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Sei pronto a servire Dio?

Siamo stati creati per uno scopo, ma spesso viviamo la nostra vita cercando di crearcene uno da noi. Invece il Creatore lo conosce perché l’ha stabilito Lui! Conosce lo scopo generale della vita dell’uomo, e lo scopo specifico di ognuno di noi! Nel messaggio di oggi vorrei approfondire il perché siamo stati creati, come scegliere la strada giusta in questo caos, e come giungere a destinazione per lo scopo specifico della nostra vita.

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Le motivazioni per vivere per il Regno di Dio

Perchè a volte ci sentiamo frustrati? Perché a volte ci sentiamo irrealizzati? Che implicazioni ha il Regno di Dio per la mia vita? Se mi ascolterai per i prossimi 20 minuti, vedrai come prendere vita grazie al tuo impegno per il Regno di Dio.

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Problema identità

Spesso le persone sono confuse su cosa fare della propria vita. Allora vanno a studiare, oppure trovano un lavoro, o hanno un hobby. Queste cose sono utili e fanno bene alla nostra salute emotiva e ci danno benessere, ma spesso in esse noi cerchiamo non solo il benessere, ma altro: la nostra identità!

Puoi avere tutti gli hobby del mondo, il lavoro migliore e la scuola più interessante e piacevole, ma se non hai un’identità, sarai smarrito/a. Parliamone!

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Cosa ci fai qui?

Cosa ci fai qui? Come mai sei sulla Terra? Ma soprattutto: come mai ti trovi in questa situazione? Una cosa del genere domandò Dio ad un profeta, e il profeta non sapeva cosa rispondere!!!

Rimani con noi e vediamo di prepararci meglio del più grande profeta della storia, per affrontare ogni difficoltà della vita!

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Più pesi più gloria

Più pesi più gloria
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Senti dei pesi nella vita quotidiana? Hanno senso i pesi? Sappi che puoi andare avanti nonostante questi pesi e sperimentare il livello della gloria! Oggi facciamo conoscenza con la tenacia del profeta Eliseo e il suo incontro con la gloria. Sicuramente potrà esserti di ispirazione!

Recentemente abbiamo parlato dello scopo della vita: ravvedersi e diventare testimoni di Cristo! Ti invito ad andare a riguardarlo attraverso il link nelle schede qui in alto a destra o in descrizione, il messaggio si intitola “L’importanza del frutto”.

Oggi parliamo della maturità, e della possibilità che hai attraverso di essa per superare le difficoltà.

Hai delle difficoltà? Hai degli ostacoli? Possono essere rimossi ma ci sono tre chiavi per farlo!

La 1a chiave per poter superare le difficoltà e sperimentare la gloria è la maturità! I problemi di solito non si dissolvono da soli. Il profeta Eliseo capì che lo scopo della vita era servire Dio, e nessun muro poteva fermarlo dal vivere per questo scopo. Tu hai capito lo scopo della tua vita? Sicuramente include un passo di maturità.

Per farti capire quanto questo passo di maturità dipenda da te affrontiamo proprio la storia di Elia ed Eliseo, partendo da Deuteronomio per capire il concetto di “parte doppia”.

DEUTERONOMIO 21:17 riconoscerà come primogenito il figlio dell’odiata, dandogli una parte doppia di tutto quello che possiede; poiché egli è la primizia del suo vigore e a lui appartiene il diritto di primogenitura.

– Dio aveva stabilito che i primogeniti (i primi figli) dovessero ereditare una parte doppia dell’eredità del padre quando questi sarebbe morto, mentre gli altri fratelli una parte singola e non doppia come il primogenito. In pratica se aveva 3 figli, bisognava dividere per 4, dando a tutti una parte, tranne al primogenito cui ne spettavano 2.

Inoltre aveva stabilito che quando l’uomo era poligamo, non doveva avere preferenze tra i figli della moglie preferita a danno dei figli della moglie o delle mogli disprezzate. Chiunque fosse stato il “primogenito”, avrebbe comunque avuto diritto a una parte “doppia” dell’eredità! Il primogenito era colui che aveva per più tempo aiutato il padre nel lavoro e nella gestione familiare. La regola secondo Dio è “Più pesi, più gloria”! Se tu nella vita hai più responsabilità e passi per più difficoltà, non piangerti addosso ma anzi guarda con aspettativa la gloria che riceverai! Vediamo ora Eliseo ed Elia:

2 RE 2:9 Elia disse a Eliseo: «Chiedi quello che vuoi che io faccia per te, prima che io ti sia tolto». Eliseo rispose: «Ti prego, mi sia data una parte doppia del tuo spirito!»

– Quì il profeta Elia comunica al servitore Eliseo che sta per essere rapito in cielo, ed Eliseo fa una scelta importante: prendere più pesi, più responsabilità, perché capisce lo scopo della vita! Lui sceglie la parte doppia dell’unzione, che non vuol dire il “doppio” dell’unzione di Elia, ma diventare “primogenito profetico” di Elia, “successore”. La “parte doppia” come abbiamo visto in Deuteronomio, la ereditavano i primogeniti, gli eredi, coloro che portavano avanti gli affari di famiglia. Eliseo in sostanza stava dicendo di sentire la chiamata di Dio a servirlo al posto di Elia (visto che Elia stava per venir rapito in cielo). In realtà 10 anni prima Dio aveva proprio stabilito questo, infatti leggiamo:

1 RE 19:15-16 ungerai Azael come re di Siria; ungerai pure Ieu, figlio di Nimsci, come re d’Israele, e ungerai Eliseo, figlio di Safat da Abel-Meola, come profeta, al tuo posto.

– Questo brano tratta la volontà di Dio, che Lui aveva comunicato ad Elia 10 anni prima. Dio aveva parlato, ma Elia aveva dimenticato, oppure era insicuro/indeciso. Eliseo però era stato deciso: per 10 anni aveva servito il Profeta Elia! Per 10 anni aveva faticato, rischiato la vita, si era sporcato le mani, e non aveva cambiato idea! Dopo 10 anni di servizio, il momento era arrivato, e lui persiste nel perseguire lo scopo della vita: servire Dio!

La 2a chiave per superare le difficoltà e ottenere più gloria è la costanza! Dio ha un piano per la tua vita come ce l’aveva per Eliseo, ma tu devi persistere come Eliseo nell’ascoltare la voce di Dio, persistere nel camminare nella Sua volontà. Insistere contro ogni avversità e vedrai l’adempimento sulla tua vita. Adesso andiamo a vedere la risposta di Elia ad Eliseo prima del rapimento:

2 RE 2:10 Elia disse: «Tu domandi una cosa difficile; tuttavia, se mi vedi quando io ti sarò rapito, ti sarà dato quello che chiedi; ma, se non mi vedi, non ti sarà dato».

– Tu pensa: il tuo leader spirituale/religioso, riceve 3 compiti da Dio e in 10 anni non porta a compimento nessuno dei 3! Ti suona familiare? Hai mai avuto responsabili spirituali che non ascoltano la voce di Dio? O se l’ascoltano, poi non mettono in pratica? Alzi la mano a chi è successo! A me è capitato!

Ma sai una cosa: non importa! Non dipende da Elia, ma dipende da Eliseo stesso, se guarda verso l’alto quando Elia viene rapito, se non si fa distrarre dagli altri “profeti” nei versetti precedenti, se non si lascia guidare dal suo leader spirituale/carnale, ma dal Vero Leader spirituale (Colui che crea la fede e la rende perfetta). Non dipende dal leader spirituale, dal responsabile, ma dipende da te se vuoi maturare nelle vie di Dio, se perseveri e se tieni gli occhi fissi su Gesù! Non devi ubbidire al tuo leader solo se non sbaglia mai, ma anche quando sbaglia, perché la ribellione non ti porta nessun vantaggio! Ma soprattutto devi ubbidire alla voce di Dio, anche quando il “profeta” o leader si perde per strada e non ubbidisce a Dio.

– Sai che uomo e donna matura, resistente alle intemperie, agli attacchi, ai muri spirituali, si diventa solo guardando a Gesù e maturando nelle Sue vie. Ricorda: più pesi, più gloria!

– Eliseo voleva essere “primogenito profetico” di Elia. Era difficile, ma alzando gli occhi al cielo è possibile!

Tu sei chiamato a ravvederti, è difficile, ma alzando gli occhi al cielo è possibile.

Tu sei chiamato/a ad andare nel mondo a portare la Buona Novella, è difficile, ma alzando gli occhi al cielo è possibile.

Tu puoi superare le difficoltà, la malattia, i problemi finanziari, e mantenere la pace, è difficile, ma se mantieni il tuo sguardo su Dio è possibile!

Una volta Billy Graham disse: “Se teniamo gli occhi su noi stessi, sui nostri problemi e sul nostro dolore, non possiamo alzarli verso l’alto. Un bambino alza lo sguardo quando cammina con suo padre, e lo stesso dovrebbe valere per il cristiano.”

Ricapitoliamo: se la 1a chiave per vivere nella gloria era lo scegliere di maturare, la 2a è il non farsi spaventare dalle difficoltà o dalle responsabilità ma anzi persistere nelle vie di Dio in ogni situazione, la 3a chiave per vivere nella gloria è tenere lo sguardo al cielo e le orecchie ben aperte!

Eliseo fu perseverante nella propria crescita. Fu costante nella ricerca della maturità spirituale. Inoltre seppe guardare il cielo, tenere lo sguardo sul Creatore quando era ancora un “discepolo”, un “servitore”, questo lo rese pronto a diventare “profeta”!

Cammina con il tuo Padre Celeste. Hai problemi? Alza lo sguardo! Non hai problemi, alza comunque lo sguardo verso di Lui, perché è questo il senso della vita! Perché vivendo in questo modo sarai protetto dalle avversità.

E ricorda, più pesi, più gloria!

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Chiamati a seminare

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Abbiamo visto nelle scorse settimane che Gesù ci paragona a degli alberi, fatti per portare frutto. La tua vita non è inutile, ma è per uno scopo: portare frutto!

Se porti frutto ti senti utile, perché fai ciò per cui esisti. Se non porti frutto, ma sei distratto dalle cose della vita e non ti focalizzi su Dio e adempi la tua chiamata specifica, perdi tempo, perdi valore, perdi il significato della vita.

Abbiamo visto che 2.000 anni fa non esistevano le scuole bibliche dove imparare delle informazioni mentali, e che dopo essere uscito con un diploma ti senti arrivato. Esisteva la scuola del discepolato, dove giorno dopo giorno, seguendo il Maestro, affrontavi aspetti pratici. Imparavi le nozioni teoriche mettendole subito in pratica. Gesù ha detto di essere il pane della vita, subito dopo aver moltiplicato il pane per 5.000 uomini (Giovanni 6). Ha detto di essere la Risurrezione e la vita, e poco dopo ha risuscitato Lazzaro (Giovanni 11).

Ha detto di essere la Luce del mondo, e poco dopo ha ridato la vista a un cieco nato (Giovanni 8-9).

Gesù fondava il Suo ministero terreno su “Teoria messa in pratica” e richiede da noi la stessa cosa: “Teoria messa in pratica”!

Magari sei stanco o stanca, allora potresti illuderti che il riposo faccia per te. Invece Colui che ti ha creato, reindirizza il tuo modo di pensare, invece Gesù ti spiega che la strada è un’altra:

MATTEO 11:28-30 28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».

– Dio ti darà riposo durante le tue varie attività quotidiane se imparerai a fare ogni cosa con e per Lui (Joyce Meyer), se prenderai il Suo gioco e non il tuo, o quello di questo mondo. Non devi stare senza di Lui, perché quando stai senza di Lui, ti affatichi e vieni oppresso. Qualsiasi situazione attraversi, Dio può darti forza. Quando le cose invece ti vanno alla grande, avvicinati ancora di più a Dio, così non dovrai fare doppia fatica nei momenti di difficoltà! Lui vuole darti riposo!

– Questo brano inoltre evidenzia un aspetto che viene spesso saltato: c’è un giogo! Tanti credono che il riposo sia non fare niente, prendersi una bella vacanza, non avere impegni, essere cristiani all’acqua di rose che scaldano una sedia, o addirittura neanche andare in chiesa. Non è così! Se sei fatto e fatta per portare un giogo, vuol dire che non troverai mai pace senza quel giogo. Ma non un giogo qualsiasi, un giogo casuale, un giogo inevitabile, qui parla del giogo “di Gesù”, che tu devi prendere volontariamente! Tanti credono che la malattia che hanno possa essere un giogo, oppure dei figli difficili, o i problemi con il coniuge, ma queste non sono cose che puoi prendere volontariamente, ce l’hai e basta. Attenzione il giogo di Gesù non è la situazione in cui ti trovi, ma il legame specifico fatto da Gesù per te, che devi prendere volontariamente, altrimenti non lo hai!

Vorrei chiarire che il giogo di Gesù è “dolce” e il Suo “carico è leggero”! Non una situazione insormontabile, non una trappola. In pratica io e te siamo paragonati a un bue, che ara un terreno. I buoi frequentemente lavorano in gruppi di 2 o 4, e sono legati insieme dal giogo, che è un dispositivo che serve per frazionare il peso tra i diversi animali, per consentire loro di lavorare al meglio per muovere l’aratro per il dissodamento del terreno. In pratica Gesù sta dicendo che ci libera dall’oppressione se ci mettiamo a lavorare per Lui e con Lui!

Il punto qui non è cosa Dio può fare per te, ma per quale scopo sei stato creato! La tua vita acquisisce senso, quando compi le opere che Dio ha preparato affinché tu le compissi.

Tanti pensano che ci sia solo la predicazione, la musica e l’evangelizzazione.

Tanti sono stonati come campane, e si sentono a disagio ad impegnarsi per spiegare il Vangelo ai loro amici e si vergognano. Rimane la predicazione, quindi le campane e i vergognosi mirano al pulpito ma quando vedono che non c’è spazio o che non riescono neanche lì, vanno in depressione e si intiepidiscono. In realtà c’è molto altro, basta ascoltare la voce dello Spirito!

ISAIA 30:21 Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra,
le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà:
«Questa è la via; camminate per essa!»

– Contrariamente a quello che potete pensare, io sono uno che si scoraggia facilmente, e sono instabile. Tendo a iniziare le cose e a non finirle. Sì, sono un inconcludente, e tu?

Ma grazie a Dio nella mia vita spirituale e con la chiesa mi trovo continue conferme da parte di Dio su ciò su cui devo predicare, su cosa devo fare. Sento continuamente la voce che dice “Questa è la via…”. Spesso sarei tentato a dire che non vedo risultato in quello che faccio, non vedo frutto. Spesso dico al Signore che forse sto sbagliando strada e che vorrei sentire la Sua voce e la Sua guida per capire che strada intraprendere, o su quale messaggio predicare, e puntualmente sento la Sua voce che mi conferma la strada. Quanti dubbi ci sono nella vita. Quante indecisioni! Io e Sara siamo forse tra le persone più indecise della terra! Ma grazie a Dio per le milioni di conferme che mi da continuamente. Voglio spronarti a chiederGli costantemente cosa fare, come procedere, e di aspettarti la Sua risposta!

Entriamo nel dettaglio pratico:

Il tuo datore di lavoro non è la chiesa locale, ma Gesù Cristo. Non devi rimanere senza fare niente, spiritualmente parlando, solo perché il pastore o la chiesa non ti hanno ancora dato un compito. Gesù aveva detto “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura!” Quindi vai!

1 CORINZI 12:4-6 Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. 5 Vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. 6 Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti.

– In questo brano si trattano i doni, i ministeri e le operazioni. Ci vogliono ore per fare un’analisi completa e quindi continueremo in futuro, però intanto vorrei ribadire cosa è scritto nel testo originale. Come ho detto più volte, “doni” nell’originale è “Chàrisma” che deriva da Chàris cioè grazia, favore, gentilezza, e quindi si traduce con dono di grazia, capacità non meritata.

In essenza il dono che viene da Dio, il dono spirituale, o la capacità di svolgere opere spirituali o materiali nella chiesa, sono tutte cose che non meritiamo. Capacità “non nostre”. Favori dall’alto di cui non dobbiamo prenderci il merito visto che non li abbiamo “meritati”!

– “ministeri” nel testo originale è diakonìa da cui deriva diakonèo, cioè attendente alle tavole, servitore che attende gli ospiti, che serve in termini generali.

Si intende il servire gli altri per mezzo del nostro dono.

Il dono spirituale di grazia, cioè il favore non meritato che abbiamo ricevuto, lo abbiamo ricevuto per gestirlo per il benessere, l’accoglienza e la crescita dell’altro. Non è nè a nostro beneficio, nè a nostra gloria, allo stesso modo come un servitore di 2mila anni fa attendeva gli ospiti (di prestigio o gente comune) per assisterli per il loro benessere, per fornire cibo e accoglienza. O come lo steward e la hostess su un aereo, che amministrano e gestiscono gli ospiti/clienti/passeggeri, per la loro comodità, tutti i doni spirituali e i ministeri sono indirizzati verso l’altro, alla gloria di Dio.

– “operazioni” nel testo originale è enèrgema, cioè operazioni, lavori.

– In pratica il testo dice che Dio ci ha chiamati a lavorare per Lui, ma solo se facciamo operare Lui e se facciamo le Sue opere. Non dobbiamo lavorare in base alle nostre capacità, ma per mezzo dello Spirito Santo. E’ Lui che opera le cose in tutti. Le opere nostre non funzionano!

CONCLUSIONE. Sei chiamato a seminare in questo mondo. A lavorare portando il giogo di Gesù. Se non lo facciamo saremo inutili e non adempiremo lo scopo della nostra vita! Per essere efficaci dobbiamo udire la voce dello Spirito che ci guida!

Siamo chiamati a vivere nella grazia di Dio, e a farla fluire attraverso di noi, perché solo così consentiremo a Dio di operare attraverso di noi. Ci sono diversi “ciambellani”, diversi “servitori di minestra”, ma tutti quanti possiamo operare solo facendo fluire lo Spirito tramite noi. L’obiettivo finale però, non è farci belli agli occhi degli altri, ma servire gli altri.

Continuerò nelle prossime settimane ad affrontare alcuni compiti pratici del cristiano.

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Creato con uno scopo

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La scorsa settimana abbiamo visto che non abbiamo valore intrinseco per i materiali di cui siamo composti, perché ciò di cui siamo fatti, se fosse venduto al mercato, verrebbe pagato quanto qualche chilo di patate.

Abbiamo un valore non calcolabile in quanto esseri con una testa (che spesso non usiamo) e con delle capacità (anche se spesso ci limitiamo, e smettiamo di imparare appena sono finite le scuole, o smettiamo di lavorare appena andiamo in pensione). Invece non finisce tutto lì. Per esempio il nonno di Sara era una di quelle persone che forse lavorò di più quando andò in pensione, perché faceva lavori di bricolage, collezione francobolli, trenini, costruzione plastici, e mille altre cose.

Dio ci ha creati per qualche cosa di glorioso. Per sperimentare la Sua presenza. Per manifestare la Sua gloria in questo mondo. Comunque ci ha creati per far fruttificare qualcosa che sia duraturo.

Mi viene da pensare a Davide, che prima di diventare re, veniva continuamente perseguitato da re Saul con continui tentativi di farlo fuori, perché lo vedeva come un pericolo per il proprio trono e la propria autorità. Davide ebbe l’occasione di liberarsi umanamente dei propri problemi facendo fuori Saul, ma aveva uno scopo che andava perseguito secondo le vie di Dio e non dell’uomo. Leggiamo:

1 SAMUELE 26:23 Il SIGNORE retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; poiché il SIGNORE ti aveva dato oggi nelle mie mani e io non ho voluto mettere le mani addosso all’unto del SIGNORE.

– Re Saul era stato rigettato dal Signore per la sua cattiveria e carnalità, ma giustamente Davide si guardò dal cogliere le occasioni che ebbe per liberarsi di lui. Lo considerava “l’unto del Signore” perché in origine era stato scelto da Dio, e Davide continuava ad avere rispetto per Saul.

Umanamente aveva tutto il diritto di vendicarsi, di proteggere la propria vita da chi lo perseguitava ingiustamente. Eppure lui era un uomo secondo il cuore di Dio, e cercava di rispettare tutti, anche chi lo voleva uccidere. Davide perseguiva una giustizia, che non era la sua, ma di Dio, ed era fedele a Dio.

Aveva una chiamata da parte di Dio, aveva un ministero, ma aspettava i tempi di Dio e la giustizia di Dio, consapevole che se Dio chiama qualcuno a servirLo, mette anche le condizioni per l’adempimento. Bisogna impegnarsi e rispettare la volontà di Dio e vivere per questo, ma nei tempi di Dio e con la giustizia di Dio!

APOCALISSE 2:10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita.

– Dio ti ha messo un obiettivo davanti, un ministero (diakonia = servizio). Non sei qui per fare gli affari tuoi, per seguire i tuoi interessi, ma Dio ti ha creato per uno scopo, per un servizio, un ministero! Sei chiamato/chiamata ad essere fedele a quel servizio, fino alla morte e fedele a Dio fino alla morte! Solo così otterrai la corona della vita (corona Stephanos). Non temere quello che dovrai soffrire. Soffrirai, ma sii forte! Il diavolo potrebbe metterti in prigione per un tempo limitato, ma non temere, confida in Dio, e ricevi la libertà che Dio ti vuol dare! Rimani attaccato al compito che Lui ti ha dato, costi quel che costi!

MATTEO 3:10 Ormai la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco.

– Che brutto brano: l’albero che non porta frutto viene tagliato e gettato nel fuoco!!! In realtà non è brutto, ma esemplifica cosa siamo e che ci stiamo a fare: siamo un albero e dobbiamo portare frutto! Non vivere nella bambagia, non vivere nell’ignavia, hai uno scopo solo, portare frutto, che si può concretizzare in diversi modi specifici a seconda della persona.

La tua vita diventa abbondante se porti il frutto per cui Dio ti ha creato, diventa sterile se non porti il frutto per cui Dio ti ha creato!

Analizziamo il popolo di Israele. Dio lo aveva designato per un compito specifico:

ESODO 19:5-6 Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa”.

– In questo brano abbiamo visto Dio che assegna al Suo popolo Israele, un compito molto importante, essere sacerdote su questa terra. Ma bisogna ubbidire alla Sua voce ed essere fedeli al patto. Il popolo di Israele ha preferito svolgere il ruolo di sacerdote trascurando l’ascolto della voce di Dio e si è perso Dio stesso. Non puoi prendere solo una parte dell’accordo e trascurare l’altra parte!

Israele ha preso seriamente il compito di essere sacerdote e una nazione consacrata, ma purtroppo consacrati alla propria religiosità, e ai propri dogmi umani, alle aggiunte che hanno fatto alla Bibbia (vedi Talmud). Non ci devono essere aggiunte davanti a Dio, ma solo santità (cioè consacrazione) e sacerdozio (cioé svolgere il compito di avvicinare le persone a Dio tramite l’ascolto della Sua voce)!

Più o meno 2.000 anni fa, Israele ha preso una via traversa, che lo ha portato ad allontanarsi dal compito che Dio gli aveva assegnato (un allontanamento che sarà comunque limitato nel tempo), ma Dio non è stato preso alla sprovvista, aveva già da millenni un piano! Israele doveva essere un regno di sacerdoti, ma è sfuggito al compito, e Gesù ha girato momentaneamente questo scopo ai gentili: essere un regno di sacerdoti!

MATTEO 6:33-34 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.

-Abbiamo letto la scorsa settimana in Romani 14:17, che il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Non perché si è credenti, o perché si prega, ma perché si vive nello Spirito Santo quotidianamente.

Gesù ci invita a impegnarci di più per vivere nello Spirito Santo, che per mangiare. Gesù ci pone l’obiettivo di cercare il Regno di Dio, cioè la Sua gloria e la Sua presenza, più che di sistemare le cose che abbiamo da fare e che ci stressano. Anzi, l’ansia e lo stress sono proprio da abbandonare a sé stessi, alla solitudine! L’ansia e lo stress sono tuoi nemici, mentre il Regno di Dio è tuo amico. La nostra preoccupazione principale deve essere il vivere nello Spirito!

MATTEO 11:12 Dai giorni di Giovanni il battista fino a ora, il regno dei cieli è preso a forza e i violenti se ne impadroniscono.

– Addirittura il regno di Dio viene preso con la forza e solo chi è violento se ne impadronisce. Non è per le femminucce che si lasciano vincere dalla carnalità, dallo stato naturale delle cose, ma per quelli che combattono “nello Spirito Santo”! Gesù ti consiglia di cercarlo per il tuo bene, ma non in modo semplice e pacato, ma con grinta e determinazione.

LUCA 9:1-2 Gesù, convocati i dodici, diede loro l’autorità su tutti i demòni e il potere di guarire le malattie. Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire i malati.

– Se Gesù da autorità sui demoni, allora puoi cacciare demoni. Se da autorità sulle malattie, allora puoi guarire le persone. I 12 a quel tempo erano “apostoli”, ma se leggete il capitolo 10 vedrete che la stessa autorità l’ebbero anche i 70 discepoli, per cui siamo esortati a diventare veri discepoli per poter resistere alle battaglie spirituali che ci si presentano ogni giorno.

Ma c’è un comune denominatore, sempre valido: il progredire nei diversi passi del percorso cristiano.

CERCARE IL REGNO DI DIO (più di ogni altra cosa terrena)

RICEVERE LA PIENEZZA DELLO SPIRITO SANTO

VIVERE GIORNALMENTE NELLO SPIRITO SANTO (manifestando giustizia, pace e gioia nello Spirito)

Poi in Luca 9 abbiamo visto il compito di ANNUNCIARE IL REGNO DI DIO (=espandere il Regno)

CONCLUSIONE. Tu sei un albero da frutto: sei stato creato per portare del frutto e se non lo porti starai male e non adempirai lo scopo per cui Dio ti ha creato!

Adempiendo lo scopo di Dio per la tua vita, potrai creare quel circolo virtuoso che ti permetterà di sperimentare sempre più benedizioni. Il Signore è con te e vuole portarti al prossimo livello, cresci in Lui.

Ti esorto a cercare il Regno di Dio sopra ogni altra cosa, a ricevere la pienezza dello Spirito Santo, a vivere giornalmente nello Spirito Santo mentre sei in famiglia, al lavoro o con gli amici, e ad annunciare quello che lo Spirito Santo ti dona.

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Lo scopo della Sua venuta

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Luca 4:38-44 ci mostra chiaramente la consapevolezza di Gesù riguardo la propria chiamata. Molti pensano fosse il fare miracoli, guarire, salvare o liberare, ma Gesù spiega che la Sua chiamata era annunciare la buona notizia del Regno di Dio. Ognuno di noi ha una chiamata specifica, in più ha una chiamata generale come cristiano. Questa chiamata generale è collegata con la stessa chiamata del nostro “Capo”, annunciare la buona notizia del Regno di Dio.
Leggendo Luca 19:37-40, specialmente analizzando il testo in ebraico, vedremo cosa disse veramente la folla, cosa credesse riguardo a Gesù e che giorno magnifico fu quello per il cielo!
Mentre con Luca 13:22-35 capiremo la differenza tra il dare il benvenuto a Gesù, oppure il benservito. Capiremo cosa vuol dire fare il bene per Gesù o con Gesù.