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Il senso della Pentecoste

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Cos’hanno in comune la Pentecoste, lo Spirito Santo, e Shavuot (la festa ebraica delle Settimane)?

Vuoi capire la potenza di Dio? Allora rimani con noi ed approfondiamo insieme il messaggio della Pentecoste secondo Gesù, già prima della Pentecoste stessa!

– Come ho detto in uno degli incontri precedenti, noi le chiamiamo “Feste ebraiche” o “Feste Bibliche”, ma in realtà nel testo originale il termine ebraico è Mo’adim che significa “appuntamenti”.

– Queste feste bibliche si sono adempiute nella storia applicando il messaggio che includevano, esattamente nel giorno della festa (in realtà si sono adempiute solo le prime 4 feste, quelle “della primavera”, mancano quelle “dell’autunno”). Effettivamente Dio si è incontrato con l’uomo attraverso l’adempimento di queste feste:

– Cristo è morto a Pasqua, e col Suo sangue ci ha liberati dal regno delle tenebre, dal diritto legale che la morte e la condanna avevano su di noi. Il termine corretto è Redenzione! Redenzione vuol dire recuperare ciò che era stato perduto in Eden. Restituito un rapporto diretto con Dio dove possiamo parlare direttamente con Lui.

– Poi arriva Azzimi, dove viviamo una vita di discepolato, una nuova vita “dietro” al Maestro. Gesù diceva sempre ai discepoli “vai avanti”, “vai per la tua strada”, “fai la tua vita”, “ricerca la tua felicità”? No, Gesù diceva “seguimi”, “prendi la tua croce e vieni dietro a me”, “rinnega te stesso” e Paolo diceva “non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”. Per essere discepolo devi seguire Gesù. Per essere liberato dalla mondanità e dal potere delle tenebre devi seguire Gesù.

– Arriviamo a Primizie, la Risurrezione di Cristo, dove Lui vince la morte e la vince per tutto ciò che significa! Non puoi avere vita se ti fermi solo alla morte di Gesù (che comunque da “Redenzione”, ma si completa con la vita che Gesù ha conquistato per chi crede con la Risurrezione a Primizie). Cristo ha vinto per dare vita a tutti coloro che credono in Lui!

– Se hai perso i video relativi alle 3 precedenti feste (Pasqua, Azzimi, Primizie), metto i link nelle schede in alto a destra e in descrizione.

– Poi viene Pentecoste. Festa presente già nell’Antico Testamento con il nome di Shavuot (=Settimane) o Mietitura e ricorre 50 giorni dopo Pasqua/Primizie.

ATTI 2:1-4 Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

– Quello che di solito non viene enfatizzato abbastanza da questo brano è il suono di vento impetuoso. E’ una forte manifestazione di potenza. I cantici di chiesa parlano di una Pentecoste “romantica”. “Che bello che è sceso lo Spirito Santo”, ma non ci spiegano che i discepoli erano in preghiera da 10 giorni nell’alto solaio. Digiunavano e pregavano, e si è manifestata la “potenza” attraverso una tempesta!

Questa potenza ricorda quella di un’altra Pentecoste: la prima!

ESODO 20:18 Or tutto il popolo udiva i tuoni (le voci), il suono della tromba e vedeva i lampi e il monte fumante. A tal vista, tremava e stava lontano.

– Gli ebrei ci dicono che alla prima Shavuot, cioè Pentecoste, Dio diede le tavole della Legge: la Torah. Anche lì c’era un vento impetuoso, fulmini e fenomeni sorprendenti! Non c’è l’idea romantica, ma c’è l’idea della potenza di Dio. Dio è potente! Dio è soprannaturale!

Noi scriviamo sui fogli, ma Dio incide le pietre! Dio apre il mare con il Suo potere. Dio fa sopravvivere un popolo disarmato che è attaccato da un esercito! Quanto più potrà guarirti, liberarti e operare nella tua vita!!!

– Il problema è che noi come anche il popolo di Israele, veniamo “dall’Egitto”. In Egitto eravamo schiavi del peccato, e soprattutto della mentalità carnale, e anche se arrivi nella Terra Promessa, fai comunque fatica a liberarti da quella mentalità, perché è parte di te. Allora vogliamo essere dei bravi cristiani per meritarci la salvezza. Vogliamo sforzarci di non peccare. Cerchiamo di mostrare i nostri pregi. Ci sforziamo di dare un’apparenza religiosa. Fondiamo anche una chiesa “biblica” ma non ascoltiamo la voce dello Spirito Santo. Siamo brave persone ma non crediamo alla potenza di Dio. Non funziona! Questa è la mentalità di schiavo, che appartiene ancora all’Egitto! Questo accade quando abbiamo ancora l’Egitto dentro di noi! Invece la Pentecoste viene per rompere questa proprietà della carnalità, per farci appartenere allo Spirito Santo!

Spero a questo punto sia chiaro che un 1° messaggio di Dio tramite la Pentecoste-Shavuot è che Lui è potente (questo abbiamo visto in entrambe le Pentecosti, sia quella sul Sinai che quella a Sion).

– Hai sperimentato la potenza di Dio nella tua vita? Scrivi la tua testimonianza nei messaggi sotto al video se guardi da Youtube o Facebook.

Se non l’hai sperimentata, è il momento di chiedere al Signore di operare nella tua vita!

ATTI 2:4 Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

– 2° messaggio di Dio tramite la Pentecoste-Shavuot è che Lui parla! E solo quello che dice Lui si adempie. Solo quello che dice Lui cambia le situazioni! La Sua Parola è fondamentale!

I discepoli non pregavano secondo la loro intelligenza. I discepoli non operavano secondo le loro capacità, ma “ cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi”.

Dipendere dallo Spirito! Ho bisogno di questo! Hai bisogno di questo!

Anche ora Dio sta parlando, stai ascoltando?

– 3° messaggio di Pentecoste. Dio ha autorità sulla nostra vita e sul mondo intero, per cui dobbiamo sottometterci alla Sua potenza e alle Sue parole!

Lo vediamo in seguito alla disubbidienza del popolo di Israele e alla costruzione del vitello d’oro poche ore o giorni dopo i dieci comandamenti.

ESODO 32:27-28 Ed egli disse loro: «Così dice il SIGNORE, il Dio d’Israele: “Ognuno di voi si metta la spada al fianco; percorrete l’accampamento da una porta all’altra di esso, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l’amico, ciascuno il vicino!”» I figli di Levi eseguirono l’ordine di Mosè, e in quel giorno caddero circa tremila uomini.

– Qui vediamo che Dio ha autorità. Ci vuole serietà con Dio! Eravamo a Pentecoste sul Sinai, e non puoi infrangere il messaggio di Pentecoste e sopravvivere! Sì, può sembrarti forte che Dio richieda la vita di qualcuno, ma Lui è l’unico che ne ha piena autorità! Quando lo fa è sempre nel giusto! Dobbiamo temere Dio! RenderGli l’onore e la gloria dovuta al Suo Nome! 3.000 uomini disubbidirono a Dio e al Suo messaggio di Pentecoste rifiutando la Sua autorità, ma Dio recupera ciò che l’uomo distrugge!!! (lo vediamo nel prossimo punto)

– 4° messaggio di Pentecoste. Dio vuole raccogliere e moltiplicare, non vuole uccidere o distruggere! Per cui se ricerchiamo la Sua potenza, se ascoltiamo le Sue Parole e ci sottomettiamo alla Sua autorità, allora vedremo e parteciperemo alla più importante Raccolta della storia!

ATTI 2:37-42 Udite queste cose, essi furono compunti nel cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Fratelli, che dobbiamo fare?»
E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà». E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: «Salvatevi da questa perversa generazione».
Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone.
Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.

– Dio può togliere la vita a 3.000 uomini che disubbidiscono, ma può dare la vita a 3.000 uomini che gli ubbidiscono. Dio può salvare e guarire 3.000 uomini in un giorno! Anche di più! La vera vita è seguire Dio. Dio può dare vita, credi in Lui! Spera in Lui! Vuoi prendere parte alla Sua raccolta?

CONCLUSIONE. Dio vuole incontrarsi con te, vuole un appuntamento (questo è il significato di Mo’ed, che noi traduciamo scorrettamente con feste, convocazioni).

Se ancora non credi ti invito a fare il passo più importante della vita, ricevere la redenzione di Gesù. Così ottieni salvezza, liberazione e speranza!

Se invece sei già un credente, ti invito a progredire nel tuo cammino, ci sono altri appuntamenti fondamentali per la tua vita! Devi servire Dio (1)ricercando la Sua potenza, (2)ascoltando le Sue parole, (3)sottomettendoti alla Sua autorità e i Suoi piani per la tua vita e per il mondo intero, e (4)partecipando alla Raccolta.

Prego che tu possa ricevere rivelazione della volontà di Dio e dei Suoi piani per la tua vita. Inoltre che tu possa sperimentare la Sua Potenza, ascoltare la Sua voce, riconoscere la Sua autorità e sperimentare la Sua raccolta!

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Il cuore di Dio nei Suoi comandamenti

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Le parole legge e comandamento fanno scappare le persone, ma il concetto che ci vuole trasmettere Dio è ben diverso da quello che capiamo noi con i nostri paraocchi moderni e occidentali, abbiamo bisogno di fare un’analisi culturale e etimologica per comprendere cosa sono veramente i comandamenti.

Ci sono diversi termini per indicare legge e comandamento, ma il più famoso e generale è Torah. E’ il termine che gli ebrei utilizzano per indicare quello che noi chiamiamo Pentateuco, cioè i primi 5 libri della Bibbia scritti da Mosè, oltre che i 10 comandamenti.

Interpretare la parola ebraica torah con legge, è come interpretare la parola padre con “inflessibile disciplinatore”. Mentre un padre svolge il compito anche di disciplinare i propri figli, lui è molto di più, e allo stesso modo torah è molto più di “legge”. La parola Torah deriva dalla radice del verbo yarah, che significa lanciare, tirare. Potrebbe trattarsi del tirare una pietra, tirare una freccia con l’arco, o puntare il dito per mostrare una direzione.

Un’altra parola che deriva da questa radice è la parola moreh, che può significare arciere (uno che tira con l’arco), o un insegnante (uno che indica la strada).

Di conseguenza la parola Torah letteralmente indica l’insegnamento dell’insegnante o del genitore, che è così apprezzato dalla cultura ebraica, che hanno una festa per la torah con balli, danze, salti, fanno il trenino in gruppo davanti le sinagoghe, anche dentro, dove si passano i rotoli della torah (Simchat Torah).

Potremmo raffigurare il concetto di Torah, come quando un genitore assegna al figlio una nuova mansione o un nuovo incarico o un compito, e il figlio dimostra volontà di imparare e riuscire ma fallisce completamente, a quel punto il genitore non lo punisce, ma lo incoraggia a tentare nuovamente. In contrasto, la legge secondo il nostro sbagliato pensiero occidentale è un insieme di regole che se non osservate causano punizione e non c’è spazio per l’insegnamento. La Torah di Dio contiene i Suoi insegnamenti di amore per il bene e la crescita dei Suoi figli, insegnamenti che sono dati in amore per incoraggiare, rafforzare, far evitare il male, la distruzione e i circoli viziosi dannosi.

Per riassumere, la torah di Dio (non Legge, ma Istruzioni e Insegnamento) è conoscenza che segna la direzione da seguire nella vita. Una conoscenza passata da chi è esperto e preparato, a chi è novizio studente o figlio.

GIOVANNI 14:15-21 «Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi. Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Osservare i comandamenti di Gesù è dimostrazione di amore nei Suoi confronti. Se lo ami osservi i Suoi comandamenti, se non lo ami allora criticherai e sfuggirai ai Suoi comandamenti. Ma Gesù lo mette come test, dice: “Se osservi i Miei comandamenti mi ami veramente, se non osservi i Miei comandamenti e dici di amarmi, di essere credente, allora sei un bugiardo perché non è vero che Mi ami”. MOLTO DURO, MA MOLTO VERO!

Un altro aspetto che passa da questo brano, è che osservando i comandamenti di Gesù e dimostrando di amarLo, verremo amati dal Padre, e ci manderà il consolatore, lo Spirito della Verità, e tutti e 3 si manifesteranno a noi, altrimenti no. Alzi la mano chi vuole essere consolato e incontrare il Padre e il Figlio!

I principali comandamenti che abbiamo da adempiere sono 3:

1 – Amare Dio

MATTEO 22:37-38 Gesù gli disse: «”Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente“. Questo è il grande e il primo comandamento.

DEUTERONOMIO 6:4-9 Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l’unico SIGNORE. Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze. Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte della tua città.

1 CORINZI 16:22 Se qualcuno non ama il Signore,sia anatema. Maranatha.

Se qualcuno non ama il Signore sia “votato allo sterminio”.

2 – Amare il prossimo

MATTEO 22:39 Il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso“.

MATTEO 22:40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti».

Se hai questo equilibrio dell’amare Dio più di te stesso, e dell’amare i tuoi vicini, i colleghi e i tuoi figli, come te stesso, allora hai l’equilibrio giusto.

LEVITICO 19:18 Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono il SIGNORE.

ROMANI 13:8-9 Non abbiate altro debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge. Infatti il «non commettere adulterio», «non uccidere», «non rubare», «non concupire» e qualsiasi altro comandamento si riassumono in questa parola: «Ama il tuo prossimo come te stesso».

GALATI 5:14 poiché tutta la legge è adempiuta in quest’unica parola: «Ama il tuo prossimo come te stesso».

GIACOMO 2:8 Certo, se adempite la legge regale, come dice la Scrittura: «Ama il tuo prossimo come te stesso», fate bene;

3 – Fare discepoli

MATTEO 28:18-20 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».

AMARE DIO – AMARE IL PROSSIMO – FARE DISCEPOLI

Sono contemporaneamente un obbligo che abbiamo, un modo per dimostrare amore nei confronti di Gesù riconoscendo il profondo messaggio di amore che Lui e il Padre hanno mostrato nei nostri confronti, e lo scopo della nostra vita, per dare il senso che le spetta: siamo fatti per questo, cioè amare Dio, il prossimo e fare discepoli.

Come dico sempre, Dio non ti chiede mai di fare qualcosa senza averla fatta Lui per primo. E’ venuto in terra senza averne l’obbligo, e ha dato la Sua vita per amore nostro. Ha amato sé stesso e noi, e ci ha discepolati con tutte le nostre ribellioni e confusioni. Ci ama, ci tocca, ci incoraggia e consola, affinché anche noi possiamo amare, toccare le persone, incoraggiare e consolare!

Inoltre Dio non ti chiede mai di fare qualcosa che non puoi fare. Lui ti conosce perfettamente, in quanto ti ha assemblato pezzo per pezzo. Se dice che puoi fare una cosa, allora puoi riuscirci!

Quindi, per concludere, qual è il cuore di Dio nei Suoi “comandamenti”-istruzioni: istruirci ad amare Lui, ad amare noi stessi, ad amare gli altri allo stesso modo e allo stesso livello, e discepolare i nostri amici, parenti, vicini, i popoli e le nazioni.