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La speranza e le sue regole

La speranza e le sue regole
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– In questo mondo senza speranza, la speranza non c’è perché non si seguono le sue regole. Oggi ci focalizzeremo in particolare su 2 regole che si aggiungono alle 2 regole di cui ho parlato negli scorsi messaggi.

– Ci sono alcuni elementi che sono fondamentali per avere speranza per il futuro, per essere forti in qualsiasi tribolazione. Negli scorsi messaggi abbiamo parlato del valore della testimonianza e dell’agire. Ti consiglio di riascoltarli per capire cosa significano. Oggi parliamo di altri due aspetti:

GALATI 6:9 Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo.

– Se fai del male scoraggiati! Ovviamente sto scherzando, non fare mai del male a nessuno per nulla al mondo, qualsiasi cosa subirai, nostro Signore ci guida a porgere l’altra guancia, a fare del bene a chi ci fa del male, a parlare bene di chi parla male di noi, a offrire da bere e da mangiare ai nostri nemici (che si comportano da nemici, non che noi reputiamo nemici, perché dobbiamo non reputare nemico nessuno).

Invece fai del bene! Fai del bene e anche se non vedi il risultato, insisti, vai avanti! Sono 10 anni che fai del bene, fallo per 20 anni. Sono 20 anni, allora fallo per 40 anni o 80 anni! Non scoraggiarti di fare del bene!

– Non finisce qui il versetto. C’è un perché. Non siamo in diritto di pretendere i perché di Dio, dovremmo agire solo perché Lui è sapienza e quando dice una cosa, dovremmo attenerci a quella anche se non la capiamo….ma qui Dio ce la spiega: se non ci stanchiamo, se perseveriamo, allora mieteremo!

– Hai servito il Signore e non hai visto risultato? Forse ti eri stancato o stancata di servirLo! Hai fatto del bene e ti si è ritorto contro del male e ora sei ferito o ferita? Forse ciò è successo perché ti sei scoraggiato o scoraggiata, perché non sei stato o stata persistente nel fare del bene.

REGOLA 1 di oggi: SE NON PERSEVERI NEL FARE IL BENE CHE DIO VUOLE TU FACCIA, NON RACCOGLIERAI LA BENEDIZIONE E IL MIRACOLO DI DIO!!!

Ho visto spesso persone aspettare gli altri per fare. Ho visto spesso (e anche io ho commesso questo errore) il dover aspettare l’ufficializzazione di un responsabile, di un capo, di un pastore, di un anziano, di qualche autorità di qualsiasi genere per poter fare. Se non arrivava, allora subentrava lo scoraggiamento. NON TI SCORAGGIARE DI FARE IL BENE, PERCHE’ SOLO COSI’ MIETERAI!!! Fai il bene anche se non hai un capo che ti investe di questo compito!

Vi racconto un esempio di perseveranza: Pavarotti nacque a Modena nel 1935. Il padre era un fornaio nella arma dei carabinieri e si dilettava a cantare a livello amatoriale e trasmise al figlio la passione per la musica operistica. Il giovane Pavarotti evitò subito la carriera musicale e non fece il conservatorio. Per un lungo periodo si dedicò invece allo studio per diventare docente di educazione fisica e poi maestro di scuola elementare.

Un giorno andò da suo padre e gli chiese: “ Padre, cosa devo fare della mia vita? Devo cantare o diventare un insegnante?” E il padre gli disse: “Sai, nella vita ci sono sempre due sedie, e devi sceglierne una. Se proverai a sceglierle entrambe, tu cadrai in mezzo, invece devi sceglierne una!” Così Pavarotti decise di scegliere una sedia, quella del canto, e fu perseverante in questo! Ma dal momento della decisione, lui passò 7 anni di studio totale della musica con perseveranza prima di poter ottenere il primo piccolo successo…e da lì altri 7 anni prima di finire a cantare al Metropolitan di New York. 14 anni prima di riuscire!!! 14 anni dalla scelta della sedia!!!

– Spesso vediamo persone che hanno raggiunto un risultato e pensiamo che siano quasi nate in quel modo, invece spesso c’è un lunghissimo percorso di fatica, costanza e perseveranza prima che queste persone come Pavarotti, ottengano il successo, il risultato delle loro fatiche!

Stesso discorso è stato valido per missionari come Carey, Taylor, Fraser e altri. Passarono anni di perseveranza nello studio della lingua dei popoli che volevano raggiungere con il Vangelo, senza vedere anime convertirsi. Ma loro erano determinati ad andare avanti, poi ad un certo punto la perseveranza viene premiata. Ad un certo punto, continuando a non stancarsi di fare il bene, hanno mietuto il raccolto e migliaia di anime si sono convertite. Ripeto la REGOLA 1 di oggi: SE NON PERSEVERI NEL FARE IL BENE CHE DIO VUOLE TU FACCIA, NON RACCOGLIERAI LA BENEDIZIONE E IL MIRACOLO DI DIO!!!

MATTEO 18:18 Io vi dico in verità che tutte le cose che legherete sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che scioglierete sulla terra, saranno sciolte nel cielo.

– Agisci in base alla fede. Agisci in base alla volontà di Dio. Persevera nei piani di Dio e vedrai la benedizione. Insisti, perché dopo che avrai slegato sulla terra, Dio slegherà nel cielo. Potrebbe non essere domani, potrebbe non essere dopodomani, ma se tu sleghi in terra, Dio slegherà nei cieli! Persevera perché la regola di Dio è che Lui benedice solo quando noi perseveriamo! Lui permette la mietitura solo se investiamo tutto noi stessi nel Suo Regno! Lui moltiplica la tua vita, solo se scegli la sedia giusta, un unica sedia, e non sei sballottato qua e là da due o più sedie, perché in tal caso finirai per terra!

– Sai che solo con la perseveranza le lumache sono potute entrare nell’arca. Chissà quanta strada hanno fatto strisciando e strisciando e strisciando! Ma sono entrate, nell’ascoltare la “testimonianza” di Dio, nell’agire secondo l’opzione che Dio gli aveva messo davanti e per la loro perseveranza nell’ubbidire a Dio e nell’andare avanti!

– C’è un altro aspetto fondamentale per vedere la benedizione di Dio, per poter vivere con la speranza nella provvidenza di Dio anche se le cose attorno a noi vanno male:

SALMO 100:4 Entrate nelle sue porte con ringraziamento, nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome.

– Tu forse hai fatto il primo passo di cui ho parlato nei messaggi scorsi: hai ascoltato testimonianze di fede, letto continuamente la Bibbia, passato tempo in comunione con i fratelli per essere edificato o edificata.

– Forse hai fatto il secondo passo: hai agito, hai scelto fra le opzioni che avevi davanti, non rimanendo con le mani in mano. Hai cercato la voce di Dio, l’hai ascoltata e hai agito di conseguenza. Inoltre partecipi a incontri di cellula dove puoi crescere, edificarti, portare i tuoi pesi e condividerli con altri che pregano con te.

– Hai fatto anche il terzo passo: stai perseverando nella prova da anni, insisti contro i venti contrari, ma hai trovato la tua sedia e persisti in quella.

– Allora ti manca il quarto passo: ringraziare Dio anche se vedi ben poco di cui ringraziare. Entrare nella presenza di Dio con la lode e il ringraziamento, celebrando e benedicendo il Suo nome! Dio benedice chi persevera nel portare avanti la propria sedia, il proprio ministero, il proprio compito, le proprie responsabilità, e non può benedire chi invece non fa queste cose. Ma Dio ti chiama e mi chiama anche a ringraziarlo, lodarlo, celebrarlo e benedirlo!

ISAIA 64:5a Tu vai incontro a chi gode nel praticare la giustizia,
a chi, camminando nelle tue vie, si ricorda di te;

– Letteralmente dall’ebraico “Tu raggiungi/incontri colui che gioisce e pratica la giustizia. Incontri colui che camminando nelle Tue vie si ricorda di Te…” Quando tu lodi Dio e ti prostri davanti a Lui con ringraziamento, la Sua presenza arriva e le tenebre scappano, ma non quando lo fai nella tristezza o nell’angoscia, ma solo quando lo fai nella gioia!!!

Se tieni la tua tristezza, Dio viene lo stesso, ma con la tua tristezza stai costruendo il muro dell’incredulità che ti impedisce di ricevere la Sua benedizione e liberazione!

2a REGOLA DI OGGI: INCONTRI LA BENEDIZIONE DI DIO SOLO QUANDO GIOISCI E PRATICHI LA SUA GIUSTIZIA!!!

– Ho visto molte persone risolvere i loro problemi o addirittura guarire, alla presenza di Dio. Lodandolo, adorandolo e gioendo in Lui. Purtroppo alcuni di loro poi hanno smesso di lodarlo e adorarlo, e hanno riperso la pace, la gioia, la vittoria. Se ti deprimi, allontani la benedizione di Dio dalla tua vita. Prima ricevi la Sua consolazione e la Sua gioia, e poi arriva la Sua benedizione. Non puoi dire che hai bisogno di Dio se poi ti piangi addosso, perché Gli impedisci di benedirti! Lui vuole raggiungerti e può accadere se lo celebri con tutto il cuore!

– Secondo quanto è scritto in ISAIA 61:3, Gesù è venuto per darci un “mantello di lode invece di uno spirito abbattuto”

Sai cosa devi fare? Devi cambiare il tuo abbigliamento: butta il tuo spirito abbattuto, e prendi il mantello della lode! Se mantieni lo spirito abbattuto, stai inconsapevolmente rifiutando Gesù nella tua vita….come può darti pace Gesù se lo rifiuti, se non gli credi???

Lui non vuole perderti, ma se trattieni lo spirito abbattuto, vai contro Gesù, non farlo, butta lo spirito abbattuto e ricevi il mantello della lode e della gioia!

Indossa il mantello della lode e vedrai la potenza di Dio!

Ricordati le due regole di oggi: persevera senza stancarti nel seminare la parola di Dio e gesti di bontà, ma fallo con gioia e ringraziamento a Dio!

Non te la senti perché sei depresso o depressa? Allora sbrigati ad accettare la consolazione di Dio e la Sua gioia, perché prima lo fai, e prima riceverai anche la Sua benedizione e la Sua pace!

Ricevi Gesù: getta lo spirito abbattuto e ricevi il mantello della lode che viene solo avendo comunione con Gesù, solo in questo modo raccoglierai il frutto delle tue fatiche, agendo con perseveranza e gioia nella lode!

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I parametri della vittoria – Serie Fuori dalla tempesta 1a parte

I parametri della vittoria – Serie Fuori dalla tempesta 1a parte
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Questa settimana stavo pensando al fatto che molti sono in cerca della propria occasione per mostrare il proprio valore, o per essere considerati, o per capire lo scopo della propria vita, ma poi fanno fatica persino con le cose semplici e normali della vita, con i problemi quotidiani, e spesso vengono sopraffatti da questi problemi.

Ci sono delle “sorelle”, cioè degli atteggiamenti o azioni, che possono aiutarci nella tempesta, nei momenti difficili. Addirittura sono pensati da Dio per il nostro bene e la nostra crescita, per darci pace e gioia.

Nella Bibbia si parla di un uomo di nome Sila. Lui era un anziano della chiesa di Gerusalemme, molto rispettato e molto spirituale, ma era praticamente uno sconosciuto fino al libro di Atti al capitolo 16. Era uno molto stimato, molto capace e aveva già fatto sicuramente cose valide, ma che non famose. Aveva grandissime capacità per mezzo dello Spirito di Dio, ma rimaste nascoste, o comunque non erano azioni degne di nota. Il classico “è bravo ma non si applica”! La storia della mia vita, me lo dicevano sempre gli insegnanti da quando avevo 10 anni, poi a 15, poi a 20….sono arrivato a 40 anni che ancora non avevo capito cosa significasse, e convinto che avessero torto gli insegnanti, anche perché non spiegavano come io avrei potuto cambiare quell’atteggiamento, quell’impressione!

Torniamo a Sila, a un certo punto si crea la grande occasione: partire per un viaggio missionario con il grande Apostolo Paolo! Le cose forse iniziano a girare e insieme raggiungono le prime chiese condividendo la Parola di Dio e vedendo le prime conversioni. Poi ci sono delle prime opposizioni, addirittura da parte dello Spirito Santo, infatti sta scritto “volevano andare di là, ma lo Spirito Santo lo vietò loro”….”volevano fare questo, ma lo Spirito del Signore glielo impedì…” e infine arriviamo al versetto 16:

ATTI 16:16-24

-Sila era un uomo autorevole, profeta, anziano di chiesa, ma che non aveva fatto nulla per cui trovarsi scritto il nome nella Bibbia se non il consegnare una lettera. Spesso anche noi ci troviamo per anni, senza poter appuntare medaglie sulla nostra giacca. Senza poter narrare cose di rilevanza. Anzi, a volte ci sentiamo in carcere.

A Napoli si parla di “jella”. Ovviamente non esiste, però quando le cose ci vanno storte, a volte crediamo più alla jella che a Dio. No, le cose non andranno sempre bene, ma non c’entra la jella. Sì, a volte le cose non funzionano, ma farai bene a non fidarti della tua capacità per uscirne. Ci sono altri strumenti che invece funzionano, ma vanno applicati insieme!!!

Sila e Paolo sono stati tenaci. Hanno affrontato le difficoltà e sono finiti in prigione per il Vangelo, per il loro Signore! Per seguire il Signore potresti essere picchiato, perseguitato e finire in galera o anche ucciso (è così in molte parti del mondo). Nonostante questo il Signore può darci una pace e una gioia che altrimenti non avremmo. Il primo passo è la tenacia che è definita come: “Fermezza e perseveranza nei propositi e nell’azione.” Ovviamente abbiamo bisogno di tenacia nelle giuste cose. Il Signore ti chiama a vivere con fermezza e perseveranza nelle Sue vie, a cercare il Suo cuore, il Suo Spirito, ad aggrapparti alla Sua Parola.

GALATI 6:9 Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo.

-In questo versetto vediamo la costanza nel fare cose consistenti (non cretinate o perdite di tempo, ma cose di valore). Quello che fai non identifica chi sei. Quello che fai non ti rende giusto davanti a Dio. Quello che fai da un obiettivo alla tua vita, infatti non siamo qui solo per vivere e morire, ma siamo come alberi fatti per portare frutto. Un melo non fa mele per ottenere un “bravo”, non lo fa per ricevere un premio, lo fa perché è la sua natura. Ognuno di noi deve tornare a Dio e chiederGli perché ci ha fatti, quale “albero” siamo, e quale deve essere il nostro “frutto”.

Attenzione che Dio non basa il tuo valore su quello che fai, o sulla qualità di quello che fai. Ma sul fatto che sei Suo figlio, sul fatto che ha soffiato vita in te e che ti ha fatto a Sua immagine. Quindi non è per le tue azioni, ma per il Suo Spirito che opera in te.

A volte pensiamo “dovrei fare questo”, o “dovrei essere così”, ma non serve a niente il nostro sforzo, serve abbandonarsi tra le braccia del Dio di amore, il ricercare la guida dello Spirito Santo, e vivere con tenacia e costanza nelle vie che il Signore ci rivela.

LUCA 16:12 E, se non siete stati fedeli nei beni altrui, chi vi darà i vostri?

-Qui Gesù sta dicendo che la nostra vita è un dono di Dio. Viviamo grazie a Lui e per Lui. Ci ha creati per amministrare i Suoi beni sulla terra, non solo la natura, ma la Sua Parola, la speranza, la gioia, la pace, l’amore, etc…

Notate che Dio non cerca persone capaci che non Gli sono fedeli, ma cerca persone fedeli da rendere capaci!

Se sei fedele Lui può operare! La nostra infedeltà è un danno a noi stessi perché ci impedisce di vedere le capacità di Dio operare!

1 GIOVANNI 4:8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

-Come ho detto domenica, conoscere Dio, non vuol dire sapere che esiste, ma conoscere in senso di “rapporto personale di amore”. Noi abbiamo bisogno di amore nella nostra vita, quindi abbiamo bisogno di Dio. Nelle tempeste della vita e in ogni istante, serve Dio nella nostra vita! Amare Dio vuol dire considerarLo come il proprio fidanzato, avere passione per Lui. Come i fiori prendono vita quando ricevono la luce del sole, così noi quando siamo alla presenza di Dio. Un buon modo per mettere in pratica questo amore è avendo una vita di preghiera: che non vuol dire ripetere delle preghiere a memoria, ma parlare come con il proprio fidanzato e comunicare i propri pensieri e bisogni più profondi, e ascoltare i Suoi pensieri e bisogni più profondi. Vi lascio con questi 4 parametri, e la prossima settimana approfondiremo altri 3 parametri per avere pace e vincere nella tempesta.