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I benefici del risveglio spirituale

In questo messaggio approfondiremo l’importanza del risveglio spirituale. Si parla tanto del beneficio del dormire, del beneficio del mangiare bene. In molte chiese si parla frequentemente dell’importanza del risveglio, ma erroneamente si dice che dipende da Dio e non dall’uomo. Invece attraverso i prossimi versetti vedremo che dipende da te. Inoltre viene spiegato che è collegato a persecuzione, devozione, servizio, predicazione del Vangelo, adorazione, e attraverso i prossimi versetti ne capiremo i benefici.

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Raggiungi l’obiettivo della gloria che è oltre la tempesta

Dopo aver visto che per scegliere l’obiettivo è utile stare in silenzio davanti al Signore, e che serve costanza per portarli avanti prima di vedere il risultato, oggi approfondiremo come raggiungerli anche quando siamo nella tempesta.

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A tavola con l’Eterno

Il messaggio di Dio è fortemente collegato all’importanza dell’avere un rapporto diretto e personale con Lui. Gesù coglieva spesso l’occasione dei pasti per portare il Regno di Dio nelle persone. Oggi affrontiamo questo aspetto proprio come se stessimo a tavola con Dio stesso, e capendo ciò che Lui vuole dirci.

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Sei pronto a servire Dio?

Siamo stati creati per uno scopo, ma spesso viviamo la nostra vita cercando di crearcene uno da noi. Invece il Creatore lo conosce perché l’ha stabilito Lui! Conosce lo scopo generale della vita dell’uomo, e lo scopo specifico di ognuno di noi! Nel messaggio di oggi vorrei approfondire il perché siamo stati creati, come scegliere la strada giusta in questo caos, e come giungere a destinazione per lo scopo specifico della nostra vita.

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Battere la maledizione

Nella vita ci troviamo spesso confrontati con delle difficoltà. Spesso ci sono persone che ci attaccano ingiustamente. Hai mai vissuto con la certezza che qualcuno stesse parlando male di te, o ti stesse maledicendo e creando terra bruciata sotto i piedi? Hai paura dell’opposizione spirituale? Io mi ci sono trovato e vuoi sapere cosa ho fatto? Rimani con noi se vuoi sapere se questa negatività ha del vero potere sulla tua vita, e come spezzarla.

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Pronto soccorso in arrivo

“Sto pregando ma non succede niente!” Se è questo che stai pensando il messaggio di oggi ti riguarda! Attraverso l’esperienza mia e di profeti e apostoli, vedremo che a volte è necessario attendere per vedere l’esaudimento delle preghiere, quanto si deve attendere, se le preghiere sono ascoltate da Dio e cosa dobbiamo fare nel tempo dell’attesa.

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Sette chiavi per una vita benedetta

Sai come ricevere benedizioni sulla tua vita? Alcuni pensano che serva qualche magia. Altri pensano che serva qualche santo in paradiso. Altri ancora pensano che sia una specie di predestinazione e che loro ne saranno per sempre esclusi perché non rientrano tra i privilegiati. Oggi analizziamo gli insegnamenti della Scrittura su come ottenere la benedizione.

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L’importanza del frutto

L’importanza del frutto
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Vuoi servire il Signore, Colui che ti ha creato/a? Sai che è il compito più importante? Sai che è un compito che il Signore stesso ti ha dato? Come lo so?

Rimani con noi e vedremo come puoi crescere, maturare e adempiere il compito che Dio ti ha dato. Non si tratta di prendere i voti, ma di adempiere lo scopo per cui sei stato fatto/a. Solo adempiendo lo scopo della nostra vita possiamo avere vera soddisfazione!

La tua vita ha uno scopo: servire Dio. E ciò si manifesta in tanti modi pratici e teorici. Non si tratta di un impegno gravoso, ma del “senso della vita”, della tua vita. La tua vita non ha senso se non servi Dio. La tua vita ha senso quando Lo servi. Non si tratta di religione. Non si tratta di rinchiudersi in un convento. Intanto leggiamo:

ATTI 17:30 Dio dunque, passando sopra i tempi dell’ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano,

– Dio comanda, e può permetterselo perché Lui è Dio, l’unico! E quello che comanda deve essere fatto, è Lui che stabilisce le regole. Lui ha comandato che ci fosse l’ossigeno affinché potessimo respirare e ci fa piacere! Allo stesso modo Lui comanda che tutti si ravvedano e ci farà piacere se ci ravvediamo perché siamo fatti per questo!

Si ravvedano dalle opere morte=dal vivere per sé stessi, e servano Dio!

Non sono chiamati alcuni, ma “comanda agli uomini in ogni luogo che TUTTI si ravvedano”! Dio non sceglie alcuni, poi gli altri peggio per loro. Dio non ha preferenze! Tutti siamo chiamati a ravvederci e servirLo. Non dobbiamo predicare il Vangelo a qualcuno sì e qualcun altro no.

MATTEO 3:8 Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento.

– Dopo aver visto che TUTTI devono ravvedersi, Gesù fa capire che il ravvedimento porta dei frutti. Non è questione di essere bravi la domenica. Non è questione di vestire bene o dare una buona impressione alle persone, ma si tratta di qualcosa di attivo: fare dei frutti! Non puoi essere un credente che non porta frutto, altrimenti vuol dire che non c’è stato ravvedimento, e che non si è credenti!

A volte ci sono delle persone che mi dicono “Ascolta quel predicatore, ha portato una predica stupenda”, “Guarda quel cantante quanti soldi ha donato per beneficenza”, o altre cose. Poi però guardo il frutto di quelle persone e non è frutto di ravvedimento! Non funziona:

MATTEO 7:18-20 Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni. Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. Li riconoscerete dunque dai loro frutti.

– Non dobbiamo metterci a giudicare la vita della gente. Però Gesù ci ha ordinato di non fermarci alle parole delle persone, o alle azioni delle persone, ma analizzare i frutti delle persone, e quando non sono buoni è meglio fuggire! Sono 3 livelli diversi:

– il livello delle parole. C’è un detto che suona così “Le chiacchiere se le porta il vento”. Le parole servono a poco! E di sicuro non dobbiamo “riconoscere” qualcuno solo per quello che dice!

– Il livello delle azioni. E’ un livello più profondo. E’ importante, ma è circoscritto a una o due azioni. Immagina un calciatore che pretendesse miliardi per fare solo un meraviglioso gol nel campionato di calcio, e poi si sedesse sul prato a girarsi i pollici. Immagina il tuo dottore che ti accoglie nello studio con grande cordialità, ti facesse sedere in una bellissima e comodissima poltrona, ma poi non ti curasse! Una azione buona, è limitata.

– Il livello del frutto. Questo livello non riconosce le sole parole, non riconosce solo qualche azione. Qui parliamo di un frutto visibile nella vita di qualcuno, che si concretizza attraverso innumerevoli parole e azioni, il risultato tangibile. Gli alimenti fondamentali per il corpo umano sono verdure e frutta. Entrambi hanno le vitamine. Di tutto il resto possiamo anche fare a meno per qualche giorno, di frutta e verdura no! Così è anche per il frutto del ravvedimento: non è un gesto che possiamo compiere una volta al mese o una volta a settimana, ma tutti i giorni. Legato al frutto del ravvedimento c’è il frutto dello Spirito, infatti possiamo portare frutto solo vivendo nello Spirito!

Ricapitoliamo. Finora abbiamo visto due punti:

1 – Dio comanda prima a ogni uomo sulla faccia della Terra di ravvedersi,

2 – Poi chi è ravveduto porta dei frutti e non si ferma a solo delle parole o delle azioni isolate, ma continue se è un albero vivo (per esempio portare la Buona notizia agli altri, pregare per gli altri o per sé stessi, incoraggiare i fratelli, etc…).

– Mettiamo le cose in ordine. Non devo predicare il Vangelo sperando che le anime si convertano a Dio per farmi un favore. Sono le anime che per il loro bene devono ubbidire a Dio ravvedendosi perché quello è lo scopo della loro vita! Le anime non fanno un favore a me o a Dio se si ravvedono, fanno un favore a sé stesse!

MARCO 16:15 E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura.

– Questo brano è venuto prima di quello di Atti, ma in un certo senso viene dopo, perché qui parla dello strumento per il ravvedimento: i discepoli che vanno. Ma i discepoli non vanno solo perché Gesù aveva voglia di coinvolgerli. I discepoli vanno perché Dio comanda che tutti gli uomini si ravvedano, altrimenti li aspetta una fine pessima. Poi di conseguenza serve qualcuno che vada e Dio ha scelto i “discepoli” (Matetès= gli studenti del Grande Maestro Gesù Cristo).

Sei uno studente di Cristo Gesù? Se non lo sei, Gesù vuole che lo diventi! Forse stai studiando all’università, alle superiori, o fai altre tipologie di studi, ma sappi che prima di quello, Dio vuole arruolarti fra i Suoi “studenti”.

Dirai “Ma Carlo, non dipende da me!”, invece sì:

1 – Se non sei ancora un discepolo allora devi ravvederti,

2 – Se sei già un discepolo allora devi “studiare” e portare frutto ( per esempio andando nel mondo per essere “testimone” della vita in Cristo Gesù!

– Vorrei chiarire che diventare discepolo, cioè studente di Gesù, non significa imparare nozioni teoriche, ma significa fare il percorso che Dio vuole, affinché diventiamo come Gesù! Gesù non teneva lezioni teoriche o dottrinali, ma più che altro era incentrato sulla pratica: guarigioni, ascolto e consulenza, mangiare in compagnia, miracoli, preghiera, cantici, subire persecuzione!

MATTEO 28:18-20 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».

– Come vedi, se sei discepolo/a, studente di Gesù, hai dei compiti. Svolgendo questi compiti Gesù sarà con noi per sempre! Puoi perdere Gesù quando non adempi lo scopo della tua vita. Puoi perdere Gesù quando ti focalizzi su cose per cui non sei stato creato/a. Sei una nuova creatura.

– Fra questi compiti c’è il preparare le persone e addestrarle a compiere guarigioni, ascoltare le persone, consolare, mangiare con le persone, fare miracoli, pregare, adorare Dio e subire la persecuzione!

– Nel prossimo messaggio vedremo come la vita senza Dio sia difficile e impossibile. Mentre la vita con Dio, al Suo servizio, sia difficile ma possibile!

– Inoltre sei benvenuto o benvenuta se vuoi partecipare in diretta agli incontri via zoom. Basta che ti iscrivi sul sito internet messaggeridellagrazia.it lasciandoci il tuo numero di telefono e verrai aggiornato con gli eventi organizzati

– Il Signore ti fortifichi in questa nuova settimana

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Il prezzo del servizio a Dio

Il prezzo del servizio a Dio
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Questa settimana stavo analizzando il Re Davide. E’ stato un grande uomo, un grande re e un grande servo di Dio.

Sai che anche io e te siamo chiamati a servire Dio proprio come il Re Davide? Siamo chiamati ad avere un cuore come il suo! A servire Dio nel ministero così come fece Davide. Ma come si fa? Quanto costa?

Attenzione che non riguarda la salvezza che si ottiene per grazia mediante la fede. Eppure leggiamo:

APOCALISSE 1:4-6 Giovanni, alle sette chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che sono davanti al suo trono e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra.
A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.

– Siamo tutti chiamati a servire Dio. Gesù pagando con il Suo sangue, ci ha comprati e nominati per essere un regno e dei sacerdoti a Dio!

Adesso vedremo il re Davide uomo secondo il cuore di Dio, che visse da sacerdote e servitore di Dio, che capì l’importanza del servizio a Dio e comprese il significato della propria vita come strumento per la gloria del Signore, disposto a pagarne il prezzo.

– Dopo aver commesso un errore chiedendo il censimento, Dio gli diede l’occasione di pagare il prezzo del proprio sbaglio: doveva comprare il terreno di Ornan e offrirci sopra un sacrificio a Dio come simbolo di pentimento. Ornan invece gli offerse queste cose in dono!

1 CRONACHE 21:24 Ma il re Davide disse a Ornan: «No, io comprerò da te queste cose per il loro intero prezzo; poiché io non offrirò al SIGNORE ciò che è tuo, né offrirò un olocausto che non mi costi nulla».

– Fammi capire Davide. Tu sei re, puoi avere tutto quello che vuoi gratuitamente. Ornan stesso ti ha offerto il campo gratuitamente (forse per paura di essere ucciso?). E invece vuoi pagare?

1 CRONACHE 21:25-26 E Davide diede a Ornan come prezzo del luogo il peso di seicento sicli d’oro; poi costruì in quel luogo un altare al SIGNORE, offrì olocausti e sacrifici di riconoscenza, e invocò il SIGNORE, il quale gli rispose mediante il fuoco, che discese dal cielo sull’altare dell’olocausto.

– Come stona con i politici di oggi che si fanno pagare dallo Stato anche cose che sono per sé stessi, e non sono disposti a pagare il costo dei propri errori!

– Davide pagò 600 sicli d’oro il terreno (circa 6,8 kg): circa 340.000€. Poteva averlo gratuitamente in quanto re e in quanto dono proposto da Ornan (v.23). Quando mai ti capita che hai bisogno di comprare una macchina o una casa, e il precedente proprietario ti fa “ma no tranquillo, ti regalo la casa/macchina”! A Davide è capitato, ma per lui l’offerta e il servizio a Dio erano qualcosa di personale che avevano un costo degno di essere pagato (v.24).

– Spesso l’uomo non ha voglia di pagare il prezzo dei propri sbagli, e spesso il credente non comprende la propria vita come un servizio a Dio (Apocalisse 1:5-6).

Non si tratta di opere che ci possano dare la salvezza in quanto siamo salvati per grazia mediante la fede:

EFESINI 2:8-9 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti

– Eppure noi siamo stati creati con lo scopo di compiere le opere di Dio:

EFESINI 2:10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.

– Come può avvenire questo? Come posso compiere le opere che Dio ha preparato? Facendo delle buone azioni umane? No, si tratta di essere morti a noi stessi e vivi in Cristo:

GALATI 2:20 Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.

– Paolo dice “Siccome Cristo è morto per me, io non ci sono più e lascio vivere Cristo in me, per fare quello che vuole Lui! Per fare quello che mi chiede Lui!”.

Se sei disposto o disposta a servire Dio dando tutto te stesso, Lui farà il Suo “tempio” sul tuo servizio e manderà la Sua benedizione e la Sua gloria sulla tua famiglia!

Solo un totale abbandono fra le braccia di Dio è gradito da Dio a tal punto da mandare la Sua presenza! Solo un trasporto totale tra le braccia di Dio, ed essere disposti a pagare pienamente il prezzo del servizio a Dio ci consentirà di vedere il scendere il fuoco dal cielo!!!

Vuoi vedere Dio operare? Sii retto e retta davanti a Lui! Come? ricercando la Sua presenza e la Sua gloria. Desiderando di offrire la tua vita stessa al Suo servizio!

Davide aveva un cuore per il Signore! Potè sperimentare la guida di Dio perché la ricercava costantemente!

Sei pronto o pronta a pagare il prezzo? Allora abbi fiducia che Dio si manifesterà! Sii certo o certa che Dio opererà e mostrerà la Sua gloria, perché non è mai accaduto che Dio non abbia mostrato il proprio apprezzamento verso chi Gli dedicava la propria vita!

Dio accolse sempre Davide, nonostante i suoi errori, perché Davide seppe riconoscere la grandezza di Dio e la propria inferiorità e umiltà.

Ripeti con me la versione : “Io non appartengo a me stesso, non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me!

Il Signore ti benedica!

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Consacrazione: 5 verbi per comprenderla

Consacrazione: 5 verbi per comprenderla
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– Credere in Dio ha a che vedere più con la pratica che con la teoria (che comunque è preziosa). Credere è più qualcosa di visibile, che qualcosa di invisibile e interiore.

Il popolo di Israele ha commesso tanti errori nel proprio percorso, ma tra le cose positive si può sicuramente annoverare la comprensione del concetto di dedicazione = vivere ed essere dedicato al proprio Dio in maniera anche visibile senza vergognarsi, anzi con orgoglio (ma non arroganza o superiorità). Il riconoscere la propria chiamata, come motivo di vita e la cosa più importante da compiere. Adesso affrontiamo due versetti che ci guidano nel comprendere cosa il Signore intende per essere veri credenti.

DEUTERONOMIO 10:12-13 E ora, Israele, che cosa chiede da te il SIGNORE, il tuo Dio, se non che tu tema il SIGNORE, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu lo ami e serva il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, che tu osservi per il tuo bene i comandamenti del SIGNORE e le sue leggi che oggi ti do?

– In questi 2 versetti abbiamo 5 azioni pratiche che siamo chiamati a svolgere per essere discepoli di Gesù, veri figli di Dio, e anche che amiamo Dio e lo onoriamo per chi Lui è. I Figli di Dio ubbidiscono al Padre e hanno un rapporto con il Padre, poi ci sono quelli che non hanno mai avuto a che fare con Dio e non hanno alcun rapporto con Lui e quindi non sono “figli”. Il figlio vive insieme al Padre fino alla maggiore età, non da separati in casa, ma avendo comunione costante.

Questi due versetti appena letti ruotano attorno a 5 verbi che esprimono 5 azioni: TEMERE – CAMMINARE – AMARE – SERVIRE – OSSERVARE

– TEMERE – il verbo in ebraico è “iarè”, e in greco è “fobestài” ed esprimono il concetto di paura, spavento, timore o riverenza. Temere il Signore è un punto di partenza nella vita.

LUCA 12:4-7 Ma a voi, che siete miei amici, io dico: non temete quelli che uccidono il corpo ma, oltre a questo, non possono fare di più. 5 Io vi mostrerò chi dovete temere. Temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella geenna. Sì, vi dico, temete lui. 6 Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio; 7 anzi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete più di molti passeri.

– Gesù dice “Temete, ma non temete”, cioè abbiate il timore di Dio riconoscendo la Sua gloria e grandezza e il Suo diritto di uccidere noi peccatori, e in questo modo potrete non temere sapendo che Lui è amore e ama chi crede in Lui più di molti passeri. Se temi Dio, puoi comprendere la grandezza del sacrificio di Gesù Cristo e il dovere di dedicarGli tutta la tua vita, di consacrarti a Lui!

– CAMMINARE – Non dobbiamo fare di testa nostra. Camminare nelle vie di Dio implica che le vie sono le Sue, non le nostre. Implica che dobbiamo chiederGli per quali strade dobbiamo camminare, non seguire i nostri ragionamenti! Gesù diceva a tutti “Seguimi”, vuol dire che dobbiamo guardare dove va Lui, e andarGli dietro. “camminare nelle Sue vie” vuol dire vivere secondo la Sua volontà tutti i giorni. TUTTI I GIORNI! Mettere la Sua volontà, i Suoi piani prima dei nostri. Vuol dire che non pianifico io le attività quotidiane, ma le pianifica Lui e mi dice Lui dove devo andare, infatti leggiamo in ISAIA 30:21 Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: «Questa è la via; camminate per essa!»

– Odi la voce che ti guida? Se non la senti prega e chiedi a Dio di parlarti e poi stai in ascolto!

– AMARE – Dio richiede di amarLo. In altri punti lo comanda esplicitamente. Ma leggiamo in 1 GIOVANNI 4:10 In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati.

– Dio non chiede mai di fare cose che Lui non farebbe per primo. Quindi ci richiede di amarLo nel senso che dobbiamo rispondere a Lui come degli specchi, riflettendo il tipo di amore che Lui ha per noi, cioè che ci ama anche quando non lo meritiamo, anche quando non siamo al top, che ci ama al punto da sacrificare Suo Figlio. Che agisce in nostro favore senza che lo chiediamo. Così siamo chiamati noi a mostrare amore verso di Lui al punto da “sacrificare nostro figlio” come Abrahamo, cioè le nostre passioni e le nostre distrazioni, i nostri hobby e tutto noi stessi per dedicare tempo alla preghiera e alla Sua Parola, alla comunione fraterna e alla lode e adorazione a Dio.

– SERVIRE – Essere al servizio di Dio. Essendo parte attiva in chiesa e fuori dalla chiesa. Essendo parte attiva in questo mondo come testimoni di Cristo, facendo visite, incontri di preghiera, cellule. ServirLo nella chiamata specifica personale, e in quella generale. Essere una luce in questo mondo. Per esempio quando ci chiedono come abbiamo passato la domenica, consiglio a tutti di parlare della benedizione che si ha avuto in chiesa, in modo che le persone possano esprimersi sul condividere o meno che sia bello e importante andare in chiesa, credere in Dio, e poter creare opportunità di condividere il messaggio del Vangelo. La gente non potrà ricevere il messaggio di Cristo se non vede in noi l’entusiasmo del lodarLo e servirLo, e addirittura neanche sapendo che si è credenti e si va in chiesa.

– OSSERVARE – Come abbiamo analizzato in passato, i comandamenti non sono fredda “legge”, ma esprimono gli insegnamenti del Signore per il nostro bene anche quando a noi non sembra. Anche se per noi potrebbe sembrare faticoso o impossibile attenersi a un Suo insegnamento, con la potenza dello Spirito possiamo farcela, perché quel “comandamento” è un insegnamento del nostro Padre d’amore per la nostra crescita. Tu puoi essere essere luce in questo mondo, e puoi manifestare la potenza di Dio. Mitsvah esprime “direttiva” e serve ed è intesa per guidare, governare, o influenzare la nostra vita, per indicarci una direzione e non farci brancolare nel buio, darci dei punti di riferimento. In concreto questo brano esprime il concetto di attenersi attentamente alle direttive di Dio. Dio parla!

CONCLUSIONE. Tra le varie chiamate che ci sono sopra ogni credente, c’è la chiamata a consacrarsi. Sei chiamato o chiamata a consacrarti a Lui. Lo stesso termine ebraico “Kadosh”, che normalmente traduciamo in italiano con “santo”, esprime il concetto di consacrazione a Dio, cioè l’unico modo per vivere una vita santa e collegata con Dio. Ciò si esplica per esempio attraverso i 5 verbi che abbiamo analizzato oggi dal libro del Deuteronomio: TEMERE – CAMMINARE – AMARE – SERVIRE – OSSERVARE. Voglio invitarti a pregare con me affinché io e te possiamo non dimenticare la chiamata alla consacrazione che abbiamo. Preghiamo che il Signore ci dia la forza affinché possiamo attenerci fermamente a Lui, vivendo con Lui giorno dopo giorno. E soprattutto se tu sei uno di quelli che non sapeva di avere una chiamata alla consacrazione a Dio sulla propria vita, addirittura fatta da parte di Dio stesso il Creatore, prega con me.

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I ministeri: evangelisti, pastori e dottori

I ministeri: evangelisti, pastori e dottori
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Leggiamo Efesini 4:11-12:

È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo.

– Abbiamo visto la scorsa settimana che questi 5 ministeri o uffici sono allenatori nei 5 campi. Abbiamo già trattato i primi 2, passiamo oltre negli ultimi 3.

EVANGELISTA (euanghelistes 2099): letteralmente “un messaggero del bene”. Vedi euanghelizo “Proclamare buone notizie” e euanghelion “buone notizie”. Di solito pensiamo a Filippo o a Billy Graham. Ovviamente questi sono stati grandi esempi, eppure tutti siamo stati mandati in tutto il mondo a predicare l’Evangelo a ogni creatura.

Ma non dobbiamo andare allo sbaraglio: proprio come Filippo e Billy Graham, venivano guidati dallo Spirito Santo ad andare nei luoghi giusti, a dire le cose giuste nel modo giusto (ascoltando lo Spirito Santo, e comunicando volontariamente un messaggio chiaro, comprensibile e rilevante per le persone) anche noi credenti siamo chiamati ad ascoltare la voce dello Spirito, dedicare del tempo specifico e capire in quale modo possiamo diffondere il Regno di Dio. Poche informazioni, chiare e rilevanti. Non serve la teologia o la scuola biblica, basta anche solo un messaggio basilare, biblico, evangelico e chiaro per chi ascolta. Passi che guidino all’effettuare passi ulteriori. Spesso non ci sono conversioni perché le persone non sanno cosa devono fare.

PASTORE (poimen 4166): alcuni studiosi dicono derivi dalla radice “Proteggere”. Indica il mandriano o il pastore di pecore. Qualcuno che si prende cura di una mandria o di un gregge e non semplicemente qualcuno che da da mangiare come spesso si dice “il pastore ciba il gregge”. Non è vero questo, anche il mercenario ciba il gregge, ma se arriva il lupo o il leone scappa. Il pastore dà guida, cibo e protezione. Si prende cura, ascolta, consiglia e non pretende perfetta ubbidienza a lui, o addirittura di controllare le persone (in tal caso invece di mercenario, sarebbe un dittatore o un tiranno).

Ma pensare che questo lavoro possa essere svolto solo da una persona, sarebbe un limitare l’espansione del Regno. Infatti siamo chiamati in diversi versetti a esortarci a vicenda (vedi per esempio Ebrei 3:13 e Romani 12:8). C’è quindi l’idea di esortare i fratelli e i nuovi credenti, a crescere nel Signore, ad allontanarsi da ogni apparenza di male, e ad ascoltare lo Spirito Santo risolutamente. Per cui anche se potresti non diventare mai “pastore” sei comunque chiamato alla cura delle altre pecore, come una delle diverse necessità all’interno del corpo di Cristo.

DOTTORE (didàskalos 1320): insegnante, maestro, dottore. Ricorre molte volte riferito a Gesù, Nicodemo, e anche nella chiesa primitiva a Paolo, Barnaba, etc… Spesso radunavano folle che seguivano i loro insegnamenti.

Ci sono anche qui i falsi, che vengono seguiti da cristiani non fedeli, o addirittura ricercati: “Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri (dottori, didaskalos) secondo le loro proprie voglie” (2 Timoteo 4:3).

Cosa buffa è che, mentre in Efesini 4:11 i didàskalos vengono elencati tra i doni che Gesù ha dato agli uomini, in Matteo 23:8 Lui aveva detto di non farsi chiamare “Rabbi” perché uno solo è il nostro “didàskalos”, come a vietarne il titolo. In realtà si può spiegare agevolmente proprio con la Sua voglia di evitare che i “didàskalos” diventassero come i “Rabbi” giudaici, che Gesù aveva definito guide cieche (Matteo 23:16,24), figure cariche di orgoglio e finzione. Persone che svolgevano un incarico e avevano un titolo che dava un’aurea di spiritualità, ma senza la sostanza della spiritualità.

Tutti i credenti devono essere pronti a “rendere conto della speranza” che è in loro (1 Pietro 3:15), speranza presente anche durante le pandemie, durante i complotti, durante l’Apocalisse e la Grande Tribolazione, perché Dio ci ha chiamati a sperare nel Dio della speranza, e ci equipaggia per avere pace e speranza anche nei momenti più difficili!

Ognuno deve poter spiegare la certezza della propria salvezza, e il bisogno di ogni essere umano di avere la stessa certezza, in un rapporto personale e vivente con Gesù. Ciò è un po’ apostolato, un po’ evangelizzazione e un po’ insegnamento, perché non dobbiamo vivere il nostro servizio a Dio in compartimenti stagni:

-”io evangelizzo, ma ignoro completamente la dottrina biblica”

-”io conosco tutta la dottrina e evangelizzo con termini corretti teologicamente parlando, termini che non capirà nessuno”

-”io vado a predicare il vangelo in tutto il mondo, ma il “mio” vangelo (cioè quello che io ho capito), anche se quello che predico non sta scritto in nessun versetto della Bibbia”…etc…

Inoltre nessun credente deve lasciarsi sballottare e ingannare da dottrine di uomini, da fatti della vita o da fraintendimenti. Ciò è possibile avendo una preparazione biblicamente e spiritualmente equilibrata = 100% Parola di Dio e 100% Spirito Santo (in quanto uno non annulla l’altro, ma anzi è parte dell’altro, per cui l’intuizione spirituale e la rivelazione sovrannaturale, non andranno mai contro il testo scritto, ma anzi lo renderanno vivo e pratico. Mentre il testo scritto della Parola di Dio non sarà fredda dottrina, ma guida per non cadere nell’emotività o in trappole di spiriti maligni e ingannatori.

100% Parola di Dio+100% pienezza dello Spirito!

v.12 per il PERFEZIONAMENTO (dal verbo katartizo: rendere adatti, completi, sistemare non come se si fosse rotti ma affinché funzioni bene) dei santi, in vista dell’OPERA del MINISTERO (diakonìa: ufficio e lavoro del servitore. Usato per indicare i “doveri domestici” dei servitori e la ministrazione religiosa e spirituale) e per l’EDIFICAZIONE del corpo di Cristo (oikodomé: costruzione in senso letterale e figurato. Non intende una semplice benedizione del singolo, ma proprio la costruzione di un edificio affinché cresca e svolga la propria funzione di “casa”, o “palazzo”. La “testa”, cioè Cristo, è già funzionante, mentre il “corpo” deve esercitarsi e lavorare sotto la direzione della “testa”, “capo”).

v.12 QUELLO CHE MI COLPISCE E’ CHE I 5 UFFICI DEVONO ADDESTRARE IL CORPO AFFINCHE’ SVOLGA I 5 UFFICI!!!! (“in vista dell’opera del ministero”, vuol dire che il ministero/servizio lo devono svolgere tutti. Magari non allo stesso tempo, ma non è possibile che un credente muoia senza aver manifestato nessuno degli “uffici) LE PECORE NON DEVONO STARE A SENTIRE DELLE BELLE FAVOLETTE, MA SONO CHIAMATE A CRESCERE AL LIVELLO DEI 5 UFFICI, E I 5 UFFICI DEVONO LAVORARE A QUESTO SCOPO.

– Un pastore biblico deve insegnare i discepoli a curare gli altri discepoli, seguirli, visitarli, non a scaldare una sedia. Un dottore deve insegnare i discepoli a poter spiegare la dottrina biblica ai nuovi discepoli. Un evangelista deve raggiungere le anime e insegnare ai discepoli a raggiungere le anime!

v.12 Ognuno deve seguire la propria chiamata specifica in 1 dei 5 uffici. Ma in fondo dobbiamo diventare completi in modo da manifestare ognuno di noi, in parte, TUTTI e 5 gli uffici. Ognuno dei 5 uffici deve addestrare ogni singolo credente, quindi ogni credente deve imparare da ognuno dei 5 uffici. Poi ogni credente avrà una chiamata specifica in un campo specifico, ma deve essere addestrato anche negli altri 4!!!

Per cui nessuno può dire: “io non sono amorevole e quindi non posso curare e esortare”, oppure “io non ho fatto studi per cui non posso insegnare e non sono in grado di spiegare il messaggio del Vangelo”, oppure “io non so se ho ricevuto lo Spirito Santo”….non possiamo permetterci questi atteggiamenti, queste insicurezze, dobbiamo farci ammaestrare da Cristo e dai “doni” che ha dato, cioè i “ministeri. Dobbiamo togliere ogni preconcetto, pigrizia, limite mentale o spirituale e farci trasformare, rinnovare, correggere, educare!!!

L’evangelista non dovrà evangelizzare, ma equipaggiare affinché tutto il Corpo di Cristo sappia e possa evangelizzare. Se c’è un evangelista su 1.000, immaginate se dovesse evangelizzare solo lui. Paragonate invece al fatto se evangelizzassero tutti e 1.000!!

L’apostolo non dovrà fondare chiese, ma dovrà equipaggiare tutto il corpo di Cristo nella fondazione di chiese, cellule, gruppi di preghiera e gruppi di studio biblico.

Il profeta non dovrà solo profetizzare, ma soprattutto dovrà guidare le persone nell’ascoltare la voce di Dio e nel capire la Sua volontà.

Il pastore non dovrà solo predicare e curare le anime, ma soprattutto dovrà equipaggiare il Corpo di Cristo a curarsi e esortarsi.

Il dottore non dovrà solo insegnare la Bibbia in chiesa o nelle scuole bibliche, ma dovrà addestrare il Corpo nel comprendere la totalità della fede cristiana e nel non farsi ingannare con eccessive enfasi di alcune dottrine a discapito di altre, o addirittura nel travisare il messaggio biblico.

Di conseguenza tu puoi lavorare nel campo apostolico, profetico, evangelistico, pastorale e di insegnamento, anzi dovrai farlo ed essere addestrato. Hai dei compiti da svolgere al servizio del Tuo Padre Celeste che ti ha amato così tanto! E ciò è possibile perché ci ha dato dei doni, i 5 uffici.

Non devi aspettare il titolo e non devi aspettare qualcuno con il titolo.

v.13 Devi giungere (in un percorso di pochi anni) all’unità della fede e alla piena conoscenza di Cristo, alla Sua perfetta statura.

– Non sballottati da singole dottrine, ma prendere il cuore dell’intero Vangelo (Buona Notizia).

v.15 Crescere verso Cristo, cioè avere un rapporto diretto con Lui, personale, e ascoltarLo.

– giungere alla pienezza del corpo di Cristo, in Cristo e per Cristo, ma anche per gli altri.

CONCLUSIONE. Tu puoi essere ripieno di Spirito.

Tu puoi ascoltare Gesù che ti parla direttamente.

Tu puoi non essere smarrito nei problemi della vita ed essere stabile e avere pace, se vivi in Cristo e maturi nella fede.

Per ottenere queste cose devi seguire con determinazione il piano di Dio per te e imparare dal Maestro, ascoltando la Sua voce e imparando sempre, perché hai 5 ministeri da imparare, un giogo da portare per lavorare per il Regno di Dio.

Non attendere, ma vai ora a Cristo, per metterti al Suo servizio nei 5 e più ministeri.

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I ministeri: Apostoli e profeti

I ministeri: Apostoli e profeti
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La scorsa settimana abbiamo visto che c’è una “vocazione”, cioè una chiamata specifica, sulla tua vita. In realtà ci sono diverse chiamate generiche, ed abbiamo parlato di Accoglienza, di amministrazione della grazia di Dio e di servire e amare gli altri. Ma ognuna di queste aree generiche può diventare una chiamata specifica per te o me.

Inoltre abbiamo affrontato i famosi 5 “ministeri” o uffici e abbiamo visto che il termine originale è Diakonìas che vuol dire servizi, e che in Efesini 4 si intende che i 5 uffici/ministri devono preparare ogni credente con il 100% di quello che il Signore gli ha dato e rivelato. Addestrarli per raggiungere la loro statura e superarla. Non lasciare le persone nell’ignoranza.

Oggi approfondiamo nel dettaglio i 5 uffici e vedremo che ti riguardano molto da vicino. Vedremo che io e te dobbiamo crescere in questi 5 campi, e servire il Signore in essi.

EFESINI 4:11-12 È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo

– Il soggetto centrale è Gesù, tutto ruota intorno a Lui e al Suo dono (“ha dato”), non attorno all’uomo e alle sue capacità, in quanto se non è Gesù che da e dona uffici, chiamate, capacità, allora nessuno fa niente!

Queste chiamate però non servono per il culto, oppure per servire Dio. Non servono per fare bella una chiesa locale, per evangelizzare o per benedire. Servono per perfezionare i credenti e addestrarli a servire Dio nel “ministero” nella “diakonìa” cioè nel servizio. I 5 ministeri non servono per fare il lavoro, ma per far fare il lavoro e potenziare (di solito si pensa il contrario e si sbaglia)!

Questi 5 uffici servono per costruire la chiesa locale e universale, affinché le persone giungano alla perfetta conoscenza di Cristo, come leggeremo nei versetti seguenti. Non stiamo qui per scaldare una sedia, per diventare dei bravi cristiani, ma dei servitori di Dio che operano in questo mondo. Missionari, ministri che servono il Dio Onnipotente!

Ripeto: questi 5 uffici/ministeri servono per addestrare i credenti per l’opera del ministero/servizio. Scopo dei famosi 5 ministeri è addestrare i comuni credenti a diventare ministri! Se un ministro addestra i consacrati per farli arrivare in pochi anni alla sua statura e poter prendere anche il suo posto o per replicare il suo servizio, allora sta adempiendo il proprio compito di ministro. Se il “ministro” non fa questo, allora non sta adempiendo il proprio compito e sta mancando davanti a Gesù!

– Sia chiaro che TUTTI i santi (consacrati, discepoli) DEVONO essere preparati in vista dell’opera del ministero! TUTTI i discepoli DEVONO essere preparati in vista della COSTRUZIONE del corpo di Cristo! Poi è Dio che opera tutto in tutti, tramite i responsabili (e non solo, come sta scritto in 1 Corinzi 12).

I 5 UFFICI PUBBLICI devono addestrare il resto del Corpo di Cristo con tutta l’unzione, tutta la potenza, tutta la conoscenza di Cristo, e tutta l’intimità con Dio, che hanno loro, affinché quando loro non ci saranno più, non si senta la mancanza. Oggi si venerano facilmente uomini e donne del passato, invece bisogna replicare quello che loro facevano!

Dio non si è fatto problemi quando è venuta la persecuzione sulla Chiesa primitiva e sono morti i Sommi apostoli, perché Dio non voleva fondare la Chiesa su di loro, ma su Sè stesso! Se fosse stato fondamentale avere Paolo, Pietro, o Gesù, Dio poteva impedire che morissero, guidarci a fare manifestazioni di protesta, scioperi, rivoluzioni, per evitare la loro morte! Invece la loro vita e la loro morte non è stata una perdita per noi, ma un esempio da ripetere!

Se perdi l’apostolo Paolo e vai in crisi, non hai imparato niente dall’Apostolo Paolo, perché lui esortava tutti a tenersi stretti a Dio e al Suo Spirito. Se ti manca Gesù, non hai capito niente del Suo messaggio, perché Lui disse che era meglio che Lui se ne fosse andato, altrimenti non sarebbe potuto venire lo Spirito Santo che ci avrebbe guidato in tutta la verità!

Non ci serve l’uomo, ma ci serve il Dio che ha creato l’uomo. Non ci serve il grande uomo di Dio, ma ci serve il Dio del grande uomo di Dio!

Ora vorrei approfondire i termini originali dei 5 uffici, e cosa implicano nella nostra vita:

APOSTOLO (apostolòs, sul lessico è al numero 652): un delegato, un messaggero, uno mandato con ordini. Tutti siamo mandati, e lui è quello che gestisce i mandati (oltrechè essere lui stesso il primo mandato per via di un unzione speciale). Ci sono anche i “falsi”, guarda 2 corinzi 11:13 e apocalisse 2:2.

Anche se con il termine apostolo noi pensiamo ai sommi apostoli e a Paolo, scopo di questo incarico è espandere il Regno di Dio raggiungendo nuove nazioni, nuove città e nuove case, in quanto “mandati”.

Gli apostoli devono hanno bisogno di addestrare i credenti per poter avviare nuove “cellule”, “gruppi di studio biblico” e nuove chiese, altrimenti la loro opera è ridotta. Paolo era sempre circondato da un gran numero di collaboratori, cui lui affidava incarichi specifichi in qualche città o villaggio, o regione.

Filippo in Atti 8 non era un apostolo (e qui non viene ancora chiamato evangelista), ma a seguito della persecuzione andò in Samaria di sua spontanea volontà, dove evangelizzò e si converti un gran numero di persone e fu avviata una chiesa (e dopo vennero mandati Pietro e Giovanni per far scendere lo Spirito Santo). In Atti 11:19-20 vediamo che alcuni dei dispersi per la persecuzione fondarono la storica chiesa di Antiochia senza alcun mandato se non il generico “andate in tutto il mondo…” come tutti i discepoli. Questi non erano apostoli e come nel caso di Filippo, non erano mandati da nessuno (se non dallo Spirito Santo).

Oggi tendiamo a ragionare in compartimenti stagni “tu non sei nessuno e non puoi fare niente” “Tu non sei pastore quindi non puoi battezzare” “Tu puoi fare questo, ma non puoi fare quello” etc… Ma la chiesa primitiva non si atteneva a questi schemi umani, dittatoriali e religiosi. I fondatori della chiesa di Antiochia, Filippo, e tanti altri, ascoltavano la voce dello Spirito!

Molti credenti possono essere chiamati a fondare delle chiese o dei gruppi in casa, anche senza avere titoli particolari o compiti particolari da un ministro o da una chiesa. Ovviamente sarebbe buono fossero collegati a una chiesa e a degli uomini e donne di Dio che possano curarli, istruirli, correggerli, e con cui interfacciarsi spiritualmente e biblicamente. Ma ciò non deve essere un limite o un freno, semmai al contrario, un potenziamento e un reindirizzare a colpire il bersaglio giusto al meglio.

Tutti possiamo applicare il ministero apostolico ed espandere il Regno di Dio aprendo nuove case alla predicazione del Vangelo, raggiungendo nuove città o villaggi, o aiutando altri a farlo “Chi riceve un profeta come profeta, riceverà premio di profeta; e chi riceve un giusto come giusto, riceverà premio di giusto.” (Matteo 10:41) Chiunque riceverà, assisterà, aiuterà, agevolerà e fortificherà un apostolo/profeta/etc…, riceverà premio di apostolo/profeta/etc…

PROFETA (prophetes 4396) definizione del dizionario: Un proclamatore di messaggi da parte di Dio. Qualcuno che predica il consiglio divino della grazia già compiuta, o che anticipa gli scopi di Dio per il futuro. Portavoce, interprete, intermediario, messaggero, comunque qualcuno che comunica un messaggio che riceve da parte di Dio e non un proprio messaggio o dei propri pensieri.

Ci sono anche qui i “falsi”, tipo quelli che danno il proprio messaggio senza che sia Dio ad aver parlato anche se loro dicono di sì. Potrei comunicare un messaggio buono in nome di Dio, senza che Lui lo abbia dato, ma solo per guadagnare visibilità, accrescere il mio prestigio, etc… Il vero profeta comunica il 100% (o quasi) del messaggio che Dio gli ha dato. 100% o quasi, perché c’è sempre una percentuale di componente umana: il canale è umano, quindi fallibile, ma comunque deve essere attorno al 90-100%. Quando la percentuale è 10-20, allora non si tratta di un vero profeta! “Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome qualcosa che io non gli ho comandato di dire o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta sarà messo a morte». (DEUTERONOMIO 18:20) La discriminante non è se è buono o no, ma se chi ha il discernimento degli spiriti conferma che è da parte di Dio o no!

Il vero profeta riceve rivelazioni da parte del Signore, che non avrebbe potuto sapere in altro modo, al punto che credenti e anche non credenti possano stupirsi e comprendere la perfetta conoscenza di Dio, e la Sua presenza costante nella vita quotidiana di ognuno.

Caratteristica è il saper svelare le intenzioni profonde e sconosciute nelle persone (per esempio diverse volte è capitato di scoprire persone che volevano suicidarsi, o uccidere, o che erano adultere), oppure preparare le persone per eventi futuri. Come profeti normalmente pensiamo a Isaia, o Geremia, o Elia, eppure tutti dobbiamo imparare a ricevere la rivelazione di Dio, ed essere pronti a capire il Suo cuore, per essere guidati nelle situazioni della vita!

Tutti possiamo e dobbiamo ricevere la rivelazione di Dio per la nostra vita e crescita e protezione. Inoltre tutti possiamo aiutare gli altri che profetizzano, o che hanno bisogno di ascoltare la voce di Dio e la Sua volontà. Come prima, se aiutiamo profeti, riceveremo premio di profeta e staremo lavorando nel campo profetico!

Alla prossima settimana per gli ultimi 3 ministeri.

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Chiamati al ministero

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Benvenuti a tutti. Riepilogo veloce degli scorsi messaggi. Abbiamo visto che ci sono diverse chiamate sulla tua vita. Come essere umano sei chiamato ad amare Dio, amare il prossimo e credere in Dio.

Come discepolo sei chiamato a servire Dio, a portare frutto, a seminare il Suo Regno in questo mondo e ad amministrare la Sua grazia sugli abitanti di questa terra attraverso visite, cellule, studi biblici, preghiere, cura dell’anima, esortazione, accoglienza, etc…

Abbiamo grandi compiti e responsabilità, anche se non abbiamo titoli come pastore, apostolo, etc… E’ più che sufficiente il titolo di discepolo, cioè studente di Gesù Cristo! Vi rimando al canale Youtube di Messaggeri della grazia o sul sito internet per riascoltare gli scorsi messaggi.

Riprendiamo una delle letture:

MATTEO 11:28-30 28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».

– La pace e il riposo si ottengono solo andando a Gesù (per lavorare)!

Inoltre si parla di un giogo al posto di un altro giogo. Sì, quello di Gesù è dolce e leggero, ma il giogo serve per lavorare. Tu sei chiamato a smettere di lavorare per te stesso e a lavorare per il Regno di Dio! Gesù quando salva le anime, le chiama a lavorare, non ad essere passive!

Ripeto sempre che la salvezza è per grazia, non per opere.

Di solito si dice “Una volta salvato sempre salvato”, ma sarebbe più corretto dire “Una volta salvato, sempre a lavorare!”. Non si va mai in pensione nel Regno di Dio. La pensione è roba democratica, ma il Regno di Dio è “teocratico”!

Se non capisci che Gesù ti chiama a prendere il Suo giogo per lavorare per il Suo Regno, manchi lo scopo della tua vita!

1 CORINZI 12:4-6 Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. 5 Vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. 6 Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti.

– “Doni”, è doni di grazia, capacità soprannaturali che dipendono da Dio e non dalla nostra bravura e che si ricevono solo perché abbiamo ricevuto la grazia di Dio sulla nostra vita, non per meriti. Quindi tutti coloro che hanno ricevuto lo Spirito Santo, possono manifestare i doni.

“Ministeri” è un termine latino che si tradurrebbe meglio con servizi e nel testo originale troviamo diakonìa da cui deriva diakonèo, cioè attendente alle tavole, servitore che attende gli ospiti, che serve in termini generali.

“operazioni” nel testo originale è enèrgema, cioè operazioni, lavori.

– Punto chiave è che è Dio che opera tutto in tutti, dipende da Lui la potenza e la capacità, da noi la disponibilità a essere Suoi strumenti. Noi di solito pensiamo che Dio operi poco in pochi (solo in e tramite pastori, apostoli, evangelisti…), invece opera tutto in tutti!

EFESINI 4:1 Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta,

– Vocazione, dal vocabolario “chiamata, invito, disposizione d’animo che induce l’uomo a determinate scelte”. Paolo da “prigioniero del Signore” ci invita a prendere molto seriamente la nostra chiamata, a prendere determinate scelte collegate con la chiamata! Chi ha una vocazione, fa ruotare la propria vita attorno a quella chiamata. Le scelte che prende, sono tutte dettate dalla chiamata e dalla vocazione!

EFESINI 4:11-12 È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo

– Questo era uno dei miei brani preferiti in passato. “Pensavo sempre, che belli i ministeri, servono più ministeri nella chiesa”. In realtà focalizzavo l’attenzione sulle cose sbagliate di questi versetti!

– Gesù ha dato i 5 incarichi/uffici, che comunemente vengono chiamati ministeri, anche se nel testo non è scritto esplicitamente che si tratti di ministeri. Tutto origina in Gesù!

Ma a cosa servono questi 5 uffici/ministeri? Per agire? O per preparare?

“Lui ha dato…per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero…” Il ministero/servizio è quello dei “santi” cioè dei credenti comuni, dei comuni discepoli consacrati a Gesù. Scopo dei famosi 5 ministeri è addestrare i comuni credenti a diventare ministri! Se un ministro addestra i consacrati per farli arrivare in pochi anni alla sua statura e poter prendere anche il suo posto, allora sta adempiendo il proprio compito di ministro. Se il “ministro” non fa questo, allora non sta adempiendo il proprio compito e sta mancando davanti a Gesù!

– Sia chiaro che TUTTI i santi (consacrati, discepoli) DEVONO essere preparati in vista dell’opera del ministero! TUTTI i discepoli DEVONO essere preparati in vista della COSTRUZIONE del corpo di Cristo! Poi è Dio che opera tutto in tutti, tramite i responsabili (e non solo).

EFESINI 4:13-16 13 fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; 14 affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore; 15 ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell’amore.

– Tutti dobbiamo crescere e maturare, e tutti abbiamo elevate prospettive davanti a noi, che non devono schiacciarci, ma farci essere attenti agli insegnamenti che i leader portano, per prendere ciò che è biblico e lasciare il resto. Non essere sballottati qua e là da dottrine che uomini hanno creato enfatizzando aspetti biblici, tralasciando il cuore di Dio. Invece che mettere al centro l’uomo, la dottrina, o una chiesa locale, al centro deve essere Dio e la Sua volontà. E’ importante imparare ad ascoltare lo Spirito Santo dove ci vuole portare.

Oltre ai 3 incarichi della scorsa settimana, che sono validi per tutti, ma per alcuni in modo specifico, e sono:

ACCOGLIENZA in ogni sua forma

AMMINISTRARE la svariata grazia di Dio

MINISTRARE, cioè servire gli altri

Aggiungiamo ora i 5 “ministeri”, che non sono stati dati solo a pochi, ma sono stati dati a tutti come obiettivo, ognuno il suo.

Tutti e 5 i ministeri devono preparare tutti, con tutte le informazioni che hanno, affinché possano non avere bisogno del ministro se un domani non ci fosse più!

Il credente non deve accontentarsi di ciò che riceve la domenica e poi tornare a casa dimenticando. Ma deve entro pochi anni raggiungere e superare il ministro! Quindi:

APOSTOLO

PROFETA

EVANGELISTA

PASTORE

DOTTORE

CONCLUSIONE. Questi 8 ruoli – ministeri – incarichi – uffici, rientrano tra le aree dove ognuno di noi deve essere addestrato. Ognuno deve avere una buona preparazione in tutti questi campi (“completo in nulla mancante”), poi ascoltare lo Spirito Santo se ci guida in modo specifico in uno tra questi dove essere Suoi strumenti per la crescita degli altri! Il ministro – ufficio, serve per “perfezionare” addestrare gli altri a raggiungerci e superarci! Quindi vi esorto a studiare, fare vostro ogni insegnamento biblico e ad ascoltare lo Spirito Santo se vi guida in modo specifico in una direzione!

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Chiamati a seminare

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Abbiamo visto nelle scorse settimane che Gesù ci paragona a degli alberi, fatti per portare frutto. La tua vita non è inutile, ma è per uno scopo: portare frutto!

Se porti frutto ti senti utile, perché fai ciò per cui esisti. Se non porti frutto, ma sei distratto dalle cose della vita e non ti focalizzi su Dio e adempi la tua chiamata specifica, perdi tempo, perdi valore, perdi il significato della vita.

Abbiamo visto che 2.000 anni fa non esistevano le scuole bibliche dove imparare delle informazioni mentali, e che dopo essere uscito con un diploma ti senti arrivato. Esisteva la scuola del discepolato, dove giorno dopo giorno, seguendo il Maestro, affrontavi aspetti pratici. Imparavi le nozioni teoriche mettendole subito in pratica. Gesù ha detto di essere il pane della vita, subito dopo aver moltiplicato il pane per 5.000 uomini (Giovanni 6). Ha detto di essere la Risurrezione e la vita, e poco dopo ha risuscitato Lazzaro (Giovanni 11).

Ha detto di essere la Luce del mondo, e poco dopo ha ridato la vista a un cieco nato (Giovanni 8-9).

Gesù fondava il Suo ministero terreno su “Teoria messa in pratica” e richiede da noi la stessa cosa: “Teoria messa in pratica”!

Magari sei stanco o stanca, allora potresti illuderti che il riposo faccia per te. Invece Colui che ti ha creato, reindirizza il tuo modo di pensare, invece Gesù ti spiega che la strada è un’altra:

MATTEO 11:28-30 28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».

– Dio ti darà riposo durante le tue varie attività quotidiane se imparerai a fare ogni cosa con e per Lui (Joyce Meyer), se prenderai il Suo gioco e non il tuo, o quello di questo mondo. Non devi stare senza di Lui, perché quando stai senza di Lui, ti affatichi e vieni oppresso. Qualsiasi situazione attraversi, Dio può darti forza. Quando le cose invece ti vanno alla grande, avvicinati ancora di più a Dio, così non dovrai fare doppia fatica nei momenti di difficoltà! Lui vuole darti riposo!

– Questo brano inoltre evidenzia un aspetto che viene spesso saltato: c’è un giogo! Tanti credono che il riposo sia non fare niente, prendersi una bella vacanza, non avere impegni, essere cristiani all’acqua di rose che scaldano una sedia, o addirittura neanche andare in chiesa. Non è così! Se sei fatto e fatta per portare un giogo, vuol dire che non troverai mai pace senza quel giogo. Ma non un giogo qualsiasi, un giogo casuale, un giogo inevitabile, qui parla del giogo “di Gesù”, che tu devi prendere volontariamente! Tanti credono che la malattia che hanno possa essere un giogo, oppure dei figli difficili, o i problemi con il coniuge, ma queste non sono cose che puoi prendere volontariamente, ce l’hai e basta. Attenzione il giogo di Gesù non è la situazione in cui ti trovi, ma il legame specifico fatto da Gesù per te, che devi prendere volontariamente, altrimenti non lo hai!

Vorrei chiarire che il giogo di Gesù è “dolce” e il Suo “carico è leggero”! Non una situazione insormontabile, non una trappola. In pratica io e te siamo paragonati a un bue, che ara un terreno. I buoi frequentemente lavorano in gruppi di 2 o 4, e sono legati insieme dal giogo, che è un dispositivo che serve per frazionare il peso tra i diversi animali, per consentire loro di lavorare al meglio per muovere l’aratro per il dissodamento del terreno. In pratica Gesù sta dicendo che ci libera dall’oppressione se ci mettiamo a lavorare per Lui e con Lui!

Il punto qui non è cosa Dio può fare per te, ma per quale scopo sei stato creato! La tua vita acquisisce senso, quando compi le opere che Dio ha preparato affinché tu le compissi.

Tanti pensano che ci sia solo la predicazione, la musica e l’evangelizzazione.

Tanti sono stonati come campane, e si sentono a disagio ad impegnarsi per spiegare il Vangelo ai loro amici e si vergognano. Rimane la predicazione, quindi le campane e i vergognosi mirano al pulpito ma quando vedono che non c’è spazio o che non riescono neanche lì, vanno in depressione e si intiepidiscono. In realtà c’è molto altro, basta ascoltare la voce dello Spirito!

ISAIA 30:21 Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra,
le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà:
«Questa è la via; camminate per essa!»

– Contrariamente a quello che potete pensare, io sono uno che si scoraggia facilmente, e sono instabile. Tendo a iniziare le cose e a non finirle. Sì, sono un inconcludente, e tu?

Ma grazie a Dio nella mia vita spirituale e con la chiesa mi trovo continue conferme da parte di Dio su ciò su cui devo predicare, su cosa devo fare. Sento continuamente la voce che dice “Questa è la via…”. Spesso sarei tentato a dire che non vedo risultato in quello che faccio, non vedo frutto. Spesso dico al Signore che forse sto sbagliando strada e che vorrei sentire la Sua voce e la Sua guida per capire che strada intraprendere, o su quale messaggio predicare, e puntualmente sento la Sua voce che mi conferma la strada. Quanti dubbi ci sono nella vita. Quante indecisioni! Io e Sara siamo forse tra le persone più indecise della terra! Ma grazie a Dio per le milioni di conferme che mi da continuamente. Voglio spronarti a chiederGli costantemente cosa fare, come procedere, e di aspettarti la Sua risposta!

Entriamo nel dettaglio pratico:

Il tuo datore di lavoro non è la chiesa locale, ma Gesù Cristo. Non devi rimanere senza fare niente, spiritualmente parlando, solo perché il pastore o la chiesa non ti hanno ancora dato un compito. Gesù aveva detto “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura!” Quindi vai!

1 CORINZI 12:4-6 Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. 5 Vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. 6 Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti.

– In questo brano si trattano i doni, i ministeri e le operazioni. Ci vogliono ore per fare un’analisi completa e quindi continueremo in futuro, però intanto vorrei ribadire cosa è scritto nel testo originale. Come ho detto più volte, “doni” nell’originale è “Chàrisma” che deriva da Chàris cioè grazia, favore, gentilezza, e quindi si traduce con dono di grazia, capacità non meritata.

In essenza il dono che viene da Dio, il dono spirituale, o la capacità di svolgere opere spirituali o materiali nella chiesa, sono tutte cose che non meritiamo. Capacità “non nostre”. Favori dall’alto di cui non dobbiamo prenderci il merito visto che non li abbiamo “meritati”!

– “ministeri” nel testo originale è diakonìa da cui deriva diakonèo, cioè attendente alle tavole, servitore che attende gli ospiti, che serve in termini generali.

Si intende il servire gli altri per mezzo del nostro dono.

Il dono spirituale di grazia, cioè il favore non meritato che abbiamo ricevuto, lo abbiamo ricevuto per gestirlo per il benessere, l’accoglienza e la crescita dell’altro. Non è nè a nostro beneficio, nè a nostra gloria, allo stesso modo come un servitore di 2mila anni fa attendeva gli ospiti (di prestigio o gente comune) per assisterli per il loro benessere, per fornire cibo e accoglienza. O come lo steward e la hostess su un aereo, che amministrano e gestiscono gli ospiti/clienti/passeggeri, per la loro comodità, tutti i doni spirituali e i ministeri sono indirizzati verso l’altro, alla gloria di Dio.

– “operazioni” nel testo originale è enèrgema, cioè operazioni, lavori.

– In pratica il testo dice che Dio ci ha chiamati a lavorare per Lui, ma solo se facciamo operare Lui e se facciamo le Sue opere. Non dobbiamo lavorare in base alle nostre capacità, ma per mezzo dello Spirito Santo. E’ Lui che opera le cose in tutti. Le opere nostre non funzionano!

CONCLUSIONE. Sei chiamato a seminare in questo mondo. A lavorare portando il giogo di Gesù. Se non lo facciamo saremo inutili e non adempiremo lo scopo della nostra vita! Per essere efficaci dobbiamo udire la voce dello Spirito che ci guida!

Siamo chiamati a vivere nella grazia di Dio, e a farla fluire attraverso di noi, perché solo così consentiremo a Dio di operare attraverso di noi. Ci sono diversi “ciambellani”, diversi “servitori di minestra”, ma tutti quanti possiamo operare solo facendo fluire lo Spirito tramite noi. L’obiettivo finale però, non è farci belli agli occhi degli altri, ma servire gli altri.

Continuerò nelle prossime settimane ad affrontare alcuni compiti pratici del cristiano.

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Creato con uno scopo

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La scorsa settimana abbiamo visto che non abbiamo valore intrinseco per i materiali di cui siamo composti, perché ciò di cui siamo fatti, se fosse venduto al mercato, verrebbe pagato quanto qualche chilo di patate.

Abbiamo un valore non calcolabile in quanto esseri con una testa (che spesso non usiamo) e con delle capacità (anche se spesso ci limitiamo, e smettiamo di imparare appena sono finite le scuole, o smettiamo di lavorare appena andiamo in pensione). Invece non finisce tutto lì. Per esempio il nonno di Sara era una di quelle persone che forse lavorò di più quando andò in pensione, perché faceva lavori di bricolage, collezione francobolli, trenini, costruzione plastici, e mille altre cose.

Dio ci ha creati per qualche cosa di glorioso. Per sperimentare la Sua presenza. Per manifestare la Sua gloria in questo mondo. Comunque ci ha creati per far fruttificare qualcosa che sia duraturo.

Mi viene da pensare a Davide, che prima di diventare re, veniva continuamente perseguitato da re Saul con continui tentativi di farlo fuori, perché lo vedeva come un pericolo per il proprio trono e la propria autorità. Davide ebbe l’occasione di liberarsi umanamente dei propri problemi facendo fuori Saul, ma aveva uno scopo che andava perseguito secondo le vie di Dio e non dell’uomo. Leggiamo:

1 SAMUELE 26:23 Il SIGNORE retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; poiché il SIGNORE ti aveva dato oggi nelle mie mani e io non ho voluto mettere le mani addosso all’unto del SIGNORE.

– Re Saul era stato rigettato dal Signore per la sua cattiveria e carnalità, ma giustamente Davide si guardò dal cogliere le occasioni che ebbe per liberarsi di lui. Lo considerava “l’unto del Signore” perché in origine era stato scelto da Dio, e Davide continuava ad avere rispetto per Saul.

Umanamente aveva tutto il diritto di vendicarsi, di proteggere la propria vita da chi lo perseguitava ingiustamente. Eppure lui era un uomo secondo il cuore di Dio, e cercava di rispettare tutti, anche chi lo voleva uccidere. Davide perseguiva una giustizia, che non era la sua, ma di Dio, ed era fedele a Dio.

Aveva una chiamata da parte di Dio, aveva un ministero, ma aspettava i tempi di Dio e la giustizia di Dio, consapevole che se Dio chiama qualcuno a servirLo, mette anche le condizioni per l’adempimento. Bisogna impegnarsi e rispettare la volontà di Dio e vivere per questo, ma nei tempi di Dio e con la giustizia di Dio!

APOCALISSE 2:10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita.

– Dio ti ha messo un obiettivo davanti, un ministero (diakonia = servizio). Non sei qui per fare gli affari tuoi, per seguire i tuoi interessi, ma Dio ti ha creato per uno scopo, per un servizio, un ministero! Sei chiamato/chiamata ad essere fedele a quel servizio, fino alla morte e fedele a Dio fino alla morte! Solo così otterrai la corona della vita (corona Stephanos). Non temere quello che dovrai soffrire. Soffrirai, ma sii forte! Il diavolo potrebbe metterti in prigione per un tempo limitato, ma non temere, confida in Dio, e ricevi la libertà che Dio ti vuol dare! Rimani attaccato al compito che Lui ti ha dato, costi quel che costi!

MATTEO 3:10 Ormai la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco.

– Che brutto brano: l’albero che non porta frutto viene tagliato e gettato nel fuoco!!! In realtà non è brutto, ma esemplifica cosa siamo e che ci stiamo a fare: siamo un albero e dobbiamo portare frutto! Non vivere nella bambagia, non vivere nell’ignavia, hai uno scopo solo, portare frutto, che si può concretizzare in diversi modi specifici a seconda della persona.

La tua vita diventa abbondante se porti il frutto per cui Dio ti ha creato, diventa sterile se non porti il frutto per cui Dio ti ha creato!

Analizziamo il popolo di Israele. Dio lo aveva designato per un compito specifico:

ESODO 19:5-6 Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa”.

– In questo brano abbiamo visto Dio che assegna al Suo popolo Israele, un compito molto importante, essere sacerdote su questa terra. Ma bisogna ubbidire alla Sua voce ed essere fedeli al patto. Il popolo di Israele ha preferito svolgere il ruolo di sacerdote trascurando l’ascolto della voce di Dio e si è perso Dio stesso. Non puoi prendere solo una parte dell’accordo e trascurare l’altra parte!

Israele ha preso seriamente il compito di essere sacerdote e una nazione consacrata, ma purtroppo consacrati alla propria religiosità, e ai propri dogmi umani, alle aggiunte che hanno fatto alla Bibbia (vedi Talmud). Non ci devono essere aggiunte davanti a Dio, ma solo santità (cioè consacrazione) e sacerdozio (cioé svolgere il compito di avvicinare le persone a Dio tramite l’ascolto della Sua voce)!

Più o meno 2.000 anni fa, Israele ha preso una via traversa, che lo ha portato ad allontanarsi dal compito che Dio gli aveva assegnato (un allontanamento che sarà comunque limitato nel tempo), ma Dio non è stato preso alla sprovvista, aveva già da millenni un piano! Israele doveva essere un regno di sacerdoti, ma è sfuggito al compito, e Gesù ha girato momentaneamente questo scopo ai gentili: essere un regno di sacerdoti!

MATTEO 6:33-34 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.

-Abbiamo letto la scorsa settimana in Romani 14:17, che il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Non perché si è credenti, o perché si prega, ma perché si vive nello Spirito Santo quotidianamente.

Gesù ci invita a impegnarci di più per vivere nello Spirito Santo, che per mangiare. Gesù ci pone l’obiettivo di cercare il Regno di Dio, cioè la Sua gloria e la Sua presenza, più che di sistemare le cose che abbiamo da fare e che ci stressano. Anzi, l’ansia e lo stress sono proprio da abbandonare a sé stessi, alla solitudine! L’ansia e lo stress sono tuoi nemici, mentre il Regno di Dio è tuo amico. La nostra preoccupazione principale deve essere il vivere nello Spirito!

MATTEO 11:12 Dai giorni di Giovanni il battista fino a ora, il regno dei cieli è preso a forza e i violenti se ne impadroniscono.

– Addirittura il regno di Dio viene preso con la forza e solo chi è violento se ne impadronisce. Non è per le femminucce che si lasciano vincere dalla carnalità, dallo stato naturale delle cose, ma per quelli che combattono “nello Spirito Santo”! Gesù ti consiglia di cercarlo per il tuo bene, ma non in modo semplice e pacato, ma con grinta e determinazione.

LUCA 9:1-2 Gesù, convocati i dodici, diede loro l’autorità su tutti i demòni e il potere di guarire le malattie. Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire i malati.

– Se Gesù da autorità sui demoni, allora puoi cacciare demoni. Se da autorità sulle malattie, allora puoi guarire le persone. I 12 a quel tempo erano “apostoli”, ma se leggete il capitolo 10 vedrete che la stessa autorità l’ebbero anche i 70 discepoli, per cui siamo esortati a diventare veri discepoli per poter resistere alle battaglie spirituali che ci si presentano ogni giorno.

Ma c’è un comune denominatore, sempre valido: il progredire nei diversi passi del percorso cristiano.

CERCARE IL REGNO DI DIO (più di ogni altra cosa terrena)

RICEVERE LA PIENEZZA DELLO SPIRITO SANTO

VIVERE GIORNALMENTE NELLO SPIRITO SANTO (manifestando giustizia, pace e gioia nello Spirito)

Poi in Luca 9 abbiamo visto il compito di ANNUNCIARE IL REGNO DI DIO (=espandere il Regno)

CONCLUSIONE. Tu sei un albero da frutto: sei stato creato per portare del frutto e se non lo porti starai male e non adempirai lo scopo per cui Dio ti ha creato!

Adempiendo lo scopo di Dio per la tua vita, potrai creare quel circolo virtuoso che ti permetterà di sperimentare sempre più benedizioni. Il Signore è con te e vuole portarti al prossimo livello, cresci in Lui.

Ti esorto a cercare il Regno di Dio sopra ogni altra cosa, a ricevere la pienezza dello Spirito Santo, a vivere giornalmente nello Spirito Santo mentre sei in famiglia, al lavoro o con gli amici, e ad annunciare quello che lo Spirito Santo ti dona.

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La triplice funzione del nostro sacerdozio in Dio – 3a parte

La triplice funzione del nostro sacerdozio in Dio – 3a parte
Culti

 
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Gesù col Suo sangue ci ha lavati dai nostri peccati, ma ci ha anche comprati affinché fossimo Suoi sacerdoti e svolgessimo i 3 compiti del sacerdozio.
Leggendo 1 Pietro 4:7-11, Efesini 4:1-16, 1 Corinzi 12:4-13, 25-31,Romani 12:6-8 e 1 Corinzi 14:26, leggeremo molti degli ambiti in cui può essere applicato il “servizio a Dio” che ogni cristiano in quanto “comprato dal sangue di Cristo” per essere sacerdote, può svolgere. L’importante è capire che dobbiamo rimanere connessi con il Signore “h24” e sette giorni su sette.

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La triplice funzione del nostro sacerdozio in Dio – 1a parte

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Gesù col Suo sangue ci ha lavati dai nostri peccati, ma ci ha anche comprati affinchè fossimo Suoi sacerdoti e svolgessimo i 3 compiti del sacerdozio.
Leggendo 1 Pietro 3:9, 1 Cronache 17:27, Numeri 6:22-27 e 2 2 Corinzi 13:13, scopriremo come portare la benedizione di Dio sulla terra.

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La triplice funzione del nostro sacerdozio in Dio – introduzione

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Gesù col Suo sangue ci ha lavati dai nostri peccati, ma ci ha anche comprati affinchè fossimo Suoi sacerdoti.
Leggendo Apocalisse 1:4-6, 5:8-10, 1 Pietro 2:4-10 e 1 Cronache 23:13, vedremo che non siamo stati salvati per starcene in un cantuccio a non fare niente, ma che, come sacerdoti, abbiamo 3 compiti importanti da svolgere.