culti

Vivere nella benedizione generazionale

In questo video vedremo che ci sono benedizioni per te, se vivi per la gloria di Dio! Elencherò 6 principi biblici che stanno dietro alcune di queste benedizioni per farti comprendere i vantaggi del lasciare il controllo della tua vita a Dio!

culti

No alla RELIGIONE, sì a CRISTO

Potresti domandarti “Perché mettere la religione in opposizione a Gesù”? Ho delle buone motivazioni etimologiche, storiche e dottrinali per farlo. Ti invito a rimanere con noi per vedere che non è la religione che porta a Gesù, vedere qual è il vero compito della Chiesa, e qual è l’unico modo per andare a Gesù e al Padre Celeste in paradiso.

culti

Chi sono in Cristo?

Siamo in una società piena di gente confusa, che non sa che scelte fare nella vita, a che genere appartenere, che lavoro fare, che partito votare, a volte anche i “cristiani”! La gente non sa da dove viene e cosa fare, ma Dio offre un’identità a chi crede in Gesù. Scopriamo chi siamo in Cristo.

culti

L’utilità dell’afflizione

Se sei concentrato/a sui tuoi impegni, problemi e afflizioni, voglio accompagnarti in un percorso con l’apostolo Paolo, nell’approfondimento dell’afflizione, come risolverla, e di come servire Dio e il prossimo.

culti

La RIVELAZIONE di Dio

Se Gesù era uno, perché ci sono tante religioni e denominazioni? Non dovremmo essere tutti fratelli e andare d’accordo? Abbiamo solo una Bibbia, eppure siamo sempre divisi, perché? E perché c’è tanta confusione? Rimani con noi e scopriamolo insieme!

audio, culti

La Pasqua e lo scambio degli agnelli

La Pasqua e lo scambio degli agnelli
Culti

 
Play/Pause Episode
00:00 /
Rewind 30 Seconds
1X

Nella cultura cristiana si crede che il messaggio di Pasqua sia legato alla risurrezione, mentre in realtà è più collegato al sacrificio, alla salvezza e liberazione, a determinate condizioni (mentre invece la festa degli azzimi e la festa delle primizie sono più collegate alla risurrezione).

Quando parlo di sacrificio, non intendo che siamo chiamati a compiere chissà quali opere, ma a comprendere dei punti importanti, e cambiare vita. Facciamo un viaggio nel tempo e andiamo nell’Egitto di circa 3.500 anni fa. Dio parlava ma nessuno voleva ascoltare, anzi preferivano ignorare l’unico vero Dio, per prostrarsi di fronte a delle statue. Dio non sopporta essere sminuito e svalutato in confronto a delle sculture di pietra. Un uomo particolarmente testardo e pronto a tutto, di nome Mosè, incontra Dio e può cominciare il piano di salvezza di un popolo dalla schiavitù, e potenzialmente dell’umanità.

Attraverso 9 piaghe la situazione non cambia, ma con la 10a (la morte dei primogeniti, che non avevano il sangue dell’agnello sugli stipiti e sull’architrave della propria porta) cambia tutto. Ovviamente era tutto indirizzato per la salvezza del popolo eletto, ma chiunque avesse compreso il messaggio della piaga e agito di conseguenza, sarebbe scampato alla strage, ebreo o gentile che fosse. Ma prima dell’attuazione della 10a piaga, parte la spiegazione della Pasqua.

Ora leggiamo ESODO 12:3-13

-Il 10° giorno veniva preso un agnello. Stava con la famiglia 4 giorni, i bambini sicuramente gli avrebbero dato un nome e avrebbero giocato con lui. Il 14° giorno del mese, quindi dopo 4 giorni, l’agnello sarebbe stato ucciso, immaginatevi la reazione dei bambini. Immaginatevi il messaggio che arriva riguardo la serietà con Dio e la gravità dell’essere lontani da Lui per pensare ai propri interessi.

-L’agnello doveva essere sufficiente per far mangiare tutti, senza che ne avanzasse. Quindi richiama a una rapporto personale, una porzione per ognuno della casa nessuno escluso.

-Il sangue di quell’agnello conosciuto, veniva visto dai bambini ogni giorno, in quanto bastava guardare la porta di casa macchiata da quel sangue forse per sempre.

-Pasqua deriva dal verbo ebraico pasach, che significa passare oltre, nel senso di risparmiare, proteggere, salvare. Tutto il popolo viveva capendo la necessità di un sacrificio di sangue, che servisse affinché il giudizio passasse oltre loro e fossero risparmiati.

ISAIA 53:3-7 Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato!
Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l’agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca.

-In questo brano vediamo l’adempimento di Esodo 12 che era stato scritto 1400 anni prima di Cristo. Mentre Isaia è stato scritto “solo” 700 anni prima di Cristo. Il piano di Dio per la salvezza dell’uomo in Cristo, spiegato secoli prima della Sua venuta! Noi eravamo pecore che seguivano la propria via, e Lui Dio. Così Lui si è fatto pecora, agnello sacrificale, affinché noi potessimo essere salvati e liberati! Questo è lo scambio di agnelli. Otteniamo pace perché l’Agnello perfetto si è sostituito a degli agnelli imperfetti. Grazie a Gesù non serve più sacrificare gli agnellini!

GIOVANNI 1:29-30 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! Questi è colui del quale dicevo: “Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché egli era prima di me”.

-In Esodo 12 abbiamo visto un rapporto diretto e personale con l’agnello sacrificale che stava 4 giorni con la famiglia e simboleggia Cristo Gesù. Con Lui dobbiamo avere un rapporto da “coinquilini” (dopo essere sacrificato doveva essere sufficiente per tutti i membri della famiglia nessuno escluso, e non doveva avanzare niente, per cui vediamo l’applicazione personale per ognuno di noi). Non puoi appoggiarti su opere o su meriti, ma solo sul sacrificio dell’Agnello puro, perfetto e senza macchia, applicando il Suo sangue sulla tua vita personalmente.

-Ricevendo la Pasqua di Gesù, cioè il Suo sangue come protezione sulla nostra vita, noi siamo risparmiati, protetti e salvati.

-Non devi per forza essere ebreo, ma devi per forza mettere il sangue dell’Agnello perfetto a protezione della tua casa. Il Signore non chiedeva l’etnia e poi se ebrei lasciava vivere, se egiziani uccideva i primogeniti. Cercava il sangue sulla porta, se c’era risparmiava gli abitanti della casa, se non c’era allora non risparmiava. Non ci sono scuse per non andare a Gesù, “mio padre è credente…mia madre…mia zia…sono una brava persona”, bisogna ricevere il sangue di Gesù sulla propria vita.

I figli e tutta la famiglia, non erano più bravi di chi stava fuori, ma erano più ubbidienti rimanendo in casa tutta la notte, al di qua della porta bagnata dal sangue dell’agnello. Un versetto dice “ubbidire è meglio del sacrificio”, vuol dire che il sacrificio dell’agnello non serviva a niente, ma l’ubbidienza collegata all’atto era necessaria. Siamo chiamati ad ascoltare la voce di Dio e ubbidirGli!

-Il bagnare la porta col sangue crea la forma della croce di Gesù.

L’angelo passando, vedeva la croce bagnata dal sangue e considerava già effettuato il sacrificio di Cristo su quella famiglia con secoli di anticipo. Sta scritto che il sangue degli agnelli non può salvare, ma quello era un anticipo di ciò che sarebbe accaduto in seguito, e per il Signore non esiste passato e futuro ma Lui vive sempre al presente, quindi un atto che per noi è passato o futuro, per Lui ha valore attuale. Se tu ti convertirai tra 50 anni, per Lui sei già Suo figlio in quanto Lui conosce la fine sin dall’inizio! Già prima della fondazione del mondo Lui sapeva chi l’avrebbe ricevuto e chi no, di conseguenza chi avrebbe adottato come figlio e chi no, chi scrivere nel libro della vita dell’Agnello, e chi no! Dio ama tutti indiscriminatamente, ma ha un amore più alto verso i Suoi figli, che vede attraverso il sangue del Figlio perché abbiamo sulla nostra “porta” il Suo sangue! Sta scritto “Se uno è in Cristo, egli è una nuova creatura”. La prossima settimana affronteremo due implicazioni dell’Agnello immolato!

audio, culti

La completa armatura di Dio 2

La completa armatura di Dio 2
Culti

 
Play/Pause Episode
00:00 /
Rewind 30 Seconds
1X

Nella prima parte di questa serie su EFESINI 6:10-18, abbiamo affrontato l’importanza dell’indossare la “completa” armatura, non una o solo alcune parti. In questo indossare, non siamo incoraggiati, o consigliati, ma tutti i verbi di questo brano sono all’imperativo.

Il Signore ci comanda di indossare l’armatura per “resistere nel giorno malvagio”. Dio non ne ha benefici o malefici se noi indossiamo o no la Sua armatura, siamo noi che ne abbiamo i benefici se la indossiamo o i malefici se non la indossiamo. Infatti potremmo avere tutto l’amore e l’altruismo del mondo ed essere a posto con Dio e con il mondo, ma non essere difesi dagli attacchi del nemico perché i “dardi infuocati” ci colpiscono se stiamo senza armatura, o anche solo senza una singola parte dell’armatura. Nella volta scorsa abbiamo affrontato la verità, la giustizia, la pace e la fede.

SALVEZZA

In battaglia la testa era il bersaglio principale, bastava poco per uccidere il soldato avversario colpendolo alla testa, per questo si indossavano degli elmi. Paolo sta scrivendo a credenti, per cui la salvezza è sicura, ma possono e potremmo non esserne sicuri nella difficoltà. Dio è con noi, e niente potrà farci perdere la salvezza, tranne la nostra rinuncia, tranne il nostro smettere di credere che abbiamo Dio al nostro fianco. Credere che siamo soli. A questo punto possiamo crollare sotto il peso, se non lo posiamo ai piedi della croce! Invece la nostra mente deve riposare in Cristo e nella certezza della salvezza. Qualsiasi cosa succederà mai, noi abbiamo fiducia che avrà una fine, e poi Dio ci accoglierà in cielo.

Non confidare nella vita terrena: se va bene, bene, ma se va male, che ce ne importa, ci importa di andare con Gesù!

1 CRONACHE 16:23 Cantate al SIGNORE, abitanti di tutta la terra,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza!

SALMO 12:5 Per l’oppressione dei miseri,
per il grido d’angoscia dei bisognosi,
ora mi ergerò», dice il SIGNORE,
«e darò la salvezza a chi la brama».

ISAIA 30:15 Poiché così aveva detto il Signore, DIO, il Santo d’Israele:
«Nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza;
nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza».
Ma voi non avete voluto!

PAROLA PRONUNCIATA DA DIO (MEDITAZIONE)

La spada era effettivamente l’unica parte dell’armatura, deputata alla parte offensiva. Andare in battaglia ben protetti, ma senza armi, non è molto furbo. Non hai speranze di resistere e sopravvivere. Così un cristiano che non legge la Bibbia (nel senso che non ascolta ciò che Dio gli vuole dire), non la conosce e non la medita costantemente, che non passa tempo all’ascolto di Dio, è già finito!

GIOSUE’ 1:8 Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai.

SALMO 1:1-2 1 Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi,
che non si ferma nella via dei peccatori;
né si siede in compagnia degli schernitori;
2 ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE,
e su quella legge medita giorno e notte.

PREGHIERA

Anche se le prossime 3 parti, non hanno parti equivalenti di armature da battaglia, la Scrittura ci fa capire che sono comunque parte dell’armatura di Dio che il cristiano deve indossare.

Sono anche strettamente collegate e nella stessa frase del versetto precedente, quindi sono strettamente collegate con l’ascolto di ciò che dice Dio! Infatti nel testo greco il versetto 18 inizia con la preposizione “dia” che significa “attraverso”.

Preghiera non è la parte delle richieste, “prosèchome” è il termine generico che indica la comunicazione con Dio, che può avvenire attraverso il ringraziamento, l’adorazione, la supplica, l’ascolto, etc… Nella preghiera modello del Padre nostro, non troviamo richieste specifiche, ma comunicazione tra un figlio e suo padre. Infatti per definizione, pregare è “parlare con Dio” in un modo diretto, personale e intimo. Tutti siamo spinti con forza a parlare con Dio ogni giorno, e ad ascoltarLo!

1 TESSALONICESI 5:17 non cessate mai di pregare

1 TIMOTEO 2:8 Io voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e senza dispute.

L’esortazione nel versetto 18 è di pregare in ogni tempo, per mezzo dello Spirito e per tutti i santi: quindi sempre, nello Spirito e per tutti!

Tutti capiamo cosa vuol dire sempre e per tutti, ed è facile capirne il perchè siano importanti. Ciò che sfugge di solito è “per mezzo dello Spirito”.

John Bevere insegna che Paolo si stia riferendo al parlare in lingue. Secondo me è una forzatura, anche perchè dice in ogni tempo, quindi intende H24 e non posso parlare in lingue H24. Invece posso essere in sintonia con lo Spirito Santo H24, nello Spirito in ogni momento!

SUPPLICA

Il termine greco “deèsis” esprime il concetto di avere una mancanza, un bisogno, indigenza, una ricerca, una supplica.

LUCA 18:1 Propose loro ancora questa parabola per mostrare che dovevano pregare sempre e non stancarsi:

GIACOMO 5:17 Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi.

FILIPPESI 4:6 Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.

VEGLIA

Non è lo stesso termine di risveglio, ma l’argomento è lo stesso, lo stare attenti e svegli spiritualmente. “Agrupnèo” è il termine che esprime l’essere svegli, attenti, fare attenzione: non dormire spiritualmente.

APOCALISSE 16:15 Ecco, io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti perché non cammini nudo e non si veda la sua vergogna.

CONCLUSIONE. Abbiamo visto che dobbiamo essere a posto con il Signore. Ciò avviene mostrando amore e adorazione verso di Lui e a vivere per Lui e non per noi stessi o i nostri interessi umani. Siamo chiamati anche ad amare il prossimo e ad essere una buona testimonianza e una luce per questo mondo di tenebre. Facendo queste cose, otterremo la salvezza, ma non sarà sufficiente per non essere colpito dagli attacchi del nemico, e per resistere nel giorno malvagio. Il Signore ci chiama e ci ordina di indossare la Sua armatura. Non è il Suo interesse, è il nostro! Solo in questo modo potremo restare in piedi quando le forze delle tenebre ci attaccano. Ma non dobbiamo fare come Achille, che era invincibile e protetto dappertutto, tranne in un punto: l’armatura va indossata tutta, la “completa armatura di Dio” (v.11,13). Ricordiamoci di farlo, ogni giorno!

audio, Chiesa, studi biblici, Ultimi tempi

Gli ultimi tempi 3a parte – Il bel Tribunale

Gli ultimi tempi 3a parte – Il bel Tribunale
Studi Biblici

 
Play/Pause Episode
00:00 /
Rewind 30 Seconds
1X

Con la definizione “Tribunale di Cristo” si intende il processo di assegnazione dei premi ai credenti, in base a ciò che hanno fatto sulla terra. Non riguarda la salvezza, infatti essi sono credenti, quindi già salvati per grazia. Eppure ci sono diversi riferimenti biblici che spiegano come il credente salvato grazie al sangue di Cristo, sia chiamato a compiere delle buone opere/azioni/lavori, per ricevere dei premi. Analizzeremo Luca 21:36, Romani 14:10-12, Efesini 2:8-10, 2 Corinzi 5:10, 1 Corinzi 3:10-15 e vedremo che il cristiano è chiamato a compiere opere buone precedentemente preparate da Dio per ottenere una retribuzione. Siamo chiamati a costruire l’edificio del Signore, e dobbiamo badare a costruire con materiali che resistano al fuoco “oro, argento, pietre preziose” e non con materiale infiammabile “legno, paglia, stoppia”, perchè in tal caso saremmo comunque salvati, ma come “attraverso il fuoco”.
In 1 Corinzi 9:24-25, 1 Tessalonicesi 2:19, 2 Timoteo 4:7-8, Giacomo 1:12- Apocalisse 2:10 e 1 Pietro 5:2-4 vedremo che i premi saranno “corone-stephanos”, e quali tipi di corone saranno date e per quale motivo.