco che è nel testo originale che non è latino. Ricordo sempre “Bibbia tradotta Bibbia tradita”.

Quando parlo di testo originale in ebraico (la lingua in cui è scritto l’antico testamento) intendo il sostantivo “kadòsh”, l’aggettivo “kòdesh” e il verbo “qadash” che derivano tutti dalla radice qof-dalet-shin che esprime il concetto del consacrare o consacrarsi a qualcuno o qualcosa. Per farti capire, è la stessa radice che si usa nelle parole “kedesh” e “kedashah” per parlare degli uomini e delle donne che si consacravano agli dei nella cosiddetta “prostituzione sacra”: erano persone che in onore degli dei consacravano la loro vita e praticavano cose sconvenienti, equivalenti alla prostituzione. Per cui i concetti di santità e santificazione, non sono qualcosa che origina nella fede cristiana per indicare una morale cristiana e una perfezione in antitesi al peccato, ma esistono da sempre e significano “essere appartati per un compito speciale”. Anche se non riesci a pensare a te come “santo”, devi comprendere che questa è la tua chiamata: consacrazione, messi da parte per servire Dio ed essere Suoi rappresentanti!

Sono questi i termini scritti nel testo biblico e che Dio ha utilizzato quando parlava con il Suo popolo, con i discepoli, con i profeti. Usare qualsiasi altro termine tradotto da lingue altre come il latino o l’italiano, finisce per tradire il messaggio di Dio. Magari ci dirà cosa intende la religione o cosa intende l’uomo, ma non cosa intende Dio. Io invece voglio sapere proprio esattamente quello che vuol dirmi Dio. E tu? Preferisci capire quello che pensa la religione fatta dall’uomo, o quello che ha stabilito Colui che ci ha fatti? Dico sempre “Gesù è relazione, non religione!”

Dio parlando al popolo di Israele per spiegare la consacrazione, dice:

ESODO 19:5-6 Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa”. Queste sono le parole che dirai ai figli d’Israele».

– Questo brano descrive il patto fatto tra Dio e il popolo di Israele.

Il termine ebraico tradotto con “santa” nella parte che dice “e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa” è “Kadòsh”. Sacerdote e santo, vogliono esprimere la chiamata al popolo di Dio di essere Suoi intermediari nel mondo. Se vuoi essere parte del popolo di Dio, devi essere Suo intermediario nel mondo (cioè ascoltare la voce e il messaggio di Dio e portarlo al mondo). Se hai bisogno di altri intermediari per ascoltare Dio (sacerdoti, papi, pastori, profeti) allora non fai parte del Suo popolo. Se non vuoi fare da intermediario tra Dio e il mondo, allora non fai parte del popolo di Dio. Attenzione che questo punto è molto importante: tutti credono di essere figli di Dio e di far parte del popolo di Dio, ma solo consacrandosi a Dio e portando il Suo Regno nel mondo, allora si diventa parte del popolo di Dio!

LEVITICO 19:2 «Parla a tutta la comunità dei figli d’Israele, e di’ loro:
“Siate santi, perché io, il SIGNORE vostro Dio, sono santo.

– Siate santi perché io sono santo. Se vuoi interfacciarti con Dio, devi consacrarti a Lui al Suo stesso livello. Non perderti nelle distrazioni di questo mondo.

Lui non lo chiede solo ad alcuni e per giunta morti, ma vuole che tutti quelli del Suo popolo, vivi, siano santi=consacrati a Lui. Non si parla di morti, perché se erano credenti, erano già consacrati a Dio e adesso ormai sono nell’altro mondo. Tu, vivente, consacrati a Dio per entrare a far parte del Suo popolo. Non devi diventare un religioso, proprio come non tutto il popolo di Israele era composto da “chierici”.

ROMANI 1:7 a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo.

– L’apostolo Paolo non aveva perso la tramontana: non scriveva a persone defunte, invece scriveva le lettere a persone vive, attive nella chiesa locale, consacrate a Dio, sconosciute di cui non sappiamo il nome e di certo non sono nel nostro calendario. E’ il progetto di Dio che tu sia santo, cioè appartato e consacrato per diffondere il Suo Regno e la Sua gloria nel mondo. C’è un servizio a Dio che si esplica nella Chiesa locale e nella Chiesa universale, attraverso persone consacrate che vogliono ascoltare la voce di Dio e attenersi al Suo patto. Che vogliono vivere e diffondere il messaggio di Dio. Vuoi farne parte?

EFESINI 1:4 In lui ci ha eletti prima della formazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui,

– La “santità”- “consacrazione” si manifesta in un aspetto fisico di morale e purezza, ma anche nel più dimenticato aspetto spirituale. Questo è uno dei tanti versetti interpretati in maniera univoca come se dovessimo solo stare attenti a quello che facciamo: fare attenzione a non peccare. Ma noi siamo fatti di corpo, anima e spirito. Quindi non leggerlo con il vecchio concetto legalistico come se questo versetto stia parlando solo al corpo. O solo parlando di cosa non fare. In realtà questo versetto parla al tuo corpo di “cosa fare” e anche alla tua anima e al tuo spirito!

2 CORINZI 7:1 Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.

– Attenzione alla contaminazione nella carne, ma allo stesso modo attenzione alla contaminazione nello spirito. Quindi la “santificazione” riguarda tutto il popolo di Dio.

Vuoi il cielo? Vuoi la benedizione qui sulla terra? La santificazione / consacrazione riguarda te, e non solo nella carne, ma anche nello spirito. L’una non esclude l’altra, anzi, l’una non può stare senza l’altra!

– Come interpretava l’apostolo Paolo questo compito di consacrazione?

GALATI 2:20 Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.

– Lui aveva compreso chi era che lo aveva fatto, e per quale scopo lo aveva fatto. Tu lo hai compreso? Se lo comprendi, capisci anche che il tuo compito non è essere un cristiano della domenica, oppure un cristiano religioso, ma che è essere appartati a Dio per un compito speciale!

– Spesso si pensa che solo le persone con un titolo possano svolgere compiti speciali, ma non è così. Tutti i cristiani sono chiamati a svolgere un compito speciale per il loro Signore!

EBREI 12:14 Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore;

– Se non ti santifichi/consacri a Dio, non lo vedrai! Non ci sono scappatoie! La santificazione/consacrazione è un argomento vitale che io e te siamo chiamati a vivere e perseguire. Non è qualcosa che possiamo ottenere con le nostre forze umane e carnali, ma lavorando e vivendo nello Spirito. Abbiamo bisogno di risvegliarci spiritualmente, di lavorare per la nostra crescita spirituale. Di disporci al 100%…al 200%.

CONCLUSIONE. Abbiamo visto che la religione punta all’esaltazione di pochi uomini e donne perfette. Dio invece punta alla consacrazione a Lui di un popolo fatto di gente con difetti, che viene perfezionata e potenziata corpo, anima e spirito, gente appartata per un compito speciale. Capisci benissimo che è meglio seguire Dio ed entrare a far parte del Suo popolo, che seguire una religione umana che non serve a niente.

Hai una speranza enorme ad entrare a far parte del Popolo di Dio. Hai delle grandi benedizioni che ti aspettano ed un compito speciale SE ascolti la voce di Dio e ti attieni al Suo patto, consacrandoti a Lui!

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Pretribolazione: cosa accade in cielo?

Pretribolazione: cosa accade in cielo?
Studi Biblici

 
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I primi 3 capitoli del libro di Apocalisse ci parlano del tempo della Chiesa (altrimenti chiamato anche tempo della grazia). Passando al capitolo 4 e 5, vediamo uno stacco sia in termini di luogo (dalla terra al cielo) che in termini temporali (dal tempo della Chiesa al tempo subito prima della Tribolazione).

Nel capitolo 4 troviamo la Chiesa rappresentata dai 24 anziani e vediamo che solo Dio è degno di gloria e nessun altro. Così tanto degno di gloria e di maestà, che tutto il resto quasi sparisce. Dio è veramente degno della nostra adorazione, del nostro amore e delle nostre attenzioni.
Al capitolo 5 ci focalizziamo su un rotoletto di papiro chiuso con 7 sigilli. Nessuno è degno di aprirlo, né in cielo, né in terra e né sotto la terra. Capiamo che neanche Dio il Padre, e neanche lo Spirito Santo, sono degni di aprirlo, ma è solo Dio il Figlio, rappresentato da un Agnello senza difetto, immolato, ad avere il diritto di aprirlo, grazie al sangue versato sulla croce. In virtù del Suo sacrificio, è anche degno della lode e della gloria, e ci ha acquistati a Dio il Padre affinché fossimo un regno e dei sacerdoti. Svogliamo questo compito già oggi, ma lo svolgeremo in modo completo durante il Millennio, grazie al sacrificio di Cristo!

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La triplice funzione del nostro sacerdozio in Dio – 3a parte

La triplice funzione del nostro sacerdozio in Dio – 3a parte
Culti

 
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Gesù col Suo sangue ci ha lavati dai nostri peccati, ma ci ha anche comprati affinché fossimo Suoi sacerdoti e svolgessimo i 3 compiti del sacerdozio.
Leggendo 1 Pietro 4:7-11, Efesini 4:1-16, 1 Corinzi 12:4-13, 25-31,Romani 12:6-8 e 1 Corinzi 14:26, leggeremo molti degli ambiti in cui può essere applicato il “servizio a Dio” che ogni cristiano in quanto “comprato dal sangue di Cristo” per essere sacerdote, può svolgere. L’importante è capire che dobbiamo rimanere connessi con il Signore “h24” e sette giorni su sette.

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La triplice funzione del nostro sacerdozio in Dio – 2a parte

La triplice funzione del nostro sacerdozio in Dio – 2a parte
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Gesù col Suo sangue ci ha lavati dai nostri peccati, ma ci ha anche comprati affinché fossimo Suoi sacerdoti e svolgessimo i 3 compiti del sacerdozio.
Leggendo Luca 1:10, 7:46, 1 Tessalonicesi 5:16-18, Apocalisse 2:29, Romani 10:17, Zaccaria 7:13, Giovanni 10:27, Proverbi 19:21, Isaia 55:9, Geremia 17:9, Ezechiele 13:2-3, 1 Timoteo 2:8, Efesini 6:18, Giovanni 4:23, Marco 7:6-8, Ebrei 11:6, Atti 10:4, scopriremo l’adorazione e la preghiera come compiti sacerdotali. Chi semina in preghiera svolgendo la funzione sacerdotale, sicuramente raccoglie!

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La triplice funzione del nostro sacerdozio in Dio – 1a parte

La triplice funzione del nostro sacerdozio in Dio – 1a parte
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Gesù col Suo sangue ci ha lavati dai nostri peccati, ma ci ha anche comprati affinchè fossimo Suoi sacerdoti e svolgessimo i 3 compiti del sacerdozio.
Leggendo 1 Pietro 3:9, 1 Cronache 17:27, Numeri 6:22-27 e 2 2 Corinzi 13:13, scopriremo come portare la benedizione di Dio sulla terra.

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La triplice funzione del nostro sacerdozio in Dio – introduzione

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Gesù col Suo sangue ci ha lavati dai nostri peccati, ma ci ha anche comprati affinchè fossimo Suoi sacerdoti.
Leggendo Apocalisse 1:4-6, 5:8-10, 1 Pietro 2:4-10 e 1 Cronache 23:13, vedremo che non siamo stati salvati per starcene in un cantuccio a non fare niente, ma che, come sacerdoti, abbiamo 3 compiti importanti da svolgere.